Stress lavoro correlato - Cos'è e come si misuraElisa Corsa
“Lo stress è una condizione fisiologica che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentano in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro” (Accordo <europeo sullo stress lavorativo, 2004)
Le cause che caratterizano il fenomeno dello stress lavoro-correlato con la definizione di stress, la distinzione dello stress positivo e negativo e gli interventi a livello individuele e organizzativo per la gestione dello stress nei luoghi di lavoro
Stress lavoro correlato - Cos'è e come si misuraElisa Corsa
“Lo stress è una condizione fisiologica che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentano in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro” (Accordo <europeo sullo stress lavorativo, 2004)
Le cause che caratterizano il fenomeno dello stress lavoro-correlato con la definizione di stress, la distinzione dello stress positivo e negativo e gli interventi a livello individuele e organizzativo per la gestione dello stress nei luoghi di lavoro
Conoscere e riconoscere il fenomeno dello Stress lavoro-correlato. Cosa dice la legge a riguardo, quali possono essere le sue cause e le sue conseguenze, l'importanza di rilevarlo per il benessere del lavoratore e dell'azienda
Webinar | Stress lavoro-correlato e sicurezza sul lavoro: il ruolo dello psic...Obiettivo Psicologia Srl
Lo stress lavoro-correlato è un rischio di natura psicosociale, un fenomeno che interessa le organizzazioni e che può compromettere la salute psicofisica dei lavoratori.
Dal 2008, con il D.Lgs 81/08, i datori di lavoro di tutte le aziende italiane sono obbligati a valutare tale rischio con l’obiettivo di trovare soluzioni che possano ridurre lo stress, prevenendo conseguenze dannose alla persona, all’azienda e all’intera società. Diviene quindi fondamentale creare un buon ambiente di lavoro per favorire il benessere organizzativo.
L’attenzione posta nei confronti dello stress nei contesti lavorativi, rappresenta una buona opportunità professionale per lo psicologo, che più di chiunque altro professionista dispone di strumenti, conoscenze e competenze utili a migliorare la qualità della vita professionale dei lavoratori.
My Set Consulting\'s goal is to encourage market success for companies through the maintenance and improvement of people quality of life from both physical, psychological and social point of view.
Il mobbing: tra tutela delle condizioni di lavoro ed efficienza organizzativ...Drughe .it
Nella sezione dedicata al “lavoro” del “Rapporto Italia 2013” (presentato a Roma il 4 febbraio 2013) sul sen timent degli italiani, recentemente presentato dall’Istituto di ricerca EURISPES, emerge un quadro non certo rasserenante; l’indagine, invero, prende in analisi alcuni dei principali elementi di criticità del contesto sociale italiano, tra i quali un ruolo di primaria importanza può essere riconosciuto al “mobbing”, che: «da semplice forma di repressione nei confronti di un lavoratore, si è ormai delineato come problematica complessa». I dati riportati nel richiamato studio si presentano come intrinsecamente allarmanti: il 23,5 % degli occupati – senza particolare distinzione tra soggetti di sesso femminile e soggetti di sesso maschile – affermano di riconoscere i “sintomi” del mobbing e di essere stati, almeno una volta, interessati dal mede simo, dichiarando di aver subìto forme di sopruso o, addirittura, di persecuzione. Fra le classi di età interessate dall’indagine, i giovani risultano i maggior mente colpiti, in una percentuale del 35,5 % di soggetti interessati, con ogni probabilità, in ragione della diffusa precarietà. Di sicuro interesse, inoltre, è il dato relativo alla diffusione delle due forme di mobbing: il c.d. mobbing “verticale”, meglio noto come “bossing”, risulta prevalentemente diffuso (nell’87,6 % dei casi), mentre il c.d. mobbing “orizzontale” si riscontra, “solamente”, nel 39,2 % dei casi.
MALE DI VIVERE - I VOLTI DEL DISAGIO DI ROSELLA DE LEONIBUS (Ottobre 2011)Drughe .it
Un pesante cocktail di sentimenti rabbiosi e depressivi, dove la demotivazione e la mancanza di fiducia nel futuro si connettono ad una sorta di assuefazione rassegnata davanti a comportamenti come il mobbing e il bullismo, e dove la violenza in tutte le sue manifestazioni (da quella legata alle competizioni sportive alla violenza di genere, da quella sulle strade a quella del linguaggio quotidiano) sembra endemica ed inevitabile.
