Le mascherine sono dispositivi che fino a un anno fa eravamo abituati a vedere solo negli ospedali e negli ambulatori medici, indossati dal personale sanitario. Oggi invece rappresentano il primo strumento di difesa e contrasto alla diffusione del Covid-19 e sono quindi entrate a far parte della vita quotidiana di ognuno di noi. Per legge, in quasi ogni paese del mondo, è obbligatorio avere sempre con sé una mascherina in tessuto, chirurgica o ffp2 e indossarla quando si è fuori casa.
Studi condotti in tutto il mondo dimostrano che le mascherine certificate di buona qualità possono fornire una barriera efficace per particelle e goccioline (cosiddette “droplet”) che potrebbero essere responsabili della diffusione del virus e quindi della propagazione del contagio.
Le mascherine hanno infatti lo scopo di impedire la diffusione sia delle goccioline più grandi che delle particelle di aerosol più piccole che espiriamo, catturando queste particelle quando fuoriescono dalle nostre vie respiratorie mentre tossiamo, starnutiamo o parliamo. Queste particelle possono trasportare una significativa carica virale che può sopravvivere per periodi di ore o addirittura giorni e per questo è importante che non entrino in contatto con altre persone.
Indossare una mascherina chirurgica significa principalmente proteggere gli altri, ma può anche fornire un livello di protezione base a chi lo indossa. Diverso è il discorso per le mascherine FFP2, che invece proteggono chi le indossa.
Le mascherine sono dispositivi che fino a un anno fa eravamo abituati a vedere solo negli ospedali e negli ambulatori medici, indossati dal personale sanitario. Oggi invece rappresentano il primo strumento di difesa e contrasto alla diffusione del Covid-19 e sono quindi entrate a far parte della vita quotidiana di ognuno di noi. Per legge, in quasi ogni paese del mondo, è obbligatorio avere sempre con sé una mascherina in tessuto, chirurgica o ffp2 e indossarla quando si è fuori casa.
Studi condotti in tutto il mondo dimostrano che le mascherine certificate di buona qualità possono fornire una barriera efficace per particelle e goccioline (cosiddette “droplet”) che potrebbero essere responsabili della diffusione del virus e quindi della propagazione del contagio.
Le mascherine hanno infatti lo scopo di impedire la diffusione sia delle goccioline più grandi che delle particelle di aerosol più piccole che espiriamo, catturando queste particelle quando fuoriescono dalle nostre vie respiratorie mentre tossiamo, starnutiamo o parliamo. Queste particelle possono trasportare una significativa carica virale che può sopravvivere per periodi di ore o addirittura giorni e per questo è importante che non entrino in contatto con altre persone.
Indossare una mascherina chirurgica significa principalmente proteggere gli altri, ma può anche fornire un livello di protezione base a chi lo indossa. Diverso è il discorso per le mascherine FFP2, che invece proteggono chi le indossa.
ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI TITOLO X D.LGS 81/08Monica Mazzoni
Il termine “rischio biologico occupazionale” definisce tutte quelle situazioni
nelle quali può essere presente un rischio per la salute in conseguenza
dell’esposizione a un agente biologico come un microrganismo
geneticamente (o non) modificato, coltura cellulare ed endoparassita
umano in grado di provocare non solo infezioni, ma anche allergie e
intossicazioni
Trovi l'articolo qui: http://www.antonioriccipv.com/2017/11/07/dermatite-atopica-cause-terapia/
Pediatra a domicilio - viste pediatriche a domicilio: 3392447581
ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI TITOLO X D.LGS 81/08Monica Mazzoni
Il termine “rischio biologico occupazionale” definisce tutte quelle situazioni
nelle quali può essere presente un rischio per la salute in conseguenza
dell’esposizione a un agente biologico come un microrganismo
geneticamente (o non) modificato, coltura cellulare ed endoparassita
umano in grado di provocare non solo infezioni, ma anche allergie e
intossicazioni
Trovi l'articolo qui: http://www.antonioriccipv.com/2017/11/07/dermatite-atopica-cause-terapia/
Pediatra a domicilio - viste pediatriche a domicilio: 3392447581
The hospital environment poses risks for infections for several reasons: there is a high concentration of sick individuals and infection sources; work activities can spread infections; and overuse of disinfectants and antibiotics leads to bacterial resistance. Hospital infections pose risks to patient health and increase costs, and can spread to other patients, hospital staff, and visitors. Possible sources of infection transmission include contaminated air/ventilation systems, dust, human particles from staff/patients, soil, water, and construction materials. To reduce infections, hospitals must ensure good air quality through adequate ventilation to replace air, control temperature/humidity, and remove microorganisms and powders. The health staff are also an important source of microbial contamination, so reducing risks from staff
2. Lavorare in sicurezza
A volte, per distrazione, fretta, eccessiva sicurez-
za di sé o per mancanza di alcune informazioni ne-
cessarie, si compiono azioni che possono provoca-
re infortuni o malattie, con conseguenze anche
molto gravi.
