Uso dei servizi per la prima infanzia: opinioni e preferenze dei genitori a Torino. Una sintesi dei risultati dell’indagine della Fondazione Agnelli in collaborazione con i Servizi Educativi della Città di Torino.
Consigli e riflessioni sul cyberbullismogiovanni23ctp
Progetto "Attenti al Lupo"
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO "GIOVANNI XXIII"
Centro Territoriale Permanente per l’Istruzione e la Formazione in Età Adulta
Progetto "Attenti al Lupo"
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO "GIOVANNI XXIII"
Centro Territoriale Permanente per l’Istruzione e la Formazione in Età Adulta
L’esperienza del terremoto ha lasciato segni profondi nella vita di ognuno di noi, delle nostre famiglie e del nostro paese: sintesi della fase linguistica –espressiva dell’intero percorso.: i luoghi più colpiti parlano ed esprimono pensieri e sentimenti. Classe 3^A Scuola Secondaria"M.Polo" Crevalcore (BO)
Uso dei servizi per la prima infanzia: opinioni e preferenze dei genitori a Torino. Una sintesi dei risultati dell’indagine della Fondazione Agnelli in collaborazione con i Servizi Educativi della Città di Torino.
Consigli e riflessioni sul cyberbullismogiovanni23ctp
Progetto "Attenti al Lupo"
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO "GIOVANNI XXIII"
Centro Territoriale Permanente per l’Istruzione e la Formazione in Età Adulta
Progetto "Attenti al Lupo"
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO "GIOVANNI XXIII"
Centro Territoriale Permanente per l’Istruzione e la Formazione in Età Adulta
L’esperienza del terremoto ha lasciato segni profondi nella vita di ognuno di noi, delle nostre famiglie e del nostro paese: sintesi della fase linguistica –espressiva dell’intero percorso.: i luoghi più colpiti parlano ed esprimono pensieri e sentimenti. Classe 3^A Scuola Secondaria"M.Polo" Crevalcore (BO)
La scuola diventa galleria - Opere di Sara MontaniSara Montani
Il progetto nasce da un'idea di Sara Montani, secondo la quale un'aula delle scuole coinvolte diventa spazio espositivo temporaneo, aperto anche alla cittadinanza.
Al Liceo"Primo Levi" viene allestita una mostra dell’artista, alla Scuola Media "De Gasperi" quella degli alunni.
Un'esperienza simile, ma per altri aspetti diversa, è stata recentemente concretizzata presso la Direzione Didattica Cesare Battisti, Plesso Palmieri di Milano, in cui è stata inaugurata la Galleria delle Lavagne, spazio di arte contemporanea, nel quale vi lavorano artisti affermati e sensibili alla formazione, con l'intenzione di portare all'interno della scuola la loro esperienza di vita, le loro conoscenze del “mestiere” e quel particolare “sentire sensibile” che li accomuna, da condividere con gli studenti.
Articolazione del progetto
Il progetto è articolato in due fasi.
La prima fase è finalizzata alla realizzazione di stampe d'arte da parte degli alunni del Liceo e della Scuola Media.
La seconda fase consiste in un laboratorio museografico che ha come obiettivo l'allestimento di una mostra temporanea con l'artista, nonché l'organizzazione dell'evento conclusivo del progetto, con l'esposizione e la valorizzazione delle opere realizzate dagli alunni partecipanti.
Entrambi i laboratori sono articolati in sette incontri, condotti in orario extracurricolare e distribuiti nel corso dell’a.s. da dicembre a maggio.
Lo svolgimento delle attività laboratoriali è preceduto da due incontri introduttivi teorici, comuni alle classi, al fine della conoscenza della tecnica calcografica e dei principi museografici moderni.
Durante il laboratorio di incisione calcografica gli alunni, divisi in gruppi, realizzanno stampe d'arte, partendo dal testo della Carta Universale dei Diritti Umani.
Il laboratorio museografico consiste nell'allestimento della mostra di Sara Montani all'interno di uno spazio del Liceo, aperto alla cittadinanza con un servizio guide fornito dai nostri alunni, per due sabati consecutivi e in orario pomeridiano.
A conclusione del progetto è allestita dagli stessi alunni un'esposizione, presso la Scuola Media, delle opere realizzate durante il corso di incisione, che alla fine dell'a.s. troveranno una collocazione permanente presso i corridoi del Liceo.
Due mesi allo spazio famiglie Cicabum di Caponago // Associazione Materiali S...Industria Scenica
Un racconto attraverso parole immagini del progetto Cicabum, spazio dedicato a genitori e figli promosso dal Comune di Caponago. E' un progetto di Materiali Scenici.
Quel 27 gennaio mio papà mi ha liberata dalle zavorre della nostalgia; mi ha permesso di accettare la mia identità composta da due anime, da due culture, da due patrie: non potrei consistere senza una delle due.
Storia di un reduce dai campi di sterminio nazisti, fra i molti che racchiude, è questo forse il messaggio conclusivo del libro memoria-romanzo di Centonze. Quello che condensa i caratteri del suo animo esuberante e mette in luce il legame profondo con il padre. Legame che non è banale attaccamento al genitore preferito, ma elogio della paternità – il senso acuto della responsabilità sopravvissuto in uomo pur così ferito e segnato da una esperienza atroce - e della maternità. Perché Cosetta (colei che scrive in prima persona) l’ha preso veramente per mano, come quei bambini che si sono persi in un contesto non più familiare, e che il sentimento materno spinge a raccogliere per “riportare a casa”. Rapporto unico ed esemplare sul quale fiorisce come sentimento maturo il perdono di Lui ai suoi aguzzini e la sapiente - sperimentata sulla sua carne - fraternità di Lei.
