Leadership è una parola franca internazionale derivata dalla locuzione di lingua inglese "comandante di una nave". Il termine deriva infatti dal verbo inglese "to lead" che significa appunto: condurre, guidare.
La leadership è quindi una funzione; un’attività di guida, consistente nell’interazione di coloro i quali all’interno di un gruppo, occupano la posizione piú elevata. Designa quindi il potere d’influenza riconosciuto al membro del gruppo, il leader, capace di condizionare le decisioni degli appartenenti.
Come afferma Peter Drucker “il leader è colui che ha dei seguaci, senza seguaci non ci possono essere leader”, per questo motivo la leadership è ormai universalmente riconosciuta come una forma di relazione in cui idee, suggerimenti e attività possono influenzare il comportamento altrui.
Molte delle cose che ci accadono nella vita, succedono o falliscono in presenza di una buona o di una meno buona capacità di leadership: gli studenti necessitano di insegnanti e docenti dotati di questa caratteristica, I CEO dipendono fortemente dalla leadership esercitata dai direttori dei rispettivi organi di governo, i cittadini hanno bisogno di una buona leadership da parte dei funzionari pubblici eletti o nominati; i genitori, devono essere le prime figure leader per dare una giusta educazione ai propri figli. Solo alcuni dei possibili esempi volti a renderci una prima e vaga idea dell’importanza del tema in analisi.
Stili Emozionali e Leadership: Il contributo delle Neuroscienze per l'Empowerment Manageriale
1. Stili Emozionali e Leadership:
il contributo delle Neuroscienze per
l’Empowerment Manageriale
Come sarebbe la nostra vita se le aziende in cui trascorriamo le
nostre giornate di lavoro fossero naturali luoghi di risonanza
con leader capaci di ispirarci?
LEADERSHIP
INTELLIGENZA ARTIFICIALE
INTELLIGENZA EMOTIVA
NEUROSCIENZE
BIOFEEDBACK
INTELLIGENZA UMANA EMOZIONI
ISSUE AND CRISIS MANAGEMENT
NEUROSCIENZE AFFETTIVE
PRIMAL LEADERSHIP
STILI EMOZIONALI
EMPOWEREMENT
INTELLIGENZA ANALITICA MANAGEMENT
SOFT SKILLS
2. INTELLIGENZA EMOTIVA
Che cosa intendiamo per INTELLIGENZA
EMOTIVA?
INTELLIGENZA EMOTIVA = INTELLIGENZA UMANA
VS
INTELLIGENZA ANALITICA = INTELLIGENZA
ARTIFICIALE
Intelligenza Umana e Intelligenza Artificiale restano due
entità distinte, con due storie differenti e caratterizzate da
una grande e imprescindibile differenza:
• l’interazione con l’ambiente e
• le emozioni
3. NEUROSCIENZE
LE NEUROSCIENZE
hanno cercato di dare una spiegazione razionale e scientifica
all’elemento che distingue l’uomo dalle macchine:
LE EMOZIONI.
Gli studi sul cervello e sulla mente dimostrano che componente
affettiva ed emotiva sono entrambe regolate dal sistema nervoso
Nel 1999 il neuroscienziato statunitense Joseph LeDoux ha
evidenziato che l’amigdala può essere considerata il computer
emozionale alla base dei meccanismi cerebrali dei sentimenti
4. NEUROSCIENZE AFFETTIVE
Un importante lavoro di Davidson e Sutton (1995), ha
inaugurato una nuova disciplina: LE NEUROSCIENZE
AFFETTIVE, grazie anche all’utilizzo delle tecniche di
neuroimaging per lo studio dei fenomeni affettivi
Questa nuova area interdisciplinare studia i meccanismi
cerebrali alla base delle emozioni e ricerca i modi per
migliorare il benessere e promuovere le qualità positive
della mente
5. MANAGEMENT
MANAGEMENT:
Ho individuato nel management un esempio pregnante di significato
per comprendere meglio in che modo e perché l’Intelligenza Emotiva e
la Leadership Emotiva sono componenti decisive all’interno di
un’organizzazione e nella gestione di un gruppo
LEADERSHIP:
Le emozioni e la gestione delle stesse, in qualsiasi contesto,
legittimano il ruolo di leader inteso come guida di un gruppo sociale
6. • Panorama socio-economico e culturale
instabile
• Maremagnum di
informazioni
…Riprendere contatto con il
proprio equilibrio emotivo
…Essere guidati da leader
capaci di ISPIRARE
PANORAMA SOCIALE
OCCORRE…
8. LEADERSHIP
Stimato come il più grande stratega della storia, le sue gesta sono
state analizzate tanto da divenire delle linee guida per un
corretto uso della leadership e delle pratiche manageriali.
Dotato di un carisma tale da divenire oggetto di studio per molti
studiosi: carattere fortemente emozionale della leadership.