Per questo motivo, quando si lavora è bene pre-
stare attenzione a come si svolgono le attività, al-
l ambiente in cui ci si trova, alle sostanze usate o
presenti, alle possibili malattie da cui possono es-
sere affette le persone che si assistono.
La salute e la sicurezza dipendono anche da picco-
le e giuste attenzioni e da una corretta informazio-
ne.
1
3. Sezione 1
SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
2
SALUTE
La salute è uno stato di completo
benessere
Fisico
Mentale
Sociale
e non consiste solo in un’assenza
di malattia (definizione
dell’O.M.S)
4. Sezione 2
SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
3
LAVORARE IN
SICUREZZA
Comportarsi e
organizzare il
lavoro in modo
tale da non farsi
male e non
avere danni
Utilizzare in
modo corretto
gli strumenti di
lavoro.
5. Sezione 3
SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
Prevenzione: cioè attuare delle azioni o dei comportamenti
che hanno l’obiettivo di evitare che un danno accada (evita-
re una malattia, una caduta, un taglio ...).
Protezione: cioè con azioni che hanno lo scopo di diminuire
la gravità del danno, quando un pericolo non si può evitare
in altri modi.
4
CHIUDERE IL RUBINETTO
DEL GAS
ESEMPI
PREVENZIONE
LAVAGGIO DELLE MANI
ESEMPI
PROTEZIONE
L’USO DI GUANTI DA FORNO
L’USO DI GUANTI MONOUSO
6. Sezione 4
SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
5
QUALI RISCHI ?
•INCIDENTE
•INFORTUNIO
•MALATTIA
RISCHI
PER LA
SALUTE
RISCHI
PER LA
SICUREZZA
7. RISCHI PER LA SICUREZZA
6
CAUSE
DI
INFORTUNI
•CADUTE
•TAGLI
•ESPLOSIONI
•USTIONI
•FOLGORAZIONI
•PUNTURE
8. Sezione 1
RISCHI PER LA SICUREZZA
7
CADUTE
USARE SCALE E NON LE SE-
DIE
RIMUOVERE GLI OSTACOLI
SUL PAVIMENTO
FARE ATTENZIONE ALLE SU-
PERFICI BAGNATE
PER PREVENIRE
TAGLI E PUNTURE
USARE OGGETTI TAGLIENTI
CON ATTENZIONE
NON REINCAPPUCCIARE
GLI AGHI
USAGLI GLI APPOSITI CON-
TENITORI PER LO SMALTI-
MENTO TAGLIENTI
9. Sezione 2
RISCHI PER LA SICUREZZA
8
ESPLOSIONI
USTIONI
CORRETTO UTILIZZO E
STOCCAGGIO DEI MA-
TERIALI
ATTENZIONE ALLA MA-
NIPOLAZIONE DI MATE-
RIALI CALDI/FREDDI E
CHIMICI
FOLGORAZIONI
NON TOCCARE SPINE,
PRESE, APPARECCHI
ELETTRICI CON LE MA-
NI BAGNATE
10. RISCHIO INFEZIONI
9
INFEZIONE
È la presenza nell’or-
ganismo umano di
microrganismi pato-
geni, cioè microbi
che possono provo-
care una malattia.
Tra i microbi ci sono:
virus, batteri, funghi
microscopici, paras-
siti.
COME CI SI
DIFENDE
PROFILASSI
PREVENZIONE
BUONE PRATICHE
12. Sezione 2
RISCHIO INFEZIONI
•PER CONTATTO DIRETTO CON PERSONA MALATA O
CON OGGETTI CONTAMINATI
•RESPIRANDO GOCCIOLINE DI FLUGGE PRESENTI NEL-
L’ARIA
•PER INGESTIONE DI MATERIALE CONTAMINATO
•ATTRAVERSO PUNTURA O TAGLIO CON OGGETTI CON-
TAMINATI
•ATTRAVERSO PUNTURA DI INSETTI
•PER CONTATTO SESSUALE
11
COME SI TRASMETTONO
13. Sezione 3
RISCHIO INFEZIONI
La sanificazione consiste nell’utilizzare detergen-
ti (insieme a disinfettanti o no) per rendere l’am-
biente più pulito e sano, riducendo il numero di
microbi su superfici e oggetti. Un primo accura-
to lavaggio con acqua e detergente (seguito da
risciacquo) è il sistema più semplice e valido.
