SlideShare a Scribd company logo
1 of 26
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
                    MAGISTRATO ALLE ACQUE



  LA GESTIONE DEI SEDIMENTI NELLA
LAGUNA DI VENEZIA: LE PREVISIONI DELL’
  AGGIORNAMENTO DEL PIANO PER IL
RECUPERO MORFOLOGICO E AMBIENTALE
      DELLA LAGUNA DI VENEZIA




                  8 MARZO 2012
PIANO GENERALE DEGLI INTERVENTI

Il Magistrato alle Acque per rispondere agli obiettivi di
competenza dello Stato indicati nella legislazione speciale
per Venezia (L. 798/84) ha predisposto il Piano Generale
degli interventi , articolato in 8 linee di azione.
PIANO DEGLI INTERVENTI PER IL RECUPERO MORFOLOGICO DELLA
                            LAGUNA
   Nel 1993 viene predisposto il Piano degli interventi di
   recupero morfologico della laguna , che ha come obiettivo
   principale   il   risanamento morfologico,   mantenendo
   all’interno della laguna la maggior quantità possibile di
   sedimenti.
Nel 1999 , su richiesta del Comitato ex art. 4 L.798/84 il Piano
   viene sviluppato secondo linee d’azione tese al recupero
   dei processi naturali che concorrono alla conservazione
   dell’ambiente lagunare.
Nel 2001, su richiesta del Consiglio dei Ministri, il Piano viene
   aggioranto.
Nel 2005, l’Ufficio di Piano chiede di inquadrare gli interventi
   morfologici       in   una    prospettiva  di   sostenibilità
   considerando le attività socio-economiche che insistono in
   laguna, secondo un processo di partecipazione VAS.
EROSIONE DELLE BARENE


1930 – 1970 da   75 a 49   km 2   1970 – 2000 da   49 a 40   km 2
PERDITA DEI BASSI FONDALI A CAUSA C.R.L.M.




      1930                            1970                       2000
      168 km2                         105 km2                    60 km2




                      EROSIONE 1930 - 1970      EROSIONE 1970 - 2000
BACINO LIDO                   14 cm                    12 cm
BACINO MALAMOCCO              20 cm                    33 cm
BACINO CHIOGGIA                8 cm                    20 cm
MEDIA LAGUNA                  14 cm                    20 cm
     La perdita media di sedimenti è di 2.2 milioni di m3/anno
BILANCIO DEI SEDIMENTI




                                   Depositati nei canali
Provenienti dal
                                         1100
bacino
    30
                                                    Erosi dai bassifondali
                                                           2100
                                Dragati dai canali e
                               utilizzati per recupero
                                     morfologico
                                          400


  Depositati sopra le
       barene
          150
                                                                    Sedimenti sabbiosi
                                                                      provenienti dal
                                                                           mare
                                                                            30

                  Erosi dalle barene
                                                                               Sedimenti
                        70                                                       pelitici
                                                                             persi attraverso
                                                                                    le
                                                                                   580
                                                                                 bocche



                  Le quantità sono espresse in migliaia di m3
EVOLUZIONE LAGUNARE IN ASSENZA DEL PIANO MORFOLOGICO E
                      AMBIENTALE
                                        L’evoluzione della
                                        laguna, in
                                        assenza degli
                                        interventi previsti
                                        dal Piano
                                        Morfologico,
                                        anche in presenza
                                        di pressioni
                                        antropiche
                                        inferiori a quelle
                                        attuali, è
                                        minacciata da una
                                        rapida perdita di
                                        caratteri fisici,
                                        ecologici e
                                        paesaggistici che
                                        costituiscono
                                        valori primari e
                                        rilevanti, tutelati
                                        peraltro da
                                        disposizioni
INTERVENTI DI RECUPERO MORFOLOGICO



     Il Magistrato alle Acque in
     25   anni      ha   realizzato
     strutture morfologiche con il
     riuso di circa 19.5 milioni di
     mc di sedimenti provenienti
     dal dragaggio dei canali.
Le    strutture realizzate                    o   in
     corso sono:
18 velme (superficie 2 km 2 )


106 barene               (superficie              11
   km 2 )
Pari al 27% delle barene naturali esistenti

e al 30% di quelle erose dal 1930 ad oggi
OBIETTIVI DEL PIANO PER IL RECUPERO MORFOLOGICO E AMBIENTALE

 Le analisi su stato e trend evidenziano la necessità di
 intervenire per contrastare e, dove possibile, ridurre le cause
 che portano all’erosione delle forme lagunari intertidali.
 Il piano prevede interventi su medio-lungo periodo, necessari
 per garantire dinamiche sostenibili dal punto di vista idro-
 morfologico ed ecologico, tenendo conto degli scenari socio-
 economici.

 Data l’indisponibilità di ingenti quantità di sedimenti da
 introdursi in laguna con meccanismi naturali e auto-sostenibili,
 un obiettivo morfologico realistico del Piano consiste nel
 contrastare il degrado morfologico attualmente presente. Gli
 interventi vanno individuati sulla base di obiettivi localizzati,
 tenendo conto delle condizioni di habitat suitability e di
 funzionalità ecologica. Si intende perseguire tale obiettivo
 morfologico ponendo in atto misure in grado di limitare il
 trasporto dei sedimenti dal canale ai bassofondali.
INTERVENTI

Gli interventi morfologici prioritari sono orientati alla riduzione
dell'attuale deficit di sedimenti e alla conservazione delle strutture
morfologiche esistenti. Per questo dovranno essere basati su criteri
di tipo idro-morfodinamico. Subordinatamente, si potranno
prevedere interventi orientati alla ricostituzione di strutture
morfologiche quali velme e barene, in luoghi e con metodologie
dettate da considerazioni ambientali, paesaggistiche e
morfodinamiche.

Gli interventi sono di carattere strutturale e gestionale con
specifiche di carattere morfo-idrodinamico (MID), ecologico (ECO) e
di miglioramento della qualità dell'acqua, dell'aria e dei sedimenti
(QUAL).

