Ho creato questa breve e riassunta presentazione del libro della Prof.ssa Rosanna De Rosa, scelto come libro in aggiunta al manuale di scienza politica per l’esame di Scienza Politica della Prof.ssa Morini (Unige - Dispo). Invito tutti all’acquisto del libro perchè è davvero molto interessante e ricco di dettagli specifici che non sono presenti nella presentazione essendo un riassunto.
Il modello Wiki che supera la divisione tra produttore e consumatore di conoscenze, e i siti di social networking o di presentazione di video, foto o di vendita (eBay, iStockphoto) in cui tutto il contenuto è generato dagli utenti.
Il fenomeno dello Sharing (condivisione) and Caring (cura) per cui idee, oggetti, risorse, vengono messi in comune, gratuitamente o dietro un compenso pattuito, sulla base di una fiducia reciproca (regolata
Rapporto donne e media digitali: rappresentazione e rappresentanza nell’era d...Marzia Vaccari Serra
Rapporto donne e media digitali: rappresentazione e rappresentanza nell’era del capitalismo delle piattaforme.
La rappresentazione del genere
La rappresentanza e i Diritti di cittadinanza digitale > dal diritto all’espressione al diritto all’impressione – ICT e nuove discriminazioni: partecipation gap, semantic divide e gender divide;
La figura del prosumer e l’esercizio dei diritti digitali di cittadinanza > learning by using e learning by doing;
Il proliferare dell’informazione (e della controinformazione) proveniente da fonti alternative digitali rispetto a quelle tradizionali, ha dato luogo ad un fenomeno di “disinformazione per eccesso”, in cui la molteplicità, la frammentazione e la contraddittorietà del gran numero di informazioni provenienti da una pluralità di fonti differenti ha finito per paralizzare lettrici e lettori, anziché orientarle/i. Serve un approccio di analisi che possa superare l’idea di tecnologie “neutre”, in realtà fortemente informate dal maschile con le donne considerate come mera particolarità che o si aggiunge al discorso generale maschile o lo specifica per complemento.
Emerge la necessità di cartografare e disegnare una mappa che analizzi e dia senso alle tecnologie dal punto di vista della differenza sessuale, riflettendo sulle relazioni di genere nella fase sia di progettazione sia d’uso degli artefatti, acquisendo riflessioni specifiche sulle relazioni di genere.
EMOTIONAL SHARING E POLARIZZAZIONE EMOTIVA DELLA CONVERSAZIONE POLITICA SU TW...eugenio iorio
Oggetto del paper è la trasformazione dell’opinione pubblica attraverso l’emotional sharing in opinione emotiva. Alla base delle decisioni dei movimenti sociali ci sono processi che coinvolgono la trasformazione delle emozioni sociali. Twitter è un ambiente in cui si possono misurare queste trasformazioni, generando proiezioni predittive. La grande conversazione su Twitter, influenzata dagli avvenimenti e dai temi dell'agenda setting, genera sentimento che influenza gli immaginari individuali e collettivi. Le narrazioni lineari e non lineari utilizzano assunzioni e prefigurazioni per muovere sentimenti nel generare immaginari. Gli avvenimenti che succedono e la risposta in termini di azione a questi coinvolgono i politici determinando ricadute sulla loro immagine personale, politica e performativa. Tutto questo genera emozioni e sentimenti nei loro confronti. Il sentimento genera immaginari. Ovvero se un individuo ha un immaginario positivo su un politico, solo allora il politico può provare a innescare processi di comunicazione, altrimenti non sarà né facile né possibile avere una comunicazione efficace e vincente. Se il sentimento genera emozioni coerenti con il consenso di quell'immaginario, il politico cresce e si rafforza. Se le emozioni sono negative inizia una graduale perdita di consenso. Le elezioni politiche nazionali (2013) e il caso di studio del candidato premier della coalizione di centrosinistra Pierluigi Bersani rappresentano la dimostrazione di questo paradigma e della trasformazione dell’opinione in dissenso attraverso la polarizzazione delle emozioni.
Il modello Wiki che supera la divisione tra produttore e consumatore di conoscenze, e i siti di social networking o di presentazione di video, foto o di vendita (eBay, iStockphoto) in cui tutto il contenuto è generato dagli utenti.
Il fenomeno dello Sharing (condivisione) and Caring (cura) per cui idee, oggetti, risorse, vengono messi in comune, gratuitamente o dietro un compenso pattuito, sulla base di una fiducia reciproca (regolata
Rapporto donne e media digitali: rappresentazione e rappresentanza nell’era d...Marzia Vaccari Serra
Rapporto donne e media digitali: rappresentazione e rappresentanza nell’era del capitalismo delle piattaforme.
La rappresentazione del genere
La rappresentanza e i Diritti di cittadinanza digitale > dal diritto all’espressione al diritto all’impressione – ICT e nuove discriminazioni: partecipation gap, semantic divide e gender divide;
La figura del prosumer e l’esercizio dei diritti digitali di cittadinanza > learning by using e learning by doing;
Il proliferare dell’informazione (e della controinformazione) proveniente da fonti alternative digitali rispetto a quelle tradizionali, ha dato luogo ad un fenomeno di “disinformazione per eccesso”, in cui la molteplicità, la frammentazione e la contraddittorietà del gran numero di informazioni provenienti da una pluralità di fonti differenti ha finito per paralizzare lettrici e lettori, anziché orientarle/i. Serve un approccio di analisi che possa superare l’idea di tecnologie “neutre”, in realtà fortemente informate dal maschile con le donne considerate come mera particolarità che o si aggiunge al discorso generale maschile o lo specifica per complemento.
Emerge la necessità di cartografare e disegnare una mappa che analizzi e dia senso alle tecnologie dal punto di vista della differenza sessuale, riflettendo sulle relazioni di genere nella fase sia di progettazione sia d’uso degli artefatti, acquisendo riflessioni specifiche sulle relazioni di genere.
EMOTIONAL SHARING E POLARIZZAZIONE EMOTIVA DELLA CONVERSAZIONE POLITICA SU TW...eugenio iorio
Oggetto del paper è la trasformazione dell’opinione pubblica attraverso l’emotional sharing in opinione emotiva. Alla base delle decisioni dei movimenti sociali ci sono processi che coinvolgono la trasformazione delle emozioni sociali. Twitter è un ambiente in cui si possono misurare queste trasformazioni, generando proiezioni predittive. La grande conversazione su Twitter, influenzata dagli avvenimenti e dai temi dell'agenda setting, genera sentimento che influenza gli immaginari individuali e collettivi. Le narrazioni lineari e non lineari utilizzano assunzioni e prefigurazioni per muovere sentimenti nel generare immaginari. Gli avvenimenti che succedono e la risposta in termini di azione a questi coinvolgono i politici determinando ricadute sulla loro immagine personale, politica e performativa. Tutto questo genera emozioni e sentimenti nei loro confronti. Il sentimento genera immaginari. Ovvero se un individuo ha un immaginario positivo su un politico, solo allora il politico può provare a innescare processi di comunicazione, altrimenti non sarà né facile né possibile avere una comunicazione efficace e vincente. Se il sentimento genera emozioni coerenti con il consenso di quell'immaginario, il politico cresce e si rafforza. Se le emozioni sono negative inizia una graduale perdita di consenso. Le elezioni politiche nazionali (2013) e il caso di studio del candidato premier della coalizione di centrosinistra Pierluigi Bersani rappresentano la dimostrazione di questo paradigma e della trasformazione dell’opinione in dissenso attraverso la polarizzazione delle emozioni.
Nessun tempo. Nessun luogo. La comunicazione pubblica italiana all’epoca delle reti. Il presente lavoro è il risultato finale di una ricerca ideata, promossa e coordinata dal Prof. Eugenio Iorio, nell’ambito della cattedra di “Comunicazione e innovazione nelle pubbliche amministrazioni”, condotta nel periodo 2014/2015 presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa.
Quello della cosiddetta democrazia digitale è uno dei temi di discussione più caldi di questo periodo che stiamo vivendo per politici e cittadini per vari motivi. Proviamo a capire di cosa si tratta, e perché è importante.
