SlideShare a Scribd company logo
1 of 3
Download to read offline
Tutti gli ingredienti che vengono
impiegati per la produzione della
pasta (semola, acqua, uova o altre
sostanze utilizzate per i ripieni come
formaggi,pane,salumi,ecc.)rappre-
sentano un buon terreno per lo
sviluppo di microrganismi.
In queste pagine, in particolare, si
vuole focalizzare l’attenzione sulle
muffe: infatti, sia la loro presenza
che l’eventuale produzione di mico-
tossine, da parte di quelle tossigene,
hanno ripercussioni non solo da un
punto di vista strettamente estetico
ma soprattutto sulla qualità igieni-
co-sanitaria, con conseguenti perdi-
te economiche per i pastai. Particola-
re attenzione deve essere prestata
per gli operatori del settore durante
tutte le fasi di produzione in modo
da aumentare anche la conservabili-
tà del prodotto.
Ma cosa sono le muffe? E le micotos-
sine?
Le muffe
Un alimento contaminato da muffe
è ben riconoscibile: caratteristici
sono sia l’odore che l’aspetto. Le
muffe sono funghi che raggruppano
un gran numero di generi e specie
molto differenti tra loro, ma acco-
munate da particolari caratteristiche
morfologiche (un micelio, costituito
da un intreccio di ife, ben visibile
sulle superfici dell’alimento conta-
minato) e dal metabolismo aerobi-
co.(1)
Presentano esigenze nutrizionali
diverse, tanto da comprendere
specie saprofite(2) e specie parassite(3)
obbligate.
Contraddistinte da una grande
eterogeneità, si possono riscontrare
forti differenze comportamentali
nei confronti dell’attività dell’a-
cqua(4) e della temperatura, parame-
tri di crescita da monitorare in tutte
lefasidellaproduzionedellapastaal
fine di evitarne lo sviluppo.
A differenza di altri microrganismi
come batteri e lieviti, le muffe riesco-
no a sviluppare anche a valori di aw
inferiori a 0,75 seppur la maggior
parte predilige valori compresi tra
0,80 e 0,95.
L’umidità relativa influenza lo
sviluppo delle muffe sia a livello di
micelio, sia per quanto riguarda la
sporulazione e la germinazione
delle spore, ma valori inferiori al
13% sembrano inibirne la crescita.
Generalmente questi funghi presen-
tano temperature di crescita
comprese tra 15 e 30°C con un opti-
mum intorno a 15-20°C. Esistono
tuttavia sia specie termofile (svilup-
pano tra i 20 e 55°C) che psicrofile
(con temperature di sviluppo tra i 5 e
10°C ); bisogna, inoltre, prendere
anche in considerazione le spore
prodotte dalle muffe stesse che
hanno una vitalità di gran lunga
superiore e se vengono ripristinate
le condizioni ottimali possono
germinare nuovamente. Non di
rado può capitare che nei tunnel di
essiccazione delle paste alimentari si
possano isolare un gran numero di
muffe e in particolari specie termofi-
le o termoresistenti come Aspergillus
flavus e Aspergillus fumagatus.
Anche il valore di pH del mezzo è
importante per il loro sviluppo: il
fatto che si possono riscontrare su
tantissime matrici alimentari è spie-
gato dalla loro capacità di sviluppar-
si all’interno di un range di valori
molto esteso: da 2,0 a 8,5, anche se
prediligono gli ambienti alcalini.
Specie maggiormente presenti
Il problema delle muffe e delle loro
micotossine non sono da considera-
re legate esclusivamente alle semole
ma anche alle altre materie prime
utilizzate nei ripieni: si possono
riscontrare nei formaggi, nei salumi,
e nelle verdure.
Per quanto riguarda le muffe riscon-
trabili nelle semole, la qualità di
partenza delle cariossidi è estrema-
mente importante: minore è la
qualità di partenza e maggiore sarà
la carica micetica riscontrabile nelle
semole. Fusarium, Alternaria, Helmin-
thosporium, Caldosporium sono defi-
nite muffe da campo: durante lo
stoccaggio e la conservazione dei
cereali possono trovare le condizio-
ni favorevoli per proliferare. Gene-
ralmente la loro presenza riguarda i
mulini; inoltre, durante la fase della
molitura, eliminando le parti più
grossolane e superficiali delle carios-
sidi, la micoflora da campo risulta
decimata. Aspergillus e Penicillium
(in misura inferiore) costituiscono
invece le muffe da magazzino o di
conservazione: sono caratterizzate
da un’elevata capacità di adatta-
mento tanto è vero che si riproduco-
no anche a valori bassi di umidità, in
un ampio range di temperatura
(2-45°C), possiedono esigenze mini-
me di ossigeno. La contaminazione
da parte di muffe appartenenti a
questi due generi non riguarda solo
le semole ma anche altri ingredienti
impiegati per le paste ripiene: si
possono riscontrare nei formaggi
come il Parmigiano Reggiano o sulla
superficie del prosciutto crudo o
ancora si possono sviluppare nel
pane.
Il problema delle muffe non è solo
nella muffa in sé perché purtroppo
esistono specie tossigene ubiquitarie
responsabili della produzione di
micotossine.
Le micotossine
Sono così definiti i prodotti seconda-
ri del metabolismo micetico e,
Pasta & Pastai n. 36/2004 - pag.46
MUFFE E MICOTOSSINE
POTENZIALI FATTORI DI CONTAMINAZIONE
NEI PASTIFICI
di Francesca Bonifacio
seppur derivanti da un fattore di
contaminazione biologico, sono
classificati come fattori chimici.
Sebbene le micotossine possano
essere prodotte solo in alcune condi-
zioni (situazioni meteorologiche
particolari, stress idrico o presenza
di parassiti), la termostabilità, la
fotostabilità e la permanenza negli
alimenti, anche dopo la morte delle
muffe che le hanno prodotte, fanno
sì che non possano essere eliminate.
La loro pericolosità deriva dalla
capacità di indurre effetti genotossi-
ci nell’organismo umano: ossia
effetti mutageni, cancerogeni, tera-
togeni.
I cereali rappresentano un ottimo
supporto per il loro sviluppo e ciò fa
sì che la loro presenza derivi già dal
campo agricolo. Inoltre, visto che
possono rimanere all’interno del
micelio o essere liberate nel mezzo,
particolare attenzione bisogna dare
alle pratiche colturali e devono esse-
re adottate alcune precauzioni al
momentodellaraccolta,dell’essicca-
zione, della conservazione, della
trasformazione, della manipolazio-
ne e del trasporto dei cereali.
Temperatura, umidità ambientale e
attività dell’acqua sono le condizioni
ambientali da monitorare, visto che
rappresentano i parametri più influ-
enti sul loro sviluppo, anche se in
modo differente a seconda del tipo di
micotossina, ad esempio, le aflatossi-
ne tendono a prediligere climi caldo-
umidi (T=25-30°C; UR=88/95%;
aw>0,78).
Principali classi di micotossine
presenti
Generalmente aflatossine e ocratos-
sine sono le due classi di micotossine
maggiormente riscontrabili negli
stabilimenti per la produzione della
pasta.
Sono circa 18 le aflatossine note ma
le più diffuse sono B1 e B2 (prodotte
da Aspergillus flavus e da A. parasiti-
cus ) e G1 e G2 ( prodotte da A. parasi-
ticus). Derivano da muffe saprofite
che riescono a svilupparsi in un
intervallo di temperatura compreso
tra 6 e 45°C, con un optimum di circa
25°C, e con una percentuale di
umidità relativa ≥ 85%.
Le aflatossine possono ritrovarsi in
numerosi prodotti alimentari come:
semi oleosi, cereali, frutta secca,
spezie, latte e i prodotti lattie-
ro-caserari. In quest’ultimo caso si
può riscontrare l’aflatossina M1:
questa deriva dalla digestione della
B1 da parte delle vacche sottoposte
ad un’alimentazione con mangimi
inquinati.
Sono considerate quelle più nocive
sia per l’organismo umano che per
quello animale e secondo il regola-
mento n. 466/2001 sono definite
“…sostanze genotossiche, cancerogene”
che “possono essere presenti in un gran
numero di alimenti e per questo tipo di
sostanze non esiste alcuna soglia al di
sotto della quale non si riscontrino effetti
negativi”.
Per quanto riguarda la classe delle
ocratossine va menzionata la A
prodotta principalmente da Asper-
gillus ochraceus maanchedaspeciedi
Penicillium. Deriva dal metabolismo
di specie saprofite che si sviluppano
ad esempio sui cereali con un conte-
nuto minimo di umidità del 15-16%
e temperature tra 4-37°C: in partico-
lare A. ochraceus (maggiormente
diffuso nelle regioni temperate)
predilige temperature più alte,
mentre P. verrucosum preferisce
temperature più basse. Sono state
isolate da cereali, pane, pasta, legu-
mi, spezie e in alcune zone del Nord
Europa anche da carne.
Altre classi di micotossine di interes-
se alimentare sono deossinivaleno-
lo/nivalenolo, tossina T-2 e zearale-
none,fumonisine,patulinaecitrina.
Punti di probabile contaminazione e
misure di prevenzione da adottare
Sebbene l’eliminazione delle muffe
presenti in un alimento sia realizza-
bile, tale scopo risulta praticamente
impossibile per le micotossine in
quanto detossificare un alimento
senza alterarne le caratteristiche
organolettiche o nutrizionali, al
momento, risulta essere improbabi-