Gli interventi strutturali sono di tipo prioritario (p) e subordinato
(s).
INTERVENTI
INTERVENTI PRIORITARI: MID1 Ricostituzione di strutture
morfologiche per limitare il trasporto di sedimenti verso i canali
                            principali
                          La realizzazione di strutture
                          morfologiche adiacenti ai canali di
                          maggiori dimensioni assolve a due
                          funzioni principali: a) contiene il moto
                          ondoso dovuto al traffico portuale e
                          diportistico (impedendo la
                          propagazione del moto ondoso sui
                          bassofondali circostanti i principali
                          canali); b) limita il trasporto del
                          sedimento in sospensione per onde da
                          vento verso i canali e il suo irreversibile
                          trasporto verso mare.
INTERVENTI PRIORITARI: MID2 Difesa e protezione delle strutture
morfologiche esistenti (bordi di barene) in zone soggette ad elevata
                      energia da moto ondoso
                            Protezioni dei margini di barena
                            addossate ai margini, protezioni, anche
                            galleggianti, poste a distanza dal
                            margine, o realizzazioni di barriere
                            soffolte, distanziate dal margine, per
                            favorire la parziale dissipazione del
                            moto ondoso e il naturale ripascimento
                            a tergo delle difese.
INTERVENTI PRIORITARI: MID3 Difesa e protezione delle strutture
morfologiche esistenti (bassi fondali) in zone soggette ad elevata
                    energia da moto ondoso
                           3a Sovralzi sommersi per dissipazione
                           delle onde
                           3b Barriere galleggianti a protezione
                           dei margini
                           3c Strutture di dissipazione per la
                           riduzione del fetch
GESTIONE DEI SEDIMENTI
  PROTOCOLLO 1993 per il riutilizzo dei sedimenti di dragaggio

     Elementi e        Classe A   Classe B   Classe C
      composti
       Arsenico            15        25         50
       Cadmio               1        5          20
        Cromo              20       100        500
       Mercurio            0,5       2          10
        Nichel             45        50        150
       Piombo              45       100        500
        Rame               40        50        400
        Zinco             200       400        3000
  Idrocarburi totali       30       500        4000
         IPA                1        10         20
         PCB              0,01      0,02        0,5
       Pesticidi         0,001      0,02        0,5
   organoclorurati

Se si considera che, sulla base dei
limiti definiti dal Protocollo d’Intesa
la condizione media di qualità della
laguna è quella corrispondente alla
classe B, in futuro il riutilizzo dei
sedimenti       di    dragaggio      di
manutenzione dei canali lagunari
sarà        fortemente         ridotto,
comportando di conseguenza costi                        Sedimenti superficiali

aggiuntivi per le attività di recupero
BARENE E VELME ARTIFICIALI CON SEDIMENTI TIPO “A”

Ricostruzione di barene e velme con il riutilizzo dei sedimenti di
                              dragaggio
                   in construzione                        1 anno




                        6 anni                             9 anni
BARENE ARTIFICIALI CON SEDIMENTI TIPO “B”


Per la realizzazione di 6 barene artificiali sono stati
riutilizzati sedimenti debolmente inquinati classificati come
di tipo B, adottando particolari accorgimenti, con costi
decisamente superiori.
La barena artificiale viene realizzata con una coronella larga
circa 20m costituita da sedimenti di tipo A e da una
copertura con sedienti di tipo A per uno spessore di 20-30
cm.
FONTI ALTERNATIVE DI APPROVVIGIONAMENTO SEDIMENTI

L’approvvigionamento di sedimenti può avvenire    da   fonti
alternative, con costi decisamente superiori:

• cave di sabbia in mare

• manutenzione di bacini idroelettrici montani.
RISULTATI DEGLI STUDI SULLA QUALITA’ DEI SEDIMENTI
Il Magistrato alle Acque in questi anni ha condotto una serie di
studi di approfondimento sulla qualità dei sedimenti, sulla
tossicità, sul bioaccumulo e sugli effetti nella catena trofica.
Gli studi eseguiti sono i seguenti:

• ICSEL Integrazione delle Conoscenze sull’Ecosistema Lagunare
(MAV–CVN–THETIS-UNIVERSITA’    PADOVA-UNIVERSITA’     VENEZIA-
CNR ISMAR, 2003-2006)

• Progetto SIOSED – Determinazione sperimentale degli effetti del
riutilizzo dei più diffusi sedimenti della Laguna (MAV-CVN–
THETIS-SELC-OGS-CNR ISMAR-SCRIPPS, 2005-2008)

•HICSED     Sviluppo dei progetti ICSEL e SIOSED              con     la
partecipazione di ICRAM, APAT, ISS, ARPAV, 2007-2011

•C.1.10 Valutazione dello stato         degli habitat ricostruiti
nell’ambito degli interventi di recupero morfologico, (MAV-CVN–
THETIS-SELC-SCRIPPS, 2009-2011)


Nelle    successive   slides   vengono   riportati   sinteticamente    i
ICSEL
 Le valutazioni ecotossicologiche hanno evidenziato una tossicità
 non significativa a scala lagunare, con presenza di hot spot a
 tossicità potenziale nell’area industriale ed un ruolo importante
 nelle concentrazioni di ammoniaca nel determinare la tossicità
 dei sedimenti.
Chimica sedimenti                 Valutazione integrata
                                  ecotossicologica




               Effetti PROBABILI                        Effetti SIGNIFICATIVI
               Effetti POSSIBILI                        Effetti POTENZIALI
               Effetti TRASCURABILI O ASSENTI           Effetti TRASCURABILI O ASSENTI



                                                         Presenza concentrazioni
                                                         di ammoniaca
elab. S. Apitz
                                                                              ICSEL

                                          I
           SUPERAMENTO DEI LIMITI TABELLAR
                (Normalized hazard sum)




                                              Laguna di Venezia
                                                    tutta

                                                               B.CN.
                                                            B.C.
                                                           B.N.

                                                   B.S.                                                                                  Po
                                                                                                                                            r
                                                                                                                                 Ma     Ce to M
                                                                                                                                    r an  ntr    ar
                                                                                                                                                    g
                                                                                                                                        o & o sto hera
                                                                                                                                            Gr rico
                                                                                                             Sa                               ad
                                                                                                                  cc                             o
                                                                                                                       ad
    F                                                                                                                    iG
  na ondo                                                                                    S                           or
    tur
        al e                                                                                Ol edim                          o
                                                                                     Ma       an e
                                                                                                   de nti
Cr                                                                        Se            re            si fin
  ite                                                                   gr
                                                                       di
                                                                             dim
                                                                           os e
                                                                                           Ad
                                                                                             ri a            id
     ri                                                                        so n t
                                                                          rif l i                 tic          is
                                                                                                                  iti
          di                                    E                            . O an
                                                                                lan i d
                                                                                                      os              di
                  qu                          ne ffetti                            de i si
                                                                                                         ett             rif
                                                                                                                            .
                              ali               gli     e
                                                    or stre                           si ti
                                  tà                  ga
                                                          nis mi
                                                             m
SIOSED