La valutazione del rischio da stress lavoro-correlato: un’opportunità per conoscere la propria azienda.
SALeF per la valutazione dello stress lavoro-correlato L’introduzione dell’obbligo di valutare il rischio da stress lavoro-correlato sta determinando la richiesta da parte delle aziende, di strumenti valutativi semplici, economici e validi. SALeF offre un accompagnamento altamente professionale, con modelli di valutazione a misura ed un “menù” di offerte formative e di interventi di miglioramento.
Gli strumenti e le iniziative vengono valutate di volta in volta in base alla specifica realtà della singola azienda e della sua organizzazione.
Conoscere e riconoscere il fenomeno dello Stress lavoro-correlato. Cosa dice la legge a riguardo, quali possono essere le sue cause e le sue conseguenze, l'importanza di rilevarlo per il benessere del lavoratore e dell'azienda
Webinar | Stress lavoro-correlato e sicurezza sul lavoro: il ruolo dello psic...Obiettivo Psicologia Srl
Lo stress lavoro-correlato è un rischio di natura psicosociale, un fenomeno che interessa le organizzazioni e che può compromettere la salute psicofisica dei lavoratori.
Dal 2008, con il D.Lgs 81/08, i datori di lavoro di tutte le aziende italiane sono obbligati a valutare tale rischio con l’obiettivo di trovare soluzioni che possano ridurre lo stress, prevenendo conseguenze dannose alla persona, all’azienda e all’intera società. Diviene quindi fondamentale creare un buon ambiente di lavoro per favorire il benessere organizzativo.
L’attenzione posta nei confronti dello stress nei contesti lavorativi, rappresenta una buona opportunità professionale per lo psicologo, che più di chiunque altro professionista dispone di strumenti, conoscenze e competenze utili a migliorare la qualità della vita professionale dei lavoratori.
My Set Consulting\'s goal is to encourage market success for companies through the maintenance and improvement of people quality of life from both physical, psychological and social point of view.
Il mobbing: tra tutela delle condizioni di lavoro ed efficienza organizzativ...Drughe .it
Nella sezione dedicata al “lavoro” del “Rapporto Italia 2013” (presentato a Roma il 4 febbraio 2013) sul sen timent degli italiani, recentemente presentato dall’Istituto di ricerca EURISPES, emerge un quadro non certo rasserenante; l’indagine, invero, prende in analisi alcuni dei principali elementi di criticità del contesto sociale italiano, tra i quali un ruolo di primaria importanza può essere riconosciuto al “mobbing”, che: «da semplice forma di repressione nei confronti di un lavoratore, si è ormai delineato come problematica complessa». I dati riportati nel richiamato studio si presentano come intrinsecamente allarmanti: il 23,5 % degli occupati – senza particolare distinzione tra soggetti di sesso femminile e soggetti di sesso maschile – affermano di riconoscere i “sintomi” del mobbing e di essere stati, almeno una volta, interessati dal mede simo, dichiarando di aver subìto forme di sopruso o, addirittura, di persecuzione. Fra le classi di età interessate dall’indagine, i giovani risultano i maggior mente colpiti, in una percentuale del 35,5 % di soggetti interessati, con ogni probabilità, in ragione della diffusa precarietà. Di sicuro interesse, inoltre, è il dato relativo alla diffusione delle due forme di mobbing: il c.d. mobbing “verticale”, meglio noto come “bossing”, risulta prevalentemente diffuso (nell’87,6 % dei casi), mentre il c.d. mobbing “orizzontale” si riscontra, “solamente”, nel 39,2 % dei casi.
MALE DI VIVERE - I VOLTI DEL DISAGIO DI ROSELLA DE LEONIBUS (Ottobre 2011)Drughe .it
Un pesante cocktail di sentimenti rabbiosi e depressivi, dove la demotivazione e la mancanza di fiducia nel futuro si connettono ad una sorta di assuefazione rassegnata davanti a comportamenti come il mobbing e il bullismo, e dove la violenza in tutte le sue manifestazioni (da quella legata alle competizioni sportive alla violenza di genere, da quella sulle strade a quella del linguaggio quotidiano) sembra endemica ed inevitabile.