12
COME ELIMINARE O RIDURRE I MICROBI
➤ SANIFICAZIONE
14. Sezione 4
RISCHIO INFEZIONI
La disinfezione consiste nell’utilizzare sostanze
chimiche o agenti fisici (es. il calore) per elimina-
re o distruggere i microrganismi patogeni; non
sempre la disinfezione ha effetto su tutti i micro-
bi. È importante che venga eseguita dopo la sa-
nificazione perché la presenza dello sporco sulle
superfici protegge i microrganismi dal contatto
diretto con il disinfettante, rendendolo inutile.
13
➤ DISINFEZIONE
15. Sezione 5
RISCHIO INFEZIONI
La sterilizzazione è un processo (praticato su
strumenti, indumenti, cibi) che porta alla distru-
zione di ogni forma vivente, patogena e non. Tra
i metodi più usati vi sono il calore, i raggi ultra-
violetti ed alcune sostanze chimiche.
14
➤ STERILIZZAZIONE
16. RISCHIO ALLERGIE
✺Un’allergia è una reazione esagerata del siste-
ma immunitario contro sostanze esterne, chia-
mate allergeni.
✺Gli allergeni possono venire a contatto con l’or-
ganismo attraverso l’aria respirata, con il contat-
to diretto con la pelle, mangiando alcuni cibi, at-
traverso la puntura di insetti, usando alcuni far-
maci.
✺Le malattie di natura allergica possono essere:
rinite (raffreddore), dermatite, congiuntivite,
asma, alveolite, ecc.
15
ALLERGIA
17. Sezione 1
RISCHIO ALLERGIE
Gli allergeni possono essere di natura animale,
vegetale o chimica.
16
ALLERGENI PRESENTI IN CASA
19. RISCHIO PRODOTTI CHIMICI
L’esposizione a prodotti chimici avviene tramite
il contatto con la pelle o gli occhi, l’ingestione e
l’inalazione.
18
COME SI VIENE IN CONTATTO CON I PRO-
DOTTI CHIMICI
INTOSSICAZIONE DERMATITI
20. Sezione 1
RISCHIO PRODOTTI CHIMICI
▼
• Il nome commerciale del prodotto;
• La sua destinazione d’uso (es. detersivo per bucato )
• La quantità contenuta nella confezione;
• I dati del produttore (es. numero di telefono);
• La composizione del prodotto;
• Le istruzioni d’uso;
• Eventuali frasi ed indicazioni per la sicurezza.
19
COME PROTEGGERSI
LEGGERE ATTENTAMENTE
LE ETICHETTE
21. Sezione 2
RISCHIO PRODOTTI CHIMICI
20
SIMBOLI DI PERICOLO
SIMBOLO DESCRIZIONE CONSIGLI
infiammabile (F / F+) Prodotti che emettono
vapori che con l’aria
formano miscele che
possono prendere
fuoco facilmente.
Tenere il prodotto
lontano da fonti di
calore, scintille o
fiamme.
tossico (T/T+) Prodotti che, anche in
piccolissime quantità,
possono provocare
danni gravissimi se
ingeriti, inalati o per
contatto cutaneo.
Usare guanti, evitare
schizzi e non inalare o
ingerire il prodotto.
nocivo (Xn) Prodotti che, in caso di
inalazione, ingestione o
penetrazione cutanea,
possono provocare
gravi danni. La loro
nocività è più bassa
rispetto a quelli tossici.
Usare guanti, evitare di
inalare o ingerire il
prodotto.
S
22. Sezione 3
RISCHIO PRODOTTI CHIMICI
21
irritante (Xi) Prodotti che per
contatto diretto,
prolungato o ripetuto
con la pelle o le
mucose possono
provocare reazioni
infiammatorie.
Usare guanti, non
inalare e ingerire il
prodotto.
corrosivo (C) Prodotti che
possono provocare
ustioni a contatto
con i tessuti vivi
(della pelle).
Usare guanti, evitare
schizzi e non inalare
o ingerire il prodotto.
pericoloso per
l’ambiente (N)
Prodotti che
possono provocare
danni all’ambiente.
Seguire le dosi
raccomandate.
