La Tesi ha trattato gli aspetti geotecnici connessi con il recupero delle Case Coloniche (O.N.C.) della Pianura Pontina. Lo studio ha permesso di evidenziare i fenomeni che influenzano le condizioni di stabilità di tali edifici, in particolare, partendo dalle conoscenze strutturali di una tipica casa colonica, sono stati affrontati i possibili risentimenti indotti dalle diverse caratteristiche del terreno e dalla variabilità del livello di falda sugli edifici analizzati.
ASPETTI GEOTECNICI CONNESSI CON IL RECUPERO DELLE CASE COLONICHE DELLA REALTA' PONTINA
1. ASPETTI GEOTECNICI CONNESSI CON IL
RECUPERO DELLE CASE COLONICHE
DELLA REALTÁ PONTINA
FACOLTÁ DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE
Corso di Laurea in Ingegneria dell’Ambiente del Territorio e delle Risorse
Laureando
Domenico Alberti
Relatore
Prof. Ing. Paolo Ignazio Marzano
Correlatore
Phd. Ing. Giuseppe Iorio
ANNO ACCADEMICO 2015/2016
2. PREMESSE
Fonte: Arch. Falzarano
D. Alberti - Aspetti geotecnici connessi con
il recupero delle case coloniche della
Realtá Pontina
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L’Agro Pontino, a causa dell’ampliamento dei centri urbani verso la
campagna e delle profonde modifiche apportate al settore produttivo negli
ultimi decenni, ha progressivamente perso quella vocazione agricola che
l’ha caratterizzato sin dai tempi della Bonifica del ‘900
Con questa, anche l’identificazione e la stessa esistenza delle prime
costruzioni rurali del territorio, le “case coloniche” della bonifica, è sempre
più a rischio, sopraffatta da forme di edilizia moderna svincolata dai
caratteri originari e per effetto dello stato di abbandono e disuso in cui
alcuni complessi attualmente versano
Si tratta di un patrimonio storico, culturale ed architettonico da
salvaguardare e recuperare in quanto costituisce una risorsa importante
per uno sviluppo sostenibile della realtà Pontina
3. INTRODUZIONE
D. Alberti - Aspetti geotecnici connessi con
il recupero delle case coloniche della
Realtá Pontina
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Nel caso di vecchi edifici rurali, si può rilevare un’operazione
particolarmente complessa da un punto di vista progettuale e
costruttivo a causa di problemi di ordine geotecnico ed
ambientale legati a
Variabilità di
costituzione e
caratteristiche
geotecniche dei terreni
Falda idrica
superficiale ed
interagente con le
fondazioni
Evitare risentimenti
diretti ed indiretti
indotti sulla struttura
esistente
Ai sensi della Normativa vigente, per gli interventi di recupero
finalizzati ad un diverso riuso di opere esistenti è obbligatorio
mettere in sicurezza il sistema di fondazione
4. SCOPO DEL LAVORO
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il recupero delle case coloniche della
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Lo scopo è quello di fornire degli elementi di analisi e di
