Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto con il cibo dei loro figli.
E’ fondamentale che anche noi in quanto psicologi, lavorando prettamente sul comportamento umano, affrontiamo attivamente questa tematica di fondamentale importanza per il futuro di tutti. Come si può ben immaginare la cura dell’alimentazione dei bambini e degli adolescenti è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò essenziale che noi psicologi lavoriamo in stretto rapporto con le famiglie e le istituzioni, per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade quotidianamente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti tendenzialmente sani).
C'è poi tutta la questione dell’Emotional Eating (fame emotiva) dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Affrontando invece specificatamente il comportamento alimentare dell’adolescente entriamo in tutto il discorso della responsabilizzazione, dell’immagine corporea legata al rapporto con l’altro, delle scelte alimentari che da subite diventano agite in prima persona.
Introduzione al lavoro psicologico con il comportamento alimentare nei bambin...Obiettivo Psicologia Srl
La dott.ssa Pirola presenterà le principali caratteristiche del comportamento alimentare di bambini e adolescenti, delle condotte alimentari “corrette” e disfunzionali dalla primissima infanzia, passando attraverso lo svezzamento, l’età scolare sino all’ adolescenza
Introduzione al lavoro psicologico con il comportamento alimentare nei bambin...Obiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto con il cibo dei loro figli.
E’ fondamentale che anche noi in quanto psicologi, lavorando prettamente sul comportamento umano, affrontiamo attivamente questa tematica di fondamentale importanza per il futuro di tutti. Come si può ben immaginare la cura dell’alimentazione dei bambini e degli adolescenti è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò essenziale che noi psicologi lavoriamo in stretto rapporto con le famiglie e le istituzioni, per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade quotidianamente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti tendenzialmente sani).
C'è poi tutta la questione dell’Emotional Eating (fame emotiva) dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Affrontando invece specificatamente il comportamento alimentare dell’adolescente entriamo in tutto il discorso della responsabilizzazione, dell’immagine corporea legata al rapporto con l’altro, delle scelte alimentari che da subite diventano agite in prima persona.
La Psicologia dell’Alimentazione: aree di intervento e competenze professionaliObiettivo Psicologia Srl
In Italia, esattamente come accade per la sessuologia, non esistono scuole di formazione riconosciute.
Nonostante ciò la domanda da parte della popolazione è presente e la figura dello psicologo/psicoterapeuta è, da sempre, prevista nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione.
Inoltre, il professionista psicologo è richiesto nel protocollo di intervento per la chirurgia dell’obesità sia negli aspetti valutativi (idoneità all’intervento) sia come funzione di supporto per la dieta e per le problematiche connesse ai rapidi cambiamenti corporei conseguenti alla perdita di peso.
A quanto detto dobbiamo aggiungere gli altri settori di intervento della psicologia in campo alimentare:
- Tutti i casi in cui le persone devono aderire ad una dieta specifica a lungo termine e modificare “stabilmente” il comportamento alimentare (diabetici, celiaci, obesi non adatti alla chirurgia bariatrica);
- Tutte quelle richieste di consulenza per l’alimentazione del bambino (fobie del cibo, mangiare troppo, mangiare troppo poco, non riuscire a mangiare frutta e verdura);
- Tutte quelle situazioni nelle quali l’alimentazione è condizionata da esperienze emotive (emotional eating);
- Tutti i contesti di campagne di prevenzione ed educazione alimentare nelle quali, la psicologia, deve dare il suo contributo;
- Tutte quelle situazioni di “ossessione” nei confronti del cibo (es. ortoressia).
Nella trattazione di questi ambiti, particolare attenzione sarà data:
All’alimentazione: interazioni possibili con dietologo, nutrizionista, chirurgo bariatrico, gastroenterologo, diabetologo, medico di medicina generale, al pediatra, all’operatore sportivo;
Ai disturbi della percezione corporea: interazioni possibili con psichiatra, chirurgo plastico, chirurgo estetico.
Il comportamento alimentare dei bambini: un metodo di intervento. 1^ parteObiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, o comunque a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto dei loro figli con il cibo.
Di obesità infantile si è parlato anche nell’ultima Riunione informale dei ministri della salute dell’Unione europea a La Valletta (Malta), il 19 e 20 marzo 2017.
Durante questo incontro i Ministri della Salute hanno sottolineato come l’obesità sia un problema di portata epidemica sempre più diffuso in Europa, ribadendo la necessità di una maggiore collaborazione tra Stati che includa il coinvolgimento di tutti i settori della società.
Non possiamo in quanto psicologi, categoria che lavora sul comportamento umano, esimerci dall’affrontare e trattare questa tematica di basilare importanza per il futuro di tutti. Ecco perché è necessario formarsi ed informarsi su una questione così pregnante.
Ovviamente la cura dell’alimentazione dei bambini è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò fondamentale che noi psicologi lavoriamo con i genitori e con le istituzioni per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade frequentemente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante, ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti sani). C'è poi sicuramente tutta la questione della fame emotiva dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Il comportamento alimentare dei bambini: un metodo di intervento. 2^ parteObiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, o comunque a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto dei loro figli con il cibo.
Di obesità infantile si è parlato anche nell’ultima Riunione informale dei ministri della salute dell’Unione europea a La Valletta (Malta), il 19 e 20 marzo 2017.
Durante questo incontro i Ministri della Salute hanno sottolineato come l’obesità sia un problema di portata epidemica sempre più diffuso in Europa, ribadendo la necessità di una maggiore collaborazione tra Stati che includa il coinvolgimento di tutti i settori della società.
Non possiamo in quanto psicologi, categoria che lavora sul comportamento umano, esimerci dall’affrontare e trattare questa tematica di basilare importanza per il futuro di tutti. Ecco perché è necessario formarsi ed informarsi su una questione così pregnante.
Ovviamente la cura dell’alimentazione dei bambini è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò fondamentale che noi psicologi lavoriamo con i genitori e con le istituzioni per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade frequentemente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante, ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti sani). C'è poi sicuramente tutta la questione della fame emotiva dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
In questi due webinar verrà affrontato il tema del rapporto con il cibo in età evolutiva.
Grazie ad un taglio prettamente teorico-pratico, tutti gli psicologi che lavorano con i genitori, avranno la possibilità di acquisire strumenti validi per la valutazione e l’intervento in quest’area così delicata.
Introduzione al lavoro psicologico con il comportamento alimentare nei bambin...Obiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto con il cibo dei loro figli.
E’ fondamentale che anche noi in quanto psicologi, lavorando prettamente sul comportamento umano, affrontiamo attivamente questa tematica di fondamentale importanza per il futuro di tutti. Come si può ben immaginare la cura dell’alimentazione dei bambini e degli adolescenti è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò essenziale che noi psicologi lavoriamo in stretto rapporto con le famiglie e le istituzioni, per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade quotidianamente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti tendenzialmente sani).
C'è poi tutta la questione dell’Emotional Eating (fame emotiva) dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Affrontando invece specificatamente il comportamento alimentare dell’adolescente entriamo in tutto il discorso della responsabilizzazione, dell’immagine corporea legata al rapporto con l’altro, delle scelte alimentari che da subite diventano agite in prima persona.
La Psicologia dell’Alimentazione: aree di intervento e competenze professiona...Obiettivo Psicologia Srl
L'impostazione scientifica e didattica del webinar proposto vuole, pertanto, avere un triplice scopo:
- Fornire una buona conoscenza della psicologia scientifica attuale nel settore dell’ alimentazione;
- Presentare le principali aree di intervento degli psicologi nel campo dell’alimentazione;
- Fornire una conoscenza delle caratteristiche principali dell’interazione fra figure professionali diverse, approfondendo sia le potenzialità, sia i possibili fattori di rischio, favorendo la possibilità dei partecipanti di costruire delle proficue reti professionali interdisciplinari.
Lo psicologo che opera in ambiti come quello dell’infanzia e dell’adolescenza si trova spesso di fronte a genitori che vivono difficoltà nell’area del sonno dei propri figli. Il sonno dei bambini è considerato un tema “caldo”, già nel periodo prenatale. La persona che si prepara a diventare genitore inizia a chiedersi come sarà il sonno del proprio figlio e a sperare “che dorma”. Successivamente, specie durante i primi tre anni di vita, accade frequentemente di incontrare genitori che lamentano difficoltà nella gestione del sonno dei propri figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie problematiche che interferiscono con il benessere dell’intera famiglia.
In questi due webinar verrà affrontato il tema del sonno in età evolutiva con un taglio teorico-pratico, utile per tutti gli psicologi che, lavorando con i genitori, hanno voglia di acquisire strumenti validi per la valutazione e l’intervento in quest’area. In tal senso verrà proposto anche un caso pratico di valutazione e intervento.
Introduzione al lavoro psicologico con il comportamento alimentare nei bambin...Obiettivo Psicologia Srl
La dott.ssa Pirola presenterà le principali caratteristiche del comportamento alimentare di bambini e adolescenti, delle condotte alimentari “corrette” e disfunzionali dalla primissima infanzia, passando attraverso lo svezzamento, l’età scolare sino all’ adolescenza
Introduzione al lavoro psicologico con il comportamento alimentare nei bambin...Obiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto con il cibo dei loro figli.
E’ fondamentale che anche noi in quanto psicologi, lavorando prettamente sul comportamento umano, affrontiamo attivamente questa tematica di fondamentale importanza per il futuro di tutti. Come si può ben immaginare la cura dell’alimentazione dei bambini e degli adolescenti è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò essenziale che noi psicologi lavoriamo in stretto rapporto con le famiglie e le istituzioni, per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade quotidianamente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti tendenzialmente sani).
C'è poi tutta la questione dell’Emotional Eating (fame emotiva) dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Affrontando invece specificatamente il comportamento alimentare dell’adolescente entriamo in tutto il discorso della responsabilizzazione, dell’immagine corporea legata al rapporto con l’altro, delle scelte alimentari che da subite diventano agite in prima persona.
La Psicologia dell’Alimentazione: aree di intervento e competenze professionaliObiettivo Psicologia Srl
In Italia, esattamente come accade per la sessuologia, non esistono scuole di formazione riconosciute.
Nonostante ciò la domanda da parte della popolazione è presente e la figura dello psicologo/psicoterapeuta è, da sempre, prevista nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione.
Inoltre, il professionista psicologo è richiesto nel protocollo di intervento per la chirurgia dell’obesità sia negli aspetti valutativi (idoneità all’intervento) sia come funzione di supporto per la dieta e per le problematiche connesse ai rapidi cambiamenti corporei conseguenti alla perdita di peso.
