Studio di fattibilità per un progetto di riassettto territoriale delle aree periurbane della bassa Valmarecchia al fine di definire il recupero ambientale delle cave In.Cal System e Adria Scavi nel fiume Marecchia
Un’idea di fiume desiderabile. Il fiume deve essere riscoperto come ambiente naturalee come spina centrale del territorio, sia a livello locale che di bacino; esso èpropulsore e integratore di un generale processo di riqualificazione e sostenibilità del
territorio circostante...
(Dalla mappa del parco alla realizzazione delle reti.
Qualificare il paesaggio periurbano lungo il medio corso del fiume Olona)
I P.L.I.S. IN PROVINCIA MILANO Stato dell’arte ad agosto 2012Marco Garoffolo
I P.L.I.S. IN PROVINCIA MILANO - Stato dell’arte ad agosto 2012
Un Parco Locale di Interesse Sovracomunale. I caratteri che distinguono i PLIS dai Parchi Regionali sono due:
La Provincia (o la Regione prima del 2001) non istituisce direttamente i parchi locali (PLIS) ma si limita a verificarne e riconoscerne, a valle di una proposta di iniziativa comunale, il grado di “interesse sovracomunale”, attraverso un proprio atto amministrativo.
La natura dei vincoli urbanistico-territoriali è pertanto di valenza comunale. In altre parole, mentre per i Parchi regionali, pongono vincoli di carattere sovracomunale immediatamente cogenti per chiunque, nel caso dei PLIS il vincolo posto è di carattere esclusivamente comunale, legato al Piano Regolatore Generale, prima, e al Piano di Governo del Territorio, oggi.
Qua trovate la normativa sui PLIS
http://www.pmvl.it/index.php?pag=sezioni_plus&id_sezione_plus=49&id_supersezione_plus=40
Fonte http://www.provincia.milano.it/export/sites/default/parchi/img/Fotografie_PLIS/PLIS_agosto_2012.pdf
Parco del Mincio 2012-2017: sei anni di capitale ambientale per tuttiParco del Mincio
Nel mandato 2012-2017 il Parco del Mincio ha gestito, veicolandoli nei territori dei tredici comuni dell'area protetta, investimenti per 25 milioni di euro in opere pubbliche e interventi di valorizzazione del paesaggio, rinaturalizzazioni ambientali, promozione del territorio, educazione ambientale.
Studio di fattibilità per un progetto di riassettto territoriale delle aree periurbane della bassa Valmarecchia al fine di definire il recupero ambientale delle cave In.Cal System e Adria Scavi nel fiume Marecchia
Un’idea di fiume desiderabile. Il fiume deve essere riscoperto come ambiente naturalee come spina centrale del territorio, sia a livello locale che di bacino; esso èpropulsore e integratore di un generale processo di riqualificazione e sostenibilità del
territorio circostante...
(Dalla mappa del parco alla realizzazione delle reti.
Qualificare il paesaggio periurbano lungo il medio corso del fiume Olona)
I P.L.I.S. IN PROVINCIA MILANO Stato dell’arte ad agosto 2012Marco Garoffolo
I P.L.I.S. IN PROVINCIA MILANO - Stato dell’arte ad agosto 2012
Un Parco Locale di Interesse Sovracomunale. I caratteri che distinguono i PLIS dai Parchi Regionali sono due:
La Provincia (o la Regione prima del 2001) non istituisce direttamente i parchi locali (PLIS) ma si limita a verificarne e riconoscerne, a valle di una proposta di iniziativa comunale, il grado di “interesse sovracomunale”, attraverso un proprio atto amministrativo.
La natura dei vincoli urbanistico-territoriali è pertanto di valenza comunale. In altre parole, mentre per i Parchi regionali, pongono vincoli di carattere sovracomunale immediatamente cogenti per chiunque, nel caso dei PLIS il vincolo posto è di carattere esclusivamente comunale, legato al Piano Regolatore Generale, prima, e al Piano di Governo del Territorio, oggi.
Qua trovate la normativa sui PLIS
http://www.pmvl.it/index.php?pag=sezioni_plus&id_sezione_plus=49&id_supersezione_plus=40
Fonte http://www.provincia.milano.it/export/sites/default/parchi/img/Fotografie_PLIS/PLIS_agosto_2012.pdf
Parco del Mincio 2012-2017: sei anni di capitale ambientale per tuttiParco del Mincio
Nel mandato 2012-2017 il Parco del Mincio ha gestito, veicolandoli nei territori dei tredici comuni dell'area protetta, investimenti per 25 milioni di euro in opere pubbliche e interventi di valorizzazione del paesaggio, rinaturalizzazioni ambientali, promozione del territorio, educazione ambientale.