confronto in modo da poter contribuire ad individuare le zone
in cui il problema del recupero può risultare maggiormente
impegnativo e meritevole di soluzioni tecniche specifiche
A tal fine, mediante la realizzazione di una originale
metodologia di rilievo e classificazione su un’area di studio
predefinita, per la tipologia costruttiva più diffusa individuata,
sono stati indicati i fattori che condizionano la stabilità del
sistema di fondazione nel tempo
Il presente studio è mirato alla valutazione dei principali aspetti
geotecnici connessi con il recupero delle case coloniche
presenti nella Pianura Pontina
5. CASE COLONICHE O.N.C.
Fonte: Arch. Luca Falzarano
•Numero vani: 5
• 20 Tipologie (da n.4-5 iniziali fino a n. 20)
• Corpo principale (residenziale)
• Corpo secondario (stalla, magazzino)
• Distribuzione vani su 2 livelli
• Planimetria quadrata o rettangolare
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il recupero delle case coloniche della
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Ricostruzione dei caratteri geometrici, architettonici, strutturali e
funzionali dei casolari O.N.C. (Fonte Consorzio Bonifica, Privati)
1° Fase dello Studio
Prospetto
Piano Terra Primo Piano
TIPOLOGIA 1
• Numero vani: 5
• Numero <<poste>> stalla:10
• Superficie copertura mq.: 200
• Cubatura mc.: 1132
6. SISTEMA DI FONDAZIONE DELLE CASE COLONICHE
Tipologia e proprietà:
➢ “Fondazione diretta” nastriforme approfondita
(D/B < 2 ) con allargamento della sezione
trasversale dei muri portanti
➢ Fondazione «flessibile» adatta a carichi
modesti e poco variabili lungo gli allineamenti
➢ Forte sensibilità ai cedimenti differenziali
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il recupero delle case coloniche della
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Vespaio
Fondazione
a sacco
Materiali costruttivi:
➢ Pietra calcarea (base
imposta)
➢ Malta di calce e pozzolana
➢ Pietrame minore (piano
campagna)
Geometria:
➢ Scavo corrispondente
alla geometria della fondazione
➢ Larghezza media 60 – 70 cm
➢ Profondità media 1,20 – 1,80 m
D
B
Sistema di fondazione a «sacco»
7. Fonte: Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino
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Costi contenuti per:
Rapidità di realizzazione
fabbricati
Materiali impiegati reperibili sul
luogo
Profondità di imposta decisa in
fase costruttiva a seguito dei saggi
propedeutici alla loro realizzazione
Vantaggi operativi che hanno portato ad un’ampia
diffusione sul territorio pontino
8. Metodologia di analisi
1. Individuazione e classificazione delle case coloniche
sul territorio prescelto
2. Tipologie edilizie maggiormente diffuse
3. Correlazione con le caratteristiche geotecniche dei
terreni di fondazione
4. Fattori che condizionano la stabilità del sistema di
fondazione
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9. AREA DI STUDIO
Territorio rappresentativo della
Pianura Pontina sia per tipologie
edilizie degli edifici rurali che per
caratteristiche geotecniche dei
terreni affioranti
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10. IDENTIFICAZIONE E CLASSIFICAZIONE PODERI O.N.C.
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11. D.Alberti - Aspetti geotecnici connessi con
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QUADRO AMBIENTALE – RETE IDROGRAFICA E CANALI
12. Metodologia di analisi
1. Individuazione e classificazione delle case coloniche
sul territorio prescelto
2. Tipologie edilizie maggiormente diffuse
3. Correlazione con le caratteristiche geotecniche dei
terreni di fondazione
4. Fattori che condizionano la stabilità del sistema di
fondazione
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il recupero delle case coloniche della
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13. TIPOLOGIE PREDOMINANTI
➢ Identificate 63 case coloniche
che rispettano la disposizione
degli schemi planimetrici adottati
a suo tempo
➢ Maggiore disposizione lungo le
Migliare e le strade interpoderali
0
5
10
15
20
25
30