A quanto detto dobbiamo aggiungere gli altri settori di intervento della psicologia in campo alimentare:
- Tutti i casi in cui le persone devono aderire ad una dieta specifica a lungo termine e modificare “stabilmente” il comportamento alimentare (diabetici, celiaci, obesi non adatti alla chirurgia bariatrica);
- Tutte quelle richieste di consulenza per l’alimentazione del bambino (fobie del cibo, mangiare troppo, mangiare troppo poco, non riuscire a mangiare frutta e verdura);
- Tutte quelle situazioni nelle quali l’alimentazione è condizionata da esperienze emotive (emotional eating);
- Tutti i contesti di campagne di prevenzione ed educazione alimentare nelle quali, la psicologia, deve dare il suo contributo;
- Tutte quelle situazioni di “ossessione” nei confronti del cibo (es. ortoressia).
Nella trattazione di questi ambiti, particolare attenzione sarà data:
All’alimentazione: interazioni possibili con dietologo, nutrizionista, chirurgo bariatrico, gastroenterologo, diabetologo, medico di medicina generale, al pediatra, all’operatore sportivo;
Ai disturbi della percezione corporea: interazioni possibili con psichiatra, chirurgo plastico, chirurgo estetico.
Il comportamento alimentare dei bambini: un metodo di intervento. 1^ parteObiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, o comunque a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto dei loro figli con il cibo.
Di obesità infantile si è parlato anche nell’ultima Riunione informale dei ministri della salute dell’Unione europea a La Valletta (Malta), il 19 e 20 marzo 2017.
Durante questo incontro i Ministri della Salute hanno sottolineato come l’obesità sia un problema di portata epidemica sempre più diffuso in Europa, ribadendo la necessità di una maggiore collaborazione tra Stati che includa il coinvolgimento di tutti i settori della società.
Non possiamo in quanto psicologi, categoria che lavora sul comportamento umano, esimerci dall’affrontare e trattare questa tematica di basilare importanza per il futuro di tutti. Ecco perché è necessario formarsi ed informarsi su una questione così pregnante.
Ovviamente la cura dell’alimentazione dei bambini è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò fondamentale che noi psicologi lavoriamo con i genitori e con le istituzioni per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade frequentemente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante, ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti sani). C'è poi sicuramente tutta la questione della fame emotiva dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Il comportamento alimentare dei bambini: un metodo di intervento. 2^ parteObiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, o comunque a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto dei loro figli con il cibo.
Di obesità infantile si è parlato anche nell’ultima Riunione informale dei ministri della salute dell’Unione europea a La Valletta (Malta), il 19 e 20 marzo 2017.
Durante questo incontro i Ministri della Salute hanno sottolineato come l’obesità sia un problema di portata epidemica sempre più diffuso in Europa, ribadendo la necessità di una maggiore collaborazione tra Stati che includa il coinvolgimento di tutti i settori della società.
Non possiamo in quanto psicologi, categoria che lavora sul comportamento umano, esimerci dall’affrontare e trattare questa tematica di basilare importanza per il futuro di tutti. Ecco perché è necessario formarsi ed informarsi su una questione così pregnante.
Ovviamente la cura dell’alimentazione dei bambini è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò fondamentale che noi psicologi lavoriamo con i genitori e con le istituzioni per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade frequentemente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante, ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti sani). C'è poi sicuramente tutta la questione della fame emotiva dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
In questi due webinar verrà affrontato il tema del rapporto con il cibo in età evolutiva.
Grazie ad un taglio prettamente teorico-pratico, tutti gli psicologi che lavorano con i genitori, avranno la possibilità di acquisire strumenti validi per la valutazione e l’intervento in quest’area così delicata.
Introduzione al lavoro psicologico con il comportamento alimentare nei bambin...Obiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto con il cibo dei loro figli.
E’ fondamentale che anche noi in quanto psicologi, lavorando prettamente sul comportamento umano, affrontiamo attivamente questa tematica di fondamentale importanza per il futuro di tutti. Come si può ben immaginare la cura dell’alimentazione dei bambini e degli adolescenti è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò essenziale che noi psicologi lavoriamo in stretto rapporto con le famiglie e le istituzioni, per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade quotidianamente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti tendenzialmente sani).
C'è poi tutta la questione dell’Emotional Eating (fame emotiva) dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Affrontando invece specificatamente il comportamento alimentare dell’adolescente entriamo in tutto il discorso della responsabilizzazione, dell’immagine corporea legata al rapporto con l’altro, delle scelte alimentari che da subite diventano agite in prima persona.
La Psicologia dell’Alimentazione: aree di intervento e competenze professiona...Obiettivo Psicologia Srl
L'impostazione scientifica e didattica del webinar proposto vuole, pertanto, avere un triplice scopo:
- Fornire una buona conoscenza della psicologia scientifica attuale nel settore dell’ alimentazione;
- Presentare le principali aree di intervento degli psicologi nel campo dell’alimentazione;
- Fornire una conoscenza delle caratteristiche principali dell’interazione fra figure professionali diverse, approfondendo sia le potenzialità, sia i possibili fattori di rischio, favorendo la possibilità dei partecipanti di costruire delle proficue reti professionali interdisciplinari.
Lo psicologo che opera in ambiti come quello dell’infanzia e dell’adolescenza si trova spesso di fronte a genitori che vivono difficoltà nell’area del sonno dei propri figli. Il sonno dei bambini è considerato un tema “caldo”, già nel periodo prenatale. La persona che si prepara a diventare genitore inizia a chiedersi come sarà il sonno del proprio figlio e a sperare “che dorma”. Successivamente, specie durante i primi tre anni di vita, accade frequentemente di incontrare genitori che lamentano difficoltà nella gestione del sonno dei propri figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie problematiche che interferiscono con il benessere dell’intera famiglia.
In questi due webinar verrà affrontato il tema del sonno in età evolutiva con un taglio teorico-pratico, utile per tutti gli psicologi che, lavorando con i genitori, hanno voglia di acquisire strumenti validi per la valutazione e l’intervento in quest’area. In tal senso verrà proposto anche un caso pratico di valutazione e intervento.
Il colloquio psicologico in ambito sessuologico: un metodo d’indagine - Parte 2Obiettivo Psicologia Srl
Oltre 16 milioni di italiani soffrono di problematiche sessuologiche: disfunzione erettile, eiaculazione precoce e calo del desiderio per gli uomini, anorgasmia, vaginismo e calo del desiderio per le donne. In linea con tutto ciò le richieste di consulenze su tematiche sessuologhe sono cresciute, negli ultimi 5 anni, del 15%.
Ma la sessuologia, in Italia, è ancora lontana dall’avere un’identità ben definita: limitrofa alla medicina, ma certamente anche alla psicologia, troppo spesso “banalizzata” anche dai mezzi di comunicazione, fatica a conquistare uno spazio specifico nella formazione accademica. Ricaduta di ciò è che molti psicologi e psicoterapeuti che lavorano per definizione per migliorare la salute dei propri pazienti, non sono adeguatamente formati ad intercettare problematiche di natura sessuale e di conseguenza porre in essere interventi di consulenza e/o terapia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità guarda alla salute sessuale come ad una importantissima componente della salute psichica e fisica e auspica interventi di sostegno mirati a promuovere comportamenti responsabili e soddisfacenti che possano incidere positivamente sulla qualità di vita.
Obiettivo generale del webinar è informare gli psicologi e gli psicoterapeuti che non hanno una formazione specifica in ambito sessuologico, rispetto agli strumenti utili per poter indagare la sessualità dei propri pazienti all’interno di un abituale protocollo anamnestico, indipendentemente dalle tematiche portate dal paziente in terapia. Inserire anche l’approfondimento su tematiche sessuologiche vuol dire prestare attenzione a tutti gli elementi utili per promuovere la salute del proprio paziente.
In quest’ottica gli psicologi e gli psicoterapeuti saranno stimolati ad acquisire elementi utili per poter condurre una “consulenza sessuologia di primo livello” utile per pianificare eventuali interventi specifici.
La Psicologia dell’Alimentazione: aree di intervento e competenze professiona...Obiettivo Psicologia Srl
Negli ultimi anni, l’immagine della Psicologia e della Psicoterapia, presso la popolazione, è molto cambiata, così come si sono modificate le potenzialità che la Psicologia può offrire in relazione ai bisogni sociali emergenti.
Recentemente, una ricerca promossa dall’ Enpap sul “Posizionamento e promozione della figura sociale dello Psicologo” effettuata sulla popolazione generale e sui bisogni riscontrati, ha mostrato la necessità di declinare il ruolo dello psicologo in funzione delle attese e dei bisogni manifestati.
In quest’ottica le richieste emergenti evidenziano la necessità di:
- fornire un intervento meno medicalizzato (sto male/voglio stare meglio) e più di supporto/training e aiuto in percorsi di cambiamento (non sto male/voglio stare meglio);
- rispondere a “domande” emergenti che provengono dall’area “salute”. In particolare, l’area dell’Alimentazione e quella del wellness sembrano essere molto presenti e pertanto preferenziali.
Conseguentemente appare indispensabile, per uno sviluppo professionale degli psicologi, inserirsi attivamente in ambiti di competenza non necessariamente clinici ma focalizzarsi sul potenziamento e sul supporto ai processi motivazionali e di trasformazione in ambito “salute” più che sulla psicopatologia.
Lo psicologo che opera in ambiti come quello dell’infanzia e dell’adolescenza si trova spesso di fronte a genitori che vivono difficoltà nell’area del sonno dei propri figli. Il sonno dei bambini è considerato un tema “caldo”, già nel periodo prenatale. La persona che si prepara a diventare genitore inizia a chiedersi come sarà il sonno del proprio figlio e a sperare “che dorma”. Successivamente, specie durante i primi tre anni di vita, accade frequentemente di incontrare genitori che lamentano difficoltà nella gestione del sonno dei propri figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie problematiche che interferiscono con il benessere dell’intera famiglia.
In questi due webinar verrà affrontato il tema del sonno in età evolutiva con un taglio teorico-pratico, utile per tutti gli psicologi che, lavorando con i genitori, hanno voglia di acquisire strumenti validi per la valutazione e l’intervento in quest’area. In tal senso verrà proposto anche un caso pratico di valutazione e intervento.
L’infertilità è un fenomeno in crescente aumento tanto da interessare il 20% delle coppie. Nella vita di una coppia e di un individuo il desiderio di avere un figlio e di diventare genitori è molto importante implicando un grande investimento emotivo. È inevitabile la delusione che la donna e l’uomo provino nel momento in cui prendono coscienza che il figlio non arriva naturalmente. Nella maggior parte dei casi la coppia non si dà per vinta e così inizia il faticoso percorso della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Da qui la necessità di pensare a un intervento psicologico volto a supportare gli uomini e le donne, in tutte le fasi della loro ricerca, che non riescono ad avere un bambino.