le: l’unico modo per contrastare il
loro sviluppo rimane quindi ostaco-
lare la presenza delle muffe stesse a
partire fin dalle primissime fasi della
filiera agro-alimentare.
Le misure di prevenzione riguarda-
no essenzialmente l’osservazione
del Codice della Corretta Prassi Igie-
nica dei prodotti alimentari prevista
dal decreto legislativo 26 maggio
1997, n. 155, recante il recepimento
nell’ordinamento giuridico italiano
della direttiva n. 93/43/CEE.
Devono essere applicate e fatte
osservare rigorose norme igieniche
riguardanti sia l’igiene personale sia
quella di tutti i locali dello stabili-
mento (quello per lo stoccaggio dei
vari ingredienti utilizzati, quello di
produzione, di condizionamen-
to…), per evitare o limitare lo svilup-
po delle muffe, ed i vari trattamenti
di sanificazione devono riguardare
tutte le varie superfici: muri, pavi-
menti, imballaggi. Un buon suppor-
to per attuare una pulizia mirata con
prodotti specifici è l’individuazione
delle eventuali specie fungine tossi-
gene attraverso test diagnostici rapi-
di ed efficaci.
È importante, inoltre, sottoporre
l’aria (in quanto rappresenta un otti-
mo veicolo delle spore fungine) a
purificazione mediante filtri dispo-
sti in modo conveniente, aerosol,
fumi fungicidi o composti gassosi.
Raccomandabili sono anche le
vernici e i rivestimenti fungicidi.
Muffe e micotossine nei pastifici
Tra le diverse fasi che caratterizzano
il processo di pastificazione sono
stati individuati, nel presente lavo-
ro, i punti nei quali è maggiore la
probabilità di rilevare la presenza di
muffe o di micotossine, fornendo
indicazioni per evitarne lo sviluppo,
al fine di non incorrere in gravi
perdite economiche.
1. Ingresso delle materie prime
Attuare un’oculata scelta delle mate-
rie prime destinate alla preparazio-
ne della sfoglia e dei ripieni
all’ingresso dello pastificio è una
fase di grande importanza: erronea-
mente si pensa che sia un discorso
riguardante prettamente le semole,
ma in realtà substrati per lo sviluppo
micetico sono anche altri ingredienti
come ad esempio i formaggi, i
prosciutti, il pane. Sarebbe opportu-
no, ad esempio, sensibilizzare i
fornitori delle semole per evitare
l’utilizzodigranocontaminatoocon
umidità elevata, sensibilizzare i
trasportatori a tale problematica e
controllare ogni volta il carico (ispe-
zione visiva ed olfattiva della merce
e dell’automezzo), rifiutandolo in
caso di visione e/o odore di muffa;
inoltre, in funzione del grado di affi-
dabilità del fornitore prelevare
campioni per un’analisi periodica.
Sarebbe, poi, conveniente informare
e istruire gli addetti al ricevimento
Pasta & Pastai n. 36/2004 - pag.47
sui criteri di campionamento del
lotto, sulle modalità di ispezione del
carico, sulla verifica dei documenti.
2. Stoccaggio
Durante questa fase si possono veri-
ficare le condizioni favorevoli per la
produzione delle micotossine.
In questa fase è necessario:
• definire le modalità standard di
stoccaggio e rotazione delle scorte
di semole e/o di farine in funzione
del rapporto tempi/temperature;
• verificare quindi i tempi e le tem-
perature di stoccaggio con una
frequenza settimanale. In segui-
to al controllo della semola si de-
cide in merito al suo utilizzo;
• eseguire un’accurata pulizia pe-
riodica, verificandola con l’ispe-
zione alle celle e ai sistemi di
trasporto con frequenza mensi-
le. In presenza di ammuffimenti
bisogna eseguire necessaria-
mente la pulizia mensile;
• sensibilizzare e formare il perso-
nale addetto allo stoccaggio, al
trasporto e alla manutenzione
(per mezzo di istruzioni operati-
ve scritte).
3. Vasche impastatrici
Nelle vasche impastatrici, al fine di
evitare la presenza di muffe, si devo-
no rimuovere tutti i residui di impa-
sto per evitare il ristagno del prodot-
to. Con una frequenza settimanale,
tramite un’ispezione visiva, nel mo-
mento in cui si ritrova un’eccessiva
presenza di incrostazioni, si ricorre
ad una pulizia immediata con una
sensibilizzazione del personale.
Si procede ad una sanificazione
programmata con idonei piani e
procedure e formazione del perso-
nale addetto; si effettua general-
mente la verifica microbiologica
delle superfici interne prima della
ripresa produttiva con una frequen-
za di circa tre mesi. I limiti critici
sono rappresentati dal superamento
dei limiti standard che comportano
un’ulteriore sensibilizzazione del
personale ed una eventuale revisio-
nedelleproceduredisanificazione.
Un’altra misura di prevenzione
estremamente utile è fornire istru-
zioni operative al personale addetto
alla manutenzione e pulizia.
Le procedure di monitoraggio e di
verifica riguardano il prelievo di
campioni per analisi microbiologica
con frequenza periodica con i limiti
critici rappresentati dal superamen-
to dei limiti standard; per quanto
riguarda le azioni correttive, esse si
basano sul controllo del prodotto a
fine linea ed ulteriore sensibilizza-
zione del personale ed eventuale
revisione delle procedure di sanifi-
cazione.
4. Fase di essiccazione
Nella fase di raffreddamento, dopo
l’essiccazione, si può riscontrare la
presenza delle muffe.
Con un’adeguata manutenzione e
taratura degli strumenti di controllo
della temperatura e attraverso il
controllo dei valori delle varie
temperature con la frequenza di
ogni turno si può circoscrivere e
limitare il problema. Può succedere
tuttavia che a volte le temperature
siano inferiori a quelle standard: in
questo caso oltre a ristabilire le
condizioni iniziali bisogna verificare
il prodotto finito con un controllo
microbiologico.
Dopo l’essiccazione e/o dopo il con-
fezionamento, con frequenza perio-
dica, deve essere attuato il prelievo
di campioni per analisi microbiolo-
giche al fine di verificare che non
vengano superati i limiti critici degli
standard di legge. Se dall’esame del
prodotto si sono verificate delle
anomalie si deve intervenire sulla
gestione del prodotto non conforme
ed eventualmente procedere alla
revisione del piano HACCP.
5. Stoccaggio del semi-lavorato
Bisogna considerare che nello stoc-
caggio del semilavorato secco si può
incorrere nello sviluppo di muffe:
tramite la definizione delle modalità
standard di stoccaggio, in particola-
re tempo/temperatura, e le istruzio-
ni operative si possono evitare tali
inconvenienti.
Le procedure di monitoraggio e di
verifica si basano sull’ispezione visi-
va con una frequenza settimanale:
se si verifica presenza di condensa o
di muffa bisogna scartare il prodotto
e procedere con un’immediata puli-
zia del silos. Il rischio di sviluppo di
muffe si presenta nei casi in cui il
processo non prevede la fase di
raffreddamento.
Nella produzione della pasta fresca
pronta al consumo, al fine di evitare
lo sviluppo delle micotossine nel
prodotto dopo la sua pastorizzazio-
ne, bisogna eseguire il suo confezio-
namento in imballaggi adatti per
inibirne la contaminazione seconda-
ria delle spore e la germinazione e
crescita di quelle eventualmente
rimaste; inoltre deve essere conser-
vato per il tempo esclusivamente
richiesto per la sua commercializza-
zione.
Sebbene quindi sia molto difficile
controllare lo sviluppo di micotossi-
ne in un stabilimento, tenendo
conto di questi suggerimenti di
prevenzione, i rischi di contamina-
zione si riducono di molto, e da ciò
conseguechelashelf-lifedelprodot-
to possa essere salvaguardata.
A questo punto non vi si può altro
che augurare buon lavoro!
Note
(1) Aerobico: microrganismo capace di
crescere solo in presenza di ossigeno.
(2) Saprofita: organismo che vive utiliz-
zando sostanze organiche in decompo-
sizione.
(3) Parassita:organismo animale che vi-
ve utilizzando materiale organico di un
altro organismo vivente e causando
danno a quest’ultimo.
(4) Attività dell’acqua: abbreviato con
aw indica la disponibilità di acqua libera
in un substrato.
Bibliografia
Allegato al decreto legislativo 26
maggio 1997, n. 155: Attuazione delle
direttive 93/43/CEE concernenti
l’igiene dei prodotti alimentari.
Bourgeois C.M., Mescle J.F., Zucca J.
1990. Microbiologia alimentare. Tecni-
che Nuove.
Gelosi A., Suss L. 1995. Un pastificio
sano per un prodotto di qualità. Avenue
Media Editrice.
G.U. 10/05/2001, n. 36 - 2a Serie
speciale. Regolamento (CE)
N.466/2001 della Commissione dell’otto
marzo 2001 che definisce i tenori massi-
mi di taluni contaminanti presenti nelle
derrate alimentari.
UN.I.P.I. Linee guida per l’applicazione
dei principi generali di igiene e del siste-
ma HACCP nell’industria della plastifi-
cazione. Avenue Media Editrice.
Zambonelli C., Papa F., Romano P.,
Suzzi G., Grazia L. 1992. Microbiolo-
gia dei salumi. EDAGRICOLE -
Edizioni Agricole.
Pasta & Pastai n. 36/2004 - pag.48