La valutazione del rischio da stress lavoro-correlato: un’opportunità per conoscere la propria azienda.
SALeF per la valutazione dello stress lavoro-correlato L’introduzione dell’obbligo di valutare il rischio da stress lavoro-correlato sta determinando la richiesta da parte delle aziende, di strumenti valutativi semplici, economici e validi. SALeF offre un accompagnamento altamente professionale, con modelli di valutazione a misura ed un “menù” di offerte formative e di interventi di miglioramento.
Gli strumenti e le iniziative vengono valutate di volta in volta in base alla specifica realtà della singola azienda e della sua organizzazione.
Il calcolo dei costi dello stress e dei rischi psicosociali nei luoghi di lav...Drughe .it
I rischi psicosociali e lo stress lavoro-correlato, unitamente alle ripercussioni negative sulla salute e sull’economia, interessano un numero estremamente elevato di luoghi di lavoro in Europa (EU-OSHA, 2014a, 2014b). Tra i cambiamenti significativi osservati nei luoghi di lavoro negli ultimi decenni, che hanno portato a nuove sfide per la sicurezza e la salute sul lavoro (SSL), si annoverano gli sviluppi sociopolitici a livello globale, come il diffondersi della globalizzazione e l’instaurarsi di un libero mercato, i progressi nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nuovi tipi di accordi in materia contrattuale e di orario di lavoro e gli importanti mutamenti demografici (EU-OSHA, 2007). In un più ampio contesto sociologico, la vita lavorativa risente di una accelerazione del ritmo di vita in generale, che determina un’intensificazione del lavoro, con ritmi costantemente incalzanti, la necessità di eseguire più compiti contemporaneamente (“multitasking”) e il bisogno di acquisire nuove competenze anche soltanto per mantenere lo status quo (Rosa, 2013). Oltre a questi cambiamenti strutturali e a lungo termine, l’attuale crisi economica sta sottoponendo datori di lavoro e lavoratori a una pressione crescente per rimanere competitivi.
Adecco Formazione e Six Seconds Italia propongono una serie di workshop GRATUITI in varie location italiane sulla gestione dello stress, declinandolo nella categoria dell’intelligenza emotiva.
L'INAIL ha reso disponibile sul proprio sito internet un manuale che spiega la valutazione dello stress correlato sul lavoro fornendo una pratica check list da utilizzare in fase di valutazione dello stesso
Corso ASPP/RSPP mod. A3 - Inviduazione e valutazione dei rischiRoberto Rocchegiani
Corso per ASPP/RSPP ideato nel 2016 con elementi di novità dal punto di vista didattico. Parliamo della individuazione dei rischi e della loro valutazione, con particolare riferimento agli attuali panorami occupazionali.
Siamo agli inizi di una presumibile inversione di tendenza dal punto di vista produttivo, ma occorre rivalutare la sopravvenuta rischiosità derivante dalla differenza di genere e l'attuale impoverimento delle organizzazioni, dal punto di vista esperenziale e professionale.
Elementi che stanno determinando un forte incremento delle domande di malattia professionale ed un incremento degli infortuni mortali.
Similar to PuntoSicuro 05 Giugno 2013 - Rischio stress: il carico di lavoro mentale e la valutazione (20)
CAMERA DEI DEPUTATI N. 1722 - PROPOSTA DI LEGGE - Disposizioni per la prevenz...Drughe .it
CAMERA DEI DEPUTATI N. 1722 - PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI ROBERTO ROSSINI, GALANTINO, FRATE, DAVIDE AIELLO, CASA, CATALDI, CECCONI, DE GIROLAMO, GIANNONE, GIULIODORI, LOMBARDO, MAMMÌ, PENNA, RAFFA, ROMANIELLO, SARLI, VILLANI, VIZZINI
Disposizioni per la prevenzione e il contrasto delle molestie morali e delle violenze psicologiche in ambito lavorativo
Presentata il 1° aprile 2019
…..
