Smart Working
Oggigiorno, si parla sempre più frequentemente di Smart Working (S/W), o lavoro agile, la cui regolamentazione è stata inizialmente inserita nel Jobs Act e successivamente approvata dal Consiglio dei Ministri lo scorso 28 gennaio. Si tratta di una particolare modalità di svolgimento dell’attività lavorativa e non di una tipologia contrattuale a sé. Ma definiamone meglio i contorni.
CFC – La prima esimente del 167 TUIR.
Esaminiamo la possibile disapplicazione della normativa CFC sulla base della prima esimente prevista dall’art. 167, comma 5, del TUIR, alla luce del Decreto Crescita e Internazionalizzazione.
La cassazione sdogana i dirigenti illegittimiPaolo Soro
Con una serie di tre decisioni quanto meno discutibili, la Cassazione Tributaria sdogana gli atti sottoscritti dai dirigenti dichiarati illegittimi dalla Consulta e batte ogni record di velocità nel provvedere al deposito delle sentenze.
Ritorniamo ancora sulla Stabile Organizzazione per illustrare l’Action 7 del piano BEPS (Preventing the Artificial Avoidance of Permanent Establishment Status), la quale contiene alcune importanti modifiche alla definizione di Stabile Organizzazione (PE), al fine di evitarne eventuali elusioni artificiali – a esempio – attraverso l'uso di strutture c. d. “Commissionaire” o simili.
Pubblicata ieri la risoluzione del Direttore Centrale avente a oggetto: Gestione degli interpelli antielusivi a seguito delle modifiche legislative intervenute nel corso del 2015.
Riportiamo, di seguito, il testo integrale della risoluzione 104/E, del 15.12.2015, dell’Agenzia delle Entrate, recante indicazioni in materia di interpelli antielusivi.
- See more at: http://www.paolosoro.it/news/685/Interpelli-antielusivi-le-indicazioni-dellAgenzia.html#sthash.P0T5l1ec.dpuf
CFC – La prima esimente del 167 TUIR.
Esaminiamo la possibile disapplicazione della normativa CFC sulla base della prima esimente prevista dall’art. 167, comma 5, del TUIR, alla luce del Decreto Crescita e Internazionalizzazione.
La cassazione sdogana i dirigenti illegittimiPaolo Soro
Con una serie di tre decisioni quanto meno discutibili, la Cassazione Tributaria sdogana gli atti sottoscritti dai dirigenti dichiarati illegittimi dalla Consulta e batte ogni record di velocità nel provvedere al deposito delle sentenze.
Ritorniamo ancora sulla Stabile Organizzazione per illustrare l’Action 7 del piano BEPS (Preventing the Artificial Avoidance of Permanent Establishment Status), la quale contiene alcune importanti modifiche alla definizione di Stabile Organizzazione (PE), al fine di evitarne eventuali elusioni artificiali – a esempio – attraverso l'uso di strutture c. d. “Commissionaire” o simili.
Pubblicata ieri la risoluzione del Direttore Centrale avente a oggetto: Gestione degli interpelli antielusivi a seguito delle modifiche legislative intervenute nel corso del 2015.
Riportiamo, di seguito, il testo integrale della risoluzione 104/E, del 15.12.2015, dell’Agenzia delle Entrate, recante indicazioni in materia di interpelli antielusivi.
- See more at: http://www.paolosoro.it/news/685/Interpelli-antielusivi-le-indicazioni-dellAgenzia.html#sthash.P0T5l1ec.dpuf
La revisione del sistema sanzionatorio penale tributarioPaolo Soro
La revisione del sistema sanzionatorio penale tributario
Vediamo cosa cambia nel sistema sanzionatorio penale tributario dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Decreto Legislativo 158/2015.
Le norme ci sono; ma… chissenefrega!
In un corposo parere relativo alla vicenda dei dirigenti illegittimi, pubblicato dalla FNC, il Presidente della Sezione Tributaria della Corte Suprema di Cassazione, Mario Cicala, ci spiega fondamentalmente che: la certezza del diritto non esiste; le norme ci sono, ma l’Amministrazione le può violare. Ne prendiamo atto…
La patria del diritto non è l’Italia!
Parlamento al lavoro su costi black list e normativa cfcPaolo Soro
Parlamento al lavoro su costi black list e normativa CFC
Alcuni emendamenti alla prossima Legge di Stabilità rimettono in discussione le recenti novità inserite nel Decreto Crescita e Internazionalizzazione in materia di costi black list e regole sulle CFC. Vediamo di che si tratta.
Transfer pricing, ruling in Dogana
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli fornisce indicazioni in merito ai prezzi di trasferimento infragruppo e alla correlata analisi di comparabilità del livello di concorrenzialità (arm’s length principle, raccomandato dall’OCSE), nella sua circolare 16/D – 2015.
Una spinta decisa all’attività di ruling internazionale, anche sul versante doganale: questa è l’immediata impressione che si ricava nel leggere la circolare emanata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, lo scorso 6 novembre, in materia di transfer pricing.
Accountants, are you ready for the US?
In the United States, the fiscal powers of taxation is based on three levels: federal, state and municipal. The federal income tax, in particular, is a pay-as-you-go tax.
From November 7 to 10, the Italian accountants will stay in New York city, on a mission in the US. We went to look around the contents by the IRS (Inland Revenue Service) in the field of “Tax Withholding and Estimated Tax”, for use in 2016.
The federal income tax is a pay-as-you-go tax. You must pay the tax as you earn or receive income during the year. There are two ways to pay-as-you-go: Tax Withholding and Estimated Tax.
BEPS: Le Azioni 5-6
L’azione N. 5 (Harmful Tax Practices) si pone come obiettivo quello di fornire risposte che tengano in debita considerazione trasparenza e sostanza, risultando più efficaci per combattere le pratiche fiscali dannose.
