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Introduzione alla psicologia (parte 1)
A cura dell’Ing. Buttolo Marco
Introduzione
La psicologia è un settore molto affascinante. Lo scopo di queste slide è quello di fornire una breve ma completa panoramica.
Il cervello è il l’organo del corpo umano molto probabilmente più complesso. Esso è composto da circa 100 miliardi di neuroni e ciascun neurone comunica tra di
loro tramite sinapsi. Il cervello ha almeno 100 miliardi di sinapsi.
La seguente figura mostra la struttura del cervello in modo molto ma molto semplificato:
Classificazione psicologia
Introduzione
Il cervello ha una proprietà straordinaria e molto importante chiamata plasticità. In poche parole, con tale proprietà si indica la capacità di mutare le
caratteristiche strutturali in funzione di stimoli provenienti dall’esterno.
Lo stimolo è un concetto fondamentale non solo nella fase di percezione ma in tante altra fasi come per esempio l’apprendimento. Ma cosa è la percezione? Per
percezione si intende quel processo psichico che permette di acquisire dati grezzi provenienti dall’ambiente esterno, elaborarli, e contestualizzarli ossia dargli
un contesto ed un significato. Quindi la percezione opera in questo modo:
Introduzione-la percezione
Secondo la teoria Gestaltica, ossia la teoria psicologica incentrata sulla percezione e sull’esperienza, la percezione viene vista come la strutturazione di certi elementi in un
insieme strutturato/organizzato. Esistono alcune teorie legate alla percezione molto interessanti. Per esempio:
• Teoria funzionalista -> secondo Bruner Jerome l’elaborazione dello stimolo avviene in funzione della sua esperienza e del suo stato d’animo.
• Teoria comportamentista -> ogni esperienza è il risultato di associazioni S-R (Stimolo-Risposta).
• Teoria Cognitivista -> Viene fatta una valutazione delle operazioni che portano a quella determinata risposta
Ma diamo una occhiata alla teoria Gestaltica. L’essere umano percepisce quello che succede nell’ambiente esterno tramite i 5 sensi (udito, olfatto, tatto, vista, gusto). In
particolare, per quanto riguarda la percezione visiva gli psicologi Gestaltici hanno individuato alcune leggi (principi dell’organizzazione percettiva) di seguito elencate:
• Costanza percettiva -> riconoscere un oggetto da vari punti di vista
• Costanza di grandezza -> riconoscere un oggetto anche se cambiano le dimensioni
• Costanza di colore -> riconoscere un oggetto anche se cambia il colore
• Costanza di forma…
La percezione
Con il termine cognitivismo ci si riferisce allo studio dei processi mediante i quali le informazioni vengono acquisite dal sistema cognitivo, trasformate,
elaborate, archiviate e recuperate. Le informazioni, per poter essere memorizzate, hanno bisogno di una struttura chiamata memoria. In psicologia la memoria
viene vista come una struttura psichica ossia una struttura di archivio e recupero dati. In psicologia è possibile suddividere la memoria in:
• Memoria a breve termine (MBT)
• Memoria a lungo termine (MLT)
Le informazioni quando vengono storicizzate nella memoria MBT per poter passare alla memoria a lungo termine è necessaria una operazione chiamato di
consolidamento. Quindi:
Sviluppo cognitivo
Nella psicologia cognitiva ci hanno lavorato famosi psicologi quali per esempio Jean Piaget. Psicologo svizzero, studiò lo sviluppo infantile (sviluppo cognitivo
infantile) suddividendolo nelle seguenti fasi:
• STADIO SENSO MOTORIO -> da 0 a 2 anni e viene diviso in 6 ulteriori fasi. In questo stadio il bambino è egocentrico ed acquisisce le informazioni tramite
assimilazione ed accomodamento.
• STADIO PRE-OPERATORIO -> dai 2 ai 6 anni, diviso in 2 ulteriori fasi. In questo stadio il bambino acquisisce un certo linguaggio e scopre le relazioni tra gli
oggetti
• STADIO OPERATORIO -> dai 7 ai 11 anni in cui il bambino acquisisce l’elaborazione logica
• STADIO OPERATORIO FORMALE -> tra gli 11 ed i 14 anni in cui si sviluppano: la capacità di giudizio, la relatività dei punti di vista, le operazioni sui simboli e
l’attività di misurazione.