Interventi per la protezione della costa e bonifiche ambientali litorale di Rimini Nord - anni 2006-10 - Presentazione per Assemblea Pubblica Circoscrizione 5 -16/11/09
Progetto impronta ecologica comunità della valle di soleAlessio Migazzi
Il progetto, promosso dalla Comunità della Valle di Sole, cofinanziato dalla della Provincia Autonoma di Trento nell’ambito dei fondi per lo sviluppo sostenibile, ha come obiettivo principale la realizzazione di un intervento integrato di studio, comunicazione e sensibilizzazione sulla tematica dell’uso sostenibile delle risorse naturali
ASPETTI GEOTECNICI CONNESSI CON IL RECUPERO DELLE CASE COLONICHE DELLA REALTA...Domenico Alberti
La Tesi ha trattato gli aspetti geotecnici connessi con il recupero delle Case Coloniche (O.N.C.) della Pianura Pontina. Lo studio ha permesso di evidenziare i fenomeni che influenzano le condizioni di stabilità di tali edifici, in particolare, partendo dalle conoscenze strutturali di una tipica casa colonica, sono stati affrontati i possibili risentimenti indotti dalle diverse caratteristiche del terreno e dalla variabilità del livello di falda sugli edifici analizzati.
Arch Paola Marrone_tecnologie e strategie progettualiSOLAVA
Retrofit energetico
Pianificazione strategie e interventi: EPi climatizzazione invernale
Materiali e soluzioni per involucro orizzontale
Pianificazione strategie e interventi: EPe, invol climatizzazione estiva
Controllo termico
Noi crediamo che la partecipazione del comune di Cassano d’Adda, con le proprie aree poste tra il confine con Inzago fino al Parco Adda Nord, lungo i corsi d’acqua del Naviglio Martesana e del Canale Villoresi, permetta, per un verso la tutela di una parte importante del nostro territorio agricolo e per l’altro al PLIS di diventare veramente un elemento essenziale della rete ecologica regionale raccordando il Parco Agricolo Sud Milano al Parco Adda Nord intercettando la Dorsale verde Nord Milano. Così facendo il PLIS dell’Alto Martesana oltre ad assumere un ruolo strategico nella pianificazione del territorio dell’est milanese, prefigurerebbe già un potenziale allargamento dei parchi regionali nel territorio della Martesana. In una grande area come quella della Provincia di Milano dove le aree urbanizzate sono continue tra loro, anche tra comune e comune, per via di una espansione spesso senza controllo, occorrono un progetti di difesa del territorio di carattere sovracomunale. Gli esperti fissano al 50% il limite al consumo di suolo oltre il quale non vi è più capacità di un ambiente di rigenerarsi e mantenere gli equilibri naturali. Anche la nostra zona, l’Adda Martesana, ha visto in questi anni una elevata trasformazione urbana di importanti aree agricole. Occorre perciò introdurre degli elementi di tutela del suolo e creare una rete che innervi ecologicamente il territorio mettendo in comunicazione le aree tutelate. Cassano rappresenta uno scudo importante nel sistema della rete ecologica provinciale. http://plis-cassano.it/
Presentazione a cura di Carlo Fiorentini, serata pubblica a Bagnacavallo del ...Patatone
Presentazione a cura di Carlo Fiorentini, nel relazione principale nel corso della serata pubblica sul progetto della centrale a biomasse di Russi, organizzato dalla Amministrazione Comunale e dai Consigli di Zona
LA GESTIONE DEI SEDIMENTI NELLA LAGUNA DI VENEZIA: LE PREVISIONI DELL’ AGGIOR...eAmbiente
Workshop: "LA COMPETITIVITÀ DEI PORTI: LA GESTIONE DEI SEDIMENTI" - 8 Marzo 2012, Venezia Terminal Passegeri.
Intervento di Valerio Volpe - Magistrato delle Acque di Venezia
La valutazione dei servizi eco sistemici forniti dal suolo per la pianificazi...Fabrizio Ungaro
In Emilia-Romagna la riduzione del consumo di suolo è diventato recentemente un obbiettivo negli atti di pianificazione territoriale più attenti alla protezione del suolo e alla conservazione del paesaggio. In questo lavoro si presenta un’analisi della variazione dei servizi ecosistemici del suolo nel periodo 1976-2008, e vengono proposti spunti per una normativa, in materia di governo del territorio, con al centro la tematica del consumo netto di suolo zero. L’analisi si basa su uno schema che può essere applicato a diverse scale cartografiche e di dettaglio informativo, quantificando, ed evidenziando anche cartograficamente, gli impatti del consumo di suolo sui diversi servizi ecosistemici forniti dai diversi tipi di suolo.