Progettare una spazio di ascolto psicologico sembra, così come previsto dalla legge 2004 e dalle successive modifiche che regolamentano il tema di Procreazione Medicalmente Assistita, non solo utile per la riuscita della tecnica, ma anche per sostenere la coppia per lo sviluppo del bambino eventualmente concepito.
Saranno di fatto presentate le “Guidelines for Counselling in Infertility” - “Linee Guida per la Consulenza nell’Infertilità” - elaborate dal gruppo d’interesse psicologico della ESHRE (European Society of Human Reproduction and Embriology), al fine di offrire alle coppie con problemi di infertilità uno spazio di: riflessione e comprensione sul significato dei trattamenti; sostegno nei momenti maggiormente stressanti; crescita e acquisizione di strategie di coping.
Lo psicologo che opera in ambiti come quello dell’infanzia e dell’adolescenza si trova spesso di fronte a genitori che vivono difficoltà nell’area del sonno dei propri figli. Il sonno dei bambini è considerato un tema “caldo”, già nel periodo prenatale. La persona che si prepara a diventare genitore inizia a chiedersi come sarà il sonno del proprio figlio e a sperare “che dorma”. Successivamente, specie durante i primi tre anni di vita, accade frequentemente di incontrare genitori che lamentano difficoltà nella gestione del sonno dei propri figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie problematiche che interferiscono con il benessere dell’intera famiglia.
In questi due webinar verrà affrontato il tema del sonno in età evolutiva con un taglio teorico-pratico, utile per tutti gli psicologi che, lavorando con i genitori, hanno voglia di acquisire strumenti validi per la valutazione e l’intervento in quest’area. In tal senso verrà proposto anche un caso pratico di valutazione e intervento.
Il colloquio psicologico in ambito sessuologico: un metodo d’indagine. Parte 1Obiettivo Psicologia Srl
Oltre 16 milioni di italiani soffrono di problematiche sessuologiche: disfunzione erettile, eiaculazione precoce e calo del desiderio per gli uomini, anorgasmia, vaginismo e calo del desiderio per le donne. In linea con tutto ciò le richieste di consulenze su tematiche sessuologhe sono cresciute, negli ultimi 5 anni, del 15%.
Ma la sessuologia, in Italia, è ancora lontana dall’avere un’identità ben definita: limitrofa alla medicina, ma certamente anche alla psicologia, troppo spesso “banalizzata” anche dai mezzi di comunicazione, fatica a conquistare uno spazio specifico nella formazione accademica. Ricaduta di ciò è che molti psicologi e psicoterapeuti che lavorano per definizione per migliorare la salute dei propri pazienti, non sono adeguatamente formati ad intercettare problematiche di natura sessuale e di conseguenza porre in essere interventi di consulenza e/o terapia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità guarda alla salute sessuale come ad una importantissima componente della salute psichica e fisica e auspica interventi di sostegno mirati a promuovere comportamenti responsabili e soddisfacenti che possano incidere positivamente sulla qualità di vita.
Obiettivo generale del webinar è informare gli psicologi e gli psicoterapeuti che non hanno una formazione specifica in ambito sessuologico, rispetto agli strumenti utili per poter indagare la sessualità dei propri pazienti all’interno di un abituale protocollo anamnestico, indipendentemente dalle tematiche portate dal paziente in terapia. Inserire anche l’approfondimento su tematiche sessuologiche vuol dire prestare attenzione a tutti gli elementi utili per promuovere la salute del proprio paziente.
In quest’ottica gli psicologi e gli psicoterapeuti saranno stimolati ad acquisire elementi utili per poter condurre una “consulenza sessuologia di primo livello” utile per pianificare eventuali interventi specifici.
L’obiettivo del webinar è di fornire conoscenze e strumenti per comprendere quale spazio di intervento e quali opportunità professionali si profilino per lo Psicologo con persone affette da diabete e altre patologie metaboliche croniche
Webinar | L'analisi del comportamento alimentare: gli strumenti dello psicologoObiettivo Psicologia Srl
Le problematiche legate al peso corporeo sono una forma di malessere molto diffuso nella società attuale, a causa del grande valore attribuito al corpo e alla “perfezione fisica”.
Lo Psicologo, attraverso un percorso di Counseling Psicologico applicato a situazioni specifiche che non implicano la presenza di disturbi mentali, è in grado di sostenere l’individuo nel comprendere la base del suo malessere e ristabilire un adeguato rapporto con il corpo e con il cibo.
Per lavorare al meglio risulta fondamentale svolgere un adeguato assessment iniziale. Cogliere da subito i bisogni della persona che abbiamo di fronte e strutturare il percorso migliore sono sicuramente la modalità più efficace per aiutare il nostro cliente e proporgli la strada più adatta a lui.
La Psicologia dell’Alimentazione: aree di intervento e competenze professiona...Obiettivo Psicologia Srl
Negli ultimi anni, l’immagine della Psicologia e della Psicoterapia, presso la popolazione, è molto cambiata, così come si sono modificate le potenzialità che la Psicologia può offrire in relazione ai bisogni sociali emergenti.
Recentemente, una ricerca promossa dall’ Enpap sul “Posizionamento e promozione della figura sociale dello Psicologo” effettuata sulla popolazione generale e sui bisogni riscontrati, ha mostrato la necessità di declinare il ruolo dello psicologo in funzione delle attese e dei bisogni manifestati.
In quest’ottica le richieste emergenti evidenziano la necessità di:
- fornire un intervento meno medicalizzato (sto male/voglio stare meglio) e più di supporto/training e aiuto in percorsi di cambiamento (non sto male/voglio stare meglio);
- rispondere a “domande” emergenti che provengono dall’area “salute”. In particolare, l’area dell’Alimentazione e quella del wellness sembrano essere molto presenti e pertanto preferenziali.
Conseguentemente appare indispensabile, per uno sviluppo professionale degli psicologi, inserirsi attivamente in ambiti di competenza non necessariamente clinici ma focalizzarsi sul potenziamento e sul supporto ai processi motivazionali e di trasformazione in ambito “salute” più che sulla psicopatologia.
Nell’ anno dell’ EXPO dedicato all’alimentazione, è nostro dovere, come professionisti della salute, occuparci del problema del peso corporeo, delle cattive abitudini alimentari, delle sue cause e conseguenze. Se il problema trova origine, come da tutti riconosciuto, in cause di tipo bio-PSICO-sociali dobbiamo chiederci: quale contributo possiamo dare?
La Psicologia della Salute non può trascurare le evidenze statistiche e lo psicologo, che intenda ampliare le sue prospettive professionali, deve avere una formazione specifica nel settore del Comportamento Alimentare.
Al recente convegno su “I disturbi dell’ Alimentazione nell’ infanzia e nell’ adolescenza: approcci multidisciplinari e problematiche cliniche” (Firenze 17 aprile 2015), si è sottolineata l’esigenza di aprire delle Scuole di Formazione specifiche sui Disturbi del Comportamento Alimentare e sulle problematiche alimentari in generale, spesso predisponenti ad un D.C.A. futuro.
In Italia un bambino su 3 è in sovrappeso o obeso. Il 5,4% degli italiani è diabetico, e aumentano esponenzialmente i casi di intolleranze alimentari. La celiachia colpisce 1 italiano su 100.
L’altra faccia della medaglia sono “le diete” che spuntano ogni giorno, (Beverly Hills, Zona, del Fantino, Bootcamp) tutte ipocaloriche e presentate come la risposta risolutiva al peso in eccesso.
Eppure, nonostante le soluzioni magiche” le persone continuano ad avere problemi di peso corporeo. Nonostante tutto, anche se riescono a perdere peso, lo riprendono. Nonostante le promesse, ricorrono alla chirurgia per l’obesità.
La dieta, da sola, non basta. La dieta può addirittura peggiorare il rapporto che le persone hanno con il cibo. La dieta può far scivolare in un D.C.A.
Le persone sanno cosa devono o non devono mangiare ma non riescono a motivarsi ad un cambiamento. Se vogliamo aiutare le persone a cambiare il proprio stile alimentare e di vita, dobbiamo tenere conto delle dimensioni intrapsichiche, comportamentali, cognitive, emotive e relazionali.
Pertanto, la psicologia, e lo psicologo, divengono strategici nel sostenere e favorire il cambiamento comportamentale, per cambiare lo stile di vita e le proprie abitudini alimentari.
Nel webinar, la Dott.ssa Paola Medde presenterà questo settore della Psicologia e gli obiettivi formativi del Master breve "Il comportamento alimentare: strumenti e tecniche dello Psicologo", di cui è Direttore didattico. Il Master proposto è perfettamente in linea con quanto richiesto dal bando di ammissione all’elenco professionisti del Servizio P.A.S.S. (Psicologi Alimentari al Servizio della Salute), attivato dall' Ordine Psicologi del Lazio.
La Mindful Eating, riscuote ampio successo anche fra i bambini, in quanto rappresenta un approccio divertente, poco invasivo, non restrittivo e rispettoso della natura dei bambini.
La Mindful Eating, riscuote ampio successo anche fra i bambini, in quanto rappresenta un approccio divertente, poco invasivo, non restrittivo e rispettoso della natura dei bambini.
L’obiettivo del webinar è di fornire conoscenze e strumenti per comprendere quale spazio di intervento e quali opportunità professionali si profilino per lo Psicologo con persone affette da diabete e altre patologie metaboliche croniche
Il metodo più diffuso per perdere peso è costituito dalla restrizione calorica, attuata tramite la prescrizione di un programma alimentare da un nutrizionista o un dietologo –nel migliore dei casi-, o una dieta “fai da te”. Ma, nonostante la perdita di peso può essere raggiunta attraverso la restrizione alimentare e/o con l’incremento dell’attività fisica, la stragrande maggioranza delle persone recupera i chili persi a lungo termine. A quattro anni e mezzo dalla conclusione della dieta, infatti, mediamente le persone mantengono una perdita di 3 kg, ovvero il 3,2% della riduzione del peso iniziale. La percentuale di persone che hanno mantenuto la perdita di peso, varia da meno del 3%, se consideriamo il mantenimento del 100% della perdita di peso, al 28%, se consideriamo un mantenimento di meno del 10% della perdita del peso iniziale, dopo 4 anni (Priya Sumithran P., Proietto J., 2013). Quali soluzioni a questo risultato disastroso? Protocolli standardizzati basati sull’approccio mindfulness, che coltiva, fra gli altri, un atteggiamento di accettazione, sono risultati essere il trattamento elettivo per l’alimentazione emotiva ed il mantenimento della perdita del peso in eccesso.