Sviluppo cognitivo
Piaget viene anche definito il precursore dell’attivismo pedagocico. Tale attivismo è caratterizzato dal fatto che i bisogni dei bambini vanno assecondati o
meglio le naturali inclinazioni del bambino vanno assecondate guidandole senza intromissioni verso l’apprendimento.
Un altro psicologo molto famoso ed importante è lo psicologo russo Vygotskij maggiore esponente della teoria socio-culturale. Secondo Vygotskij, la psiche è
guidata ed influenzata dal contesto sociale. Le idee di base di Vygotskij nel campo dello sviluppo cognitivo riguardano il fatto che la cultura gioca un ruolo
decisivo nello sviluppo cognitivo ed ogni fase evolutiva del bambino è associata ad un determinata attività che guida ed organizza la fase stessa. Quindi per lui,
la scuola gioca un ruolo fondamentale e permette lo sviluppo di due concetti:
• Concetto spontaneo
• Concetto scientifico
I concetti spontanei sono quelli che il bambino si costruisce autonomamente ad esempio acqua calda, acqua fredda, acqua che si trasforma in ghiaccio eccetera.
Sono quelli che gli provengono dall’interno. Vi sono, poi, una serie di concetti che vengono portati al bambino dall’esterno tramite l’istituzionalizzazione ad
opera della società, ad esempio spiegandogli e insegnandoli che cos’è l’acqua. Si porta il bambino, così, a ragionare in modo sistematico. Questi sono quelli che
Vygotskij chiama concetti scientifici.
Sviluppo cognitivo
Secondo Piaget si passa dal concetto spontaneo al concetto scientifico, mentre per Vygotskij si può anche passare dal concetto scientifico al concetto spontaneo
tramite una iterazione sociale-ambientale.
Vygotskij ha introdotto un concetto molto importante. Il concetto di zona di sviluppo prossimale. Si definisce zona di sviluppo effettivo quello che è stato
raggiunto come risultato di uno specifico processo di sviluppo già compiuto. Invece la zona di sviluppo potenziale è la zona di sviluppo che si può raggiungere
sfruttando determinati strumenti di supporto allo sviluppo. La zona di sviluppo prossimale viene mostrata in figura:
Sviluppo cognitivo
Un altro psicologo fondamentale nella psicologia cognitiva è Jerome Bruner. E’ un esponente del culturalismo. In poche parole, Bruner parte dal concetto di set
cognitivo. Il set cognitivo è centrato sul dinamismo della mente. La mente dinamica va in controtendenza a quella statica proposta dalla psicologia
della Gestalt. Infatti, il set cognitivo sarebbe un meccanismo di percezione selettiva degli elementi della realtà, in continuo mutamento. La selezione è in effetti
dovuta a strutture mentali intrinseche, ma queste strutture non sono semplici meccanismi innati e statici di organizzazione del percepito, ma mutevoli forme
fortemente influenzate da esperienze passate, bisogni ed interessi sviluppati dall'individuo. L'individuo quindi percepisce il mondo a seconda di come le sue
strutture mentali interne selezionano il materiale percepito e queste strutture sono in continua evoluzione e cambiamento, in funzione di nuovi
accomodamenti ed apprendimenti di cui il soggetto fa esperienza.
Quindi lo sviluppo dipende non solo da fattori sociali ma anche da fattori individuali. Sempre secondo Bruner l’educazione e l’istruzione avvengono in ogni
luogo dove ci sia un confronto tra soggetti.
Teoria dell’intelligenza
La teoria sull’intelligenza fa parte del campo della psicologia dello sviluppo. Vari psicologi si sono confrontati in questo settore. Lo psicologo Charles Spearman
affermò che ciascuna attività viene compiuta in base a due fattori:
• Capacità generale ( fattore G)
• Abilità specifiche (fattore S)
Più è alto il fattore G e più si ottengono performance migliori. Tale teoria prende il nome di teoria bifattoriale. Lo psicologo statunitense Robert Sternberg
formulò la famosa teoria triarchicha dell’Intelligenza:
1. INTELLIGENZA ANALITICA -> utile per analizzare ed effettuare quindi delle valutazioni
2. INTELLIGENZA PRATICA -> legate all’utilizzo di determinati strumenti per la risoluzione di un determinato problema.
3. INTELLIGENZA CREATIVA -> legata alla progettazione ed alla invenzione
Teoria sull’Intelligenza
Lo psicologo Howard Gardner inizialmente evidenzio 7 tipologie di intelligenza:
• Intelligenza logico-matematica
• Intelligenza linguistico-verbale
• Intelligenza spaziale
• Intelligenza musicale
• Intelligenza cinestetica o procedurale
• Intelligenza interpersonale
• Intelligenza intrapersonale
Successivamente aggiunse:
• Intelligenza naturalistica
• Intelligenza esistenziale
Teoria sull’Intelligenza
Daniel Goleman, psicologo statunitense invece individuò cinque caratteristiche di base dell’Intelligenza emotiva:
• Consapevolezza di se
• Dominio di se
• Motivazione
• Empatia
• Abilità sociale
Daniel Goleman è considerato il padre della teoria sull’intelligenza emotiva. L’idea di base di Goleman è che non bastano competenze tecniche eccellenti o un
altissimo QI (Quoziente Intellettivo) per essere dei leader. Occorre anche una componente irrazionale detta EQ (Emotional Intelligence) e quindi sono
necessarie un mix di conoscenze per controllare se stessi, capire e coinvolgere gli altri in modo da ottimizzare il lavoro di gruppo.
Teoria del pensiero
Un altro aspetto fondamentale è la teoria del pensiero del Maltese Edward De Bono:
• Pensiero verticale -> ossia una tipologia di pensiero selettivo, logico, sequenziale
• Pensiero laterale -> ossia una tipologia di pensiero creativo, generativo di idee
Per pensiero convergente si intende il ragionamento logico e razionale mentre per pensiero divergente solitamente si intende il pensiero legato alla
creatività. E’ stato detto già in precedenza che il cervello umano è una macchina sofisticata ed è fatta da tanti neuroni e tantissime sinapsi. Esistono particolari
neuroni scoperti da un italiano Giacomo Rizzolatti chiamati neuroni specchio. Tali neuroni si attivano quando si compie una azione sia quando la si osserva
compiuta da qualcun altro.

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Introduzione psicologia

  • 1. Introduzione alla psicologia (parte 1) A cura dell’Ing. Buttolo Marco
  • 2. Introduzione La psicologia è un settore molto affascinante. Lo scopo di queste slide è quello di fornire una breve ma completa panoramica. Il cervello è il l’organo del corpo umano molto probabilmente più complesso. Esso è composto da circa 100 miliardi di neuroni e ciascun neurone comunica tra di loro tramite sinapsi. Il cervello ha almeno 100 miliardi di sinapsi. La seguente figura mostra la struttura del cervello in modo molto ma molto semplificato:
  • 4. Introduzione Il cervello ha una proprietà straordinaria e molto importante chiamata plasticità. In poche parole, con tale proprietà si indica la capacità di mutare le caratteristiche strutturali in funzione di stimoli provenienti dall’esterno. Lo stimolo è un concetto fondamentale non solo nella fase di percezione ma in tante altra fasi come per esempio l’apprendimento. Ma cosa è la percezione? Per percezione si intende quel processo psichico che permette di acquisire dati grezzi provenienti dall’ambiente esterno, elaborarli, e contestualizzarli ossia dargli un contesto ed un significato. Quindi la percezione opera in questo modo:
  • 5. Introduzione-la percezione Secondo la teoria Gestaltica, ossia la teoria psicologica incentrata sulla percezione e sull’esperienza, la percezione viene vista come la strutturazione di certi elementi in un insieme strutturato/organizzato. Esistono alcune teorie legate alla percezione molto interessanti. Per esempio: • Teoria funzionalista -> secondo Bruner Jerome l’elaborazione dello stimolo avviene in funzione della sua esperienza e del suo stato d’animo. • Teoria comportamentista -> ogni esperienza è il risultato di associazioni S-R (Stimolo-Risposta). • Teoria Cognitivista -> Viene fatta una valutazione delle operazioni che portano a quella determinata risposta Ma diamo una occhiata alla teoria Gestaltica. L’essere umano percepisce quello che succede nell’ambiente esterno tramite i 5 sensi (udito, olfatto, tatto, vista, gusto). In particolare, per quanto riguarda la percezione visiva gli psicologi Gestaltici hanno individuato alcune leggi (principi dell’organizzazione percettiva) di seguito elencate: • Costanza percettiva -> riconoscere un oggetto da vari punti di vista • Costanza di grandezza -> riconoscere un oggetto anche se cambiano le dimensioni • Costanza di colore -> riconoscere un oggetto anche se cambia il colore • Costanza di forma…
  • 6. La percezione Con il termine cognitivismo ci si riferisce allo studio dei processi mediante i quali le informazioni vengono acquisite dal sistema cognitivo, trasformate, elaborate, archiviate e recuperate. Le informazioni, per poter essere memorizzate, hanno bisogno di una struttura chiamata memoria. In psicologia la memoria viene vista come una struttura psichica ossia una struttura di archivio e recupero dati. In psicologia è possibile suddividere la memoria in: • Memoria a breve termine (MBT) • Memoria a lungo termine (MLT) Le informazioni quando vengono storicizzate nella memoria MBT per poter passare alla memoria a lungo termine è necessaria una operazione chiamato di consolidamento. Quindi:
  • 7. Sviluppo cognitivo Nella psicologia cognitiva ci hanno lavorato famosi psicologi quali per esempio Jean Piaget. Psicologo svizzero, studiò lo sviluppo infantile (sviluppo cognitivo infantile) suddividendolo nelle seguenti fasi: • STADIO SENSO MOTORIO -> da 0 a 2 anni e viene diviso in 6 ulteriori fasi. In questo stadio il bambino è egocentrico ed acquisisce le informazioni tramite assimilazione ed accomodamento. • STADIO PRE-OPERATORIO -> dai 2 ai 6 anni, diviso in 2 ulteriori fasi. In questo stadio il bambino acquisisce un certo linguaggio e scopre le relazioni tra gli oggetti • STADIO OPERATORIO -> dai 7 ai 11 anni in cui il bambino acquisisce l’elaborazione logica • STADIO OPERATORIO FORMALE -> tra gli 11 ed i 14 anni in cui si sviluppano: la capacità di giudizio, la relatività dei punti di vista, le operazioni sui simboli e l’attività di misurazione.
  • 8. Sviluppo cognitivo Piaget viene anche definito il precursore dell’attivismo pedagocico. Tale attivismo è caratterizzato dal fatto che i bisogni dei bambini vanno assecondati o meglio le naturali inclinazioni del bambino vanno assecondate guidandole senza intromissioni verso l’apprendimento. Un altro psicologo molto famoso ed importante è lo psicologo russo Vygotskij maggiore esponente della teoria socio-culturale. Secondo Vygotskij, la psiche è guidata ed influenzata dal contesto sociale. Le idee di base di Vygotskij nel campo dello sviluppo cognitivo riguardano il fatto che la cultura gioca un ruolo decisivo nello sviluppo cognitivo ed ogni fase evolutiva del bambino è associata ad un determinata attività che guida ed organizza la fase stessa. Quindi per lui, la scuola gioca un ruolo fondamentale e permette lo sviluppo di due concetti: • Concetto spontaneo • Concetto scientifico I concetti spontanei sono quelli che il bambino si costruisce autonomamente ad esempio acqua calda, acqua fredda, acqua che si trasforma in ghiaccio eccetera. Sono quelli che gli provengono dall’interno. Vi sono, poi, una serie di concetti che vengono portati al bambino dall’esterno tramite l’istituzionalizzazione ad opera della società, ad esempio spiegandogli e insegnandoli che cos’è l’acqua. Si porta il bambino, così, a ragionare in modo sistematico. Questi sono quelli che Vygotskij chiama concetti scientifici.