I cani la band: tra social strategy e viral marketingAlessia Morichi
Paper prodotto in occasione dell'esame di Media e Reti sociali, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. In particolar modo avevo scelto di incentrare la ricerca sul settore delle band emergenti italiane e intitolare il lavoro in questione “I Cani: il sorprendente successo di una band emergente grazie a una buona politica di Viral Marketing”.
IS TECHNOLOGY GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY?
INTRODUZIONE - Cristina Torsello, Nicole Denise Schiavon - Giugno 2018
Le nuove tecnologie sembrano essere la fine della politica. Utopia o realtà? I nuovi sistemi
mediatici, televisione commerciale e quindi Internet, avrebbero a poco a poco sostituito i
vecchi corpi intermedi politici mutando radicalmente il carattere della partecipazione
politica e contribuendo a ridefinirne le sue caratteristiche. La diffusione di internet ha
avuto e continuerà ad avere effetti dirompenti sulle forme della politica, non minori di
quelli avuti dall’invenzione della stampa all’inizio della modernità. Le democrazie europee,
sottoposte a sempre più nuove sfide, stanno attraversando mutamenti intensi in alcuni
ambiti fondamentali (crisi della rappresentanza, emersione dei populismi, leaderismi,
cattura oligarchica delle istituzioni, ecc…). L’uso dei media digitali evidenzia, infatti, gli
“effetti strutturali” della comunicazione politica (personalizzazione, spettacolarizzazione,
winnowing effects, ecc.) mentre non danno alcuna certezza che tutto ciò si tradurrà in un
incremento di intensità della voce e del potere di controllo dei cittadini e non, invece o
semplicemente, in una teatralizzazione spettatoriale della loro presenza, con il popolo che
da attore politico si fa audience. Ma è realmente così? La nostra ricerca ha avuto come
scopo principale quello di comprendere, attraverso il confronto con personalità illustri nel
mondo della e-democracy, le reali possibilità che il cittadino, in seguito all’evento di
internet abbia più potere e quali sono, in fin di conti, i vantaggi che le nuove tecnologie
forniscono alla democrazia.
RICERCHE
Le moderne tecnologie digitali e in particolare internet
La rappresentazione del genere attraverso gli algoritmi delle rete e il machi...Marzia Vaccari Serra
La rappresentazione del genere attraverso gli algoritmi delle rete e il machine learning: 1) Gaming e pornografia emotiva;
2) La rappresentazione del genere nel machine learning.
Dal fallimento del Web 2.0 all’emotional sharing, come e perché la polarizzazione del sentimento genera immaginari che creano consenso/dissenso.
Come le nuove forme di narrazione politica in rete utilizzano gli influencer nei flussi
conversazionali dei blog, di Twitter e Facebook.
Slide della lezione del 21 Novembre 2013 - Master in Web Communication e Social Media - Università di Parma. Corso Psicosociologia dei Social Media. Professori Nicola Lercari e Marco Valesi.
Lavoro di ricerca sull'Infosfera Italiana 2016 con l'obiettivo di comprendere quali siano i criteri di scelta delle fonti di informazione degli utenti italiani e, in particolare, quali siano i meccanismi di influenza dei media, in particolare quelli presenti su internet, e la loro efficacia in termini di persuasione.
Come cambia la comunicazione online. Nuove tecnologie e nuovi valori aprono scenari inediti per le comunità locali, le persone, le piccole imprese e organizzazioni radicate nel territorio.
Compralo qui http://tinyurl.com/yzd7pum oppure in libreria. Scarica gratis il 1° capitolo del libro Buzz Marketing nei Social Media. Un approccio pratico a questo nuovo modo di comunicare raccontato dall'esperienza di PromoDigital buzz agency Italiana. Molte interessanti e recenti case history da non perdere.
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? Presentazionemorosini1952
Presentazione:
IS TECHNOLOGY GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY?
INTRODUZIONE - Cristina Torsello, Nicole Denise Schiavon - Giugno 2018
Le nuove tecnologie sembrano essere la fine della politica. Utopia o realtà? I nuovi sistemi
mediatici, televisione commerciale e quindi Internet, avrebbero a poco a poco sostituito i
vecchi corpi intermedi politici mutando radicalmente il carattere della partecipazione
politica e contribuendo a ridefinirne le sue caratteristiche. La diffusione di internet ha
avuto e continuerà ad avere effetti dirompenti sulle forme della politica, non minori di
quelli avuti dall’invenzione della stampa all’inizio della modernità. Le democrazie europee,
sottoposte a sempre più nuove sfide, stanno attraversando mutamenti intensi in alcuni
ambiti fondamentali (crisi della rappresentanza, emersione dei populismi, leaderismi,
cattura oligarchica delle istituzioni, ecc…). L’uso dei media digitali evidenzia, infatti, gli
“effetti strutturali” della comunicazione politica (personalizzazione, spettacolarizzazione,
winnowing effects, ecc.) mentre non danno alcuna certezza che tutto ciò si tradurrà in un
incremento di intensità della voce e del potere di controllo dei cittadini e non, invece o
semplicemente, in una teatralizzazione spettatoriale della loro presenza, con il popolo che
da attore politico si fa audience. Ma è realmente così? La nostra ricerca ha avuto come
scopo principale quello di comprendere, attraverso il confronto con personalità illustri nel
mondo della e-democracy, le reali possibilità che il cittadino, in seguito all’evento di
internet abbia più potere e quali sono, in fin di conti, i vantaggi che le nuove tecnologie
forniscono alla democrazia.
Nessun tempo. Nessun luogo. La comunicazione pubblica italiana all’epoca delle reti. Il presente lavoro è il risultato finale di una ricerca ideata, promossa e coordinata dal Prof. Eugenio Iorio, nell’ambito della cattedra di “Comunicazione e innovazione nelle pubbliche amministrazioni”, condotta nel periodo 2014/2015 presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa.
Quello della cosiddetta democrazia digitale è uno dei temi di discussione più caldi di questo periodo che stiamo vivendo per politici e cittadini per vari motivi. Proviamo a capire di cosa si tratta, e perché è importante.
I cani la band: tra social strategy e viral marketingAlessia Morichi
Paper prodotto in occasione dell'esame di Media e Reti sociali, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. In particolar modo avevo scelto di incentrare la ricerca sul settore delle band emergenti italiane e intitolare il lavoro in questione “I Cani: il sorprendente successo di una band emergente grazie a una buona politica di Viral Marketing”.
IS TECHNOLOGY GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY?
INTRODUZIONE - Cristina Torsello, Nicole Denise Schiavon - Giugno 2018
Le nuove tecnologie sembrano essere la fine della politica. Utopia o realtà? I nuovi sistemi
mediatici, televisione commerciale e quindi Internet, avrebbero a poco a poco sostituito i
vecchi corpi intermedi politici mutando radicalmente il carattere della partecipazione
politica e contribuendo a ridefinirne le sue caratteristiche. La diffusione di internet ha
avuto e continuerà ad avere effetti dirompenti sulle forme della politica, non minori di
quelli avuti dall’invenzione della stampa all’inizio della modernità. Le democrazie europee,
sottoposte a sempre più nuove sfide, stanno attraversando mutamenti intensi in alcuni
ambiti fondamentali (crisi della rappresentanza, emersione dei populismi, leaderismi,
cattura oligarchica delle istituzioni, ecc…). L’uso dei media digitali evidenzia, infatti, gli
“effetti strutturali” della comunicazione politica (personalizzazione, spettacolarizzazione,
winnowing effects, ecc.) mentre non danno alcuna certezza che tutto ciò si tradurrà in un
incremento di intensità della voce e del potere di controllo dei cittadini e non, invece o
semplicemente, in una teatralizzazione spettatoriale della loro presenza, con il popolo che
da attore politico si fa audience. Ma è realmente così? La nostra ricerca ha avuto come
scopo principale quello di comprendere, attraverso il confronto con personalità illustri nel
mondo della e-democracy, le reali possibilità che il cittadino, in seguito all’evento di
internet abbia più potere e quali sono, in fin di conti, i vantaggi che le nuove tecnologie
forniscono alla democrazia.
RICERCHE
Le moderne tecnologie digitali e in particolare internet
La rappresentazione del genere attraverso gli algoritmi delle rete e il machi...Marzia Vaccari Serra
La rappresentazione del genere attraverso gli algoritmi delle rete e il machine learning: 1) Gaming e pornografia emotiva;
2) La rappresentazione del genere nel machine learning.
