Analisi del progetto socio-sanitario "MicroAree" di Trieste, Friuli Venezia Giulia. La chiave di lettura si compone di tre "lenti": territorializzazione, dinamiche di governance e meccanismi di emersione della "voice" degli abitanti-utenti. Il progetto microaree pone al centro il tema della salute come dimensione onnicomprensiva: la malattia è biologica, psicologica e sociale. Allo stesso modo con cui i manicomi si sono aperti durante la rivoluzione psichiatrica, a Trieste vediamo ora gli ospedali aprirsi ed entrare nei quartieri e nella quotidianità degli abitanti.
Il ppt del prof. Francesco Villa (unicat) mostrato durante la prima serata del politalk con il tema: Una politica attenta alle realtà sociali - 26/01/2012
Assistenza agli anziani con il profumo della carità - Francesco Facci di Uneb...Uneba
Intervento di Francesco Facci di Uneba Veneto al convegno "Anziani, risorse, fragilità, attenzioni" della Pastorale della Salute - Vittorio Veneto, 17 febbraio 2018
Il ppt del prof. Francesco Villa (unicat) mostrato durante la prima serata del politalk con il tema: Una politica attenta alle realtà sociali - 26/01/2012
Assistenza agli anziani con il profumo della carità - Francesco Facci di Uneb...Uneba
Intervento di Francesco Facci di Uneba Veneto al convegno "Anziani, risorse, fragilità, attenzioni" della Pastorale della Salute - Vittorio Veneto, 17 febbraio 2018
Il Bilancio di Genere 2013 costituisce un importante punto di svolta rispetto al percorso avviato in passato. Già l’edizione precedente aveva infatti rappresentato una evoluzione, grazie alla quale era passato da documento di rendicontazione a strumento propositivo per la governance. Quest’anno prende avvio una ulteriore nuova stagione, che vede l’inizio di una sperimentazione concreta sul territorio, di progetti a favore delle politiche di genere, diventando così uno strumento operativo che attiva nuovi processi di ascolto e di proposte di intervento.
Presentazione di Giuliana Colussi all'evento "Green Care: le aree verdi per il benessere, la salute, l’inclusione sociale" del 14 ottobre 2021. L'evento è stato realizzato nell'ambito del progetto europeo Green4C. Scopri di più su greenforcare.eu
Che cosa è, a cosa serve, quali le informazioni necessarie per la sua redazione, come interpretare i dati, chi lo fa. Chi non riuscisse a scaricare questo file, in subordine, può provare al seguente link: https://mega.nz/fm/hzA2XICK
I PRODOTTI DA BIOAGRICOLTURA SOCIALE DELLA LOMBARDIAMarco Garoffolo
I PRODOTTI DA BIOAGRICOLTURA SOCIALE DELLA LOMBARDIA
Dossier BioAgricoltura Sociale le Aziende Agricole Biologiche e Sociali e i loro prodotti
Progetto realizzato nell’ambito del PSR 2007-2013 Misura 133 - Anno 2012
Belluno: l’idea di citta’, una citta’ di ideeunionepdbl
Il quadro programmatico che l'Unione comunale di Belluno, nel corso di questi anni, ha prodotto. Questo lavoro è frutto dell'impegno di tutte quelle parti del PD e della cittadinanza che hanno fortissimamente voluto impegnarsi per costruire, insieme, domani, una città milgiore !!
Il Bilancio di Genere 2013 costituisce un importante punto di svolta rispetto al percorso avviato in passato. Già l’edizione precedente aveva infatti rappresentato una evoluzione, grazie alla quale era passato da documento di rendicontazione a strumento propositivo per la governance. Quest’anno prende avvio una ulteriore nuova stagione, che vede l’inizio di una sperimentazione concreta sul territorio, di progetti a favore delle politiche di genere, diventando così uno strumento operativo che attiva nuovi processi di ascolto e di proposte di intervento.
Presentazione di Giuliana Colussi all'evento "Green Care: le aree verdi per il benessere, la salute, l’inclusione sociale" del 14 ottobre 2021. L'evento è stato realizzato nell'ambito del progetto europeo Green4C. Scopri di più su greenforcare.eu
Che cosa è, a cosa serve, quali le informazioni necessarie per la sua redazione, come interpretare i dati, chi lo fa. Chi non riuscisse a scaricare questo file, in subordine, può provare al seguente link: https://mega.nz/fm/hzA2XICK
I PRODOTTI DA BIOAGRICOLTURA SOCIALE DELLA LOMBARDIAMarco Garoffolo
I PRODOTTI DA BIOAGRICOLTURA SOCIALE DELLA LOMBARDIA
Dossier BioAgricoltura Sociale le Aziende Agricole Biologiche e Sociali e i loro prodotti
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Il quadro programmatico che l'Unione comunale di Belluno, nel corso di questi anni, ha prodotto. Questo lavoro è frutto dell'impegno di tutte quelle parti del PD e della cittadinanza che hanno fortissimamente voluto impegnarsi per costruire, insieme, domani, una città milgiore !!