L’obiettivo del webinar è di fornire conoscenze e strumenti per comprendere quale spazio di intervento e quali opportunità professionali si profilino per lo Psicologo con persone affette da diabete e altre patologie metaboliche croniche
Lo scopo di questo webinar è quello di presentare le peculiarità del sonno del bambino intorno alle quali si sviluppano diverse problematiche che portano i genitori a formulare una richiesta di aiuto.
La Psicologia della Salute si occupa del benessere soggettivo della persona e della tutela della salute come interesse della collettività e come diritto dell’individuo. I suoi ambiti più importanti sono gli stili di vita e la qualità della vita, i comportamenti a rischio, le situazioni di malattia cronica o grave (Bertini, 2012). Quest’area della Psicologia tratta fenomeni con cui le persone impattano quotidianamente, andando ad occupare un posto di rilievo tra gli interventi nell’area del benessere e nell’area medica.
Il colloquio psicologico in ambito sessuologico: un metodo d’indagine - Parte 2Obiettivo Psicologia Srl
Oltre 16 milioni di italiani soffrono di problematiche sessuologiche: disfunzione erettile, eiaculazione precoce e calo del desiderio per gli uomini, anorgasmia, vaginismo e calo del desiderio per le donne. In linea con tutto ciò le richieste di consulenze su tematiche sessuologhe sono cresciute, negli ultimi 5 anni, del 15%.
Ma la sessuologia, in Italia, è ancora lontana dall’avere un’identità ben definita: limitrofa alla medicina, ma certamente anche alla psicologia, troppo spesso “banalizzata” anche dai mezzi di comunicazione, fatica a conquistare uno spazio specifico nella formazione accademica. Ricaduta di ciò è che molti psicologi e psicoterapeuti che lavorano per definizione per migliorare la salute dei propri pazienti, non sono adeguatamente formati ad intercettare problematiche di natura sessuale e di conseguenza porre in essere interventi di consulenza e/o terapia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità guarda alla salute sessuale come ad una importantissima componente della salute psichica e fisica e auspica interventi di sostegno mirati a promuovere comportamenti responsabili e soddisfacenti che possano incidere positivamente sulla qualità di vita.
Obiettivo generale del webinar è informare gli psicologi e gli psicoterapeuti che non hanno una formazione specifica in ambito sessuologico, rispetto agli strumenti utili per poter indagare la sessualità dei propri pazienti all’interno di un abituale protocollo anamnestico, indipendentemente dalle tematiche portate dal paziente in terapia. Inserire anche l’approfondimento su tematiche sessuologiche vuol dire prestare attenzione a tutti gli elementi utili per promuovere la salute del proprio paziente.
In quest’ottica gli psicologi e gli psicoterapeuti saranno stimolati ad acquisire elementi utili per poter condurre una “consulenza sessuologia di primo livello” utile per pianificare eventuali interventi specifici.
La Psicologia dell’Alimentazione: aree di intervento e competenze professiona...Obiettivo Psicologia Srl
Negli ultimi anni, l’immagine della Psicologia e della Psicoterapia, presso la popolazione, è molto cambiata, così come si sono modificate le potenzialità che la Psicologia può offrire in relazione ai bisogni sociali emergenti.
Recentemente, una ricerca promossa dall’ Enpap sul “Posizionamento e promozione della figura sociale dello Psicologo” effettuata sulla popolazione generale e sui bisogni riscontrati, ha mostrato la necessità di declinare il ruolo dello psicologo in funzione delle attese e dei bisogni manifestati.
In quest’ottica le richieste emergenti evidenziano la necessità di:
- fornire un intervento meno medicalizzato (sto male/voglio stare meglio) e più di supporto/training e aiuto in percorsi di cambiamento (non sto male/voglio stare meglio);
- rispondere a “domande” emergenti che provengono dall’area “salute”. In particolare, l’area dell’Alimentazione e quella del wellness sembrano essere molto presenti e pertanto preferenziali.
Conseguentemente appare indispensabile, per uno sviluppo professionale degli psicologi, inserirsi attivamente in ambiti di competenza non necessariamente clinici ma focalizzarsi sul potenziamento e sul supporto ai processi motivazionali e di trasformazione in ambito “salute” più che sulla psicopatologia.
Lo psicologo che opera in ambiti come quello dell’infanzia e dell’adolescenza si trova spesso di fronte a genitori che vivono difficoltà nell’area del sonno dei propri figli. Il sonno dei bambini è considerato un tema “caldo”, già nel periodo prenatale. La persona che si prepara a diventare genitore inizia a chiedersi come sarà il sonno del proprio figlio e a sperare “che dorma”. Successivamente, specie durante i primi tre anni di vita, accade frequentemente di incontrare genitori che lamentano difficoltà nella gestione del sonno dei propri figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie problematiche che interferiscono con il benessere dell’intera famiglia.
In questi due webinar verrà affrontato il tema del sonno in età evolutiva con un taglio teorico-pratico, utile per tutti gli psicologi che, lavorando con i genitori, hanno voglia di acquisire strumenti validi per la valutazione e l’intervento in quest’area. In tal senso verrà proposto anche un caso pratico di valutazione e intervento.
L’infertilità è un fenomeno in crescente aumento tanto da interessare il 20% delle coppie. Nella vita di una coppia e di un individuo il desiderio di avere un figlio e di diventare genitori è molto importante implicando un grande investimento emotivo. È inevitabile la delusione che la donna e l’uomo provino nel momento in cui prendono coscienza che il figlio non arriva naturalmente. Nella maggior parte dei casi la coppia non si dà per vinta e così inizia il faticoso percorso della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Da qui la necessità di pensare a un intervento psicologico volto a supportare gli uomini e le donne, in tutte le fasi della loro ricerca, che non riescono ad avere un bambino.
Progettare una spazio di ascolto psicologico sembra, così come previsto dalla legge 2004 e dalle successive modifiche che regolamentano il tema di Procreazione Medicalmente Assistita, non solo utile per la riuscita della tecnica, ma anche per sostenere la coppia per lo sviluppo del bambino eventualmente concepito.
Saranno di fatto presentate le “Guidelines for Counselling in Infertility” - “Linee Guida per la Consulenza nell’Infertilità” - elaborate dal gruppo d’interesse psicologico della ESHRE (European Society of Human Reproduction and Embriology), al fine di offrire alle coppie con problemi di infertilità uno spazio di: riflessione e comprensione sul significato dei trattamenti; sostegno nei momenti maggiormente stressanti; crescita e acquisizione di strategie di coping.
Lo psicologo che opera in ambiti come quello dell’infanzia e dell’adolescenza si trova spesso di fronte a genitori che vivono difficoltà nell’area del sonno dei propri figli. Il sonno dei bambini è considerato un tema “caldo”, già nel periodo prenatale. La persona che si prepara a diventare genitore inizia a chiedersi come sarà il sonno del proprio figlio e a sperare “che dorma”. Successivamente, specie durante i primi tre anni di vita, accade frequentemente di incontrare genitori che lamentano difficoltà nella gestione del sonno dei propri figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie problematiche che interferiscono con il benessere dell’intera famiglia.
In questi due webinar verrà affrontato il tema del sonno in età evolutiva con un taglio teorico-pratico, utile per tutti gli psicologi che, lavorando con i genitori, hanno voglia di acquisire strumenti validi per la valutazione e l’intervento in quest’area. In tal senso verrà proposto anche un caso pratico di valutazione e intervento.
Il colloquio psicologico in ambito sessuologico: un metodo d’indagine. Parte 1Obiettivo Psicologia Srl
Oltre 16 milioni di italiani soffrono di problematiche sessuologiche: disfunzione erettile, eiaculazione precoce e calo del desiderio per gli uomini, anorgasmia, vaginismo e calo del desiderio per le donne. In linea con tutto ciò le richieste di consulenze su tematiche sessuologhe sono cresciute, negli ultimi 5 anni, del 15%.
Ma la sessuologia, in Italia, è ancora lontana dall’avere un’identità ben definita: limitrofa alla medicina, ma certamente anche alla psicologia, troppo spesso “banalizzata” anche dai mezzi di comunicazione, fatica a conquistare uno spazio specifico nella formazione accademica. Ricaduta di ciò è che molti psicologi e psicoterapeuti che lavorano per definizione per migliorare la salute dei propri pazienti, non sono adeguatamente formati ad intercettare problematiche di natura sessuale e di conseguenza porre in essere interventi di consulenza e/o terapia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità guarda alla salute sessuale come ad una importantissima componente della salute psichica e fisica e auspica interventi di sostegno mirati a promuovere comportamenti responsabili e soddisfacenti che possano incidere positivamente sulla qualità di vita.
Obiettivo generale del webinar è informare gli psicologi e gli psicoterapeuti che non hanno una formazione specifica in ambito sessuologico, rispetto agli strumenti utili per poter indagare la sessualità dei propri pazienti all’interno di un abituale protocollo anamnestico, indipendentemente dalle tematiche portate dal paziente in terapia. Inserire anche l’approfondimento su tematiche sessuologiche vuol dire prestare attenzione a tutti gli elementi utili per promuovere la salute del proprio paziente.
In quest’ottica gli psicologi e gli psicoterapeuti saranno stimolati ad acquisire elementi utili per poter condurre una “consulenza sessuologia di primo livello” utile per pianificare eventuali interventi specifici.
L’obiettivo del webinar è di fornire conoscenze e strumenti per comprendere quale spazio di intervento e quali opportunità professionali si profilino per lo Psicologo con persone affette da diabete e altre patologie metaboliche croniche
Webinar | L'analisi del comportamento alimentare: gli strumenti dello psicologoObiettivo Psicologia Srl
Le problematiche legate al peso corporeo sono una forma di malessere molto diffuso nella società attuale, a causa del grande valore attribuito al corpo e alla “perfezione fisica”.
Lo Psicologo, attraverso un percorso di Counseling Psicologico applicato a situazioni specifiche che non implicano la presenza di disturbi mentali, è in grado di sostenere l’individuo nel comprendere la base del suo malessere e ristabilire un adeguato rapporto con il corpo e con il cibo.
Per lavorare al meglio risulta fondamentale svolgere un adeguato assessment iniziale. Cogliere da subito i bisogni della persona che abbiamo di fronte e strutturare il percorso migliore sono sicuramente la modalità più efficace per aiutare il nostro cliente e proporgli la strada più adatta a lui.
La Psicologia dell’Alimentazione: aree di intervento e competenze professiona...Obiettivo Psicologia Srl
Negli ultimi anni, l’immagine della Psicologia e della Psicoterapia, presso la popolazione, è molto cambiata, così come si sono modificate le potenzialità che la Psicologia può offrire in relazione ai bisogni sociali emergenti.