More Related Content

What's hot

Microorganismi associati con gli alimenti
Microorganismi associati con gli alimentiMicroorganismi associati con gli alimenti
Microorganismi associati con gli alimentiDario
 
Conservazione Prodotti Alimentari
Conservazione Prodotti AlimentariConservazione Prodotti Alimentari
Conservazione Prodotti AlimentariPietro Perrella
 
La cottura come fattore di sicurezza alimentare nel consumo di molluschi bivalvi
La cottura come fattore di sicurezza alimentare nel consumo di molluschi bivalviLa cottura come fattore di sicurezza alimentare nel consumo di molluschi bivalvi
La cottura come fattore di sicurezza alimentare nel consumo di molluschi bivalviFabrizio de Stefani
 
Microorganismi associati con gli alimenti
Microorganismi associati con gli alimentiMicroorganismi associati con gli alimenti
Microorganismi associati con gli alimentiDario
 
Pericolo chimico alimenti, misure preventive e guida per gli OSA
Pericolo chimico alimenti, misure preventive e guida per gli OSAPericolo chimico alimenti, misure preventive e guida per gli OSA
Pericolo chimico alimenti, misure preventive e guida per gli OSAGruppo Maurizi
 
Il progetto MICROEMIRO - Collezioni microbiche regionali: la biodiversità al ...
Il progetto MICROEMIRO - Collezioni microbiche regionali: la biodiversità al ...Il progetto MICROEMIRO - Collezioni microbiche regionali: la biodiversità al ...
Il progetto MICROEMIRO - Collezioni microbiche regionali: la biodiversità al ...Confindustria Emilia-Romagna Ricerca
 
Igiene prodotti alimentari
Igiene prodotti alimentariIgiene prodotti alimentari
Igiene prodotti alimentariMassimo Falsaci
 
La pasta fresca:aspetti di qualità, tecnologia e sicurezza igienico sanitaria...
La pasta fresca:aspetti di qualità, tecnologia e sicurezza igienico sanitaria...La pasta fresca:aspetti di qualità, tecnologia e sicurezza igienico sanitaria...
La pasta fresca:aspetti di qualità, tecnologia e sicurezza igienico sanitaria...stefano Zardetto
 
Conservazione alimenti
Conservazione alimenti Conservazione alimenti
Conservazione alimenti Dario
 
Conservazione alimenti
Conservazione alimentiConservazione alimenti
Conservazione alimentiproftecologia
 
Metodi di conservazione del cibo
Metodi di conservazione del ciboMetodi di conservazione del cibo
Metodi di conservazione del ciboExplorandom
 

What's hot (19)

Microorganismi associati con gli alimenti
Microorganismi associati con gli alimentiMicroorganismi associati con gli alimenti
Microorganismi associati con gli alimenti
 
Food safety2006
Food safety2006Food safety2006
Food safety2006
 
Conservazione Prodotti Alimentari
Conservazione Prodotti AlimentariConservazione Prodotti Alimentari
Conservazione Prodotti Alimentari
 
Ldb agroecologia2 netti_03
Ldb agroecologia2 netti_03Ldb agroecologia2 netti_03
Ldb agroecologia2 netti_03
 
Ldb agroecologia2 netti_02
Ldb agroecologia2 netti_02Ldb agroecologia2 netti_02
Ldb agroecologia2 netti_02
 
La cottura come fattore di sicurezza alimentare nel consumo di molluschi bivalvi
La cottura come fattore di sicurezza alimentare nel consumo di molluschi bivalviLa cottura come fattore di sicurezza alimentare nel consumo di molluschi bivalvi
La cottura come fattore di sicurezza alimentare nel consumo di molluschi bivalvi
 
Microorganismi associati con gli alimenti
Microorganismi associati con gli alimentiMicroorganismi associati con gli alimenti
Microorganismi associati con gli alimenti
 
Em1
Em1Em1
Em1
 
News SA 19 2015
News SA 19 2015News SA 19 2015
News SA 19 2015
 
Pericolo chimico alimenti, misure preventive e guida per gli OSA
Pericolo chimico alimenti, misure preventive e guida per gli OSAPericolo chimico alimenti, misure preventive e guida per gli OSA
Pericolo chimico alimenti, misure preventive e guida per gli OSA
 
News SA 43 2015
News SA 43 2015News SA 43 2015
News SA 43 2015
 
Il progetto MICROEMIRO - Collezioni microbiche regionali: la biodiversità al ...
Il progetto MICROEMIRO - Collezioni microbiche regionali: la biodiversità al ...Il progetto MICROEMIRO - Collezioni microbiche regionali: la biodiversità al ...
Il progetto MICROEMIRO - Collezioni microbiche regionali: la biodiversità al ...
 
