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Bollettino rurale n. 04 - Ottobre 2014
San Vito, 15/09/2014
Le residenze artistiche e
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C’è teatro e teatro.
C’è un teatro che si esaurisce nello spettacolo e che per questo motivo vuole piacere, cerca il consenso e desidera convincere. Ma questo teatro è malato,
superato dalle trasformazioni politiche e sociali con cui non ha saputo fare i conti. E’ diventato pure routine o un’ombra pallida dei più nuovi mezzi di comu-
nicazione.
E c’è un teatro che cerca piuttosto la conoscenza. Non si accontenta del divertimento. Non vuole illustrare idee, nemmeno le più nobili. Si interroga da sempre
su pochi temi, sempre gli stessi e mai esauriti. Quelli che toccano il destino dell’uomo, il suo rapporto con la storia. È’ un teatro di necessità. Come il gesto
inutile di Antigone – quella manciata di terra buttata sul corpo del fratello ucciso che può anche costare la vita. Necessario per chi lo fa, innanzitutto. Il suo
tempo è il presente. Vive nel suo farsi, nel presente della scena in cui l’attore si incontra con lo spettatore – e l’incontro può cambiare entrambi. E’ un evento
non nel senso di una spettacolarità da consumarsi su pagine di anticipazioni giornalistiche. È anche un teatro che spesso divide, perché implica l’esplorazione
di limiti margini zone d’ombra. È il solo teatro al quale riusciamo a riconoscere un senso.
Gianni Manzella, I quaderni di Santarcangelo 1, giugno 1994
Tempo e spazi
Serve tempo. Servono spazi. Tempo e spazi adeguati
alle nuove esigenze delle arti sceniche contemporanee.
Tempo e spazi per sperimentare nuove e differenti mo-
dalità di studio e di ricerca dei processi creativi e di
produzione delle opere. Tempo e spazi di riflessione e
approfondimento per gli artisti, soprattutto, ma anche
di relazione e confronto critico fra artisti, studiosi, or-
ganizzatori e pubblici; le comunità di riferimento e le
comunità creative, per generare assieme nuove doman-
de dal teatro del presente, dal presente del teatro,
senza soluzione di continuità e senza contrapposizione
fra un teatro e l’altro, il vecchio e il nuovo.
Le residenze creative, le co-
munità creative
Il tempo e gli spazi delle residenze creative possono
contribuire a innovare il sistema teatrale italiano, con la
consapevolezza che non può esistere un’unica modalità
di residenza creativa. Le residenze creative vanno inte-
se per lo più come progetti aperti che si modificano di
continuo, nel tempo e negli spazi; progetti semplici o
complessi, che riflettono su singoli aspetti della ricerca e
della produzione o sulla complessità del sistema teatra-
le italiano. In questi ultimi anni sono nate differenti
esperienze di residenza: di
Residenze artistiche: l’esperienza de
L’Arboreto
L’Arboreto
Il Teatro Dimora immerso nel bosco
Qualunque sia la definizione e l’autorialità di chi le
progetta, le residenze creative vanno intese principal-
mente come luoghi di studio e di lavoro in continua evo-
luzione, vitali per chi le progetta e le abita temporane-
amente, insieme; officine aperte per sviluppare le rela-
zioni e il confronto, per consentire agli artisti il “lusso di
perdere tempo” e il “diritto all’errore”, in particolare
per le nuove generazioni di teatranti.
L’Arboreto
Dal 1998, L’Arboreto è un centro teatrale riconosciuto
a livello nazionale e internazionale per la qualità e la
complessità delle attività, che si propone, fra le altre
iniziative, due obiettivi fondamentali per valorizzare la
cultura del teatro e delle arti sceniche: formazione e
residenze creative. Una residenza-laboratorio per com-
prendere le diverse espressioni interpretate non solo
come forma creativa e artistica ma anche come modo
di essere e di reagire, mettendo in evidenza l’ispira-
zione e i processi, prima ancora dei risultati. Il Teatro
Dimora e la casa foresteria, in un parco di nove ettari
con circa 6.000 piante, fanno dell’Arboreto una strut-
tura unica in Italia particolarmente adatta per ricerca,
prove e produzione di nuove opere.
studio e di ricerca; di produzione; di gestione e pro-
grammazione di teatri. In ogni caso, occorre partire
dall’esigenza primaria di realizzare dei progetti di re-
sidenza per gli artisti, dalla parte degli artisti.