Progetto di Riqualificazione ambientale e morfologica del Medio OlonaIniziativa 21058
RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE E MORFOLOGICA DELLA VALLE DELL'OLONA NEI COMUNI DI GORLA MAGGIORE, FAGNANO OLONA, GORLA MINORE, SOLBIATE OLONA, MARNATE
DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE
Con riferimento al “Bando per la concessione di contributi per il finanziamento della progettazione d interventi di riqualificazione fluviale nell’ambito dei contratti di fiume “Olona Lura Bozzente “, “Seveso”, e “Lambro Settentrionale”, promosso da Regione Lombardia con D.G.R. Del 26 settembre 2014 n. 2411, il presente documento preliminare alla progettazione descrive, così come richiesto dal bando, una proposta di iniziativa volta alla definizione di un piano organico di riqualificazione fluviale dell'Olona in un tratto di circa 7 km compreso nei comuni di Fagnano Olona, Gorla Maggiore, Solbiate Olona, Gorla Minore e Marnate, piano per il quale si richiede, nell’ambito del presente bando, il finanziamento di un progetto preliminare. La proposta prende le mosse dalla valutazione di criticità e potenzialità che caratterizzano questo tratto di valle dell'Olona, ed è stata strutturata al fine di corrispondere alle richieste del bando suddetto. TRANNE IL PROGETTO DELL' AMMINISTRAZIONE COMUNALE SOLBIATE OLONA
Interventi per la protezione della costa e bonifiche ambientali litorale di Rimini Nord - anni 2006-10 - Presentazione per Assemblea Pubblica Circoscrizione 5 -16/11/09
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Pianificazione strategie e interventi: EPi climatizzazione invernale
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Noi crediamo che la partecipazione del comune di Cassano d’Adda, con le proprie aree poste tra il confine con Inzago fino al Parco Adda Nord, lungo i corsi d’acqua del Naviglio Martesana e del Canale Villoresi, permetta, per un verso la tutela di una parte importante del nostro territorio agricolo e per l’altro al PLIS di diventare veramente un elemento essenziale della rete ecologica regionale raccordando il Parco Agricolo Sud Milano al Parco Adda Nord intercettando la Dorsale verde Nord Milano. Così facendo il PLIS dell’Alto Martesana oltre ad assumere un ruolo strategico nella pianificazione del territorio dell’est milanese, prefigurerebbe già un potenziale allargamento dei parchi regionali nel territorio della Martesana. In una grande area come quella della Provincia di Milano dove le aree urbanizzate sono continue tra loro, anche tra comune e comune, per via di una espansione spesso senza controllo, occorrono un progetti di difesa del territorio di carattere sovracomunale. Gli esperti fissano al 50% il limite al consumo di suolo oltre il quale non vi è più capacità di un ambiente di rigenerarsi e mantenere gli equilibri naturali. Anche la nostra zona, l’Adda Martesana, ha visto in questi anni una elevata trasformazione urbana di importanti aree agricole. Occorre perciò introdurre degli elementi di tutela del suolo e creare una rete che innervi ecologicamente il territorio mettendo in comunicazione le aree tutelate. Cassano rappresenta uno scudo importante nel sistema della rete ecologica provinciale. http://plis-cassano.it/
Presentazione a cura di Carlo Fiorentini, serata pubblica a Bagnacavallo del ...Patatone
Presentazione a cura di Carlo Fiorentini, nel relazione principale nel corso della serata pubblica sul progetto della centrale a biomasse di Russi, organizzato dalla Amministrazione Comunale e dai Consigli di Zona
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Workshop: "LA COMPETITIVITÀ DEI PORTI: LA GESTIONE DEI SEDIMENTI" - 8 Marzo 2012, Venezia Terminal Passegeri.
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La valutazione dei servizi eco sistemici forniti dal suolo per la pianificazi...Fabrizio Ungaro
In Emilia-Romagna la riduzione del consumo di suolo è diventato recentemente un obbiettivo negli atti di pianificazione territoriale più attenti alla protezione del suolo e alla conservazione del paesaggio. In questo lavoro si presenta un’analisi della variazione dei servizi ecosistemici del suolo nel periodo 1976-2008, e vengono proposti spunti per una normativa, in materia di governo del territorio, con al centro la tematica del consumo netto di suolo zero. L’analisi si basa su uno schema che può essere applicato a diverse scale cartografiche e di dettaglio informativo, quantificando, ed evidenziando anche cartograficamente, gli impatti del consumo di suolo sui diversi servizi ecosistemici forniti dai diversi tipi di suolo.