L’azione N. 6 (Treaty Abuse) mira a impedire l’ottenimento di indebiti vantaggi e benefici in situazioni non adeguate, prevedendo delle normative nazionali che evitino qualunque abuso derivante dai trattati bilaterali.
Tribunale di bergamo nullo il trust autodichiaratoPaolo Soro
Tribunale di Bergamo, nullo il trust autodichiarato
Diamo conto di una recente sentenza del Tribunale di Bergamo che afferma la nullità di un trust autodichiarato sulla base di un’argomentazione (a tratti già delineata dalle note ordinanze 2015 della Cassazione Tributaria), che continua a rimanere non condivisibile e non rispondente alla normativa in vigore.
BEPS: Le Azioni 13-15
Concludiamo l’analisi del Piano BEPS con le Azioni:
13 – TRANSFER PRICING DOCUMENTATION AND COUNTRY-BY-COUNTRY REPORTING (Documentazione sui prezzi di trasferimenti e nuovo report Paese per Paese)
14 - MAKING DISPUTE RESOLUTION MECHANISMS MORE EFFECTIVE (Soluzioni agli ostacoli derivanti dalle MAP)
15 - DEVELOPING A MULTILATERAL INSTRUMENT TO MODIFY BILATERAL TAX TREATIES (Sviluppo degli strumenti multilaterali per correggere i Trattati bilaterali)
Renzi e la rivoluzione copernicana.
Il premier, reduce da un inasprimento dell’imposizione fiscale, parla al congresso nazionale del suo partito, promettendo una rivoluzione copernicana in campo fiscale che produrrà una diminuzione generalizzata delle tasse.
Trust soggetto a imposta di registro in misura fissaPaolo Soro
Il trust è soggetto a imposte di registro e ipo-catastali in misura fissa
Una recentissima pronuncia della Corte di Cassazione dichiara l’assoggettamento del trust alle imposte di registro e ipo-catastali in misura fissa (quanto meno nel periodo di vigenza della L. 383/2001), e, soprattutto, afferma taluni ulteriori principi fondamentali di diritto che, gran parte della giurisprudenza (e non solo quella di merito) sembrava non avere ancora per nulla compreso.
CCCTB – Una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società.
La base imponibile consolidata comune per l’imposta delle società potrebbe risultare uno strumento estremamente efficace per conseguire obiettivi di maggiore equità ed efficienza della tassazione. Dopo la prima proposta datata 2011, si attende di conoscere le novità che dovrebbero essere introdotte l’anno prossimo.
Tax Control Framework: la guida OCSE
L’OCSE ha recentemente pubblicato, tra le varie Linee Guida 2016, una relazione concernente il TCF (Tax Control Framework), cui fa riferimento la circolare 38/E del 16.09.2016, emanata dall’Agenzia delle Entrate, avente a oggetto: “Chiarimenti su quesiti e dubbi applicativi inerenti il regime di adempimento collaborativo.”
Il codice di comportamento del personale dellPaolo Soro
Il Codice di comportamento del personale dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate ha recentemente approvato il Codice di comportamento del proprio personale; un provvedimento particolarmente innovativo che dovrebbe garantire la “morale pubblica”, prima ancora della “fede pubblica”. Dopo aver letto il documento, restiamo fortemente scettici su entrambe.
OCSE all’attacco delle multinazionali con il CBCR.
Presentata dall’OCSE la versione finale del progetto Base Erosion and Profit Shifting: l’azione 13 si arricchisce del nuovo Country by Country Report, che insieme al Master File e al Local File va a completare gli adempimenti previsti per i Gruppi con ricavi non inferiori ai 750 milioni di euro.
Smart Working: cambiano le coordinate. Nuovi strumenti per orientarsiPartners4Innovation
Lo Smart Working non può essere considerato un progetto, ma un percorso che richiede tempo, che è entusiasmante e attraverso il quale è possibile far evolvere l’organizzazione e ritrovare giacimenti nascosti di entusiasmo ed energia.
Negli ultimi mesi i Sistemi Informativi del Gruppo si sono dovuti confrontare con il tema della consumerizzazione dei dispositivi, riscontrando un crescente interesse dei dipendenti verso l’utilizzo di device personali come smartphone e tablet per accedere ai dati e alle applicazioni aziendali. Abbiamo deciso di non impedire l’utilizzo di tali strumenti, ma piuttosto di assecondare queste esigenze di business garantendo comunque un livello di sicurezza adeguato.
La soluzione adottata ha consentito di ottenere un aumento della produttività dei colleghi che lavorano in mobilità e riduzione dei tempi di approvazione per workflow aziendali.
#covid19 e #Smartworking
✔️ Quali sono le criticità in azienda?
✔️ Perché le aziende non fanno smartworking?
✔️ Quali sono i vantaggi di questa modalità di lavoro?
Ecco una guida breve ed esaustiva per una panoramica completa sulla modalità di lavoro agile.
Per maggiori informazioni contattateci al numero
☎️ 06 37500360
Rendere smart il lavoro agile delle donne: tra diritti, tutele e conciliazione.Ares 2.0 - aresduezero
L’avvento delle tecnologie digitali ha reso lo smart working un concetto sempre più
praticato nel panorama delle economie avanzate. Se, tuttavia, si tratta di una modalità
di lavoro presente già da diversi anni - principalmente all’interno dei grandi gruppi
multinazionali e in via minoritaria anche nelle altre imprese del tessuto produttivo europeo
- è certo che essa ha assunto centralità durante l’attuale emergenza sanitaria. Con le
misure di distanziamento fisico adottate dalla quasi totalità dei governi europei, infatti,
lo smart working è diventato per quasi tutte le attività manifatturiere e i servizi non
essenziali, l’unica modalità possibile per garantire continuità produttiva. Questa
improvvisa accelerazione dei processi di diffusione di questa modalità di lavoro ha messo
in luce le problematiche legate al lavoro a distanza e ha imposto una riflessione da parte
di tutte le componenti della società civile. Ci riferiamo ai temi della conciliazione tra i
tempi di vita e di lavoro, alla sicurezza e all’ergonomia delle postazioni di lavoro, al
grado di autonomia e alle modalità con cui rimanere connessi con la dirigenza aziendale
e con i propri colleghi, al tema dell’individualizzazione del lavoro e a tutta una serie di
problematiche che sono emerse in questi ultimi mesi di utilizzo forzato della modalità di
lavoro in remoto.
