Prima lezione del Corso di Comunicazione nell'era Web. Scoprire cos'è lo storytelling vedendo i suoi fondamenti e scoprendo la potenza delle storie è sempre un'esperienza formativa per un comunicatore, come per qualsiasi altra persona. Le storie di fanno Content nel Web, content di diversa natura e per scopi e mezzi diversi. I mezzi stessi convergono verso un mondo fatto per lo più di Html5, da esplorare con un'attenta programmazione del content, dei mezzi e del target nel tempo. Predisponendo cioè un Piano Editoriale.
5. media convergenti:
TV, stampa, web, Social, editoria,
youtube, chat, app, etc etc
tutti verso un’unica “cosa”
che funziona in Html5
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media
7. con tanta potenza in campo, per
aumentare le visite ad un museo dovrebbe
bastare postare su Fb ogni 3 secondi
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comunicazione
“VENITE!”
9. perchè?
indizio:
il comico che dice al pubblico
“ridete” non fa ridere.
Quindi il comico fa un’altra cosa.
Cosa?
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non funziona così
13. Alle 10,12 di piovosa giornata genovese, una indaffarata
avvocatessa si avvia alla Cancelleria del Tribunale per
consegnare un pezzo di carta, frutto di 48 ore di indefesso
lavoro.
Piove da due giorni e dai monti un’ondata di piena si abbatte
sul fiume.
Lei è in pericolo. Il Bisagno potrebbe trascinarla in mare.
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cos’è questo?
14. • Abbiamo la foto e il nome di chi scrive, il testo con
luogo e ora, e un tizio che può intervenire
• Un messaggio? No, di più
• Una notizia? No, lo era
• Un commento personale?
• E allora perché precisare luogo e ora
• C’è mistero? Attesa? Destino?
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cos’è questo?
15.
16. chi ha inventato il Natale?
chi ha inventato il Robot?
e il Grande Fratello?
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quarto indizio
17. le storie sono potenti e
cambiano il mondo.
Perché?
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incredibile!
21. • riproduco quello che vedo
• attribuisco le emozioni soggettive
• m’invento una storia con quello che vedo e
che sento
• e in tutto ciò mi diverto e imparo un sacco
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neuroni a specchio e
cervello narrativo
22. Dio creò l’uomo perché gli
piacciono le storie.
(Wiesel)
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neuroni a specchio e
cervello narrativo
23. Abbiamo un protagonista, un
media e uno spettatore che può
intervenire.
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il post è …
30. • Invece di scrivere una critica sulle opere esposte, perché non far
vivere un’avventura di scoperta? E’ davvero così difficile? E allora
invitate cinque scrittori per tre mesi e guardate che succede;
• La tecnologia è un incidente di percorso (cit);
• Ogni storia che funziona è un’espressione archetipica, perché non
credere a “L’eroe dai mille volti” di Joseph Campbell?
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tutti, coi neuroni a
specchio
32. • qualunque testo, immagine, video o suono sul web
è una storia, parla di chi lo produce e lo condivide
—-> CONSAPEVOLEZZA
• se raccontate storie che FUNZIONANO,
raggiungerete i vostri obiettivi —->
CONSAPEVOLEZZA
• se condividete male (storie stupide, insulti etc) vi
fate del male per sempre perché non sono fogli di
carta, rimangono lì per sempre —->
CONSAPEVOLEZZA
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conseguenze
33. Tutto ciò che abbiamo visto finora si
chiama
STORYTELLING
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34.
35. Un gruppo di cinque cittadini ha raccolto 2000 euro per
lanciare un’operazione su Kickstarter.com per la
musealizzazione dell’area della fabbrica di ceramiche
scoperta nel 2014 a Selinunte, che rischia di essere
nuovamente sepolta. Il budget deve coprire le spese per il
videomaking.
Vi chiedono:
la storia in due versioni:
• due righe
• quattro parole
Tempo: mezz’ora
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esercizio
kick
example
@
36. Ogni storia, o brano di storia, in Rete si
chiama Content.
Si dice che sia “il King” della comunicazione
sul web.
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Content
37. “CONTENT” una parola orribile per definire una creazione
artistica narrativa in rete.
E’ una CREAZIONE perchè prima non c’era adesso c’è,
è ARTISTICA perchè riguarda una delle possibili arti
narrative finora note,
è NARRATIVA perchè tutto è storia.