9. …I leader hanno a che fare con la creazione della
realtá…
Questa attivitá di creazione della realtá è definita enactment,
letteralmente “messa in atto’’
Scomponibile in quattro processi chiave di leadership
riconosciuti e analizzati a partire dalle gesta di Alessandro
Magno:
•Riformulazione dei problemi
•Costruzione di alleanze
•Definizione dell’identitá
•Uso mirato dei simboli
Il processo di leadership crea un’idea comune
LEADERSHIP
10. ISSUE AND CRISIS
MANAGEMENT
La percezione del rischio è determinata dal pericolo reale e dalla
componente emotiva, principale fattore di influenza dello stesso
Il “panico” è una reazione rara e si
sviluppa in modo circolare.
È un evento insolito perché si crea
solo quando le persone hanno la
percezione di essere lasciate a loro
stesse.
LA GESTIONE DELLE EMOZIONI
La leadership é anche un importantissimo fattore in grado di orientare
le scelte nei momenti di panico, di crisi, o di tragedia
11. PRIMAL LEADERSHIP
Attraverso il concetto definito da Daniel Goleman Primal Leadership
consideriamo i fondamenti della Leadership Emotiva:
12. PRIMAL LEADERSHIP
• Esercitando la propria Intelligenza Emotiva (facente parte del
QI), si incrementa la qualitá delle prestazioni del gruppo e
della realtá aziendale
• Questo modello puó essere considerato il primo ad essere
stato fondato su nozioni di carattere neurologico: le
neuroscienze sono in grado di chiarire in che modo gli stati
d’animo influenzano senza alcun dubbio, positivamente o in
maniera negativa, i comportamenti aziendali e il clima in
qualsiasi ambiente di lavoro
• Il bilancio dell’azienda è esso stesso fortemente influenzato e
condizionato dai livelli di Intelligenza Emotiva che si respirano
nel contesto e dalla capacità di gestione degli stessi
13. EMOZIONI
Fino agli anni Settanta la ricerca psicologica e neuroscientifica
non era assolutamente interessata al Sistema delle Emozioni,
il focus era centrato solo sulle funzioni cognitive
Dopo anni di ricerca scientifica per trovare una risposta empirica
alla questione, i neuroscienziati hanno trovato evidenze
psicofisiologiche nelle basi neurali dei processi emotivi (affettivi e
motivazionali)
Queste scoperte rivoluzionarie si estendono oltre il campo delle
neuroscienze e investono altri settori del sapere, come la biologia
evoluzionistica, la filosofia, la psichiatria, lo sviluppo
mentale del bambino, i processi di apprendimento e i
sistemi educativi e pedagogici
14. EMOZIONI
La nostra percezione del
mondo, il modo in cui reagiamo
ad esso, come affrontiamo gli
ostacoli durante la nostra vita e il
modo in cui ci rapportiamo agli
altri, sono tutti segni distintivi
della nostra personalità e
influenzano in maniera decisiva
le nostre performance in ogni
relazione sia personale che
professionale
In funzione dei traguardi scientifici raggiunti diviene
indispensabile dare alle emozioni il giusto riconoscimento e
l’importanza opportuna in vista del ruolo che esse rivestono nella
vita di ognuno di noi
15. EMOZIONI
Richard Davidson, docente di
psicologia e psichiatria alla
University of Wisconsin,
ricercatore del consiglio
d’amministrazione del Mind and
Life Institute che ha tra i suoi
obiettivi la promozione del dialogo
tra gli scienziati occidentali e il
Dalai Lama; inizió ad interessarsi
allo studio delle emozioni negli
anni ‘70 del 1900
Precursore del neuromarketing pratica che ha preso piede
negli ultimi dieci anni e che prevede la misurazione delle
reazioni cerebrali alla pubblicità
16. STILI EMOZIONALI
Ciascuno di noi è il risultato di una diversa combinazione delle
sei dimensioni dello Stile Emozionale:
1)Resilienza
2) Prospettiva
3) Intuito sociale
4) Autoconsapevolezza
5) Sensibilità al contesto
6) Attenzione
Gli studi e le ricerche dimostrano che abbiamo il potere di
condurre la nostra vita e allenarci in modo tale da modificare
la posizione in cui siamo collocati su ciascuna delle sei
dimensioni dello Stile Emozionale grazie ad un’importante
caratteristica del nostro cervello: la neuroplasticità
17. EMOZIONI
• Risonanza
• Dissonanza
• Circuito aperto del sistema limbico
• Mirroring
• Neuroni specchio
EMOZIONI POSITIVE E NEGATIVE NELLA
LEADERSHIP
18. STRESS E PRESTAZIONI
Studi e ricerche dimostrano che esiste una forte connessione tra
l’efficacia mentale e lo spettro dell’umore
La curva che rappresenta il rapporto tra i livelli di stress e le
prestazioni mentali come l’apprendimento e la capacità di prendere
decisioni ha la forma di una U rovesciata.