BTO 2015 Side TWO | Giovedì 3 dicembre
#3 Focus Hall
L'ospitalità digitale inizia sul territorio
14.20 : 15.10
http://www.buytourismonline.com
http://www.buytourismonline.com/eventi/ospitalita-digitale/
Esperienze diverse a confronto per ragionare su un’esigenza comune: come allineare la comunicazione digitale all’esperienza proposta e come attrarre i clienti giusti, quelli che saranno così felici da noi da tornare e invitare altri a farlo.
Introduzione, moderazione e conclusioni
Mafe De Baggis – Co-founder Pleens
Talkback
Alessandro Di Nisio – Founder Paesaggi d’Abruzzo
Ivo Falavigna – Revenue Manager Royal Hotel
Matteo Fronduti – Manna Ristorante
Barbara Zenoni – Owner Podere l’Agave
CON LA CULTURA SI MANGIA? - BTO Buy Tourism Online 2013 - Sergio CagolBTO Educational
BTO - Buy Tourism Online
Day ONE 3 dicembre 2013
http://www.buytourismonline.com/eventi/cultura/
Esiste un approccio che permetta di valorizzare al meglio il patrimonio culturale e, allo stesso tempo, permetterne uno “sfruttamento” sostenibile e virtuoso?
In Italia la cultura ha spesso modelli di gestione che mirano principalmente alla “conservazione” del bene (anche se spesso fallaci), quasi fosse peccato riuscire a dare valore ad un patrimonio che, invece, tutto il mondo ci invidia.
All’estero la cultura italiana attira e affascina, dalla Mona Lisa al Louvre, alla mostra su Pompei al British Museum, mentre in Italia versa in una condizione spesso deprecabile.
Si stanno affermando nuove forme di fruizione, nuovi modelli di comunicazione per un visitatore più consapevole (ed esigente). Si impongono nuove regole di copyright e nuovi approcci inclusivi, che superino l’esposizione dell’arte con atteggiamenti di distacco e superiorità.
Ma soprattutto servono nuovi modelli di business che permettano una sostenibilità di medio lungo periodo.
Senza voler “svendere la cultura” vogliamo, con questo panel, evidenziare la possibilità di approcciare la valorizzazione del patrimonio culturale considerando anche la leva economica.
Perché se una cosa è gratis, non ha valore.
Speakers:
Sergio Cagol
Business and Innovation Trento RISE
Simona Caraceni
Università di Bologna
Andrea Casadei
BestUnion Company S.p.A
Maria Grazia Mattei
Founder Meet The Media Guru
Paolo Peluffo
Vice Presidente Società Dante Alighieri
Consigliere Corte dei Conti
Cosa succede quando i media digitali diventano una commodity e l'unico modo sensato di usarli è integrarli con tutto il resto? Il computer sta diventando invisibile e le nostre attività devono contribuire alla sua scomparsa per aumentare la sua rilevanza.
E se la soluzione ideale per pubblicare storie e informazioni legate ai posti fosse sempre stata davanti ai nostri occhi?
Lo storytravelling – e non solo – ha trovato il suo formato ideale: non il testo, non il video, non una foto, ma le mappe, cartacee e digitali.
IV Rapporto Iris Network - presentazioneIris Network
Presentata martedì 13 aprile la IV edizione del Rapporto sull’impresa sociale di Iris Network: L’impresa sociale in Italia. Identità, ruoli e resilienza.
Il Rapporto è una pubblicazione periodica che descrive lo stato dell’arte e l’evoluzione dell’impresa sociale in Italia.
Riprogettare il welfare. Socializziamo le buone pratiche, promuoviamo l’innov...paolamarani
Intervento di Paola Marani, responsabile welfare PD Bologna e Consigliere regionale Emilia-Romagna
Lunedì 5 dicembre 2011, Partito Democratico, Bologna
Dal Molise un nuovo modello di welfare di comunità: CivES - Civic Economy System A new community welfare model from Molise: CivES - Civic Economy System
L’intervento illustra i principali risultati dell’analisi svolta nel fascicolo nazionale Il Benessere equo e sostenibile delle province 2015, che mette in luce le principali e più significative somiglianze e differenze della struttura del benessere tra territori provinciali al fine di individuare le tipologie di profilo di benessere cha accomunano le province italiane.
Il nemico islamico in Europa: si può andare oltre? - Ricostruzione dello scon...Elena Colli
PLEASE if you have any questions or comments feel free to write them here below or email me at e.colli3@campus.unimib.it, I'd be very glad to answer you.