News SA 33 2016
News SA 33 2016News SA 33 2016
News SA 33 2016
 
Igiene prodotti alimentari
Igiene prodotti alimentariIgiene prodotti alimentari
Igiene prodotti alimentari
 
4 haccprischiobiologico
4 haccprischiobiologico4 haccprischiobiologico
4 haccprischiobiologico
 
La pasta fresca:aspetti di qualità, tecnologia e sicurezza igienico sanitaria...
La pasta fresca:aspetti di qualità, tecnologia e sicurezza igienico sanitaria...La pasta fresca:aspetti di qualità, tecnologia e sicurezza igienico sanitaria...
La pasta fresca:aspetti di qualità, tecnologia e sicurezza igienico sanitaria...
 
Conservazione alimenti
Conservazione alimenti Conservazione alimenti
Conservazione alimenti
 
Conservazione alimenti
Conservazione alimentiConservazione alimenti
Conservazione alimenti
 
Metodi di conservazione del cibo
Metodi di conservazione del ciboMetodi di conservazione del cibo
Metodi di conservazione del cibo
 

Viewers also liked

Ley consejosdesarrollo
Ley consejosdesarrolloLey consejosdesarrollo
Ley consejosdesarrollowaltergb1
 
Mfuse - Native vs HTML5 - Whitepaper - Nov12
Mfuse - Native vs HTML5 - Whitepaper - Nov12Mfuse - Native vs HTML5 - Whitepaper - Nov12
Mfuse - Native vs HTML5 - Whitepaper - Nov12Paul Galbraith
 
Lean manufacturing themes 1.0 english version
Lean manufacturing themes 1.0 english versionLean manufacturing themes 1.0 english version
Lean manufacturing themes 1.0 english versionAmine B-GAMRA
 

Viewers also liked (7)

Ley consejosdesarrollo
Ley consejosdesarrolloLey consejosdesarrollo
Ley consejosdesarrollo
 
ارضية اللقاء
ارضية اللقاءارضية اللقاء
ارضية اللقاء
 
Reintroducción del Buitre Negro en Andalucía: Estudio de Viabilidad en Cádiz ...
Reintroducción del Buitre Negro en Andalucía: Estudio de Viabilidad en Cádiz ...Reintroducción del Buitre Negro en Andalucía: Estudio de Viabilidad en Cádiz ...
Reintroducción del Buitre Negro en Andalucía: Estudio de Viabilidad en Cádiz ...
 
Question 3
Question 3Question 3
Question 3
 
Mfuse - Native vs HTML5 - Whitepaper - Nov12
Mfuse - Native vs HTML5 - Whitepaper - Nov12Mfuse - Native vs HTML5 - Whitepaper - Nov12
Mfuse - Native vs HTML5 - Whitepaper - Nov12
 
Lean manufacturing themes 1.0 english version
Lean manufacturing themes 1.0 english versionLean manufacturing themes 1.0 english version
Lean manufacturing themes 1.0 english version
 
Parallel programming
Parallel programmingParallel programming
Parallel programming
 

Similar to SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SISTEMI DI TRACCIABILITÀ DI PRODOTTO E DI FILIERA

Microorganimi associati con gli alimenti
Microorganimi associati con gli alimentiMicroorganimi associati con gli alimenti
Microorganimi associati con gli alimentiDario
 
Missione 102 medicine per le piante
Missione 102 medicine per le pianteMissione 102 medicine per le piante
Missione 102 medicine per le piantepastoregabriella
 
Corso haccp studio rosi
Corso haccp studio rosiCorso haccp studio rosi
Corso haccp studio rosiwanderp82
 
'Difesa della vite dai patogeni fungini e influenze sulla qualità del vino' a...
'Difesa della vite dai patogeni fungini e influenze sulla qualità del vino' a...'Difesa della vite dai patogeni fungini e influenze sulla qualità del vino' a...
'Difesa della vite dai patogeni fungini e influenze sulla qualità del vino' a...Image Line
 
2 microrganismi-e-alimenti
2 microrganismi-e-alimenti2 microrganismi-e-alimenti
2 microrganismi-e-alimentiJefNize
 
Microbiologia degli alimenti
Microbiologia degli alimentiMicrobiologia degli alimenti
Microbiologia degli alimentiguestb4e016
 
Future Forum 2013 - Annalisa Saccardo
Future Forum 2013 - Annalisa SaccardoFuture Forum 2013 - Annalisa Saccardo
Future Forum 2013 - Annalisa SaccardoFriuli Future Forum
 
Sanitizzare legni in modo efficace con OZONO
Sanitizzare legni in modo efficace con OZONOSanitizzare legni in modo efficace con OZONO
Sanitizzare legni in modo efficace con OZONOMovingfluid srl
 
4 toss.-alimentari
4 toss.-alimentari4 toss.-alimentari
4 toss.-alimentariJefNize
 
Sicurezza alimentare in agriturismo 03
Sicurezza alimentare in agriturismo 03Sicurezza alimentare in agriturismo 03
Sicurezza alimentare in agriturismo 03Paolo Rebolini
 
6 2 Produzione E Consumo Del Cibo Un Sistema Insostenibile
6 2 Produzione E Consumo Del Cibo   Un Sistema Insostenibile6 2 Produzione E Consumo Del Cibo   Un Sistema Insostenibile
6 2 Produzione E Consumo Del Cibo Un Sistema InsostenibilevezzoliDSS
 
Il Biologico e le Intolleranze
Il Biologico e le IntolleranzeIl Biologico e le Intolleranze
Il Biologico e le Intolleranzesilviamenini
 

Similar to SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SISTEMI DI TRACCIABILITÀ DI PRODOTTO E DI FILIERA (20)

Microorganimi associati con gli alimenti
Microorganimi associati con gli alimentiMicroorganimi associati con gli alimenti
Microorganimi associati con gli alimenti
 
4 haccprischiobiologico
4 haccprischiobiologico4 haccprischiobiologico
4 haccprischiobiologico
 
Missione 102 medicine per le piante
Missione 102 medicine per le pianteMissione 102 medicine per le piante
Missione 102 medicine per le piante
 
Corso haccp studio rosi
Corso haccp studio rosiCorso haccp studio rosi
Corso haccp studio rosi
 
MTA
MTAMTA
MTA
 
'Difesa della vite dai patogeni fungini e influenze sulla qualità del vino' a...
'Difesa della vite dai patogeni fungini e influenze sulla qualità del vino' a...'Difesa della vite dai patogeni fungini e influenze sulla qualità del vino' a...
'Difesa della vite dai patogeni fungini e influenze sulla qualità del vino' a...
 