19. STRESS E PRESTAZIONI
Alti livelli di stress, tempistiche ristrette da dover rispettare,
regole tacite e rigide all’interno dell’ambiente di lavoro oltre
ad essere variabili che incidono sulla produttività e
l’efficacia, possono influenzare negativamente il grado di
benessere e la serenità
In situazioni come queste diviene proprio il leader del gruppo
la forza motrice capace di indirizzare i sentimenti e
l’entusiasmo del team di lavoro verso obiettivi comuni:
conoscere le potenzialità che questo aspetto ricopre a livello
professionale può divenire quindi un plusvalore applicabile
all’empowerment manageriale
20. BIOFEEDBACK
• BIO sta ad indicare l’attività biologica
• FEEDBACK è inteso come restituzione delle
informazioni
• IL BIOFEEDBACK è uno strumento che permette di
avere informazioni sui propri stati interni e di
generare un cambiamento degli stessi attraverso il
controllo dei propri parametri fisiologici
21. Il Biofeedback è considerabile come una vera e propria
tecnica di apprendimento in cui le persone imparano a
migliorare la loro salute e le loro prestazioni osservando i
cambiamenti delle proprie funzioni fisiologiche in tempo
reale. Con questa tecnica, attraverso il controllo emotivo
e la gestione dello stress si possono migliorare le
prestazioni in ambito:
•Lavorativo
•Educativo
•Artistico
•Sportivo
BIOFEEDBACK
22. BIOFEEDBACK EQUIPMENT
Gli strumenti di misurazione del biofeedback hanno tre
funzioni:
1.Monitorare il processo fisiologico d’interesse
2.Misurare ciò che viene monitorato
3.Presentare ciò che è stato monitorato e misurato come
informazione significativa
I parametri psicofisiologici vengono rilevati attraverso dei
sensori posizionati sulla pelle, collegati ad una centralina
che registra i dati visualizzabili sullo schermo del computer
23. Gli indicatori psicofisiologici tradizionali delle tecniche di
biofeedback sono:
1) Il monitoraggio della sudorazione della pelle
2) La frequenza cardiaca
3) Il ritmo respiratorio
4) La contrazione dei muscoli
5) La misurazione delle onde cerebrali
BIOFEEDBACK EQUIPMENT
24. PROTOCOLLO InnoTal-Talenti
Il protocollo di ricerca InnoTal-Talenti per l’innovazione globale
e la professionalizzazione:
la formazione dei dottorandi con il biofeedback per lo sviluppo
dell’Intelligenza Emotiva e delle competenze traversali.
In collaborazione con Mind Room di Vicenza che dal 2010
collabora con l’Università IULM nella realizzazione di un
laboratorio di ricerca neuroscientifica applicata ai consumi
(neuromarketing) e all’empowerment personale
25. Training sulla Gestione delle Emozioni con tecniche di Biofeedack
Seduta
1
Seduta
3
Seduta
4
Seduta
5
Seduta
2
Valutazione psicofisiologica: 10 persone
Percorso Biofeedback Basic: 10 dottorandi Innotal
Valutazione
psicofisiologica
Valutazione
psicofisiologica
1. Questionari
2. Assessment psicofisiologico iniziale
3. Assessment psicofisiologico finale
PROTOCOLLO InnoTal-Talenti
27. Tanto più elevata è l’ansia di tratto (punteggio STAI-Y2), tanto più scarsa è
l’abilità di mantenere uno stato psicofisico equilibrato senza un’eccessiva
anticipazione
Correlation:r=-.5056;p=.048
20 25 30 35 40 45 50 55 60
PunteggioSTAI-Y2
96
98
100
102
104
106
108
110
112
114
SELF-RESTRAIN
95%confidence
Ansia e Self-Restrain
PROTOCOLLO InnoTal-Talenti
28. Stress Management Index iniziale
Assessment “emotivo” iniziale di entrambi i gruppi costituito dalle sei abilità
fondamentali:
PROTOCOLLO InnoTal-Talenti
31. Stress Management Index finale
Effetti del training gruppo sperimentale
PROTOCOLLO InnoTal-Talenti
32. CONCLUSIONI
Le emozioni ci aiutano a comprendere gli altri e il mondo
intorno a noi, rendono la nostra vita gratificante e le
danno significato
Grazie ad interventi comportamentali su base neurale e
forme di training mentale diventa possibile modificare il
nostro Stile Emozionale secondo le nostre esigenze,
sviluppando in questo modo tutte quelle competenze
trasversali fondamentali e sempre più rare in un
mondo del lavoro flessibile e in continua evoluzione, in
cui strumenti informatici e progresso tecnologico
dovrebbero necessariamente e sempre di più
intrecciarsi e lavorare in maniera interconnessa al
benessere umano individuale e sociale
33. Gli studi, le ricerche e gli esperimenti citati nel mio
progetto di tesi intendono avvalorare le ricerche di
Davidson il quale sostiene sia possibile condurre la nostra
vita e allenare il nostro cervello in modo tale da modificare
la posizione in cui siamo collocati su ciascuna delle sei
dimensioni dello Stile Emozionale
Ritengo che questa ricerca possa essere un interessante
test di valutazione per le organizzazioni gestite e guidate
da manager responsabili di progetti e persone
I gruppi di lavoro saranno tanto più solidi e produttivi
quanto più le figure guida di riferimento dimostreranno di
saper gestire in maniera ottimale la struttura aziendale e i
suoi processi interni
CONCLUSIONI