Recentemente, una ricerca promossa dall’ Enpap sul “Posizionamento e promozione della figura sociale dello Psicologo” effettuata sulla popolazione generale e sui bisogni riscontrati, ha mostrato la necessità di declinare il ruolo dello psicologo in funzione delle attese e dei bisogni manifestati.
In quest’ottica le richieste emergenti evidenziano la necessità di:
- fornire un intervento meno medicalizzato (sto male/voglio stare meglio) e più di supporto/training e aiuto in percorsi di cambiamento (non sto male/voglio stare meglio);
- rispondere a “domande” emergenti che provengono dall’area “salute”. In particolare, l’area dell’Alimentazione e quella del wellness sembrano essere molto presenti e pertanto preferenziali.
Conseguentemente appare indispensabile, per uno sviluppo professionale degli psicologi, inserirsi attivamente in ambiti di competenza non necessariamente clinici ma focalizzarsi sul potenziamento e sul supporto ai processi motivazionali e di trasformazione in ambito “salute” più che sulla psicopatologia.
Nell’ anno dell’ EXPO dedicato all’alimentazione, è nostro dovere, come professionisti della salute, occuparci del problema del peso corporeo, delle cattive abitudini alimentari, delle sue cause e conseguenze. Se il problema trova origine, come da tutti riconosciuto, in cause di tipo bio-PSICO-sociali dobbiamo chiederci: quale contributo possiamo dare?
La Psicologia della Salute non può trascurare le evidenze statistiche e lo psicologo, che intenda ampliare le sue prospettive professionali, deve avere una formazione specifica nel settore del Comportamento Alimentare.
Al recente convegno su “I disturbi dell’ Alimentazione nell’ infanzia e nell’ adolescenza: approcci multidisciplinari e problematiche cliniche” (Firenze 17 aprile 2015), si è sottolineata l’esigenza di aprire delle Scuole di Formazione specifiche sui Disturbi del Comportamento Alimentare e sulle problematiche alimentari in generale, spesso predisponenti ad un D.C.A. futuro.
In Italia un bambino su 3 è in sovrappeso o obeso. Il 5,4% degli italiani è diabetico, e aumentano esponenzialmente i casi di intolleranze alimentari. La celiachia colpisce 1 italiano su 100.
L’altra faccia della medaglia sono “le diete” che spuntano ogni giorno, (Beverly Hills, Zona, del Fantino, Bootcamp) tutte ipocaloriche e presentate come la risposta risolutiva al peso in eccesso.
Eppure, nonostante le soluzioni magiche” le persone continuano ad avere problemi di peso corporeo. Nonostante tutto, anche se riescono a perdere peso, lo riprendono. Nonostante le promesse, ricorrono alla chirurgia per l’obesità.
La dieta, da sola, non basta. La dieta può addirittura peggiorare il rapporto che le persone hanno con il cibo. La dieta può far scivolare in un D.C.A.
Le persone sanno cosa devono o non devono mangiare ma non riescono a motivarsi ad un cambiamento. Se vogliamo aiutare le persone a cambiare il proprio stile alimentare e di vita, dobbiamo tenere conto delle dimensioni intrapsichiche, comportamentali, cognitive, emotive e relazionali.
Pertanto, la psicologia, e lo psicologo, divengono strategici nel sostenere e favorire il cambiamento comportamentale, per cambiare lo stile di vita e le proprie abitudini alimentari.
Nel webinar, la Dott.ssa Paola Medde presenterà questo settore della Psicologia e gli obiettivi formativi del Master breve "Il comportamento alimentare: strumenti e tecniche dello Psicologo", di cui è Direttore didattico. Il Master proposto è perfettamente in linea con quanto richiesto dal bando di ammissione all’elenco professionisti del Servizio P.A.S.S. (Psicologi Alimentari al Servizio della Salute), attivato dall' Ordine Psicologi del Lazio.
La Mindful Eating, riscuote ampio successo anche fra i bambini, in quanto rappresenta un approccio divertente, poco invasivo, non restrittivo e rispettoso della natura dei bambini.
La Mindful Eating, riscuote ampio successo anche fra i bambini, in quanto rappresenta un approccio divertente, poco invasivo, non restrittivo e rispettoso della natura dei bambini.
L’obiettivo del webinar è di fornire conoscenze e strumenti per comprendere quale spazio di intervento e quali opportunità professionali si profilino per lo Psicologo con persone affette da diabete e altre patologie metaboliche croniche
Il metodo più diffuso per perdere peso è costituito dalla restrizione calorica, attuata tramite la prescrizione di un programma alimentare da un nutrizionista o un dietologo –nel migliore dei casi-, o una dieta “fai da te”. Ma, nonostante la perdita di peso può essere raggiunta attraverso la restrizione alimentare e/o con l’incremento dell’attività fisica, la stragrande maggioranza delle persone recupera i chili persi a lungo termine. A quattro anni e mezzo dalla conclusione della dieta, infatti, mediamente le persone mantengono una perdita di 3 kg, ovvero il 3,2% della riduzione del peso iniziale. La percentuale di persone che hanno mantenuto la perdita di peso, varia da meno del 3%, se consideriamo il mantenimento del 100% della perdita di peso, al 28%, se consideriamo un mantenimento di meno del 10% della perdita del peso iniziale, dopo 4 anni (Priya Sumithran P., Proietto J., 2013). Quali soluzioni a questo risultato disastroso? Protocolli standardizzati basati sull’approccio mindfulness, che coltiva, fra gli altri, un atteggiamento di accettazione, sono risultati essere il trattamento elettivo per l’alimentazione emotiva ed il mantenimento della perdita del peso in eccesso.
L’obiettivo del webinar è di fornire conoscenze e strumenti per comprendere quale spazio di intervento e quali opportunità professionali si profilino per lo Psicologo con persone affette da diabete e altre patologie metaboliche croniche
Lo scopo di questo webinar è quello di presentare le peculiarità del sonno del bambino intorno alle quali si sviluppano diverse problematiche che portano i genitori a formulare una richiesta di aiuto.
La Psicologia della Salute si occupa del benessere soggettivo della persona e della tutela della salute come interesse della collettività e come diritto dell’individuo. I suoi ambiti più importanti sono gli stili di vita e la qualità della vita, i comportamenti a rischio, le situazioni di malattia cronica o grave (Bertini, 2012). Quest’area della Psicologia tratta fenomeni con cui le persone impattano quotidianamente, andando ad occupare un posto di rilievo tra gli interventi nell’area del benessere e nell’area medica.
L’obesità infantile è un problema globale di salute pubblica e rappresenta uno dei principali disturbi nutritivi nei bambini e negli adolescenti nei paesi occidentali. L’obesità si sviluppa all’interno di specifici modelli alimentari e di culture delle famiglie, con un’incidenza maggiore fra i soggetti economicamente più svantaggiati. Sono rilevanti gli stili di vita e il peso dei mass media sull’incremento di tale problema definito come una «nuova epidemia». L’ approccio integrato deve tenere conto della “complessità” nell’ambito della unità mente-corpo.
La teoria dell’attaccamento, che vede il suo capostipite in John Bowlby, è un modello psicopatologico riconosciuto oggi come valido da tutte le scuole psicoterapeutiche, al di là del loro specifico orientamento. Tutte le scuola infatti attribuiscono al periodo della prima infanzia un ruolo decisivo per lo sviluppo dei sintomi psicopatologici (Kachele e al.; Resch).
Lo psicologo che opera in ambiti come quello dell’infanzia e dell’adolescenza si trova spesso di fronte a genitori che vivono difficoltà nell’area del sonno dei propri figli. Il sonno dei bambini è considerato un tema “caldo”, già nel periodo prenatale. La persona che si prepara a diventare genitore inizia a chiedersi come sarà il sonno del proprio figlio e a sperare “che dorma”. Successivamente, specie durante i primi tre anni di vita, accade frequentemente di incontrare genitori che lamentano difficoltà nella gestione del sonno dei propri figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie problematiche che interferiscono con il benessere dell’intera famiglia.
In questi due webinar verrà affrontato il tema del sonno in età evolutiva con un taglio teorico-pratico, utile per tutti gli psicologi che, lavorando con i genitori, hanno voglia di acquisire strumenti validi per la valutazione e l’intervento in quest’area. In tal senso verrà proposto anche un caso pratico di valutazione e intervento.
La Dott.ssa Napoli fornirà alcune indicazioni sulla funzione dei Fiori di Bach nel percorso terapeutico e su come possono permettere di velocizzare il benessere percepito dalla persona in breve tempo e contribuire all’ elaborazione terapeutica.
La Dott.ssa Napoli fornirà alcune indicazioni sulla funzione dei Fiori di Bach nel percorso terapeutico e su come possono permettere di velocizzare il benessere percepito dalla persona in breve tempo e contribuire all’ elaborazione terapeutica.
Preparazione al concorso per Dirigente Psicologo nelle ASL: bandi, prove e ar...Obiettivo Psicologia Srl
I Concorsi Pubblici per Dirigente Psicologo nel SSN rappresentano un possibilità lavorativa importante per gli psicologi-psicoterapeuti tuttavia, richiedono un’attenzione sistematica all’uscita dei bandi di concorso ed una preparazione molto vasta ed impegnativa che comprende la maggior parte degli ambiti applicativi e teorici della psicologia.
Per partecipare ad un concorso è importante avere un’idea di come prepararsi, dei tempi necessari ad uno studio attento ed articolato e di cosa studiare poiché, la normativa vigente non prevede che debba essere comunicato un programma di riferimento.
Le problematiche legate al peso corporeo sono una forma di malessere molto diffuso nella società attuale, a causa del grande valore attribuito al corpo e alla “perfezione fisica”.
Lo Psicologo, attraverso un percorso di Counseling Psicologico applicato a situazioni specifiche che non implicano la presenza di disturbi mentali, è in grado di sostenere l’individuo nel comprendere la base del suo malessere e ristabilire un adeguato rapporto con il corpo e con il cibo.
Per lavorare al meglio risulta fondamentale svolgere un adeguato assessment iniziale. Cogliere da subito i bisogni della persona che abbiamo di fronte e strutturare il percorso migliore sono sicuramente la modalità più efficace per aiutare il nostro cliente e proporgli la strada più adatta a lui.
L’analisi funzionale e il modello di Glasser: due strumenti per la gestione d...Obiettivo Psicologia Srl
Lo Psicologo che opera in ambito educativo si trova spesso di fronte alle richieste di genitori, insegnanti, dirigenti, formatori ed educatori che necessitano di un aiuto nella gestione di comportamenti ostili e aggressivi di bambini e ragazzi. Tali comportamenti costituiscono una fonte di fatica e di frustrazione per chi si trova a doverli gestire. Ridurre questi comportamenti e aiutare il bambino/ragazzo ad acquisire un atteggiamento più adeguato al contesto è possibile, ma occorrono interventi mirati alle loro cause reali.