-
In questo saggio si cerca di effettuare una ricostruzione dello scontro culturale arabo-europeo in chiave storica, in modo da metterne in luce le origini e comprenderne gli attuali sviluppi, per un superamento del conflitto. Il riferimento bibliografico principale utilizzato è l'opera di S.P. Huntington, "Lo scontro delle civilità", e lo stimolo iniziale da cui prende spunto questo lavoro è lo scambio epistolare dei due giornalisti Oriana Fallaci e Tiziano Terzani in occasione dell'attacco dell'11 Settembre 2001.
Bron|Broen: la materializzazione dei confiniElena Colli
Analisi in chiave geo/sociopolitica della serie TV scandinava "Bron|Broen". La materializzazione dei confini, la costruzione di stereotipi geografici e umani e il successo internazionale del format. *Spoiler alert* per la prima stagione!
Esperienza di lettura del territorio urbano: flanerie a MilanoElena Colli
Resoconto di un pomeriggio di lettura dello spazio urbano tramite la "flanerie". La flanerie è un modo di passeggiare osservando lo spazio circostante che trae origine dai flaneur, ovvero quei dandy e poeti maledetti tipici della Parigi ottocentesca, che con occhio attento e critico osservavano la città e le sue sfumature utilizzando tutti i sensi e gli stimoli a disposizione. In questo breve saggio si compierà un esperimento simile nel tratto Bicocca - Stazione Centrale della città di Milano.
Snakes and ladders of europe - Amartya SenElena Colli
Here are some slides about the article written by the economist Amartya Sen («The Economic System We Need», 10 May 2012), in which he argues about the economic and political crisis of the European Union comparing it to a very popular board game: snakes and ladders. SO what are the snakes that Europe is faceing right now, and what are the potentially available ladders?
Processi di innovazione sociale: il caso Pop Hub, la città riprende i suoi spaziElena Colli
Vincitore del bando "Smart Cities and Social Innovation", Pop Hub è un progetto di riqualificazione urbana che parte dalla mappatura degli spazi urbani inutilizzati tramite app e piattaforme virtuali apposite, ai fini di riuso (in contrasto al consumo di suolo e all'abbandono edilizio) e rivitalizzazione urbana e sociale. In questo breve studio viene analizzato il percorso di formazione e realizzazione del progetto in quanto caso concreto di innovazione sociale dal basso.
Processi di innovazione culturale: il recupero della socialità di quartiere c...Elena Colli
L'innovazione culturale è qualcosa che riguarda il cambiamento del modo di concepire la propria vita quotidiana, una rivoluzione del senso comune che caratterizza la vita di tutti i giorni e le persone che ci circondano. In questa breve tesina viene analizzato come la Social Street di Via Fondazza (BO) ha saputo compiere nel suo piccolo un vero e proprio processo di innovazione culturale, riportando la socialità di quartiere tra gli abitanti della stessa strada, tramite la trasposizione dal reale al virtuale di tutte le potenzialità, creatività, e meccanismi di scambio che contraddistinguono i vicinati, a partire da un gruppo di Facebook.
Progettazione sistemi territoriali - Esempio di misurazione della qualità del...Elena Colli
Here it is an example of how "quality of life" can be measured and compared among a system of cities. In this case I have imagined a system of english cities, characterized by a common railway line, and I have calculated a main indicator of quality of life useful to compare each city with the others.
Metodologia della Ricerca Qualitativa - Tra identità e integrazione: la comun...Elena Colli
Case study from the course of Methodology of qualitative research. The aim of the study was to understand the dynamics of identity-rebuilding and integration of the iranian community of students in Milan.
Coesione Sociale - Il cohousing a MilanoElena Colli
Can you think about a new way of living your home, your neighbourhood, your city? This is a little example of what co-housing is and what are its different implementations in the city of Milan.