Altri “ingredienti” fondamentali che determinano le di-
verse esperienze di residenza sono le relazioni con il
territorio, il paesaggio e l’ambiente, la qualità degli
spazi e dei luoghi, la comunità di appartenenza e il
rapporto con il pubblico. Soprattutto, la specificità dei
luoghi e la cultura del paesaggio, possono incidere no-
tevolmente sulla natura dei progetti. Bisogna quindi
partire dalla storia e l’identità del territorio, per co-
struire un progetto culturale unico e irripetibile, di senso
compiuto. Ascoltare i luoghi e il paesaggio è fonda-
mentale per comprendere le azioni da adottare, per-
ché dai luoghi nascono i pensieri e i luoghi portano con
sé una “memoria che può essere rinnovata di continuo e
che si trasforma nel tempo e negli spazi, con il lavoro e
il rispetto degli uomini, le opere e le tracce lasciate sul
terreno”.
Per parlare dell’Arboreto, sono la bellezza e la parti-
colarità del luogo che hanno suggerito che cosa fare,
ma soprattutto che cosa non fare. Forse, l’idea di lavo-
ro, di progetto, era già inscritta in quel luogo di confi-
ne, di unione e di contrasto fra l’opera della natura e
le opere degli uomini che anni prima avevano creato un
arboreto sperimentale della flora mediterranea; un
luogo naturale e artificiale, insieme, dove la guardia
forestale sperimentava e osservava la crescita delle
giovani piante che oggi si continuano a custodire.
Un luogo vivo e vitale, composto e rappresentato da
luci e ombre, già segnato dalle ferite dell’uomo sulla
natura: tentativi falliti ed errori creativi che l’uomo ha
praticato sulla natura, e viceversa.
Un paesaggio da vivere e rappresentare. Un paesag-
gio da mettere in scena, in vita.
L’Arboreto
Il Teatro Dimora - interno
Per natura, il Terzo paesaggio costituisce un territorio per
le molte specie che non trovano spazio altrove.
Il residuo di specie che non compare nel Terzo paesaggio
è rappresentato dalle piante coltivate, dagli animali da
allevamento e da quegli esseri la cui esistenza dipende
dalle colture e dagli allevamenti.
Gilles Clément, Manifesto del Terzo paesaggio
Un momento del seminario
Il seminario
Esperienze di confine, non solo geografico, situate per
lo più nella provincia italiana, con poche risorse econo-
miche, nate per determinare un processo di teatro di
senso, un teatro di esistenza e resistenza, a volte solo
di sopravvivenza, per un teatro d’arte e di qualità.
A proposito di residenze
creative
In un contesto di generale “crisi” del teatro, di caratte-
re economico ma anche culturale, è difficile per artisti,
produttori e organizzatori compiere scelte coraggiose,
e questo a discapito della qualità delle nuove opere. In
questi anni si sono “insediate” in Italia diverse esperien-
ze di “residenza”: realtà piccole e a volte isolate, mol-
to diverse tra loro per principi e modalità, che però
hanno prodotto dei risultati straordinari.
Fabio Biondi - breve profilo
Fabio Biondi è nato e vive a Santarcangelo di Roma-
gna, in provincia di Rimini e si è laureato in Sociologia
con una tesi dal titolo “Come nasce un progetto teatra-
le. Percorsi di lavoro fra teatro e comunicazione. Ana-
lisi di manifestazioni realizzate dal Teatro degli Dei e
dall’Associazione culturale l’Arboreto in collaborazione
con le Istituzioni pubbliche”.