L’Analisi Funzionale rappresenta un’operazione che consente di valutare in che cosa consiste, come è nato e come si mantiene un determinato comportamento. È caratterizzata da un insieme di procedure e strumenti per raccogliere dati e informazioni necessarie a costruire una prima ipotesi sulla natura del comportamento presentato, a partire dalla quale strutturare e sviluppare un piano d’intervento.
Le forme che un comportamento aggressivo può assumere sono varie e diverse. Al di là delle manifestazioni silenti e nascoste, o scoperte e palesi, che il malessere può assumere, educatori, genitori e psicologi si trovano di fronte a bambini/ragazzi che non si adattano alla routine del contesto, manifestando un comportamento aggressivo, ostile, sgarbato, scontroso o poco comunicativo; richiedono all’educatore molto più tempo, energia e pazienza della maggior parte dei loro coetanei; sembrano resistenti e irriconoscenti per qualunque aiuto si offra loro. L’analisi funzionale costituisce un valido strumento di assessment del comportamento aggressivo.
Ma cosa fare una volta definito e valutato il comportamento? Esistono numerose strategie indirizzate alla modificazione del comportamento problematico e diverse tecniche che si propongono di risocializzare le credenze e gli atteggiamenti dei ragazzi.
Analisi funzionale e modello di Glasser: due strumenti per gestire i comporta...Obiettivo Psicologia Srl
Lo Psicologo che opera in ambito educativo si trova spesso di fronte alle richieste di genitori, insegnanti, dirigenti, formatori ed educatori che necessitano di un aiuto nella gestione di comportamenti ostili e aggressivi di bambini e ragazzi. Tali comportamenti costituiscono una fonte di fatica e di frustrazione per chi si trova a doverli gestire. Ridurre questi comportamenti e aiutare il bambino/ragazzo ad acquisire un atteggiamento più adeguato al contesto è possibile, ma occorrono interventi mirati alle loro cause reali.
L’Analisi Funzionale rappresenta un’operazione che consente di valutare in che cosa consiste, come è nato e come si mantiene un determinato comportamento. È caratterizzata da un insieme di procedure e strumenti per raccogliere dati e informazioni necessarie a costruire una prima ipotesi sulla natura del comportamento presentato, a partire dalla quale strutturare e sviluppare un piano d’intervento.
Le forme che un comportamento aggressivo può assumere sono varie e diverse. Al di là delle manifestazioni silenti e nascoste, o scoperte e palesi, che il malessere può assumere, educatori, genitori e psicologi si trovano di fronte a bambini/ragazzi che non si adattano alla routine del contesto, manifestando un comportamento aggressivo, ostile, sgarbato, scontroso o poco comunicativo; richiedono all’ educatore molto più tempo, energia e pazienza della maggior parte dei loro coetanei; sembrano resistenti e irriconoscenti per qualunque aiuto si offra loro. L’analisi funzionale costituisce un valido strumento di assessment del comportamento aggressivo.
Ma cosa fare una volta definito e valutato il comportamento? Esistono numerose strategie indirizzate alla modificazione del comportamento problematico e diverse tecniche che si propongono di risocializzare le credenze e gli atteggiamenti dei ragazzi.
Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA): caratteristiche e strategie d’aiutoObiettivo Psicologia Srl
Dislessia, Disgrafia, Disortografia e Discalculia ovvero: Disturbi Specifici dell'Apprendimento. Sono termini ormai molto usati, forse anche abusati. Ma cosa sono davvero? Come capire se un bambino potrebbe effettivamente avere una di queste difficoltà? E cosa fare?
Genitori, Psicologi, Insegnanti ed altri professionisti si trovano spesso a dover affrontare queste problematiche con un crescente bisogno di formazione e informazione. Ci si chiede quale sia l'età per la diagnosi, quali i campanelli d'allarme e le eventuali azioni preventive, quali le indicazioni per la corretta stesura di un piano didattico personalizzato che tenga conto di tutte le difficoltà presenti.
In questo webinar affronteremo le principali caratteristiche di questi disturbi, cercando di capirne gli elementi distintivi, i campanelli d'allarme e le strategie di aiuto possibili in particolare nello svolgimento dei compiti e delle attività di studio
Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA): caratteristiche e strategie d’aiutoObiettivo Psicologia Srl
Dislessia, Disgrafia, Disortografia e Discalculia ovvero: Disturbi Specifici dell'Apprendimento. Sono termini ormai molto usati, forse anche abusati. Ma cosa sono davvero? Come capire se un bambino potrebbe effettivamente avere una di queste difficoltà? E cosa fare?
Genitori, Psicologi, Insegnanti ed altri professionisti si trovano spesso a dover affrontare queste problematiche con un crescente bisogno di formazione e informazione. Ci si chiede quale sia l'età per la diagnosi, quali i campanelli d'allarme e le eventuali azioni preventive, quali le indicazioni per la corretta stesura di un piano didattico personalizzato che tenga conto di tutte le difficoltà presenti.
In questo webinar affronteremo le principali caratteristiche di questi disturbi, cercando di capirne gli elementi distintivi, i campanelli d'allarme e le strategie di aiuto possibili in particolare nello svolgimento dei compiti e delle attività di studio
Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA): caratteristiche e strategie d’aiutoObiettivo Psicologia Srl
Dislessia, Disgrafia, Disortografia e Discalculia ovvero: Disturbi Specifici dell'Apprendimento. Sono termini ormai molto usati, forse anche abusati. Ma cosa sono davvero? Come capire se un bambino potrebbe effettivamente avere una di queste difficoltà? E cosa fare?
Genitori, Psicologi, Insegnanti ed altri professionisti si trovano spesso a dover affrontare queste problematiche con un crescente bisogno di formazione e informazione. Ci si chiede quale sia l'età per la diagnosi, quali i campanelli d'allarme e le eventuali azioni preventive, quali le indicazioni per la corretta stesura di un piano didattico personalizzato che tenga conto di tutte le difficoltà presenti.
In questo webinar affronteremo le principali caratteristiche di questi disturbi, cercando di capirne gli elementi distintivi, i campanelli d'allarme e le strategie di aiuto possibili in particolare nello svolgimento dei compiti e delle attività di studio
Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA): caratteristiche e strategie d’aiutoObiettivo Psicologia Srl
Dislessia, Disgrafia, Disortografia e Discalculia ovvero: Disturbi Specifici dell'Apprendimento. Sono termini ormai molto usati, forse anche abusati. Ma cosa sono davvero? Come capire se un bambino potrebbe effettivamente avere una di queste difficoltà? E cosa fare?
Genitori, Psicologi, Insegnanti ed altri professionisti si trovano spesso a dover affrontare queste problematiche con un crescente bisogno di formazione e informazione. Ci si chiede quale sia l'età per la diagnosi, quali i campanelli d'allarme e le eventuali azioni preventive, quali le indicazioni per la corretta stesura di un piano didattico personalizzato che tenga conto di tutte le difficoltà presenti.
In questo webinar affronteremo le principali caratteristiche di questi disturbi, cercando di capirne gli elementi distintivi, i campanelli d'allarme e le strategie di aiuto possibili in particolare nello svolgimento dei compiti e delle attività di studio
Lo Psicologo Giuridico nel lavoro con il minore: modalità di interviste e sce...Obiettivo Psicologia Srl
Il lavoro con il minore è uno dei compiti più delicati della professione dello psicologo. Per poter operare in questo ambito è necessario conoscere le linee guida internazionali e rispettare il codice deontologico. L'ambito di intervento è spesso quello forense, pertanto le modalità utilizzate devono essere chiare e ben precise.
Lo psicologo che lavora con i minori è necessario che sia ben formato e che abbia un alto livello di capacità e professionalità, oltre che di esperienza.
Il colloquio clinico è lo strumento principe da utilizzare anche se, in particolare con i minori, i test, con attenzione ai disegni, rivestono grande importanza, in quanto aggiungono e favoriscono la conoscenza del soggetto e aiutano a comprendere ciò che il minore non riesce ad raccontare consciamente, ma che esprime attraverso la simbolizzazione.
Le conoscenze e le competenze che il professionista psicologo ha e che gli permettono di operare con gli adulti non bastano nel lavoro con i minori, proprio a causa della giovane età, della forte suggestione emotiva che hanno nel rapporto con l'adulto, in alcuni casi per la difficoltà di tradurre in parole gli stati d'animo.
Questo è il motivo per cui è necessario formarsi al meglio, per evitare suggestioni, cattive interpretazioni, involontarie manipolazioni e induzioni.
Il webinar si propone di fornire conoscenze sul complesso mondo che attiene il lavoro dello psicologo in ambito minorile: le capacità date dall'ascolto del minore e quelle relative all'interpretazione delle prove grafiche, la conoscenza delle caratteristiche legate all'età evolutiva dei bambini e adattamento delle modalità comunicative adulte a quelle dei minori.
Lo Psicologo Giuridico nel lavoro con il minore: modalità di interviste e sce...Obiettivo Psicologia Srl
Il lavoro con il minore è uno dei compiti più delicati della professione dello psicologo. Per poter operare in questo ambito è necessario conoscere le linee guida internazionali e rispettare il codice deontologico. L'ambito di intervento è spesso quello forense, pertanto le modalità utilizzate devono essere chiare e ben precise.
Lo psicologo che lavora con i minori è necessario che sia ben formato e che abbia un alto livello di capacità e professionalità, oltre che di esperienza.
Il colloquio clinico è lo strumento principe da utilizzare anche se, in particolare con i minori, i test, con attenzione ai disegni, rivestono grande importanza, in quanto aggiungono e favoriscono la conoscenza del soggetto e aiutano a comprendere ciò che il minore non riesce ad raccontare consciamente, ma che esprime attraverso la simbolizzazione.
Le conoscenze e le competenze che il professionista psicologo ha e che gli permettono di operare con gli adulti non bastano nel lavoro con i minori, proprio a causa della giovane età, della forte suggestione emotiva che hanno nel rapporto con l'adulto, in alcuni casi per la difficoltà di tradurre in parole gli stati d'animo.
Questo è il motivo per cui è necessario formarsi al meglio, per evitare suggestioni, cattive interpretazioni, involontarie manipolazioni e induzioni.
Il webinar si propone di fornire conoscenze sul complesso mondo che attiene il lavoro dello psicologo in ambito minorile: le capacità date dall'ascolto del minore e quelle relative all'interpretazione delle prove grafiche, la conoscenza delle caratteristiche legate all'età evolutiva dei bambini e adattamento delle modalità comunicative adulte a quelle dei minori.