INTRODUZIONE DELL’ARTICOLO 610-BIS DEL CODICE PENALE
Dopo l’articolo 610 del codice penale è inserito il seguente:
« Art. 610-bis. – (Atti di discriminazione o di persecuzione psicologica in ambito lavorativo) – Chiunque, nel luogo o nell’ambito di lavoro, si rende responsabile di atti, omissioni o comportamenti di vessazione, discriminazione, violenza morale o persecuzione psicologica, reiterati nel tempo in modo sistematico o abituale, che provochino un degrado delle condizioni di lavoro tale da compromettere la salute fisica o psichica ovvero la professionalità o la dignità della lavoratrice o del lavoratore, è punito, salvo che il fatto costituisca più grave reato, con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da euro 30.000 a euro 100.000.
La pena di cui al primo comma è aumentata di un terzo se gli atti, le omissioni o i comportamenti sono commessi dal superiore gerarchico ovvero in accordo tra più persone appartenenti al medesimo ambiente di lavoro. Se gli atti, le omissioni o i comportamenti sono commessi nei confronti di una donna in stato di gravidanza o nel corso dei primi quattro anni di vita del figlio, ovvero nei confronti di un minore o di una persona con disabilità ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, le pene di cui ai commi primo e secondo del presente articolo sono aumentate della metà.
Il delitto è punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. Si procede d’ufficio nelle ipotesi di cui al secondo e al terzo comma».
Le conseguenze nefaste del mobbing (Lavoro@Confronto - Numero 26 - Marzo/Apr...Drughe .it
Le conseguenze nefaste del mobbing
A colloquio con Herald Hege, psicologo del lavoro
di Dorina Cocca e Tiziano Argazzi
Lavoro@Confronto - Numero 26 - Marzo/Aprile 2018
DISTURBI DEL SONNO E PATOLOGIE MOBBING-CORRELATEDrughe .it
DISTURBI DEL SONNO E PATOLOGIE MOBBING-CORRELATE
UNIVERSITÀ DI PISA
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso di laurea specialistica in Medicina e Chirurgia
I disturbi del sonno giocano un ruolo importante nel disturbo da disadattamento lavorativo, in particolare se questo disturbo consegue ad attività mobbizzanti.
MOBBING e PSICONEUROIMMUNOLOGIA: DALLO STRESS PSICOSOCIALE ALLA MALATTIA Drughe .it
MOBBING e PSICONEUROIMMUNOLOGIA: DALLO STRESS PSICOSOCIALE ALLA MALATTIA
Emilia Costa - Flora Ippoliti
Cattedra di Psichiatria, Sapienza Università di Roma
Cattedra di Immunologia sapienza Università di Roma
E’ ormai noto come il “Mobbing è una forma di violenza psicofisica e molestia morale che conduce al degrado delle condizioni di lavoro ed è atta a ledere la salute, la professionalità, la dignità e l’immagine della persona lavoratore …”(Costa E. 2002).
È considerato illegittimo, anche qualora non contrasti con specifiche disposizioni, il licenziamento disposto a conclusione di un percorso vessatorio di mobbing.
Aspetti clinici del Mobbing - Prof. Dott. Gino Pozzi Drughe .it
Ministero degli Affari Esteri
D.G.R.O. – Istituto Diplomatico
Mattinata di sensibilizzazione sul fenomeno del Mobbing
Sala Conferenze Internazionali - Palazzo della Farnesina
Roma, 18 novembre 2009
Aspetti clinici del Mobbing - Prof. Dott. Gino Pozzi (Ricercatore confermato e Professore aggregato di Psichiatria - Facoltà di Medicina e Chirurgia "A. Gemelli" - Università Cattolica del Sacro Cuore Roma).
Un male oscuro chiamato mobbing
di Dorina Cocca e Tiziano Argazzi
Il termine mobbing ha una derivazione anglosassone; il verbo è “to mob” che significa affollarsi intorno a qualcuno, ed anche assalire, malmenare e aggredire. Diretto derivato di una comune espressione latina, mobile vulgus (folla tumultuante), che identificava la situazione tipica di una marcia o di un evento caratterizzato dalla presenza di persone con la cattiva abitudine di muoversi in modo disordinato spingendo ed urtando i vicini. Il dizionario Treccani ci ricorda che la parola viene usata in etologia per indicare il comportamento messo in atto da un gruppo di potenziali prede nei confronti di un predatore, per intimorirlo e dissuaderlo dall’attacco. Ed infatti il primo ad usare tale termine è stato proprio un etologo, Konrad Lorenz, all’inizio degli anni ’70, per descrivere il comportamento di alcuni animali che si coalizzano contro un componente del gruppo per escluderlo ed isolarlo.