La revisione del sistema sanzionatorio penale tributarioPaolo Soro
La revisione del sistema sanzionatorio penale tributario
Vediamo cosa cambia nel sistema sanzionatorio penale tributario dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Decreto Legislativo 158/2015.
Le norme ci sono; ma… chissenefrega!
In un corposo parere relativo alla vicenda dei dirigenti illegittimi, pubblicato dalla FNC, il Presidente della Sezione Tributaria della Corte Suprema di Cassazione, Mario Cicala, ci spiega fondamentalmente che: la certezza del diritto non esiste; le norme ci sono, ma l’Amministrazione le può violare. Ne prendiamo atto…
La patria del diritto non è l’Italia!
Parlamento al lavoro su costi black list e normativa cfcPaolo Soro
Parlamento al lavoro su costi black list e normativa CFC
Alcuni emendamenti alla prossima Legge di Stabilità rimettono in discussione le recenti novità inserite nel Decreto Crescita e Internazionalizzazione in materia di costi black list e regole sulle CFC. Vediamo di che si tratta.
Transfer pricing, ruling in Dogana
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli fornisce indicazioni in merito ai prezzi di trasferimento infragruppo e alla correlata analisi di comparabilità del livello di concorrenzialità (arm’s length principle, raccomandato dall’OCSE), nella sua circolare 16/D – 2015.
Una spinta decisa all’attività di ruling internazionale, anche sul versante doganale: questa è l’immediata impressione che si ricava nel leggere la circolare emanata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, lo scorso 6 novembre, in materia di transfer pricing.
Accountants, are you ready for the US?
In the United States, the fiscal powers of taxation is based on three levels: federal, state and municipal. The federal income tax, in particular, is a pay-as-you-go tax.
From November 7 to 10, the Italian accountants will stay in New York city, on a mission in the US. We went to look around the contents by the IRS (Inland Revenue Service) in the field of “Tax Withholding and Estimated Tax”, for use in 2016.
The federal income tax is a pay-as-you-go tax. You must pay the tax as you earn or receive income during the year. There are two ways to pay-as-you-go: Tax Withholding and Estimated Tax.
BEPS: Le Azioni 5-6
L’azione N. 5 (Harmful Tax Practices) si pone come obiettivo quello di fornire risposte che tengano in debita considerazione trasparenza e sostanza, risultando più efficaci per combattere le pratiche fiscali dannose.
L’azione N. 6 (Treaty Abuse) mira a impedire l’ottenimento di indebiti vantaggi e benefici in situazioni non adeguate, prevedendo delle normative nazionali che evitino qualunque abuso derivante dai trattati bilaterali.
Tribunale di bergamo nullo il trust autodichiaratoPaolo Soro
Tribunale di Bergamo, nullo il trust autodichiarato
Diamo conto di una recente sentenza del Tribunale di Bergamo che afferma la nullità di un trust autodichiarato sulla base di un’argomentazione (a tratti già delineata dalle note ordinanze 2015 della Cassazione Tributaria), che continua a rimanere non condivisibile e non rispondente alla normativa in vigore.
BEPS: Le Azioni 13-15
Concludiamo l’analisi del Piano BEPS con le Azioni:
13 – TRANSFER PRICING DOCUMENTATION AND COUNTRY-BY-COUNTRY REPORTING (Documentazione sui prezzi di trasferimenti e nuovo report Paese per Paese)
14 - MAKING DISPUTE RESOLUTION MECHANISMS MORE EFFECTIVE (Soluzioni agli ostacoli derivanti dalle MAP)
15 - DEVELOPING A MULTILATERAL INSTRUMENT TO MODIFY BILATERAL TAX TREATIES (Sviluppo degli strumenti multilaterali per correggere i Trattati bilaterali)
Renzi e la rivoluzione copernicana.
Il premier, reduce da un inasprimento dell’imposizione fiscale, parla al congresso nazionale del suo partito, promettendo una rivoluzione copernicana in campo fiscale che produrrà una diminuzione generalizzata delle tasse.
Trust soggetto a imposta di registro in misura fissaPaolo Soro
Il trust è soggetto a imposte di registro e ipo-catastali in misura fissa
Una recentissima pronuncia della Corte di Cassazione dichiara l’assoggettamento del trust alle imposte di registro e ipo-catastali in misura fissa (quanto meno nel periodo di vigenza della L. 383/2001), e, soprattutto, afferma taluni ulteriori principi fondamentali di diritto che, gran parte della giurisprudenza (e non solo quella di merito) sembrava non avere ancora per nulla compreso.
CCCTB – Una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società.
La base imponibile consolidata comune per l’imposta delle società potrebbe risultare uno strumento estremamente efficace per conseguire obiettivi di maggiore equità ed efficienza della tassazione. Dopo la prima proposta datata 2011, si attende di conoscere le novità che dovrebbero essere introdotte l’anno prossimo.
Tax Control Framework: la guida OCSE
L’OCSE ha recentemente pubblicato, tra le varie Linee Guida 2016, una relazione concernente il TCF (Tax Control Framework), cui fa riferimento la circolare 38/E del 16.09.2016, emanata dall’Agenzia delle Entrate, avente a oggetto: “Chiarimenti su quesiti e dubbi applicativi inerenti il regime di adempimento collaborativo.”
