discorso generale sulla fisica e le discipline.pptx
Rischio incendio, di Veronica Galli
1. Art.
37
D.Lgs.
81/08
e
s.m.i.
Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011
2. 20/04/15 2
— NORMATIVA
SPECIFICA
— DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
— MISURE
DI
PREVENZIONE
E
PROTEZIONE
— SITUAZIONI
CORRETTE/NON
CORRETTE
SOMMARIO
3. 20/04/15 3
— il
Datore
di
lavoro
ado,a
le
misure
necessarie
per
la
sicurezza
e
la
salute
dei
lavoratori,
e
in
par5colare:
…le,era
q)
ado,a
le
misure
necessarie
ai
fini
della
prevenzione
incendi
e
dell’evacuazione
dei
lavoratori,
nonché
per
il
caso
di
pericolo
grave
e
immediato”.
Art. 18 D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
NORMATIVA
4. 20/04/15 4
— 1.
La
prevenzione
incendi
è
la
funzione
di
preminente
interesse
pubblico,
di
esclusiva
competenza
statuale,
dire,a
a
conseguire
(…)
gli
obieEvi
di
sicurezza
della
vita
umana,
di
incolumità
delle
persone
e
di
tutela
dei
beni
e
dell’ambiente.
— 4.
(…),
con5nuano
ad
applicarsi
i
criteri
generali
di
sicurezza
an5ncendio
e
per
la
ges5one
delle
emergenze
nei
luoghi
di
lavoro
di
cui
al
decreto
del
Ministro
dell’Interno
in
data
10
Marzo
1998.
Art. 46 D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
NORMATIVA
5. 20/04/15 5
— «Il
datore
di
lavoro
assicura
che
ciascun
lavoratore
riceva
una
formazione
sufficiente
ed
adeguata
in
materia
di
salute
e
sicurezza
con
par5colare
riferimento
alla
prevenzione
incendi
e
lo,a
an5ncendio
…
devono
ricevere
un’adeguata
e
specifica
formazione
e
un
aggiornamento
periodico.»
Art. 37 D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
NORMATIVA
6. 20/04/15 6
— I
lavoratori
non
possono,
se
non
per
giusBficato
moBvo,
rifiutare
la
designazione.
Essi
devono
essere
formaB,
essere
in
numero
sufficiente
e
disporre
di
aJrezzature
adeguate,
tenendo
conto
delle
dimensioni
e
dei
rischi
specifici
dell'azienda
o
dell'unità
produNva.”
Art. 43 comma 3 D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
GESTIONE
DELLE
EMERGENZE
7. 20/04/15 7
Criteri
di
valutazione
rischio
d’incendio
(art
17
Dlgs.
81/08)
e
Misure
di
prevenzione,
protezione
di
organizzazione
per
i
luoghi
di
lavoro
DM 10 Marzo 1998
NORMATIVA
8. 20/04/15 8
— All.
I
–Linee
guida
per
la
valutazione
del
rischio
incendio
— All.
II
-‐misure
intese
a
ridurre
la
probabilità
di
insorgenza
degli
incendi
— All.
III
-‐misure
relaBve
alle
vie
di
uscita
in
caso
di
incendio
— All
IV
-‐misure
per
la
rivelazione
e
l’allarme
in
caso
di
incendio
— All
V
-‐AJrezzi
ed
ImpianB;
— All.
VI
-‐Controlli
e
manutenzione
— All.
VII
-‐Informazione
e
formazione
anBncendio
— All.
VIII
-‐Pianificazione
procedure
da
aJuare
in
caso
d’incendio
— All.
IX
-‐Contenuto
dei
corsi
di
formazione;
— All.