Progetto di Riqualificazione ambientale e morfologica del Medio OlonaIniziativa 21058
RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE E MORFOLOGICA DELLA VALLE DELL'OLONA NEI COMUNI DI GORLA MAGGIORE, FAGNANO OLONA, GORLA MINORE, SOLBIATE OLONA, MARNATE
DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE
Con riferimento al “Bando per la concessione di contributi per il finanziamento della progettazione d interventi di riqualificazione fluviale nell’ambito dei contratti di fiume “Olona Lura Bozzente “, “Seveso”, e “Lambro Settentrionale”, promosso da Regione Lombardia con D.G.R. Del 26 settembre 2014 n. 2411, il presente documento preliminare alla progettazione descrive, così come richiesto dal bando, una proposta di iniziativa volta alla definizione di un piano organico di riqualificazione fluviale dell'Olona in un tratto di circa 7 km compreso nei comuni di Fagnano Olona, Gorla Maggiore, Solbiate Olona, Gorla Minore e Marnate, piano per il quale si richiede, nell’ambito del presente bando, il finanziamento di un progetto preliminare. La proposta prende le mosse dalla valutazione di criticità e potenzialità che caratterizzano questo tratto di valle dell'Olona, ed è stata strutturata al fine di corrispondere alle richieste del bando suddetto. TRANNE IL PROGETTO DELL' AMMINISTRAZIONE COMUNALE SOLBIATE OLONA
Gianfranco Domenighetti: Medicalizzazione della società e durabilità dei sist...calmansi
Slide della conferenza data al Convegno "Sanità e Socialità: Quo Vadis" organizzato dal Club 74 e dall'OSC al Teatro Sociale di Mendrisio (9 maggio 2008). L'audio della conferenza può essere scaricato da http://www.archive.org/details/Sanita_e_socialita.
Queste slide sono pubblicate qui con l'autorizzazione del professor Domenighetti. Per gli usi non automaticamente consentiti dalla licenza Creative Commons sotto, vogliate contattarlo (cfr. la sua pagina personale sul sito dell'Università della Svizzera Italiana http://www.unisi.ch/personal-info?id=429 .
Il nostro White Paper che analizza i principali sistemi sanitari in Europa, mostrando modelli alternativi a quello italiano per fare un confronto.
La Sanità in Italia è quello che è, e tutti noi ce ne lamentiamo continuamente. I difensori del pubblico premono sulla necessità di un sistema universalistico finanziato principalmente attraverso la leva fiscale, i liberisti vorrebbero un sistema gestito sempre più dal settore privato – anche se quasi nessuno ritiene attuabile il sistema statunitense. Ma come funziona negli altri Paesi dell’Unione?
Una breve (e sintetica) guida al funzionamento dei sistemi sanitari di altri cinque Paesi-tipo dell’Unione Europea – Francia, Germania, Regno Unito, Svezia, Paesi Bassi – per vedere come sono organizzati i loro sistemi sanitari nazionali.
http://www.associazioneeuropa2020.eu
OPPORTUNITÀ OFFERTE DALLA DEPURAZIONE DEGLI SFIORI DELLE
FOGNATURE MISTE TRAMITE SISTEMI DI DEPURAZIONE NATUTALE: LO
STUDIO DELL’AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO SUL BACINO DEL
LAMBRO-OLONA-SEVESO E I PROGETTI DI GORLA MAGGIORE, CAPIAGO
INTIMIANO E GORGONZOLA
M’ama, non m’ama. I Petali di Living Building Challenge 3.0 in sintesi: Acqua (Water)
Mercoledì 17.02.2016
Progetto Manifattura, Piazza Manifattura 1, 38068 Rovereto (Trento, Italia)
Sostenibilità ed economia circolare: esempi applicativi di simbiosi industrialeServizi a rete
Servizi a Rete TOUR 2022 | Presentazione di Massimo Spizzirri - Responsabile Depurazione e Fognature Acea Ato 2
19-20 ottobre 2022, Centro Congressi La Fornace di Acea Ato 2 a Roma
Webinar 29/11 "Gruppo CAP: le acque parassite in fognatura"Servizi a rete
Presentazione di:
- Giovanni Vargiu Responsabile Progettazione e Realizzazione Fognatura e Invarianza Idraulica di Gruppo CAP
- Daniela Deplano Coordinatore Progettazione e Realizzazione Fognature di Gruppo CAP
- Annalisa Ramondetti Coordinatore Modellazione Idraulica nell’Area Progettazione e Realizzazione Fognatura e Invarianza Idraulica di Gruppo CAP
- Paolo Ridella Ingegnere Civile idraulico di Datek 22
Nell'articolo, estratto dal numero di novembre 2015 della rivista "Ecoscienza - Sostenibilità e controllo ambientale" di Arpa Emilia Romagna, l'ing. Anna Moretto dell'Ente di bacino Padova 2 affronta e approfondisce il tema dell'applicazione della tariffa di smaltimento dei rifiuti urbani nella regione Veneto.