2 microrganismi-e-alimenti
2 microrganismi-e-alimenti2 microrganismi-e-alimenti
2 microrganismi-e-alimenti
 
Microbiologia degli alimenti
Microbiologia degli alimentiMicrobiologia degli alimenti
Microbiologia degli alimenti
 
Tema Alim
Tema AlimTema Alim
Tema Alim
 
Il Latte
Il LatteIl Latte
Il Latte
 
Gli Ogm
Gli OgmGli Ogm
Gli Ogm
 
Future Forum 2013 - Annalisa Saccardo
Future Forum 2013 - Annalisa SaccardoFuture Forum 2013 - Annalisa Saccardo
Future Forum 2013 - Annalisa Saccardo
 
Sanitizzare legni in modo efficace con OZONO
Sanitizzare legni in modo efficace con OZONOSanitizzare legni in modo efficace con OZONO
Sanitizzare legni in modo efficace con OZONO
 
Frumento e i suoi derivati.
Frumento e i suoi derivati.Frumento e i suoi derivati.
Frumento e i suoi derivati.
 
4 toss.-alimentari
4 toss.-alimentari4 toss.-alimentari
4 toss.-alimentari
 
Marlene - Analisi azienda
Marlene - Analisi aziendaMarlene - Analisi azienda
Marlene - Analisi azienda
 
Biotecnologie
BiotecnologieBiotecnologie
Biotecnologie
 
Sicurezza alimentare in agriturismo 03
Sicurezza alimentare in agriturismo 03Sicurezza alimentare in agriturismo 03
Sicurezza alimentare in agriturismo 03
 
6 2 Produzione E Consumo Del Cibo Un Sistema Insostenibile
6 2 Produzione E Consumo Del Cibo   Un Sistema Insostenibile6 2 Produzione E Consumo Del Cibo   Un Sistema Insostenibile
6 2 Produzione E Consumo Del Cibo Un Sistema Insostenibile
 
Il Biologico e le Intolleranze
Il Biologico e le IntolleranzeIl Biologico e le Intolleranze
Il Biologico e le Intolleranze
 

More from Alessio Marchesani

Pastificio Mancini, dal campo alla tavola
Pastificio Mancini, dal campo alla tavolaPastificio Mancini, dal campo alla tavola
Pastificio Mancini, dal campo alla tavolaAlessio Marchesani
 
Sfoglia ideale per piatti pronti a base di pasta
Sfoglia ideale per piatti pronti a base di pastaSfoglia ideale per piatti pronti a base di pasta
Sfoglia ideale per piatti pronti a base di pastaAlessio Marchesani
 
IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI PASTE SECCHE STORCI
IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI PASTE SECCHE STORCIIMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI PASTE SECCHE STORCI
IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI PASTE SECCHE STORCIAlessio Marchesani
 
SOLANUM TUBEROSUM PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE
SOLANUM TUBEROSUM PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHESOLANUM TUBEROSUM PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE
SOLANUM TUBEROSUM PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHEAlessio Marchesani
 
SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SI...
SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SI...SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SI...
SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SI...Alessio Marchesani
 
PASTE SECCHE ALL’UOVO CONTENUTI NUTRIZIONALI, QUALITÀ DI SERVIZIO PERCEPITA E...
PASTE SECCHE ALL’UOVO CONTENUTI NUTRIZIONALI, QUALITÀ DI SERVIZIO PERCEPITA E...PASTE SECCHE ALL’UOVO CONTENUTI NUTRIZIONALI, QUALITÀ DI SERVIZIO PERCEPITA E...
PASTE SECCHE ALL’UOVO CONTENUTI NUTRIZIONALI, QUALITÀ DI SERVIZIO PERCEPITA E...Alessio Marchesani
 
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DOMANDE E RISPOSTE SULLE PROCEDURE PER LA PR...
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DOMANDE E RISPOSTE SULLE PROCEDURE PER LA PR...TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DOMANDE E RISPOSTE SULLE PROCEDURE PER LA PR...
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DOMANDE E RISPOSTE SULLE PROCEDURE PER LA PR...Alessio Marchesani
 
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI OBBLIGO E SICUR...
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI OBBLIGO E SICUR...TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI OBBLIGO E SICUR...
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI OBBLIGO E SICUR...Alessio Marchesani
 
SPECIALITÀ GASTRONOMICHE A BASE DI PASTA
SPECIALITÀ GASTRONOMICHE A BASE DI PASTASPECIALITÀ GASTRONOMICHE A BASE DI PASTA
SPECIALITÀ GASTRONOMICHE A BASE DI PASTAAlessio Marchesani
 
LA DIRETTIVA EUROPEA ATEX ED IL D.P.R. 126/98
LA DIRETTIVA EUROPEA ATEX ED IL D.P.R. 126/98LA DIRETTIVA EUROPEA ATEX ED IL D.P.R. 126/98
LA DIRETTIVA EUROPEA ATEX ED IL D.P.R. 126/98Alessio Marchesani
 
USO, NON USO E ABUSO DEL TERMINE PASTA
USO, NON USO E ABUSO DEL TERMINE PASTAUSO, NON USO E ABUSO DEL TERMINE PASTA
USO, NON USO E ABUSO DEL TERMINE PASTAAlessio Marchesani
 
CONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELL’ACQUA
CONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELL’ACQUACONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELL’ACQUA
CONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELL’ACQUAAlessio Marchesani
 
LA PROTEZIONE DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE E DELLE DENOMINAZIONI D’ORIGINE
LA PROTEZIONE DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE E DELLE DENOMINAZIONI D’ORIGINELA PROTEZIONE DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE E DELLE DENOMINAZIONI D’ORIGINE
LA PROTEZIONE DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE E DELLE DENOMINAZIONI D’ORIGINEAlessio Marchesani
 
DAI FARAONI A DANTE INCHIESTA SUL VALORE NUTRIZIONALE DI UN PIATTO DI PASTA C...
DAI FARAONI A DANTE INCHIESTA SUL VALORE NUTRIZIONALE DI UN PIATTO DI PASTA C...DAI FARAONI A DANTE INCHIESTA SUL VALORE NUTRIZIONALE DI UN PIATTO DI PASTA C...
DAI FARAONI A DANTE INCHIESTA SUL VALORE NUTRIZIONALE DI UN PIATTO DI PASTA C...Alessio Marchesani
 
LA PASTA È SEMPRE QUELLA DI UNA VOLTA? NUOVI SPUNTI PER UN NUOVO PRODOTTO CON...
LA PASTA È SEMPRE QUELLA DI UNA VOLTA? NUOVI SPUNTI PER UN NUOVO PRODOTTO CON...LA PASTA È SEMPRE QUELLA DI UNA VOLTA? NUOVI SPUNTI PER UN NUOVO PRODOTTO CON...
LA PASTA È SEMPRE QUELLA DI UNA VOLTA? NUOVI SPUNTI PER UN NUOVO PRODOTTO CON...Alessio Marchesani
 
A CACCIA DI NUOVE PROSPETTIVE DI RICERCA E DI APPLICAZIONE
A CACCIA  DI NUOVE PROSPETTIVE DI RICERCA E DI APPLICAZIONEA CACCIA  DI NUOVE PROSPETTIVE DI RICERCA E DI APPLICAZIONE
A CACCIA DI NUOVE PROSPETTIVE DI RICERCA E DI APPLICAZIONEAlessio Marchesani
 

More from Alessio Marchesani (20)

Pastificio Mancini, dal campo alla tavola
Pastificio Mancini, dal campo alla tavolaPastificio Mancini, dal campo alla tavola
Pastificio Mancini, dal campo alla tavola
 
Sfoglia ideale per piatti pronti a base di pasta
Sfoglia ideale per piatti pronti a base di pastaSfoglia ideale per piatti pronti a base di pasta
Sfoglia ideale per piatti pronti a base di pasta
 
IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI PASTE SECCHE STORCI
IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI PASTE SECCHE STORCIIMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI PASTE SECCHE STORCI
IMPIANTO PER LA PRODUZIONE DI PASTE SECCHE STORCI
 
SOLANUM TUBEROSUM PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE
SOLANUM TUBEROSUM PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHESOLANUM TUBEROSUM PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE
SOLANUM TUBEROSUM PRINCIPALI CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE
 
SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SI...
SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SI...SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SI...
SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SI...
 
