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L’ARIA INTORNO A NOI
PROGETTO
DIDATTICO PER
UNA CLASSE TERZA
COMPOSTA DA 20
ALUNNI
Premessa
Dopo avere osservato alcune esperienze dirette vissute dai
bambini con l’aria e rilevato il loro interesse per i diversi fenomeni
e le manifestazioni legate ad essa, ho ritenuto di farli lavorare
come «piccoli scienziati» fornendo loro l’opportunità di scoprire
sperimentalmente, attraverso opportune attività laboratoriali,
alcune tra le principali caratteristiche dell’aria e l’importanza della
stessa per gli esseri viventi.
Prerequisiti
SAPERE COS’È L’ARIA;
CONOSCERE LE CARATTERISTICHE DELL’ARIA.
Verifica dei prerequisiti
Parla di cosa è per te l’aria e rappresentala con un disegno
Verifica dei prerequisiti
Verifica dei prerequisiti
Verifica dei prerequisiti
Verifica dei prerequisiti
Valutazione dei prerequisiti
I bambini si sono mostrati molto preparati
sull’argomento. Tutti sono riusciti a svolgere
correttamente le attività dimostrando di possedere i
prerequisiti per poter affrontare il successivo
svolgimento della lezione.
Prerequisiti
100%
bambini che hanno svolto tutte le
attività correttamente
Obiettivi
Sperimentare alcune tra le proprietà dell’aria;
 Comprendere l’importanza dell’aria;
 Conoscere il ciclo dell’aria.
In questo percorso didattico, attraverso la formulazione di
ipotesi personali e la realizzazione di semplici esperimenti
conosceremo alcune tra le principali proprietà dell’aria e ne
comprenderemo l’importanza per la nostra vita e per la nostra
salute .
Esperimento
MATERIALE:
Una bacinella d’acqua;
Una bottiglia vuota di plastica;
Una spugna.
L’aria occupa
spazio?
Esperimento 1
Procedimento
Chiedo agli alunni cosa potrebbe accadere immergendo una bottiglia di plastica
vuota in una bacinella piena d’acqua (tenendola capovolta). I ragazzi formulano
varie ipotesi che vengono, quindi, verificate con l’esperimento. Invito un alunno
ad immergere la bottiglia vuota nella bacinella ed al contempo chiedo ai bambini
cosa stia succedendo; gli stessi rispondono di non vedere entrare acqua dentro la
bottiglia domandando con curiosità: «Maestra perché? Che cosa succede?». A
questo punto invito l’allievo ad inclinare lentamente la bottiglia e chiedo
nuovamente agli alunni cosa vedano di diverso in seguito a quel movimento. Gli
alunni coralmente rispondono di vedere uscire delle bollicine dalla bottiglia.
Che cosa è successo?
Dapprima l’acqua non è entrata nella bottiglia perché dentro
c’era aria. Una volta inclinata la bottiglia, l’aria contenuta in
essa è fuoriuscita permettendo all’acqua di entrare
provocando la formazione di bollicine d’aria.
L’aria occupa
spazio?
Esperimento 2
Procedimento
Chiedo ad un alunno di immergere una spugna asciutta in una
bacinella piena d’acqua e di stringerla nel pugno sott’acqua. I
bambini notano subito delle bollicine d’aria uscire dalla
spugna e ipotizzano che anche dentro la spugna ci sia aria.
Esperimento
Due palloncini di gomma uguali;
Una bilancia tradizionale.
Materiale:
L’aria ha un
peso?
Esperimento 3
Procedimento
Chiedo ad un alunno di gonfiare uno dei due palloncini e posizionarlo
sulla bilancia verificandone il peso; chiedo quindi di pesare il palloncino
sgonfio. Invito quindi l’alunno a posizionare sui due piatti della bilancia
da un lato il palloncino sgonfio e dall’altro piatto quello gonfio
chiedendo quale pesa di più. Il bambino in base alla posizione dei piatti
risponde che il palloncino gonfio pesa di più.
Perché?