Valutazioni integrate su sedimenti dragati e riutilizzati che
considerano la chimica dei sedimenti, i saggi ecotossicologici e
la struttura delle comunità bentoniche evidenziano come gli
effetti sul biota dei sedimenti di tipo A e B non siano
distinguibili.
La struttura e la funzione delle comunità della macrofauna, dei
batteri, del microfitobenthos, del fitoplancton e dei foraminiferi,
si differenziano tra i siti indagati ma non vi e’ evidenza
Dopo refluimento che i contaminanti siano i fattoridopo
significativa                                6 mesi determinanti nel
discriminare le aree di studio.
HICSED

La valutazione integrata relativa ad aspetti chimici ed
ecotossicologici ha evidenziato che non è sempre possibile
distinguere i sedimenti tipo A dai sedimenti tipo B, mentre i
sedimenti tipo C presentano significative differenze. È risultato
che le classi del Protocollo 93 non sono adeguate a
rappresentare l’effettiva tossicità dei sedimenti.
     TIPOLOGIA          FREQUENZA CAMPIONI   FREQUENZA
     SEDIMENTO          CON TOSSICITA’       CAMPIONI CON
     (Protocollo 1993)  SIGNIFICATIVA        TOSSICITA’ ASSENTE
     AoB               16 %                40 %
     C                 50%                 0%


ISPRA (ex ICRAM e APAT), ISS e ARPAV , nell’ambito di HICSED
hanno:
•   definito   le    metodologie     di   analisi   chimiche  ed
ecotossicologiche sito specifiche per i sedimenti della laguna di
Venezia, anche ai fini della revisione del Protocollo 1993;
• prodotto un contributo tecnico alla revisione dei criteri di
gestione in situ dei sedimenti della laguna di Venezia.
INQUINAMENTO DEL SEDIMENTO E BIOACCUMULO

Per concentrazioni medio-basse, l’inquinamento del sedimento
non determina bioaccumulo negli organismi bentonici.




                                         UL
                                            O                               LO
                                      UM                               MU
                                 CC                                  CU
                             A                                  AC
                        BI O                             BI O


                                                                              O
                                          TO                             NT
                                    ME
                                       N                            ME
                                 INA                          U INA
                       INQ
                             U                          INQ
C.1.10


Dalle analisi sulle componenti biologiche (vegetazione
alofila, avifauna svernante e nidificante, fauna delle barene a
coleotteri, comunità nectonica dei bassifondi antistanti le
barene e delle velme, vegetazione acquatica e comunità ad
invertebrati delle velme e infine bioaccumulo di inquinanti
nei tessuti degli organismi) non sono emerse significative
differenze tra la qualità degli ecosistemi e la tipologia
(classe A o B) del sedimento impiegato.

Pertanto è emerso che il contenuto dei microinquinanti nei
sedimenti classificabili come tipo A o tipo B secondo il
Protocollo del 1993 utilizzato per la realizzazione delle
barene e delle velme artificiali è una condizione di secondo
ordine   rispetto    ad   altri   fattori,che  determinano la
funzionalità (la salute) del sistema lagunare.
PROSPETTIVE FUTURE

Dopo molti anni di studi ed indagini, la limitazione posta
cautelativamente dal protocollo 1993 all’impiego di sedimenti di
tipo “B”, appare poter essere superata in prospettiva sulla base
dei criteri di gestione dei sedimenti, basati su un approccio
integrato chimico- tossicologico (ICSEL, SIOSED, HICSED,
C.1.10).

Il Magistrato alle Acque, secondo gli impegni assunti nel Piano
di Gestione delle Alpi Orientali, sta attivando un Tavolo tecnico
di confronto istituzionale sulla tematica relativa alla revisione
dei criteri di gestione dei sedimenti nella laguna di Venezia.
A livello preliminare i criteri operativi per la gestione dei
sedimenti ex situ possono essere individuati dai seguenti steps:

• caratterizzazione chimico-fisica delle aree di dragaggio e di
recapito;
• valutazione dei possibili effetti biologici avversi (attraverso
l’impiego anche di saggi tossicologici);
• valutazione dell’effettiva possibilità di utilizzo in laguna.

Va   traguardata   la   possibilità   di   effettuare   agevolmente

More Related Content

What's hot

What's hot (9)

Binary University Degree (BBIT)
Binary University Degree (BBIT)Binary University Degree (BBIT)
Binary University Degree (BBIT)
 
Jones Lang LaSalle Experience Letter
Jones Lang LaSalle Experience LetterJones Lang LaSalle Experience Letter
Jones Lang LaSalle Experience Letter
 
Tracker GT02 gt02_mt621d_v2.3 Manual
Tracker GT02 gt02_mt621d_v2.3 ManualTracker GT02 gt02_mt621d_v2.3 Manual
Tracker GT02 gt02_mt621d_v2.3 Manual
 
Surat pengantar
Surat pengantarSurat pengantar
Surat pengantar
 
Veedu Vantha Vennilavu 1.pdf
Veedu Vantha Vennilavu 1.pdfVeedu Vantha Vennilavu 1.pdf
Veedu Vantha Vennilavu 1.pdf
 
Mapa 6 solo
Mapa 6   soloMapa 6   solo
Mapa 6 solo
 
Nd 2.2 instalações básicas de rdr
Nd 2.2 instalações básicas de rdrNd 2.2 instalações básicas de rdr
Nd 2.2 instalações básicas de rdr
 
O jardim de ceci
O jardim de ceciO jardim de ceci
O jardim de ceci
 
Tecnical studies for the cornet
Tecnical studies for the cornetTecnical studies for the cornet
Tecnical studies for the cornet
 

Viewers also liked

Mc nair retreat (2)
Mc nair retreat (2)Mc nair retreat (2)
Mc nair retreat (2)phdhdfs
 
Το Πείραμα στην τάξη μας!!
Το Πείραμα στην τάξη μας!!Το Πείραμα στην τάξη μας!!
Το Πείραμα στην τάξη μας!!antonis11
 
11 the economy
11 the economy11 the economy
11 the economySersofer
 
NMAI Environmental Challenge_example
NMAI Environmental Challenge_exampleNMAI Environmental Challenge_example
NMAI Environmental Challenge_examplenmaieducation
 
La Gestione delle Terre e Rocce da Scavo alla luce del Dm 10 agosto
La Gestione delle Terre e Rocce da Scavo alla luce del Dm 10 agosto La Gestione delle Terre e Rocce da Scavo alla luce del Dm 10 agosto
La Gestione delle Terre e Rocce da Scavo alla luce del Dm 10 agosto eAmbiente
 
