I prodotti monouso sono sostenibili se vengono realizzati con criteri di ecologicità.
Poiché oggi è profondamente radicata la cultura dell’usa e getta, è fondamentale scegliere pannolini monouso che determinano il minor impatto ambientale possibile in tutte le fasi del ciclo di vita, dalla culla alla tomba.
Lo Speciale "Pannolini monouso: acquisti verdi per gli asili nido" si rivolge agli Enti Pubblici, ma anche alle famiglie, che intendono sostituire i pannolini usa e getta tradizionali con un acquisto verde dalle qualità ambientali e restazionali garantite.
La presentazione delle tematiche affrontate da Waste Italia al convegno Autogrill.10 "Pratiche e progetti sostenibili nella gestione degli scarti dell'industria alimentare".
Settimana UNESCO a Battipaglia - Lo sviluppo sostenibile - Il ciclo dei rifiu...Associazione Civica Mente
Convegno dibattito sulla raccolta differenziata, visto che le discariche abusive sono uno degli elementi che deturpano il nostro paesaggio. Il 21 novembre essendo la giornata nazionale dell’albero si parlerà anche degli alberi che possono avere un ruolo funzionale alla raccolta e smaltimento dei rifiuti, come ad esempio gli alberi che naturalmente possono contribuire alla bonifica dei terreni dove ci sono stati sversamenti leciti o meno.
L'iniziativa rientra tra le attività organizzate in occasione dell'Ottava Settimana UNESCO di educazione allo sviluppo sostenibile “I paesaggi della bellezza: dalla valorizzazione alla creatività” ed è indetta dalle associazioni “Civica Mente”, “Mulieres donne per il sud”, “Non sei sola” con sede in Battipaglia (SA), dalla sezione di Battipaglia della “F.I.D.A.P.A.” e “Luna e l’altra” di Eboli (Sa).
Interventi:
prof. Vincenzo Venditto docente di chimica industriale e ricercatore presso l'università di Salerno;
avv. Dario Barbirotti, componente della settima commissione consiliare permanente della regione Campania "Ambiente, Energia, Protezione Civile",
Carmine Sica, esperto di tutela dell’ambiente, membro del comitato cittadino per le bonifiche;
dott.ssa Rosa Ferro, esperta di tutela dell’ambiente, per presentare l’adesione alla Agenda 21 della nostra città e la convenzione di Aarhus;
avv. Antonio Amatucci delegato alle politiche ambientali nella precedente amministrazione comunale.
La raccolta differenziata dell'organicoPunto 3 Srl
Le prime esperienze di raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti in Italia risalgono al 1994, quando erano 5 i Comuni che sperimentavano questa raccolta con l’obiettivo di ridurre la quantità di rifiuti da inviare in discarica, per far fronte alla progressiva chiusura delle discariche in molte realtà del Nord Italia e
al conseguente drastico aumento dei costi di smaltimento. Alla fine del 2007, in seguito ai buoni risultati ottenuti da molti comuni che hanno attivato questo tipo di raccolta e alle evoluzioni legislative, Europee e nazionali, i Comuni coinvolti erano 1.863, per un totale di 7.600.000 famiglie (Rif.Rapporto dell'Osservatorio Nazionale sui Rifiuti 2008, Cap. 8.1).
I prodotti monouso sono sostenibili se vengono realizzati con criteri di ecologicità.
Poiché oggi è profondamente radicata la cultura dell’usa e getta, è fondamentale scegliere pannolini monouso che determinano il minor impatto ambientale possibile in tutte le fasi del ciclo di vita, dalla culla alla tomba.
Lo Speciale "Pannolini monouso: acquisti verdi per gli asili nido" si rivolge agli Enti Pubblici, ma anche alle famiglie, che intendono sostituire i pannolini usa e getta tradizionali con un acquisto verde dalle qualità ambientali e restazionali garantite.
La presentazione delle tematiche affrontate da Waste Italia al convegno Autogrill.10 "Pratiche e progetti sostenibili nella gestione degli scarti dell'industria alimentare".
