Adolescenza fra nuove tecnologie e nuove sfide. In un'epoca di grandi cambiamenti quali sfide per educatori, insegnanti e psicologi a lavoro con il mondo dei giovani. Un viaggio fra le principali forme di disagio e rischi di questa età così piena di potenzialità. Un percorso che trae origine dal libro "I segnali del disagio" edito da Edb
Adolescenza fra nuove tecnologie e nuove sfide. In un'epoca di grandi cambiamenti quali sfide per educatori, insegnanti e psicologi a lavoro con il mondo dei giovani. Un viaggio fra le principali forme di disagio e rischi di questa età così piena di potenzialità. Un percorso che trae origine dal libro "I segnali del disagio" edito da Edb
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonaliClaudio Settembrini
Parte del seminario svolto in Right Management. Saper leggere i messaggi del corpo serve a comprendere gli altri in maniera più efficiente, a capire le reali intenzioni del tuo interlocutore e a migliorare le relazioni interpersonali.
Una riflessione sulla gestione del conflitto, nata durante un corso di gestione e tecniche di vendita. Attuale, vista la conflittualità oggi in atto. Aggiornata a Gennaio 2017
La comunicazione non verbale nelle relazioni interpersonaliClaudio Settembrini
Parte del seminario svolto in Right Management. Saper leggere i messaggi del corpo serve a comprendere gli altri in maniera più efficiente, a capire le reali intenzioni del tuo interlocutore e a migliorare le relazioni interpersonali.
Una riflessione sulla gestione del conflitto, nata durante un corso di gestione e tecniche di vendita. Attuale, vista la conflittualità oggi in atto. Aggiornata a Gennaio 2017
La sessualità e l’affettività del disabile intellettivo: percorsi possibili p...CentroMalattieRareFVG
La sessualità e l’affettività del disabile intellettivo: percorsi possibili per le famiglie
- Udine, 19 novembre 2014 - Dott.ssa Orietta Sponchiado
Psicologa-psicoterapeuta
Introduzione al lavoro psicologico con il comportamento alimentare nei bambin...Obiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto con il cibo dei loro figli.
E’ fondamentale che anche noi in quanto psicologi, lavorando prettamente sul comportamento umano, affrontiamo attivamente questa tematica di fondamentale importanza per il futuro di tutti. Come si può ben immaginare la cura dell’alimentazione dei bambini e degli adolescenti è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò essenziale che noi psicologi lavoriamo in stretto rapporto con le famiglie e le istituzioni, per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade quotidianamente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti tendenzialmente sani).
C'è poi tutta la questione dell’Emotional Eating (fame emotiva) dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Affrontando invece specificatamente il comportamento alimentare dell’adolescente entriamo in tutto il discorso della responsabilizzazione, dell’immagine corporea legata al rapporto con l’altro, delle scelte alimentari che da subite diventano agite in prima persona.
Tessuto Sociale ha il piacere di condividere il lavoro della responsabile "area famiglie" che ci illustra le fasi del ciclo di vita della famiglia e i suoi compiti evolutivi.
E’ necessaria una adeguata preparazione nei campi della comunicazione interpersonale, della relazione, della gestione delle emozioni e dei conflitti. Finora nessuno ha provveduto a inserire nei curricula formativi degli insegnanti tali importanti qualità; né la scuola né l'università hanno pensato a dare loro una qualsivoglia preparazione in tali campi e sarebbe pertanto opportuno inserire questi temi come prioritari nei programmi di formazione e aggiornamento.
Formazione Firenze 2022 - Ruoli professionali: consapevolezza organizzativa e dimensione comunicativo relazionale
L'equipe e le famiglie, quali sinergie? - Dott.ssa Mauro Aula 1 26/03/2022 - Aula 2 - 02/04/2022
Presentazione jole di stefano [modalità compatibilità]
Relazioni nel ciclo di vita della famiglia
1. RELAZIONI NEL CICLO DI
VITA DELLA FAMIGLIA
S.Nicola la Strada, 19 Dicembre 2012
Dr.ssa Marina Scappaticci
Psicologa- Psicoterapeuta
2. Il dizionario Treccani definisce la famiglia
come:
Istituzione fondamentale in ogni società
umana, attraverso la quale la società stessa
si riproduce e perpetua, sia sul piano
biologico, sia su quello culturale. Le
funzioni proprie della famiglia
comprendono il soddisfacimento degli
istinti sessuali e dell’affettività, la
procreazione, l’allevamento, l’educazione e
la socializzazione dei figli, la produzione e il
consumo dei beni.
dr.ssaMarinaScappaticci
3. La famiglia è l'istituzione fondamentale in
ogni società umana, fondata sul matrimonio
o la convivenza, (quindi consideriamo
famiglia anche quelle unioni non
necessariamente basate su un vincolo
religioso o civile) con i caratteri della
esclusività, della stabilità e della
responsabilità, attraverso la quale la
società stessa si riproduce e perpetua, sia
sul piano biologico, sia su quello culturale.
dr.ssaMarinaScappaticci
4. Lo sviluppo della famiglia è a livello:
- individuale: evolve il singolo individuo
- interpersonale: evolvono le relazioni tra
i diversi membri.