Tipologia1
Tipologia2
Tipologia3
Tipologia4
Tipologia5
Tipologia6
Tipologia7
Tipologia8
Tipologia9
Tipologia10
Tipologia11
Tipologia12
Tipologia13
Tipologia14
Tipologia15
Tipologia16
Tipologia17
Tipologia18
Tipologia19
Tipologia20
Numerofabbricati
Tipologia della Casa Colonica
Tipologie costruttive presenti nell'area di studio
➢ n.4 Tipologie principali composte
da due piani (1, 4, 6, 14)
➢ Tipologia 1 la più ricorrente
➢ n.38 fabbricati adibiti a civile
abitazione
➢ Presenza di case in condizioni di
parziale o totale abbandono
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Prospetto
Piano Terra Primo Piano
TIPOLOGIA 1
• Numero vani: 5
• Numero <<poste>> stalla:10
• Superficie copertura mq.: 200
• Cubatura mc.: 1132
14. Metodologia di analisi
1. Individuazione e classificazione delle case coloniche
sul territorio prescelto
2. Tipologie edilizie maggiormente diffuse
3. Correlazione con le caratteristiche geotecniche dei
terreni di fondazione
4. Fattori che condizionano la stabilità del sistema di
fondazione
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15. AMBIENTI GEOTECNICI DI RIFERIMENTO
LAH
AL
DSL
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LAT
DT1 DT2
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16. TIPOLOGIE PODERI VS AMBIENTI GEOTECNICI
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Pagina 16
0
5
10
15
20
25
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Numerofabbricati
Tipologia della Casa Colonica
Tipologie case coloniche in relazione ai complessi geotecnici della Piana Pontina
Complesso Duna Antica (DSL+AL)
Complesso Limno-Palustre (LAT+DT1+LAH)
Correlazione tra numerosità, tipologie
costruttive e caratteristiche
geotecniche dei terreni più evidente
per i terreni prevalentemente argillosi
(LAT-DT1-LAH)
Maggiore dispersione per le strutture
fondate su terreni sabbiosi
appartenenti al complesso della Duna
Antica (AL-DSL)
IL 65% DEI CAMPIONI RISULTA IMPOSTATO SU TERRENI PREVALENTEMENTE ARGILLOSI
17. 0
2
4
6
8
10
12
14
16
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Numerofabbricati
Tipologia della Casa Colonica
Complesso Limno-palustre - Tipologie case coloniche alla natura dei terreni affioranti
Argille limose e limi argillosi recenti con coperture torbose
(LAT+DT1 - Olocene)
Argille limose e limi argillosi (LAH - Pleistocene)
CASE COLONICHE IMPOSTATE SU TERRENI ARGILLOSI
➢ Depositi costituiti per la maggior parte da
argille,limi e torbe
➢ Forte differenziazione tra le varie tipologie
➢ Tipologia 1 la più diffusa sul Liv. di B.Hermada
su terreno limo-argilloso (LAH)
➢ Tipologia 14 è concentrata sul Liv. argilloso e
torboso di Terracina (LAT)
➢ Assenza di strutture ricadenti su terreni
prettamente torbosi (DT2)
LAH
LAT
DT1
DT2
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18. 0
2
4
6
8
10
12
14
16
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Numerofabbricati
Tipologia della Casa Colonica
Complesso Duna Antica - Tipologie case coloniche alla natura dei terreni affioranti
Depositi sabbiosi dunali DSL
Terreni argillosi di copertura - AL
➢ Non emergono sostanziali differenze tali da
suggerire specifiche correlazioni
➢ La tipologia 14 è sostituita dalle tipologie 3
e 4 similari
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CASE COLONICHE IMPOSTATE SUL COMPLESSO DELLA
DUNA ANTICA
DSL
AL
19. Metodologia di analisi
1. Individuazione e classificazione delle case coloniche
sul territorio prescelto
2. Tipologie edilizie maggiormente diffuse
3. Correlazione con le caratteristiche geotecniche dei
terreni di fondazione
4. Fattori che condizionano la stabilità del sistema di
fondazione
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il recupero delle case coloniche della
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20. Fattori che influenzano le condizioni di
stabilità delle fondazioni a sacco
Carichi agenti in fondazione (tipologia edilizia)
Caratteristiche geotecniche dei terreni di imposta (in prima
approssimazione correlate all’angolo di resistenza al taglio ’)
