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APPROCCIO AL CUORE IN ECOGRAFIA
OSTETRICA: ESPERIENZA SUL TERRITORIO
Dott.ssa Albana Cerekja MD PhD
Dipartimento di Ecografia
ASL Roma B
Lo screening prenatale delle cardiopatie
congenite è stato introdotto più di 30 anni
fa. Ciò malgrado, tuttora, la diagnosi delle
cardiopatie in epoca prenatale rimane una
sfida. Mentre i centri di terzo livello
riportano alti livelli di detection rate
soprattutto per le forme maggiori, la
percentuale totale dello screening rimane
bassa. Infatti, le anomalie strutturali del
cuore costituiscono alcune tra le più
frequenti malformazioni la cui diagnosi
sfugge alla valutazione ecografica
prenatale.
Le gravidanze ad alto rischio di cardiopatia
vengono inviate ai centri di riferimento per
un’ecocardiografia fetale, mentre la maggior
parte dei casi (circa il 75%) di cardiopatia
fetale si verifica nelle gravidanze a basso
rischio. Questi casi verranno diagnosticati
mediante lo screening delle popolazioni a
basso rischio durante l’esame ostetrico di
routine
Per quanto riguarda le pazienti ad alto
rischio di cardiopatia fetale, è compito del
ginecologo o del medico curante,
selezionarle ed inviarle ad un centro di
secondo-terzo livello per l’esecuzione di
un esame ecocardiografico fetale.
Indicazioni all’esecuzione
dell’ecocardiografia fetale
• 1 INDICAZIONI MATERNE e/o FAMILIARI
• 1.1 Malattie Ereditarie (presenza su base familiare di sindromi che
segregano con modalità mendeliana, caratterizzate dalla presenza
di difetti cardiaci congeniti o dovuti a microdelezione )
• 1.2 Familiarità per Cardiopatia Congenita Il rischio di ricorrenza
varia in funzione del tipo di lesione e del grado di parentela.
• 1.3 Infezioni materne: rosolia, parvovirus B19, Coxsackie,
toxoplasmosi e Citomegalovirus
• 1.4 Malattie materne: Diabete (IDDM), Fenilchetonuria, malattie
Autoimmuni (lupus eritematosus e la sindrome LLAC (Lupus Like
Anticoagulant) presentano una significativa associazione con il
(BAV) da autoanticorpi antinucleari di tipo IgG (anti-Ro a anti-La).
• 1.5 Farmaci teratogeni: l’uso nel I trimestre di anticonvulsivanti,
alcol, litio, ma soprattutto di derivati della vitamina A (acido retinoico
e derivati)
Indicazioni all’esecuzione
dell’ecocardiografia fetale
• 2 INDICAZIONI FETALI
• 2.1 Aberrazioni cromosomiche.
• 2.2 Segni ecografici di:
• -sospetto di Cardiopatia Congenita al test di screening in pazienti a basso rischio.
• (positività al test di screening). Va tenuto presente che alcune Cardiopatie Congenite
hanno carattere evolutivo e la presenza di “golf ball” non rappresenta un’indicazione
alla ecocardiografia fetale.
• -aritmia fetale. Una transitoria fase di bradicardia, che può anche arrivare all’asistolia
momentanea, è un reperto molto frequente durante l’ecografia di routine.
Analogamente NON rappresentano indicazione all’ecocardiografia fetale le
extrasistole saltuarie. Solo se persistenti.
• -Translucenza Nucale Aumentata NT > 95° (3.5 mm)
• -Iposviluppo fetale precoce. CC più frequentemente associate ad aneuploidie o
sindromi. L’iposviluppo tardivo (28 settimane e oltre) NON rappresenta un’indicazione
all’ecocardiografia fetale.
• -Malformazioni extra-cardiache (associazione con CC 25-45%).
• -Idrope fetale non immunologica. (associazione con CC 20-30%)
• -Gemellarità monocoriale (rischio leggermente aumentato). Nella gestazione bicoriale
rischio della gravidanza x 2 (2 feti)
• Per quanto riguarda invece le pazienti a
basso rischio di cardiopatia fetale, è
compito del medico che effettua le
ecografie ostetriche, porre diagnosi di
sospetto di un’anomalia cardiaca ed
inviare le pazienti ai centri dei 2-3 livello
per gli approfondimenti del caso. Perché lo
screening ha una bassa detection rate?
Lo studio mediante gli ultrasuoni del cuore fetale
ha gli stessi limiti dell’esame ecografico ostetrico in
generale:
-fattori materni (obesità, scarsa ecogenicità, cicatrici,
miomi)
-fattori fetali (età gestazionale (18-22 sett), oligoidramnios,
posizione sfavorevole, gemellarità).
-apparecchio US: frequenza del trasduttore (alte frequenze
migliore risoluzione a scapito della penetrazione), scala
dei grigi con un elevato frame rate ed un aumento del
contrasto, zoom e cineloop
-tipo di malformazione stessa e dall’associazione con altre
anomalie fetali e
-training dell’operatore
Obiettivo di noi che lavoriamo sul territorio è quello di
migliorare l’efficacia degli esami di screening con lo
scopo finale di migliorare l’outcome materno-neonatale.