Dal fallimento del Web 2.0 all’emotional sharing, come e perché la polarizzazione del sentimento genera immaginari che creano consenso/dissenso.
Come le nuove forme di narrazione politica in rete utilizzano gli influencer nei flussi
conversazionali dei blog, di Twitter e Facebook.
Slide della lezione del 21 Novembre 2013 - Master in Web Communication e Social Media - Università di Parma. Corso Psicosociologia dei Social Media. Professori Nicola Lercari e Marco Valesi.
Lavoro di ricerca sull'Infosfera Italiana 2016 con l'obiettivo di comprendere quali siano i criteri di scelta delle fonti di informazione degli utenti italiani e, in particolare, quali siano i meccanismi di influenza dei media, in particolare quelli presenti su internet, e la loro efficacia in termini di persuasione.
Come cambia la comunicazione online. Nuove tecnologie e nuovi valori aprono scenari inediti per le comunità locali, le persone, le piccole imprese e organizzazioni radicate nel territorio.
Compralo qui http://tinyurl.com/yzd7pum oppure in libreria. Scarica gratis il 1° capitolo del libro Buzz Marketing nei Social Media. Un approccio pratico a questo nuovo modo di comunicare raccontato dall'esperienza di PromoDigital buzz agency Italiana. Molte interessanti e recenti case history da non perdere.
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? Presentazionemorosini1952
Presentazione:
IS TECHNOLOGY GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY?
INTRODUZIONE - Cristina Torsello, Nicole Denise Schiavon - Giugno 2018
Le nuove tecnologie sembrano essere la fine della politica. Utopia o realtà? I nuovi sistemi
mediatici, televisione commerciale e quindi Internet, avrebbero a poco a poco sostituito i
vecchi corpi intermedi politici mutando radicalmente il carattere della partecipazione
politica e contribuendo a ridefinirne le sue caratteristiche. La diffusione di internet ha
avuto e continuerà ad avere effetti dirompenti sulle forme della politica, non minori di
quelli avuti dall’invenzione della stampa all’inizio della modernità. Le democrazie europee,
sottoposte a sempre più nuove sfide, stanno attraversando mutamenti intensi in alcuni
ambiti fondamentali (crisi della rappresentanza, emersione dei populismi, leaderismi,
cattura oligarchica delle istituzioni, ecc…). L’uso dei media digitali evidenzia, infatti, gli
“effetti strutturali” della comunicazione politica (personalizzazione, spettacolarizzazione,
winnowing effects, ecc.) mentre non danno alcuna certezza che tutto ciò si tradurrà in un
incremento di intensità della voce e del potere di controllo dei cittadini e non, invece o
semplicemente, in una teatralizzazione spettatoriale della loro presenza, con il popolo che
da attore politico si fa audience. Ma è realmente così? La nostra ricerca ha avuto come
scopo principale quello di comprendere, attraverso il confronto con personalità illustri nel
mondo della e-democracy, le reali possibilità che il cittadino, in seguito all’evento di
internet abbia più potere e quali sono, in fin di conti, i vantaggi che le nuove tecnologie
forniscono alla democrazia.
I siti di social network da fenomeni di costume per adolescenti stanno acquisendo sempre maggiore rilievo economico. Quali sono i motivi del loro successo e come il mondo del business e la pubblica amministrazione possono trarre giovamento dalle possibilità che essi offrono?
Emozioni e socialità virtuale: ossimoro o realtà fuzzy?Freedata Labs
Le emozioni rivivono all'interno del mondo emozionale del Web 2.0. All'interno della blogosfera e dei social network gli utenti vivono le loro passioni, le manifestano, le condividono. Il marketing che, oggi più che mai, fonda la sua ragion d'essere sulla capacità di cogliere e veicolare le emozioni dei consumatori beneficia del web 2.0, lo studia e cerca di trarne beneficio... L'articolo del Dr Ambrogio Pennati e della Dr.ssa Samantha Bernardi ripercorre sapientemente i dettagli di questo connubio tra marketing e risorse emozionali del Web 2.0.
Un numero dedicato alle microeconomie, le nicchie e i le appartenenze social che creano le condizioni per l'affermarsi di nuovi comportamenti, l'attenzione, lo scambio, la relazione. Scenari in movimenti in cui parliamo di Freakonomics e Microtrends.
Amministrative e referendum, due storie da raccontare, due motivi per cui è possibile sostenere che il ruolo del web nella politica italiana è oramai centrale.
(presentato a Frattocchie 2.0, Firenze, 4 settembre 2011)
Survey finalizzata alla raccolta di dati sull'infosfera italiana e sul modo degli italiani di informarsi. I risultati sono stati classificati secondo uno schema critico che evidenzia gli effetti del filtro algoritmico, le concentrazioni di attenzione, la difficoltà nel ridefinire l'autorevolezza delle fonti da parte degli italiani e molto altro ancora. L'indagine è stata promossa e coordinata dalle cattedre e dagli studenti di "Teoria e tecniche delle analisi di mercato" e di “Comunicazione e innovazione nelle pubbliche amministrazioni” aa 2015/2016, dell'Università Suor Orsola Benincasa e da un team di ricercatori che si raccolgono attorno al Centro Studi Democrazie Digitali (www.democraziedigitali.it), supportati da Buzzlogger (www.buzzlogger.com) e dall’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale (www.compubblica.it).
Cosa spinge le persone ad iscriversi a Facebook?Quanto c’è di realistico e quanto di idealistico nei profili di Facebook? Questa grande quantità di informazioni ci dice qualcosa della vita reale e sul modo di essere delle persone? Esistono ripercussioni negative a livello psicologico e comportamentale nella vita reale?.
Questa analisi, condotta dal Dr. Ambrogio Pennati (Medico Psichiatra, psicoterapeuta) e dalla Dr.ssa Samantha Bernardi (Psicologa) risponde a questi interrogativi.
Cittadini digitali - l’agire politico al tempo dei social media
1. Cittadini Digitali
L'agire politico al tempo dei social media
Salvatore Fabbrizio - LinkedIn https://www.linkedin.com/in/salvatore-fabbrizio/
2. Come più volte si è verificato nel corso della storia evolutiva dell’umanità,
stiamo assistendo a un nuovo cambiamento antropologico.
La filosofia Greca lo descrive come un animale sociale e come un animale
politico, per la sua indole a organizzare gerarchicamente la comunità in cui vive
Con l’utilizzo dei primi utensili L’homo è diventato abilis e con lo sviluppo
dell’alfabeto e delle tecnologie della scrittura ha guidato il suo percorso verso
sempre maggiori livelli di consapevolezza sottraendolo al destino di Homo
Oralis. Nell’ultima evoluzione dell’uomo concerne L’homo Digitalis dove
troviamo la sintesi di tutte le caratteristiche acquisite fino ad ora.
Salvatore Fabbrizio - LinkedIn https://www.linkedin.com/in/salvatore-fabbrizio/
3. Cambia il modo di stare al mondo
I Social Media diventato gli ambienti nei quali L’homo Digitalis può esprimere
meglio tutta la sua natura gregaria, manifestano solidarietà e partecipazione.
La domanda che lo pervade non è più “chi sono”, ma cosa voglio sembrare.
La sua identità è diventata un profilo riconfigurabile a piacimento, e la
reputazione in rete la nuova misura del proprio ego sociale.
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4. Wikipedia
L’opinione pubblica come la nostra pelle sociale è il conformismo come risultato non di
una pressione subita ma di un individuazione quasi statistica dell’opinione dominante
Per fare un esempio basta ricordare il funzionamento di Wikipedia. Si può assistere ad
un inversione di tendenza del pensiero di massa, dove le persone, ripongono più fiducia
sul sistema aperto di editor di wikipedia e sulla probabilità che in qualche parte del
mondo un utente provvederà a corregge una nozione enciclopedica errata, più tosto che
da un controllo editoriale specifico.