Il mobbing, ovvero il lavoro nella modernità “liquida” di Tiziano MorettiDrughe .it
Già a suo tempo, John Maynard Keynes, nel suo celebre apologo delle giraffe in lotta attorno ad un albero per assicurarsi le foglie migliori, aveva ammonito sui rischi insiti in una società dove conta solo la competizione. È tempo allora di ripensare profondamente i meccanismi che stanno alla base del mondo del lavoro. La lotta al mobbing, e alle sue pesantissime conseguenze personali e collettive, non si sostiene soltanto con le pur necessarie azioni legali e sindacali. Occorre far sì che la massa indistinta racchiusa nell’espressione “capitale umano” torni a diventare un insieme di persone ognuna con i propri diritti, la propria individualità, le proprie speranze e la propria vita da realizzare in modo dignitoso. Questo è un compito che spetta all’educazione e, soprattutto alla politica. Sarebbe un modo per celebrare degnamente il settantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti umani che cadrà nel 2018. Sarà davvero possibile veder realizzato davvero questo augurio?
Mobbing: virus organizzativo - La prevenzione del fenomeno per lo sviluppo de...Drughe .it
DEFINIZIONE DI MOBBING PSICOSOCIALE
“Atti, atteggiamenti o comportamenti di violenza morale o psichica in occasione di lavoro ripetuti nel tempo in modo sistematico o abituale che portano ad un degrado delle condizioni di lavoro idoneo a compromettere la salute o la professionalità o la dignità del lavoratore e della lavoratrice”
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Funzione Pubblica
Un male oscuro chiamato mobbing
di Dorina Cocca e Tiziano Argazzi
(Lavoro@Confronto - Numero 22 - Luglio/Agosto 2017)
In Italia il mobbing sta assumendo proporzioni significative e per molti aspetti allarmanti in ciò accentuato anche dalla crisi economica e la crescente disoccupazione che diventano fardelli sempre più pesanti per quei lavoratori che sono fatti oggetto di soprusi e sono per certi versi costretti a subirli per paura di perdere il posto di lavoro.
Università La Statale di Milano - Un solo evento stressante può causare effet...Drughe .it
Uno studio dell’Università Statale di Milano osserva come un singolo evento stressante possa causare modificazioni a lungo termine nella trasmissione nervosa e nella struttura dei circuiti neuronali, aprendo nuove vie per la gestione del Disturbo Post‐traumatico da Stress.
Milano, 14 novembre 2016 ‐ Lo stress causato da vari fattori ambientali (traumi, eventi naturali, stress psicologico, etc.) è considerato un fattore di rischio importante per numerose malattie, in particolare le malattie neuropsichiatriche e neurodegenerative. Uno studio recente, pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry (del gruppo Nature), ha dimostrato che un solo evento stressante può causare effetti a lungo termine nella corteccia cerebrale. La ricerca è stata coordinata da Laura Musazzi e Maurizio Popoli, del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano.
CAMERA DEI DEPUTATI N. 2191 - PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DELLA DEPUTATA G...Drughe .it
Introduzione dell’articolo 582-bis del codice penale, in materia di molestia morale e violenza psicologica nell’attività lavorativa (mobbing e straining).
Presentata il 14 marzo 2014
PROPOSTA DI LEGGE
ART. 1.
1. La Repubblica promuove incontri tra i diversi soggetti del mercato del lavoro al fine di sensibilizzare i lavoratori, i datori di lavoro e i sindacati al rispetto della normativa in materia dei reati di mobbing e di straining.
ART. 2.
1. Dopo l’articolo 582 del codice penale è inserito il seguente:
« ART. 582-bis. – (Mobbing e straining). Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il datore di lavoro o il lavoratore che, in pendenza di un rapporto di lavoro, con più azioni di molestia, minaccia, violenza morale, fisica o psicologica ripetute nel tempo ponga in pericolo o leda la salute fisica o psichica ovvero la dignità di un lavoratore, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 5.000 a euro 20.000. Il delitto è procedibile d’ufficio. Se la condotta di cui al primo comma è realizzata con un’unica azione, il reato è punito con la pena da tre mesi a due anni e con la multa da euro 3.000 a euro 15.000. Il delitto è procedibile d’ufficio».