Profondità piano di posa della fondazione (D, tipologia edilizia)
Per la Tipologia 1
profondità media 1 m; fondazioni paramenti murari perimetrali
profondità media 1,6 m; fondazioni paramenti murari interni
Condizioni di falda: oscillazioni delle pressioni interstiziali possono
comportare significative ricadute sulla capacità portante complessiva
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21. Verifiche di stabilità sistema di fondazione-terreno
Tipologia 1 (2 piani)
• Carichi agenti in fondazione sono stimati in
funzione delle caratteristiche strutturali e sono
compatibili con le tipologie strutturali individuate
FONDAZ. PARAMENTI MURARI “PERIMETRALI” FONDAZ. PARAMENTI MURARI “INTERNI”
Qmin = 64 kPa
Qmax = 115 kPa
Qmin = 128 kPa
Qmax = 135 kPa
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Prospetto
Piano Terra Primo Piano
TIPOLOGIA 1
• Numero vani: 5
• Numero <<poste>> stalla:10
• Superficie copertura mq.: 200
• Cubatura mc.: 1132
22. VERIFICHE DI STABILITÀ
Fondazione dei paramenti murari “interni”; condizioni di falda
• Falda Profonda (10m)
• Condizioni di Attenzione con ’ = 23-24
cioè per fabbricati sul terreno LAT-LAH
• Risalita falda a P.C. (0m)
• Diminuzione qlim e qamm
• Condizioni di Attenzione con ’ = 30-31
cioè per fabbricati sul terreno DSL
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23. VERIFICHE DI STABILITÀ
Fondazione dei paramenti murari “perimetrali”; condizioni di falda
• Falda Profonda (10m)
• Condizioni di Attenzione con ’ = 21-26
• 21 (Corpo secondario); LAT-LAH
• 26 (Corpo principale); AL
• Risalita falda a P.C. (0m)
• Diminuzione qlim e qamm
• Condizioni di Attenzione con ’ = 28-32.5
• 28 (Corpo secondario); AL
• 32.5 (Corpo principale); DSL
D. Alberti - Aspetti geotecnici connessi con
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24. Risultati delle analisi
Le analisi preliminari confermano come nell’ambito della
stessa tipologia edilizia, le fondazioni a sacco siano sottoposte
a tassi di lavoro differenti a cui competono condizioni di
stabilità geotecniche variabili
In presenza di terreni argillosi maggiormente scadenti e
soprattutto per effetto di variazioni del regime delle acque
sotterranee, si possono manifestare risposte geotecniche
marcatamente differenti per i vari appoggi che potrebbero
dar luogo a cedimenti delle fondazioni incompatibili con la
funzionalità e la sicurezza della sovrastruttura
Le analisi effettuate sono utili a favorire confronti tra i differenti
ambienti geotecnici che caratterizzano la Pianura Pontina e ad
individuare le zone di maggiore complessità che risultano
sicuramente meritevoli di specifici ulteriori approfondimenti
D. Alberti - Aspetti geotecnici connessi con
il recupero delle case coloniche della
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25. VULNERABILITÀ GEOTECNICA DELLE CASE COLONICHE
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il recupero delle case coloniche della
Realtá Pontina
Pagina 25
26. CONCLUSIONI
Nella Tesi sono stati individuati i principali aspetti geotecnici connessi con il
recupero delle case coloniche presenti nella Pianura Pontina
Attraverso l’implementazione di una originale metodologia di rilievo e
classificazione, le differenti tipologie costruttive dei casolari presenti sul
territorio sono state correlate alle caratteristiche geotecniche dei terreni di
fondazione in un’area di studio tipica dell’area pontina per caratteristiche
geotecniche dei terreni e condizioni di falda
Le verifiche di stabilità hanno permesso di analizzare il comportamento
geotecnico delle fondazioni a “sacco” in funzione dei fattori geotecnici,
idraulici e geometrici preventivamente definiti e di individuare le zone della
Pianura Pontina in cui il problema del recupero delle case coloniche può
risultare maggiormente complesso e meritevole di soluzioni tecniche
specifiche
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27. D. Alberti - Aspetti geotecnici connessi con
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