Questo principio ha scatenato la critica feroce di Joran Lanier esperto
informatico e pioniere della Virtual Reality che senza mezzi termini ha
accusato Wikipedia di essere:
“un aberrazione fondata sulla leggenda che il sapere
collettivo sia inevitabilmente superiore alla conoscenza del
singolo esperto”
Joran Lanier
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5. Il mercato si è accordo subito di questa grande possibilità di poter studiare e osservare
dall’alto i fenomeni di massa, siano esse influenze stagionali o le elezioni politiche, tanto
da organizzare efficacemente piattaforme di Data Mining (l'insieme di tecniche e
metodologie che hanno per oggetto l'estrazione di un sapere o di una conoscenza a partire
da grandi quantità di dati)
Una ricerca dell'Università di Bristol dal titolo “Mood of the nation” avrebbe infatti
dimostrato che si può arrivare a prevedere una rivolta a partire da un approfondita analisi
dei tweet. Analizzando oltre 484 milioni di tweet inviati da 9,8 milioni di persone e
classificandoli per parole chiave nelle categorie gioia, paura, rabbia tristezza, I ricercatori
sono stati in grado di identificare l'umore della nazione (Inghilterra) negli ultimi 30
giorni, notando un crescendo di rabbia proprio intorno all'approssimarsi delle proteste di
Londra.
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7. Un dubbio su come si scrive una certa parola,
si trasforma nella verifica quasi statistica di
quanti la utilizzano in un certo modo.
Un procedere induttivo che tende a essere
applicato a ogni ambito della conoscenza e
soprattuto a valicare i confini del virtuale.
Di conseguenza operiamo sempre più spesso scelte approssimative
utilizzando la logica binaria del linguaggio informatico. In politica,
questa tendenza comporta l’emergere di prospettive decisionali
nette o meno inclini al compromesso
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8. Una prima forma di adeguamento umano
all’intelligenza artificiale si registra nel linguaggio
Come all’inizio del suo percorso evolutivo, l’animale virtuale usa
un linguaggio sincretico, veloce ed efficiente. Simboli “Emotion” e
ideogrammi sono componenti fondamentali delle sue nuove
modalità espressive.
La trasformazione del linguaggio interessa anche l’attività di classificazione di
oggetti, persone, cose. Tag e Hashtag sostituiscono i concetti e le categorie.
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9. Conversazioni in 140 caratteri
Le grandi conversazioni in rete tende a svolgersi nell’ambito di 140 con all’interno
hashtag che sono le directory verso le quali ogni messaggio viene veicolato per essere
ritrasmesso o archiviato.
Il linguaggio stereotipo incrementa l’utilizzo della logica binaria (like/dislike) anche
nelle relazioni del mondo reale.
Cornici di senso e schemi di comportamento nella società virtuale si trovano
disponibili sotto forma di Template. La dimensione privata tende a consumarsi
sempre più in quella pubblica, che assorbe, gestisce e organizza la memoria della
propria esistenza in rete.
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10. Dal semplice affidare i
pensieri, informazioni e
dati ad un diario online,
fino alla creazione di una
Timeline.
11. –Maldonado
“Non è la tecnologia che cambia la società, ma
è la società che, tramite la tecnologia, cambia
se stessa”.
Sta cambiando la nostra stessa natura dei rapporti individuali e sociali, dalla sfera
dell’affettività a quella dell’impegno politico
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13. Insuccessi
The Qube risale al 1977 ed è uno dei primi esperimenti
di teledemocrazia. Un sistema via cavo di TV interettiva
Bacheca Elettronica (Bullettin Board System) installate
nelle lavanderie americane negli anni 1970, pensate per
essere canali di comunicazione liberi e non gerarchici. Un
occasione per i cittadini per informarsi ed informare sulle
questioni di pubblico interesse, rafforzando la comunità
di Berkeley.
Le Free Net nascevano nei primi anni del 1980 ed erano
comunità telematiche diffuse prevalentemente in Canada
e negli U.S. con l'obbiettivo di offrire servizi di
discussione e informazione elettronica in Rete, favorendo
l'informazione per tutti e promuovendo l'uso della
democrazia delle nuove tecnologie, come una lobby
sociale. Fino a quando si dissolverò per bancarotta.
Uno dei motivi di insuccesso di tali esperienze è rappresentato proprio
dall'incapacità di tradurre la partecipazione dei cittadini in decisioni pubbliche
concrete.
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14. Modello: Top-Down o Bottom-Up
In Europa: il percorso seguiva una strada molto diversa. La telematica pubblica veniva
vista come la strada principale per restituire efficenza all'azione amministrativa e per
rivitalizzare il rapporto con i cittadini
Portando quindi all'affermarsi di due modelli di democrazia elettronica. Uno che
emergeva spontaneamente dal basso, l'altro che tendeva a valorizzare la struttura top-
down dell'organizzazione statuale, volta a dirigere e controllare lo sviluppo tecnologico
Due tipi di visione di questo fenomeno sociale oltre oceano:
• Ottimista: Dove con l'accrescere nel corso del secolo di questo individualismo che produceva
cinismo e disaffezione verso la politica, e le nuove tecnologie però venivano vissute come un
opportunità senza precedenti per rafforzare il capitale sociale e migliorare la qualità della
cittadinanza .
• Pessimista: Il proliferare di ambienti elettronici veniva considerato come una causa
dell'isolamento dell'individuo e della sua perdita di senso civico.
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15. L'opinione Elettronica
Nel 1995 gli utenti Internet erano solo lo 0,4% della popolazione
mondiale, nel 2000 con l'esplosione della blogosfera la percentuale
era già salita al 5,9%, oggi un quarto della popolazione mondiale
rete, 1 miliardo dei quali ha un profilo facebook
Il Web ha contribuito ad allargare lo spazio pubblico attraverso le
nozioni di visibilità e pubblicità. La soppressione del controllo a
monte sull'informazione pubblicate ha consentito poi di liberare la
soggettività del filtro sociale permettendo a tutte le opinioni di
essere liberamente espresse, anche a quelle che non lo avrebbero
meritato fatto.
Gli algoritmi restituiscono all'informazione una gerarchia del
senso e della fiducia, come accade su portali di commercio
elettronico come eBay, basati per l'appunto su un sistema di
raccolta di feedback e di rating della reputazione di ogni suo
utente.
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16. Le forme nuove della partecipazione
La prima questione sollevata è se internet rinforza modelli (Pattern)
esistenti di partecipazione e mobilitazione politica oppure ne crea di
nuovi. La risposta è che “internet tende a riprodurre la struttura e i
processi sociali del mondo offline rendendo più attivi coloro che
già lo sono”
I giovani a differenza dei loro padri però partecipano in una
maniera diversa, grazie anche all’enorme quantità di “eletronic
stimuli” che li portano a sperimentare modalità non convenzionali di
espressione politica. Per misurare la partecipazione occorre dunque
ampliare il ventaglio dei nostri parametri a forme nuove di agire
politico. Il movimenti di Free Software e Open Source, sono un
esempio andato avanti per anni, di una diversa concezione della
tecnica e dell’economia
Alla luce di queste riflessioni, possiamo affermare che le nuove
generazioni non sono politicamente disimpegnate, ma che hanno
un nuovo approccio alla partecipazione. Possiamo così spiegarci
anche fenomeni come Slacktivism, Lurking, L’adbusting.
Richiamo alla
classificazione di
partecipazione
convenzionale e non
convenzionale
Le forme di
partecipazione di
Milbrath
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17. Slacktivism deriva dalla contrazione di slacker
(scansafatiche) e activism (attivismo). Indica una modalità
di “partecipazione a basso sforzo”. Un atto di
partecipazione che risulta dalla sola manifestazione di
appoggio a una causa attraverso una petizione online, la
condivisione di un post critico sull’operato del governo,
l’espressione di consensodissenso attraverso lupo dei
social network
Lurker in inglese è colui che resta nascosto a gli altri, nella
pratica online è chi legge le mail, i post di una discussione
ma non vi partecipa
L’adbusting può essere considerato una forma di
attivismo culturale e allo stesso modo un modo di
esprimere le critiche attraverso parodie di discorsi,
manifesti, fotografie e personaggi pubblici, modificando il
senso dei messaggi, strappando una risata, ma cercando di
trasmettere anche ai cittadini di riflettere su un certo
argomento. Rientra tra le tattiche più note del culture
jamming (sovversione culturale)
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18. Istituzioni senza rete
Sono passati più di 20 anni da quanto internet è stato utilizzato per la
prima volta in una campagna elettorale. Oggi i partiti si sono attrezzati,
sono presenti in rete con il proprio sito web, e hanno i profili sui social
più in voga, aprendo canali anche su youtube, avendo una relazione più
diretta con i cittadini-elettori.
