2. “La Testa … fra le Nuvole”
Percorso sull’Evaporazione
Istituto Comprensivo Civitella in Val di Chiana - Arezzo
Classi quarte Scuola primaria
3. • Collocazione del percorso effettuato nel curricolo verticale
Elaborazione logica
E’ in grado di dare risposte diverse a situazioni problematiche.
E’ in grado di analizzare e confrontare elementi e/o situazioni cogliendo somiglianze e
differenze.
E’ in grado di formulare ipotesi verificandole in situazioni semplici proposte dall’insegnante.
Elaborazione operativa
E’ in grado di raccogliere confrontare e rappresentare i dati di semplici situazioni.
E’ in grado di svolgere autonomamente un’attività seguendo una sequenza di indicazioni
orali e/o scritte.
Conoscenza di sé. Autostima.
E’ in grado riflettere sui propri principali punti di forza e di debolezza.
E’ in grado di riconoscere il ruolo degli altri nelle regole dell’attività comune.
Comunicazione/Comprensione
E’ in grado di comprendere una situazione comunicativa legata al contesto.
E’ in grado di intervenire in una conversazione ponendo domande adeguate al contesto.
E’ in grado di descrivere oralmente fatti .
E’ in grado di esprimersi in modo più ricco utilizzando i linguaggi non verbali.
E’ in grado di interagire in modo pertinente in una conversazione.
E’ in grado di produrre testi scritti di vario tipo legati a scopi diversi.
4. •Obiettivi di apprendimento
•Osservare un fenomeno, individuando differenze e uguaglianze attraverso il confronto
•Porsi domande esplicite e individuare problemi significativi da indagare a partire dalla
propria esperienza, dai discorsi degli altri, dai testi letti
•Saper descrivere oggetti utilizzando un linguaggio specifico
•Saper descrivere un fenomeno in sequenza ordinata utilizzando un linguaggio specifico
•Saper formulare ipotesi utilizzando un linguaggio specifico
•Saper identificare possibili criteri per effettuare una classificazione
•Saper classificare su criteri proposti dall’insegnante o dai compagni
•Analizzare e verbalizzare ciò che ha osservato o sperimentato, sostenendo le proprie
scelte o quelle del gruppo con argomenti coerenti
•Saper giustificare le proprie affermazioni e scelte
•Saper assumere ruoli e responsabilità in contesti diversi (lavoro individuale, di gruppo,
discussione collettiva)
•Saper valutare e accettare opinioni divergenti
•Sviluppare un’autonomia intesa come capacità di riutilizzare le conoscenze
metodologiche delle fasi di una procedura sperimentale
•Contribuire alla costruzione di una conoscenza condivisa con il gruppo classe attuando
un’opera di contrattazione rispetto a ciò che è fondamentale e ciò a cui si può
rinunciare nella stesura di documenti conclusivi
•Riconoscere cosa del proprio contributo è già ricompreso in una categoria più ampia
5. • Dall’inventario delle conoscenze degli alunni ( conversazione
collettiva), parte un percorso di approfondimento e
concettualizzazione del ciclo dell’acqua.
• Osservazione e sperimentazione
• Riflessione sull’esperienza attraverso rappresentazione
grafica e verbalizzazione scritta individuale
• Discussione collettiva e confronto
• Affinamento della concettualizzazione
• Produzione condivisa e conclusioni
• Verifica orale o scritta
Il percorso ha seguito le seguenti fasi:
6. Per lo svolgimento del nostro percorso sono stati utilizzati gli
ambienti scolastici (aule e laboratori ) .
Le attività hanno richiesto i seguenti materiali:
•Fornello elettrico, becker di varie dimensioni e forme
•Acqua distillata e naturale,
•Distillatore
•Termometro,
•Macchina del caffè
•Sale da cucina
Per la documentazione dell’esperienza sono stati utilizzati :
•materiale cartaceo ,
•macchina fotografica
•LIM
7. Tempo impiegato:
• Messa a punto preliminare nel Gruppo LSS: 8 ore
• Progettazione specifica e dettagliata nelle classi: 12 ore
• Tempo - scuola di sviluppo del percorso: Il percorso è
iniziato nel mese di ottobre e si è concluso a marzo. La
frequenza è stata, in media, di due ore la settimana.