Il codice di comportamento del personale dellPaolo Soro
Il Codice di comportamento del personale dell’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate ha recentemente approvato il Codice di comportamento del proprio personale; un provvedimento particolarmente innovativo che dovrebbe garantire la “morale pubblica”, prima ancora della “fede pubblica”. Dopo aver letto il documento, restiamo fortemente scettici su entrambe.
OCSE all’attacco delle multinazionali con il CBCR.
Presentata dall’OCSE la versione finale del progetto Base Erosion and Profit Shifting: l’azione 13 si arricchisce del nuovo Country by Country Report, che insieme al Master File e al Local File va a completare gli adempimenti previsti per i Gruppi con ricavi non inferiori ai 750 milioni di euro.
Smart Working: cambiano le coordinate. Nuovi strumenti per orientarsiPartners4Innovation
Lo Smart Working non può essere considerato un progetto, ma un percorso che richiede tempo, che è entusiasmante e attraverso il quale è possibile far evolvere l’organizzazione e ritrovare giacimenti nascosti di entusiasmo ed energia.
Negli ultimi mesi i Sistemi Informativi del Gruppo si sono dovuti confrontare con il tema della consumerizzazione dei dispositivi, riscontrando un crescente interesse dei dipendenti verso l’utilizzo di device personali come smartphone e tablet per accedere ai dati e alle applicazioni aziendali. Abbiamo deciso di non impedire l’utilizzo di tali strumenti, ma piuttosto di assecondare queste esigenze di business garantendo comunque un livello di sicurezza adeguato.
La soluzione adottata ha consentito di ottenere un aumento della produttività dei colleghi che lavorano in mobilità e riduzione dei tempi di approvazione per workflow aziendali.
#covid19 e #Smartworking
✔️ Quali sono le criticità in azienda?
✔️ Perché le aziende non fanno smartworking?
✔️ Quali sono i vantaggi di questa modalità di lavoro?
Ecco una guida breve ed esaustiva per una panoramica completa sulla modalità di lavoro agile.
Per maggiori informazioni contattateci al numero
☎️ 06 37500360
Rendere smart il lavoro agile delle donne: tra diritti, tutele e conciliazione.Ares 2.0 - aresduezero
L’avvento delle tecnologie digitali ha reso lo smart working un concetto sempre più
praticato nel panorama delle economie avanzate. Se, tuttavia, si tratta di una modalità
di lavoro presente già da diversi anni - principalmente all’interno dei grandi gruppi
multinazionali e in via minoritaria anche nelle altre imprese del tessuto produttivo europeo
- è certo che essa ha assunto centralità durante l’attuale emergenza sanitaria. Con le
misure di distanziamento fisico adottate dalla quasi totalità dei governi europei, infatti,
lo smart working è diventato per quasi tutte le attività manifatturiere e i servizi non
essenziali, l’unica modalità possibile per garantire continuità produttiva. Questa
improvvisa accelerazione dei processi di diffusione di questa modalità di lavoro ha messo
in luce le problematiche legate al lavoro a distanza e ha imposto una riflessione da parte
di tutte le componenti della società civile. Ci riferiamo ai temi della conciliazione tra i
tempi di vita e di lavoro, alla sicurezza e all’ergonomia delle postazioni di lavoro, al
grado di autonomia e alle modalità con cui rimanere connessi con la dirigenza aziendale
e con i propri colleghi, al tema dell’individualizzazione del lavoro e a tutta una serie di
problematiche che sono emerse in questi ultimi mesi di utilizzo forzato della modalità di
lavoro in remoto.
il Comitato di esperti in materia economica e sociale propone una serie di interventi al fine di favorire la totale ripresa del nostro paese sotto vari punti di vista, economico, sociale e turistico.
L’emergenza Coronavirus – con i suoi pericoli e restrizioni – ha lanciato il cosiddetto Smart Working, trasformandolo da pratica di nicchia a fenomeno di massa.
Nell’emergenza molte Aziende hanno dovuto inventarsi – in tempo zero – nuovi processi e strumenti. Il più delle volte provvisori e non adeguati.
Finita la crisi, difficilmente si tornerà indietro. Mai completamente, questo è certo.
Quel giorno, tutti ci auguriamo vicino, dovremo essere pronti a trasformare quello che è stato un bisogno dettato dal momento in una grande opportunità di crescita.
Questa presentazione vi introdurrà al “come”…
In questo periodo si parla tanto di Smart Working. Perché una modalità di lavoro, introdotta nel nostro ordinamento già con la Legge 81/2017, è divenuta un trending topic?
Le norme relative alla gestione ed al contenimento dell’emergenza sanitaria, connessa alla pandemia di Covid19 , hanno imposto la sospensione della maggior parte delle attività produttive. Le attività chiuse possono però proseguire, se riorganizzate tramite ricorso al c.d. “lavoro agile”, che si rivela più che mai in questo momento una strategia per l’organizzazione aziendale.
Ci sono dei rischi, in termini di privacy e di overworking.
Sul nostro sito sono disponibili articoli di approfondimento, che aiutano a comprendere cosa sta accadendo.
- 퐿’퐼푡푎푙푖푎 푐ℎ푒 푛표푛 푠푖 푓푒푟푚푎: 푙표 푆푚푎푟푡 푊표푟푘푖푛푔 푝푒푟 푟푖푠푝표푛푑푒푟푒 푎푙푙푎 푐푟푖푠푖 푑푎 푐표푟표푛푎푣푖푟푢푠
“Lavoro agile”, quale strumento a disposizione delle imprese e dei lavoratori, per non soccombere in questo momento di crisi produttiva derivante dal fermo sanitario.