Il limite principale dei partiti in rete non consiste nella loro
impreparazione nel gestire la comunicazione, ma nel gestire le reti (di
persone, di contenuti)
I diversi movimenti in rete si stanno cucendo addosso il ruolo che è
appartenuto per lungo tempo e quasi esclusivamente ai media, quello di
osservatore critico della vita politica, meccanismo che scalza il potere
dell’interpretazione politica e suggerisce a gli elettori di farsi un opinione
propria utilizzando autonomamente le fonti legislative disponibili online.
La rete cosi, ha iniziato a fare ai media, quello che tempo addietro
avevano a loro volta fatto alla politica e alla religione, sottraendo loro il
potere di raccontare la realtà.
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19. Mentre oltre oceano si registravano punte di avanguardia politica,
in Italia la difficoltà dei partiti a comprendere la rete appare fin da
subito evidente, essa viene impegnata in funzioni del networking
interno, per connettere i militanti all’organizzazione. Le strade
intraprese dai partiti possono apparire diverse, ma rispecchiano gli
archetipi di ciascuna formazione politica
Rifondazione comunista: con il reclutamento online, tenta di
portare nuovi iscritti al partito
I Radicali: troveranno nella rete un prezioso alleato per raccogliere
firme per i referendum
La Lega: per controllare meglio il territorio
Forza Italia: applicherà il modello del broadcasting
L’adozione delle nuove tecnologie della comunicazione non segnerà un
elemento di rottura con il passato ma rappresenterà una modalità per
riempire di vecchio vino una nuova botte
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20. Partiti online e rappresentanza
virtuale
I governi parlamentari, un po ovunque nel mondo, mostrano
segni di crisi. In Italia lo si comprende dai toni accesi di molti
giornali e grazie ai sondaggi sulla fiducia verso le istituzioni e i
partiti particolarmente. Delusi e sfiduciati i cittadini guardano
con maggior interesse ad altri modelli di democrazia.
Una crisi politica, che tende a far vedere il parlamento come
una macchina lenta e poco efficiente. Con internet il processo
di dialogo fra cittadini e istituzione si è intensificato ed è
diventato un attività centrale e irrinunciabile.
Il numero crescente di organizzazioni per il monitoraggio
dell’attività parlamentare (PMOs) come in Italia OpenPolis
sono la testimonianza diretta che l’attenzione pubblica verso il
lavoro del parlamento è indubbiamente cresciuta.
I social Media conquisteranno una posizione di assoluta
preminenza. 1/3 dei parlamentari usa i Social Network.
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21. Il Parlamento Italiano approda in
Rete
La modernizzazione del parlamento italiano è avvenuta su tre
piani diversi:
•Organizzativo
•Istituzionale
•Politico
Nel primi anni 90 si registrano le prime innovazioni con lo
sviluppo dei siti internet di Camera e Senato.
I Lavori parlamentari venivano già trasmessi su RadioRadicale,
RadioAula2 e RaiParlamento, ma non avevano molto seguito.
L’adozione di Michela al Senato per velocizzare l’attività di
resocontazione delle sedute, mentre il software Eclipse ne
renderà immediata la trasposizione al computer
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22. Montecitorio e Palazzo Madama aprono le porte ai cittadini con eventi
culturali.
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23. I siti nel frattempo
continuano ad
aggiornarli per
renderli più fruibili
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24. I parlamentari vanno online
La comunicazione in rete fra rappresentati e rappresentati si risolve in tre
modalità
•L’attivazione, organizzazione e gestione di un sito web
•Il management della posta elettronica
•La gestione dell’interazione con i cittadini attraverso i social media
Fra tutte le piattaforme disponibili, è sempre Facebook in testa, seguita da blog,
YouTube e Twitter. In possibilità di tornate elettorali, il web esercita un attrazione
fatale, soprattuto per mettere in pratica operazioni di Self-branding
Il web si configura come un luogo di flussi comunicativi sostanzialmente
eterodiretti nei quali sono i follower a svolgere la parte conversazione più onerosa
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25. L’e-government, fa riferimento a un ulteriore ambito di sviluppo,
cioè il voto elettronico, una tecnologia in via di sviluppo per la
quale esiste già una fiorente letteratura nel settore. Che nelle
visioni più positiviste permetterebbe una maggior accessibilità
al voto e un'alta affidabilità tecnica nel conteggio, che nella
visione più radicale è vista come una restituzione definitiva del
potere al popolo, trasformando una democrazia rappresentativa
in una democrazia referendaria, riducendo cosi il peso delle
organizzazioni politiche e degli intermediari.
Ma il voto elettronico non trova riscontri positivi nella
letteratura, si evidenzia che ICT non incrementerebbe in maniera
veramente significativa la partecipazione elettorale, ma come
osserva Banjamin Barber l’uso del ICT nelle procedure di voto
tendere a privatizzare la politica, sostituendo il pubblico
dibattito con l’espressione istantanea di pregiudizi privati.
Banjamin Barber
Voto elettronico? Miglioramento o peggioramento
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26. Classifica dei paesi più avanzati sotto
l’aspetto ITC
Nel 2002 i primi dieci paesi in vetta dell’implementazione dei servizi, troviamo tra i primi posti:
Stati uniti
Australia
Nuova Zelanda
Singapore
Norvegia
Canada
Regno Unito
Olanda
Danimarca
Germania
Nel 2012 invece:
Repubblica della Corea
Olanda
Regno Unito
Danimarca
Stati Uniti
Canada
Francia
Norvegia
Singapore
Svezia
L’Italia si posiziona al
32° posto
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27. La sfera pubblica si
allarga
Alla fine degli anni 90 la rete viene convertita dall’emergere
della soggettività con l’emergere del “giornalismo
autoprodotto” cioè il Blogging. Dove l’idea di creative commons
sostituisce quella di proprietà
Il dibattito sul rapporto fra le due forme di espressione
giornalistica e il giornalismo mainstream diventa aspro e
polemico, in discussione ci sono i processi di legittimazione
sociale che governano la produzione dell’informazione, la sua
verificabilità e qualità, in altre parole di riconoscimento the
potenziale d'influenza del giornalismo dal basso.
Il diritto all'informazione verrà messo pesantemente in
discussione dagli eventi dell'11 settembre, quando nella rete si
aprirà uno squarcio dell’opinione pubblica, rispetto all’accaduto
dei fatti, che vi sono stati raccontati dai media tradizionali.
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28. La primavera araba la tecnologia servizio della
democrazia
Wael Ghonim responsabile del settore marketing di Google e blogger
considerato fra i promotori della primavera araba, scrive nel suo libro
Rivoluzione 2.0 il potere della gente è più forte della gente al potere:
“ Ora che un numero cosi alto di persone può comunicare cosi facilmente, il mondo è diventato un posto meno accogliente per i
regimi autoritari. L’umanità sarà sempre afflitta da uomini assenti di potere. Non è detto che lo stato di diritto e la giustizia fioriranno
sempre e comunque in ogni luogo. Ma grazie alla moderna tecnologia, la democrazia partecipativa sta diventando una realtà. I
governi faticano sempre più a isolare i cittadini, censurare le informazioni, tenere nascosta la corruzione e nutrire una popolazione
passiva di messaggi propagandistici. A poco a poco, inesorabilmente, le armi di oppressione di massa si stanno estinguendo. “
Ghonim nel luglio del 2010 ha acceso la scintilla della protesta egiziana dedicano
una pagina di Facebook a Khaled Saif un giovane torturato e ucciso dalla polizia
il 6 giugno 2010. Si propaga un onda emozionale attraverso Twitter. Pochi mesi
dopo il regime di Mubarack crolla sotto i compi delle manifestazioni in piazza.
Oggi si argomenta molto sulla relazione fra Social e Primavera araba. La
letteratura orientata all’interpretazione politologica considera il Web 2.0 come
un ambiente relazionale capace di esprimere un elitè dotata di risorse culturali e
tecnologiche per fare da ponte fra piazza e la rete. Il “popolo della rete” in
questo caso agisce come una leadership collettiva. La rete come un insieme di
arene dove in ognuna di queste di gioca una partita importante per la
democrazia.
