This presentation is based on, how to make a manufacturing plant an energy efficient manufacturing plants. there are certain measures that are needed to take to make it.
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Scarica questa presentazione per ottenere tutti gli asset grafici. Da questo link trovi la presentazione in PowerPoint e Keynote. Post: http://www.juliusdesign.net/30073/instagram-free-template-powerpoint-keynote-per-creare-presentazioni/
Digital Fabrication, IoT e Agile Business - Be@ctive - Provincia di LodiPaolo Aliverti
Per la tappa di Lodi di Be@ctive tour mi han chiesto di raccontare qualcosa delle mia esperienza come Digital Champion. Ho parlato di temi a me molto cari: Digital Fabrication, IoT e Agile Business.
Sfruttare il Potenziale Nativo di WordPress - WordCamp Bologna 2013Giuliano Ambrosio
WordPress è un utile strumento per creare prototipi di progetti web, vediamo come sfruttare il Potenziale Nativo di questo CMS ottimizzando i tempi, e senza appesantire la velocità da plugin che possono essere rimpiazzati dalle natività interne.
Video Lezione: http://wordpress.tv/2013/03/07/giuliano-ambrosio-sfruttare-il-potenziale-nativo-di-wordpress/
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Digital Fabrication, IoT e Agile Business - Be@ctive - Provincia di LodiPaolo Aliverti
Per la tappa di Lodi di Be@ctive tour mi han chiesto di raccontare qualcosa delle mia esperienza come Digital Champion. Ho parlato di temi a me molto cari: Digital Fabrication, IoT e Agile Business.
Sfruttare il Potenziale Nativo di WordPress - WordCamp Bologna 2013Giuliano Ambrosio
WordPress è un utile strumento per creare prototipi di progetti web, vediamo come sfruttare il Potenziale Nativo di questo CMS ottimizzando i tempi, e senza appesantire la velocità da plugin che possono essere rimpiazzati dalle natività interne.
Video Lezione: http://wordpress.tv/2013/03/07/giuliano-ambrosio-sfruttare-il-potenziale-nativo-di-wordpress/
In questa presentazione, ho provato a percorrere la strada che ha portato dal modello "classico" della Human-Computer-Interaction all'attuale modello dello User-Experience Design, un "cappello" multi-disciplinare sotto il quale oggi si raccolgono diverse competenze, pratiche e metodologie (architettura delle informazioni, etnografia, interaction design, graphic and visual design, web/software design and development, user-testing, per dirne alcune) utilizzate per la progettazione e la realizzazione non solo di interfacce (software/applicative, web, mobile, ecc.) ma anche e soprattutto di servizi (cross-canale, cross-device, multi-ambiente) e di vere e proprie "esperienze utente". Da qui, ho provato a guardare al futuro, dallo UXD delle reti sociali alle contraddizioni fra convergenza delle metafore d'interazione e frammentazione dei medium di fruizione, per arrivare a immaginare di poter parlare un giorno di "Humanity-Cloud Interaction".
Practicing Design, Presentazione di Remo Ricchetti per il Corso di Psicologia e Nuove Tecnologie della Comunicazione dell'Università Cattolica di Milano.
Il viaggio del cliente: user experience, design e copywritingTatiana Cazzaro
La user experience è il viaggio che progettiamo per i nostri clienti. In particolare, sul nostro sito web. Cosa fare, da dove partire, su cosa riflettere per regalare un viaggio facile, piacevole e utile a chi ha bisogno di noi con il design e il copywriting.
Il mio intervento a #Bidigital, 29 settembre 2018 Sellalab, Biella
La semiotica a supporto della progettazione: vademecum per UX designersLuna Gasparini
La semiotica arricchisce ed estende il concetto di usabilità.
Partendo da questo assioma, ho integrato il famoso modello progettuale digitale stilato da Jesse James Garrett (The elements of user experience) con alcuni concetti fondativi della semiotica, quali la dialogicità e le inferenze, al fine di stilare un piccolo ma innovativo vademecum per UX designers.
Elaborato finale Semiotica del progetto di comunicazione
Professore Salvatore Zingale
La presentazione che ho tenuto allo UX Camp Italia 2010 a Firenze, sul tema della qualità e dell'eccellenza nel design (user-centered design, user-experience design, user-interface design, web design, ecc.) e dei rischi connessi al perdere di vista la vera natura del proprio lavoro e le richieste del committente.
Slide del corso di Inside dedicato allo sviluppo di applicazioni, lato "non sviluppatori". Conoscere la tecnologia è la base per potersi interfacciare al meglio con lo staff dello sviluppo e con i clienti.
Corso WebApp iOS - Lezione 03: Cognitive User Interface DesignAndrea Picchi
Introduzione ai Bisogni Cognitivi dell'Utente e presentazione delle Leggi di Percezione.
Introduzione alla Psicologia dei Colori ed ai Pattern di Lettura.
Introduzione ad un possible processo di Design dell'Interfaccia.