Dopo alcune ipotesi giungiamo alla conclusione che il palloncino gonfio
contiene aria, quindi che l’aria ha un peso.
Esperimento
Due candele di uguale misura;
Due piattini;
Due barattoli di vetro trasparente di diversa misura (uno più grande e uno più
piccolo);
Fiammiferi.
Materiale :
La
combustione
Esperimento 4
Procedimento
Poggiamo le candele sui piattini e le accendiamo con un fiammifero coprendone
successivamente ognuna con un barattolo. Osserviamo cosa succede. Dopo un po’
le candele si spengono. Quale candela si è spenta per prima? Quella coperta dal
barattolo più grande o quella coperta dal barattolo più piccolo?. Quella coperta dal
barattolo più piccolo si è spenta per prima.
Perché?
La fiamma ha consumato tutto l’ossigeno contenuto nel barattolo più piccolo, che
era di meno, quindi si è spenta per prima. L’ossigeno presente nell’aria permette
alla fiamma di bruciare; senza ossigeno non c’è combustione.
L’importanza
dell’aria
Rappresentiamo l’aria
Attraverso le domande dei bambini e le loro osservazioni ho potuto
spiegare che:
L’aria si trova ovunque intorno a noi e anche se non la vediamo
possiamo percepire la sua presenza, soprattutto quando è in
movimento: per esempio quando sentiamo il vento che soffia sul
nostro corpo, o quando corriamo in bicicletta e avvertiamo la
sensazione quasi di sbatterle contro, oppure se osserviamo le
foglie muoversi. Sentiamo aria quando:
L’aria è formata da un miscuglio di gas. I principali sono l’ ossigeno,
l’azoto e l’anidride carbonica, vi sono poi il vapore acqueo e il pulviscolo
atmosferico. L’ossigeno nell’aria è importante perché permette la
combustione, cioè il fenomeno attraverso il quale una sostanza brucia,
sviluppando luce, calore e anidride carbonica. Affinché si verifichi la
combustione, come abbiamo visto grazie all’esperimento, sono
necessari: un combustibile, cioè una sostanza che può bruciare (lo
stoppino della candela); un comburente, cioè una sostanza che «fa
bruciare» e mantiene la combustione, come l’ossigeno; un attivatore,
cioè qualcosa che produce la combustione come la scintilla di un
fiammifero.
L’aria è fondamentale per la vita di tutti gli esseri viventi che per
respirare assorbono ossigeno dall’aria e liberano anidride carbonica. Le
pianti verdi sono capaci di assorbire l’anidride carbonica e di
trasformarla in ossigeno che liberano nell’aria. Tale fenomeno determina
il cosiddetto ciclo dell’aria.
Costruiamo il Ciclo dell’aria
Per verificare se gli obiettivi
sono stati raggiunti sono
state sottoposte ai bambini
alcune verifiche.
Risposte
95%
5%
Alunni che hanno risposto
correttamente
Alunni che hanno risposto in
modo errato
Risposte
100%
0%
Alunni che hanno risposto
correttamente
Alunni che hanno risposto in modo
errato
Risposte
90%
10%
Alunni che hanno risposto
correttamente
Alunni che hanno risposto in modo
errato
Valutazione
La valutazione ha lo scopo di interpretare le informazioni
raccolte al fine di identificare il grado di partecipazione e
coinvolgimento di ogni bambino; recuperare le conoscenze già
possedute e rafforzare i processi di simbolizzazione e
formalizzazione delle esperienze. La valutazione è stata
eseguita in due momenti:
• Iniziale, per individuare il livello di conoscenza del bambino;
• Finale, per individuare quanto e come è stato appreso dal
bambino.
Dalla valutazione è emerso che 18 bambini su
20 hanno partecipato alla discussione e agli
esperimenti, in modo attento, cooperando con
il gruppo classe e rafforzando le relazioni tra
loro, acquisendo pienamente le competenze
richieste. Solo 2 bambini si sono mostrati
distratti e meno interessati rispetto agli altri pur
giungendo, anch’essi, ad un livello di
competenza sufficiente. Per cui i risultati
raggiunti sono senza dubbio positivi.