Wael Ghonim
Khaled Saif
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30. Fattori Vincenti e una campagna
elettorale 2.0
La campagna elettorale di Barack Obama del 2008 È stata giudicata come la campagna
perfetta. Con l'impiego ottimale dei 3 fattori che decidono del successo elettorale:
Denaro: raccolto grazie ai micro finanziamenti on-line
Messaggi: con uno slogan come Change sono riusciti a ottenere l'attenzione ossessiva
che richiama la cambiamento dall'unificazione della gente comune
Organizzazione gli architetti della Campania gli Obama, sono stati in grado di mixare
in maniera non dogmatica, le tradizioni E le regole di una buona organizzazione, con le
nuove tecnologie e con la propensione degli utenti di Internet all'auto organizzazione. A
differenza della campagna Dean, organizzata dal guro di internet, quella di Obama È
stata pianificata da esperti di social empowering (potenziamento sociale) attraverso un mix
di comunicazione orizzontale con metodi di micro-segmentazione dei target.
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31. Una campagna vincente grazie alla comunicazione orizzontale e
a tecniche di marketing virale, orientate a stimolare contenuti
generati dall’utente che si proliferassero in rete, dando così
l’idea di un supporto spontaneo e continuo.
Esempio palese è stata la saga-video Super Obama Girl realizzata
fuori dal controllo dei consulenti politici (nonostante fosse più
tosto trash) è stata accolta molto bene perché riusciva in maniera
molto diretta ed efficace a veicolare due messaggi che allo staff
di Obama sarebbe risultato difficile confezionare, cioè che
Obama non avrebbe potuto vincere se lasciato da solo a
combattere contro i poteri dello establishment democratico e che
tutti avrebbero potuto fare qualcosa. Tanto alle statistiche di
Youtube, uno di questi visualizzato 40 milioni di volte
Migliaia di Mash-up realizzati dai supporter. Questo è un chiaro
segno che la politica ha cambiato i suoi luoghi, i suoi linguaggi e
i suoi interlocutori, diventando narrazione collettiva, orizzontate
e indipendente dalle strutture organizzative professionali.
Amber Lee Ettinger
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32. I candidati politici ormai annunciano la propria
candidatura via YouTube, segno che ormai i
nuovi media sono diventati mainstream,
Imputare alla rete il successo elettorale di
Obama è tuttavia azzardato sotto il profilo della
spiegazione scientifica. Se non ci fossero stati i
sei anni di Bush (con la condizione della crisi
che si è venuta a generare) Obama non avrebbe
mai potuto vincere. Però non si esclude che è
grazie alla rete e alla millennium generation
(giovani elettori, che si presentano con un identità
razziale ed etnica più eterogenea dei loro padri, sono
più laici nell’orientamento religioso, più pacifisti e
liberal, quindi più inclini a votare i democratici ma
anche a supportare attivamente il governo) che ha
ottenuto il punto vincete
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33. La rete al voto: Il metodo Alinsky
Robin David Putman, noto studioso e critico verso i nuovi media, per il loro
effetto di erosione del capitale sociale, scrive che dopo decenni di sistematico
declino dell’impegno dei giovani nella vita civica, si stava registrando un
inversione di tendenza per effetto della crisi e della splendida candidatura di
Barack Obama.
Campagna sviluppata attraverso il metodo del sociologo radicale Saul Alinsky che
con la sua tecnica aveva ispirato non solo Obama, ma anche Hilary Clinton, che
fece la tesi universitaria su di lui e ebbe modo di intervistarlo anche diverse volte.
Obama ha avuto modo di sperimentare il metodo Alisky nella pratica occupandosi
per tre anni del Developing Communities Project e di Project Vote entrambi iniziative
per agevolare la registrazione al voto dei cittadini del south-side di Chicago. Sarà
questo metodo che porterà nella sua campagne, utilizzato da molti veterani della
rete di Alinsky come organizzatori delle comunità di volontari e come addestratori
degli studenti universitari
Nei giorni finali della campagna, il 59% degli elettori aveva prese parte a una
qualche attività della campagna online. Nell’ottica del community organizing
strumenti come i social media possono rappresentare una grande opportunità per
ampliare il raggio di azione delle attività dei volontari che, lasciati liberi di auto-
organizzarsi .
Robin David
Putman
Saul Alinsky
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34. La rete per Obama non mai rappresentato uno strumento a sé,
mai stato utilizzato con la consapevolezza di essere parte di un
ecosistema mediale e comunitario estremamente ricco e
complesso. Il messaggio di Obama non è stato solo
personalizzato per il micro target di riferimento ma è stato
anche veicolato attraverso il canale più utilizzato da quello
specifico gruppo, (Es. blackplanet.com per le comunità di colore,
asianave.com per quella asiatica, disaboom.com per gli americani con
disabilità etc.) Utilizzando sempre il suo sito come base centrale,
soprattuto per la raccolta fondi.
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35. MoveOn
MoveOn prima di essere una piattaforma è soprattuto un
gruppo di pressione progressista, che ha iniziato le sue attività
nel 2004, organizzando una petizione sullo scandalo Lewinsky
(che fu ignorata ma che portò un sacco di notorietà al portale).
Fu usato anche dal governatore del Vermont, Dean, per
raccogliere i fondi per una cifra pari a 27 milioni di dollari.
Nel 2008 mobilità quasi un milione di persone, attraverso il
suo punto di forza, l’enorme database di email, con l’invio di
email personalizzate. La loro efficenza fu misurata attraverso
parametri come “Open rate” e il “Click Through”.
La letteratura afferma che la vittoria di Obama è stata attribuita
attraverso la coniugazione tra marketing multilivello e marketing
virale, facendo realizzare video studiati da professionisti
Howard Dean
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36. Organizing For America:Una volta Eletto
continua l’apertura
Una volta eletto Obama, gli elettori si chiedevano se fosse continuata questa apertura
verso gli elettri e le nuove tecnologie. Il presidente da conferma di far della sua
amministrazione la più aperta e partecipativa che si fosse mai vista, insediando un
gruppo di di lavoro che si sarebbe occupata di tecnologia, innovazione e riforma della
pubblica amministrazione.
Con il portale change.gov si avvia cosi una nuova stagione di convolgimento, con
l’avvio di consultazioni pubbliche online, la possibilità di sottoporre domande o
idee, di monitorare gli incontri fra il gruppo lavoro e i gruppi di interesse.
La rete relazionale costruita per Obama for America viene convertita in Organizing For
America (OFA) e considerata come un braccio della Democratic National Committee che si
occupa di contattare i cittadini, di condurre sondaggi post-elettorali, di raccogliere fondi
e organizzare eventi. Con un database di oltre 13 milioni di indirizzi email. OFA può
essere considerato come un gruppo di pressione a servizio del presidente (anche se le
leggi in realtà impediscono l’uso di questo database per il presidente).
Le critiche sollevate sull’OFA in funzione di gruppo di interessa ha fatto emergere due
preoccupazioni: 1. è che l’istituzionalizzazione di forme di comunicazione diretta fra
leadership politica e cittadini, lascerebbe spazio a l’instaurarsi di una forma di
presidenza di tipo plebiscitario che di conseguenza l’utilizzo di tali canali per mobilitare
l’opinione pubblica, tenderebbe a esautorare il ruolo del congresso aprendo uno
scenario di crisi istituzionale
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37. Four More Years
La chiusura delle rielezioni di Obama nel 2012 si chiude
su Twitter con la frase “Four More Years” che ha prodotto
31 milioni di tweet, 370.000 al minuto.
Grazie alla tecnologia, si è abbattuto in parte anche il
muro dell’astensionismo. Facebook ad esempio
attraverso l’applicazione “Vote with Friends”
permetteva di dire a tutti i propri amici che si erano
recati alle urne
Olson e la Teoria del Free rider
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38. La vittoria di Obama è riuscita anche se non si è
ricreata la stessa atmosfera dei quattro anni prima,
perché l’interesse mediale era minore. La strategia
denominata “Narwhal” basata sul trattamento
intelligente in tempo reale di un enorme mole di dati e
informazioni provenienti da diverse fonti, che hanno
consentito un estrema personalizzazione dei messaggi
politici e delle tecniche di campagna ad ogni livello,
mettendo in mano ai supporter strumenti e
applicazioni sofisticate, che estrapolando enorme
quantità di informazioni dai database e riuscendo ad
interpretarli con software avanzati
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40. Negli Usa si è dovuto aspettare il 2008 perché la forza della
rete venisse utilizzata per congiungere la raccolta dei fondi
(Dean) e la partecipazione politica (Obama).