STUDIO DELLA QUALITA’ DELL’ ACQUA NELLA SACCA DEGLI SCARDOVARI E ANALISI LCA ...ente di bacino padova 2
Integrazione delle analisi delle acque svolta in precedenza, sotto diversi aspetti ambientali, ed esame degli allevamenti di cozze e D.O.P. presenti nella Sacca e zone adiacenti.
Analisi con metodologia Life Cyicle Assessment (LCA) di come questo prodotto incide sull'ambiente.
Non tutti i materiali per essere recuperati devono essere forzatamente condotti a speciali impianti di riciclaggio. Infatti la raccolta differenziata si può effettuare direttamente da casa con il compostaggio domestico dei rifiuti organici svolto da chi ha un giardino nella propria casa di residenza. Circa il 25-30% dei rifiuti delle famiglie è infatti composto da rifiuti organici come scarti di cibo o frutta, piante recise, sfalci dei prati, fogliame, erbacce, trucioli ecc.
Così come la natura scompone e reintegra nell’ambiente foglie morte e frutti caduti, anche l’essere umano può imitare un processo così semplice e comprensibile evitando lo spreco di risorse, riciclando e reintegrando gli scarti della tua cucina nella natura, convertendoli in concime
LEGGE REGIONALE 31 dicembre 2012, n. 52
Nuove disposizioni per l’organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani ed attuative dell’articolo 2, comma 186 bis della legge 23 dicembre 2009, n. 191 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dellostato (Legge finanziaria 2010)”.
Linee guida Veneto per la determinazione delle tariffe di conferimento agli i...ente di bacino padova 2
Analisi tecnico economica delle componenti che determinano le tariffe di trattamento e smaltimento rifiuti in Veneto. Considerazioni tariffarie in relazione al DECRETO-LEGGE 24 gennaio 2012, n. 1.
Incontro Comitato Tecnico Scientifico Federambiente
Linee guida Veneto per la determinazione delle tariffe di conferimento agli i...
Photovoltaic installation on landfill
1. DISCARICA DI RONCAJETTE
Ponte San Nicolò
RIQUALIFICAZIONE DELLA EX DISCARICA PER RIFIUTI:
un esempio di gestione dei rifiuti urbani, delle energie
rinnovabili e della mobilità sostenibile
Andrea Atzori / Anna Moretto
Pietro Baroni / Chiara Grego
Ente di Bacino Padova 2
M2RES
Trasformare aree marginali in risorsa economica sostenibile per le comunità locali
2 ottobre 2012
2. IL BACINO PADOVA 2
Comuni appartenenti al Bacino:
ABANO TERME, ALBIGNASEGO, CADONEGHE, CAMPODORO,
CASALSERUGO, CERVARESE S. CROCE, LIMENA, MESTRINO,
MONTEGROTTO TERME, NOVENTA PADOVANA, PADOVA, PONTE
SAN NICOLÒ, RUBANO, SACCOLONGO, SAONARA, SELVAZZANO,
TEOLO, TORREGLIA, VEGGIANO, VILLAFRANCA PADOVANA.
Abitanti al 31 dicembre 2011:
426.226 abitanti
Vivono e operano nel Bacino circa il 40%
degli abitanti della provincia di Padova ed
oltre il 50% delle attività produttive.
3. DISCARICA DI RONCAJETTE
Ponte San Nicolò
RIQUALIFICAZIONE DELLA EX DISCARICA:
•DALLA gestione dei rifiuti urbani
•CON le energie rinnovabili
•PER una mobilità sostenibile
4. RIQUALIFICAZIONE DISCARICA CON PARCO FOTOVOLTAICO
La discarica per rifiuti urbani di Ponte San Nicolò, dove sono state
conferite complessivamente oltre 800.000 tonnellate di rifiuti, è stata
in esercizio dal 1989 al 1999, da allora è in gestione post-operativa.
Il parco attualmente consiste in un IMPIANTO FOTOVOLTAICO di
1MWp di potenza, già installato su circa 2 ettari sul versante sud
della discarica.
È stato previsto nell’ambito della valorizzazione energetica dell’area
di discarica, accanto al recupero energetico del biogas prodotto dai
rifiuti.
I lavori di realizzazione del 1° lotto dell’impianto
°
fotovoltaico sono iniziati a maggio e ultimati a dicembre
2010.
Un ampliamento per arrivare complessivamente a 2 MW è in
fase di autorizzazione in Regione Veneto.