Regista teatrale, ideatore e direttore artistico di nume-
rosi progetti teatrali, rassegne e stagioni di teatro con-
temporaneo, è stato, tra le altre attività: consulente
artistico e organizzativo dell’Ufficio Teatro del Comu-
ne di Rimini; autore di programmi televisivi per la Rai;
regista di alcuni spettacoli di Fabio De Luigi e di nu-
merose opere e rassegne teatrali a livello locale e na-
zionale.
Dal 1998 lavora per la creazione del progetto L’Ar-
boreto – Teatro Dimora, con sede a Mondaino (Rimini),
ed è direttore artistico dell’omonina associazione cultu-
rale. Attualmente è anche coordinatore nazionale del
Tavolo delle Idee di C.Re.S.Co. - Coordinamento Real-
tà Scena Contemporanea.
Le residenze non devono essere animatori e
cercare di attirare la gente, devono essere
attrattive in sé e per sé
Aperitivo rurale
L’aperitivo rurale è un ulteriore momento di confronto sui
temi appena affrontati… ma non solo. È un momento di
relazione fondamentale per il processo di rete che si sta
attivando. È un momento in cui il GAL SGT, affidando il
servizio solo ad aziende del territorio, valorizza le
capacità e competenze locali e fa conoscere le diverse
realtà territoriali anche al fine di possibili e future
collaborazioni tra i diversi settori
Un nuovo movimento teatrale, non sempre marginale,
che nel tempo è riuscito (in parte) a modificare il siste-
ma produttivo del teatro italiano. Identità culturali e
progetti artistici che hanno generato nuove e differenti
pratiche d’informazione e di produzione; percorsi di
ricerca adeguati e in sintonia con l’urgenza di modifica-
re i tempi e gli spazi del lavoro delle nuove generazio-
ni di artisti, e non solo.
Vale a dire, in gran parte, la progettualità delle resi-
denze creative: tempi e spazi per dare corpo e voce
alle nuove visioni di chi crede che il processo di ricerca
sia altrettanto importante come la produzione delle
opere. Teorie e pratiche per ripensare, soprattutto, il
rapporto con le “prossimità”.
L’Arboreto
La foresteria
Panificio Fratelli Marteddu
San Vito
TERRITORIO
Il GAL SGT è una Fondazione di Partecipazione che uni-
sce i principi e lo spirito della Fondazione propriamente
detta e quello dell'associazione.
Tale forma giuridica è stata individuata come la più ade-
guata a soddisfare l'esigenza di garantire il massimo
livello di condivisione delle scelte.
Assicura, inoltre, maggiormente l'attuazione dell'approc-
cio Leader, in quanto si basa sui due principi fondamenta-
li, considerati dal partenariato essenziali per garantire
una reale partecipazione dei soci alle decisioni: il princi-
pio di "una testa un voto con divieto di delega" e il princi-
pio della "porta aperta".
Fondata il 9 luglio 2009, persegue lo scopo di promuo-
vere lo sviluppo sociale, culturale ed economico della
popolazione delle regioni storiche in essa rappresenta-
te, attraverso l'attuazione del Piano di Sviluppo Locale
(PSL), finanziato nell'ambito della programmazione
comunitaria e delle attività del Piano di Sviluppo Rurale
(PSR) 2007-2013.
I soggetti che hanno sottoscritto l'atto costitutivo e fanno
parte dell'Assemblea dei soci del GAL sono circa 230 di
cui 206 privati e 24 pubblici.
Gli organi della Fondazione sono: l'Assemblea dei Soci,
il Consiglio di Amministrazione, il Presidente, l'Organo di
Sorveglianza, il Revisore dei Conti.
GAL SGT
Attività di marketing territoriale
Promozione del territorio e delle sue peculiarità. Creazione di
un marchio territoriale partecipato, realizzazione di azioni
volte a migliorare l'immagine e la promozione del territorio,
anche attraverso sistemi di riconoscimento collettivo volontari.
Mobilitazione degli operatori e della popolazione locale
attraverso eventi
Realizzazione di aventi sportivi, culturali, storici, ambientali,
gastronomici, finalizzati ad attrarre flussi di visitatori e di ospi-
ti, al rafforzamento dell'identità locale e ad individuare nel
GAL un soggetto attivatore di processi di sviluppo locale.