судалгаа
 судалгаа судалгаа
судалгааDdemberel48
 
نسخ من بشار مهم
نسخ من بشار مهمنسخ من بشار مهم
نسخ من بشار مهمahmad1990hanoon
 
Bloomfield McNair Retreat
Bloomfield McNair RetreatBloomfield McNair Retreat
Bloomfield McNair Retreatphdhdfs
 
Mcnair retreat 2
Mcnair retreat 2Mcnair retreat 2
Mcnair retreat 2phdhdfs
 
Le associazioni di categoria e lo sviluppo sostenibile del diporto
Le associazioni di categoria e lo sviluppo sostenibile del diportoLe associazioni di categoria e lo sviluppo sostenibile del diporto
Le associazioni di categoria e lo sviluppo sostenibile del diportoeAmbiente
 
KBS選抜ファンドのご案内20110517
KBS選抜ファンドのご案内20110517KBS選抜ファンドのご案内20110517
KBS選抜ファンドのご案内20110517Takashi Nishino
 
Conoscere le fonti di emissione di CO2 - L’Inventario di Base delle Emissioni
Conoscere le fonti di emissione di CO2 - L’Inventario di Base delle EmissioniConoscere le fonti di emissione di CO2 - L’Inventario di Base delle Emissioni
Conoscere le fonti di emissione di CO2 - L’Inventario di Base delle EmissionieAmbiente
 
Progetto Mobilità, riprendiamoci i nostri litorali
Progetto Mobilità, riprendiamoci i nostri litoraliProgetto Mobilità, riprendiamoci i nostri litorali
Progetto Mobilità, riprendiamoci i nostri litoralieAmbiente
 
Davaa судалгаа
Davaa судалгааDavaa судалгаа
Davaa судалгааDdemberel48
 

Viewers also liked (20)

Mc nair retreat (2)
Mc nair retreat (2)Mc nair retreat (2)
Mc nair retreat (2)
 
Το Πείραμα στην τάξη μας!!
Το Πείραμα στην τάξη μας!!Το Πείραμα στην τάξη μας!!
Το Πείραμα στην τάξη μας!!
 
11 the economy
11 the economy11 the economy
11 the economy
 
Qtp Tutorials
Qtp TutorialsQtp Tutorials
Qtp Tutorials
 
NMAI Environmental Challenge_example
NMAI Environmental Challenge_exampleNMAI Environmental Challenge_example
NMAI Environmental Challenge_example
 
Karen
KarenKaren
Karen
 
Yuk saudaraku...
Yuk saudaraku...Yuk saudaraku...
Yuk saudaraku...
 
La Gestione delle Terre e Rocce da Scavo alla luce del Dm 10 agosto
La Gestione delle Terre e Rocce da Scavo alla luce del Dm 10 agosto La Gestione delle Terre e Rocce da Scavo alla luce del Dm 10 agosto
La Gestione delle Terre e Rocce da Scavo alla luce del Dm 10 agosto
 
судалгаа
 судалгаа судалгаа
судалгаа
 
نسخ من بشار مهم
نسخ من بشار مهمنسخ من بشار مهم
نسخ من بشار مهم
 
Bloomfield McNair Retreat
Bloomfield McNair RetreatBloomfield McNair Retreat
Bloomfield McNair Retreat
 
Mcnair retreat 2
Mcnair retreat 2Mcnair retreat 2
Mcnair retreat 2
 
Bv pf-q42010
Bv pf-q42010Bv pf-q42010
Bv pf-q42010
 
Le associazioni di categoria e lo sviluppo sostenibile del diporto
Le associazioni di categoria e lo sviluppo sostenibile del diportoLe associazioni di categoria e lo sviluppo sostenibile del diporto
Le associazioni di categoria e lo sviluppo sostenibile del diporto
 
KBS選抜ファンドのご案内20110517
KBS選抜ファンドのご案内20110517KBS選抜ファンドのご案内20110517
KBS選抜ファンドのご案内20110517
 
РИФ 2014, Хакатон
РИФ 2014, ХакатонРИФ 2014, Хакатон
РИФ 2014, Хакатон
 
Conoscere le fonti di emissione di CO2 - L’Inventario di Base delle Emissioni
Conoscere le fonti di emissione di CO2 - L’Inventario di Base delle EmissioniConoscere le fonti di emissione di CO2 - L’Inventario di Base delle Emissioni
Conoscere le fonti di emissione di CO2 - L’Inventario di Base delle Emissioni
 
Progetto Mobilità, riprendiamoci i nostri litorali
Progetto Mobilità, riprendiamoci i nostri litoraliProgetto Mobilità, riprendiamoci i nostri litorali
Progetto Mobilità, riprendiamoci i nostri litorali
 
Davaa судалгаа
Davaa судалгааDavaa судалгаа
Davaa судалгаа
 
Домен .moscow
Домен .moscow Домен .moscow
Домен .moscow
 

Similar to LA GESTIONE DEI SEDIMENTI NELLA LAGUNA DI VENEZIA: LE PREVISIONI DELL’ AGGIORNAMENTO DEL PIANO PER IL RECUPERO MORFOLOGICO E AMBIENTALE DELLA LAGUNA DI VENEZIA

Acqua uu5 schema di collettamento dei reflui trattati ad acquaviva, casamassi...
Acqua uu5 schema di collettamento dei reflui trattati ad acquaviva, casamassi...Acqua uu5 schema di collettamento dei reflui trattati ad acquaviva, casamassi...
Acqua uu5 schema di collettamento dei reflui trattati ad acquaviva, casamassi...redazione gioianet
 
Approccio innovativo per la riproposizione delle spiagge nella loro primitiva...
Approccio innovativo per la riproposizione delle spiagge nella loro primitiva...Approccio innovativo per la riproposizione delle spiagge nella loro primitiva...
Approccio innovativo per la riproposizione delle spiagge nella loro primitiva...SIGEA Puglia
 
Gufo2009 01
Gufo2009 01Gufo2009 01
Gufo2009 01Gev
 
Cambiamenti climatici: prova di resilienza per le utility. Un esempio di succ...
Cambiamenti climatici: prova di resilienza per le utility. Un esempio di succ...Cambiamenti climatici: prova di resilienza per le utility. Un esempio di succ...
Cambiamenti climatici: prova di resilienza per le utility. Un esempio di succ...Servizi a rete
 
2022 - 03 - 12 ATTPT - Seminario sul paesaggio
2022 - 03 - 12  ATTPT - Seminario sul paesaggio2022 - 03 - 12  ATTPT - Seminario sul paesaggio
2022 - 03 - 12 ATTPT - Seminario sul paesaggiosiciliambiente
 