5. RIQUALIFICAZIONE DISCARICA CON PARCO FOTOVOLTAICO
discarica esaurita nel
IMPIANTO
novembre del 1999, con
FOTOVOLTAICO
Collaudo Funzionale
della Sistemazione Finale
NUOVO IMPIANTO nel 2002.
ESISTENTE
6. GESTIONE DELLA DISCARICA RIFIUTI
Utilizzazione attuale del territorio
Situazione urbanistica - P.R.G.
Le destinazioni d’uso:
• Area discarica suscettibile di
riqualificazione ambientale e
funzionale (lotti B, C, C1)
• Area per servizi collegati alla
discarica (area Casa, lotto N)
• Area di rispetto fluviale (fascia di
50 m ricadente sui lotti N e C1)
• Area di vincolo paesaggistico
(fascia di 150 m dal fiume,
porzione dei lotti N e C1).
7. CARATTERISTICHE DELLA DISCARICA
Caratterizzazione geologica, idrogeologica, geotecnica
L’area complessiva di discarica è delimitata da quattro corsi d’acqua.
L’origine dei terreni è tipica della pianura alluvionale.
La copertura della discarica, dove appoggia l’impianto FV, sopra circa
7 metri di rifiuti, è costituita da:
Particolare della copertura della discarica
8. CARATTERISTICHE DELLA DISCARICA
Caratterizzazione geologica, idrogeologica, geotecnica
Analisi e studi specifici
• analisi delle curve di livello dei rilievi planialtimetrici della discarica;
• valutazione dei cedimenti del terreno e sono state realizzate delle
mappe;
• indagine geognostica sulla discarica con 20 prove penetrometriche
dinamiche pesanti ha indicato come realizzabili fondazioni leggere
con carico complessivo 1.000 Kg/cm2;
• 5 prove di carico su piastra sopra la copertura della discarica, per
verificare i reali cedimenti.
Piastre circolari di diametro 75 cm e
peso totale applicato pari a 150 kg.
10. CARATTERISTICHE DELLA DISCARICA
Gestione post-operativa
•manutenzione impianti e attrezzature;
•manutenzione sponde e copertura;
•captazione e recupero energetico del biogas;
•captazione e trattamento del percolato;
•monitoraggio ambientale.
Le aree a verde vengono regolarmente sfalciate e si effettuano
controlli su dispositivi antincendio e centralina meteo.
11. Distribuzione dei pozzi biogas e percolato
80 pozzi biogas (giallo) e 17 pozzi percolato (rosso);
giallo rosso
torcia e 3 motori per recupero energetico biogas ; 2+4 serbatoi stoccaggio percolato
12. CARATTERISTICHE DELLA DISCARICA
Gestione percolato
La gestione del percolato consiste in:
• aspirazione dai pozzi e accumulo
automatico in serbatoi di stoccaggio;
• invio ad impianto di depurazione
mediante autobotte;
• monitoraggio e analisi.
Pozzo di raccolta del percolato
PRODUZIONE DI PERCOLATO
mc discarica di PONTE SAN NICOLO', lotti B e C
12.000
10.000
8.000
6.000
4.000
2.000
-
1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011
anno
Serbatoi di accumulo del percolato
13. CARATTERISTICHE DELLA DISCARICA
Gestione biogas
Il biogas viene aspirato dai pozzi e
avviato ai motori di generazione di
energia elettrica. Nel 2003, è stato
installato un impianto di recupero
energetico, con relativa cabina ENEL.
È presente una torcia di sicurezza.
Produzione 2011, 1.600.000 KWh
Produzione di energia da biogas
kWh discarica di Ponte San Nicolò, lotti B e C
4.000.000
3.000.000
2.000.000
1.000.000
Motori per recupero energetico e 0
pozzo di captazione biogas 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
14. CARATTERISTICHE DELLA DISCARICA
Gestione acque meteoriche
Sistema raccolta acque meteoriche consiste in:
• inghiottitoio perimetrale sulla superficie
sommitale dei lotti, che riceve le acque di
ruscellamento della copertura;
• scolina perimetrale in cemento alla base delle
scarpate della discarica;
• embrici in cls di raccordo tra l’inghiottitoio e la
scolina perimetrale;
• tubazioni interrate di scarico nell’idrografia
locale.
15. IL PROGETTO DI PARCO FOTOVOLTAICO
PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA DISCARICA
PER RIFIUTI URBANI DI PONTE SAN NICOLO’
IMPIANTO FOTOVOLTAICO
16. NORMATIVA
Gli incentivi alla produzione energetica da fonti rinnovabili
Il progetto fotovoltaico usufruisce degli incentivi previsti dal D.M. 19
febbraio 2007 “II CONTO ENERGIA”.