Migliorando l’efficacia dello screening, ridurremo il
numero delle pazienti da inviare ai centri di secondo-
terzo livello, che attualmente risultano saturi di esami di
screening mandati, vuoi dai ginecologi curanti per la
“moda” di far fare un’ecocardio a tutte, vuoi da noi medici
che effettuiamo lo screening per colmare le nostre
insicurezze nello studio del cuore fetale. E la paziente
che ha una vera indicazione ad un’ecocardiografia fetale
“non trova posto”.
Proprio per questo motivo stiamo assistendo oggi al
“lancio nel mercato dell’ecografia ostetrica” di operatori
che eseguono l’ecocardiografia fetale pur non essendo
sempre in possesso dei requisiti per farlo.
Il messaggio, è dunque, quello di
migliorare noi operatori dello screening le
nostre capacità nello studio del cuore
fetale, per poi inviare ai centri di 2-3°
livello solo le pazienti con un’indicazione
all’EC ed un invito alle scuole di
specializzazione in pediatria di preparare
più operatori idonei ad eseguire
quest’esame.
Come si può migliorare l’efficacia dello screening?
Questo si può raggiungere mediante:
• Un training continuo degli operatori
• indicazioni piuttosto estese per l’esecuzione
dell’ecocardiografia fetale ed
• un accesso facilitato ad esperti di Cardiologia
Fetale perché possano trasmetterci le loro
conoscenze (esempio raddoppiamento del tasso
di diagnosi in un ospedale al Nord dell’Inghilterra
dopo un periodo di 2 aa di training)
• Importante è anche l’esistenza per gli operatori che
eseguono lo screening delle anomalie fetali di linee
guida emanate dalle società nazionali ed internazionali
che sorvegliano e dovrebbero sorvegliare l’attività di chi
effettua questi esami. Le Linee Guida evolvono con
l’evoluzione della tecnologia ad ultrasuoni, con il
miglioramento della nostra esperienza nell’utilizzarli, con
l’aumento dell’evidenza scientifica che certe procedure
aumentano la sensibilità di diagnosi degli esami di
screening e (perché no) anche con l’aumento della
“pretesa” da parte della società nei confronti di noi
operatori.
• Cosa ci raccomandano le linee guida: cosa dobbiamo e
cosa possiamo vedere nel cuore fetale, solo le quattro
camere cardiache o anche gli efflussi???
• Gli studi pubblicati fino ad oggi ed eseguiti
su popolazioni a basso rischio hanno
riportato che la scansione delle 4 camere
cardiache come test di screening per le
cardiopatie congenite mostra una
sensibilità diagnostica complessiva di circa
50%, invece la sensibilità diagnostica delle
4 camere + assi lunghi sale a circa 75%.
• Lo studio EUROFETUS pubblicato nell'Am J Obstet
Gynecol 1999;181:446-54 è uno studio prospettico
multicentrico che coinvolgeva 61 paesi europei nel
periodo 1 gennaio 1990 – 30 giugno 1993. Lo scopo
dello studio era quello di valutare l’accuratezza degli
esami di screening nella diagnosi delle anomalie fetali in
popolazioni non selezionate. Gli esami venivano fatti
preferibilmente tra la 18° e la 22° sett. di gestazione ed
eseguiti da personale qualificato e con apparecchi di alta
qualità, per cui erano considerati come secondo livello. I
risultati dello studio deponevano per una più bassa
sensibilità dello screening delle anomalie del cuore e dei
grossi vasi, attestandosi al 38.8% per le cardiopatie
maggiori, al 20.8% per le cardiopatie minori, al 27.7%
quella totale con la più bassa in particolare quella della
diagnosi della coartazione dell’aorta al solo 3.8%!
LINEE GUIDA NAZIONALI (SIEOG)
Precedentemente al 2006, le linee guida SIEOG (nello
specifico ultime 2002), riguardanti il il cuore fetale
prevedevano l’identificazione del situs e l’esecuzione
della scansione delle “quattro camere”
• Torace
• Visualizzazione dei polmoni.
• Situs cardiaco.
• Scansione “quattro camere cardiache” (*).
• (*) Se saranno confermate le evidenze preliminari che la
valutazione degli efflussi migliora la detection rate e
l’outcome dei feti con cardiopatia, la loro valutazione
sarà inclusa nella prossima stesura delle Linee
LINEE GUIDA NAZIONALI (SIEOG)
Nelle linee guida SIEOG 2006 che riguardano lo studio
del torace fetale era prevista:
• visualizzazione dei polmoni
• situs cardiaco
• scansione “quattro camere cardiache”
• efflusso sinistro*
• efflusso destro*
• *considerate le difficoltà tecniche nella realizzazione
delle scansioni degli efflussi, per il triennio successivo al
2006, venivano considerate validi come procedure di
screening sia la scansione 4c che 4c+efflussi. Nel primo
caso però la paziente doveva essere informata sulle
diverse potenzialità diagnostiche dell’esame
LINEE GUIDA NAZIONALI (SIEOG)
Nelle ultime linee guida SIEOG del 2010
che riguardano lo studio del torace fetale è
prevista:
• visualizzazione dei polmoni
• situs cardiaco
• scansione “quattro camere cardiache”
• efflusso sinistro
• efflusso destro
Linee guida internazionali (ISUOG guidelines)
La società internazionale di ecografia ostetrica e
ginecologica (ISUOG) nelle sue linee guida per
lo studio del cuore fetale nell’esame di
screening, parla di test di screening “di base”
ed “esteso” del cuore fetale, entrambi finalizzati
alla massimizzazione della detection rate di
anomalie cardiache nell’ecografia del secondo
trimestre. Le Linee Guida proposte possono
essere adottate per la valutazione di feti a
basso rischio sottoposti ad esame
ecografico del II trimestre.