푆푚푎푟푡 푊표푟푘푖푛푔 푒 퐷푎푡푎 푃푟표푡푒푐푡푖표푛: 푐표푛푐푖푙푖푎푟푒 푙푎푣표푟표 푎푔푖푙푒 푒 푝푟푖푣푎푐푦 푖푛 푢푛 푐표푛푡푒푠푡표 푑’푒푚푒푟푔푒푛푧푎
Il Prof. Avv. Federico Bergaminelli riflette sulle controversie, sia in campo legale che socio-culturale, generate dell'utilizzo dei devices personali per l'azienda.
Qui, una sintesi in slide sul tema.
Occorre declinare il lavoro " a distanza" dal "lavoro agile", il cosidetto smartworking. L'approccio non è solo tecnologico ma soprattutto organizzativo.
Webinar Smart working: dalla gestione dell'emergenza ad una prospettiva di lu...Laura Sgreccia
Webinar realizzato dal Team di Warehouse Coworking Factory il 2 Aprile 2020.
Questo webinar gratuito sullo Smart Working è dedicato ai Responsabili d’azienda, HR, Project Manager, Team Leader, lavoratori di piccole e medie imprese, Enti Pubblici e Organizzazioni Non Profit.
Ciclo di webinar #pongov per la presentazione della strategia di intervento e dei progetti in corso di attuazione. Materiali presentati il 29/3 dal Dipartimento per le Pari Opportunità, beneficiario di un progetto nel quadro del PON Governance, nel corso del webinar "Lavoro agile per il futuro della PA".
Ottimizzare i tempi, ridurre i costi di gestione del personale spesso dislocato su piu' aree, aumentare la sicurezza e la privacy in cantiere e nei luoghi di lavoro: gli obiettivi della gestione delle risorse umane nel settore ingegneria, edilizia e costruzioni sono diversi e apparentemente in contraddizione.
Per aziende con esigenze particolari e' necessaria quindi una gamma completa di soluzioni specifiche per: la rilevazione delle presenze, le buste paga, la gestione delle commesse, dei cantieri e delle ore lavorate, per i turni, la sicurezza sul lavoro, la videosorveglianza, l'accesso veicoli...
Trend TNG Software ERP, i moduli di produttività personale:
I moduli di produttivita' personale di Trend TNG e Trend.Net Enterprise permettono di gestire le informazioni gestionali in modo veloce e sicuro.
Il sistema ERP non e' più un sistema passivo, ma diventa un sistema attivo che informa ed avvisa gli operatori automaticamente su cosa stà avvenendo all' interno della propria azienda o industria.
Il Work Flow, ad esempio, permette di definire i flussi di lavoro e le condizioni di chi o cosa l' operatore può fare all' interno del flusso stesso.
Se ad esempio si crea un Work Flow per la validazione delle conferme d' ordine cliente si può ad esempio definire che gli operatori del gruppo ufficio vendite possono caricare un ordine ma, se l' ordine è superiore ad un certo valore, o nell' ordine è presente, ad esempio un fuori misura, il sistema inibisce la validazione dell' ordine fino a che un operatore abilitato a tale funzione accetta tale condizione.
Trend, tramite la messaggistica integrata, invierà un messaggio agli operatori abilitati, che attraverso un semplice click del mouse potranno aprire il documento, effettuare le variazioni opportune e validarne o meno l' ordine, a questo punto Trend reinvierà in risposta un messaggio all' operatore che ha generato l' ordine per procedere nel flusso di dati impostato sul work flow.
Questo è solo un esempio di cosa si può fare all' interno di Trend attraverso i moduli di produttività personale.
La proposta della Fondazione Centro Studi Doc per tutelare i rider e i lavoratori organizzati su piattaforma digitale vuole ampliare le tutele del lavoro subordinato a queste categorie attraverso l'applicazione del contratto intermittente.
www.centrostudidoc.org
Materiale presentato a Roma il 22 ottobre 2014 al workshop "Smart Working: strumenti e visioni per un nuovo modo di lavorare", presso il Centro Formazione Manageriale del Terziario.
Circolari e risoluzioni amministrative
La Cassazione ha recentemente ribadito il valore non vincolante delle circolari e delle risoluzioni emanate dall’Agenzia delle Entrate: nulla quaestio! Senonché, in un sistema giuridico/normativo come quello italiano, affrontare la crescente complessità concernente la quotidiana attuazione delle varie disposizioni di legge appare spesso un’impresa improba.
Pensieri sotto l’ombrellone: escapologia fiscale
Italiani, siate allegri: è arrivato il mago che vi svela i suoi segreti per riuscire, finalmente, a non pagare le tasse. C’è solo un piccolissimo, insignificante dettaglio da considerare: estote parati (anche voi, come fece lui) a fare un viaggetto in quel di Panama.
Lavoratori migranti: non tutti i mali vengono per nuocere?
La questione dei migranti è attualmente al primo posto fra le priorità che le forze politiche italiane e comunitarie devono affrontare e risolvere. I cittadini attendono risposte concrete con riferimento a una situazione che si va facendo ogni giorno più ardua, a partire dalle problematiche concernenti la pacifica convivenza di popoli così differenti fra loro, nel continente con la più alta densità mondiale.
America first
Trump conferma l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo mondiale sul clima. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta e quali sono le implicazioni per il mondo del lavoro.
Aspetti critici del Patent Box
La mancata armonizzazione internazionale della normativa sul Patent Box e talune criticità presenti nelle disposizioni nazionali, creano non pochi problemi di carattere pratico. Per contro, sono proprio le lacune esistenti che possono, in determinati casi, prospettare talune buone opportunità internazionali d’investimento.
Il Flexible Benefit
Le aziende metalmeccaniche, a partire dal 1° giugno 2017, devono mettere a disposizione una serie di buoni spesa per il welfare dei dipendenti e dei loro familiari.