Settimana UNESCO a Battipaglia - Lo sviluppo sostenibile - Il ciclo dei rifiu...Associazione Civica Mente
Convegno dibattito sulla raccolta differenziata, visto che le discariche abusive sono uno degli elementi che deturpano il nostro paesaggio. Il 21 novembre essendo la giornata nazionale dell’albero si parlerà anche degli alberi che possono avere un ruolo funzionale alla raccolta e smaltimento dei rifiuti, come ad esempio gli alberi che naturalmente possono contribuire alla bonifica dei terreni dove ci sono stati sversamenti leciti o meno.
L'iniziativa rientra tra le attività organizzate in occasione dell'Ottava Settimana UNESCO di educazione allo sviluppo sostenibile “I paesaggi della bellezza: dalla valorizzazione alla creatività” ed è indetta dalle associazioni “Civica Mente”, “Mulieres donne per il sud”, “Non sei sola” con sede in Battipaglia (SA), dalla sezione di Battipaglia della “F.I.D.A.P.A.” e “Luna e l’altra” di Eboli (Sa).
Interventi:
prof. Vincenzo Venditto docente di chimica industriale e ricercatore presso l'università di Salerno;
avv. Dario Barbirotti, componente della settima commissione consiliare permanente della regione Campania "Ambiente, Energia, Protezione Civile",
Carmine Sica, esperto di tutela dell’ambiente, membro del comitato cittadino per le bonifiche;
dott.ssa Rosa Ferro, esperta di tutela dell’ambiente, per presentare l’adesione alla Agenda 21 della nostra città e la convenzione di Aarhus;
avv. Antonio Amatucci delegato alle politiche ambientali nella precedente amministrazione comunale.
La raccolta differenziata dell'organicoPunto 3 Srl
Le prime esperienze di raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti in Italia risalgono al 1994, quando erano 5 i Comuni che sperimentavano questa raccolta con l’obiettivo di ridurre la quantità di rifiuti da inviare in discarica, per far fronte alla progressiva chiusura delle discariche in molte realtà del Nord Italia e
al conseguente drastico aumento dei costi di smaltimento. Alla fine del 2007, in seguito ai buoni risultati ottenuti da molti comuni che hanno attivato questo tipo di raccolta e alle evoluzioni legislative, Europee e nazionali, i Comuni coinvolti erano 1.863, per un totale di 7.600.000 famiglie (Rif.Rapporto dell'Osservatorio Nazionale sui Rifiuti 2008, Cap. 8.1).
L'economia circolare come motore di innovazione e sviluppo: quali sfide per l...FaberLab
Le slide della presentazione della dott.ssa Valentina Bramanti, ALTIS Consulting durante il workshop "Economia circolare in Italia: una sfida per le pmi. Crescere tra sostenibilità, innovazione e competitività".
Il manifesto della chimica verde - Sofia Mannelli - L'Informatore Agrario - F...L'Informatore Agrario
Lo sviluppo del settore della chimica verde è un'opportunità per il rilancio dell'economia del nostro Paese, dove sono riconosciute punte di eccellenza. L'associazione Chimica Verde Bionet ha elaborato alcuni criteri essenziali per un concreto sviluppo del settore in modo da promuovere la crescita sulla base di principi di sostenibilità, perfezionati dal mondo della ricerca e da esperti del settore. Per questo, l'associazione presenta il "Manifesto della Chimica Verde", che, è stato sottoscritto a Verona l'8 febbraio scorso al convegno organizzato in collaborazione con L'Informatore Agrario.
Questo speciale propone una tipologia di “acquisti verdi” ancora poco diffusa tra le Pubbliche Amministrazioni che hanno avviato o intendono avviare progetti di Green Public Procurement (GPP): i pannolini lavabili.
Presentazione Webinar “Rapporto di Sostenibilità 2015: i risultati di un impe...Novamont Spa
Il 15 novembre 2016 ha organizza un webinar per presentare ai suoi stakeholder nuovo Rapporto di Sostenibilità 2015. Francesco Razza, Responsabile della Sostenibilità del Gruppo Novamont, ha fornito un quadro dei riferimenti, i processi e il metodo che l’azienda ha scelto di seguire per realizzare il Rapporto di Sostenibilità 2015.