100%
Valutazione
Alunni che hanno
raggiunto tutti gli
obiettivi
programmati
Conclusione
Dopo aver “vissuto” qualitativamente le diverse esperienze con l’aria, ha avuto inizio la fase di
sperimentazione vera e propria. Sono stati osservati diversi fenomeni idonei a dimostrare ai ragazzi
che l’aria esiste; accertato che l’aria esiste, si è proseguito verificando, sperimentalmente, che l’aria
occupa uno spazio e proseguendo la costruzione della conoscenza verso aspetti concettualmente più
complessi si è arrivati a dimostrare che l’aria ha un peso fino a giungere alla conoscenza di alcune tra
le principali proprietà dell’aria e l’importanza di quest’ultima per tutti gli esseri viventi.
Lo schema di ogni esperimento è stato semplice, ma efficace: ho iniziato ogni attività mostrando ai
ragazzi un fenomeno e chiedendo loro di “osservare” usando i cinque sensi; alla domanda “cosa
succede?” Gli stessi hanno risposto con la formulazione di ipotesi; poi è stata condotta la verifica
sperimentale ed è stato chiesto agli alunni di fornire una spiegazione del fenomeno osservato; infine,
è stato ripetuto l’esperimento per verificare le spiegazioni e trarre la corretta conclusione.
Dalle diverse attività svolte, sono emersi i punti di forza sia relativi all’attività svolta
da me come insegnante, sia, in generale, sulla didattica delle scienze in modalità
laboratoriale in quanto l’attività laboratoriale è coinvolgente e stimola nei ragazzi
stupore, riflessione e capacità di porre e porsi domande.
Adottare una didattica laboratoriale, abituando i bambini a sviluppare una
mentalità scientifica e sperimentale, è fondamentale sia per i contenuti affrontati
che per lo sviluppo di competenze di tipo relazionale, ottenute mediante
l’apprendimento cooperativo e di tipo scientifico, capaci di sviluppare quel senso
critico e quella capacità di porsi domande e trovare soluzioni che sono alla base di
un efficace problem solving e di un apprendimento veramente significativo.

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Prova se funziona

  • 2. PROGETTO DIDATTICO PER UNA CLASSE TERZA COMPOSTA DA 20 ALUNNI
  • 3. Premessa Dopo avere osservato alcune esperienze dirette vissute dai bambini con l’aria e rilevato il loro interesse per i diversi fenomeni e le manifestazioni legate ad essa, ho ritenuto di farli lavorare come «piccoli scienziati» fornendo loro l’opportunità di scoprire sperimentalmente, attraverso opportune attività laboratoriali, alcune tra le principali caratteristiche dell’aria e l’importanza della stessa per gli esseri viventi.
  • 5. Verifica dei prerequisiti Parla di cosa è per te l’aria e rappresentala con un disegno
  • 6.
  • 7.
  • 12. Valutazione dei prerequisiti I bambini si sono mostrati molto preparati sull’argomento. Tutti sono riusciti a svolgere correttamente le attività dimostrando di possedere i prerequisiti per poter affrontare il successivo svolgimento della lezione.
  • 13. Prerequisiti 100% bambini che hanno svolto tutte le attività correttamente
  • 14. Obiettivi Sperimentare alcune tra le proprietà dell’aria;  Comprendere l’importanza dell’aria;  Conoscere il ciclo dell’aria.
  • 15. In questo percorso didattico, attraverso la formulazione di ipotesi personali e la realizzazione di semplici esperimenti conosceremo alcune tra le principali proprietà dell’aria e ne comprenderemo l’importanza per la nostra vita e per la nostra salute .
  • 16.
  • 17.
  • 18. Esperimento MATERIALE: Una bacinella d’acqua; Una bottiglia vuota di plastica; Una spugna.
