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Autore: Primo Levi
Titolo: La tregua
Anno di
pubblicazione:1936
La vicenda è ambientata nel periodo
successivo alla seconda guerra mondiale in
Polonia, in Russia , in Romania, in
Ungheria ,in Austria , in Germania e in
Italia.
La vicenda raccontata è una storia reale
vissuta personalmente dall’ autore che la
descrive facendo uso dei propri ricordi e
delle proprie esperienze.
Protagonista = Non c’è una vera descrizione del protagonista/narratore, si può capire solo
che ha un animo ferito, sia triste e afflitto per la sua condizione e sia arrabbiato perché
non aveva più diritti umani.
Antagonista= soldati tedeschi che uccidevano ebrei di tutte le età (uomini, donne, bambini,
anziani)
Thylle = anziano prigioniero politico tedesco che aveva il privilegio di non lavorare
manualmente nel campo, di sfuggire alle selezioni e, al momento della liberazione del
campo, era stato nominato capo baracca.
Hurbinek= era un bambino di circa 3 anni incontrato in infermeria che non sapeva parlare
,era paralizzato dai reni in giù, aveva le gambe atrofiche sottili come stecchi, il nome gli
era stato dato dalle infermiere.
Henek = Era un giovane di 15 anni robusto e florido, tranquillo e testardo, l'unico che si
occupava del piccolo Hurbinek. Anche il suo era un soprannome attribuitogli dalle
infermiere polacche, che provavano per lui un certo desiderio. Era nato ed abitava in una
fattoria in Transilvania e questo spiega la sua muscolatura da atleta benché fosse basso.
Il narratore della storia è il
protagonista stesso ( Primo Levi)
La parte che mi è piaciuta di più è stata
quella in cui il protagonista comincia ad
affrontare il lungo viaggio per tornare in
Italia, dove vengono descritte chiaramente le
difficoltà che ancora esistevano anche nel
dopoguerra.
Un episodio particolarmente
interessante è stato quando il
protagonista, dopo lunghe ore di
cammino, rimane senza scarpe e ritiene
che quel tipo di calzature, fabbricate
in Italia, vengano indossate solo dai
preti essendo poco resistenti e
stravaganti.
Sognavamo nelle notti feroci       Ora abbiamo ritrovato la casa,
Sogni densi e violenti             Il nostro ventre è sazio,
Sognati con anima e corpo:         Abbiamo finito di raccontare.
Tornare; mangiare; raccontare.     E’ tempo. Presto udremo ancora
Finché suonava breve sommesso      Il comando straniero:
Il comando dell’ alba :            << Wstawac >>.
<< Wstawac >>;
E si spezzava in petto il cuore.
Il personaggio che mi è piaciuto di più è Il greco (Mordo Nahum)
perché conosceva molte lingue:
greco,spagnolo,francese,italiano,turco,bulgaro,albanese, ed era un
intellettuale. L’ unico suo difetto era quello di credersi superiore al
protagonista e alcune volte approfittava di lui per fargli svolgere i
lavori più pesanti.
Il Greco era un ebreo di Salonicco, rosso di pelo e di pelle, i cui
attributi fisici lo rendevano simile "ad un uccello notturno sorpreso
dalla luce"
Il protagonista del racconto dopo il lungo periodo trascorso nel campo di
concentramento di Auschwitz ( chiuso dopo la fine della seconda guerra
mondiale) affronta un lungo viaggio per tornare a Torino. All’ inizio del
viaggio è sommerso da incubi e ricordi spaventosi di quel luogo e porta ancora
dentro di sé i segni lasciati da quella esperienza. Infatti in quella frazione di
tempo trascorso lì, si ammala. Purtroppo la malattia e la fame lo
costringono a rimanere per molto tempo nei campi di raccolta per sopravvissuti
e nelle infermerie. Una volta ripreso il viaggio incontra personaggi nuovi che
lo aiuteranno a sopravvivere alla fame e al gelo. Tornato a Torino ritrova
tutti i suoi familiari sorpresi di vederlo ancora vivo.
Il testo scritto da Primo Levi parla delle speranze di un uomo che,
dopo aver subito le crudeltà del campo di sterminio di Auschwitz ,
vorrebbe solamente tornare a casa dalla sua famiglia, ma per farlo
deve affrontare un lungo e pericoloso viaggio. I temi affrontati sono
le idee razziali dei tedeschi ( razza “ariana”) nei confronti del
popolo ebreo ,le difficoltà che dividono l’ uomo dai propri obiettivi e
il coraggio e la volontà che portano l’ uomo a spingersi oltre i
propri limiti pur di ottenere i risultati voluti. Ancora oggi si parla
di questo fatto accaduto realmente durante la seconda guerra
mondiale, per cercare di capire i motivi per cui è stata compiuta
quest’ azione di crudeltà contro gli ebrei e per far sì che non si
ripeta. Le emozioni provate dal protagonista sono : coraggio,
volontà, impazienza di tornare , tristezza e terrore per i suoi ricordi
e insicurezza.
