Presentato in occasione della decima edizione del convegno "E-commerce in Italia 2016", organizzato da Casaleggio Associati, che si è tenuta lo scorso 13 Aprile presso la Camera di Commercio di Milano.
Presentato in occasione della decima edizione del convegno "E-commerce in Italia 2016", organizzato da Casaleggio Associati, che si è tenuta lo scorso 13 Aprile presso la Camera di Commercio di Milano.
I partitici politici preferiti per categoria sociale. Da chi sono attratti giovani, internauti, poveri, millennials (nati a cavallo del 2000), informati, casalinghe, pensionati, operai, twitteristi e managers? (Sondaggio SWG-Labs).
A poche ora dal risultato del Referendum Costituzionale Ipsos propone le sua analisi post voto. Indubbiamente il fenomeno più rilevante di questa consultazione è stata la larga partecipazione dei cittadini al voto, inusuale per un referendum e paragonabile a consultazioni politiche. Gli italiani quindi hanno perfettamente colto la rilevanza di questo voto. Da un lato per le implicazioni costituzionali, l’approvazione di una legge che avrebbe cambiato profondamente il funzionamento delle Camere, dall’altro per le implicazioni politiche, rese assolutamente evidente dalla personalizzazione sul Presidente del Consiglio.
Questo ultimo aspetto ha indubbiamente favorito un voto contro: dall’analisi dei flussi risulta una strettissima correlazione tra voto politico e voto referendario. Con alcuni «tradimenti»: se infatti gli elettori del PD sono nella larghissima parte confluiti sul sì (80%), non è stato così per gli elettori centristi che hanno fatto vincere di misura il no (51%), mentre dall’altro lato emerge anche una non secondaria propensione al sì tra gli elettori di Forza Italia.
Il sì ha i suoi punti di forza nelle classi di età elevate, tra i pensionati e gli elettori con bassi titoli di studio, ma con un consenso più elevato, anche se non maggioritario, tra i laureati. In sostanza il profilo è quello, classico, dell’elettorato PD dopo la perdita dell’effetto europeo, che a sua volta riproduce il profilo dell’elettorato dell’Ulivo e prima ancora di DS e Margherita. Con tre differenze importanti: la scarsa presenza tra i ceti medi, segno di un distanziarsi di un segmento che si sente impoverito e in difficoltà, una prevalenza tra i cattolici assidui, un bassissimo appeal tra i dipendenti pubblici. Anche qui segnale di un modificarsi, oramai stabilizzato, dell’area di riferimento.
Al contrario il no è un voto giovanile, e popolare: le punte più alte sono tra i disoccupati e tra gli operai. La stessa differenziazione territoriale sottolinea questi aspetti: il voto massiccio al Sud per il no, con una partecipazione per queste zone segnatamente alta, conferma questa lettura.
È la frattura più volte sottolineata fra popolo ed élite, che abbiamo visto recentemente all’opera con la Brexit e nelle elezioni americane. I segmenti sociali più colpiti dalla crisi, le fette di elettorato deluse dalla politica del governo, hanno determinato ampiamente le sorti del voto. Senza nulla togliere agli elementi di merito, gli aspetti di disagio e rabbia sono stati prevalenti. È stato un voto sociale, non solo politico.
Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze inte...Ipsos
Da quest’anno Ipsos Flair, la nostra pubblicazione che dal 2011 espone il punto di vista di Ipsos sulla situazione del paese letta di volta in volta con gli occhiali dell’elettore, del cittadino, del consumatore si fa doppio. Infatti a partire da quest’anno aggiorneremo Flair due volte l’anno, occupandoci della situazione politica ed economica e dei comportamenti dei consumatori e della comunicazione.
Questo è il primo aggiornamento del 2016, dedicato allo scenario politico-economico che vede svilupparsi il disordine che avvolge il nostro paese, come avevamo suggerito nell’edizione annuale di Flair agli inizi di quest’anno.