• Documentazione: 10 ore
8. IL NOSTRO PERCORSO
A. Inventario delle conoscenze
B. Esperimento: riscaldamento dell’acqua
C. Esperimento: ebollizione dell’acqua
D. Esperimento con il distillatore
E. Acqua distillata e naturale a confronto
F. Le bolle
G. Temperatura dell’ebollizione
H. Calore come forma di energia
I. Osservazione sull’evaporazione dell’acqua in ambiente
J. Il ciclo naturale dell’acqua
9. Inventario delle conoscenze
L’acqua: come è, dove è, a cosa serve …
Nelle quattro classi il percorso è iniziato con modalità diverse, ma
tutte da un momento di conversazione collettiva sulle conoscenze
pregresse dei ragazzi.
Tra le tante conoscenze emerge che l’acqua si RISCALDA ….
10. Esperimento: riscaldamento dell’acqua
Materiale occorrente:
- fornello elettrico
- becker
- acqua distillata
L’insegnante ha posizionato sul
fornello elettrico acceso un becker
con acqua distillata. I ragazzi
hanno osservato in silenzio e con
attenzione cosa accadeva
all’acqua. Quando l’acqua si è
riscaldata un po’ l’insegnante ha
spento il fornello ed ha invitato i
ragazzi a descrivere
individualmente e disegnare sul
quaderno ciò che avevano visto e
analizzato.
11. Abbiamo osservato l’acqua del becker e poi lo
abbiamo messo sopra il fornellino. Ho notato che
dopo un po’ l’acqua era piena di tante piccole
bollicine che salivano dal fondo verso la superficie
dell’acqua, e si muovevano, ma quando la maestra
lo ha tolto dal fornello non c’era più movimento.
Secondo me quel fenomeno che si è creato era
colpa del calore. Daniele 4°B
12. A questo punto l’insegnante ha chiesto ai
ragazzi di confrontare collettivamente
ciò che ognuno di loro ha scritto:
leggono a turno i propri elaborati e
integrano tutte quelle informazioni
rilevanti mancanti (affinamento delle
conoscenze) e insieme viene steso
uno schema di sintesi o testo
condiviso.
Schema di sintesi.
- Tante piccole goccioline
- Man mano che l’acqua si
riscalda le bollicine salgono in
superficie
-- C’è movimento
- Il becker si appanna
-- esce un leggero fumo
La maestra ha preso l’acqua demineralizzata o distillata e l’ha messa nel
becker fino alla tacchetta che indicava 100ml. Il becker è una specie di
misurino che ti indica con delle tacchette la quantità di acqua. Ha acceso il
fornellino e poco dopo si sono formate tante bollicine sul fondo del becker.
Le bollicine si lasciavano andare sul punto più alto dell’acqua. Infine la
maestra ha spento il fornellino; il contenitore si era appannato e riscaldato.
Si vedeva salire un leggero fumo.
4°B
4°C
4° Ciggiano
13. Esperimento: ebollizione dell’acqua
Materiale occorrente:
- fornello elettrico
- becker
- acqua distillata
E’ stato nuovamente posizionato il becker con
acqua distillata sul fornello acceso e questa
volta l’insegnante ha atteso che l’acqua
bollisse per un po’. Poi ha spento il fornello.
Ogni ragazzo ha verbalizzato individualmente il
fenomeno osservato sul proprio quaderno.
15. I due esperimenti a confronto
Insieme abbiamo trovato differenze e/o analogie tra i due esperimenti.
Abbiamo scritto alla LIM tutto quello che emergeva e ogni ragazzo lo ha poi
scritto sul quaderno.
4° Ciggiano4°C
16. Insieme viene redatto un testo condiviso, stampato, fotocopiato e incollato
sul quaderno
Abbiamo messo il becker sul fornello, ma questa volta l’abbiamo lasciato per
più tempo. All’inizio abbiamo visto le bollicine sul fondo, dopo un po’ le
bollicine salivano in superficie …. l’acqua ha cominciato a fumare
abbondantemente, il fumo si depositava nella parte superiore del becker che
si è appannato. Le bollicine si univano sempre di più, così formavano delle
bolle che aumentavano la loro grandezza ed erano molto rapide ad andare
in superficie. Man mano che passava il tempo il livello dell’acqua diminuiva
(fino a scomparire del tutto). L’acqua si muoveva tantissimo fini a far
schizzare fuori delle goccioline. Si sentiva un rumorino …
4°C
4°B
18. A questo punto l’insegnante ha chiesto ai ragazzi di provare a dare una
definizione del fenomeno dell’ebollizione e ognuno di loro ha cercato di
essere il più preciso e corretto possibile.