Internship at the Stockholm Environment Institute - York
Progetto MicroAree: territorializzazione, dinamiche di governance ed emersione della voice
1. PROGETTO MICROAREE:
TERRITORIALIZZAZIONE, DINAMICHE DI
GOVERNANCE ED EMERSIONE DELLA VOICE
Governance e Sistemi locali di
welfare – Prof.ssa de Leonardis
Autori: Elena Colli, Lorenzo De
Vidovich, Fabio Moras
2. STRUTTURA
1) Territorializzazione
- Problematiche di partenza
- La territorializzazione
- La riforma sanitaria
2) Progetto microaree
- Dinamiche della governance
- La questione della quantificazione
- Sanità VS Assistenza sociale
3) Focus: la capability for voice nelle microaree
- Premessa: l’eredità basagliana
- Costruzione sociale delle basi informative
- Meccanismi di emersione della voice
- Criticità nel processo di emersione della voice
4. QUARTIERI: DA SOLUZIONE A PROBLEMA
«Quartieri di edilizia residenziale pubblica progettati come piattaforme per
l’inclusione sociale ed urbana, con uno sguardo alla densità delle interazioni sociali e
col vincolo di ridurre al minimo i costi di produzione» (Bricocoli, 2007: 145)
Con una dinamica opposta gli stessi quartieri sono diventati emblema
dell’esclusione sociale e urbana
«Ciò che era soluzione è divenuto un problema» (Watzlawick, 1974)
5. RIQUALIFICAZIONE “A BASE AREALE”
Da qui, l’esigenza di politiche a misura di quartiere attraverso un insieme di
programmi basato sull’approccio a base areale:
Assunzione di un ambito urbano quale campo d’azione per definire geografie
prioritarie
«Promuovere l’azione su un ambito territoriale come leva per ri-combinare ciò che
le politiche pubbliche hanno trattato in modo disgiunto» (Bifulco, de Leonardis, 2006)
6. POLITICHE URBANE/POLITICHE SOCIALI
Politiche di quartiere intrappolate nell’opposizione tra politiche sui luoghi e politiche
sulle persone
La questione sociale soppiantata dalla questione urbana, separazione dei due
ambiti: «non si confligge ma ci si separa» (Donzelot, 2008, in Bifulco, 2015: 67)
Quartiere come dispositivo attraverso cui perimetrare un’area che necessita degli
interventi:
«Sono i quartieri i contesti urbani più critici a segnalare l’accumularsi di
problematiche fisiche, sociali ed economiche e a rivelare l’inefficacia di politiche
ordinarie e settoriali» (Bricocoli, 2007: 147)
7. TRATTAMENTO MANICOMIALE
«Il territorio come manicomio, con i
suoi quartieri per i tranquilli e per
gli agitati, per i lavoratori e per
gli ammalati, per i vecchi e per i
giovani, con i suoi guardiani e le
sue regole» (Rotelli, 1988)
«Le Aziende dell’Edilizia
residenziale pubblica vedono
inquilini e non abitanti, i servizi
sociali trattano casi individuali e
non contesti, i lavori pubblici
guardano alla qualità di una
piazza in termini di un capitolato
d’appalto e non come uno spazio
sensibile» (Bricocoli, 2007: 150)
8. IL CASO DEI DISABILI A VALMAURA
«Se uno finisce in carrozzina e
abita ad un piano alto, rimane lì.
Per ovviare il problema hanno
costruito due torri senza barriere
architettoniche.
La gente prende il nuovo alloggio,
arrivano qua…e scoprono che ci
sono solo disabili. Questo ha fatto
l’ATER di Trieste mettendolo sui
giornali come l’ultimo progresso
della scienza»
C.R.
9. RIDEFINIRE IL TERRITORIO
Trattare il territorio come un contesto
– e un dispositivo – per elaborare
progetti e processi dove la specificità
del caso individuale si relazioni ad una
dimensione collettiva nel definire
problemi, nell’individuare le domande,
e trovare le risposte
Superare il riduttivismo e il
separatismo delle politiche e dei servizi
orientati verso un quartiere dove i
problemi sono intrecciati, intrisi l’uno
dell’altro
10. BIFULCO (2015): TERRITORIALIZZAZIONE
Si riferisce a due fenomeni distinti ma collegati:
• La riorganizzazione territoriale basata meccanismi di rescaling dell’organizzazione fra
Stato e poteri pubblici
• Assumere il territorio come riferimento di politiche ed interventi
Affrontare in modo mirato e integrato un insieme di problemi – sociali, fisici, economici
– in aree delimitate, favorendo la realizzazione di politiche attive, processi di
empowerment e inclusione
Costruire welfare di comunità per contrastare i tradizionali limiti del welfare locale
11. TERRITORIO COME SETTING DEI SERVIZI
«Uscire dalle stanze dei distretti»
Nuovo setting dei servizi socio-sanitari
opposto al modello clinico della
separazione
«Territorio come campo in cui far
dispiegare domande di servizi e risorse
locali» (Bifulco, Bricocoli, Monteleone, 2008:
377)
«Innescare fenomeni di capacity
builiding: valorizzazione degli operatori
e dei cittadini» (de Leonardis, Monteleone,
2008) per accrescere civicness
Operare nel e con il territorio alla
produzione di salute
12. LA CURA DEI LUOGHI
Territorio inteso come un oggetto da curare,
dedicato alla produzione e al miglioramento
di condizioni di benessere sociale
«Superare il riduzionismo clinico (individuo
senza contesto) ed il riduzionismo sociale
(contesto senza individuo), con il territorio che
fa da medium tra casa, lavoro, socialità»
(de Leonardis, Monteleone, 2007: 175-178)
Riconsiderare il territorio come un fattore di
protezione e sostegno, nel far fronte a cause
di vulnerabilità
(Bifulco, 2015: 68)
Azione reach-out: L’ombrellone giallo di
Giarizzole.