VALUTAZIONE CARDIACA DI “BASE”
• L’esame ecografico di screening di “base”
del cuore fetale si basa sulla valutazione
della scansione delle 4 camere cardiache.
Questa scansione non dovrebbe essere
misinterpretata quale semplice conta
delle 4 camere cardiache, in quanto
implica invece l’attenta valutazione di una
serie di elementi specifici:
Situs
Determinare situazione e
posizione fetale e lato dx e
sn. Effettuare una scansione
duplex dell’addome e del
torace (stomaco e cuore a
sn), l’aorta discendente: in
sezione trasversa davanti e a
sinistra della colonna
vertebrale, anteriormente ed
a destra dell’aorta la vena
cava inferiore, di calibro
inferiore
Posizione
Prevalentemente
emitorace sn.
Spostato in
-ernia
diaframmatica,
-lesioni occupanti
spazio: MACP,
sequestro, cisti
bronogeniche o
-ipoplasie/agenesie
del polmone
Rapporto cardio-toracico
1/3.Aumenta in casi di cardiomegalie
(iperafflusso, fistole artero-venose,
chorioangioma, hemangioma…che aumentano il
ritorno venoso al cuore) o in modo relativo in
caso di patologie scheletriche con compressione
del torace e si riduce in caso di aumento del
volume polmonare (ostruzioni delle via aeree
tipo atresia laringea) con compressione del
cuore. Cuore piccolo in modo assoluto non
esiste
Asse cardiaco
Deviazione verso
sinistra 45+/-20°.
Patologico in caso di
CC specie a carico
dei tratti di efflusso o
anomalia
cromosomica.
Dextroposizione
quando il cuore è
spostato
nell’emitorace destro
ma l’apex è rivolto a
sinistra; dextrocardia
quando l’apex è
rivolto a destra
Effusione pericardica
Spessore max 2 mm
Spessore del miocardio
Ritmo cardiaco
Regolare e FCF: 120-160 bpm (non
rappresenta indicazione ad ecocardio la
bradicardia transitoria fino ad asistolia
momentanea, un reperto molto frequente
a causa di una reazione vagale dovuta alla
compressione del trasduttore).
Analogamente NON rappresentano
indicazione all’ecocardiografia fetale le
extrasistole saltuarie. Solo se persistenti.
4 camere cardiache
• -2 atri (vv polmonari atrio sn, atrio sn posteriore e
davanti all’aorta)
• -setto interatriale (septum primum e FO flap che si apre
nel AS)
• -2 ventricoli (banda moderatrice nel V morfologicamente
dx che lo rende di forma più arrotondata, VD anteriore e
dietro lo sterno, VS costituisce maggiormente l’apex,
forma allungata)
• -setto interventricolare (non ispessito, non difetti, difetto
settale a causa di artefatti dovuti al “drop-out” acustico)
• -due distinte valvole AV che si aprono e si chiudono
liberamente e non sono ispessite, set-off tricuspide
4 camere cardiache
4 camere
valvole AV
chiuse
valvole AV aperte
4 camere: basale, subcostale
4 camere (clip)
4CH VIDEO.AVI
Golf balls
Canale AV
T21
T18
DIV pars muscularis
4 camere
fibroelastosi
single ventricle rhabdomyoma
4 camere
RAA
TF
VALUTAZIONE CARDIACA DI BASE “ESTESA”
• Aumenta la detection rate delle CC soprattutto
per le anomalie conotruncali (da circa 50% a
circa 75%).
• Gli efflussi si visualizzano angolando
lievemente il trasduttore verso l’estremo cefalico
fetale a partire da una scansione 4-camere
apicale. Si potrebbe partire anche dalla
scansione laterale (subcostale) con dei
movimenti di rotazione.
Efflusso ventricolare sn
-continuità mitro-setto-
aortica,
-valvola semilunare
aortica fluida e non
ispessita,
-aorta posteriore e destra,
-dalla parte trasversa
nascono i vasi del collo
-segue con l’arco.
In questa scansione si
possono riconoscere il
difetto IV subaortico e le
anomalie conotruncali.
Efflusso ventricolare sn
valvola chiusa
valvola aperta
Efflusso ventricolare sn (clip)
LVOT VIDEO.AVI
Efflusso ventricolare sn
atresia valvola aortica
Fallot
Efflusso ventricolare dx
-ap anteriore e
sinistra,
-il tronco biforca,
-il ramo destro si
prolunga fino a
raggiungere l’ilo del
polmone di dx
Efflusso ventricolare dx (clip)
AP VIDEO.AVI
Asse corto
Asse corto (clip)
SHORT AXIS VIDEO.AVI
Incrocio grossi vasi
Efflussi clip
EFFLUSSI ENTRAMBI.AVI
Le scansioni 3V e 3V-T
La scansione dei 3V è stata descritta da Yoo e coll circa
15 aa fa (primo articolo nel ‘97) e quella dei 3V-T da
Yagel e coll circa 10 aa fa (articolo del 2002).