L’ebollizione è un fenomeno che
accade quando c’è movimento
dell’acqua insieme al movimento
delle bolle e fumo in quantità forte.
Allora si sente tanto rumore e
l’acqua diminuisce. Leonardo
20. Tutte le definizioni sono state lette ad alta voce e insieme, confrontandole ed
analizzandole, abbiamo scritto quella che più ci sembrava essere precisa e
corretta.
L’ebollizione è un fenomeno che avviene
quando l’acqua si riscalda troppo. Si
formano bollicine sempre più grosse che
salgono in superficie provocando il
movimento dell’acqua. Si forma il fumo
che appanna la parte superiore del
becker. Diminuisce il livello dell’acqua
fino a scomparire. Si sente rumore.
4° Ciggiano
4°B
4°A
21. Le insegnanti a questo punto, prima di affrontare il passaggio successivo, hanno
effettuato un momento di verifica orale o scritta ….
(anche quelli più in difficoltà, hanno appreso gli aspetti più salienti delle due
esperienze…)
23. E’ arrivato il momento di riflettere sul significato della parola “FUMO”
Viene effettuato con una serie di domande.
Che cosa è il fumo?
E’ corretto usare la parola fumo?
Che cosa era il fumo nella combustione?
E’ lo stesso fumo?
La lettura delle ipotesi risulta molto interessante anche e soprattutto perché
tanti hanno richiamato il percorso fatto l’anno precedente sulla combustione
cercando somiglianze e differenze.
“Secondo me il fumo è un evento che,
a volte, proviene da fenomeni.
Nell’ebollizione il suo fumo è naturale
formato da acqua riscaldata, è anche
trasparente. Il fumo della combustione,
che è di colore scuro, provoca anidride
carbonica …
Bianca 4°B
Thomas 4°A
24. Esperimento con il distillatore
Per trovare una risposta alle ipotesi le insegnanti presentano un nuovo strumento:
“un distillatore”.
I ragazzi sono stati invitati ad osservarlo e ad analizzarlo in tutte le sue
componenti. Ne abbiamo detto insieme il loro nome ed ognuno di essi lo ha
rappresentato sul proprio quaderno.
25.
26. Il primo passaggio che le insegnanti propongono ai ragazzi è sempre
l’osservazione dell’ebollizione dell’acqua, ma utilizzando come contenitore
l’”ampolla” o “pallone” del distillatore. Viene staccato dallo strumento, posto sul
fornello elettrico e viene versata dentro dell’acqua distillata. I ragazzi osservano
nuovamente il riscaldamento, l’ebollizione e lo descrivono sul quaderno.
Francesca 4°A
27. Dopo la rielaborazione collettiva, viene chiesto ai ragazzi di confrontare i due
processi: quello fatto con il becker e quello fatto con l’ampolla.
28. E’ arrivato il momento di mettere in funzione il nostro distillatore e vedere
cosa accade ….
29.
30.
31. A questo punto del percorso ai ragazzi viene posta la domanda:
CHE FINE HA FATTO IL “FUMO”??
(viene utilizzato ancora questo termine, nonostante i ragazzi
sappiano che non sia quello corretto, fino a quando non si sia stata
data la giusta definizione)
Ognuno di loro mette per iscritto la propria ipotesi
Il fumo non si vede più perché non c’è, o c’è ma non si vede?
-C’è ma non si vede!
Che fine ha fatto?
-Il fumo si è trasformato in acqua!
Quale acqua?
-Quella dell’ampolla!
Era acqua (nell’ampolla) ed è ancora acqua(nel becker) per
il calore (fornello)prima, e poi il raffreddamento
(refrigeratore)dopo.
32. Le insegnanti delle quattro classi ritengono che a questo punto del percorso sia
opportuno effettuare un momento di verifica individuale scritta e programmano
un questionario da sottoporre ai ragazzi.
Definiscono sei domande di riepilogo più tre in cui si chiede ai ragazzi di
formulare delle ipotesi a seguito dell’esperimento con il distillatore.
1. E’ possibile che, in un Becker con acqua distillata, il fenomeno
dell’ebollizione si verifichi prima di quello di riscaldamento? Perché?
2. Come sono le bollicine che si formano durante il riscaldamento
dell’acqua?
3. Come sono le bollicine che si formano durante l’ebollizione dell’acqua?
4. Descrivi il “fumo” durante i due fenomeni.
5. In quale dei due esperimenti il Becker si appanna di più?
6. In quale dei due esperimenti effettuati si nota maggior diminuzione del
livello dell’acqua?