Mobbing: elementi costitutivi e onere della provaDrughe .it
MOBBING: una serie di atti vessatori protratti nel tempo, posti in essere nei confronti di un lavoratore da
parte dei componenti del gruppo di lavoro in cui è inserito o dal suo capo, caratterizzati da un intento di
persecuzione e di emarginazione, finalizzato all'obiettivo primario di escludere la vittima dal gruppo.
Mobbing da parte del dirigente scolastico, la storia di un’insegnante che ha vinto
Quello che a breve andrete a leggere non è una favola tantomeno un romanzo ma semplicemente una storia di vita vissuta, dolorosa, molto comune (più di quanto non si pensi), complessa e ricca di cattiverie, così come solo la mente umana è capace di sviluppare. La voglio rendere pubblica per dare coraggio a chi può condividere o ha già condiviso questo percorso, per dire che il mobbing si può combattere, si può sconfiggere. Per farlo però è necessario avere fiducia e autostima; il mobizzato non ha problemi psicologici, è principalmente una vittima. Poiché la mente umana, attraverso la memoria compatta gli avvenimenti, ne cancella quelli poco piacevoli, è necessario per prima cosa prendere appunti, annotare tutto quello che accade, giorno per giorno, episodio con episodio, registrare gli orari in cui i fatti accadono e le persone presenti.
Esordisce così la professoressa Giovanna Piga nel suo racconto inviato alla redazione di “OggiScuola.it” in cui parla di un momento delicato della sua vita. Una storia fatta di mobbing da parte del dirigente scolastico, anni di bugie e calunnie che alla fine hanno visto trionfare l’insegnante in tribunale. Il Miur è stato condannato a risarcire la docente per il danno biologico subito. “Io – scrive la docente – ho pagato un prezzo alto: la serenità che per anni è venuta a mancare ma sono stata ripagata da tanta solidarietà che è vero non è arrivata dall’ufficio ma ciò che conta è il risultato”. Una storia fatta di ansie, dolori, tachicardia e visite dalla psichiatra, anni che hanno devastato l’insegnante che per raccontare la sua vittoria, ma soprattutto i suoi dolori, ha scelto di scrivere, mettere nero su bianco quelle sofferenze e condividerle.
tratto da: oggiscuola.com
PuntoSicuro 05 Giugno 2013 - Rischio stress: il carico di lavoro mentale e la valutazione
1. Anno 15 - numero 3102 di mercoledì 05 giugno 2013
Rischio stress: il carico di lavoro mentale e la valutazione
Informazioni per favorire la valutazione del rischio da stress lavoro-correlato. I rischi psicosociali, le difficoltà e i
requisiti della valutazione, i principi ergonomici relativi al carico di lavoro mentale, il coinvolgimento e la formazione.
Pubblicità
Bologna, 5 Giu ? La valutazione del rischio stress lavoro correlato nei luoghi di lavoro non è una valutazione semplice da
realizzare, benché quanto mai necessaria.
Per supportare le aziende nella sua realizzazione molti relatori - in corsi, seminari e convegni ? hanno proposto in questi mesi
sia un inquadramento generale del tema dei rischi psicosociali che specifiche indicazioni operative.
È il caso di Alberto Franchi ( AUSL di Bologna, Dipartimento di Sanità Pubblica, Area Prevenzione e Sicurezza Ambienti di
Lavoro) che ha presentato una relazione su questi temi al "Corso di formazione per Medici Competenti: Rischio da stress
lavoro correlato" promosso dal SIRS (Servizio Informativo per i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) e dall'Ass.
Pol. Salute della Regione Emilia-Romagna.
Attraverso gli atti del corso, pubblicati sul sito di SIRS-RER, ci soffermiamo sul suo intervento "Valutazione del rischio da
stress lavoro-correlato: inquadramento generale e normativo, indicazioni operative".