Lean prototyping al servizio del designerLuca Scarpa
Slide sul lean prototyping ed esercizi per fa emergere il valore della prototipazione e la facilità di realizzazione di uno strumento per ottenere feedback sprecando poco.
Il 23 dicembre 2020, insieme con Ilaria Mauric ho condiviso alcune riflessioni sul futuro del design.
Nella prima parte, prendendo spunto da un keynote di Khoi Vinh di Adobe dello scorso anno, ho introdotto il tema dell’attuale ondata di attenzione mediatica e polemiche verso la gig economy e l’industria tech, che più o meno inconsapevolmente hanno generato anche problemi di portata sociale e ambientale, oltre all’innegabile innovazione di servizi e di interi mercati.
L’altro tema, reso mainstream nel 2020 anche dal documentario Social Dilemma, è come la tecnologia, ottimizzando per il consumo di contenuti, l’interazione continua e personalizzando i servizi grazie all’utilizzo, a volte discutibile dei dati, possa indurre meccaniche di dipendenza.
Da qui la domanda che ho sollevato è quale debba essere il ruolo del design in questo momento storico e nell’immediato futuro.
Ci immaginiamo e auspichiamo un design più responsabile, più attento e consapevole delle implicazioni etiche dei prodotti e servizi che contribuisca a mettere in mano alle persone. Questo attraverso una messa in discussione degli strumenti che utilizziamo e nuovi modi per mappare e rendere visibili gli angoli ciechi dei progetti e della tecnologia, immaginando anche gli usi indesiderati.
Nella seconda parte, Ilaria ha ripercorso alcuni eventi occorsi negli ultimi 30 anni, da quando è nato il World Wide Web. Come sono evoluti le tecnologie, gli utilizzi delle persone ed i nostri strumenti come designer in 3 decadi? Oggi questi strumenti sono ancora adeguati alla complessità con cui ci troviamo a operare?
La fase di design dei progetti è quella in cui si possono mettere in discussione le decisioni e le direzioni di un progetto e pertanto è una fase cruciale per domandarsi chi stiamo includendo o escludendo, e quali rischi stiamo o non stiamo considerando.
Ilaria conclude con un auspicio che il nostro impegno per i prossimi anni sia rivolto a ridurre i divari, a eliminare le barriere di accesso e a rendere il web un luogo sicuro, rispettoso e non violento.
18. 1
BETTER DESIGN
(e miglior cultura del design)
19. “Abolire la parola creatività
e promuovere processi user-centered.”
— Alberto Mucignat, AgileUX Camp 2012
20. Il visual design non è arte.
E‘ metodologia,
è ricerca continua,
è esperienza.
21. La creatività è sopravvalutata.
Un buon design non è il prodotto di un’intuizione
di un secondo.
E’ frutto di un processo, è un ragionamento.
Richiede tempo, richiede pratica.
Il design è un mestiere.
22. Perfe o non esiste.
Il design è un processo che si svolge nel tempo.
L’esito della progettazione cambia se cambiano gli
utenti o i loro bisogni.
Il design è iterativo, non fisso.
24. Buono è abbastanza, per questa iterazione.
Lavorare per iterazioni presuppone miglioramenti
successivi e consegne a step.
L’eccellenza si raggiunge per gradi, con l’esercizio.
25. Pixel-perfect non esiste.
Abbandoniamo i pitch con 3 proposte.
Riduciamo il numero dei mockup in Photoshop.
Spostiamoci verso processi di visual design più agili,
device e resolution-independent.
Design in the browser.
26. La “coolness” non esiste.
Non proponete ad un cliente un visual design perché è
cool, di moda o perché segue i trend delle design
galleries.
E voi clienti, non chiedete un design uguale a quello
che avete visto nelle design galleries.
27. La “coolness” non esiste.
Un visual design non va venduto al cliente.
Va argomentato al cliente.
28. Il visual design non é “making things pre y”.
Come ogni linguaggio che trasmette un contenuto,
interpreta il contenuto stesso.
L’estetica non può essere slegata dal contenuto,
deve essere conseguenza del contenuto.
31. Occorre umiltà
Non avere fretta di prendere decisioni.
La conoscenza del progetto aumenta nel tempo.
32. “I’ve merely changed my responsibility from
making choices to asking questions.”
— Paul Soulellis
33. Lo stile del designer non è rilevante.
Sono il progetto, la tipologia di utenti, il contenuto a
determinare lo stile ed il tono del visual design.
Il risultato deve avere una propria personalità,
non rispecchiare la personalità del designer.
51. Può il visual design essere agile?
Sì.
– disegnare per iterazioni, non tutto upfront
– “refactoring” continuo: occorre mettere in discussione
le scelte, rivederle, migliorarle in modo continuo
– coinvolgere il cliente ed educarlo a fornire feedback
migliore
52. Design vision
UX UX UX
Dev Visual Dev Visual Dev Visual
53. Brand Personas Strategy
Design vision
Coerenza
UX UX UX
Dev Visual Dev Visual Dev Visual
Miglioramenti Miglioramenti
continui continui