L’ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL per le aziende metalmeccaniche e dell’installazione di impianti, datata 26.11.2016, ha varato un nuovo istituto contrattuale che prevede dei particolari contributi economici a favore dei lavoratori: il flexible benefit.
Lavoro dipendente svolto allestero da cittadini italianiPaolo Soro
Lavoro dipendente svolto all’estero da cittadini italiani
In questo periodo, i contribuenti sono come al solito alle prese con la compilazione della dichiarazione dei redditi e l’eventuale conseguente pagamento delle imposte. Non per tutti, però, la situazione appare chiara.
Ogni anno aumenta sempre di più il numero dei cittadini italiani che si reca all’estero per lavorare alle dipendenze di un datore di lavoro locale, ma, da un punto di vista prettamente fiscale, resta residente in patria. Orbene, per tali soggetti, spesso non è affatto facile comprendere quali siano gli adempimenti cui devono provvedere e, in generale, quali eventuali obblighi abbiano nei confronti del Fisco nazionale.
Dubai, IVA al via!
Il Ministero delle Finanze degli EAU pubblica le FAQ, confermando per il prossimo 1° gennaio il Via! alla nuova normativa emiratina in materia d’IVA.
Continua la campagna informativa del Governo degli Emirati Arabi Uniti in vista dell’introduzione dell’IVA, prevista per il 1° gennaio 2018: il portale istituzionale del Ministero delle Finanze emiratino, al riguardo, ha pubblicato le risposte ai primi quesiti.
Mamma, ho perso l’aereo!
L’Alitalia al redde rationem.
Nella simpatica commedia americana, record d’incassi al botteghino, il piccolo Macaulay Carson è un passeggero che perde l’aereo per ben due volte. Gli autori, nonostante il successo ottenuto in entrambe le occasioni, hanno ritenuto che non sarebbe stato più credibile fargli mancare il volo anche in una terza circostanza.
In Italia, invece, per la terza volta nel giro di nove anni (2008 – 2013 – 2017), il personale dell’Alitalia (e non solo) “perde l’aereo”.
Stabile organizzazione occulta, work in progress
Il Senato è al lavoro per cercare di regolamentare le Stabili Organizzazioni Occulte in Italia delle OTT. Occorre, però, capire l’utilità concreta di una normativa in conflitto con le disposizioni delle Convenzioni internazionali che, in caso di conflitto, prevalgono rispetto alla legge nazionale.
TTIP e TPP: Mettiamo un po’ d’ordine
Il Transatlantic Trade and Investment Partnership e il Trans Pacific Partnership hanno in comune solo una cosa: il fatto che sono entrambi due accordi di collaborazione (partnership) concernenti gli scambi commerciali internazionali… o forse c’è dell’altro?
Voluntary Disclosure Bis
La Voluntary Disclosure Bis (chiamata in gergo, Voluntary Disclosure 2.0) proposta dal governo consente, ora, la regolarizzazione anche di contanti e valori al portatore conservati in Italia.
Tra le misure contenute nel testo del Decreto Legge del 22 ottobre 2016 n. 193 (in vigore dal 24.10.2016), collegato alla Legge di Bilancio 2017, coordinato con la Legge di conversione 1° dicembre 2016, n. 225, pubblicata nella GU n. 282 del 02.12.2016 – Supplemento Ordinario n. 53, troviamo inserita anche la nuova procedura di Voluntary Disclosure (VD), letteralmente: rivelazione volontaria.
L’Unione fa la forza
La crisi che ha pesantemente colpito l’Europa nel 2008 non sembra ancora vedere un’effettiva ripresa generale. Il motivo, a nostro avviso, risiede nell’assenza di una reale unità di intenti all’interno dell’UE.
Framework fiscali internazionali
Senza andare a ipotizzare chissà quali complesse operazioni di fusione inversa transfrontaliera, analizziamo, di seguito, semplici strutture intra-UE ed extra-UE, sotto l’ottica della PMI che intende internazionalizzarsi.
Pianificazione fiscale internazionale
L’internazionalizzazione delle PMI, specie oggigiorno, si sviluppa obbligatoriamente attraverso un’attenta attività di pianificazione tributaria e previdenziale (prima ancora che economica e finanziaria), rispettosa dei principi concernenti l’abuso del diritto e l’elusione fiscale.
Pianificazione fiscale etica
E’ possibile sviluppare un’attività di pianificazione fiscale internazionale etica (che sia cioè improntata su condivisibili precetti morali)? A modesto parere di chi scrive, assolutamente sì! E, in questo contributi, si cercherà di fornirne adeguata dimostrazione logica.
Il Gruppo IVA
La Legge denominata “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019”, appena entrata in vigore, ha introdotto una nuova figura fiscale denominata “Gruppo IVA”, mediante l’inserimento del “Titolo V-bis Gruppo IVA” nel D.P.R 633/72.
Il distacco in italia di dipendenti stranieriPaolo Soro
Il distacco in Italia di dipendenti stranieri
Vediamo come cambiano le procedure del distacco in Italia di dipendenti stranieri, alla luce della normativa 2016 e della recentissima circolare interpretativa (N. 1/2017) dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Di seguito si riporta una panoramica relativa ai più eclatanti casi di pianificazione fiscale aggressiva che hanno trovato spazio nelle principali testate giornalistiche mondiali, cercando di comprendere qual è il reale livello di elusione che i grossi gruppi multinazionali arrivano a conseguire.
1. Smart Working
Oggigiorno, si parla sempre più frequentemente di Smart Working (S/W), o lavoro agile, la cui
regolamentazione è stata inizialmente inserita nel Jobs Act e successivamente approvata dal
Consiglio dei Ministri lo scorso 28 gennaio. Si tratta di una particolare modalità di svolgimento
dell’attività lavorativa e non di una tipologia contrattuale a sé. Ma definiamone meglio i contorni.