L’impianto è realizzato a terra, non integrato architettonicamente, e
all’energia prodotta è riconosciuto un incentivo per 20 anni.
L’impianto è stato realizzato ed è
gestito da APS Holding spa del
Comune di Padova, in ATI con
Sinergie spa, gruppo AcegasAps, che
autoconsumerà l’energia prodotta per
alimentare la linea del tram cittadino.
17. NORMATIVA
La procedura autorizzativa
L’impianto FV è tra gli “Impianti industriali non termici per la
produzione di energia, vapore ed acqua calda” e l’area di intervento
non ricade in aree protette.
L’intervento, per le sue dimensioni, è stato soggetto a verifica di
impatto ambientale (Screening VIA).
La costruzione e l'esercizio dell’impianto è stata soggetta ad
autorizzazione unica, rilasciata dal Comune (L. 387/2003 DGR Veneto
2204/2008 e 2373/2009).
L’impianto FV ha presentato Screening VIA a dicembre 2007
ricevuto parere favorevole di VIA dalla Regione Veneto a
luglio 2009 e autorizzazione comunale ad ottobre 2010.
La procedura di Screening VIA per il nuovo impianto è stata
avviata dalla Regione il 3 agosto 2012, procedimento unico
regionale.
18. CRONOPROGRAMMA REALIZZAZIONE IMPIANTO FV
• Inizio cantiere: maggio 2010
• Esecuzione opere preliminari: ultimata il 31.08.2010
• Acquisizione dei materiali: settembre 2010
• Inizio posa impianto: 13.09.2010
• Fine posa impianto: 10.12.2010
• Parallelo con la rete ENEL eseguito il 27.04.2011
• Inizio esercizio: 26.05.2011 con l’avviamento degli
inverter e del cabinato e inizio della produzione di
energia elettrica incentivata.
19. IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Caratteristiche tecniche generali
I moduli fotovoltaici sono disposti secondo file parallele sul terreno,
rivolte a SUD, la distanza tra le file è circa 1,5 m, per evitare
l’ombreggiamento.
I moduli hanno un’inclinazione sul piano dell’orizzonte di circa 25°.
La produzione elettrica nel primo anno di esercizio è stata di
1.282.150 kWh.
La superficie occupata dall’impianto è di circa 19.500 mq,
di cui 7.300 mq di superfici captante dei moduli FV,
oltre a circa 90 mq di fabbricato tecnico.
Area cantiere di circa 300 mq.
Durata cantiere circa 6 mesi.
20. IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Caratteristiche tecniche generali
Il sistema attuale consiste di:
– 4160 pannelli fotovoltaici policristallini di potenza 240 Wp;
– contenitori predisposti per il montaggio dei moduli o pannelli;
– 20 quadri di campo ciascuno per il collegamento di 16 stringhe
ciascuna costituita da 13 moduli;
– 2 sistemi di conversione - inverter.
L’ampliamento in progetto consiste di:
– 4136 pannelli fotovoltaici policristallini di potenza 240 Wp;
– 4 stringhe costituite da 22 moduli per inverter;
– 47 sistemi di conversione - inverter.
21. IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Caratteristiche tecniche generali
Per la realizzazione dell’impianto sono state eseguite le seguenti opere:
• apporto di terreno vegetale per livellamento area, spessore medio 30 cm;
• viabilità interna in terra battuta;
• realizzazione arginello in terreno per inserimento plinti di sostegno della
recinzione, rete metallica di 1,5 m, e canalette di scolo per evitare
potenziali ristagni d’acqua a ridosso degli arginelli della recinzione interna;
• posa e zavorramento del geotessuto e dei contenitori;
• fissaggio dei moduli FV;
• realizzazione locale tecnico contenente le apparecchiature tecnologiche per
il funzionamento dell’impianto oltre ad una cabina adibita all’allaccio alla
rete, locale consegna ed elettrodotto, direttamente accessibile ad ENEL.
23. Impianto FV da 1 Megawatt di picco sulla discarica per rifiuti
-cantiere a inizio ottobre 2010-
24. Planimetria discarica e schema delle linee di flusso dell’acqua
-esondazione fiume Bacchiglione 2 novembre 2010-
25. Impianto FV da 1 Megawatt di picco sulla discarica per rifiuti
-esondazione fiume Bacchiglione 2 novembre 2010-
IMPIANTO
FOTOVOLTAICO
ROTTURA ARGINE
FIUME
BACCHIGLIONE
RICOSTRUZIONE ARGINE
26. Impianto FV da 1 Megawatt di picco sulla discarica per rifiuti
-cantiere 9 novembre 2010-
27. Impianto FV da 1 Megawatt di picco sulla discarica per rifiuti
-fine posa impianto 10 dicembre 2010-
28. Alcuni dettagli di installazione del sistema FV
Le strutture sono poggiate sul terreno singolarmente e collegate in modo che
eventuali cedimenti differenziali non impediscano il funzionamento
dell’impianto. Guaine metalliche per proteggere i cavi dagli animali selvatici.