Si tratta di scansioni trasverse o leggermente oblique
nella parte alta del mediastino e che si ottengono
scivolando il trasduttore partendo dalla scansione delle
4C verso l’estremo cefalico del feto. La prima è la
scansione dei tre vasi, la seconda quella del dotto
arterioso (per alcuni da considerare insieme alla prima),
la terza quella dell’arco aortico trasverso e la quarta
quella dell’arco duttale ed aortico ed il loro rapporto
con la trachea. Consideriamo la prima e l’ultima perché
più utili e più utilizzate.
Sequenza scansioni
La scansione 3V (PAV)
E’ una scansione trasversa,
craniale alla 4C e dimostra da sn
a dx:
l’arteria polmonare di calibro
lievemente più grande dell’aorta,
più anteriore ed in sezione
longitudinale lievemente obliqua,
l’aorta ascendente in sezione
trasversa e
La VCS in sezione trasversa di
calibro più piccolo dell’aorta.
Questa scansione da informazioni
sul: numero, l’allineamento, la
disposizione e le dimensioni dei
vasi. Come regola pratica l’ap è
considerata piccola se più piccola
dell’aorta e l’aorta è considerata
piccola se più piccola della VCS.
La scansione 3V: aorta piccola
atresia dell’aorta
coartazione dell’aorta
ipoplasia
dell’AA
La scansione 3V: a.p. piccola
TF CAV con TF
La scansione 3V: 4 vasi
PLSVC isolata
Un quarto vaso alla sn dell’ap PLSVC associato a presenza della VCS di destra
La scansione 3V-T
La 3V-T o la scansione dell’arco
duttale e aortico o il segno della
“v”, è una scansione ancora più
alta, lievemente obliqua perché
l’arco duttale e l’arco aortico non
si trovano sullo stesso piano e
mostra l’ap che continua con
l’arco duttale, la parte trasversa
dell’arco aortico e la loro
confluenza nell’aorta discendente
ed alla loro destra la trachea:
indica il rapporto dei vasi con la
trachea (arco destro o doppio,
arteria succlavia di destra lusoria),
direzione del flusso dei vasi
all’esame Doppler per le patologie
dotto dipendenti
La scansione 3V-T: clip
3VT VIDEO.AVI
La scansione 3V-T color
aortic atresia
La scansione 3V-T: AA destro
U sign
La scansione 3V-T: AA doppio
lambda sign
La scansione 3V-T: AA doppio
AA doppio
vascular ring
La scansione 3V-T: AA doppio, clip
best video da and double aa e-flow.AVI
Timo
Si potrebbe visualizzare,
inoltre, davanti ai 3 vasi
una formazione
ipoecogena che è il timo,
la cui ipo- o aplasia in
caso di anomalie
conotruncali o dell’AA
può suggerire la
presenza della
microdelezione 22q11.
Timo: “Thy-box”
Paladini D. How to identify the thymus in the fetus: the thy-box. Ultrasound in
Obstetrics and Gynecology 2010; 37(4):488-92.
Timo: “Thy-box”
THY-BOX VIDEO.AVI
Le scansioni dei 3 vasi non rientrano tra le
scansioni previste dalle linee guida, ma
possono aiutarci, senza un dispendio
enorme di tempo ad incrementare la
detection rate dello screening. Siccome
risultano alterate nella maggior parte delle
anomalie degli efflussi, si pensa addirittura
che possano sostituire le scansioni degli
efflussi.
Nelle ultime linee guida ISUOG pubblicate
online a marzo 2013, si raccomanda
fortemente il loro utilizzo e si propone di
integrarle nelle scansioni da effettuare in
un esame di screening (ISUOG Practice
Guidelines (updated): sonographic
screening examination of the fetal heart.
Ultrasound Obstet Gynecol 2013;41:348–
359 Published online in Wiley Online
Library (wileyonlinelibrary.com).
ISUOG guidelines (updated)
“Visualization of the 3V view and 3V-T
view is desirable and should be attempted
as part of the routine cardiac screening
examination, although it may not be
technically feasible to obtain them in all
patients”.
Il cuore nel primo trimestre
Nel primo trimestre il cuore è piccolo e quindi
difficile da studiare, però se la NT è spessa, se il
flusso nel DV è reverse, se c’è un rigurgito della
tricuspide (tutti elementi dello screening delle
aneuploidie del I trimestre), cerchiamo di dare
un’occhiata al cuore. Possiamo escludere
alcune cardiopatie maggiori ed avremo qualcosa
in più da dire alla paziente prima di inviarla per
un esame del cariotipo fetale e tutto ciò che
segue.
Il cuore nel primo trimestre
Il cuore nel primo trimestre
Il cuore nel terzo trimestre
Nel terzo trimestre, anche le linee guida SIEOG,
raccomandano di effettuare una scansione delle
quattro camere (perché no anche 3V e 3V-T?).
Perché guardare il cuore nel terzo trimestre?
-cardiopatia sfuggita nell’esame di screening
-cardiopatia evolutiva (stenosi aortica, polmonare
etc)
-cardiopatia ad insorgenza tardiva (tumori cardiaci
etc)
Il cuore nel terzo trimestre
Questo consente ad informare e
preparare i genitori sulla patologia del
loro figlio e di organizzare il parto in
una struttura che consente
un’assistenza adeguata al neonato
affetto da cardiopatia congenita.