PASTE SECCHE ALL’UOVO CONTENUTI NUTRIZIONALI, QUALITÀ DI SERVIZIO PERCEPITA E...
PASTE SECCHE ALL’UOVO CONTENUTI NUTRIZIONALI, QUALITÀ DI SERVIZIO PERCEPITA E...PASTE SECCHE ALL’UOVO CONTENUTI NUTRIZIONALI, QUALITÀ DI SERVIZIO PERCEPITA E...
PASTE SECCHE ALL’UOVO CONTENUTI NUTRIZIONALI, QUALITÀ DI SERVIZIO PERCEPITA E...
 
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DOMANDE E RISPOSTE SULLE PROCEDURE PER LA PR...
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DOMANDE E RISPOSTE SULLE PROCEDURE PER LA PR...TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DOMANDE E RISPOSTE SULLE PROCEDURE PER LA PR...
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DOMANDE E RISPOSTE SULLE PROCEDURE PER LA PR...
 
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI OBBLIGO E SICUR...
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI OBBLIGO E SICUR...TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI OBBLIGO E SICUR...
TRACCIABILITÀ E RINTRACCIABILITÀ DEI PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI OBBLIGO E SICUR...
 
SPECIALITÀ GASTRONOMICHE A BASE DI PASTA
SPECIALITÀ GASTRONOMICHE A BASE DI PASTASPECIALITÀ GASTRONOMICHE A BASE DI PASTA
SPECIALITÀ GASTRONOMICHE A BASE DI PASTA
 
LA DIRETTIVA EUROPEA ATEX ED IL D.P.R. 126/98
LA DIRETTIVA EUROPEA ATEX ED IL D.P.R. 126/98LA DIRETTIVA EUROPEA ATEX ED IL D.P.R. 126/98
LA DIRETTIVA EUROPEA ATEX ED IL D.P.R. 126/98
 
USO, NON USO E ABUSO DEL TERMINE PASTA
USO, NON USO E ABUSO DEL TERMINE PASTAUSO, NON USO E ABUSO DEL TERMINE PASTA
USO, NON USO E ABUSO DEL TERMINE PASTA
 
CONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELL’ACQUA
CONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELL’ACQUACONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELL’ACQUA
CONSIDERAZIONI SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELL’ACQUA
 
LA PROTEZIONE DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE E DELLE DENOMINAZIONI D’ORIGINE
LA PROTEZIONE DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE E DELLE DENOMINAZIONI D’ORIGINELA PROTEZIONE DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE E DELLE DENOMINAZIONI D’ORIGINE
LA PROTEZIONE DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE E DELLE DENOMINAZIONI D’ORIGINE
 
DAI FARAONI A DANTE INCHIESTA SUL VALORE NUTRIZIONALE DI UN PIATTO DI PASTA C...
DAI FARAONI A DANTE INCHIESTA SUL VALORE NUTRIZIONALE DI UN PIATTO DI PASTA C...DAI FARAONI A DANTE INCHIESTA SUL VALORE NUTRIZIONALE DI UN PIATTO DI PASTA C...
DAI FARAONI A DANTE INCHIESTA SUL VALORE NUTRIZIONALE DI UN PIATTO DI PASTA C...
 
LA PASTA È SEMPRE QUELLA DI UNA VOLTA? NUOVI SPUNTI PER UN NUOVO PRODOTTO CON...
LA PASTA È SEMPRE QUELLA DI UNA VOLTA? NUOVI SPUNTI PER UN NUOVO PRODOTTO CON...LA PASTA È SEMPRE QUELLA DI UNA VOLTA? NUOVI SPUNTI PER UN NUOVO PRODOTTO CON...
LA PASTA È SEMPRE QUELLA DI UNA VOLTA? NUOVI SPUNTI PER UN NUOVO PRODOTTO CON...
 
A CACCIA DI NUOVE PROSPETTIVE DI RICERCA E DI APPLICAZIONE
A CACCIA  DI NUOVE PROSPETTIVE DI RICERCA E DI APPLICAZIONEA CACCIA  DI NUOVE PROSPETTIVE DI RICERCA E DI APPLICAZIONE
A CACCIA DI NUOVE PROSPETTIVE DI RICERCA E DI APPLICAZIONE
 
25 p28 33_e
25 p28 33_e25 p28 33_e
25 p28 33_e
 
21 p22 27_e
21 p22 27_e21 p22 27_e
21 p22 27_e
 
21 p12 15_i
21 p12 15_i21 p12 15_i
21 p12 15_i
 
21 p12 15_e
21 p12 15_e21 p12 15_e
21 p12 15_e
 

SOLUZIONI TECNICHE AGGIORNATE PER LA PROGETTAZIONE E L’IMPLEMENTAZIONE DEI SISTEMI DI TRACCIABILITÀ DI PRODOTTO E DI FILIERA