Attività per l'accompagnamento alla nascita e sviluppo di
reti territoriali e di impresa
Supporto alla costruzione ed al funzionamento di sistemi di reti
tra operatori dell'area GAL, per consentire l'accesso a servizi
difficilmente realizzabili dai singoli. Sostegno alla creazione di
reti di imprese attraverso attività di orientamento, formazione
e consulenza, promozione della cultura di impresa.
La misura 421 vede il GAL impegnato nell'attuazione di
due tipi di cooperazione: la cooperazione interterrito-
riale, che coinvolge i GAL della Sardegna e della peni-
sola, e la cooperazione transnazionale, aperta a GAL
operanti in diversi Paesi d'Europa.
In tale ambito il GAL lavora sui seguenti assi: la valoriz-
zazione delle identità e delle produzioni tipiche, con
particolare attenzione agli ambiti di filiera, l'agricoltu-
ra sociale, il turismo ed il turismo attivo, la tutela
dell'ambiente e dell'identità.
COOPERAZIONE
INTERNAZIONALE
Il territorio del GAL SGT è costituito da 19 co-
muni della provincia di Cagliari facenti parte
delle 4 regioni storiche del Sarrabus, Gerrei,
Trexenta e Campidano di Cagliari.
Nell'intero territorio del GAL risiede una popo-
lazione di quasi 38 mila abitanti distribuita su
una superficie di circa 13000 kmq. Si tratta di
aree rurali con una forte vocazione agricola e
pastorale.
L'area presenta attrattive di rilievo e diversifi-
cate: la Trexenta, caratterizzata dal susseguirsi
di verdi e rigogliose campagne dove frutteti si
alternano a vigne, oliveti e campi cerealicoli; il
Gerrei, attraversato dal fiume Flumendosa e
dalla riserva naturale del lago Mulargia, con
un paesaggio caratterizzato
da altopiani solcati da profonde valli; il Sarrabus, che dal
sistema carsico del Monte Cardiga, nel territorio di Villaputzu,
nei cui pressi sorgono le miniere calcaree di Gibbas e S'Ac-
qua Arrubia, giunge sino al cuore dell'area ambientale e
montana dei Sette Fratelli.
L'area del Sarrabus-Gerrei fa parte del Parco Geominerario
della Sardegna e rappresenta la porta del territorio sul ma-
re, con le sue spiegge e acque cristalline. Si caratterizza da
altrettanti attrattori culturali e scientifici: dai circoli megalitici
di Pranu Muttedu alla presenza del Sardinian Radio Telesco-
pe (SRT).
www.galsgt.it
twitter.com/solegranoterra
facebook.com/solegranoterra
Via Croce di Ferro, 32
09040 San Basilio (CA) - ITALY
tel. & fax +39 070 989497
email info@galsgt.it
pec info@pec.galsgt.it
Con l’assistenza tecnica dell’Agenzia Laore Sardegna

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Bollettino Rurale 4: Residenze artistiche e culturali per valorizzare i territori.