I flussi migratori, il terrorismo e la Brexit nello scenario internazionale; la contrazione delle attese per la crescita, il calo di fiducia dei consumatori in confronto all’inizio dell’anno, la difficile situazione politica e la divisione che attraversa il paese rispetto al referendum sul piano interno. Tutto spinge verso una situazione difficile, tesa, disordinata.
Proprio per questo abbiamo voluto intitolare la prima edizione intermedia di quest’anno: Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze internazionali.
Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze inte...Francesca Petrella
Da quest’anno Ipsos Flair, la nostra pubblicazione che dal 2011 espone il punto di vista di Ipsos sulla situazione del paese letta di volta in volta con gli occhiali dell’elettore, del cittadino, del consumatore si fa doppio. Infatti a partire da quest’anno aggiorneremo Flair due volte l’anno, occupandoci della situazione politica ed economica e dei comportamenti dei consumatori e della comunicazione.
Questo è il primo aggiornamento del 2016, dedicato allo scenario politico-economico che vede svilupparsi il disordine che avvolge il nostro paese, come avevamo suggerito nell’edizione annuale di Flair agli inizi di quest’anno.
I flussi migratori, il terrorismo e la Brexit nello scenario internazionale; la contrazione delle attese per la crescita, il calo di fiducia dei consumatori in confronto all’inizio dell’anno, la difficile situazione politica e la divisione che attraversa il paese rispetto al referendum sul piano interno. Tutto spinge verso una situazione difficile, tesa, disordinata.
Proprio per questo abbiamo voluto intitolare la prima edizione intermedia di quest’anno: Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze internazionali.
Consumo mediatico e comunicazione politica in ItaliaPiero Zilio
Fra le fonti di informazione politica hanno un forte peso le discussioni con parenti e amici, mentre è quasi ininfluente la partecipazione alle manifestazioni dei partiti.
Gli obiettivi di questa mini lezione sono:
1) identificare i principali media di informazione politica in Italia
2) osservare eventuali differenze di fruizione mediatica per orientamento politico
**Lezione 4 di 15 della serie «Comunicazione politica e media» in pubblicazione (estate 2014)**
I social network costituiscono la nuova morfologia sociale delle nostre società, e la diffusione della logica del networking modifica sostanzialmente le attività, le prassi e i risultati nei processi di creazione, produzione, e comunicazione. Nella realtà onlife il digitale e i social network sono non solo semplici strumenti di comunicazione, ma motore di cambiamento e crescita anche in ambito professionale, personale ed economico.
Nell’intreccio informativo della rete il dato statistico entra in un «ciclo di vita» ampio in cui interagisce con informazioni differenti ed è oggetto di interpretazioni molteplici e anche di possibili distorsioni.
Inoltre, a fronte della proliferazione di statistiche «non ufficiali» e di sondaggi che trovano ampia diffusione nei media, ma dei quali non sempre sono chiariti metodologie e processi produttivi, tema particolarmente rilevante e dai molteplici livelli di lettura diventa quello della «fiducia» nell’Istituto e nell’autorevolezza del dato rilasciato.
APPROCCIO ALLA COMUNICAZIONE POLITICA e CAMPAGNE ELETTORALI Dario De Lucia
LA COMUNICAZIONE POLITICA PER VINCERE LE CAMPAGNE ELETTORALI
Giovedì 28 aprile – Impact Hub Reggio Emilia
La politica, locale e nazionale, cambia continuamente e richiede sempre più competenze per leggere lo scenario politico e sempre più tecniche per costruire strategie comunicative adatte a governare il momento. Con Inside Training ho potuto realizzare questo incontro indirizzato a candidati, consiglieri comunali, assessori, sindaci, staff politici, dirigenti politici o aspiranti tali, studenti di scienze politiche e scienze della comunicazione
Nella serata abbiamo affrontato i temi su come guadagnarsi i voti e la fiducia delle persone. Come comunicare al meglio i tuoi contenuti attraverso la stampa e i social network e come mantenere un rapporto con i cittadini, associazioni e stakeholder.
L’evento non è incentrato sulle teorie accademiche ma ha avuto un approccio pratico concentrandosi sulle strategia e le buone pratiche impiegate nelle campagne elettorali realizzate negli anni.