Portfolio Alessandra Lepore
Portfolio Alessandra LeporePortfolio Alessandra Lepore
Portfolio Alessandra LeporeAlessandraLepore
 

Similar to LA GESTIONE DEI SEDIMENTI NELLA LAGUNA DI VENEZIA: LE PREVISIONI DELL’ AGGIORNAMENTO DEL PIANO PER IL RECUPERO MORFOLOGICO E AMBIENTALE DELLA LAGUNA DI VENEZIA (7)

Acqua uu5 schema di collettamento dei reflui trattati ad acquaviva, casamassi...
Acqua uu5 schema di collettamento dei reflui trattati ad acquaviva, casamassi...Acqua uu5 schema di collettamento dei reflui trattati ad acquaviva, casamassi...
Acqua uu5 schema di collettamento dei reflui trattati ad acquaviva, casamassi...
 
Approccio innovativo per la riproposizione delle spiagge nella loro primitiva...
Approccio innovativo per la riproposizione delle spiagge nella loro primitiva...Approccio innovativo per la riproposizione delle spiagge nella loro primitiva...
Approccio innovativo per la riproposizione delle spiagge nella loro primitiva...
 
Gufo2009 01
Gufo2009 01Gufo2009 01
Gufo2009 01
 
La navigazione del Po
La navigazione del PoLa navigazione del Po
La navigazione del Po
 
Cambiamenti climatici: prova di resilienza per le utility. Un esempio di succ...
Cambiamenti climatici: prova di resilienza per le utility. Un esempio di succ...Cambiamenti climatici: prova di resilienza per le utility. Un esempio di succ...
Cambiamenti climatici: prova di resilienza per le utility. Un esempio di succ...
 
2022 - 03 - 12 ATTPT - Seminario sul paesaggio
2022 - 03 - 12  ATTPT - Seminario sul paesaggio2022 - 03 - 12  ATTPT - Seminario sul paesaggio
2022 - 03 - 12 ATTPT - Seminario sul paesaggio
 
Portfolio Alessandra Lepore
Portfolio Alessandra LeporePortfolio Alessandra Lepore
Portfolio Alessandra Lepore
 

More from eAmbiente

La definizione di rischio della nuova ISO 14001: chi è coinvolto e come rispo...
La definizione di rischio della nuova ISO 14001: chi è coinvolto e come rispo...La definizione di rischio della nuova ISO 14001: chi è coinvolto e come rispo...
La definizione di rischio della nuova ISO 14001: chi è coinvolto e come rispo...eAmbiente
 
Seminario: Le responsabilità ambientali e la loro gestione in azienda
Seminario: Le responsabilità ambientali e la loro gestione in aziendaSeminario: Le responsabilità ambientali e la loro gestione in azienda
Seminario: Le responsabilità ambientali e la loro gestione in aziendaeAmbiente
 
Mi prendo cura della terra - Roma 26 gennaio 2016
Mi prendo cura della terra - Roma 26 gennaio 2016Mi prendo cura della terra - Roma 26 gennaio 2016
Mi prendo cura della terra - Roma 26 gennaio 2016eAmbiente
 
Emergenza ambientale da inquinamento
Emergenza ambientale da inquinamento Emergenza ambientale da inquinamento
Emergenza ambientale da inquinamento eAmbiente
 
Convention: Innovazione e restauro in chiave sostenibile
Convention: Innovazione e restauro in chiave sostenibile Convention: Innovazione e restauro in chiave sostenibile
Convention: Innovazione e restauro in chiave sostenibile eAmbiente
 
L’internazionalizzazione delle imprese nei mercati europei
L’internazionalizzazione delle imprese nei mercati europeiL’internazionalizzazione delle imprese nei mercati europei
L’internazionalizzazione delle imprese nei mercati europeieAmbiente
 
An Economic View of Environmental Protection
An Economic View of Environmental ProtectionAn Economic View of Environmental Protection
An Economic View of Environmental ProtectioneAmbiente
 
Non bruciamo il Made in Italy
Non bruciamo il Made in ItalyNon bruciamo il Made in Italy
Non bruciamo il Made in ItalyeAmbiente
 
I PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel Lazio
I PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel LazioI PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel Lazio
I PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel LazioeAmbiente
 
Progettare e gestire l'efficienza energetica
Progettare e gestire l'efficienza energeticaProgettare e gestire l'efficienza energetica
Progettare e gestire l'efficienza energeticaeAmbiente
 
Green Mobility Show | 28 - 29 Marzo 2014, Venezia Terminal 103
Green Mobility Show | 28 - 29 Marzo 2014, Venezia Terminal 103Green Mobility Show | 28 - 29 Marzo 2014, Venezia Terminal 103
Green Mobility Show | 28 - 29 Marzo 2014, Venezia Terminal 103eAmbiente
 
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green SiteAnalisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green SiteeAmbiente
 
Due binari per lo sviluppo del Porto: efficienza e salvaguardia ambientale
Due binari per lo sviluppo del Porto: efficienza e salvaguardia ambientaleDue binari per lo sviluppo del Porto: efficienza e salvaguardia ambientale
Due binari per lo sviluppo del Porto: efficienza e salvaguardia ambientaleeAmbiente
 
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site eAmbiente
 
Il progetto Green Site
Il progetto Green SiteIl progetto Green Site
Il progetto Green SiteeAmbiente
 
Ritratto Tecnico del progetto Green Site
Ritratto Tecnico del progetto Green SiteRitratto Tecnico del progetto Green Site
Ritratto Tecnico del progetto Green SiteeAmbiente
 
I risultati del progetto Green Site
I risultati del progetto Green SiteI risultati del progetto Green Site
I risultati del progetto Green SiteeAmbiente
 
La gestione dei sedimenti: la situazione in Europa
La gestione dei sedimenti: la situazione in EuropaLa gestione dei sedimenti: la situazione in Europa
La gestione dei sedimenti: la situazione in EuropaeAmbiente
 
Life Cycle Assessment (LCA) del progetto Green Site
Life Cycle Assessment (LCA) del progetto Green SiteLife Cycle Assessment (LCA) del progetto Green Site
Life Cycle Assessment (LCA) del progetto Green SiteeAmbiente
 
eAmbiente Srl - Company Profile
eAmbiente Srl - Company ProfileeAmbiente Srl - Company Profile
eAmbiente Srl - Company ProfileeAmbiente
 

More from eAmbiente (20)

La definizione di rischio della nuova ISO 14001: chi è coinvolto e come rispo...
La definizione di rischio della nuova ISO 14001: chi è coinvolto e come rispo...La definizione di rischio della nuova ISO 14001: chi è coinvolto e come rispo...
La definizione di rischio della nuova ISO 14001: chi è coinvolto e come rispo...
 