Pubblicità
-
Per un reale inquadramento del tema, il relatore segnala alcune conclusioni raggiunte dall'Agenzia Europea per la sicurezza e
salute sul lavoro (EU-OSHA) sulle cinque variabili che rendono emergenti ed in aumento i rischi psicosociali:
- "utilizzo di nuove forme di contratti di lavoro (contratti precari) e l'incertezza e l'insicurezza del lavoro stesso (scarsità di
lavoro);
- forza lavoro sempre più vecchia (poco flessibile e poco adattabile ai cambiamenti) per mancanza di adeguato turn-over;
- alti carichi di lavoro, con conseguenti pressioni sui lavoratori da parte del management;
- tensione emotiva elevata, per violenze e molestie sul lavoro;
- interferenze e squilibrio fra lavoro e vita privata".
E riguardo ai rischi psicosociali, la relazione indica che si possono definire come quegli aspetti di progettazione e di
organizzazione e gestione del lavoro, nonché i rispettivi contesti ambientali e sociali, che potenzialmente possono arrecare
danni fisici o psicologici (Cox e Griffiths. "The assessment of psychosocial hazard at work". Handbook of Work and Health
Psycology, 1995).
E proprio per comprendere le specificità e la difficoltà della valutazione dei rischi psicosociali, l'autore riporta il contenuto di
una tabella di confronto tra gli aspetti relativi ai rischi tradizionali e ai rischi psicosociali [1]:
- definizione operativa: "generalmente quantitativa ed oggettiva" nei rischi tradizionali (RT); "spesso solo qualitativa e
tendenzialmente soggettiva" nei rischi psicosociali (RP);
- soggetti "bersaglio": gruppi di lavoratori (settore-specifici, mansione/lavorazione-specifici) (RT); "tutti i lavoratori (rischi
Rischio stress: il carico di lavoro mentale e la valutazione Stampa - Rischio stress: il carico di lavoro mentale e la valutazione 1/3
2. 'trasversali' potenzialmente presenti in qualsiasi settore ed organizzazione del lavoro)" (RP);
- ambiente/ fattori extralavorativi: scarsamente/poco influente (RT); molto influente (RP);
- interventi preventivi: "possibile: prevenzione primaria, secondaria e terziaria" (RT); "molto spesso solo prevenzione
secondaria e terziaria" (RP);
- dose soglia: identificabile/identificata per diversi fattori di rischio per la maggior parte dei lavoratori (valore limite) (RT);
"impossibile da definire (valori di riferimento nella popolazione generale? Valori limite in lavoratori esposti?) (RP);
- effetti sul lavoratore: "effetti quasi sempre 'avversi' (RT); "effetti favorevoli (alcune volte) (esposizioni brevi a basse dosi)
(RP);
- presentazione clinica: "prevalentemente sintomi somatici" (RT); "prevalentemente sintomi psicosomatici/psichici (RP).
Il documento oltre a proporre un inquadramento normativo del tema della valutazione del rischio da stress lavoro-correlato,
riporta - anche con riferimento ad alcune indicazioni del National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH) ? i
principi ergonomici relativi al carico di lavoro mentale, come indicati nelle Norme Tecniche UNI EN ISO 10075:
- UNI EN ISO 10075 ? parte 1 (2003) "Termini generali e definizioni" (stress, strain, effetti sulla salute). La norma sottolinea
che "qualsiasi attività, anche quella a prevalente impegno fisico, può indurre stress mentale". E come indicato in Appendice A,
punto A.4: ...nella presente norma internazionale "stress" è considerato, in maniera del tutto neutrale, come termine che
comprende tutti quei fattori valutabili che interferiscono dall'esterno con un individuo influenzandolo mentalmente;
- UNI EN ISO 10075 ? parte 2 (2002) "Principi di progettazione" (indicazioni per evitare gli effetti nocivi del carico
psicofisico attraverso una corretta progettazione dei fattori tecnici e organizzativi sulla base delle risorse umane disponibili);
- UNI EN ISO 10075 ? parte 3 (2005) "Principi e requisiti riguardanti i metodi per la misurazione e la valutazione del carico
di lavoro mentale" (corretti criteri metodologici delle procedure).