Per garantire il successo della semina su sodo sin dalle prime annate occorre adottare una serie di accorgimenti pratici in tutte le fasi del ciclo colturale, dalle operazioni preliminari, alla semina sino alla raccolta. Aipas (Associazione italiana produttori amici del suolo) che oggi accoglie 70 soci tra Campania, Puglia e Basilicata per un totale di circa 6.000 ettari è nata proprio per fornire supporto tecnico e informazione a chi vuole approcciare correttamente la tecnica e ottenere tutti i vantaggi econoimici, sociali e ambientali.
Strumenti operativi di supporto all'economia circolare: approccio Lca, Remade...FaberLab
Le slide della presentazione della dott.ssa Monica Riva, Environmental Sustainability Manager Bureau Veritas Italia durante il workshop "Economia circolare in Italia: una sfida per le pmi. Crescere tra sostenibilità, innovazione e competitività".
Cos’è una Green Supply Chain? Quali vantaggi a criticità presenta? All’interno di quale logica va gestita? E soprattutto, come organizzarne una?
E’ questo il tema dello Speciale di AcquistiVerdi.it, che ha scelto per la suaanalisi e la relativa sintesi due specifiche classi d’impresa: quelle specializzate nell’imballaggio e nella logistica. La scelta è motivata dal fatto che le fasi della filiera produzione, distribuzione,
consumo e recupero dove queste imprese operano si ritrovano oggi sotto i riflettori: infatti, in ogni momento economico recessivo ma orientato alla ripresa di competitività, la ricerca di saving e innovazione guarda con grande interesse a funzioni e risorse fino a ieri trascurate perché il loro peso sui costi era contenuto.
Parte a Bologna la produzione della bioplastica salva oceaniSara Andreoli
"In cinque anni, tra il 2012 e il 2017, in Italia il settore delle bioplastiche ha registrato un fatturato in aumento del 49% a 545 milioni e un incremento della produzione pari all’86% (73mila tonnellate). Il produttore più forte è la Novamont, che ha sviluppato i prodotti derivati dall’amido soprattutto nel settore dei sacchi di plastica.
Secondo il rapporto dell’Assobioplastiche, l’associazione della filiera delle bioplastiche in Italia, gli addetti sono 2.450 (+92% nel quinquennio), mentre sono 240 le aziende italiane che acquistano e usano le plastiche biodegradabili per produrre oggetti e beni finiti....Questi numeri, dice Marco Versari, presidente dell’Assobioplastiche, «dimostrano che è possibile rilanciare economia ed occupazione nel segno della sostenibilità, dell’innovazione e dell’economia circolare».
Shopper illegali nella grande distribuzione organizzata: non tutti rispettano il bando dei sacchetti di plastica in vigore da anni. L'indagine di Legambiente.
L'economia circolare come motore di innovazione e sviluppo: quali sfide per l...FaberLab
Le slide della presentazione della dott.ssa Valentina Bramanti, ALTIS Consulting durante il workshop "Economia circolare in Italia: una sfida per le pmi. Crescere tra sostenibilità, innovazione e competitività".
Il manifesto della chimica verde - Sofia Mannelli - L'Informatore Agrario - F...L'Informatore Agrario
Lo sviluppo del settore della chimica verde è un'opportunità per il rilancio dell'economia del nostro Paese, dove sono riconosciute punte di eccellenza. L'associazione Chimica Verde Bionet ha elaborato alcuni criteri essenziali per un concreto sviluppo del settore in modo da promuovere la crescita sulla base di principi di sostenibilità, perfezionati dal mondo della ricerca e da esperti del settore. Per questo, l'associazione presenta il "Manifesto della Chimica Verde", che, è stato sottoscritto a Verona l'8 febbraio scorso al convegno organizzato in collaborazione con L'Informatore Agrario.