La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...Obiettivo Psicologia Srl
La Psicologia dell’Invecchiamento è la disciplina che si occupa delle problematiche di tipo psicologico e neuropsicologico dell’anziano nel corso del processo di invecchiamento.
Sempre più spesso lo psicologo che lavora con gli anziani si trova a contatto con persone affette da demenza, quasi sempre di tipo Alzheimer e con familiari e/o operatori, che necessitano di un aiuto nella gestione dei disturbi comportamentali e dei deficit cognitivi delle persone che assistono. Progettare interventi nel tentativo di ridurre l’impatto che questi disturbi hanno sul quotidiano del malato e di chi se ne occupa significa, innanzitutto, riconoscere fisiologia e patologia della malattia di Alzheimer e saperne sfruttare i vari aspetti a vantaggio del mantenimento delle abilità della persona.
Il metodo Gentlecare, ideato da Moyra Jones, si basa su tre punti fermi, persone, programmi e spazio, che contraddistinguono l’esistenza del malato di Alzheimer. Agire su questi tre punti in maniera consapevole significa migliorare di molto la qualità della vita del paziente e di chi lo assiste. Insegnare alle persone come comunicare, cosa dire, come programmare le giornate e in che maniera adattare l’ambiente fisico e psicologico attorno alla persona malata significa fornire una protesi ben più robusta di un deambulatore o di un sollevatore meccanico. A partire da una buona checklist, infatti, è possibile, al domicilio e nelle strutture per anziani, fornire consulenze adeguate sulla costituzione degli ambienti, la disposizione dei mobili, la scelta dei colori e delle suppellettili più utili e protesiche per la persona affetta da demenza.
OBIETTIVI:
- Fornire una trattazione del metodo Gentlecare
- Offrire indicazioni sugli interventi da adottare per migliorare la comunicazione
- Offrire indicazioni sugli interventi da adottare per programmare la giornata del malato
- Offrire indicazioni sugli interventi da adottare per adattare gli spazi di vita al malato
- Fornire la checklist ambientale per poter effettuare consulenze a domicilio e in strutture per anziani.
La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...Obiettivo Psicologia Srl
La Psicologia dell’Invecchiamento è la disciplina che si occupa delle problematiche di tipo psicologico e neuropsicologico dell’anziano nel corso del processo di invecchiamento.
Sempre più spesso lo psicologo che lavora con gli anziani si trova a contatto con persone affette da demenza, quasi sempre di tipo Alzheimer e con familiari e/o operatori, che necessitano di un aiuto nella gestione dei disturbi comportamentali e dei deficit cognitivi delle persone che assistono. Progettare interventi nel tentativo di ridurre l’impatto che questi disturbi hanno sul quotidiano del malato e di chi se ne occupa significa, innanzitutto, riconoscere fisiologia e patologia della malattia di Alzheimer e saperne sfruttare i vari aspetti a vantaggio del mantenimento delle abilità della persona.
Il metodo Gentlecare, ideato da Moyra Jones, si basa su tre punti fermi, persone, programmi e spazio, che contraddistinguono l’esistenza del malato di Alzheimer. Agire su questi tre punti in maniera consapevole significa migliorare di molto la qualità della vita del paziente e di chi lo assiste. Insegnare alle persone come comunicare, cosa dire, come programmare le giornate e in che maniera adattare l’ambiente fisico e psicologico attorno alla persona malata significa fornire una protesi ben più robusta di un deambulatore o di un sollevatore meccanico. A partire da una buona checklist, infatti, è possibile, al domicilio e nelle strutture per anziani, fornire consulenze adeguate sulla costituzione degli ambienti, la disposizione dei mobili, la scelta dei colori e delle suppellettili più utili e protesiche per la persona affetta da demenza.
Obiettivi
Prima sessione (30 novembre):
- Fornire una definizione di invecchiamento fisiologico e di deterioramento cognitivo per imparare a riconoscerli
- Fornire una definizione di demenza e descrivere la malattia di Alzheimer nelle sue componenti morfologiche, fenomenologiche ed eziologiche
- Fornire una panoramica sulle principali metodologie diagnostiche ad alta definizione, i biomarcatori, i fattori di rischio e le terapie farmacologiche attualmente in uso.
La gestione del malato di Alzheimer a domicilio: strumenti pratici per lo psi...
Introduzione al lavoro psicologico con il comportamento alimentare nei bambini. Sessione 3
1. Introduzione al lavoro psicologico con il
comportamento alimentare nei bambini
1° Sessione: Martedì 27 Febbraio 2018
2° Sessione: Martedì 06 Marzo 2018
3° Sessione: Martedì 13 Marzo 2018
4° Sessione: Martedì 20 Marzo 2018
Dott.ssa Monica Pirola
monicapirola@yahoo.it
1
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Obiettivo Psicologia s.r.l.
webinar@obiettivopsicologia.it
www.opsonline.it
www.scuoladicounselingpsicologico.it
2. PROGRAMMA DI OGGI…
3^ sessione: Martedì 13 Marzo 2018
• Lavorare attivamente nel comportamento alimentare degli adolescenti.
Supportare scelte consapevoli e responsabili
• L’immagine corporea nell’adolescente e il ruolo del comportamento
alimentare
• Tematiche fondamentali da trattare e tematiche tabù. Sapere entrare in
relazione con l’adolescente
2
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3. 3
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ADOLESCENZA
fase evolutiva che segna il passaggio dell’individuo dal mondo infantile a quello adulto
Caratterizzata dalle grandi teorizzazioni e ideali ma anche da
preoccupazioni e ansietà, inscritte all’interno di un non sempre facile
confronto con i cambiamenti legati all’aspetto fisico, cognitivo e sociale.
Fase a volte CRITICA caratterizzata
dalle grandi teorizzazioni e ideali ma
anche da preoccupazioni e ansia,
inscritte all’interno di un non sempre
facile confronto con i cambiamenti
legati
all’aspetto fisico, cognitivo e sociale…
(N.B. A CHE ETA’ INIZIA
L’ADOLESCENZA??)
4. 4
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Molteplici i sentimenti, a volte anche ambivalenti:
nostalgia per i benefici legati all’infanzia ma anche
interesse per le novità che la nuova fase riserva,
inquietudine per la perdita della sicurezza
dell’infanzia ma anche esigenza di una nuova identità.
E’una fase in cui il corpo gioca il ruolo di grande
protagonista: con trasformazioni, a volte, anche
imbarazzanti e l’irrompere della sessualità.
5. 5
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IL CORPO GIOCA IN ADOLESCENZA UN RUOLO CENTRALE
• IL CORPO CHE CAMBIA (lutto del corpo bambino; passaggio del concetto di sé costruito sull’opinione
dei genitori al concetto di sé ricavato dal giudizio dei coetanei)
• IL CORPO SESSUATO (nuove pulsioni e desideri spingono all’esterno della famiglia; una
svalorizzazione temporanea dei genitori facilita il trasferimento degli investimenti affettivi su persone
esterne all’ambiente familiare)
• IL CORPO E L’IDENTITA’: la sensazione di estraneità legata al corpo si accompagna all’insicurezza
nella percezione della propria identità. Per questo il corpo viene utilizzato sia per differenziarsi, sia per
cercare una rassicurante somiglianza con gli altri (gruppo dei coetanei)
• IL CORPO CHE COMUNICA: all’interno del gruppo amicale il corpo è “addobbato” di tutte le insegne
che esprimono una precisa appartenenza
• IL CORPO E IL NARCISISMO: il tempo passato allo specchio, l’interesse esagerato per l’aspetto fisico
denotano un grande investimento su di sé (l’adolescente deve scegliere anche se stesso come oggetto di
interesse, rispetto e stima)
• IL CORPO PATOLOGICO: in adolescenza conflitti e ansie spesso assumono un’espressione corporea
(ipocondria, dismorfofobie, disturbi delle condotte alimentari)
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IMMAGINE CORPOREA:
il modo in cui una persona sperimenta e
considera il proprio corpo.
“Il quadro mentale che ci facciamo del nostro corpo, vale a
dire il modo in cui il corpo appare a noi stessi”
(Schilder)
“L’insieme delle percezioni, affetti e idee che, attraverso la
sua storia personale e gli atteggiamenti della collettività,
un individuo attribuisce al suo corpo” (Allamani)
Quindi l’immagine corporea non è un semplice concetto
cognitivo ma è strettamente legata al mondo emotivo
interno, alla relazione con le figure significative del
mondo esterno e alla storia personale di ciascuno.
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FATTORI CHE INFLUENZANO LO SVILUPPO
DELL’IMMAGINE CORPOREA IN ADOLESCENZA
• FATTORI PSICO-SOCIALI: l’adolescente costruisce l’immagine del corpo
osservando il corpo degli altri, identificandosi con persone che ammira e recependo
le indicazioni dei media e del suo ambiente culturale relativamente alla bellezza e
alla prestanza fisica
• FATTORI PSICOLOGICI: la sicurezza di sé gioca un ruolo importante nella
ristrutturazione della personalità in adolescenza; distorsioni della rappresentazione
del corpo spesso riflettono problemi di ordine diverso
• FATTORI FISICI: la difficoltà a percepire e accettare il proprio corpo, vissuto
come poco familiare, può far sì che fenomeni transitori dello sviluppo fisico (acne,
sovrappeso) possano acquistare forte risonanza psicologica e generare ansia e
disagio
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PAURE LEGATE ALL’IMMAGINE CORPOREA
• PAURA DEL CORPO CHE CAMBIA: può portare l’adolescente a considerare il corpo come un
oggetto da controllare. Il corpo può apparire talmente estraneo che può essere attaccato
• PAURA DI PERDERE IL CONTROLLO: molti comportamenti a rischio, come le diete
sconsiderate, hanno lo scopo di dimostrare la propria capacità di controllo sulla realtà, in un
momento in cui le incertezze sulla propria identità sono grandi
• PAURA DI CRESCERE: un corpo che si trasforma e cresce è colpevole perché ordina la
separazione dalle illusioni, dalla madre, dall’infanzia (Charmet). L’insicurezza sulla propria
capacità di essere davvero autonomi contribuisce all’attuazione di comportamenti vistosi e
talvolta plateali
• PAURA DI NON ESSERE NORMALI: i cambiamenti fisici dello sviluppo avvengono proprio
quando è maggiore il bisogno di percepirsi simili e apprezzati dai coetanei: nel confronto con i
pari, peso e altezza, possono essere usati come indicatori dell’adeguatezza del proprio sviluppo
(problemi se questo è precoce o tardivo)
• PAURA DI ESSERE BRUTTI: vuol dire sentirsi lontani dall’immagine ideale di sé (spesso
troppo esigente). Rischio di inibizione sociale per non esporsi a sentimenti di vergogna
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A tutto ciò si aggiungono modelli culturali di bellezza irraggiungibile, che rinforzano
un’immagine corporea ideale, corrispondente ad un corpo magro e prestante…
le giovani donne di tutto il mondo si trovano a fare i conti con un corpo “diverso” da
quello presentato, entrando a volte in una strada la cui uscita è molto difficile...