  • 9. Sviluppo cognitivo Secondo Piaget si passa dal concetto spontaneo al concetto scientifico, mentre per Vygotskij si può anche passare dal concetto scientifico al concetto spontaneo tramite una iterazione sociale-ambientale. Vygotskij ha introdotto un concetto molto importante. Il concetto di zona di sviluppo prossimale. Si definisce zona di sviluppo effettivo quello che è stato raggiunto come risultato di uno specifico processo di sviluppo già compiuto. Invece la zona di sviluppo potenziale è la zona di sviluppo che si può raggiungere sfruttando determinati strumenti di supporto allo sviluppo. La zona di sviluppo prossimale viene mostrata in figura:
  • 10. Sviluppo cognitivo Un altro psicologo fondamentale nella psicologia cognitiva è Jerome Bruner. E’ un esponente del culturalismo. In poche parole, Bruner parte dal concetto di set cognitivo. Il set cognitivo è centrato sul dinamismo della mente. La mente dinamica va in controtendenza a quella statica proposta dalla psicologia della Gestalt. Infatti, il set cognitivo sarebbe un meccanismo di percezione selettiva degli elementi della realtà, in continuo mutamento. La selezione è in effetti dovuta a strutture mentali intrinseche, ma queste strutture non sono semplici meccanismi innati e statici di organizzazione del percepito, ma mutevoli forme fortemente influenzate da esperienze passate, bisogni ed interessi sviluppati dall'individuo. L'individuo quindi percepisce il mondo a seconda di come le sue strutture mentali interne selezionano il materiale percepito e queste strutture sono in continua evoluzione e cambiamento, in funzione di nuovi accomodamenti ed apprendimenti di cui il soggetto fa esperienza. Quindi lo sviluppo dipende non solo da fattori sociali ma anche da fattori individuali. Sempre secondo Bruner l’educazione e l’istruzione avvengono in ogni luogo dove ci sia un confronto tra soggetti.
  • 11. Teoria dell’intelligenza La teoria sull’intelligenza fa parte del campo della psicologia dello sviluppo. Vari psicologi si sono confrontati in questo settore. Lo psicologo Charles Spearman affermò che ciascuna attività viene compiuta in base a due fattori: • Capacità generale ( fattore G) • Abilità specifiche (fattore S) Più è alto il fattore G e più si ottengono performance migliori. Tale teoria prende il nome di teoria bifattoriale. Lo psicologo statunitense Robert Sternberg formulò la famosa teoria triarchicha dell’Intelligenza: 1. INTELLIGENZA ANALITICA -> utile per analizzare ed effettuare quindi delle valutazioni 2. INTELLIGENZA PRATICA -> legate all’utilizzo di determinati strumenti per la risoluzione di un determinato problema. 3. INTELLIGENZA CREATIVA -> legata alla progettazione ed alla invenzione
  • 12. Teoria sull’Intelligenza Lo psicologo Howard Gardner inizialmente evidenzio 7 tipologie di intelligenza: • Intelligenza logico-matematica • Intelligenza linguistico-verbale • Intelligenza spaziale • Intelligenza musicale • Intelligenza cinestetica o procedurale • Intelligenza interpersonale • Intelligenza intrapersonale Successivamente aggiunse: • Intelligenza naturalistica • Intelligenza esistenziale
  • 13. Teoria sull’Intelligenza Daniel Goleman, psicologo statunitense invece individuò cinque caratteristiche di base dell’Intelligenza emotiva: • Consapevolezza di se • Dominio di se • Motivazione • Empatia • Abilità sociale Daniel Goleman è considerato il padre della teoria sull’intelligenza emotiva. L’idea di base di Goleman è che non bastano competenze tecniche eccellenti o un altissimo QI (Quoziente Intellettivo) per essere dei leader. Occorre anche una componente irrazionale detta EQ (Emotional Intelligence) e quindi sono necessarie un mix di conoscenze per controllare se stessi, capire e coinvolgere gli altri in modo da ottimizzare il lavoro di gruppo.
  • 14. Teoria del pensiero Un altro aspetto fondamentale è la teoria del pensiero del Maltese Edward De Bono: • Pensiero verticale -> ossia una tipologia di pensiero selettivo, logico, sequenziale • Pensiero laterale -> ossia una tipologia di pensiero creativo, generativo di idee Per pensiero convergente si intende il ragionamento logico e razionale mentre per pensiero divergente solitamente si intende il pensiero legato alla creatività. E’ stato detto già in precedenza che il cervello umano è una macchina sofisticata ed è fatta da tanti neuroni e tantissime sinapsi. Esistono particolari neuroni scoperti da un italiano Giacomo Rizzolatti chiamati neuroni specchio. Tali neuroni si attivano quando si compie una azione sia quando la si osserva compiuta da qualcun altro.