Seminario: Le responsabilità ambientali e la loro gestione in azienda
Seminario: Le responsabilità ambientali e la loro gestione in aziendaSeminario: Le responsabilità ambientali e la loro gestione in azienda
Seminario: Le responsabilità ambientali e la loro gestione in azienda
 
Mi prendo cura della terra - Roma 26 gennaio 2016
Mi prendo cura della terra - Roma 26 gennaio 2016Mi prendo cura della terra - Roma 26 gennaio 2016
Mi prendo cura della terra - Roma 26 gennaio 2016
 
Emergenza ambientale da inquinamento
Emergenza ambientale da inquinamento Emergenza ambientale da inquinamento
Emergenza ambientale da inquinamento
 
Convention: Innovazione e restauro in chiave sostenibile
Convention: Innovazione e restauro in chiave sostenibile Convention: Innovazione e restauro in chiave sostenibile
Convention: Innovazione e restauro in chiave sostenibile
 
L’internazionalizzazione delle imprese nei mercati europei
L’internazionalizzazione delle imprese nei mercati europeiL’internazionalizzazione delle imprese nei mercati europei
L’internazionalizzazione delle imprese nei mercati europei
 
An Economic View of Environmental Protection
An Economic View of Environmental ProtectionAn Economic View of Environmental Protection
An Economic View of Environmental Protection
 
Non bruciamo il Made in Italy
Non bruciamo il Made in ItalyNon bruciamo il Made in Italy
Non bruciamo il Made in Italy
 
I PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel Lazio
I PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel LazioI PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel Lazio
I PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel Lazio
 
Progettare e gestire l'efficienza energetica
Progettare e gestire l'efficienza energeticaProgettare e gestire l'efficienza energetica
Progettare e gestire l'efficienza energetica
 
Green Mobility Show | 28 - 29 Marzo 2014, Venezia Terminal 103
Green Mobility Show | 28 - 29 Marzo 2014, Venezia Terminal 103Green Mobility Show | 28 - 29 Marzo 2014, Venezia Terminal 103
Green Mobility Show | 28 - 29 Marzo 2014, Venezia Terminal 103
 
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green SiteAnalisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
 
Due binari per lo sviluppo del Porto: efficienza e salvaguardia ambientale
Due binari per lo sviluppo del Porto: efficienza e salvaguardia ambientaleDue binari per lo sviluppo del Porto: efficienza e salvaguardia ambientale
Due binari per lo sviluppo del Porto: efficienza e salvaguardia ambientale
 
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
Analisi e prospettive di sviluppo del progetto Green Site
 
Il progetto Green Site
Il progetto Green SiteIl progetto Green Site
Il progetto Green Site
 
Ritratto Tecnico del progetto Green Site
Ritratto Tecnico del progetto Green SiteRitratto Tecnico del progetto Green Site
Ritratto Tecnico del progetto Green Site
 
I risultati del progetto Green Site
I risultati del progetto Green SiteI risultati del progetto Green Site
I risultati del progetto Green Site
 
La gestione dei sedimenti: la situazione in Europa
La gestione dei sedimenti: la situazione in EuropaLa gestione dei sedimenti: la situazione in Europa
La gestione dei sedimenti: la situazione in Europa
 
Life Cycle Assessment (LCA) del progetto Green Site
Life Cycle Assessment (LCA) del progetto Green SiteLife Cycle Assessment (LCA) del progetto Green Site
Life Cycle Assessment (LCA) del progetto Green Site
 
eAmbiente Srl - Company Profile
eAmbiente Srl - Company ProfileeAmbiente Srl - Company Profile
eAmbiente Srl - Company Profile
 

LA GESTIONE DEI SEDIMENTI NELLA LAGUNA DI VENEZIA: LE PREVISIONI DELL’ AGGIORNAMENTO DEL PIANO PER IL RECUPERO MORFOLOGICO E AMBIENTALE DELLA LAGUNA DI VENEZIA