  • 1. Bollettino rurale n. 04 - Ottobre 2014 San Vito, 15/09/2014 Le residenze artistiche e culturali per valorizzare i territori
  • 2. CALENDARIO DEI SEMINARI Le economie informali: modelli di successo con Mario Carfagna 10/12/2014, Selegas (Sa Domu de sa Contissa) h 1730-2030 Il mercato a Km zero: un modello integrato per la valorizzazione dei prodotti locali con Angela Galasso 17/12/2014, Guasila (Auditorium comunale) h 1730-2030 Associazionismo e Terzo settore con Rodolfo Ciucciomei, Giulio Landis, Marco Antonio Pani 14/01/2015, Selegas (Sa Domu de sa Contissa) h 1730-2030 Seminari interattivi Reti territoriali e di impresa: dall’idea al pro- getto con Andrea Stroppiana 25/09/2014, Ballao (Casa Olla) h 900-1600 26/09/2014, San Basilio (Aula consiliare) h 900-1600 Web, Social media e Apps mobili per la pro- mozione del lavoro in rete con Claudio Garau 16/10/2014, Escalaplano (Aula consiliare) h 900-1600 17/10/2014, Senorbì (Istituto Einaudi) h 900-1600 Pianificare una strategia di marketing con Francesco Congiu 13/11/2014, Senorbì (Casa Lonis) h 900-1600 14/11/2014, Villaputzu (Sala polifunzionale) h 900-1600 Lavoro di gruppo e gruppi di lavoro: strategie di efficacia e gestione dei conflitti con Carlo Duò 27/11/2014, San Vito (Sala conferenze) h 900-1600 28/11/2014, San Basilio (Aula consiliare) h 900-1600 Seminari aperti Il territorio e le reti con GAL SGT 13/09/2014, San Nicolò Gerrei (Via S. Pertini) h 1700-2030 Le residenze artistiche e culturali per valor- izzare i territori con Fabio Biondi 15/09/2014, San Vito (Casa Cauli) h 1000-1700 L’accesso al credito per gli operatori dei terri- tori rurali: quali opportunità? con C.arlo Usai, Bobore Bussa, Roberto Spano 24/09/2014, Guamaggiore (Teatro Comunale) h 1730-2030 La domanda turistica: microtendenze, seg- menti e target con Amos Cardia e Sandro Mezzolani 15/10/2014, Villasalto (Miniera Su Suergiu) h 1730-2030 Agricoltura sociale: progetti inclusive con Iser Sanna, Claudia Marras, Anna Franca Mascia 22/10/2014, San Vito (Azienda Paolo Murru) h 1730-2030 La valorizzazione dei beni culturali: il patri- monio archeologico nella pianificazione stra- tegica con Elena Romoli e Chiara Pilo 19/11/2014, Armungia (Casa del Segretario) h 1730-2030 Certificazione istituzionale e certificazione dal basso: modelli a confronto con Antonino Sutera 26/11/2014, Escalaplano (Aula consiliare) h 1730-2030 Il turismo di qualità e la rete dei B&B con Giuseppina Scorrano e Alessandra Tore 04/12/2014, San Vito (Aula consiliare) h 1730-2030
  • 3. C’è teatro e teatro. C’è un teatro che si esaurisce nello spettacolo e che per questo motivo vuole piacere, cerca il consenso e desidera convincere. Ma questo teatro è malato, superato dalle trasformazioni politiche e sociali con cui non ha saputo fare i conti. E’ diventato pure routine o un’ombra pallida dei più nuovi mezzi di comu- nicazione. E c’è un teatro che cerca piuttosto la conoscenza. Non si accontenta del divertimento. Non vuole illustrare idee, nemmeno le più nobili. Si interroga da sempre su pochi temi, sempre gli stessi e mai esauriti. Quelli che toccano il destino dell’uomo, il suo rapporto con la storia. È’ un teatro di necessità. Come il gesto inutile di Antigone – quella manciata di terra buttata sul corpo del fratello ucciso che può anche costare la vita. Necessario per chi lo fa, innanzitutto. Il suo tempo è il presente. Vive nel suo farsi, nel presente della scena in cui l’attore si incontra con lo spettatore – e l’incontro può cambiare entrambi. E’ un evento non nel senso di una spettacolarità da consumarsi su pagine di anticipazioni giornalistiche. È anche un teatro che spesso divide, perché implica l’esplorazione di limiti margini zone d’ombra. È il solo teatro al quale riusciamo a riconoscere un senso. Gianni Manzella, I quaderni di Santarcangelo 1, giugno 1994 Tempo e spazi Serve tempo. Servono spazi. Tempo e spazi adeguati alle nuove esigenze delle arti sceniche contemporanee. Tempo e spazi per sperimentare nuove e differenti mo- dalità di studio e di ricerca dei processi