Prendiamo quindi confidenza con il
cuore fetale per riconoscere in ogni
epoca quello che è normale e quello
che non lo è…………………
Conclusioni
Una volta sospettata un’anomalia del cuore fetale,
dobbiamo inviare la paziente ad un esame
ecocardiografico che dovrebbe essere eseguito da
specialisti di provata esperienza nella diagnosi
prenatale di cardiopatie congenite e completo
(cariotipo, analisi genetica, RMN etc),
forniscono la prognosi a breve e a lungo termine,
le opzioni terapeutiche compresa la consulenza
con il cardiochirurgo,
per consentire alla coppia di esplorare con
consapevolezza il proprio atteggiamento nei
confronti della patologia del loro figlio.

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Approccio al cuore in ecografia ostetrica Cerekja

  • 1. APPROCCIO AL CUORE IN ECOGRAFIA OSTETRICA: ESPERIENZA SUL TERRITORIO Dott.ssa Albana Cerekja MD PhD Dipartimento di Ecografia ASL Roma B
  • 2. Lo screening prenatale delle cardiopatie congenite è stato introdotto più di 30 anni fa. Ciò malgrado, tuttora, la diagnosi delle cardiopatie in epoca prenatale rimane una sfida. Mentre i centri di terzo livello riportano alti livelli di detection rate soprattutto per le forme maggiori, la percentuale totale dello screening rimane bassa. Infatti, le anomalie strutturali del cuore costituiscono alcune tra le più frequenti malformazioni la cui diagnosi sfugge alla valutazione ecografica prenatale.
  • 3. Le gravidanze ad alto rischio di cardiopatia vengono inviate ai centri di riferimento per un’ecocardiografia fetale, mentre la maggior parte dei casi (circa il 75%) di cardiopatia fetale si verifica nelle gravidanze a basso rischio. Questi casi verranno diagnosticati mediante lo screening delle popolazioni a basso rischio durante l’esame ostetrico di routine
  • 4. Per quanto riguarda le pazienti ad alto rischio di cardiopatia fetale, è compito del ginecologo o del medico curante, selezionarle ed inviarle ad un centro di secondo-terzo livello per l’esecuzione di un esame ecocardiografico fetale.
  • 5. Indicazioni all’esecuzione dell’ecocardiografia fetale • 1 INDICAZIONI MATERNE e/o FAMILIARI • 1.1 Malattie Ereditarie (presenza su base familiare di sindromi che segregano con modalità mendeliana, caratterizzate dalla presenza di difetti cardiaci congeniti o dovuti a microdelezione ) • 1.2 Familiarità per Cardiopatia Congenita Il rischio di ricorrenza varia in funzione del tipo di lesione e del grado di parentela. • 1.3 Infezioni materne: rosolia, parvovirus B19, Coxsackie, toxoplasmosi e Citomegalovirus • 1.4 Malattie materne: Diabete (IDDM), Fenilchetonuria, malattie Autoimmuni (lupus eritematosus e la sindrome LLAC (Lupus Like Anticoagulant) presentano una significativa associazione con il (BAV) da autoanticorpi antinucleari di tipo IgG (anti-Ro a anti-La). • 1.5 Farmaci teratogeni: l’uso nel I trimestre di anticonvulsivanti, alcol, litio, ma soprattutto di derivati della vitamina A (acido retinoico e derivati)
  • 6. Indicazioni all’esecuzione dell’ecocardiografia fetale • 2 INDICAZIONI FETALI • 2.1 Aberrazioni cromosomiche. • 2.2 Segni ecografici di: • -sospetto di Cardiopatia Congenita al test di screening in pazienti a basso rischio. • (positività al test di screening). Va tenuto presente che alcune Cardiopatie Congenite hanno carattere evolutivo e la presenza di “golf ball” non rappresenta un’indicazione alla ecocardiografia fetale. • -aritmia fetale. Una transitoria fase di bradicardia, che può anche arrivare all’asistolia momentanea, è un reperto molto frequente durante l’ecografia di routine. Analogamente NON rappresentano indicazione all’ecocardiografia fetale le extrasistole saltuarie. Solo se persistenti. • -Translucenza Nucale Aumentata NT > 95° (3.5 mm) • -Iposviluppo fetale precoce. CC più frequentemente associate ad aneuploidie o sindromi. L’iposviluppo tardivo (28 settimane e oltre) NON rappresenta un’indicazione all’ecocardiografia fetale. • -Malformazioni extra-cardiache (associazione con CC 25-45%). • -Idrope fetale non immunologica. (associazione con CC 20-30%) • -Gemellarità monocoriale (rischio leggermente aumentato). Nella gestazione bicoriale rischio della gravidanza x 2 (2 feti)
  • 7. • Per quanto riguarda invece le pazienti a basso rischio di cardiopatia fetale, è compito del medico che effettua le ecografie ostetriche, porre diagnosi di sospetto di un’anomalia cardiaca ed inviare le pazienti ai centri dei 2-3 livello per gli approfondimenti del caso. Perché lo screening ha una bassa detection rate?
