2. Alfabetizzazione:
dobbiamo ripartire da capo?
No.
Teniamoci ben stretti buon senso e buona educazione.
Aggiungiamo però le conoscenze e le esperienze.
Non posso educare ed insegnare se non conosco
4. Cittadino digitale
(convertibile in numeri)
Non cambia nulla. Solo 8 cifre per ogni lettera
solo un modo più veloce e potente di scambiare simboli
Il cittadino digitale conosce opportunità, diritti e doveri in
ambito digitale
l
6. Social Network una nuova
dimensione dell’essere sociale
Il mondo B.F. e P.F.
Facebook 2004 YouTube 2005 Twitter 2006 Instagram 2010
7. Messenger e myspace
Nel pacchetto di Windows 95
si potevano mandare foto,
c’erano gli stati, messaggistica
istantanea, foto del profilo.
Permetteva di caricare file mp3
Una vetrina per gruppi musicali
2003
8. Facebook 2004
The social network
Mark Zuckerberg era ancora uno studente.
Social molto completo. Simula la struttura delle amicizie.
Si incentiva la reciprocità, il racconto quotidiano, gli auguri di
compleanno. Esistono like, ma non dislike.
Social “buonista”. Esiste la censura dei contenuti inadatti
Piace agli anziani, i giovani lo snobbano già. Le possibilità di privacy
sono molto ben strutturate. Si possono creare gruppi chiusi, pagine
tematiche, molte dedicate alla scuola
Ultimamente anche messaggi e videochiamate.
9. La piattaforma web per la
condivisione di video
2005 Non nasce come social network, ma la possibilità di votare i video, con
like e dislike, (inizialmente le 5 stelline), contare le visualizzazioni, commentare, votare
i commenti…. lo ha reso il social che ha sostituito la televisione per i giovani.
Esistono splendidi canali educational
Canali popolari PewDiePie 52 mln di iscritti. Non canta, non balla...parla, gioca, dice
parolacce. You tube non incentiva la reciprocità ma il sottoscrivere canali
popolari Pubblicare su you tube è molto semplice. Molti ragazzini sognano di diventare
youtuber.. Parole chiave: subscribers, fan, haters, popular,
youtuber, vlog
10. Twitter Gli hashtag
Le notizie prima del tge le scritte che passano sotto le trasmissioni
Messaggi di 140 caratteri
Un microblog che spezza e riassembla (indicizza traduce in
numeri) le opinioni mie, ma soprattutto dei vip, grazie agli
#hashtag (argomenti) e @utenti (personaggi) Giornalisti,
politici, sportivi scrivono su twitter e vengono seguiti. Non
esiste reciprocità. Ogni tweet è classificato per popolarità può
essere “ri-twittato”
parole chiave Hashtag, followers, opinion makers.
11. Instagram La fiera delle
vanità (ma molto adatto per arte e fotografia)
Nasce nel 2010. Ha tempo di prendere spunto dagli altri social.
(post Hashtag) Cerca di caratterizzarsi per l’immediatezza (insta) e l’uso
delle foto simili a quelle scattate dalla polaroid, quadrate. Attualmente il
più popolare fra i giovani
Su instagram si scatenano i vip, veline, calciatori, showgirl,
fotomodelle...e i comuni mortali senza accorgersene...li imitano. A volte
piuttosto imbarazzante. Si creano pagine di fan.
Fan page di personaggi famosi..e pagine di haters,
Fashion bloggers Esiste la censura
12. WhatsApp I gruppi Gli emoticons
nessun ritegno nessuna censura
Il linguaggio diventa subito amichevole ed informale...Se qualche
genitore entra in possesso del numero di un insegnante e trova
l’opzione WhatsApp perde ogni ritegno. Invia foto del figlio,
manda messaggio per informare l’insegnante del numero di
starnuti. I ragazzi perdono pomeriggi a litigare per la foto del
profilo del gruppo, estromettere o riammettere membri, uscre dal
gruppo. Persone rispettabili postano video porno...poi sbagliano
chat. Eppure è uno dei social più usati a scuola
13. Pinterest una mappa nella
navigazione
Nasce nel 2010. Ha tempo di prendere spunto dagli altri social
ma decide di differenziarsi. Niente esibizionismo, bacheche di
post propri (soprattutto immagini) e altrui su argomenti di
interesse..Navigo e trovo un’idea interessante...me la appunto e
ricordo dove l’ho messa. Simile alle pagine dei preferiti, maggior
attenzione all’estetica. Molto utile a scuola
15. Copyright ed internet
impatto devastante
Copyright diritto di copia. Se sono autore
Se pubblico su internet i miei contenuti diventano pubblici?
teoricamente no, ma è come lasciare la bici in stazione senza
lucchetto un anno o due...Se trovo qualcosa di interessante su
internet posso usarla? Non è detto la legislazione è molto
articolata, in continua evoluzione…... ma chi mi controlla?
EPPURE A SCUOLA DOBBIAMO INSEGNARE E
RISPETTARE LE REGOLE
16. Creative commons tengo solo alcuni diritti
Pubblico e riutilizzo legalmente. Alcuni diritti riservati
Si va sul sito e si decide se pubblicare con licenza o se
scaricare legalmente. Google, youtube, flickr, soundcloud
utilizzano questa modalità
Quando utilizzo musica non devo per forza scaricarla...posso
usare gli strumenti di ricerca che mi danno immagini
riutilizzabili. A scuola siamo nell’ambito del non commerciale
17. Copyleft rinuncio ai miei diritti
all wrongs reserved
Io decido di condividere , e chi si utilizza la mia invenzione non
può però appropriarsene. GNU GPL
Più che una categoria legale è un movimento di pensiero.
Utilizzata dai software open source.
La questione si complica, copyleft forte e debole. Molto simile
alle licenze share alike del creative common.
Si considera copyleft Mozilla public license.
Chi è fuori dalle grandi case distributrici di software cerca di “vendere gratis”
19. open education sources
OER unesco 2002
Con Risorse Didattiche Aperte o Risorse Educative
Aperte (in inglese OER, Open Educational Resources) si
intendono materiali didattici in formato digitale resi
disponibili con licenze che ne permettono il riutilizzo, la
modifica e la distribuzione. Si tratta di un'iniziativa
promossa dalla comunità mondiale per l'educazione come
bene comune.
20. cosa fare a scuola?
1 Rifletto. Mi serve?
2 Viene pubblicato?
3 Uso gli strumenti leciti.
Ricerca filtrata di immagini,
Musica creative commons, (jamendo, libreria di you tube,
sound cloud )
utilizzo link esterni. Non è necessario incorporare
Cito le fonti. Buon senso, buona educazione