Lavoro svolto da:
Claudia Taloni

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La tregua

  • 1. Autore: Primo Levi Titolo: La tregua Anno di pubblicazione:1936
  • 2. La vicenda è ambientata nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale in Polonia, in Russia , in Romania, in Ungheria ,in Austria , in Germania e in Italia.
  • 3.
  • 4. La vicenda raccontata è una storia reale vissuta personalmente dall’ autore che la descrive facendo uso dei propri ricordi e delle proprie esperienze.
  • 5. Protagonista = Non c’è una vera descrizione del protagonista/narratore, si può capire solo che ha un animo ferito, sia triste e afflitto per la sua condizione e sia arrabbiato perché non aveva più diritti umani. Antagonista= soldati tedeschi che uccidevano ebrei di tutte le età (uomini, donne, bambini, anziani) Thylle = anziano prigioniero politico tedesco che aveva il privilegio di non lavorare manualmente nel campo, di sfuggire alle selezioni e, al momento della liberazione del campo, era stato nominato capo baracca. Hurbinek= era un bambino di circa 3 anni incontrato in infermeria che non sapeva parlare ,era paralizzato dai reni in giù, aveva le gambe atrofiche sottili come stecchi, il nome gli era stato dato dalle infermiere. Henek = Era un giovane di 15 anni robusto e florido, tranquillo e testardo, l'unico che si occupava del piccolo Hurbinek. Anche il suo era un soprannome attribuitogli dalle infermiere polacche, che provavano per lui un certo desiderio. Era nato ed abitava in una fattoria in Transilvania e questo spiega la sua muscolatura da atleta benché fosse basso.
  • 6. Il narratore della storia è il protagonista stesso ( Primo Levi)
  • 7. La parte che mi è piaciuta di più è stata quella in cui il protagonista comincia ad affrontare il lungo viaggio per tornare in Italia, dove vengono descritte chiaramente le difficoltà che ancora esistevano anche nel dopoguerra.
  • 8. Un episodio particolarmente interessante è stato quando il protagonista, dopo lunghe ore di cammino, rimane senza scarpe e ritiene che quel tipo di calzature, fabbricate in Italia, vengano indossate solo dai preti essendo poco resistenti e stravaganti.
  • 9. Sognavamo nelle notti feroci Ora abbiamo ritrovato la casa, Sogni densi e violenti Il nostro ventre è sazio, Sognati con anima e corpo: Abbiamo finito di raccontare. Tornare; mangiare; raccontare. E’ tempo. Presto udremo ancora Finché suonava breve sommesso Il comando straniero: Il comando dell’ alba : << Wstawac >>. << Wstawac >>; E si spezzava in petto il cuore.
  • 10. Il personaggio che mi è piaciuto di più è Il greco (Mordo Nahum) perché conosceva molte lingue: greco,spagnolo,francese,italiano,turco,bulgaro,albanese, ed era un intellettuale. L’ unico suo difetto era quello di credersi superiore al protagonista e alcune volte approfittava di lui per fargli svolgere i lavori più pesanti. Il Greco era un ebreo di Salonicco, rosso di pelo e di pelle, i cui attributi fisici lo rendevano simile "ad un uccello notturno sorpreso dalla luce"
  • 11. Il protagonista del racconto dopo il lungo periodo trascorso nel campo di concentramento di Auschwitz ( chiuso dopo la fine della seconda guerra mondiale) affronta un lungo viaggio per tornare a Torino. All’ inizio del viaggio è sommerso da incubi e ricordi spaventosi di quel luogo e porta ancora dentro di sé i segni lasciati da quella esperienza. Infatti in quella frazione di tempo trascorso lì, si ammala. Purtroppo la malattia e la fame lo costringono a rimanere per molto tempo nei campi di raccolta per sopravvissuti e nelle infermerie. Una volta ripreso il viaggio incontra personaggi nuovi che lo aiuteranno a sopravvivere alla fame e al gelo. Tornato a Torino ritrova tutti i suoi familiari sorpresi di vederlo ancora vivo.
  • 12. Il testo scritto da Primo Levi parla delle speranze di un uomo che, dopo aver subito le crudeltà del campo di sterminio di Auschwitz , vorrebbe solamente tornare a casa dalla sua famiglia, ma per farlo deve affrontare un lungo e pericoloso viaggio. I temi affrontati sono le idee razziali dei tedeschi ( razza “ariana”) nei confronti del popolo ebreo ,le difficoltà che dividono l’ uomo dai propri obiettivi e il coraggio e la volontà che portano l’ uomo a spingersi oltre i propri limiti pur di ottenere i risultati voluti. Ancora oggi si parla di questo fatto accaduto realmente durante la seconda guerra mondiale, per cercare di capire i motivi per cui è stata compiuta quest’ azione di crudeltà contro gli ebrei e per far sì che non si ripeta. Le emozioni provate dal protagonista sono : coraggio, volontà, impazienza di tornare , tristezza e terrore per i suoi ricordi e insicurezza.