Lo S/W viene definito dalla relazione di accompagnamento del disegno di legge come: “Una
modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, allo scopo di incrementare la
produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”. Può essere svolto in parte
all'interno dei locali aziendali e in parte all’esterno, pur seguendo gli orari complessivamente
previsti dal contratto di riferimento. L’accordo deve essere stipulato – a pena di nullità – per
iscritto e deve disciplinare le regole di esecuzione della prestazione svolta (soprattutto) all'esterno
dei locali aziendali. È previsto che vengano anche individuati i tempi di riposo del lavoratore e Il
contratto potrà essere a termine o a tempo indeterminato.
La legge garantisce allo “Smart Worker” un trattamento economico e normativo (inclusi gli
eventuali incentivi fiscali per i premi di produttività) non inferiore a quello complessivamente
applicato ai lavoratori che eseguono le stesse mansioni all’interno dell’azienda.
Un aspetto – nelle ipotesi di S/W – particolarmente delicato attiene alla disciplina relativa alla
privacy e alla protezione dei dati. Il datore di lavoro deve adottare: “Misure atte a garantire la
protezione dei dati utilizzati ed elaborati dal lavoratore che svolge la prestazione lavorativa in
modalità di lavoro agile”. Analogamente, il lavoratore è tenuto a custodire con diligenza gli
strumenti tecnologici messi a disposizione dal datore di lavoro ed è responsabile della riservatezza
dei dati cui può avere accesso.
Vengono, poi, introdotte regole anche per quanto riguarda la sicurezza: “Il datore deve garantire
salute e sicurezza a chi svolge questo tipo di prestazione”. Nel dettaglio, è previsto l’obbligo di
consegnare al lavoratore un’informativa scritta con cadenza annuale nella quale vengono
individuati i rischi generali connessi al tipo di lavoro. Oltre a ciò, evidentemente, resta obbligatoria
la tutela contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, esplicitando specificatamente il
tipico caso dell’infortunio in itinere, durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di
abitazione a quello scelto per lo svolgimento della prestazione lavorativa, al di fuori dei locali
aziendali.
Usando un linguaggio digitale, possiamo definire in sostanza lo S/W come l’ultima evoluzione 3.0
del vecchio Telelavoro, originato dall’Accordo-Quadro europeo stipulato a Bruxelles il 16 luglio
2002, e successivamente ratificato dall’Accordo Interconfederale nazionale del 9 giugno 2004.
In Italia, l’approccio prevalente in passato è stato quello di considerare il Telelavoro come un
ausilio per determinato personale (come dimostrano le sperimentazioni avviate dalle Pubbliche
Amministrazioni). In realtà, l’Accordo Interconfederale non prevede questo tipo di limitazioni.
Infatti, l’elemento fondamentale per l’adozione di misure di Telelavoro rimane la volontarietà del
datore di lavoro e del dipendente. Nasce, pertanto, dall’iniziativa delle parti la libera scelta di
2. optare per il Telelavoro, che può manifestarsi sia al momento dell’assunzione che
successivamente.
Con l’avvento dello S/W la situazione è radicalmente mutata. Ufficialmente, la prestazione viene
svolta entro i limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla
legge e dalla contrattazione collettiva. In concreto, peraltro, lo S/W consente di bypassare
qualunque logica legata al dover “timbrare il cartellino”, focalizzando piuttosto l’attenzione
sull’effettivo conseguimento dei risultati lavorativi prefissati.
Le nuove tecnologie informatiche e il c. d. “Internet of Things”, in effetti, rendono nella stragrande
maggioranza dei casi non più fondamentale la presenza fisica in ufficio, slegando la prestazione
lavorativa dagli abituali vincoli ambientali e temporali, quanto meno, in tutti i lavori di concetto.
Tali nuovi logiche operative presuppongono uno stravolgimento della mentalità classica dei vecchi
datori di lavoro e dipendenti, i quali devono ora fondamentalmente basarsi sui seguenti tre
principi fondamentali:
- la fiducia reciproca;
- la capacità di raggiungere gli obiettivi concordati;
- l’attitudine organizzativa di tutti i soggetti coinvolti.
Per quanto lo S/W appaia compiutamente realizzabile soltanto a seguito di cambiamenti culturali
e di un’inevitabile revisione dei processi organizzativi, almeno stando ai dati statistici
recentemente prodotti dalla Digital Innovation della School of Management del Politecnico di
Milano, i risultati valgono ampiamente la “candela”.
Le potenzialità per il datore di lavoro si traducono in una maggiore efficienza della struttura
organizzativa, in un consistente aumento della produttività (circa il 20%) e in una contestuale
diminuzione dei costi di gestione degli uffici (fino al 30%). Per contro, i lavoratori risultano più
appagati dal loro lavoro, hanno la prospettiva di potersi impegnare anche in altre attività, riescono
a gestire meglio le proprie necessità familiari e, specie nelle grandi città, risparmiano centinaia di
ore all’anno solo per la riduzione degli spostamenti (a Milano, 176 ore/anno).
Sempre secondo il report pubblicato dal menzionato istituto di ricerca, nel 2015, il 17% delle
grandi imprese ha messo in atto progetti strutturati di Smart Working (era l'8% nel 2014). E
un'impresa su due ha adottato iniziative tese a creare maggiore flessibilità, come policy su orari e
spazi di lavoro, dotazione tecnologica a supporto, revisione del layout degli uffici o interventi sugli
stili di leadership. Gli strumenti tecnologici più usati per abilitare lo Smart Working sono i device
mobili e i sistemi di social collaboration. Tra le funzioni aziendali più predisposte ad avviare
sperimentazioni e progetti pilota spiccano le direzioni ICT, ma anche gli acquisti e
l'amministrazione.