  • 8. Lo studio mediante gli ultrasuoni del cuore fetale ha gli stessi limiti dell’esame ecografico ostetrico in generale: -fattori materni (obesità, scarsa ecogenicità, cicatrici, miomi) -fattori fetali (età gestazionale (18-22 sett), oligoidramnios, posizione sfavorevole, gemellarità). -apparecchio US: frequenza del trasduttore (alte frequenze migliore risoluzione a scapito della penetrazione), scala dei grigi con un elevato frame rate ed un aumento del contrasto, zoom e cineloop -tipo di malformazione stessa e dall’associazione con altre anomalie fetali e -training dell’operatore
  • 9. Obiettivo di noi che lavoriamo sul territorio è quello di migliorare l’efficacia degli esami di screening con lo scopo finale di migliorare l’outcome materno-neonatale. Migliorando l’efficacia dello screening, ridurremo il numero delle pazienti da inviare ai centri di secondo- terzo livello, che attualmente risultano saturi di esami di screening mandati, vuoi dai ginecologi curanti per la “moda” di far fare un’ecocardio a tutte, vuoi da noi medici che effettuiamo lo screening per colmare le nostre insicurezze nello studio del cuore fetale. E la paziente che ha una vera indicazione ad un’ecocardiografia fetale “non trova posto”. Proprio per questo motivo stiamo assistendo oggi al “lancio nel mercato dell’ecografia ostetrica” di operatori che eseguono l’ecocardiografia fetale pur non essendo sempre in possesso dei requisiti per farlo.
  • 10. Il messaggio, è dunque, quello di migliorare noi operatori dello screening le nostre capacità nello studio del cuore fetale, per poi inviare ai centri di 2-3° livello solo le pazienti con un’indicazione all’EC ed un invito alle scuole di specializzazione in pediatria di preparare più operatori idonei ad eseguire quest’esame.
  • 11. Come si può migliorare l’efficacia dello screening? Questo si può raggiungere mediante: • Un training continuo degli operatori • indicazioni piuttosto estese per l’esecuzione dell’ecocardiografia fetale ed • un accesso facilitato ad esperti di Cardiologia Fetale perché possano trasmetterci le loro conoscenze (esempio raddoppiamento del tasso di diagnosi in un ospedale al Nord dell’Inghilterra dopo un periodo di 2 aa di training)
  • 12. • Importante è anche l’esistenza per gli operatori che eseguono lo screening delle anomalie fetali di linee guida emanate dalle società nazionali ed internazionali che sorvegliano e dovrebbero sorvegliare l’attività di chi effettua questi esami. Le Linee Guida evolvono con l’evoluzione della tecnologia ad ultrasuoni, con il miglioramento della nostra esperienza nell’utilizzarli, con l’aumento dell’evidenza scientifica che certe procedure aumentano la sensibilità di diagnosi degli esami di screening e (perché no) anche con l’aumento della “pretesa” da parte della società nei confronti di noi operatori. • Cosa ci raccomandano le linee guida: cosa dobbiamo e cosa possiamo vedere nel cuore fetale, solo le quattro camere cardiache o anche gli efflussi???
  • 13. • Gli studi pubblicati fino ad oggi ed eseguiti su popolazioni a basso rischio hanno riportato che la scansione delle 4 camere cardiache come test di screening per le cardiopatie congenite mostra una sensibilità diagnostica complessiva di circa 50%, invece la sensibilità diagnostica delle 4 camere + assi lunghi sale a circa 75%.
  • 14. • Lo studio EUROFETUS pubblicato nell'Am J Obstet Gynecol 1999;181:446-54 è uno studio prospettico multicentrico che coinvolgeva 61 paesi europei nel periodo 1 gennaio 1990 – 30 giugno 1993. Lo scopo dello studio era quello di valutare l’accuratezza degli esami di screening nella diagnosi delle anomalie fetali in popolazioni non selezionate. Gli esami venivano fatti preferibilmente tra la 18° e la 22° sett. di gestazione ed eseguiti da personale qualificato e con apparecchi di alta qualità, per cui erano considerati come secondo livello. I risultati dello studio deponevano per una più bassa sensibilità dello screening delle anomalie del cuore e dei grossi vasi, attestandosi al 38.8% per le cardiopatie maggiori, al 20.8% per le cardiopatie minori, al 27.7% quella totale con la più bassa in particolare quella della diagnosi della coartazione dell’aorta al solo 3.8%!
  • 15. LINEE GUIDA NAZIONALI (SIEOG) Precedentemente al 2006, le linee guida SIEOG (nello specifico ultime 2002), riguardanti il il cuore fetale prevedevano l’identificazione del situs e l’esecuzione della scansione delle “quattro camere” • Torace • Visualizzazione dei polmoni. • Situs cardiaco. • Scansione “quattro camere cardiache” (*). • (*) Se saranno confermate le evidenze preliminari che la valutazione degli efflussi migliora la detection rate e l’outcome dei feti con cardiopatia, la loro valutazione sarà inclusa nella prossima stesura delle Linee
  • 16. LINEE GUIDA NAZIONALI (SIEOG) Nelle linee guida SIEOG 2006 che riguardano lo studio del torace fetale era prevista: • visualizzazione dei polmoni • situs cardiaco • scansione “quattro camere cardiache” • efflusso sinistro* • efflusso destro* • *considerate le difficoltà tecniche nella realizzazione delle scansioni degli efflussi, per il triennio successivo al 2006, venivano considerate validi come procedure di screening sia la scansione 4c che 4c+efflussi. Nel primo caso però la paziente doveva essere informata sulle diverse potenzialità diagnostiche dell’esame
  • 17. LINEE GUIDA NAZIONALI (SIEOG) Nelle ultime linee guida SIEOG del 2010 che riguardano lo studio del torace fetale è prevista: • visualizzazione dei polmoni • situs cardiaco • scansione “quattro camere cardiache” • efflusso sinistro • efflusso destro
  • 18. Linee guida internazionali (ISUOG guidelines) La società internazionale di ecografia ostetrica e ginecologica (ISUOG) nelle sue linee guida per lo studio del cuore fetale nell’esame di screening, parla di test di screening “di base” ed “esteso” del cuore fetale, entrambi finalizzati alla massimizzazione della detection rate di anomalie cardiache nell’ecografia del secondo trimestre. Le Linee Guida proposte possono essere adottate per la valutazione di feti a basso rischio sottoposti ad esame ecografico del II trimestre.