  • 20. Procedimento Chiedo agli alunni cosa potrebbe accadere immergendo una bottiglia di plastica vuota in una bacinella piena d’acqua (tenendola capovolta). I ragazzi formulano varie ipotesi che vengono, quindi, verificate con l’esperimento. Invito un alunno ad immergere la bottiglia vuota nella bacinella ed al contempo chiedo ai bambini cosa stia succedendo; gli stessi rispondono di non vedere entrare acqua dentro la bottiglia domandando con curiosità: «Maestra perché? Che cosa succede?». A questo punto invito l’allievo ad inclinare lentamente la bottiglia e chiedo nuovamente agli alunni cosa vedano di diverso in seguito a quel movimento. Gli alunni coralmente rispondono di vedere uscire delle bollicine dalla bottiglia.
  • 21. Che cosa è successo? Dapprima l’acqua non è entrata nella bottiglia perché dentro c’era aria. Una volta inclinata la bottiglia, l’aria contenuta in essa è fuoriuscita permettendo all’acqua di entrare provocando la formazione di bollicine d’aria.
  • 23.
  • 24. Procedimento Chiedo ad un alunno di immergere una spugna asciutta in una bacinella piena d’acqua e di stringerla nel pugno sott’acqua. I bambini notano subito delle bollicine d’aria uscire dalla spugna e ipotizzano che anche dentro la spugna ci sia aria.
  • 25. Esperimento Due palloncini di gomma uguali; Una bilancia tradizionale. Materiale:
  • 27. Procedimento Chiedo ad un alunno di gonfiare uno dei due palloncini e posizionarlo sulla bilancia verificandone il peso; chiedo quindi di pesare il palloncino sgonfio. Invito quindi l’alunno a posizionare sui due piatti della bilancia da un lato il palloncino sgonfio e dall’altro piatto quello gonfio chiedendo quale pesa di più. Il bambino in base alla posizione dei piatti risponde che il palloncino gonfio pesa di più. Perché? Dopo alcune ipotesi giungiamo alla conclusione che il palloncino gonfio contiene aria, quindi che l’aria ha un peso.
  • 28. Esperimento Due candele di uguale misura; Due piattini; Due barattoli di vetro trasparente di diversa misura (uno più grande e uno più piccolo); Fiammiferi. Materiale :
  • 30. Procedimento Poggiamo le candele sui piattini e le accendiamo con un fiammifero coprendone successivamente ognuna con un barattolo. Osserviamo cosa succede. Dopo un po’ le candele si spengono. Quale candela si è spenta per prima? Quella coperta dal barattolo più grande o quella coperta dal barattolo più piccolo?. Quella coperta dal barattolo più piccolo si è spenta per prima. Perché? La fiamma ha consumato tutto l’ossigeno contenuto nel barattolo più piccolo, che era di meno, quindi si è spenta per prima. L’ossigeno presente nell’aria permette alla fiamma di bruciare; senza ossigeno non c’è combustione.
  • 33. Attraverso le domande dei bambini e le loro osservazioni ho potuto spiegare che: L’aria si trova ovunque intorno a noi e anche se non la vediamo possiamo percepire la sua presenza, soprattutto quando è in movimento: per esempio quando sentiamo il vento che soffia sul nostro corpo, o quando corriamo in bicicletta e avvertiamo la sensazione quasi di sbatterle contro, oppure se osserviamo le foglie muoversi. Sentiamo aria quando:
  • 34. L’aria è formata da un miscuglio di gas. I principali sono l’ ossigeno, l’azoto e l’anidride carbonica, vi sono poi il vapore acqueo e il pulviscolo atmosferico. L’ossigeno nell’aria è importante perché permette la combustione, cioè il fenomeno attraverso il quale una sostanza brucia, sviluppando luce, calore e anidride carbonica. Affinché si verifichi la combustione, come abbiamo visto grazie all’esperimento, sono necessari: un combustibile, cioè una sostanza che può bruciare (lo stoppino della candela); un comburente, cioè una sostanza che «fa bruciare» e mantiene la combustione, come l’ossigeno; un attivatore, cioè qualcosa che produce la combustione come la scintilla di un fiammifero. L’aria è fondamentale per la vita di tutti gli esseri viventi che per respirare assorbono ossigeno dall’aria e liberano anidride carbonica. Le pianti verdi sono capaci di assorbire l’anidride carbonica e di trasformarla in ossigeno che liberano nell’aria. Tale fenomeno determina il cosiddetto ciclo dell’aria.