Per un ripasso/approfondimento sui DCA: Dalle Grave, Dsm V…
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SITI PRO ANA e PRO MIA
Nascono negli USA, negli anni 1998/1999, espandendosi poi al
continente europeo nel 2002/2003. Precisamente, quelli a favore
dell’anoressia vengono chiamati siti pro-Ana e quelli a favore della
bulimia, meno diffusi, sono invece detti pro-Mia.
In Italia si stimano oltre 300mila siti web, tra blog e forum che
incitano, più o meno volontariamente, al disagio alimentare per mezzo
di pratiche che portano all’anoressia o alla bulimia.
Attualmente tali siti, tantissimi, sono tutti inneggianti all'anoressia e
alla bulimia, considerando tali pratiche un vero e proprio “stile di
vita”. Internet, per mezzo di blog e forum, diviene un potente mezzo di
normalizzazione, mezzo che ha il potere di rendere normale ciò che
non dovrebbe esserlo.
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I 10 COMANDAMENTI DELLA DEA ANA
1) Non essere magri vuol dire non essere attraenti
2) Essere magri è molto più importante che essere sani
3) Devi comprare vestiti, tagliarti i capelli, assumere lassativi, morire di fame, fare
qualsiasi cosa per farti sembrare più magro
4) Non devi mangiare senza sentirti in colpa
5) Non devi mangiare cibo ingrassante senza autopunirti dopo
6) Devi contare le calorie e quindi restringerne l'assunzione
7) Quello che dice la bilancia è la cosa più importante
8) Perdere peso è bene/ prendere peso è male
9) Non puoi mai essere troppo magro
10) Essere magro e non mangiare sono simbolo di vera forza di volontà e successo
COME CONTRASTARE TUTTO QUESTO?
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FATTORI DI PROTEZIONE…
FAMIGLIA:
1. Modelli positivi
2. Disincentivazione esplicita di comportamenti a rischio
3. Stile educativo autorevole (regole esplicite e costante apertura al dialogo)
SCUOLA:
1. Soddisfazione per l’esperienza scolastica
2. Benessere a scuola
3. Successo scolastico
COMUNITA’:
1. Riduzione della spinta verso l’anticipazione dell’adultità
2. Richiesta di comportamenti responsabili nei confronti della comunità locale
Tutto questo grazie anche alla PREVENZIONE svolta da noi psicologi
(COME VEDREMO NEL PROSSIMO INCONTRO)
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COME ENTRARE IN RELAZIONE CON GLI ADOLESCENTI?
-Responsabilità
-Fiducia
-Reciprocità
-Interdipendenza
-Spinta al cambiamento
-Ascolto
-Accoglienza
-Rispecchiamento
-Autenticità
-Tempo
-Modello educativo flessibile
Testi per approfondire il tema:
Anna Fabbrini, Alberto Melucci – L’età dell’oro
Jesper Juul, La famiglia è competente
www.genitorialmente.it
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Importanza della famiglia =
porre le basi prima di arrivare all’adolescenza
• Crescita aspettative nei confronti dei figli e riduzione del tempo della cura (tempo di
qualità);
• «indebolimento» della figura del padre come modello autorevole o eccessivamente
aggressivo = a casa permissivismo o autoritarismo;
• aumento separazioni e divorzi e ricostruzione altri nuclei famigliari;
• Generazione di giovani fragili, con scarso principio di realtà, incapaci di
«autoregolarsi» e ripiegati narcisiticamente (secolo del narcisismo).
• Delega agli altri
Le regole solo in parte possono essere trasmesse con l’insegnamento esplicito verbale:
• Soprattutto dall’adolescenza fondamentale è l’esempio dato dalle figure parentali e i
conseguenti processi imitativi ed identificatori.
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• Importanza della famiglia e scuola:
1. Migliorare le abilità educative dei genitori.
2. Stabilire buoni rapporti tra scuola e famiglia.
3. Sviluppare le abilità sociali e cognitive.
4. Migliorare le relazioni sociali
5. Promuovere un clima famigliare, scolastico ed extra scolastico positivo
• Importanza Buona qualità delle relazioni
amicali (individuo è maggiormente soggetto all’influenza
del gruppo dei pari ).
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Tematiche tabù…
ADOLESCENTI,CORPO E SESSO
“La sessualità è parte della vita degli esseri umani. Dalla relazione che gli
adulti hanno con i bambini, dipende anche il tipo di messaggio che i
bambini ricevono intorno alla sessualità, quale idea essi si fanno del sesso.
Cosa può fare allora l’adulto a proposito della sessualità nel rapporto con i
bambini? Noi suggeriamo che innanzitutto verifichi la propria idea riguardo
alla correlazione tra sessualità e progetto di vita per verificare se la
sessualità è per lui un fatto espansivo, di realizzazione di sé, di
raggiungimento della pienezza del proprio essere. La seconda cosa che
suggeriamo è che l’adulto dia segnali che il sesso non è una cosa sporca, da
nascondere, da negare, da proibire senza dare spiegazioni o motivazioni. Il
cattivo uso del sesso può diventare un fatto negativo, ma il sesso è un fatto
positivo ed è parte integrante della vita. La terza cosa: dare segnali che la
vita è anche piacere, e non solo fatica, sofferenza delusioni.”
Giommi, M.Perrotta (1994)
Guida all’educazione sessuale. Juvenilia, Milano
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“Se vogliamo parlare con i figli adolescenti di sesso “dobbiamo avere in mente
qualcosa di molto bello che ancora ci appassiona. Dobbiamo poter trasmettere loro
il gusto per un grande piacere che si può raggiungere soltanto se si è disposti a
spendere un po’ di impegno e di fatica. Dobbiamo far nascere in loro il desiderio
di una sessualità fatta di gioia, di corpi che si prendono, di emozioni, di piacere dei
sensi e di gioco, d’amore, di stupore e di doni. Dobbiamo convincerli che ne vale
la pena, anche quando il cammino può sembrare un po’ troppo lungo e difficile.
Sia pure la nostra, una battaglia contro il fast food del sesso, contro l’inevitabile
delusione del tutto e subito, ma sia combattuta con la forza del piacere più che con
codici e divieti. Soltanto per qualcosa che merita i ragazzi sono disposti ad
accettare la scommessa con se stessi e con la vita. Qualcosa che dia un senso al
sesso.
Fabio Veglia, Rossella Pellegrini (2003)
C’era una volta la prima volta.
Come raccontare il sesso e l’amore
a scuola, in famiglia, a letto insieme.
Erickson, Trento
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Nel passaggio da infanzia a
preadolescenza tutte le sfide
evolutive ruotano intorno ai
cambiamenti corporei e alle nuove
funzioni che il corpo deve
assolvere.
La tappa conclusa dell’acquisizione
dello schema corporeo evolve ora
nella nuova sfida:
la mentalizzazione corporea
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“Pensare al proprio corpo non significa pensare il corpo. Pensarci è facile,
pensarlo è arduo perché significa tentare di rappresentarlo nel suo
insieme, nel suo aspetto complessivo, partitamene nelle sue funzioni,
regalargli un significato relazionale, sociale, sentimentale, erotico,
generativo ed etico: e riuscire a ipotizzare il suo sviluppo, la sua
decadenza e la sua morte, raccogliere e dare senso alle nuove esperienze
del desiderio ingovernabile e del piacere perturbante.
L’adolescente prevede di affrontare e riuscire a realizzare questo compito di
sviluppo che definiamo “mentalizzazione del corpo”, per sottolinearne
l’aspetto centrale e cioè la costruzione mentale di un’immagine, di una
rappresentazione ricca di affetti; un evento psichico diverso da quello
previsto dalla costruzione dello schema corporeo”
G.Pietropolli Charmet
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“Gli adolescenti vivono immersi in un bagno di suoni provenienti
da congegni elettronici che incanalano verso le orecchie un
flusso di sonorità musicale mentre i loro occhi sono
bombardati da uno stormo di immagini televisive. Il loro
spazio sociale di incontro e di apprendimento sta diventando
sempre più Internet e il loro modo di comunicare è quello
legato alla posta elettronica. Una delle immediate conseguenze
di questa esperienza è la diminuzione dell'importanza del
corpo. Il corpo naturale rimane punto d‘appoggio di immense
protesi elettroniche che creano un nuovo concetto di corpo dai
confini assai indefinibili”.
G. Pietropolli Charmet Ragazzi cibernetici ascoltate il vostro corpo.
Corriere Salute, 17/1/1999
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“Chi ha figli adolescenti spesso tende a punteggiare sui loro mutamenti e si pone
come osservatore esterno di ciò che accade, dimenticando di essere parte di un
sistema in interazione costante e in cui i singoli membri vivono una condizione
di INTERDIPENDENZA, in cui il comportamento e le emozioni di ognuno sono
fortemente collegati a quelli degli altri”.
“Questo momento di passaggio ha bisogno della collaborazione di tutto il sistema
familiare: i ragazzi hanno diritto di attraversare il loro momento di crisi e i
genitori devono ricostruire l’equilibrio tra distanza e vicinanza, ma spesso si
sentono in difficoltà perché fanno fatica a contattare gli adolescenti che sono stati
per poter entrare in contatto con i propri figli”.
23. 23
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“Noi adulti tendiamo a vedere gli adolescenti in due modi: o come creature
inquiete, in guerra col mondo, o come esseri fragili e insicuri alla ricerca della
propria identità. Ma questa età ha anche il volto della creatività, del desiderio di
costruire se stessi e il proprio futuro, di fare progetti, di mettersi alla prova e di
inseguire i propri sogni e con essi costruire una vita che valga la pena di essere
vissuta”.
I genitori per aiutare davvero i ragazzi devono saper reggere lo stare nel tempo
sospeso dell’incertezza, dell’ambivalenza e della confusione.
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24. 24
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SEPARARE LE PROPRIE FERITE DA
QUELLE DEI FIGLI per poterli aiutare
senza spaventarsi e senza irrigidirsi. Se
trovano un buon terreno di confronto e non
vengono represse, le richieste d’aiuto degli
adolescenti possono diventare assunzione
consapevole dell’interdipendenza come
sistema di relazioni di scambio.
Se si arriva a questa condizione si giungerà
ad un punto di svolta fondamentale: la
tolleranza dei propri limiti e il
riconoscimento dei propri bisogni permette
di riconoscere se stessi e l’altro come
persone reali con le quali si può entrare in
contatto autentico, senza correre il rischio di
costruire relazioni fusionali.