  • 19. VALUTAZIONE CARDIACA DI “BASE” • L’esame ecografico di screening di “base” del cuore fetale si basa sulla valutazione della scansione delle 4 camere cardiache. Questa scansione non dovrebbe essere misinterpretata quale semplice conta delle 4 camere cardiache, in quanto implica invece l’attenta valutazione di una serie di elementi specifici:
  • 20. Situs Determinare situazione e posizione fetale e lato dx e sn. Effettuare una scansione duplex dell’addome e del torace (stomaco e cuore a sn), l’aorta discendente: in sezione trasversa davanti e a sinistra della colonna vertebrale, anteriormente ed a destra dell’aorta la vena cava inferiore, di calibro inferiore
  • 21. Posizione Prevalentemente emitorace sn. Spostato in -ernia diaframmatica, -lesioni occupanti spazio: MACP, sequestro, cisti bronogeniche o -ipoplasie/agenesie del polmone
  • 22. Rapporto cardio-toracico 1/3.Aumenta in casi di cardiomegalie (iperafflusso, fistole artero-venose, chorioangioma, hemangioma…che aumentano il ritorno venoso al cuore) o in modo relativo in caso di patologie scheletriche con compressione del torace e si riduce in caso di aumento del volume polmonare (ostruzioni delle via aeree tipo atresia laringea) con compressione del cuore. Cuore piccolo in modo assoluto non esiste
  • 23. Asse cardiaco Deviazione verso sinistra 45+/-20°. Patologico in caso di CC specie a carico dei tratti di efflusso o anomalia cromosomica.
  • 24. Dextroposizione quando il cuore è spostato nell’emitorace destro ma l’apex è rivolto a sinistra; dextrocardia quando l’apex è rivolto a destra
  • 27. Ritmo cardiaco Regolare e FCF: 120-160 bpm (non rappresenta indicazione ad ecocardio la bradicardia transitoria fino ad asistolia momentanea, un reperto molto frequente a causa di una reazione vagale dovuta alla compressione del trasduttore). Analogamente NON rappresentano indicazione all’ecocardiografia fetale le extrasistole saltuarie. Solo se persistenti.
  • 28. 4 camere cardiache • -2 atri (vv polmonari atrio sn, atrio sn posteriore e davanti all’aorta) • -setto interatriale (septum primum e FO flap che si apre nel AS) • -2 ventricoli (banda moderatrice nel V morfologicamente dx che lo rende di forma più arrotondata, VD anteriore e dietro lo sterno, VS costituisce maggiormente l’apex, forma allungata) • -setto interventricolare (non ispessito, non difetti, difetto settale a causa di artefatti dovuti al “drop-out” acustico) • -due distinte valvole AV che si aprono e si chiudono liberamente e non sono ispessite, set-off tricuspide
  • 31. 4 camere: basale, subcostale
  • 32. 4 camere (clip) 4CH VIDEO.AVI
  • 38. VALUTAZIONE CARDIACA DI BASE “ESTESA” • Aumenta la detection rate delle CC soprattutto per le anomalie conotruncali (da circa 50% a circa 75%). • Gli efflussi si visualizzano angolando lievemente il trasduttore verso l’estremo cefalico fetale a partire da una scansione 4-camere apicale. Si potrebbe partire anche dalla scansione laterale (subcostale) con dei movimenti di rotazione.
  • 39. Efflusso ventricolare sn -continuità mitro-setto- aortica, -valvola semilunare aortica fluida e non ispessita, -aorta posteriore e destra, -dalla parte trasversa nascono i vasi del collo -segue con l’arco. In questa scansione si possono riconoscere il difetto IV subaortico e le anomalie conotruncali.
  • 40. Efflusso ventricolare sn valvola chiusa valvola aperta
  • 41. Efflusso ventricolare sn (clip) LVOT VIDEO.AVI
  • 42. Efflusso ventricolare sn atresia valvola aortica Fallot
  • 43. Efflusso ventricolare dx -ap anteriore e sinistra, -il tronco biforca, -il ramo destro si prolunga fino a raggiungere l’ilo del polmone di dx
  • 44. Efflusso ventricolare dx (clip) AP VIDEO.AVI
  • 46. Asse corto (clip) SHORT AXIS VIDEO.AVI
  • 49. Le scansioni 3V e 3V-T La scansione dei 3V è stata descritta da Yoo e coll circa 15 aa fa (primo articolo nel ‘97) e quella dei 3V-T da Yagel e coll circa 10 aa fa (articolo del 2002). Si tratta di scansioni trasverse o leggermente oblique nella parte alta del mediastino e che si ottengono scivolando il trasduttore partendo dalla scansione delle 4C verso l’estremo cefalico del feto. La prima è la scansione dei tre vasi, la seconda quella del dotto arterioso (per alcuni da considerare insieme alla prima), la terza quella dell’arco aortico trasverso e la quarta quella dell’arco duttale ed aortico ed il loro rapporto con la trachea. Consideriamo la prima e l’ultima perché più utili e più utilizzate.