Questo il programma dell'incontro
- Il contesto politico di riferimento. Le nuove dinamiche di scelta: dai “gruppi” e dai “target” ai singoli individui. Definire i target e le basi motivazionali per aggregare il consenso.
- Il database dei contatti. Come creare, gestire e aggiornare la propria banca dati elettorale. Dalle anagrafiche, alle inclinazioni/scelte individuali.
- Organizzazione della squadra, come creare coinvolgimento. Definire i ruoli, distribuire i compiti, istituire meccanismi di controllo e verifica.
- Pianificare calendario attività. Campagne e-mail, campagne pubblicitarie, incontri pubblici, incontri con gruppi di opinione, conferenze stampa, interviste.
- Definire i contenuti: creazione dei messaggi, dei sistemi di monitoraggio, dei processi di messa a punto e revisione delle campagne.
- Andare a prendere i voti: il porta a porta, il contatto con le persone,
- Comunicare i contenuti: come utilizzare al meglio i social media, il blog e la stampa tradizionale
Il 3-4-5 marzo si rinnovano le RSU: quali gli atteggiamenti dei dipendenti d...Nando Pagnoncelli
Il 3, 4 e 5 marzo oltre 3 milioni di lavoratrici e lavoratori dei settori pubblici e della conoscenza sono chiamati ad eleggere le proprie rappresentanze sindacali.
A tre anni esatti dall’ultimo appuntamento elettorale, anche questa volta la Funzione Pubblica CGIL Lombardia ha espresso ad Ipsos PA l’esigenza, da un lato, di monitorare l’andamento del clima in cui i lavoratori del settore pubblico della Lombardia si apprestano ad andare al voto di marzo e, dall’altro, di rilevare l’intenzione di voto.
In quest’ottica Ipsos propone di aggiornare il trend delle principali informazioni rilevate nel 2011 sulle seguenti aree tematiche:
i problemi aperti maggiormente sentiti dai lavoratori del settore pubblico e le attese di intervento da parte del sindacato (in particolar modo della CGIL): le aspettative soddisfatte da parte del sindacato che saldano il rapporto con il lavoratore; i bisogni ancora da soddisfare (ritmi lavorativi, forme e vincoli contrattuali, rapporti con i colleghi, rapporti con i superiori, l’aumento delle risorse, la lotta al precariato, il miglioramento dei servizi offerti ecc.);
il giudizio al Governo Renzi sia da cittadino che da lavoratore;
la conoscenza dell’appuntamento del 3, 4 e 5 marzo come data delle votazioni per il rinnovo dell’RSU;
il livello di interesse verso questo appuntamento elettorale: è un appuntamento importante a cui un lavoratore non può mancare? è un appuntamento inutile perché le RSU non sono in grado di portare avanti i diritti dei lavoratori che rappresentano?
l’intenzione di recarsi o meno alla tornata elettorale;
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Oltre 54mila giovani tra i 20 e i 40 anni hanno lasciato il nostro Paese e hanno trovato un’occupazione adeguata alle loro competenze e aspirazioni in un’altra nazione.
Le realtà più gettonate sono state Gran Bretagna e Germania, ma anche Svizzera, Francia, Brasile, Usa, Argentina, Australia, Spagna e Belgio.
Nella prima parte del secolo scorso, la tecnologia nel settore agricolo ha consentito al singolo agricoltore di produrre più prodotti alimentari. Quindi sono serviti molti meno agricoltori. La tecnologia ha distrutto un quantitativo enorme di posti di lavoro (farming). Ma la stessa tecnologia ha reso gli alimenti più convenienti, così le persone hanno potuto spendere i soldi su altre cose, come televisori e nuovi prodotti. Le fabbriche hanno fatto "boom" e sono stati creati tanti posti di lavoro a livello operaio (blue collar). Anche altri settori sono cresciuti bene e l'economia di metà secolo ha visto crescere i lavori impiegatizi, come segretarie e contabili (white collar).