In Italia è con Grillo che si è fatto un decisivo passo avanti
sul versante della politica on-line, dopo che per vent’anni
Silvio Berlusconi ha mantenuto inchiodata la comunicazione
politica al palinsesto televisivo. Con Grillo la politica on-line
a smesso di essere un terreno di dibattito per soli Geek.
Personaggio che è riuscito ad attirare l’attenzione anche di
testate giornalistiche come Time Magazine e The Guardian
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41. Beppe Grillo
Radicale e fondamentalista, al pari di Obama fa un uso intenso del Web, ma
diversamente da Obama, entra in collisione con l’universo televisivo
determinando un punto di rottura nelle strategie di comunicazione politica.
Nel 2005, il Time Magazine edizione europea, inserisce grillo fra gli “eroi europei
dell’anno” e tre anni più tardi The Guardian valuta il blog di Beppe Grillo al 9°
posto nella lista dei cinquanta blog più potenti del mondo.
Grillo, comico televisivo, ricevette un anatema dalla Tv di stato come persona
non gradita, quando nel 1987 attirò l’attenzione sulla corruzione nel Partito
Socialista di Bettino Craxi, a quel tempo prima ministro. Da allora vive di
spettacoli teatrali, della vendita di libri e del suo blog. Il blog beppegrillo.it è il
format che Grillo usa per esprimere il suo polemico.
Nel Settembre 2008, Grillo organizza il Vaffa-Day a Bologna, per raccogliere
le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare fatta da tre punti:
1. No alla presenza di condannati in parlamento.
2.Ineleggibilità dopo due legislature
3.Elezione diretta di tutti i candidati
Bettino Craxi
Vaffa-Day Bologna 2008
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42. L’attenzione della stampa alla proposta
di Grillo
La la politica la prima a ridere che un giullare come grillo volesse
occuparsi di cose serie, mentre la stampa, accorsi a seguire l'evento,
questa è la maggiore attenzione alla proposta di grillo. Michele Serra
scriverà infatti:
Quello che lascia il segno… È constatare, che piaccio o non piaccia, che un uomo famoso me isolato,
popolare max televisivo, antimediatico suo malgrado o forse anche perso scelta, sin grado di mobilitare una
folla che molti dei piccoli partiti, pur radicati nei telegiornali e sui giornali, neanche si sognano. La
rappresentanza di grillo e del suo blog, dopo la giornata di ieri, nasce dal discusso limbo del virtuale e diventa
così reale.
Questo costringe chi dubita della forza politica culturale di Internet a rifare un po' i conti, perché la giornata di
ieri, e questo grillo lo sa, è soprattutto un colpo all'idea di onnipotenza della televisione.
Così grillo fa un passo avanti nell’agorà, non quella elettrica, ma
quella democratica dove le proteste si trasformano in impegni in
seguito politico il riconoscimento di una leadership. Gli amici di
Beppe grillo si ritrovano, I sostenitori del movimento cinque stelle,
fondato il 4 ottobre del 2009
Richiamo al
modello di
partito
“pigliatutti” e
Cartel Party
solo per uso
della
comunicazione
e non per il
finanziamento
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43. Come accadde per Obama for America, si assiste alla transizione di un generico
popolo di internet composta da un fandom in poi un organizzazione strutturata.
Composta da persone mediamente giovani, istruite, con ottimi libelli di accesso
all’informazione e di alfabetizzazione informatica. Una membership dalle caratteristiche
ben definite, che vorrebbero rinnovare un paese bloccato da una classe politica incapace
di rinnovarsi e innovare.
Nel giugno 2009 vengono presentate liste civiche in 64 comuni per le elezioni
amministrative formate attraverso i gruppi locali di MeetUp, riuscendo a fare eleggere
23 consiglieri comunali. Alle amministrative del 2012 il movimento si presenta in 101
comuni, facendo il pieno quasi ovunque. Nelle elezioni regionali del 2012, in Sicilia il
movimento di grillo è il primo partito.
Molto di questo processo è attribuita a Casaleggio associati, una società di strategie di
rete, spin doctor di Grillo e artefice nella sua forma su i new media, gestisce le crisi
locali, valuta candidature, organizza le reti di metto, stabilisce le regole. Gianroberto
Casaleggio, esperto di social network media, nel libro “Tu sei la rete” illustra le
tecniche del marketing sociale e le modalità per garantire il successo di un brand
attraverso influenzer. Suo figlio Davide Casaleggio, gestisce controlla la rete di
MeetUp foderate gli interventi cancellati posti scomodi.
Socio della Casaleggio è stato Enrico Sassoon, giornaliste direttore scientifico del gruppo
Ilsole24ore, fino alle sei dimissioni alcuni hanno sostenuto che fosse lui la casta politica
del movimento. La Casaleggio associati ha gestito anche il blog di Antonio Di Pietro
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44. Lo streaming web: democrazia o controllo?
Mentre la democrazia del M5S attende il varo di una piattafforma tecnologica, il
parlamento è già un istituzione nuova sotto molti punti di vista. La XVIII (8°)
legislatura è costituita da una classe politica giovane e al femminile. Per la prima
volta nella storia della Repubblica, le consultazioni con le forze politiche e con le
parti sociali vengono trasmesse in streaming web, caricate sul canale ufficiale della
camera e della tv dei democratici (YouDem). Tecnica tracciata dal M5S, i quali
hanno caratterizzato fin da subito il loro debutto in parlamento con la trasmissione
via streaming delle confereze stampa e degli interventti alla camera e al senato.
Le consultazioni dentro l’ambito politico sono sempre state caratterizzate da una
certa vischiosità e descritte come un luogo d’eccellenza di trattative e
compravendita di poltrone. Con lo streaming video va invece in scena un format
inedito. Il M5S dimostrerà così che il compravendita delle poltrone avviene tra tutti
i partiti, proprio perché sono tutti uno peggio dell’altro.
Dall’altra parte dello streaming però non c’è solo l’elettorato, ma c’è un intero
movimento che controlla ogni respiro dei proprio “delegati” in parlamento,
“Terminali” cosi definiti da Grillo stesso. Proprio per questo però l’utilizzo della
diretta streaming rischia di trasformarsi da strumento di trasparenza e democrazia
a strumento di controllo interno e di censura preventiva.
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45. Il modello organizzativo
Inizialmente il blog di beppegrillo.it costituisce l’unico momento di aggregazione per i simpatizzanti, nel
2010 contava 200.000 visite giornaliere. Poi la decisione di decentrare le attività, utilizzando la
piattaforma già sperimentata con successo da Howard Dean per organizzare gruppi, eventi e raccolte di
firme sul territorio. Dalla rete degli amici di Beppe Grillo e dai MeetUp che parte la richiesta di organizzare
liste civiche per la partecipazione alle elezioni amministrative avviando la fase delicatissima, di
codificazione delle regole del movimento e, della sua istituzionalizzazione “al di fuori di legami associatici
e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi.
Il blog di Beppe Grillo ne costituisce il cuore e l’hub, i MeetUp i nodi locali, da cui si diramano per
diffusione altre iniziative e nodi fino a costituire una costellazione di realtà eterogenee ma organicamente
interconnesse fra loro e il centro. Grillo mantiene un ruolo centrale, soprattuto per l’aspetto regolativo,
pur valorizzando talvolta la voce dei MeetUp locali.
La struttura appare però spesso in difficoltà nella gestione delle attività che provengono dal territorio, cosi
si studiano altri strumenti di coordinamento, come per esempio, un MeetUp di Beppe Grillo, accessibile
solo a quegli attivisti che anno funzioni di Organizer. Un metodo gerarchico e aperto al tempo stesso,
anche se non si organizzano termini quali “organismo direttivo”
Gli attivisti che si candidano accettano la regola di rimanere a occuparsi delle questioni locali per tutto
il tempo. È impedita la candidatura per altre elezioni mentre si è in carica. Il mandato imperativo, mette gli
eletti nelle condizioni di dover rendere conto periodicamente del proprio operato .