Ogni lavoratore può diventare potenzialmente uno Smart Worker, ma i profili che sembrano più
confacenti e promettenti sono principalmente quelli di:
3. - Knowledge Worker: si tratta di coloro che, dedicando una parte significativa del proprio
tempo ad attività che richiedono concentrazione, possono godere maggiormente della
flessibilità e dell’autonomia introdotta dallo Smart Working.
- Multitasker: coloro che alternano alle attività di concentrazione, quelle di collaborazione e
comunicazione in presenza, e che, grazie alla maggiore flessibilità e all’uso di strumenti e
spazi più adeguati, possono migliorare produttività ed efficacia del loro lavoro.
- Collaborator: quelli per cui predominano attività collaborative in presenza, o attraverso
tecnologie digitali.
Viceversa, i profili lavorativi meno pronti sono i Communicator e i Contemplator, il cui lavoro
prevede in misura preponderante attività di comunicazione diretta o creatività: benché, anche per
loro, si possano già identificare configurazione più “Smart” di lavoro, il livello dei benefici ottenibili
risulta – quanto meno nel breve – più contenuto.
Il report in questione, infine, avverte di non commettere l’errore di limitarsi a seguire una nuova
moda, introducendo un mero cambiamento superficiale, senza davvero cogliere l’opportunità di
ripensare profondamente cultura e modelli organizzativi, per liberare nuove energie dalle persone
e perseguire gli obiettivi preposti.
Fin qui il dato statistico. L’esperienza, però, insegna a recepire con le dovute cautele i numeri,
laddove non si abbia la necessità di verificare personalmente la bontà del campione scelto,
l’accuratezza con la quale l’indagine è stata svolta e, soprattutto, la professionalità dei soggetti
deputati a raccogliere e ad assemblare i dati. Nel caso in discorso, dovremmo avere massime
garanzie avuto riguardo alla fonte; ciononostante, in conclusione, riporto a tutti i colleghi la mia
significativa esperienza personale.
Svolgendo la professione in più sedi e, dunque, operando io stesso (senza vincoli ambientali o
temporali) attraverso l’ausilio dei ben noti mezzi informatici, ho pensato abbastanza presto di
organizzare le mie dotazioni di studio in funzione di tale particolare tipologia di lavoro; a esempio:
sostituendo tutti i computer da tavolo esistenti con dei laptop, predisponendo un server operativo
365gg/h24, installando una linea VPN, dotandomi di una connessione Internet altamente
affidabile e professionale, acquisendo le licenze dei vari software necessari etc.
Un secondo modello organizzativo, ovviamente, ha riguardato poi la tipologia dei rapporti in
essere con la clientela, che andava ripensata rispetto al precedente normale modus operandi.
Questa fase ha necessitato di tempistiche maggiori, in quanto non è mai opportuno intervenire
bruscamente e in maniera radicale sui clienti di uno studio professionale. Oltre a ciò, non tutti
avevano (e hanno) le stesse esigenze o reagiscono nel medesimo modo. Pertanto, occorreva avere
molta pazienza e un minimo di capacità relazionale nel cercare di far comprendere che il
cambiamento in atto sarebbe stato destinato ad arrecare vantaggi anche a loro.
Last but not least, la forza lavoro. Quando ho iniziato questo processo di riorganizzazione (oltre sei
anni orsono), la maggior parte dei dipendenti era fortemente titubante: pensava quasi di rischiare
la stabilità e la sicurezza acquisite in tanti anni di lavoro. Pertanto, al fine di fugare ogni dubbio, ho
4. reputato opportuno incominciare solo con alcuni dipendenti (quelli che erano più aperti nel
recepire certe innovazioni e avevano di conseguenza manifestato il loro assenso), in modo tale che
anche gli altri potessero man mano comprendere gli enormi benefici di cui avrebbero potuto
usufruire tramite il nuovo sistema di lavoro.
È da dire che, nel 2009, le cose erano profondamente diverse: non vi erano le conoscenze attuali e
l’allora Telelavoro veniva visto quasi come una sorta di deminutio capitis, destinata a dipendenti di
“Serie B”. Per cui, l’azione psicologica di convincimento è stata molto più ostica e lunga rispetto a
quanto è viceversa possibile mettere in atto oggi con lo S/W (ossia, con l’evoluzione moderna del
vecchio Telelavoro).
Ebbene, a distanza di tanti anni, posso pienamente confermare la veridicità dei dati statistici
riportati dall’istituto di ricerca del Politecnico di Milano, tanto più in un ambito lavorativo come il
nostro (che bene si presta a sistemi di S/W). I vantaggi in termini economici e di comune
soddisfazione personale sono stati enormi, consentendomi anche di attutire gli effetti negativi
sistematicamente causati da governi miopi che hanno incessantemente continuato a incrementare
gli adempimenti obbligatori, propinandoli all’opinione pubblica sotto la falsa bandiera della
“semplificazione”.
Un ulteriore effetto positivo riscontrato è stato sicuramente quello di responsabilizzare ogni
singolo collaboratore, il quale si sente maggiormente autonomo, indipendente, in grado di
ampliare notevolmente la propria capacità di problem solving e, soprattutto, assolutamente degno
di fiducia in ogni situazione (questione tutt’altro che irrilevante nello svolgimento di una
professione particolarmente delicata come quella del commercialista).
Evidentemente, non sarà sempre possibile, in assoluto e in tutti i settori merceologici, attuare
pienamente il c. d. “Lavoro Agile”. Ma, personalmente, resto comunque dell’idea che, tanto
maggiore sarà la capacità del management aziendale di costruire opportuni modelli organizzativi,
tanto minori saranno i singoli reparti che non potranno essere interessati da sistemi di flessibilità
del lavoro e/o da metodologie di S/W.