  • 1. MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI MAGISTRATO ALLE ACQUE LA GESTIONE DEI SEDIMENTI NELLA LAGUNA DI VENEZIA: LE PREVISIONI DELL’ AGGIORNAMENTO DEL PIANO PER IL RECUPERO MORFOLOGICO E AMBIENTALE DELLA LAGUNA DI VENEZIA 8 MARZO 2012
  • 2. PIANO GENERALE DEGLI INTERVENTI Il Magistrato alle Acque per rispondere agli obiettivi di competenza dello Stato indicati nella legislazione speciale per Venezia (L. 798/84) ha predisposto il Piano Generale degli interventi , articolato in 8 linee di azione.
  • 3. PIANO DEGLI INTERVENTI PER IL RECUPERO MORFOLOGICO DELLA LAGUNA Nel 1993 viene predisposto il Piano degli interventi di recupero morfologico della laguna , che ha come obiettivo principale il risanamento morfologico, mantenendo all’interno della laguna la maggior quantità possibile di sedimenti. Nel 1999 , su richiesta del Comitato ex art. 4 L.798/84 il Piano viene sviluppato secondo linee d’azione tese al recupero dei processi naturali che concorrono alla conservazione dell’ambiente lagunare. Nel 2001, su richiesta del Consiglio dei Ministri, il Piano viene aggioranto. Nel 2005, l’Ufficio di Piano chiede di inquadrare gli interventi morfologici in una prospettiva di sostenibilità considerando le attività socio-economiche che insistono in laguna, secondo un processo di partecipazione VAS.
  • 4. EROSIONE DELLE BARENE 1930 – 1970 da 75 a 49 km 2 1970 – 2000 da 49 a 40 km 2
  • 5. PERDITA DEI BASSI FONDALI A CAUSA C.R.L.M. 1930 1970 2000 168 km2 105 km2 60 km2 EROSIONE 1930 - 1970 EROSIONE 1970 - 2000 BACINO LIDO 14 cm 12 cm BACINO MALAMOCCO 20 cm 33 cm BACINO CHIOGGIA 8 cm 20 cm MEDIA LAGUNA 14 cm 20 cm La perdita media di sedimenti è di 2.2 milioni di m3/anno
  • 6. BILANCIO DEI SEDIMENTI Depositati nei canali Provenienti dal 1100 bacino 30 Erosi dai bassifondali 2100 Dragati dai canali e utilizzati per recupero morfologico 400 Depositati sopra le barene 150 Sedimenti sabbiosi provenienti dal mare 30 Erosi dalle barene Sedimenti 70 pelitici persi attraverso le 580 bocche Le quantità sono espresse in migliaia di m3
  • 7. EVOLUZIONE LAGUNARE IN ASSENZA DEL PIANO MORFOLOGICO E AMBIENTALE L’evoluzione della laguna, in assenza degli interventi previsti dal Piano Morfologico, anche in presenza di pressioni antropiche inferiori a quelle attuali, è minacciata da una rapida perdita di caratteri fisici, ecologici e paesaggistici che costituiscono valori primari e rilevanti, tutelati peraltro da disposizioni
  • 8. INTERVENTI DI RECUPERO MORFOLOGICO Il Magistrato alle Acque in 25 anni ha realizzato strutture morfologiche con il riuso di circa 19.5 milioni di mc di sedimenti provenienti dal dragaggio dei canali. Le strutture realizzate o in corso sono: 18 velme (superficie 2 km 2 ) 106 barene (superficie 11 km 2 ) Pari al 27% delle barene naturali esistenti e al 30% di quelle erose dal 1930 ad oggi
  • 9. OBIETTIVI DEL PIANO PER IL RECUPERO MORFOLOGICO E AMBIENTALE Le analisi su stato e trend evidenziano la necessità di intervenire per contrastare e, dove possibile, ridurre le cause che portano all’erosione delle forme lagunari intertidali. Il piano prevede interventi su medio-lungo periodo, necessari per garantire dinamiche sostenibili dal punto di vista idro- morfologico ed ecologico, tenendo conto degli scenari socio- economici. Data l’indisponibilità di ingenti quantità di sedimenti da introdursi in laguna con meccanismi naturali e auto-sostenibili, un obiettivo morfologico realistico del Piano consiste nel contrastare il degrado morfologico attualmente presente. Gli interventi vanno individuati sulla base di obiettivi localizzati, tenendo conto delle condizioni di habitat suitability e di funzionalità ecologica. Si intende perseguire tale obiettivo morfologico ponendo in atto misure in grado di limitare il trasporto dei sedimenti dal canale ai bassofondali.
  • 10. INTERVENTI Gli interventi morfologici prioritari sono orientati alla riduzione dell'attuale deficit di sedimenti e alla conservazione delle strutture morfologiche esistenti. Per questo dovranno essere basati su criteri di tipo idro-morfodinamico. Subordinatamente, si potranno prevedere interventi orientati alla ricostituzione di strutture morfologiche quali velme e barene, in luoghi e con metodologie dettate da considerazioni ambientali, paesaggistiche e morfodinamiche. Gli interventi sono di carattere strutturale e gestionale con specifiche di carattere morfo-idrodinamico (MID), ecologico (ECO) e di miglioramento della qualità dell'acqua, dell'aria e dei sedimenti (QUAL). Gli interventi strutturali sono di tipo prioritario (p) e subordinato (s).
  • 12. INTERVENTI PRIORITARI: MID1 Ricostituzione di strutture morfologiche per limitare il trasporto di sedimenti verso i canali principali La realizzazione di strutture morfologiche adiacenti ai canali di maggiori dimensioni assolve a due funzioni principali: a) contiene il moto ondoso dovuto al traffico portuale e diportistico (impedendo la propagazione del moto ondoso sui bassofondali circostanti i principali canali); b) limita il trasporto del sedimento in sospensione per onde da vento verso i canali e il suo irreversibile trasporto verso mare.
  • 13. INTERVENTI PRIORITARI: MID2 Difesa e protezione delle strutture morfologiche esistenti (bordi di barene) in zone soggette ad elevata energia da moto ondoso Protezioni dei margini di barena addossate ai margini, protezioni, anche galleggianti, poste a distanza dal margine, o realizzazioni di barriere soffolte, distanziate dal margine, per favorire la parziale dissipazione del moto ondoso e il naturale ripascimento a tergo delle difese.
  • 14. INTERVENTI PRIORITARI: MID3 Difesa e protezione delle strutture morfologiche esistenti (bassi fondali) in zone soggette ad elevata energia da moto ondoso 3a Sovralzi sommersi per dissipazione delle onde 3b Barriere galleggianti a protezione dei margini 3c Strutture di dissipazione per la riduzione del fetch
  • 15. GESTIONE DEI SEDIMENTI PROTOCOLLO 1993 per il riutilizzo dei sedimenti di dragaggio Elementi e Classe A Classe B Classe C composti Arsenico 15 25 50 Cadmio 1 5 20 Cromo 20 100 500 Mercurio 0,5 2 10 Nichel 45 50 150 Piombo 45 100 500 Rame 40 50 400 Zinco 200 400 3000 Idrocarburi totali 30 500 4000 IPA 1 10 20 PCB 0,01 0,02 0,5 Pesticidi 0,001 0,02 0,5 organoclorurati Se si considera che, sulla base dei limiti definiti dal Protocollo d’Intesa la condizione media di qualità della laguna è quella corrispondente alla classe B, in futuro il riutilizzo dei sedimenti di dragaggio di manutenzione dei canali lagunari sarà fortemente ridotto, comportando di conseguenza costi Sedimenti superficiali aggiuntivi per le attività di recupero