X
-‐Luoghi
di
lavoro
rischio
alto
(aJestato
idoneità)
DM 10 Marzo 1998 - Criteri e linee guida
NORMATIVA
9. 20/04/15 9
La valutazione dei rischio incendio e le conseguenti misure di prevenzione
e protezione costituiscono parte specifica della valutazione dei rischi ( All. 1)
Nel Documento sono inseriti:
• Nominativi lavoratori incaricati
• Misure di prevenzioni e protezione, lotta antincendio e gestione delle
emergenze
Criteri di valutazione rischi
• Basso
• Medio
• Elevato
Valutazione del Rischio
NORMATIVA
10. 20/04/15 10
Gli impianti e le attrezzature antincendio DEVONO essere controllati e tenuti
efficienti nel rispetto:
• Leggi
• Regolamenti
• Norme di buona tecnica ( CEI ; UNI )
• Direttive CE
• Istruzioni fornite dal costruttore
REGISTRO DEI CONTROLLI
Controllo e manutenzione degli impianti e
attrezzature antincendio
NORMATIVA
15. 20/04/15 15
L’INCENDIO
Definizione: rapida ossidazione
di materiali con notevole sviluppo
di calore, fiamme, fumo e gas
caldi.
Effetti dell'incendio:
− Emanazione di energia sotto
forma di luce e calore
− Trasformazione dei
combustibili in altri elementi
DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
16. 20/04/15 16
La
combusBone
può
essere
rappresentata
schemaBcamente
da
un
triangolo
i
cui
laB
sono
cosBtuiB
dai
3
elemenB
necessari:
-‐
Combus8bile
-‐
Comburente
-‐
Sorgente
di
calore
Solo
la
contemporanea
presenza
di
quesB
3
elemenB
da
luogo
al
fenomeno
dell’incendio.
Al
mancare
di
almeno
uno
di
essi
l’incendio
si
spegne.
DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
17. 20/04/15 17
Un
incendio
si
caraJerizza
per
Bpo
di
combus8bile
e
per
8po
di
sorgente
d’innesco.
Comburente:
Ossigeno
dell'aria
Tipi
di
Combus7bile:
Solidi,
liquidi,
gas,
metalli
Tipi
di
Sorgente
d’innesco:
Accensione
dire,a,
accensione
indire,a,
a,rito,
autocombus5one
o
riscaldamento
spontaneo
GLI ELEMENTI CHE CARATTERIZZANO LA
COMBUSTIONE
DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
18. 20/04/15 18
L'elemento
più
caraJerisBco
dell'incendio,
ne
idenBfica
la
presenza
anche
da
grandi
distanze.
Sono
formaB
da
piccolissime
par8celle
solide
(aerosol),
liquide
(nebbie
o
vapori
condensa8).
Le
par8celle
solide
sono
sostanze
incombuste
e
ceneri
che
si
formano
quando
la
combusBone
avviene
in
carenza
di
ossigeno
e
vengono
trascinate
dai
gas
caldi.
Rendono
il
fumo
di
colore
scuro.
Impediscono
la
visibilità
ostacolando
l’aNvità
dei
soccorritori
e
l’esodo
delle
persone.
Le
par8celle
liquide
(nebbie
o
vapori
condensaB)
sono
cosBtuite
da
vapor
d’acqua
che
al
di
soJo
dei
100
°C
condensa
dando
luogo
a
fumo
di
color
bianco.
FUMI
DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
19. 20/04/15 19
Rimangono
allo
stato
gassoso
alla
temperatura
ambiente
di
riferimento
di
15
°C.
La
produzione
di
tali
gas
in
un
incendio
dipende:
-‐
dal
Bpo
di
combus8bile;
-‐
dalla
percentuale
di
ossigeno;
-‐
dalla
temperatura
raggiunta.
Nella
maggioranza
dei
casi,
la
mortalità
per
incendio
è
da
aIribuire
all’inalazione
di
ques8
gas
che
producono
danni
biologici
per
anossia
o
per
tossicità.
GAS DI COMBUSTIONE
DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
22. 20/04/15 22
Deposito
e
u5lizzo
di
materiali
infiammabili
e
facilmente
combus5bili
U5lizzo
di
fon5
di
calore
Impian5
ed
a,rezzature
ele,riche
Il
fumo
e
l'u5lizzo
di
portacenere
Rifiu5
e
scar5
di
lavorazione
combus5bili
Aree
non
frequentate
Misure
contro
gli
incendi
dolosi
CAUSE
DI
INCENDIO
PIÙ
COMUNI
DESCRIZIONE
DEI
RISCHI
23. 20/04/15 23
Le azioni Preventive e Protettive non devono essere considerate
alternative ma complementari tra loro.
MISURE
DI
PREVENZIONE
E
PROTEZIONE