  • 1. Tutti gli ingredienti che vengono impiegati per la produzione della pasta (semola, acqua, uova o altre sostanze utilizzate per i ripieni come formaggi,pane,salumi,ecc.)rappre- sentano un buon terreno per lo sviluppo di microrganismi. In queste pagine, in particolare, si vuole focalizzare l’attenzione sulle muffe: infatti, sia la loro presenza che l’eventuale produzione di mico- tossine, da parte di quelle tossigene, hanno ripercussioni non solo da un punto di vista strettamente estetico ma soprattutto sulla qualità igieni- co-sanitaria, con conseguenti perdi- te economiche per i pastai. Particola- re attenzione deve essere prestata per gli operatori del settore durante tutte le fasi di produzione in modo da aumentare anche la conservabili- tà del prodotto. Ma cosa sono le muffe? E le micotos- sine? Le muffe Un alimento contaminato da muffe è ben riconoscibile: caratteristici sono sia l’odore che l’aspetto. Le muffe sono funghi che raggruppano un gran numero di generi e specie molto differenti tra loro, ma acco- munate da particolari caratteristiche morfologiche (un micelio, costituito da un intreccio di ife, ben visibile sulle superfici dell’alimento conta- minato) e dal metabolismo aerobi- co.(1) Presentano esigenze nutrizionali diverse, tanto da comprendere specie saprofite(2) e specie parassite(3) obbligate. Contraddistinte da una grande eterogeneità, si possono riscontrare forti differenze comportamentali nei confronti dell’attività dell’a- cqua(4) e della temperatura, parame- tri di crescita da monitorare in tutte lefasidellaproduzionedellapastaal fine di evitarne lo sviluppo. A differenza di altri microrganismi come batteri e lieviti, le muffe riesco- no a sviluppare anche a valori di aw inferiori a 0,75 seppur la maggior parte predilige valori compresi tra 0,80 e 0,95. L’umidità relativa influenza lo sviluppo delle muffe sia a livello di micelio, sia per quanto riguarda la sporulazione e la germinazione delle spore, ma valori inferiori al 13% sembrano inibirne la crescita. Generalmente questi funghi presen- tano temperature di crescita comprese tra 15 e 30°C con un opti- mum intorno a 15-20°C. Esistono tuttavia sia specie termofile (svilup- pano tra i 20 e 55°C) che psicrofile (con temperature di sviluppo tra i 5 e 10°C ); bisogna, inoltre, prendere anche in considerazione le spore prodotte dalle muffe stesse che hanno una vitalità di gran lunga superiore e se vengono ripristinate le condizioni ottimali possono germinare nuovamente. Non di rado può capitare che nei tunnel di essiccazione delle paste alimentari si possano isolare un gran numero di muffe e in particolari specie termofi- le o termoresistenti come Aspergillus flavus e Aspergillus fumagatus. Anche il valore di pH del mezzo è importante per il loro sviluppo: il fatto che si possono riscontrare su tantissime matrici alimentari è spie- gato dalla loro capacità di sviluppar- si all’interno di un range di valori molto esteso: da 2,0 a 8,5, anche se prediligono gli ambienti alcalini. Specie maggiormente presenti Il problema delle muffe e delle loro micotossine non sono da considera- re legate esclusivamente alle semole ma anche alle altre materie prime utilizzate nei ripieni: si possono riscontrare nei formaggi, nei salumi, e nelle verdure. Per quanto riguarda le muffe riscon- trabili nelle semole, la qualità di partenza delle cariossidi è estrema- mente importante: minore è la qualità di partenza e maggiore sarà la carica micetica riscontrabile nelle semole. Fusarium, Alternaria, Helmin- thosporium, Caldosporium sono defi- nite muffe da campo: durante lo stoccaggio e la conservazione dei cereali possono trovare le condizio- ni favorevoli per proliferare. Gene- ralmente la loro presenza riguarda i mulini; inoltre, durante la fase della molitura, eliminando le parti più grossolane e superficiali delle carios- sidi, la micoflora da campo risulta decimata. Aspergillus e Penicillium (in misura inferiore) costituiscono invece le muffe da magazzino o di conservazione: sono caratterizzate da un’elevata capacità di adatta- mento tanto è vero che si riproduco- no anche a valori bassi di umidità, in un ampio range di temperatura (2-45°C), possiedono esigenze mini- me di ossigeno. La contaminazione da parte di muffe appartenenti a questi due generi non riguarda solo le semole ma anche altri ingredienti impiegati per le paste ripiene: si possono riscontrare nei formaggi come il Parmigiano Reggiano o sulla superficie del prosciutto crudo o ancora si possono sviluppare nel pane. Il problema delle muffe non è solo nella muffa in sé perché purtroppo esistono specie tossigene ubiquitarie responsabili della produzione di micotossine. Le micotossine Sono così definiti i prodotti seconda- ri del metabolismo micetico e, Pasta & Pastai n. 36/2004 - pag.46 MUFFE E MICOTOSSINE POTENZIALI FATTORI DI CONTAMINAZIONE NEI PASTIFICI di Francesca Bonifacio
  • 2. seppur derivanti da un fattore di contaminazione biologico, sono classificati come fattori chimici. Sebbene le micotossine possano essere prodotte solo in alcune condi- zioni (situazioni meteorologiche particolari, stress idrico o presenza di parassiti), la termostabilità, la fotostabilità e la permanenza negli alimenti, anche dopo la morte delle muffe che le hanno prodotte, fanno sì che non possano essere eliminate. La loro pericolosità deriva dalla capacità di indurre effetti genotossi- ci nell’organismo umano: ossia effetti mutageni, cancerogeni, tera- togeni. I cereali rappresentano un ottimo supporto per il loro sviluppo e ciò fa sì che la loro presenza derivi già dal campo agricolo. Inoltre, visto che possono rimanere all’interno del micelio o essere liberate nel mezzo, particolare attenzione bisogna dare alle pratiche colturali e devono esse- re adottate alcune precauzioni al momentodellaraccolta,dell’essicca- zione, della conservazione, della trasformazione, della manipolazio- ne e del trasporto dei cereali. Temperatura, umidità ambientale e attività dell’acqua sono le condizioni ambientali da monitorare, visto che rappresentano i parametri più influ- enti sul loro sviluppo, anche se in modo differente a seconda del tipo di micotossina, ad esempio, le aflatossi- ne tendono a prediligere climi caldo- umidi (T=25-30°C; UR=88/95%; aw>0,78). Principali classi di micotossine presenti Generalmente aflatossine e ocratos- sine sono le due classi di micotossine maggiormente riscontrabili negli stabilimenti per la produzione della pasta. Sono circa 18 le aflatossine note ma le più diffuse sono B1 e B2 (prodotte da Aspergillus flavus e da A. parasiti- cus ) e G1 e G2 ( prodotte da A. parasi- ticus). Derivano da muffe saprofite che riescono a svilupparsi in un intervallo di temperatura compreso tra 6 e 45°C, con un optimum di circa 25°C, e con una percentuale di umidità relativa ≥ 85%. Le aflatossine possono ritrovarsi in numerosi prodotti alimentari come: semi oleosi, cereali, frutta secca, spezie, latte e i prodotti lattie- ro-caserari. In quest’ultimo caso si può riscontrare l’aflatossina M1: questa deriva dalla digestione della B1 da parte delle vacche sottoposte ad un’alimentazione con mangimi inquinati. Sono considerate quelle più nocive sia per l’organismo umano che per quello animale e secondo il regola- mento n. 466/2001 sono definite “…sostanze genotossiche, cancerogene” che “possono essere presenti in un gran numero di alimenti e per questo tipo di sostanze non esiste alcuna soglia al di sotto della quale non si riscontrino effetti negativi”. Per quanto riguarda la classe delle ocratossine va menzionata la A prodotta principalmente da Asper- gillus ochraceus maanchedaspeciedi Penicillium. Deriva dal metabolismo di specie saprofite che si sviluppano ad esempio sui cereali con un conte- nuto minimo di umidità del 15-16% e temperature tra 4-37°C: in partico- lare A. ochraceus (maggiormente diffuso nelle regioni temperate) predilige temperature più alte, mentre P. verrucosum preferisce temperature più basse. Sono state isolate da cereali, pane, pasta, legu- mi, spezie e in alcune zone del Nord Europa anche da carne. Altre classi di micotossine di interes- se alimentare sono deossinivaleno- lo/nivalenolo, tossina T-2 e zearale- none,fumonisine,patulinaecitrina. Punti di probabile contaminazione e misure di prevenzione da adottare Sebbene l’eliminazione delle muffe presenti in un alimento sia realizza- bile, tale scopo risulta praticamente impossibile per le micotossine in quanto detossificare un alimento senza alterarne le caratteristiche organolettiche o nutrizionali, al momento, risulta essere improbabi- le: l’unico modo per contrastare