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definizione
38. BISOGNA LAVORARE,
IN MODO CREATIVO
FARE CONTENT NON È UNO SCHERZO, ALL’ESTERO LO SANNO BENE.
IN ITALIA, COMPRESSI TRA DANTE E FACEBOOK, ANCORA NON SI È CAPITO
NULLA.
IL CONTENT CREATOR, IL CONTENT MANAGER, IL WEB EDITOR SONO TUTTE
PROFESSIONI IN PIENO SVILUPPO, STA A VOI COLTIVARLE.
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come fare Content
39. • Brevi: 140 battute, un’immagine, 15” di video.
• Lunghi: 2000 parole, una galleria, da 60” di video in poi.
• LEGARE, MAGNETIZZARE, COLLEGARE
• Il vantaggio di questa classificazione è che tiene conto del
tempo sia dal lato dei fruitori che dei creatori del content.
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Classificazione del Content
40. • siamo subissati da frames, sinossi, trame,
stringate: cip cip, sms, msg, mmm, ooo, ;)));
MORMORII per non morire.
• il Content Lungo è una chimera, e chi lo sa fare
bene e sa farsi vedere ottiene molto più credito
donando un’oasi di pace.
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valore
43. A partire dal 1831 Honoré de
Balzac decise di anticipare sui
giornali alcuni capitoli dei
romanzi che stava scrivendo.
Lo ritenne un buon mezzo per
creare l'attesa nel pubblico
prima dell'uscita dell'opera
completa in formato libro.
(wiki su romanzo d’appendice)
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Content “legato”
44. • occorre “fare un mondo”
• per farlo ancora più grande (Romanzo,
sito, ebook)
• per farlo “a pezzi” (Post su Blog)
• a pezzettini (Tweet)
• per farlo “vedere” (sceneggiatura e
storyboard)
• per farlo “gustare” (Media convergenti)
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gestione del Content
45. • mobile
• social network, youtube,
ebook
DIGRAPH!
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canali per il Content
48. Per fare storytelling su mobile
dobbiamo realizzare Digraph.
I digraph lunghi si chiamano
ebook.
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riassumendo
49. Le mostre e i musei sono
luoghi pieni di storie.
Purtroppo però i Content
languono, come mai?
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storie e musei
50.
51. Le mostre “mostrano” oggetti che sono
simulacri di storie, le storie invece non ci
sono.
Occorre proporle, prima, durante e
dopo.
Perché senza web comunication e content
management nessuno verrà a vederle
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Content Management
52. La comunicazione divulgativa offre la
storia “prima” di qualunque evento e
fa da magnete attrattore.
E’ l’incipit del romanzo
PRIMA
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p r i m a
53. L’incipit non racconta la storia, fa
nascere il desiderio di saperne di più. (non
fate mostre “virtuali”, non fate web site “completi”)
Per ogni storia si possono realizzare
molti digraph “incipit” dal sapore
diverso
INCIPIT
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p r i m a
54. Condividere gli incipit con un Piano Editoriale
da congegnare assai prima dell’evento, con ogni
tipo di “scusa”:
- cronache della ricerca
- personaggi
- immagini di particolari, emozioni limitate
- problematiche concrete e avventurose
- qualunque cosa vi possiate inventare
- sempre in digitale, evitare carta.
INCIPIT
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p r i m a
55. I visitatori vogliono vivere l’evento,
quindi:
- niente video
- niente totem
durante l’evento
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d u r a n t e
56. Funzionano:
- pannelli verbali
- digraph strettamente mobile
- eventuali Qrcode
- cronaca twitter
- wifi free!
durante
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d u r a n t e
57. - app (IOS e/o Android)
- web app (siti web responsive)
- si può differenziare il sito dalla web
app da visionare “in situ”.
- ebook
durante: digraph
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d u r a n t e
58. - tutti vogliono portare via qualcosa di
valore: puntate su un aspetto e offrite
approfondimento e link;
- Content brevi gratis, Content lunghi a
pagemento;
- fate di tutto per avere una mail;
- inserite una call to action.
dopo: un approfondimento di carattere
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d o p o
59.
60. - è una “scoperta”, se potete fate tante
puntate, non rivelatela subito;
- create una sorpresa, siate generosi con
le infos “dentro”
- “dopo” è un ricordo interessante, da
rinnovare con la newsletter
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riassumendo