  • 51. La scansione 3V (PAV) E’ una scansione trasversa, craniale alla 4C e dimostra da sn a dx: l’arteria polmonare di calibro lievemente più grande dell’aorta, più anteriore ed in sezione longitudinale lievemente obliqua, l’aorta ascendente in sezione trasversa e La VCS in sezione trasversa di calibro più piccolo dell’aorta. Questa scansione da informazioni sul: numero, l’allineamento, la disposizione e le dimensioni dei vasi. Come regola pratica l’ap è considerata piccola se più piccola dell’aorta e l’aorta è considerata piccola se più piccola della VCS.
  • 52. La scansione 3V: aorta piccola atresia dell’aorta coartazione dell’aorta ipoplasia dell’AA
  • 53. La scansione 3V: a.p. piccola TF CAV con TF
  • 54. La scansione 3V: 4 vasi PLSVC isolata Un quarto vaso alla sn dell’ap PLSVC associato a presenza della VCS di destra
  • 55. La scansione 3V-T La 3V-T o la scansione dell’arco duttale e aortico o il segno della “v”, è una scansione ancora più alta, lievemente obliqua perché l’arco duttale e l’arco aortico non si trovano sullo stesso piano e mostra l’ap che continua con l’arco duttale, la parte trasversa dell’arco aortico e la loro confluenza nell’aorta discendente ed alla loro destra la trachea: indica il rapporto dei vasi con la trachea (arco destro o doppio, arteria succlavia di destra lusoria), direzione del flusso dei vasi all’esame Doppler per le patologie dotto dipendenti
  • 56. La scansione 3V-T: clip 3VT VIDEO.AVI
  • 57. La scansione 3V-T color aortic atresia
  • 58. La scansione 3V-T: AA destro U sign
  • 59. La scansione 3V-T: AA doppio lambda sign
  • 60. La scansione 3V-T: AA doppio
  • 62. La scansione 3V-T: AA doppio, clip best video da and double aa e-flow.AVI
  • 63. Timo Si potrebbe visualizzare, inoltre, davanti ai 3 vasi una formazione ipoecogena che è il timo, la cui ipo- o aplasia in caso di anomalie conotruncali o dell’AA può suggerire la presenza della microdelezione 22q11.
  • 64. Timo: “Thy-box” Paladini D. How to identify the thymus in the fetus: the thy-box. Ultrasound in Obstetrics and Gynecology 2010; 37(4):488-92.
  • 66. Le scansioni dei 3 vasi non rientrano tra le scansioni previste dalle linee guida, ma possono aiutarci, senza un dispendio enorme di tempo ad incrementare la detection rate dello screening. Siccome risultano alterate nella maggior parte delle anomalie degli efflussi, si pensa addirittura che possano sostituire le scansioni degli efflussi.
  • 67. Nelle ultime linee guida ISUOG pubblicate online a marzo 2013, si raccomanda fortemente il loro utilizzo e si propone di integrarle nelle scansioni da effettuare in un esame di screening (ISUOG Practice Guidelines (updated): sonographic screening examination of the fetal heart. Ultrasound Obstet Gynecol 2013;41:348– 359 Published online in Wiley Online Library (wileyonlinelibrary.com).
  • 68. ISUOG guidelines (updated) “Visualization of the 3V view and 3V-T view is desirable and should be attempted as part of the routine cardiac screening examination, although it may not be technically feasible to obtain them in all patients”.
  • 69. Il cuore nel primo trimestre Nel primo trimestre il cuore è piccolo e quindi difficile da studiare, però se la NT è spessa, se il flusso nel DV è reverse, se c’è un rigurgito della tricuspide (tutti elementi dello screening delle aneuploidie del I trimestre), cerchiamo di dare un’occhiata al cuore. Possiamo escludere alcune cardiopatie maggiori ed avremo qualcosa in più da dire alla paziente prima di inviarla per un esame del cariotipo fetale e tutto ciò che segue.
  • 70. Il cuore nel primo trimestre
  • 71. Il cuore nel primo trimestre
  • 72. Il cuore nel terzo trimestre Nel terzo trimestre, anche le linee guida SIEOG, raccomandano di effettuare una scansione delle quattro camere (perché no anche 3V e 3V-T?). Perché guardare il cuore nel terzo trimestre? -cardiopatia sfuggita nell’esame di screening -cardiopatia evolutiva (stenosi aortica, polmonare etc) -cardiopatia ad insorgenza tardiva (tumori cardiaci etc)
  • 73. Il cuore nel terzo trimestre
  • 74. Questo consente ad informare e preparare i genitori sulla patologia del loro figlio e di organizzare il parto in una struttura che consente un’assistenza adeguata al neonato affetto da cardiopatia congenita.
  • 75. Prendiamo quindi confidenza con il cuore fetale per riconoscere in ogni epoca quello che è normale e quello che non lo è…………………
  • 76. Conclusioni Una volta sospettata un’anomalia del cuore fetale, dobbiamo inviare la paziente ad un esame ecocardiografico che dovrebbe essere eseguito da specialisti di provata esperienza nella diagnosi prenatale di cardiopatie congenite e completo (cariotipo, analisi genetica, RMN etc), forniscono la prognosi a breve e a lungo termine, le opzioni terapeutiche compresa la consulenza con il cardiochirurgo, per consentire alla coppia di esplorare con consapevolezza il proprio atteggiamento nei confronti della patologia del loro figlio.