Il blog, MeetUp, Meetup Organizer
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46. Tale sistema sembra essere destinato a fare da ponte fra
La democrazia del passato (democrazia ateniese)
La democrazia del presente (democrazia rappresentativa)
La democrazia del futuro (democrazia elettronica)
La rete è autorità di indirizzo e di controllo. Ogni decisione è presa a
maggioranza. Nessun concetto di “leader” ma solo partavoce eletti per
portare avanti le iniziative dei cittadini
L’utilizzo di una piattaforma online che registra sia il numero di
preferenze ricevute da una proposta, sia eventuali richiesta di
emendamento. Questo sistema permette anche di evitae che un utente
vori due volte, ma anche di migliorare le proposte attraverso l’attivismo
dei partecipanti.
Tra le piattaforme più note che si inspira al Interactive Democraty del
Partito Pirata è LiquidFeedback già sperimentata dai MeetUp siciliani nel
corso delle 2012. E In più sono stati utilizzati altri strumenti di promozione
e coordinamento locale come: Hangout di Google Plus per Videochat per lo
streaming fra i membri e per rispondere al pubblico attraverso Twitter.
E proprio lo streaming video avrà un ruolo fondamentale nel portate alla
massima espressione il principio di pubblicità del “parlamento elettronico”
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47. Un parallelo Americano Reform Party
Si trova con il movimento 5 stelle, una curiosa somiglianza con un precedente
movimento americano del 1992 di Ross Perot “We stand America” poi diventando
“Reform Party” e sopravvissuto fin quasi i primi anni 2000. Perot (ricco
imprenditore informatico) era riuscito a creare dal nulla una rete di gruppi in tutti
gli stati americani, ciascuno collegato in maniera telematica all’organizzazione
centrale e a presentarsi alle elezioni presidenziali nel 1992 con un discreto successo.
Un processo decisionale supportato da una piattaforma di petizioni online (uVote)
e da tecnologie di videoconferenze per restituire al gruppo un immediato feedback.
Grillo ricorda l’ideologia di Petrot proprio anche per il suo odio per l’establishment
politico e la sua inettitudine verso il sistema mediatico.
Perot e Grillo sono riusciti a dare forma organizzativa al malcontento dei
cittadini. Rosanvallon definisce questo procedere come “organizzazione della
sfiducia” un groviglio di pratiche, di meccanismi di prova, di contro-poteri sociali informali
e persino istituzionali volti a compensare l’erosione della fiducia” un universo della
diffidenza costituito da parti politicamente attive del sistema che possono fare leva
su almeno 3 contro-poteri: 1. Poteri di controllo, le forme di constato, la
promozione del popolo a ruolo di giudice. L’insieme di questi contro-poteri si
chiama “contro-democrazia”
Ross Perot
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48. Il Partito Pirata nato in Svezia
Se confrontiamo il Movimento 5 stelle con il Partito Pirata, si possono notare alcune somiglianze
ma anche sostanziali diversità.
Nato in Svezia nel 2006 e diffuso poi in altre parti del mondo, inizialmente si configurava come
un “single-issue moviment” il cui obbiettivo principale era costringere i governi a modificare le
leggi sul diritto d’autore e difendere la libertà di rete, ma con i primi successi elettorali si è
trovato ad allargare la loro piattaforma programmatica ai temi della giustizia sociale e della
democrazia partecipativa
Gli elettori del Partito Pirata è simile alla millennium generetion di Obama e del e solo parzialmente
simile a quella del M5S. Si tratta di persone con alto libello di istruzione, orientate a un uso intenso
di internet e generalmente sotto i 30 anni. Sotto il profilo più strettamente organizzativo, pur
adottando una configurazione spesso piuttosto canonica, stabilisce legami orizzontali con i
cittadini attraverso le piattaforme tecnologiche in rete (liquidfeedback) al fine di armonizzare
l'interesse e l’autonomie individuali con gli impegni collettivi
Il paradigma della democrazia liquida nasce, come modalità per dare a tutti cittadini la possibilità
di votare per Issue proposta e a tutti I membri del partito pirata, di selezionare quelle da portare in
parlamento.
Il M5S osserva con attenzione gli sviluppi che avvengono nel partito pirata, di cui tende a replicare
obiettivi e repertori di azione. Il partito pirata non gradisce però essere comparato al M5S perché
non gli piace la decisione privatistica del marchio da parte di Grillo
In italia Grillo è ispiratore è padre padrone del movimento, mostra più di qualche diffidenza
nella capacità della sua membership di andare avanti da sola.
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49. Il Film: Magic Town
Film girato nel 1947, il film è ambientato in una piccola cittadina dal nome di fantasia Grandview.
Cioè che rende speciale la comunità è la sua condizione di unicità, essa, infatti, può essere considerata
come un campione statisticamente rappresentativo di tutto il paese, ogni variabile demografica (Età,
sesso, razza, religione , etc.) rappresenta in maniera percentuale l’intero universo dei casi. La scoperta
viene fatta da Jemmy un sondaggista emergente solitamente molto insoddisfatto dei risultati che
raccoglie nei singoli stati. I risultati di questa scoperta sono sconvolgenti e presto la sua agenzia
diventerà famosissima, quando però il segreto viene scoperto anche da altri, piomberanno in città decine
di sondaggisti. Per questa città il momento è felice, i media tengono i riflettori accesi su quello che accade
in città, e l’economia della città decolla. Tutto cambierà però quando un sondaggio sulla possibilità di
eleggere una donna Presidente degli USA, la comunità reagisce non come un insieme di individui isolati,
ma come un collettivo, Essa prende coscienza di sè, del suo rappresentare il popolo americano nella sua
interezza e sente di doversi fare carico della rappresentatività di produrre opinioni informate e sagge.
Discutendo, prima di esprimersi e soprattuto provando a produrre decisioni condivise. Dopo una lunga
sofferta discussione, la comunità decide di esprimere opinione positiva all’elezione di una donna.
L’opinione espressa da Grandview non solo non si ritrova allineata con quella dell’intero paese, ma sarà
oggetto di scherno da parte dei media, dei politici e delle altre comunità. Abbandonata dai sondaggisti,
la comunità si ritrova sola e con i soliti problemi. Superato il rammarico e la delusione, si trova a vivere
un generale senso di risveglio, ha imparato a riconoscersi come mettere a fuoco i propri interessi, a tenere
a freno l’istinto e a utilizzare le proprie risorse cognitive per prendere decisioni collettive. In altri termini
hanno riscoperto il valore dell’autorganizzazione.
10 anni prima del film nasceva l’istituto Gallup, l’analisi dell’opinione pubblica tornava prepotentemente
al centro della scena politica e mediatica, per l’affidabilità delle tecniche di sondaggio utilizzate.
Nell’immaginario collettivo, il sondaggio d’opinione andava assumendo un ruolo fondamentale per le
implicazioni che sembrava avere sui processi democratici.
Salvatore Fabbrizio - LinkedIn https://www.linkedin.com/in/salvatore-fabbrizio/
50. Conclusioni
Nel caso di Obama assistiamo ad organizzazione tecnologica della fiducia, Alla
costituzione di un legame forte prima fra candidato ed elettore in rete, che poi fra
presidente e cittadino.Si è dimostrato che la rete è una Polis attraversata da fortissimi
legami di solidarietà, condivisione voglia di progettualità. Quando un candidato si
appella alla rete con un onestà e trasparenza, la rete risponde configurandosi come corpo
elettorale sì, ma anche come attore collettivo in grado di autorganizzarsi agire
autonomamente. Con risultati straordinari.
Il caso grillo è un caso di un'organizzazione tecnologica della sfiducia, nasce come
contropotere una classe politica corrotta, rappresentata dal sistema mediatico opaco e
attratti colluso. La rete è, nel caso di grillo la personificazione di un potere socialmente
distribuito, che non si configura solo come un corpo elettorale ma come una comunità
politica organica, che ha la consapevolezza di potere esercitare la parola come
contropotere. Il movimento cinque stelle sta cambiando la politica per il solo fatto di
esserci.
Lo Zoon Politikon in rete è dunque una profezia che si auto adempie.
Salvatore Fabbrizio - LinkedIn https://www.linkedin.com/in/salvatore-fabbrizio/