creativi e di produzione delle opere. Tempo e spazi di riflessione e approfondimento per gli artisti, soprattutto, ma anche di relazione e confronto critico fra artisti, studiosi, or- ganizzatori e pubblici; le comunità di riferimento e le comunità creative, per generare assieme nuove doman- de dal teatro del presente, dal presente del teatro, senza soluzione di continuità e senza contrapposizione fra un teatro e l’altro, il vecchio e il nuovo. Le residenze creative, le co- munità creative Il tempo e gli spazi delle residenze creative possono contribuire a innovare il sistema teatrale italiano, con la consapevolezza che non può esistere un’unica modalità di residenza creativa. Le residenze creative vanno inte- se per lo più come progetti aperti che si modificano di continuo, nel tempo e negli spazi; progetti semplici o complessi, che riflettono su singoli aspetti della ricerca e della produzione o sulla complessità del sistema teatra- le italiano. In questi ultimi anni sono nate differenti esperienze di residenza: di Residenze artistiche: l’esperienza de L’Arboreto L’Arboreto Il Teatro Dimora immerso nel bosco
  • 4. Qualunque sia la definizione e l’autorialità di chi le progetta, le residenze creative vanno intese principal- mente come luoghi di studio e di lavoro in continua evo- luzione, vitali per chi le progetta e le abita temporane- amente, insieme; officine aperte per sviluppare le rela- zioni e il confronto, per consentire agli artisti il “lusso di perdere tempo” e il “diritto all’errore”, in particolare per le nuove generazioni di teatranti. L’Arboreto Dal 1998, L’Arboreto è un centro teatrale riconosciuto a livello nazionale e internazionale per la qualità e la complessità delle attività, che si propone, fra le altre iniziative, due obiettivi fondamentali per valorizzare la cultura del teatro e delle arti sceniche: formazione e residenze creative. Una residenza-laboratorio per com- prendere le diverse espressioni interpretate non solo come forma creativa e artistica ma anche come modo di essere e di reagire, mettendo in evidenza l’ispira- zione e i processi, prima ancora dei risultati. Il Teatro Dimora e la casa foresteria, in un parco di nove ettari con circa 6.000 piante, fanno dell’Arboreto una strut- tura unica in Italia particolarmente adatta per ricerca, prove e produzione di nuove opere. studio e di ricerca; di produzione; di gestione e pro- grammazione di teatri. In ogni caso, occorre partire dall’esigenza primaria di realizzare dei progetti di re- sidenza per gli artisti, dalla parte degli artisti. Altri “ingredienti” fondamentali che determinano le di- verse esperienze di residenza sono le relazioni con il territorio, il paesaggio e l’ambiente, la qualità degli spazi e dei luoghi, la comunità di appartenenza e il rapporto con il pubblico. Soprattutto, la specificità dei luoghi e la cultura del paesaggio, possono incidere no- tevolmente sulla natura dei progetti. Bisogna quindi partire dalla storia e l’identità del territorio, per co- struire un progetto culturale unico e irripetibile, di senso compiuto. Ascoltare i luoghi e il paesaggio è fonda- mentale per comprendere le azioni da adottare, per- ché dai luoghi nascono i pensieri e i luoghi portano con sé una “memoria che può essere rinnovata di continuo e che si trasforma nel tempo e negli spazi, con il lavoro e il rispetto degli uomini, le opere e le tracce lasciate sul terreno”. Per parlare dell’Arboreto, sono la bellezza e la parti- colarità del luogo che hanno suggerito che cosa fare, ma soprattutto che cosa non fare. Forse, l’idea di lavo- ro, di progetto, era già inscritta in quel luogo di confi- ne, di unione e di contrasto fra l’opera della natura e le opere degli uomini che anni prima avevano creato un arboreto sperimentale della flora mediterranea; un luogo naturale e artificiale, insieme, dove la guardia forestale sperimentava e osservava la crescita delle giovani piante che oggi si continuano a custodire. Un luogo vivo e vitale, composto e rappresentato da luci e ombre, già segnato dalle ferite dell’uomo sulla natura: tentativi falliti ed errori creativi che l’uomo ha praticato sulla natura, e viceversa. Un paesaggio da vivere e rappresentare. Un paesag- gio da mettere in scena, in vita. L’Arboreto Il Teatro Dimora - interno