Trasformazione dello spazio pubblico in
mediatore predisposto all’ascolto attivo
Individualizzazione: Personalizzazione degli
interventi con un lavoro street-level grazie
all’intesa fra organizzazioni di diversa natura
e finalità
13. ATTIVAZIONE
Protezione-promozione sociale: attivazione come piena attuazione della
cittadinanza sociale
Necessità di colmare i vuoti che si creano normalmente fra servizi e utenti, e di
abbattere gli ostacoli istituzionali
Intervenire in situazioni di sofferenza per sviluppare capacità individuali
Promozione di processi di inclusione delle collettività locali; destinatario al centro
dell’attenzione
Creare «una situazione molto civile con assistenza sia verso i giovani, sia verso gli
anziani» Carmen Roll
15. RIFORMA SANITARIA REGIONALE
Legge regionale 6/2006
Nel FVG una tradizione di elevato investimento pubblico nelle politiche sociali
Caratteristiche: centralità attore pubblico, riconoscimento diritti sociali, servizi socio-
sanitari articolati, presenza del terzo settore
Necessità di costruire sul territorio un sistema di opportunità di inclusione sociale e
renderlo setting dei servizi
Inoltre, esigenza di potenziare i servizi territoriali per gli anziani alla luce
dell’invecchiamento della Regione e della Provincia di Trieste
(+65: 2005-2008: 26,3%27,3%. Dati forniti da Carmen Roll)
16. RIFORMA SANITARIA REGIONALE
Articolazione pratica influenzata dalla storia delle politiche socio-sanitarie in FVG:
deistituzionalizzazione psichiatrica (Trieste e Gorizia)
Processo di dismissione psichiatrica:
• «Riammissione nella società col fondamentale passaggio dal manicomio al
territorio» (de Leonardis, Monteleone, 2007)
• «Trasformazioni del ruolo degli assistiti e delle competenze psichiatriche, e più in
generale del settore sanitario» (Bifulco, Bricocoli, Monteleone, 2008: 374)
17. RIFORMA SANITARIA REGIONALE –
FRANCO ROTELLI
«Le malattie sono una questione sociale, biologica e psicologica, e se si vuole fare una
politica sulla salute bisogna tenere conto di queste “determinanti non sanitarie della
salute”, delle condizioni macro e delle condizioni micro, delle condizioni economiche e
familiari»
«L’Italia ha imparato a frammentare le politiche sociali e sanitarie in tanti filoni,
immaginando che l’oggetto sia completamente a seconda che si tratti di un problema
sanitario o un problema sociale»
18. RIFORMA SANITARIA REGIONALE –
FRANCO ROTELLI
«Stare dove sta la gente, curare la gente dove la gente vive, la vita della gente è una
vita relazionata, ma l’ideologia dominante va nella direzione opposta, nella direzione
della singola prestazione, della quantificazione delle prestazioni, dell’efficientamento
del sistema e non dell’efficacia del sistema»
«Togliere la distinzione tra ospedale e territorio, rimettere insieme questi due sistemi,
fare in modo che il territorio si rafforzi succhiando anche competenze specialistiche che
giacciono nell’ospedale ma che possono anche essere sfruttate in ambiente territoriale»
19. MICRO-AREE A TRIESTE
Applicando i principi della
territorializzazione, e con la
spinta della riforma sanitaria
regionale, nel Comune di
Trieste ha preso vita nel 2005
il progetto «Microaree»
Intervento su place e people:
accomunare azioni sociali,
sanitarie e di riqualificazione
degli spazi; avvicinare servizi e
operatori ai quartieri per
aprire un terreno di confronto e
riflessione istituzionale
21. COSA SONO LE MICRO-AREE
Il programma Micro-Aree, avviato a Trieste nel 2005 a partire da una
precedente sperimentazione (Progetto Habitat), prevede interventi integrati
sui temi della salute, dell’habitat e dello sviluppo di comunità in aree
territoriali molto circoscritte
Quartieri che contano in media fra 1000 e 2500 abitanti
Si tratta normalmente di aree caratterizzate dalla prevalenza di
insediamenti di edilizia pubblica
23. QUALI SONO GLI ATTORI COINVOLTI?
Gli attori coinvolti nel progetto sono:
•Azienda Sanitaria
•Comune (Trieste e Muggia)
•ATER (Azienda Territoriale Edilizia Residenziale )
•Terzo settore (cooperative, associazioni volontariato)
24. QUALI SONO GLI ATTORI COINVOLTI?
Il programma, voluto e promosso dall’Azienda sanitaria, è
basato sull’idea che nella piccola scala sia possibile dare
corpo a:
l’integrazione fra competenze
coinvolgimento dei servizi, del terzo settore e dei cittadini
nelle scelte rilevanti per il benessere
25. COSA HA PERMESSO QUESTO PROGETTO?
Riforma dell'assistenza del 2000 ha come obiettivo:
Costruire una nuova architettura di governance che distribuisca le responsabilità
politico-amministrative fra lo stato, le regioni e i comuni sulla base di un principio di
sussidarietà verticale. Quindi lo stato si fa garante dell'universalismo selettivo mentre
gli attori locali sono chiamati a tener conto della specificità delle persone e dei contesti.
→ combinazione tra autonomia locale e regolazione nazionale (Bifulco e Centemeri,
2008).
Costruendo un modello negoziale di governance, si profila un welfare locale attivo,
in cui siano coinvolte le comunità locali per la definizione delle politiche
26. Scala di decentramento che pur mantenendo in capo allo stato la potestà legislativa, e i
compiti di indirizzo e coordinamento, rafforza il ruolo delle regioni e dei comuni (processo è
agevolato in questo caso dallo statuto speciale della regione del Friuli Venezia Giulia)
Rafforzare le responsabilità delle istituzioni rispetto ai diritti al ben-essere. Con questo
approccio si tenta di far riemergere le persone cadute nei vuoti delle maglie dei servizi, le zone
d'ombra (Bifulco, Bricocoli, Monteleone)
Sviluppo di partnership molto strette fra i servizi pubblici e le organizzazioni del terzo settore
Complementarietà degli aspetti sociali con quelli sanitari: creazione di un conglomerato in
cui tutte le dimensioni dell'intervento non restano dissociate come una sommatoria di
funzioni, ma diano luogo ad una realtà di incontro e di messa in relazione di tanti soggetti
ciascuno i quali diventa protagonista del proprio percorso di salute
27. IN PRATICA...
Lo scopo quindi è quello di intervenire congiuntamente sui contesti e sulle persone,
mettendo insieme azioni sociali, sanitarie, di riqualificazione degli edifici e degli spazi
pubblici.
Avviene un aumento dei servizi di prossimità con interventi di tutela della salute,
prevenzione del disagio sociale e riqualificazione delle condizioni abitative
28. CHI LAVORA SUL CAMPO?
Referenti microarea
Associazioni
Portierati sociali (ATER)
Operatori dei distretti
Cooperative sociali
Servizi sociali
Volontari di servizio civile
29. Ruolo del referente:
Coordinamento operativo in
collaborazione e raccordo con
Comune, Ater, Azienda
Sanitaria, terzo settore
Intermediazione tra cittadini e
istituzioni
Attivatore di processi
partecipativi
ESEMPIO DI GOVERNANCE: MICROAREA ZINDIS
30. POTENZIALITÀ E CRITICITÀ
Potenzialità
• Maggiore capitale
sociale
• Visione complessiva dei
problemi
• Aumento rapporti di
prossimità
Criticità
• Difficoltà coordinamento
• Sovrapposizioni di
competenze
• Rischio di competizioni
tra istituzioni (es.
delegittimazione servizi
sociali)
31. DIFFERENZE TRA MICROAREE
Microarea Zindis:
Referente del progetto: comune di
Muggia
Relazione scritta sulla situazione dei
progetti
Microaree distrettuali
Referente del progetto: Azienda
Sanitaria
Risposte in termini di dati sanitari
(quantitativi)
32. La sanità presenta una separazione tra funzioni di finanziamento e funzioni di
erogazione. Essa è collegata al fenomeno dell'aziendalizzazione, cioè
all'introduzione di modelli organizzativi mutuati dall'impresa privata.
(Applicazione del New Public Managment)
L'innesto di culture e di pratiche “privatistiche” nelle amministrazioni pubbliche ha
veicolato forme di responsabilità amministrativa incentrate sulla nozione di
accountability. Adottata dal mondo dell'impresa di mercato, questa nozione è
focalizzata sui risultati dell'azione (in termini di costi e di coerenza rispetto agli
obiettivi prefissati) e sulla loro verificabilità e comunicabilità/discutibilità pubblica
(Freedland, 2001)
33. CRITICITÀ NELLA RACCOLTA DEI DATI
“Io tra l'altro, ho anche problemi di tempo materiale per riempire le tabelle con questi dati,
avrei anche bisogno di qualcuno che mi aiuta, questa per me è una criticità importante,
perché le cose che faccio oggi magari le inserisco tra un mese.. e chi si ricorda che cosa
avevo fatto un mese prima?”