In relazione alla UNI EN ISO 10075 ? parte 3, l'autore riporta i "requisiti per una corretta procedura:
- obiettività: assenza di influenze significative da parte del valutatore;
- affidabilità: gli indicatori misurano puntualmente ciò che s'intende misurare;
- omogeneità: la procedura è composta di parti che misurano le stesse caratteristiche;
- consistenza: le forme parallele di uno strumento di misura portano a risultati identici;
- stabilità: la stessa procedura di misurazione ripetuta porta agli stessi risultati;
- affidabilità interna: 2 o più indicatori che misurano le stesse caratteristiche portano agli stessi risultati;
- sensibilità: lo strumento coglie ogni cambiamento indotto nel parametro da misurare;
- generalizzabilità: i dati ottenuti in una certa misurazione possono essere estesi ad un ben definito universo di situazioni e/o
popolazioni di lavoratori;
- valori critici: adozione di definiti, validati ed aggiornati standard di riferimento o soglie di accettabilità rispetto ad un certo
parametro".
E (punto 4.2.2.) per documentare l'obiettività di un metodo di misurazione, si deve dimostrare che la persona che esegue la
valutazione o la misurazione non influenza punteggi/osservazioni. Infatti (punto 4.3.2.) i risultati della misurazione devono
essere esenti da qualsiasi condizionamento significativo da parte della persona che esegue, analizza e presenta la valutazione.
Rimandandovi ad una lettura integrale del documento agli atti, riprendiamo ora alcune indicazioni generali per la valutazione
del rischio stress lavoro-correlato.
La valutazione presuppone:
- il coinvolgimento (nell'intero processo di VR) "di tutti gli stakeholders aziendali e delle figure aziendali che partecipano alla
gestione del rischio [dirigenti, preposti (capi-reparto, operatori più anziani ed esperti,...)]";
- la costituzione del "gruppo di valutazione (eventuali esperti esterni);
- incontri periodici (verbali);
- cronoprogramma dichiarato delle fasi della VR.
Senza dimenticare che la "comunicazione, informazione e formazione specifica" è:
- "momento di particolare rilevanza;
- preliminare e propedeutico ad una corretta VR;
- indispensabile per favorire un adeguato livello di partecipazione al processo di VR;
- (successivamente) fondamentale per individuare, pianificare ed implementare in modo condiviso possibili azioni correttive e
di miglioramento".
È dunque necessaria una:
- "preliminare ed adeguata informazione specifica per tutti i lavoratori (tutte le partizioni organizzative);
Rischio stress: il carico di lavoro mentale e la valutazione Stampa - Rischio stress: il carico di lavoro mentale e la valutazione 2/3
3. - preliminare ed adeguata formazione specifica per tutti gli attori aziendali (stakeholders) coinvolti nel processo di VR, e per
tutte le figure aziendali coinvolte nella gestione del rischio [(dirigenti, preposti (capi-reparto, operatori anziani/esperti,...)]".
Si segnala anche l'importanza della partecipazione (attiva) di:
- tutti i RLS;
- rappresentanze dei lavoratori (delle diverse partizioni organizzative o gruppi di operatori)".
L'intervento si conclude poi con alcuni cenni sul documento di valutazione del rischio stress lavoro-correlato, con riferimento a
quanto contenuto nel documento "Valutazione del rischio stress lavoro-correlato. Prime indicazioni operative per l'attività
di controllo e vigilanza" curato da un gruppo di lavoro Area PSAL ? Dipartimento di Sanità Pubblica, Azienda USL di
Bologna.
" Valutazione del rischio da stress lavoro-correlato: inquadramento generale e normativo, indicazioni operative", a cura di
Alberto Franchi (AUSL di Bologna, Dipartimento di Sanità Pubblica, Area Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro),
intervento al "Corso di formazione per Medici Competenti: Rischio da stress lavoro correlato" (formato PDF, 562 kB).
Tiziano Menduto
[1] Con riferimento ad una tabella modificata da: Gino Pozzi. Salute mentale e ambiente di lavoro. Ed. Franco Angeli, 2008;
Rick, Briner. "Psychosocial risk assessment: problems and prospects." Occup Med 2000.
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
<- Sommario del numero Articoli correlati in Psicosociale ->
Rischio stress: il carico di lavoro mentale e la valutazione Stampa - Rischio stress: il carico di lavoro mentale e la valutazione 3/3