7. Nell’esperimento con il distillatore tappato, cosa è accaduto all’acqua?
8. Cosa è il “ fumo” che esce dai contenitori?
9. Perché si forma?
33. Dopo la verifica individuale il gruppo classe condivide con i compagni le
personali risposte/ipotesi relative alle domande numero sette, otto e nove.
Insieme vengono appuntate alcune delle ipotesi:
… L’acqua diventa vapore acqueo e visto che il fumo non trova via di uscita è
entrato nella serpentina
… L’acqua evapora e ridiventa acqua grazie al refrigerante
… L’acqua cambia stato di aggregazione: prima era acqua, poi fumo e infine
acqua.
… diventa fumo nella serpentina e lì si trasforma in acqua.
… si trasforma in fumo cioè vapore acqueo che entra nella serpentina e grazie
all’acqua fredda del refrigerante ridiventa acqua.
34. Mirco risponde così:
“Secondo me si forma il fumo perché delle piccolissime goccioline
d’acqua si riscaldano tantissimo fino ad evaporare e posso vederle
solo se tolgo il tappo perché con il tappo andrebbero nella
serpentina e il fumo non si vedrebbe”
Julia risponde così:
“Secondo me si forma il fumo togliendo il tappo perché esce una
nebbiolina che si chiama vapore acqueo”
35. Dalle verifiche emerge che i ragazzi hanno perfettamente capito i vari passaggi
dell’acqua. Si prosegue puntualizzando maggiormente.
E’ corretto secondo voi, allora, usare la parola “fumo”?
Cosa è?
NO!!!
-VAPORE ACQUEO causato dal calore
- ACQUA allo stato gassoso
- E’ formato da tante piccole goccioline d’acqua
- Piccolissime goccioline
In natura, dove posso ritrovare queste goccioline???
- Nelle piante
- Nel cielo
- Nelle nuvole
36. Chiudete gli occhi e immaginatevi dentro un mondo di piccolissime goccioline
d’acqua … dove siete?
- Nell’umidità
- Nella nebbia
- Nelle nuvole
Come si forma il VAPORE ACQUEO?
37. EVAPORAZIONE: passaggio di
una sostanza da uno stato liquido
allo stato gassoso per mezzo del
riscaldamento
CONDENSAZIONE: passaggio di una
sostanza dallo stato gassoso a quello
liquido per mezzo del raffreddamento
38. In classe quarta A, nel questionario proposto, alla domanda numero sette,
Caterina, aveva risposto:
” Nell’esperimento con il distillatore tappato l’acqua è rimasta
sempre la stessa. Non ha eseguito nessuna trasformazione”
Questa risposta aveva suscitato perplessità all’insegnante e le chiede di spiegarsi
meglio. Questa è stata la sua risposta:
39. L’insegnante ha ritenuto opportuno che i ragazzi si confrontassero sulla
differenza di queste due trasformazioni. Ed è emerso che:
Le trasformazioni dell’acqua sono
CICLICHE e quindi REVERSIBILI
Altri processi come la combustione
sono trasformazioni IRREVERSIBILI
(dalla cenere non posso tornare alla carta)
40. I ragazzi hanno poi avuto un testo
riscritto dalle insegnanti.
44. Poiché l’acqua del rubinetto,
dopo l’ebollizione, lascia un
residuo tipo patina bianca,
deduciamo che quest’acqua
ha all’interno delle sostanze,
cioè è una SOLUZIONE,
(significa che contiene
sostanze solubili che in
acqua si sciolgono, lasciando
la stessa limpida e
trasparente), infatti contiene
Sali minerali.
45. Nella classe quarta B, durante la stesura del testo condiviso un alunno fa
un’obbiezione:” la polverina non è un residuo perché fa parte dell’acqua”.
•Si apre
un’interessante
discussione che porta
la classe ad
analizzare le etichette
delle bottigliette
d’acqua dei ragazzi:
•Ogni alunno prende
la propria etichetta, la
attacca sul proprio
quaderno per
analizzarla
46. Conosciamo l’acqua nei minimi particolari,
ma le bolle ….cosa sono???
Ogni ragazzo si esprime liberamente per scritto ….
La maggior parte dei ragazzi ha risposto come Mirco e cioè così:
“Le bolle sono formate da acqua e aria in ebollizione”.
Karim ha precisato:
“Secondo me le bolle sono formate da vapore e piccole goccioline
microscopiche”
Marta ha risposto:
“Sono formate da vapore caldo.”