  • 5. Per natura, il Terzo paesaggio costituisce un territorio per le molte specie che non trovano spazio altrove. Il residuo di specie che non compare nel Terzo paesaggio è rappresentato dalle piante coltivate, dagli animali da allevamento e da quegli esseri la cui esistenza dipende dalle colture e dagli allevamenti. Gilles Clément, Manifesto del Terzo paesaggio Un momento del seminario Il seminario Esperienze di confine, non solo geografico, situate per lo più nella provincia italiana, con poche risorse econo- miche, nate per determinare un processo di teatro di senso, un teatro di esistenza e resistenza, a volte solo di sopravvivenza, per un teatro d’arte e di qualità. A proposito di residenze creative In un contesto di generale “crisi” del teatro, di caratte- re economico ma anche culturale, è difficile per artisti, produttori e organizzatori compiere scelte coraggiose, e questo a discapito della qualità delle nuove opere. In questi anni si sono “insediate” in Italia diverse esperien- ze di “residenza”: realtà piccole e a volte isolate, mol- to diverse tra loro per principi e modalità, che però hanno prodotto dei risultati straordinari. Fabio Biondi - breve profilo Fabio Biondi è nato e vive a Santarcangelo di Roma- gna, in provincia di Rimini e si è laureato in Sociologia con una tesi dal titolo “Come nasce un progetto teatra- le. Percorsi di lavoro fra teatro e comunicazione. Ana- lisi di manifestazioni realizzate dal Teatro degli Dei e dall’Associazione culturale l’Arboreto in collaborazione con le Istituzioni pubbliche”. Regista teatrale, ideatore e direttore artistico di nume- rosi progetti teatrali, rassegne e stagioni di teatro con- temporaneo, è stato, tra le altre attività: consulente artistico e organizzativo dell’Ufficio Teatro del Comu- ne di Rimini; autore di programmi televisivi per la Rai; regista di alcuni spettacoli di Fabio De Luigi e di nu- merose opere e rassegne teatrali a livello locale e na- zionale. Dal 1998 lavora per la creazione del progetto L’Ar- boreto – Teatro Dimora, con sede a Mondaino (Rimini), ed è direttore artistico dell’omonina associazione cultu- rale. Attualmente è anche coordinatore nazionale del Tavolo delle Idee di C.Re.S.Co. - Coordinamento Real- tà Scena Contemporanea. Le residenze non devono essere animatori e cercare di attirare la gente, devono essere attrattive in sé e per sé
  • 6. Aperitivo rurale L’aperitivo rurale è un ulteriore momento di confronto sui temi appena affrontati… ma non solo. È un momento di relazione fondamentale per il processo di rete che si sta attivando. È un momento in cui il GAL SGT, affidando il servizio solo ad aziende del territorio, valorizza le capacità e competenze locali e fa conoscere le diverse realtà territoriali anche al fine di possibili e future collaborazioni tra i diversi settori Un nuovo movimento teatrale, non sempre marginale, che nel tempo è riuscito (in parte) a modificare il siste- ma produttivo del teatro italiano. Identità culturali e progetti artistici che hanno generato nuove e differenti pratiche d’informazione e di produzione; percorsi di ricerca adeguati e in sintonia con l’urgenza di modifica- re i tempi e gli spazi del lavoro delle nuove generazio- ni di artisti, e non solo. Vale a dire, in gran parte, la progettualità delle resi- denze creative: tempi e spazi per dare corpo e voce alle nuove visioni di chi crede che il processo di ricerca sia altrettanto importante come la produzione delle opere. Teorie e pratiche per ripensare, soprattutto, il rapporto con le “prossimità”. L’Arboreto La foresteria Panificio Fratelli Marteddu San Vito