29. Alcuni dettagli di installazione del sistema FV
E’ stato posato tessuto non tessuto sotto ed intorno alle strutture per
evitare la crescita di erba.
30. IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Modalità di posizionamento dei pannelli sul terreno
Il suolo di appoggio sconsiglia gli usuali ancoraggi per le strutture di
sostegno dei moduli (basamenti, plinti o palificazioni metalliche).
Deve essere facilitato l’eventuale spostamento
di frazioni dell’impianto FV per migliorare la
captazione del biogas.
Sono stati installati speciali contenitori posti
direttamente sul capping dopo:
• riporto e livellamento del terreno
• posa di una geomembrana in tessuto non
tessuto larga 1 m per evitare la crescita di
erba vicino ai moduli.
Pozzetti e rete di captazione biogas
31. IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Modalità di posizionamento dei pannelli sul terreno
Il contenitore in polietilene riciclato (HDPE)
sostiene un singolo modulo di dimensioni
1,6 m x 1 m assicurato tramite carpenteria
metallica.
Il supporto, con fori di drenaggio, viene riempito
con zavorra di terra avente peso definito.
Il peso minimo del modulo di sostegno + zavorra + pannello FV è pari a
100 Kg (corrispondente ad una zavorra di 80 Kg).
Il cedimento massimo, risultato dalle prove di carico, è < 1 mm,
compatibile con le caratteristiche della superficie, che sopporta il transito
di automezzi per la manutenzione della copertura erbosa e della rete
biogas.
32. IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Modalità di posizionamento dei pannelli sul terreno
La discarica è chiusa da oltre 10 anni quindi la
maggior parte dei cedimenti interni del corpo
rifiuti sono già avvenuti.
Il sistema dei pannelli FV non è rigido ma in
grado di sopportare gli ulteriori cedimenti che il
corpo rifiuti potrebbe subire.
I contenitori di supporto ai pannelli non
devono essere fissati uno all’altro, il loro peso
è sufficiente per mantenerli in posizione.
L’impianto FV è installato totalmente a vista e
non ci sono opere interrate.
33. IMPIANTO FOTOVOLTAICO
Rapporto tra impianto FV e discarica
La realizzazione dell’impianto fotovoltaico è stata integrata con la
gestione post-operativa della discarica di rifiuti:
–ha comportato un riordino della rete di captazione del biogas
–non interferisce con i pozzi di raccolta del percolato
–consente la regolare manutenzione delle reti presenti
–non influisce sul naturale cedimento biologico della discarica e
non crea modificazioni nella morfologia.
34. DISCARICA DI RONCAJETTE
Ponte San Nicolò
RIQUALIFICAZIONE DELLA EX DISCARICA:
DALLA gestione dei rifiuti urbani
produzione 1.600.000 kWh pari al fabbisogno di 1600 persone
CON le energie rinnovabili
produzione attuale 1.282.150 kWh pari al fabbisogno di 1280 persone
PER una mobilità sostenibile
solare discarica attuale pari al 20% (diventerà il 40%) dell’energia
consumata dal tram di Padova, con i suoi 14 veicoli da 180 passeggeri l’uno
*Fabbisogno energetico circa 1.000 KWh procapite
35. CONCLUSIONI
L’impatto della realizzazione ed esercizio dell’impianto fotovoltaico risulta
poco significativo rispetto alla gestione ordinaria e straordinaria di una
discarica.
La realizzazione di un impianto FV, è interessante per:
• i vantaggi tecnici ed economici sulla gestione del post-esercizio della
discarica,
• la sinergia con il recupero energetico da biogas.
I tempi del processo autorizzativo non garantiscono gli incentivi energetici,
ed è problematica la valutazione economica degli interventi.
Gli impianti FV potrebbero costituire:
un’utile sistemazione finale per le coperture delle discariche esaurite,
un ulteriore ricavo, analogo agli incentivi sul recupero energetico del
biogas, a sconto della tariffa di smaltimento o come fondo-rischi
ambientali aggiuntivo per la gestione post-operativa.
un contributo per una mobilità urbana sostenibile con l’utilizzo
dell’energia per alimentare mezzi di trasporto pubblico elettrici.
36. grazie per
l’attenzione!
ing. Anna Moretto bacino.padova2@libero.it
Ente di Bacino Padova 2 www.novambiente.it