- gruppale: trasformazioni della sua
composizione
- sociale: cambiamenti che avvengono nel
contesto sociale e culturale.
Questi livelli sono legati tra loro e si
influenzano reciprocamente.
dr.ssaMarinaScappaticci
5. La sopravvivenza del sistema familiare è l’esito di
due processi intrecciati:
Processo MORFOSTATICO
Processo MORFOGENETICO
La possibilità per la famiglia di rimanere se stessa è
legata alle sue capacità di mutare in relazione ai
cambiamenti dei suoi componenti e a quelli che
intervengono nell’ambiente in cui è inserita e con
cui intrattiene rapporti.
La famiglia deve essere in grado di coniugare:
a) la coesione con l’individualità, cioè come realizza
l’unità del gruppo in rapporto all’autonomia degli
individui
b) i processi morfostatici con quelli morfogenetici; cioè
come il gruppo riesce a mantenere una continuità
con se stesso e contemporaneamente a cambiare in
rapporto alle sollecitazioni che vengono dai suoi
rapporti con un “ambiente” (interno o esterno)
dr.ssaMarinaScappaticci
6. TIPOLOGIE FAMILIARI MULTIDIMENSIONALI
L’attenzione è rivolta alle strategie che un gruppo
familiare adotta nel far fronte agli eventi critici che
costellano la sua storia.
E’ il valore simbolico attribuito dalle famiglie alla coesione
e all’autonomia, o alla stabilità e al cambiamento che
concorre a definire il grado di adeguatezza dello stile di
funzionamento familiare.
DIMENSIONE MITICA
Il mito è l’insieme di opinioni ben sistematizzate, condivise
da tutti i membri della famiglia, concernenti i reciproci
ruoli familiari e la natura della loro relazione. Tali
credenze non vengono contestate da nessuna delle persone
interessate, malgrado le evidenti distorsioni della realtà
che spesso implicano.
dr.ssaMarinaScappaticci
7. La famiglia è un sistema emozionale
plurigenerazionale che comprende il
sistema emozionale di almeno 3 o 4
generazioni.
La famiglia viene definita un sistema
aperto, che funziona in relazione al suo
contesto socioculturale e si evolve
durante il ciclo di vita.
dr.ssaMarinaScappaticci
8. Lo sviluppo familiare si svolge su due assi:
verticale (trasmissione dei modelli di
relazione e di funzionamento di
generazione in generazione)
orizzontale (indica momenti di tensione e di
crisi prevedibili, eventi normativi e
paranormativi).
dr.ssaMarinaScappaticci
9. Lo sviluppo familiare è dato da compiti di
sviluppo (chi fa cosa), fasi evolutive
(infanzia, adolescenza, ect), eventi
critici (- eventi critici prevedibili
(normativi): la maggior parte delle
famiglie li incontra e sono attesi.
- eventi critici imprevedibili
(paranormativi): non sono prevedibili
e quindi mettono la famiglia di fronte
a difficoltà maggiori e compiti di
sviluppo.
dr.ssaMarinaScappaticci
10. Per superare questi eventi la famiglia
deve riadattarsi e modificare i suoi
modelli interattivi. I sintomi nascono
laddove si intersecano problematiche
derivanti dalla storia trigenerazionale
con quelle che si incontrano durante il
proprio ciclo di vita.
dr.ssaMarinaScappaticci
11. Le fasi del ciclo di vita sono:
- Giovane adulto senza legami
- Formazione della coppia
-Nascita del primo figlio e famiglia con
bambini piccoli
- Famiglia con adolescenti
- Famiglia in cui i figli adulti escono di
casa
- Famiglia con anziani
dr.ssaMarinaScappaticci
12. Seconde nozze
Chi è già stato sposato e divorziato tende a
risposarsi di più rispetto a chi (nella stessa
fascia di età) non si è mai sposato.
Gli uomini divorziati tendono a risposarsi
di più delle donne divorziate.
Le seconde nozze hanno meno successo di
durare: il tasso di divorzi in seconde nozze è
più elevato rispetto alle coppie sposate in
prime nozze
dr.ssaMarinaScappaticci
13. Per concludere…
“Non posso fare a meno di detestare i miei
parenti. E' così triste dover sopportare chi
ha i nostri stessi difetti."
Oscar Wilde
dr.ssaMarinaScappaticci