Il cambiamento tecnologico successivo è arrivato alla fine del secolo scorso. I robots utilizzati nelle fabbriche ed i computers negli uffici hanno automatizzato molti dei lavori impiegatizi suddetti. Negli ultimi decenni i prodotti ottenuti utilizzando l'automazione sono diventati sempre più convenienti, e come successo in agricoltura ad inizio secolo, ciò ha consentito alle persone di spendere su altre cose, in particolare servizi tipo mangiar fuori casa, salute ed educazione. Questi settori richiedono impiego di manodopera quindi hanno continuato a far aumentare l'occupazione. Ma ciò è destinato a cambiare man mano che i computer aumenteranno la loro potenza.
Preoccupati, un po’ sfiduciati, ma decisi a cambiare le cose, a prendere in mano il proprio futuro. E' il "sentiment" dei Millennials, la generazione nata fra il cuore degli anni Ottanta e la fine del secolo (millennio) scorso.
2. PAGINA 2
NUOVE DINAMICHE
SCENARI DI UN’ITALIA CHE CAMBIA | 15/5/2015 | Tutti i diritti riservati.LAB
La partecipazione torna
a suscitare entusiasmo
Valori espressi in %. Possibili più risposte.
NOTA INFORMATIVA: Dati Archivio SWG. Data di esecuzione: marzo 2015. Metodo
di rilevazione: sondaggio CAWI su un campione rappr. nazionale di 1000 soggetti maggiorenni.
Quali sentimenti suscita in lei il tema della partecipazione?
23
22
17
16
16
8
8
7
6
6
6
5
18
entusiasmo
determinazione
coraggio
dinamismo
forza
rabbia
banalità
gioia
frustrazione
tristezza
vuoto
angoscia
non sa
3. INTENZIONI DI VOTO
Scuola e liti interne
penalizzano il Pd
SCENARI DI UN’ITALIA CHE CAMBIA | 15/5/2015 | Tutti i diritti riservati. LAB
Valori espressi in % - *con Udc e PpI - **dato europee riferito a L'Altra Europa con Tsipras - ***liste
sotto lo 0,5%.
Se dovesse votare oggi, a quale dei seguenti partiti darebbe il suo voto?
PAGINA 3
NOTA INFORMATIVA: Dati Archivio SWG. Data di esecuzione: 11 – 13 maggio 2015. Metodo
di rilevazione: sondaggio CATI-CAWI su un campione rappr. nazionale di 2000 soggetti maggiorenni.
!
Intenzioni
di voto
14/5/2015
Intenzioni
di voto
7/5/2015
Voto elezioni
europee
2014
Partito Democratico 37,5 38,5 40,8
Nuovo Centrodestra* 3,1 3,2 4,4
Altri area di Governo 0,8 0,7 1,2
AREA DI GOVERNO 41,4 42,4 46,4
MoVimento 5 Stelle 18,2 17,9 21,2
Forza Italia 13,9 14,6 16,8
Lega Nord 13,9 13,0 6,2
Fratelli d'Italia 3,9 3,8 3,7
Sinistra Ecologia Libertà** 3,7 4,0
4,0!
Rifondazione Comunista** 1,2 0,9
Verdi 0,9 0,8 0,9
Italia Unica (C. Passera) 0,6 0,7 -
Altro partito*** 2,3 1,9 0,8
Non si esprime 47,1 46,9
4. PAGINA 4
SOCIETÀ CIVILE
SCENARI DI UN’ITALIA CHE CAMBIA | 15/5/2015 | Tutti i diritti riservati.LAB
Scuola, sociale, economia:
ci vuole più partecipazione
Valori espressi in %. Possibili più risposte.
Secondo lei in quali settori c’è più bisogno di partecipazione?
NOTA INFORMATIVA: Dati Archivio SWG. Data di esecuzione: marzo 2015. Metodo
di rilevazione: sondaggio CAWI su un campione rappr. nazionale di 1000 soggetti maggiorenni.
SCUOLA
29%
SOCIALE
29%
ECONOMIA
27%
TERRITORIO
26%
AMBIENTE 23
IMPRESA 18
CITTÀ 16
CULTURA 15
IMMIGRAZIONE 7
CONSUMI 7
PERSONE DEBOLI 6
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