Gabriele D. è stato il più preciso e cioè ha detto:
“Le bolle sono formate da vapore acqueo, che esce dall’acqua quando ha
raggiunto una certa temperatura” Quarta Ciggiano
Quarta C
47. Le bolle che si formano
sono vapore acqueo che
sta uscendo dall’acqua
allo stato liquido!
Quarta A
49. Temperatura dell’ebollizione
Intenzionati a scoprire tutto, ma proprio tutto dell’acqua e visto che più volte le
insegnanti hanno sentito parlare glia alunni di temperatura durante gli
esperimenti fatti in classe viene fatta la seguente domanda:
A CHE TEMPERATURA L’ACQUA BOLLE??
Viene presentato lo strumento ai ragazzi
e gli viene chiesto di osservarlo,
descriverlo e disegnarlo
50. Occorre fare un nuovo esperimento
che i ragazzi non dovranno descrivere.
Si richiede loro di appuntare o
registrare in tabella la tempera
dell’acqua nelle varie fasi di
riscaldamento ed ebollizione.
51. Lo stupore della classe di
fronte al termometro che
continua, durante la fase
dell’ebollizione, a segnare i
100 gradi, è diffuso.
52. Calore come forma di energia
Una mattina ai ragazzi è stata presentata la macchina per fare il caffé.
E’ stato chiesto loro di osservarla e descriverla nelle sue parti…
Poi l’insegnante ha riempito di acqua il
contenitore in basso svasato e ha
posto la macchina sul fornello acceso
…
Cosa è accaduto???
53.
54. La classe quarta A, all’interno di un
progetto “Orto in condotta” a cui la
scuola aderisce, ha poi avuto
l’occasione di visitare una centrale
geotermica e alcune aziende che ne
utilizzano l’energia.
57. La classe quarta B ha confrontato il comportamento
dell’acqua distillata con sale e acqua di rubinetto.
Al ventiduesimo giorno dall’inizio dell’esperimento è
evaporato anche l’acqua distillata + sale lontano dal calore. Si
osserva un abbondante ed interessante residuo di sale
cristallizzato ben diversa dal becker vicino alla fonte di
calore.
58. Le nostre conclusioni: “Perché l’acqua non
è più nei contenitori?”
L’acqua dei contenitori è SPARITA, perché
si è TRASFORMATA in VAPORE
ACQUEO grazie al CALORE PRESENTE
NELL’AMBIENTE.
Questo passaggio è stato più veloce nei
contenitori vicini ai termosifoni perché la
quantità di calore era maggiore. Sul fondo
del contenitore con acqua di rubinetto
sono rimaste le sostanze solubili.
“ Come mai non c’è stata formazione di nebbia?”
L’acqua dei contenitori ha ricevuto poco calore e si è trasformata in vapore con
molta lentezza, quindi il vapore che usciva era così poco che non era visibile
L’acqua dei contenitori è evaporata grazie al calore presente nell’ambiente, che
non poteva riuscire contemporaneamente a far condensare il vapore che usciva.
Durante il nostro percorso abbiamo infatti compreso che il fenomeno della
condensazione si verifica solo quando il vapore incontra qualcosa di più freddo (in
genere l’aria e nel caso del distillatore era l acqua fredda che raffreddava la
serpentina).
59. Il ciclo naturale dell’acqua
A conclusione del percorso le insegnanti predispongono un testo di studio sul
ciclo naturale dell’acqua per i ragazzi.
Cos’è il ciclo dell’acqua?
Il ciclo dell’acqua, anche come ciclo idrologico,
descrive l’esistenza ed il movimento dell’acqua sulla,
nella e al di sopra della Terra. L’acqua della Terra è
sempre in movimento e cambia stato continuamente,
da liquido a vapore a ghiaccio, in tutti i modi possibili.
Il ciclo dell’acqua lavora da miliardi anni e tutta la vita
sulla Terra dipende da esso; senza di esso la Terra
sarebbe un bel posto piatto e noioso dove vivere.
Da dove viene tutta l’acqua della Terra?
La Terra primordiale era un globo di magma,
ma i magmi contengono una notevole quantità
di acqua. L’acqua liberata dei magmi come
vapore cominciò a raffreddare l’atmosfera e la
superficie terrestre fino al punto di poter restare
in superficie in forma liquida. L’attività vulcanica
continuò e continua a liberare acqua
nell’atmosfera, incrementando le masse
d’acqua superficiali e profonde. Inoltre, ogni
reazione chimica produce acqua.