il loro sviluppo rimane quindi ostaco- lare la presenza delle muffe stesse a partire fin dalle primissime fasi della filiera agro-alimentare. Le misure di prevenzione riguarda- no essenzialmente l’osservazione del Codice della Corretta Prassi Igie- nica dei prodotti alimentari prevista dal decreto legislativo 26 maggio 1997, n. 155, recante il recepimento nell’ordinamento giuridico italiano della direttiva n. 93/43/CEE. Devono essere applicate e fatte osservare rigorose norme igieniche riguardanti sia l’igiene personale sia quella di tutti i locali dello stabili- mento (quello per lo stoccaggio dei vari ingredienti utilizzati, quello di produzione, di condizionamen- to…), per evitare o limitare lo svilup- po delle muffe, ed i vari trattamenti di sanificazione devono riguardare tutte le varie superfici: muri, pavi- menti, imballaggi. Un buon suppor- to per attuare una pulizia mirata con prodotti specifici è l’individuazione delle eventuali specie fungine tossi- gene attraverso test diagnostici rapi- di ed efficaci. È importante, inoltre, sottoporre l’aria (in quanto rappresenta un otti- mo veicolo delle spore fungine) a purificazione mediante filtri dispo- sti in modo conveniente, aerosol, fumi fungicidi o composti gassosi. Raccomandabili sono anche le vernici e i rivestimenti fungicidi. Muffe e micotossine nei pastifici Tra le diverse fasi che caratterizzano il processo di pastificazione sono stati individuati, nel presente lavo- ro, i punti nei quali è maggiore la probabilità di rilevare la presenza di muffe o di micotossine, fornendo indicazioni per evitarne lo sviluppo, al fine di non incorrere in gravi perdite economiche. 1. Ingresso delle materie prime Attuare un’oculata scelta delle mate- rie prime destinate alla preparazio- ne della sfoglia e dei ripieni all’ingresso dello pastificio è una fase di grande importanza: erronea- mente si pensa che sia un discorso riguardante prettamente le semole, ma in realtà substrati per lo sviluppo micetico sono anche altri ingredienti come ad esempio i formaggi, i prosciutti, il pane. Sarebbe opportu- no, ad esempio, sensibilizzare i fornitori delle semole per evitare l’utilizzodigranocontaminatoocon umidità elevata, sensibilizzare i trasportatori a tale problematica e controllare ogni volta il carico (ispe- zione visiva ed olfattiva della merce e dell’automezzo), rifiutandolo in caso di visione e/o odore di muffa; inoltre, in funzione del grado di affi- dabilità del fornitore prelevare campioni per un’analisi periodica. Sarebbe, poi, conveniente informare e istruire gli addetti al ricevimento Pasta & Pastai n. 36/2004 - pag.47
  • 3. sui criteri di campionamento del lotto, sulle modalità di ispezione del carico, sulla verifica dei documenti. 2. Stoccaggio Durante questa fase si possono veri- ficare le condizioni favorevoli per la produzione delle micotossine. In questa fase è necessario: • definire le modalità standard di stoccaggio e rotazione delle scorte di semole e/o di farine in funzione del rapporto tempi/temperature; • verificare quindi i tempi e le tem- perature di stoccaggio con una frequenza settimanale. In segui- to al controllo della semola si de- cide in merito al suo utilizzo; • eseguire un’accurata pulizia pe- riodica, verificandola con l’ispe- zione alle celle e ai sistemi di trasporto con frequenza mensi- le. In presenza di ammuffimenti bisogna eseguire necessaria- mente la pulizia mensile; • sensibilizzare e formare il perso- nale addetto allo stoccaggio, al trasporto e alla manutenzione (per mezzo di istruzioni operati- ve scritte). 3. Vasche impastatrici Nelle vasche impastatrici, al fine di evitare la presenza di muffe, si devo- no rimuovere tutti i residui di impa- sto per evitare il ristagno del prodot- to. Con una frequenza settimanale, tramite un’ispezione visiva, nel mo- mento in cui si ritrova un’eccessiva presenza di incrostazioni, si ricorre ad una pulizia immediata con una sensibilizzazione del personale. Si procede ad una sanificazione programmata con idonei piani e procedure e formazione del perso- nale addetto; si effettua general- mente la verifica microbiologica delle superfici interne prima della ripresa produttiva con una frequen- za di circa tre mesi. I limiti critici sono rappresentati dal superamento dei limiti standard che comportano un’ulteriore sensibilizzazione del personale ed una eventuale revisio- nedelleproceduredisanificazione. Un’altra misura di prevenzione estremamente utile è fornire istru- zioni operative al personale addetto alla manutenzione e pulizia. Le procedure di monitoraggio e di verifica riguardano il prelievo di campioni per analisi microbiologica con frequenza periodica con i limiti critici rappresentati dal superamen- to dei limiti standard; per quanto riguarda le azioni correttive, esse si basano sul controllo del prodotto a fine linea ed ulteriore sensibilizza- zione del personale ed eventuale revisione delle procedure di sanifi- cazione. 4. Fase di essiccazione Nella fase di raffreddamento, dopo l’essiccazione, si può riscontrare la presenza delle muffe. Con un’adeguata manutenzione e taratura degli strumenti di controllo della temperatura e attraverso il controllo dei valori delle varie temperature con la frequenza di ogni turno si può circoscrivere e limitare il problema. Può succedere tuttavia che a volte le temperature siano inferiori a quelle standard: in questo caso oltre a ristabilire le condizioni iniziali bisogna verificare il prodotto finito con un controllo microbiologico. Dopo l’essiccazione e/o dopo il con- fezionamento, con frequenza perio- dica, deve essere attuato il prelievo di campioni per analisi microbiolo- giche al fine di verificare che non vengano superati i limiti critici degli standard di legge. Se dall’esame del prodotto si sono verificate delle anomalie si deve intervenire sulla gestione del prodotto non conforme ed eventualmente procedere alla revisione del piano HACCP. 5. Stoccaggio del semi-lavorato Bisogna considerare che nello stoc- caggio del semilavorato secco si può incorrere nello sviluppo di muffe: tramite la definizione delle modalità standard di stoccaggio, in particola- re tempo/temperatura, e le istruzio- ni operative si possono evitare tali inconvenienti. Le procedure di monitoraggio e di verifica si basano sull’ispezione visi- va con una frequenza settimanale: se si verifica presenza di condensa o di muffa bisogna scartare il prodotto e procedere con un’immediata puli- zia del silos. Il rischio di sviluppo di muffe si presenta nei casi in cui il processo non prevede la fase di raffreddamento. Nella produzione della pasta fresca pronta al consumo, al fine di evitare lo sviluppo delle micotossine nel prodotto dopo la sua pastorizzazio- ne, bisogna eseguire il suo confezio- namento in imballaggi adatti per inibirne la contaminazione seconda- ria delle spore e la germinazione e crescita di quelle eventualmente rimaste; inoltre deve essere conser- vato per il tempo esclusivamente richiesto per la sua commercializza- zione. Sebbene quindi sia molto difficile controllare lo sviluppo di micotossi- ne in un stabilimento, tenendo conto di questi suggerimenti di prevenzione, i rischi di contamina- zione si riducono di molto, e da ciò conseguechelashelf-lifedelprodot- to possa essere salvaguardata. A questo punto non vi si può altro che augurare buon lavoro! Note (1) Aerobico: microrganismo capace di crescere solo in presenza di ossigeno. (2) Saprofita: organismo che vive utiliz- zando sostanze organiche in decompo- sizione. (3) Parassita:organismo animale che vi- ve utilizzando materiale organico di un altro organismo vivente e causando danno a quest’ultimo. (4) Attività dell’acqua: abbreviato con aw indica la disponibilità di acqua libera in un substrato. Bibliografia Allegato al decreto legislativo 26 maggio 1997, n. 155: Attuazione delle direttive 93/43/CEE concernenti l’igiene dei prodotti alimentari. Bourgeois C.M., Mescle J.F., Zucca J. 1990. Microbiologia alimentare. Tecni- che Nuove. Gelosi A., Suss L. 1995. Un pastificio sano per un prodotto di qualità. Avenue Media Editrice. G.U. 10/05/2001, n. 36 - 2a Serie speciale. Regolamento (CE) N.466/2001 della Commissione dell’otto marzo 2001 che definisce i tenori massi- mi di taluni contaminanti presenti nelle derrate alimentari. UN.I.P.I. Linee guida per l’applicazione dei principi generali di igiene e del siste- ma HACCP nell’industria della plastifi- cazione. Avenue Media Editrice. Zambonelli C., Papa F., Romano P., Suzzi G., Grazia L. 1992. Microbiolo- gia dei salumi. EDAGRICOLE - Edizioni Agricole. Pasta & Pastai n. 36/2004 - pag.48