  • 35. Costruiamo il Ciclo dell’aria
  • 36. Per verificare se gli obiettivi sono stati raggiunti sono state sottoposte ai bambini alcune verifiche.
  • 37.
  • 38. Risposte 95% 5% Alunni che hanno risposto correttamente Alunni che hanno risposto in modo errato
  • 39.
  • 40. Risposte 100% 0% Alunni che hanno risposto correttamente Alunni che hanno risposto in modo errato
  • 41.
  • 42. Risposte 90% 10% Alunni che hanno risposto correttamente Alunni che hanno risposto in modo errato
  • 43. Valutazione La valutazione ha lo scopo di interpretare le informazioni raccolte al fine di identificare il grado di partecipazione e coinvolgimento di ogni bambino; recuperare le conoscenze già possedute e rafforzare i processi di simbolizzazione e formalizzazione delle esperienze. La valutazione è stata eseguita in due momenti: • Iniziale, per individuare il livello di conoscenza del bambino; • Finale, per individuare quanto e come è stato appreso dal bambino.
  • 44. Dalla valutazione è emerso che 18 bambini su 20 hanno partecipato alla discussione e agli esperimenti, in modo attento, cooperando con il gruppo classe e rafforzando le relazioni tra loro, acquisendo pienamente le competenze richieste. Solo 2 bambini si sono mostrati distratti e meno interessati rispetto agli altri pur giungendo, anch’essi, ad un livello di competenza sufficiente. Per cui i risultati raggiunti sono senza dubbio positivi. 100% Valutazione Alunni che hanno raggiunto tutti gli obiettivi programmati
  • 45. Conclusione Dopo aver “vissuto” qualitativamente le diverse esperienze con l’aria, ha avuto inizio la fase di sperimentazione vera e propria. Sono stati osservati diversi fenomeni idonei a dimostrare ai ragazzi che l’aria esiste; accertato che l’aria esiste, si è proseguito verificando, sperimentalmente, che l’aria occupa uno spazio e proseguendo la costruzione della conoscenza verso aspetti concettualmente più complessi si è arrivati a dimostrare che l’aria ha un peso fino a giungere alla conoscenza di alcune tra le principali proprietà dell’aria e l’importanza di quest’ultima per tutti gli esseri viventi. Lo schema di ogni esperimento è stato semplice, ma efficace: ho iniziato ogni attività mostrando ai ragazzi un fenomeno e chiedendo loro di “osservare” usando i cinque sensi; alla domanda “cosa succede?” Gli stessi hanno risposto con la formulazione di ipotesi; poi è stata condotta la verifica sperimentale ed è stato chiesto agli alunni di fornire una spiegazione del fenomeno osservato; infine, è stato ripetuto l’esperimento per verificare le spiegazioni e trarre la corretta conclusione.
  • 46. Dalle diverse attività svolte, sono emersi i punti di forza sia relativi all’attività svolta da me come insegnante, sia, in generale, sulla didattica delle scienze in modalità laboratoriale in quanto l’attività laboratoriale è coinvolgente e stimola nei ragazzi stupore, riflessione e capacità di porre e porsi domande. Adottare una didattica laboratoriale, abituando i bambini a sviluppare una mentalità scientifica e sperimentale, è fondamentale sia per i contenuti affrontati che per lo sviluppo di competenze di tipo relazionale, ottenute mediante l’apprendimento cooperativo e di tipo scientifico, capaci di sviluppare quel senso critico e quella capacità di porsi domande e trovare soluzioni che sono alla base di un efficace problem solving e di un apprendimento veramente significativo.