Le relazioni vengono consegnate separatamente, e secondo i referenti, i dati non
vengono nè comparati nè analizzati complessivamente, arrivando addirittura a definirla
una perdita di tempo quasi inutile
34. IN SINTESI.. COSA INFLUENZA I PROCESSI ATTUATTIVI?
Rapporti istituzionali
Tipologia di professionalità in campo
Coordinamento tra referenti
Modo in cui vengono coinvolti i destinatari
35. LE DINAMICHE DELLA VOICE
MECCANISMI DI EMERSIONE E CRITICITÀ
Elena Colli
36. L’EREDITÀ DELL’ESPERIENZA BASAGLIANA
Dall’apertura dei manicomi all’apertura degli
ospedali
Uscita dalle strutture per entrare nelle case e
distribuirsi nel territorio
Punti chiave:
Concezione della sanità e del sociale come
dimensione unica
Principio di autodeterminazione
Presa di parola degli “utenti”: sono i diretti
interessati a sapere di cosa c’è bisogno!
37. UN WELFARE SU MISURA PER LE MICROAREE
Welfare
Universalistico
Valorizzazione
dell’individuo
Principio di
inclusione
Spazi come
beni pubblici
Contrapposto ad una trasformazione del welfare che vede:
Diritti (di natura politica) trasformarsi in bisogni a cui rispondere
(oggettivi e misurabili)
Welfare residuale che agisce su bisogni già in stato avanzato/dove
c’è necessità
Distribuzione delle risorse effettuata in base all’appropriatezza
della spesa
Avvicinamento
istituzioni/abitanti
Dalla CURA della
MALATTIA alla
PROMOZIONE
della SALUTE
38. COSTRUZIONE SOCIALE DELLE BASI INFORMATIVE
«Ciò che non viene contato non conta»
Inclusione della voice degli abitanti nella costruzione di buone basi
informative per la realizzazione di buone politiche
Correzione del dato «street level», storie di vita, documentari
audiovisivi, incontri informali regolari, portierato sociale, laboratori…
L’obiettivo è
- Realizzare il massimo di conoscenza
delle condizioni di salute degli abitanti
- Ricerca di un nuovo tipo di indicatore
che misuri e dimostri l’operato delle MA
- Miglioramento delle politiche a loro
rivolte, impostazione di percorsi
personalizzati
39. Storie di vita
- Guarda Margherita, siamo famose!
- Hai visto?? Ma ci vieni a guardarlo il documentario?
- Aah no, gli altri guardano. Io la so a memoria la mia storia,
purtroppo l’ho anche vissuta!
Libera Università dell'Autobiografia, dott. Duccio Demetrio
Video e interviste
Dare voce dal basso a tutti i soggetti coinvolti, senza distinzioni tra
operatori e abitanti. Il progetto come bene comune, realizzato tramite
laboratori multimediali nel quartiere.
Mostra fotografica
«Se non racconti quello che fai, nessuno sa quello che fai, non capisce
quello che fai, e quindi non lo fa!»
Coinvolgimento di fotografi professionisti, e volontari
40. AVVICINAMENTO ISTITUZIONI - RESIDENTI
«La microarea produce rapporti ‘umani’ che stanno alla base della salute!»
«Una telefonata, e sono più contento»
«Microarea è: ‘volete qualcosa da bere?’ una bottiglia d’acqua sotto l’ombrellone in piazzale…e poi
anche un tavolo sotto all’albero, vicino all’orto!»
«La microarea arriva là dove il servizio a volte non riesce ad arrivare…»
41. Rimozione dei simboli del potere
(cattedre, divise, camici, cartellini…) che
definiscono ruoli e gerarchie
«Se non sanno chi sei, allora hai un bonus e
puoi guadagnare la loro fiducia»
es. Ombrellone: tirare fuori la gente dalle
«tane»
Presenza quotidiana sul territorio
«Bisogna viverci.»
Collaborazione quotidiana con Servizio
Sociale, Azienda Sanitaria e ATER con
spazi di ascolto
Utilizzo della sede come spazio di incontro
(caffè settimanale, laboratori di sartoria,
pranzi, spazio studio…)
42. BUONE BASI INFORMATIVE…
Approccio delle capabilities
«La libertà di essere e di fare» (Sen)
Capire cosa le persone sono in grado di fare
con le risorse a loro disposizione
Capacity to aspire
«La capacità di aspirare: di immaginare e
argomentare (anche attraverso la protesta)
una vita migliore»
(Appadurai)
Non sei la tua malattia
«Qui si parla della tua vita, non della tua
malattia»
Linguaggio
Non è quello sanitario ma quello della vita di
tutti i giorni. Salute anziché sanità… e tanto
dialetto!