23. Sezione 4
RISCHIO PRODOTTI CHIMICI
22
PREVENZIONE
E
PROTEZIONE
•USO CORRETTO DEL PRO-
DOTTO
•NON STACCARE LE ETI-
CHETTE
•GIUSTE QUANTITA’
•GIUSTO SCOPO
•NON FARE SCORTE
•BUONO STOCCAGGIO
•PROTEGGERE LE MANI
•NON TRAVASARE
•NON MESCOLARE
•NON MANGIARE, BERE, FU-
MARE DURANTE LA MANIPO-
LAZIONE
•ARIEGGIARE
•RICHIUDERE
•CHIAMARE IL MEDICO
24. Sezione 5
RISCHIO PRODOTTI CHIMICI
PRIMO SOCCORSO IN CASO DI CONTATTO
ACCIDENTALE CON AGENTI CHIMICI
In caso di contatto accidentale con prodotti peri-
colosi, occorre mantenere la calma e seguire le
indicazioni riportate sull’etichetta, nei casi gravi
chiamare rapidamente il 118.
23
25. Sezione 6
RISCHIO PRODOTTI CHIMICI
INGESTIONE
In caso di ingestione accidentale, non provoca-
re il vomito e non ostacolarlo se spontaneo.
Non somministrare nulla per bocca (ad esempio
latte) a meno che non sia scritto sull’etichetta
del prodotto.
CONTATTO CUTANEO
Il contatto delle sostanze pericolose con la pelle
può provocare lesioni immediate (ustioni), oppu-
re effetti a lungo termine dovuti all’assorbimento
(allergici o irritanti). Lavare velocemente ed ab-
bondantemente con acqua. Se necessario, to-
gliere i vestiti dalla zona colpita ed eventualmen-
te contattare il medico.
24
26.
CONTATTO OCULARE
Il contatto degli occhi con sostanze tossiche
può provocare lesioni alla congiuntiva o alla cor-
nea per la loro azione caustica o corrosiva.
In caso di contatto lavare gli occhi a palpebre
aperte con una soluzione fisiologica sterile o
con abbondante acqua corrente. È opportuno ri-
volgersi al medico.
INALAZIONE
In caso di inalazione di prodotti tossici, arieggia-
re subito l’ambiente e allontanare l’infortunato
dalla zona portandolo all’aria aperta o in una
zona aerata.
25
27. Sezione 7
RISCHIO PRODOTTI CHIMICI
CHE COSA TENERE NELL’ARMADIETTO DEL-
LE MEDICINE?
• Un farmaco contro il dolore e la febbre;
• Una pomata per le ustioni;
• Ammoniaca per le punture di insetti;
• Un disinfettante a base di cloro o iodio;
• Una borsa per il ghiaccio da usare in caso di con
ustusioni o traumi;
• Un termometro per la misurazione della febbre;
• Alcune siringhe sterili monouso;
• Qualche fiala monouso di soluzione fisiologica da
usare in caso di contatto oculare con sostanze
irritanti o lesive per gli occhi;
• Guanti monouso;
• Cerotti e garze
26
28. RISCHI DA MOVIMENTI
Il problema che si presenta più frequentemente è
il “mal di schiena”: un dolore più o meno intenso
che si localizza all’altezza delle vertebre lombari.
27
29. Sezione 1
RISCHI DA MOVIMENTI
Tra le vertebre si trovano i dischi intervertebrali
che agiscono come cuscinetti elastici, ammortiz-
zano gli urti, distribuiscono il peso..
... ma se il peso è eccessivo, o lo sforzo troppo
violento, i dischi intervertebrali si possono dan-
neggiare.
È proprio da questo danno che, nella maggior
parte dei casi, ha origine il mal di schiena.
28
30. Sezione 2
RISCHI DA MOVIMENTI
COME EVITARE I DANNI ALLA COLONNA
VERTEBRALE?
▼
Mantenere la schiena naturalmente diritta, in
qualsiasi condizione di posizione o di carico.
▼
Con la schiena diritta il peso viene
distribuito in modo uniforme sul disco interverte-
brale, e si riduce il rischio di causare delle rotture.
29
31. Sezione 3
RISCHI DA MOVIMENTI
MOVIMENTAZIONE PAZIENTI
. Per muovere in sicurezza una persona che
non può farlo da sola, bisogna portarsi vicino il
più possibile per fare meno sforzo e disporre di
un appoggio stabile e ampio per evitare il ri-
schio di cadere entrambi.
. Bisogna usare soprattutto la forza delle
gambe ed evitare di piegare la schiena. Inoltre
per spostare o sollevare una persona si usano ti-
pi di presa che permettono di non farla oscillare
senza controllo.
Si può anche diminuire lo sforzo utilizzando si-
stemi che aiutano a prendere la persona con si-
curezza, ma anche utilizzando mezzi meccanici
30