  • 7. TERRITORIO Il GAL SGT è una Fondazione di Partecipazione che uni- sce i principi e lo spirito della Fondazione propriamente detta e quello dell'associazione. Tale forma giuridica è stata individuata come la più ade- guata a soddisfare l'esigenza di garantire il massimo livello di condivisione delle scelte. Assicura, inoltre, maggiormente l'attuazione dell'approc- cio Leader, in quanto si basa sui due principi fondamenta- li, considerati dal partenariato essenziali per garantire una reale partecipazione dei soci alle decisioni: il princi- pio di "una testa un voto con divieto di delega" e il princi- pio della "porta aperta". Fondata il 9 luglio 2009, persegue lo scopo di promuo- vere lo sviluppo sociale, culturale ed economico della popolazione delle regioni storiche in essa rappresenta- te, attraverso l'attuazione del Piano di Sviluppo Locale (PSL), finanziato nell'ambito della programmazione comunitaria e delle attività del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013. I soggetti che hanno sottoscritto l'atto costitutivo e fanno parte dell'Assemblea dei soci del GAL sono circa 230 di cui 206 privati e 24 pubblici. Gli organi della Fondazione sono: l'Assemblea dei Soci, il Consiglio di Amministrazione, il Presidente, l'Organo di Sorveglianza, il Revisore dei Conti. GAL SGT Attività di marketing territoriale Promozione del territorio e delle sue peculiarità. Creazione di un marchio territoriale partecipato, realizzazione di azioni volte a migliorare l'immagine e la promozione del territorio, anche attraverso sistemi di riconoscimento collettivo volontari. Mobilitazione degli operatori e della popolazione locale attraverso eventi Realizzazione di aventi sportivi, culturali, storici, ambientali, gastronomici, finalizzati ad attrarre flussi di visitatori e di ospi- ti, al rafforzamento dell'identità locale e ad individuare nel GAL un soggetto attivatore di processi di sviluppo locale. Attività per l'accompagnamento alla nascita e sviluppo di reti territoriali e di impresa Supporto alla costruzione ed al funzionamento di sistemi di reti tra operatori dell'area GAL, per consentire l'accesso a servizi difficilmente realizzabili dai singoli. Sostegno alla creazione di reti di imprese attraverso attività di orientamento, formazione e consulenza, promozione della cultura di impresa. La misura 421 vede il GAL impegnato nell'attuazione di due tipi di cooperazione: la cooperazione interterrito- riale, che coinvolge i GAL della Sardegna e della peni- sola, e la cooperazione transnazionale, aperta a GAL operanti in diversi Paesi d'Europa. In tale ambito il GAL lavora sui seguenti assi: la valoriz- zazione delle identità e delle produzioni tipiche, con particolare attenzione agli ambiti di filiera, l'agricoltu- ra sociale, il turismo ed il turismo attivo, la tutela dell'ambiente e dell'identità. COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Il territorio del GAL SGT è costituito da 19 co- muni della provincia di Cagliari facenti parte delle 4 regioni storiche del Sarrabus, Gerrei, Trexenta e Campidano di Cagliari. Nell'intero territorio del GAL risiede una popo- lazione di quasi 38 mila abitanti distribuita su una superficie di circa 13000 kmq. Si tratta di aree rurali con una forte vocazione agricola e pastorale. L'area presenta attrattive di rilievo e diversifi- cate: la Trexenta, caratterizzata dal susseguirsi di verdi e rigogliose campagne dove frutteti si alternano a vigne, oliveti e campi cerealicoli; il Gerrei, attraversato dal fiume Flumendosa e dalla riserva naturale del lago Mulargia, con un paesaggio caratterizzato da altopiani solcati da profonde valli; il Sarrabus, che dal sistema carsico del Monte Cardiga, nel territorio di Villaputzu, nei cui pressi sorgono le miniere calcaree di Gibbas e S'Ac- qua Arrubia, giunge sino al cuore dell'area ambientale e montana dei Sette Fratelli. L'area del Sarrabus-Gerrei fa parte del Parco Geominerario della Sardegna e rappresenta la porta del territorio sul ma- re, con le sue spiegge e acque cristalline. Si caratterizza da altrettanti attrattori culturali e scientifici: dai circoli megalitici di Pranu Muttedu alla presenza del Sardinian Radio Telesco- pe (SRT).
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