Un limoncello all'inferno (prima stazione)elnovovassor
Quel 27 gennaio mio papà mi ha liberata dalle zavorre della nostalgia; mi ha permesso di accettare la mia identità composta da due anime, da due culture, da due patrie: non potrei consistere senza una delle due.
Storia di un reduce dai campi di sterminio nazisti, fra i molti che racchiude, è questo forse il messaggio conclusivo del libro memoria-romanzo di Centonze. Quello che condensa i caratteri del suo animo esuberante e mette in luce il legame profondo con il padre. Legame che non è banale attaccamento al genitore preferito, ma elogio della paternità – il senso acuto della responsabilità sopravvissuto in uomo pur così ferito e segnato da una esperienza atroce - e della maternità. Perché Cosetta (colei che scrive in prima persona) l’ha preso veramente per mano, come quei bambini che si sono persi in un contesto non più familiare, e che il sentimento materno spinge a raccogliere per “riportare a casa”. Rapporto unico ed esemplare sul quale fiorisce come sentimento maturo il perdono di Lui ai suoi aguzzini e la sapiente - sperimentata sulla sua carne - fraternità di Lei.
1. A quattro anni dal SENTIRE all’ ESPRIMERE EMOZIONI Il racconto è per noi una forma di mediazione nel passaggio dal sentire un’emozione alla sua espressione ed elaborazione; il raccontare ha permesso ai bambini di liberare le emozioni in maniera positiva, senza spaventarsi, di ciò che provavano.
2. Il percorso legato al racconto si è sviluppato quando tutti i bambini hanno portato a scuola una bottiglia di plastica contenente oggetti, immagini, elementi trovati e raccolti durante le vacanze estive. Ciascuno aveva il piacere di presentare agli amici il suono speciale prodotto dalla sua bottiglia interpretando il ricordo, l’immagine, le emozioni dei momenti vissuti. Raccogliere emozioni
3. Sentire un’emozione Giocare in modi sempre diversi le proprie emozioni, come la pittura ad esempio, ha permesso ai bambini di prendere confidenza con il proprio sentire emotivo, traducendolo poi in azioni grafiche. L’emozione è diventata segno e colore: tutto questo per dare voce concreta al proprio sentire.
4. Sentire la rabbia “ quando mi arrabbio mi trema il mento, sento la rabbia dentro la pancia che mi sale su fino alla faccia e divento rosso rosso… “ Esprimere Il saliscendi della rabbia: quando sale c’è molto rosso, quando scende il rosso sparisce piano, piano… I bambini hanno individuato nei tamponi da battere e premere forte, lo strumento per fare uscire tutta la rabbia dal corpo . Il cestino della rabbia: dove ognuno poteva andare a buttare fuori il suo malessere, la sua rabbia scaricata su un foglio, uno sputo, un urlo.
5. Sentire la paura “ ho paura, quando mi chiudono la porta della camera … quando ho paura mi sento i piedi deboli, sento la paura nella gola …” “ ho paura quando chiudo gli occhi e vedo tutto nero, ma se li sfrego vedo lampi di luce bianca. “ Esprimere Il nero, individuato come il colore della paura, era lo sfondo da realizzare con le spugne; i lampi bianchi, li abbiamo realizzati facendo saltare un pezzetto di corda immerso nella tempera bianca.
6. Sentire la tristezza “ Sono triste quando qualcuno mi strappa un gioco, mi viene da piangere se uno non è più mio amico, la tristezza è trasparente come le lacrime, la tristezza e le lacrime sono un po’ grigie, come le nuvole quando piove”… Esprimere Sono state realizzate due pitture che rappresentavano la tristezza: una su carta trasparente (come le lacrime) con goccioline che cadevano dal contagocce l’altra su un foglio grigio
7. Sentire la felicità “ Non c’è un colore per dire quando si è felice, ne occorrono tanti come nell’arcobaleno”…. La gioia e l’ allegria si sono un po’ mescolate nei racconti dei bambini: “l’allegria è gialla, arancione come il sole, è quando uno gioca con gli amici, quando corre, quando si gioca a palla …” “ uno può essere allegro, perché gli viene da ridere, ma non è detto che sia felice …” Esprimere
8. Imprigioniamo le emozioni La bottega del mago “ Ho cominciato con il rosso, un po’ di rabbia che mi veniva quando mio padre vinceva a biliardino e poi c’è un po’ di giallo, l’allegria che mi veniva a giocare con Mattia. Poi ho messo del nero, la paura, che sentivo quando la mia mamma spegneva la luce in camera mia e chiudeva la porta ed io restavo solo. C’è tanto azzurro, la felicità, che sento quando gioco con la mamma in camera mia ; c’è il bianco, di nuovo la paura, quando mio padre mi prendeva le gambe, con le sue mani ed io non mi potevo muovere, era un gioco. Ho messo tanto grigio, la tristezza, che ho provato quando Mattia ed io litighiamo …”
9. … altri modi per Esprimere emozioni Il mosaico con i colori delle emozioni, è stato usato per nuove strutture “artistiche”.
10. Anche gli oggetti raccontano Gli oggetti portati dai bambini, legati a ricordi ed emozioni, sono usciti da una scatola cassaforte per collocarsi su un supporto colorato; il quadro ha racchiuso le storie e le relative emozioni vissute, percepite e riconosciute. Le opere di Joseph Cornell, osservate insieme ai bambini, hanno contribuito ad ispirarci nella costruzione dei quadri racconto