Intervento al corso di formazione: "I social media per la comunicazione in sanità". La registrazione video/audio della mattinata è disponibile nel canale Youtube di LepidaTV https://www.youtube.com/watch?v=tpXZAK7aJdY
1. Open data e social
media
Seminario del 3 dicembre 2014
Regione Emilia Romagna
Valentina Bazzarin
valentina.bazzarin@unibo.it
@vbazzarin @sanimov
2. Definizione di Conoscenza Aperta
Un’opera è aperta se la relativa modalità di
distribuzione soddisfa le seguenti condizioni:
1. Accesso.
2. Ridistribuzione
3. Riutilizzo
4. Assenza di restrizioni tecnologiche
5. Attribuzione
6. Integrità
7. Nessuna discriminazione di persone o gruppi
8. Nessuna discriminazione nei settori d’attività
9. Distribuzione della licenza
10. La licenza non deve essere specifica per un
pacchetto
11. La licenza non deve limitare la distribuzione di
altre opere Fonte: http://opendefinition.org/od/1.0/it/
3. Social media e Web 2.0
“Le nuove forme cooperative di comunicare
in rete si caratterizzano per le possibilita’
offerte agli utenti di diventare produttori di
contenuti in prima persona o di contribuire
direttamente a valutare o a migliorare i
contenuti forniti dall’azienda”
(Arvidsson e Delfanti 2013, 54)
Sfera pubblica in rete con due condizioni:
1) accessibilita’ dei canali di interazione
2) struttura distribuita non centralizzata
4. Pubblici connessi
“Internet rende piu’ facile identificare e
contattare persone con cui si condividono
passioni, interessi e valori e organizzare
con loro una rete di relazioni… [queste reti]
sono state descritte come pubblici
connessi invece che come comunita’
(boyd 2008)... Non tutte le appartenenze
costruite attraverso i media digitali posso
essere descritte con i termini della
comunita’... Castells (2009) ha chiamato
queste forme di comunicazione mass self-communication.
Ognuno comunica con il
pubblico che lo circonda, generando un’
opinione e informazioni comuni”
(Arvidsson e Delfanti 2013, 107)
6. La community e la rete
SPAGHETTI OPEN DATA
Siamo un gruppo di cittadini italiani interessati al rilascio
di dati pubblici in formato aperto, in modo da
renderne facile l'accesso e il riuso (open data). Ci
sembra che questa pratica sia utile per alimentare la
discussione sulle scelte che ci attendono; rendendo
facilmente accessibili informazioni di qualità alta,
contribuirà a renderla più razionale, allargata e fondata
sui dati. Con tutti i suoi difetti, la nostra democrazia è un
grandissimo dono che ci hanno fatto le generazioni
passate: il minimo che possiamo fare, tutti insieme, è
cercare di averne cura.
Parliamo di dati su questa mailing list da settembre
2010. Abbiamo anche un repo Github.
7. Open Data
Il sito dei dati aperti nella PA
http://www.dati.gov.it/
Open Data nel Piano Telematico della
Regione Emilia Romagna
http://dati.emilia-romagna.it/progetto.
html
Nel mondo…
Beh… Propublica!
Fonte: http://www.dati.salute.gov.it/dati/cosaSonoDataset.jsp?menu=cosasono&idPag=1
8. Quale dato va liberato?
I dati che possono essere messi a disposizione possono essere dati interessanti per la comunità, ma
possono essere anche dati che hanno poco valore, se non soltanto nel conferire trasparenza all'operato
dell'amministrazione.
Nella procedura di apertura dei dati sarebbe quindi auspicabile che prima di tutto venissero "liberati" quei
dataset considerati più interessanti dal punto di vista della popolazione (per esempio dati su
ambiente, salute, traffico, bilanci pubblici).
Allo stesso modo i dati devono essere aggiornati il più possibile e in continuo. Rilasciare un set di dati
per poi non aggiornarlo con le nuove misurazioni serve a poco. Dataset di rilevazioni del passato sono
ovviamente fonte di informazioni preziose e forniscono elementi di paragone con dati aggiornati, ma il
dato ha valore soprattutto nella sua evoluzione nel tempo e nel suo aggiornamento.
La diffusione di software (applicazioni) in grado di aggregare e leggere i dati può essere effettiva se le
app lavorano su dati sempre nuovi.
E' come se un quotidiano continuasse a proporre sempre le stesse vecchie notizie: chi lo comprerebbe?
Fonte: http://www.fondazionebassetti.org/it/focus/2012/10/quando_il_dato_e_veramente_ope.html
9. Wiki e UGC
“I wiki adottano un modello
comunicativo “molti a molti… Tutti
risultano essere coautori dello
stesso documento che hanno
contribuito a creare… Per le loro
caratteristiche, i wiki sono spesso
usati per attivare collaborazioni,
scrivere documenti a piu’ mani,
condividere informazioni tra
persone impegnate nello stesso
progetto, creare un ambiente nel
quale il sapere viene messo a
disposizione di tutti…” (Santoro
2011, 116-117)
10. Rischi ed emergenze
Problema dell’affidabilita’ delle fonti (su
wikipedia per esempio non sempre vengono
segnalate, ma esiste un sistema di peer
review).
Problema della polatrizzazione delle opinioni
(esempio lotti del vaccino antinfluenzale ritirati
dall’AIFA).
Gli Open data possono aiutare nella gestione
della comunicazione pubblica in situazioni di
emergenza e per controllare/smentire/
rettificare informazioni da fonti non attendibili?
11. Applicazioni di mash-up
“Con il termine mash-up si identificano
applicazioni o pagine web create dalla
combinazione e aggregazione di
informazioni (in continuo aggiornamento)
provenienti da siti diversi (e prodotti per
specifici impieghi) al fine di fornire al fine di
fornire nuovi servizi estendendoli agli usi
piu’ vari… I dati sono in continuo
aggiornamento grazie all’uso di feed RSS
attraverso cui i nuovi contenuti provenienti
dalle fonti selezionate sono combinati con
altri dati.” (Santoro 2011, 48)
12. Open gov
Il Governo italiano ha aderito all’iniziativa
internazionale Open Government Partnership
(OGP) che mira a promuovere la trasparenza dei
Governi attraverso la partecipazione attiva dei
cittadini, delle associazioni di categoria e delle
imprese.
Nel mese di Aprile 2012, l’Italia ha predisposto un
action plan sul quale è stata avviata una
consultazione pubblica e che è stato presentato al
primo meeting tenutosi a Brasilia il 17 e 18 aprile
2012.
(Fonte: http://www.opengovernmentforum.it/)
13. Open science
“Il processo di open science passa attraverso
cambiamenti sostanziali che rendano le
pubblicazioni scientifiche davvero accessibili al
pubblico. Il data mining e l'accesso ai raw data sono
due nodi da sciogliere per chi ha la responsabilità di
governare questo cambiamento. Due elementi
fondamentali che non interessano solo il mondo
della scienza, perché rispecchiano gli stessi punti
nodali dell'open data/government.”
Fonte: http://www.fondazionebassetti.
org/it/focus/2012/08/i_nuovi_traguardi_dellopen_sci.html