Che cosa ti
piacerebbe fare?
43. …PER LA COSTRUZIONE DI BUONE POLITICHE
Mappatura competenze,
per rafforzarle e
trasformarle in risorse
(non “far fare altro ad
altri”)
Promuovere iniziative di
auto-aiuto da parte di
non professionali
Le risorse erogate dal
pubblico vengono
trasformate in
capabilities reali per i
destinatari
Es. Abitante di Zindis con forti problemi di depressione a cui viene “inventato” un lavoro, dunque un ruolo attivo
nella comunità (con una borsa di lavoro): le pulizie alla signora anziana il lunedì, la pulizia della palestra il
martedì, l’aiuto per la spesa insieme del mercoledì e così via.
Es. Abitante ex cuoco professionista in forte depressione che ora cucina i pranzi una volta a settimana per 12-14
persone con difficoltà economiche del palazzo (auto-organizzazione del pranzo di quartiere, i Puffi)
44. RISALITA IN GENERALITÀ:
DAL BISOGNO SINGOLO AL BENESSERE DELLA COMUNITÀ
Innescando nuove forme di ascolto, dialogo e quindi collaborazione con gli abitanti intorno ai problemi e
alle necessità del rione, si sono create le opportunità di partecipare alla definizione di cosa occorresse fare
e di come provare a farlo insieme: dal dialogo dei singoli al bene comune.
Bisogno
individuale
«Io non so fare le pulizie, io so
lavorare la terra!»
Risorsa
collettiva:
Orto
Sociale
Orto di proprietà di tutti,
utilizzato anche per la
redistribuzione delle verdure
in eccesso a chi è in difficoltà
«In microarea si dà spazio alle idee e
alle competenze di tutti e le persone non
vengono trattate come utenti: per noi
sono solo delle risorse»
45. PUNTI CHIAVE NEL PROCESSO DI ACQUISIZIONE
DELLA VOICE NELLE MICROAREE
Ownership dei progetti
Apprendimento by-doing
«Il lavoro fa bene alla salute» inventarsi
mansioni e professioni per gli abitanti
La microarea come attivatore di servizi (non
servizio)
Far emergere domande più che dare risposte
Una volta avviato il processo, esso si
autoalimenta «Devi chiederti perchè è stato fatto, cosa volevano esprimere,
interrogarsi cosa fare per capire il disagio e attivare qualcosa»
46. MICROAREA AGISCE COME FATTORE DI CONVERSIONE
Diritti e
libertà
formali
Capacità
reali Funzionamenti
Ruolo della Microarea
tramite emersione
della voice
Possibilità di
accesso e scelta
47. CRITICITÀ EMERSE
La voice può essere strumentalizzata o non
incanalata verso il decision making
Per attivare la voice tramite queste
dinamiche servono risorse, coinvolgimento
porta a porta: ma il mancato riconoscimento
dell’assistenza sociale come componente della
salute comporta la carenza di risorse
48. BIBLIOGRAFIA
Appadurai, A. (2011) Le aspirazioni nutrono la democrazia, Et. Al. Edizioni, Milano
Bifulco, L. (2015) Il welfare locale. Processi e prospettive, Carocci, Roma, pp. 63-82, 117-123
Bifulco, L., Bricocoli, M., Monteleone, R. (2008) Welfare locale e istituzioni riflessive. Processi di
attivazione in Friuli-Venezia Giulia, in La Rivista della Politiche Sociali
Bifulco, L., de Leonardis, O. (2006) Integrazione tra le politiche come opportunità, in Donolo, C. (a cura
di) Il futuro delle politiche pubbliche, Mondadori, Milano, pp.31-57
Bricocoli, M. (2007) Territorio, contrattualizzazione e politiche urbane: scomposizioni e ri-composizioni
dell’azione pubblica nelle politiche di quartiere in Monteleone R. (a cura di), La contrattualizzazione nelle
politiche sociali: forme ed effetti, Officina edizioni, Roma
de Leonardis, O., Mauri, D., Rotelli, F. (1994) L’impresa sociale, Anabasi, Milano
de Leonardis, O. e Monteleone, R. (2007) Dai luoghi di cura alla cura dei luoghi a Trieste e dintorni in
Monteleone R. (a cura di), La contrattualizzazione nelle politiche sociali: forme ed effetti, Officina edizioni,
Roma
Massiotta, S. (2006) La sperimentazione Micro-Win a Trieste: cornici, dispositivi, pratiche di integrazione
delle politiche pubbliche, Tesi di Master in Sviluppo locale, Qualità sociale – Università degli Studi
Milano-Bicocca, Facoltà di Sociologia