60. Come avviene?
• Il ciclo idrologico non ha un punto di
partenza, ma un buon posto da dove
cominciare è il mare. Il sole, che attiva
il ciclo dell’acqua, riscalda l’acqua del
mare. Parte di essa evapora nell’aria.
• L’evaporazione avviene anche dalle
acque dolci dei laghi e dei fiumi. Sul
continente, l’evapotraspirazione, che è
l’acqua traspirata dagli esseri viventi ed
evaporata dal sole, apporta vapore
all’aria.
• Una piccola quantità d’acqua
nell’atmosfera proviene dalla
sublimazione, che è il passaggio allo
stato di vapore direttamente dallo stato
solido (ghiaccio, neve, brina) saltando
completamente la fase di fusione.
• Le correnti d’aria ascensionali
sollevano il vapore in alto
nell’atmosfera dove la temperatura più
bassa ne provoca la condensazione in
goccioline microscopiche che formano
le nuvole.
•I venti trasportano le nubi per il mondo, e le
particelle delle nubi collidono, si
accrescono, e cadono dal cielo come
precipitazione.
•Qualche precipitazione cade come neve e
può accumularsi come calotte glaciali o
ghiacciai. La neve, nei climi più caldi, si
scioglie con l’arrivo della primavera, e
l’acqua di fusione fluisce come
ruscellamento da fusione delle nevi.
•Mentre una gran parte delle precipitazioni
cade nei mari, una parte cade sulle terre
emerse dove, a causa della gravità, fluisce
come ruscellamento superficiale.
•Parte del ruscellamento superficiale
raggiunge i fiumi e si muove come flusso
incanalato verso il mare, mentre parte di
esso si accumula come acqua dolce nei
laghi e nei fiumi.
61. Non tutto il ruscellamento scorre in corpi idrici superficiali. Molto se ne infiltra nel terreno
(infiltrazione). Parte dell’acqua si infiltra in profondità nel terreno ed alimenta gli
acquiferi (rocce saturate con acqua mobile che affiora in sorgenti o estraibile con pozzi
o gallerie) che immagazzinano enormi quantità di acqua dolce sotterranea per lunghi
periodi di tempo.
Parte dell’acqua sotterranea sta vicino alla superficie terrestre e può filtrare di nuovo
entro corpi idrici superficiali (e nel mare), mentre parte trova vie d’uscita nella superficie
della terra ed emerge come sorgenti d’acqua dolce.
Nel tempo, tuttavia, quest’acqua continua a
muoversi, e parte rientra nel mare dove il ciclo
termina … e ricomincia.
62. Risultati ottenuti e valutazione del percorso:
Il percorso didattico ci ha dato l’opportunità di sperimentare e
consolidare un metodo d’indagine basato sull’osservazione dei fatti
e sulla loro interpretazione con un coinvolgimento diretto e attivo
dei ragazzi. Essi hanno partecipato in modo consapevole e non
superficiale.
Ognuno di loro ha preso parte con i propri mezzi e i propri livelli ma
sempre in un clima di pari diritti e doveri: le opinioni dei ragazzi
hanno tutte la stessa valenza, sono tutte da verificare, senza
nessuna valutazione in merito.
Il percorso laboratoriale ha permesso loro di avere consapevolezza
nelle loro capacità, aumentando la fiducia in se stessi: i ragazzi
hanno, spesso, imparato dai loro stessi errori.
63. • Sono state sviluppate in loro la capacità di collaborare, la capacità
di ascoltare, la capacità di confrontarsi con opinioni diverse dalle
proprie, rispettandole.
• L’aspetto linguistico ha una valenza trasversale: l’alunno impara a
descrivere e ad esporre con un linguaggio appropriato e proprio
della disciplina.
• Sono stati utilizzati schemi, diagrammi, tabelle in cui i ragazzi hanno
imparato a rappresentare e sintetizzare gli aspetti quantitativi e
qualitativi dei fenomeni osservati. Hanno imparato a fare confronti,
cercare somiglianze e differenze tra i risultati ottenuti e verificati.
64. Non mi piace
dover descrivere
sempre
l’esperimento
E’ stato
emozionante
Mi è piaciuto
perché non era
noioso … la
maestra non
spiegava
E’ stato
divertente
studiare così
Ognuno può
contribuire
Ognuno ha
la propria
opinione
Non mi piace
leggere ciò che
ho scritto