  • 16. BARENE E VELME ARTIFICIALI CON SEDIMENTI TIPO “A” Ricostruzione di barene e velme con il riutilizzo dei sedimenti di dragaggio in construzione 1 anno 6 anni 9 anni
  • 17. BARENE ARTIFICIALI CON SEDIMENTI TIPO “B” Per la realizzazione di 6 barene artificiali sono stati riutilizzati sedimenti debolmente inquinati classificati come di tipo B, adottando particolari accorgimenti, con costi decisamente superiori. La barena artificiale viene realizzata con una coronella larga circa 20m costituita da sedimenti di tipo A e da una copertura con sedienti di tipo A per uno spessore di 20-30 cm.
  • 18. FONTI ALTERNATIVE DI APPROVVIGIONAMENTO SEDIMENTI L’approvvigionamento di sedimenti può avvenire da fonti alternative, con costi decisamente superiori: • cave di sabbia in mare • manutenzione di bacini idroelettrici montani.
  • 19. RISULTATI DEGLI STUDI SULLA QUALITA’ DEI SEDIMENTI Il Magistrato alle Acque in questi anni ha condotto una serie di studi di approfondimento sulla qualità dei sedimenti, sulla tossicità, sul bioaccumulo e sugli effetti nella catena trofica. Gli studi eseguiti sono i seguenti: • ICSEL Integrazione delle Conoscenze sull’Ecosistema Lagunare (MAV–CVN–THETIS-UNIVERSITA’ PADOVA-UNIVERSITA’ VENEZIA- CNR ISMAR, 2003-2006) • Progetto SIOSED – Determinazione sperimentale degli effetti del riutilizzo dei più diffusi sedimenti della Laguna (MAV-CVN– THETIS-SELC-OGS-CNR ISMAR-SCRIPPS, 2005-2008) •HICSED Sviluppo dei progetti ICSEL e SIOSED con la partecipazione di ICRAM, APAT, ISS, ARPAV, 2007-2011 •C.1.10 Valutazione dello stato degli habitat ricostruiti nell’ambito degli interventi di recupero morfologico, (MAV-CVN– THETIS-SELC-SCRIPPS, 2009-2011) Nelle successive slides vengono riportati sinteticamente i
  • 20. ICSEL Le valutazioni ecotossicologiche hanno evidenziato una tossicità non significativa a scala lagunare, con presenza di hot spot a tossicità potenziale nell’area industriale ed un ruolo importante nelle concentrazioni di ammoniaca nel determinare la tossicità dei sedimenti. Chimica sedimenti Valutazione integrata ecotossicologica Effetti PROBABILI Effetti SIGNIFICATIVI Effetti POSSIBILI Effetti POTENZIALI Effetti TRASCURABILI O ASSENTI Effetti TRASCURABILI O ASSENTI Presenza concentrazioni di ammoniaca
  • 21. elab. S. Apitz ICSEL I SUPERAMENTO DEI LIMITI TABELLAR (Normalized hazard sum) Laguna di Venezia tutta B.CN. B.C. B.N. B.S. Po r Ma Ce to M r an ntr ar g o & o sto hera Gr rico Sa ad cc o ad F iG na ondo S or tur al e Ol edim o Ma an e de nti Cr Se re si fin ite gr di dim os e Ad ri a id ri so n t rif l i tic is iti di E . O an lan i d os di qu ne ffetti de i si ett rif . ali gli e or stre si ti tà ga nis mi m
  • 22. SIOSED Valutazioni integrate su sedimenti dragati e riutilizzati che considerano la chimica dei sedimenti, i saggi ecotossicologici e la struttura delle comunità bentoniche evidenziano come gli effetti sul biota dei sedimenti di tipo A e B non siano distinguibili. La struttura e la funzione delle comunità della macrofauna, dei batteri, del microfitobenthos, del fitoplancton e dei foraminiferi, si differenziano tra i siti indagati ma non vi e’ evidenza Dopo refluimento che i contaminanti siano i fattoridopo significativa 6 mesi determinanti nel discriminare le aree di studio.
  • 23. HICSED La valutazione integrata relativa ad aspetti chimici ed ecotossicologici ha evidenziato che non è sempre possibile distinguere i sedimenti tipo A dai sedimenti tipo B, mentre i sedimenti tipo C presentano significative differenze. È risultato che le classi del Protocollo 93 non sono adeguate a rappresentare l’effettiva tossicità dei sedimenti. TIPOLOGIA FREQUENZA CAMPIONI FREQUENZA SEDIMENTO CON TOSSICITA’ CAMPIONI CON (Protocollo 1993) SIGNIFICATIVA TOSSICITA’ ASSENTE AoB 16 % 40 % C 50% 0% ISPRA (ex ICRAM e APAT), ISS e ARPAV , nell’ambito di HICSED hanno: • definito le metodologie di analisi chimiche ed ecotossicologiche sito specifiche per i sedimenti della laguna di Venezia, anche ai fini della revisione del Protocollo 1993; • prodotto un contributo tecnico alla revisione dei criteri di gestione in situ dei sedimenti della laguna di Venezia.
  • 24. INQUINAMENTO DEL SEDIMENTO E BIOACCUMULO Per concentrazioni medio-basse, l’inquinamento del sedimento non determina bioaccumulo negli organismi bentonici. UL O LO UM MU CC CU A AC BI O BI O O TO NT ME N ME INA U INA INQ U INQ
  • 25. C.1.10 Dalle analisi sulle componenti biologiche (vegetazione alofila, avifauna svernante e nidificante, fauna delle barene a coleotteri, comunità nectonica dei bassifondi antistanti le barene e delle velme, vegetazione acquatica e comunità ad invertebrati delle velme e infine bioaccumulo di inquinanti nei tessuti degli organismi) non sono emerse significative differenze tra la qualità degli ecosistemi e la tipologia (classe A o B) del sedimento impiegato. Pertanto è emerso che il contenuto dei microinquinanti nei sedimenti classificabili come tipo A o tipo B secondo il Protocollo del 1993 utilizzato per la realizzazione delle barene e delle velme artificiali è una condizione di secondo ordine rispetto ad altri fattori,che determinano la funzionalità (la salute) del sistema lagunare.
  • 26. PROSPETTIVE FUTURE Dopo molti anni di studi ed indagini, la limitazione posta cautelativamente dal protocollo 1993 all’impiego di sedimenti di tipo “B”, appare poter essere superata in prospettiva sulla base dei criteri di gestione dei sedimenti, basati su un approccio integrato chimico- tossicologico (ICSEL, SIOSED, HICSED, C.1.10). Il Magistrato alle Acque, secondo gli impegni assunti nel Piano di Gestione delle Alpi Orientali, sta attivando un Tavolo tecnico di confronto istituzionale sulla tematica relativa alla revisione dei criteri di gestione dei sedimenti nella laguna di Venezia. A livello preliminare i criteri operativi per la gestione dei sedimenti ex situ possono essere individuati dai seguenti steps: • caratterizzazione chimico-fisica delle aree di dragaggio e di recapito; • valutazione dei possibili effetti biologici avversi (attraverso l’impiego anche di saggi tossicologici); • valutazione dell’effettiva possibilità di utilizzo in laguna. Va traguardata la possibilità di effettuare agevolmente

Editor's Notes

  1. In ordinata è la normalized hazar sum, che è una misura del superamento delle concentrazioni (totali) misurate nei sedimenti rispetto ai rispettivi valori soglia secondo diversi criteri di qualità che vanno da quelli più restrittivi che considerano valori di riferimento di ambienti incontaminati a quelli che utilizzano come criterio quello che provoca effetti estremi negli organismi, passando dal senza effetto ad effetti probabili. Come ne esce la laguna di Venezia ?