Questo speciale propone una tipologia di “acquisti verdi” ancora poco diffusa tra le Pubbliche Amministrazioni che hanno avviato o intendono avviare progetti di Green Public Procurement (GPP): i pannolini lavabili.
Presentazione Webinar “Rapporto di Sostenibilità 2015: i risultati di un impe...Novamont Spa
Il 15 novembre 2016 ha organizza un webinar per presentare ai suoi stakeholder nuovo Rapporto di Sostenibilità 2015. Francesco Razza, Responsabile della Sostenibilità del Gruppo Novamont, ha fornito un quadro dei riferimenti, i processi e il metodo che l’azienda ha scelto di seguire per realizzare il Rapporto di Sostenibilità 2015.
Per garantire il successo della semina su sodo sin dalle prime annate occorre adottare una serie di accorgimenti pratici in tutte le fasi del ciclo colturale, dalle operazioni preliminari, alla semina sino alla raccolta. Aipas (Associazione italiana produttori amici del suolo) che oggi accoglie 70 soci tra Campania, Puglia e Basilicata per un totale di circa 6.000 ettari è nata proprio per fornire supporto tecnico e informazione a chi vuole approcciare correttamente la tecnica e ottenere tutti i vantaggi econoimici, sociali e ambientali.
Strumenti operativi di supporto all'economia circolare: approccio Lca, Remade...FaberLab
Le slide della presentazione della dott.ssa Monica Riva, Environmental Sustainability Manager Bureau Veritas Italia durante il workshop "Economia circolare in Italia: una sfida per le pmi. Crescere tra sostenibilità, innovazione e competitività".
Cos’è una Green Supply Chain? Quali vantaggi a criticità presenta? All’interno di quale logica va gestita? E soprattutto, come organizzarne una?
E’ questo il tema dello Speciale di AcquistiVerdi.it, che ha scelto per la suaanalisi e la relativa sintesi due specifiche classi d’impresa: quelle specializzate nell’imballaggio e nella logistica. La scelta è motivata dal fatto che le fasi della filiera produzione, distribuzione,
consumo e recupero dove queste imprese operano si ritrovano oggi sotto i riflettori: infatti, in ogni momento economico recessivo ma orientato alla ripresa di competitività, la ricerca di saving e innovazione guarda con grande interesse a funzioni e risorse fino a ieri trascurate perché il loro peso sui costi era contenuto.
Parte a Bologna la produzione della bioplastica salva oceaniSara Andreoli
"In cinque anni, tra il 2012 e il 2017, in Italia il settore delle bioplastiche ha registrato un fatturato in aumento del 49% a 545 milioni e un incremento della produzione pari all’86% (73mila tonnellate). Il produttore più forte è la Novamont, che ha sviluppato i prodotti derivati dall’amido soprattutto nel settore dei sacchi di plastica.
Secondo il rapporto dell’Assobioplastiche, l’associazione della filiera delle bioplastiche in Italia, gli addetti sono 2.450 (+92% nel quinquennio), mentre sono 240 le aziende italiane che acquistano e usano le plastiche biodegradabili per produrre oggetti e beni finiti....Questi numeri, dice Marco Versari, presidente dell’Assobioplastiche, «dimostrano che è possibile rilanciare economia ed occupazione nel segno della sostenibilità, dell’innovazione e dell’economia circolare».
Shopper illegali nella grande distribuzione organizzata: non tutti rispettano il bando dei sacchetti di plastica in vigore da anni. L'indagine di Legambiente.
L’importanza dei manufatti compostabili nella raccolta della frazione organicaMater-Bi
Presentazione utilizzata da Eliana Bruschera durante il suo intervento al Convegno “Il recupero della frazione organica in Puglia: la situazione e le prospettive di crescita”
Copolimeri a base di poliesteri e plastificanti reattivi per la produzione di...Toscana Open Research
La presente invenzione si riferisce alla preparazione e all’uso di nuovi copolimeri costituiti da acido polilattico (PLA), plastificanti organici con funzionalità epossidica ed elastomeri poliesteri biodegradabili.
Copolimeri a base di poliesteri e plastificanti reattivi per la produzione di...Toscana Open Research
La presente invenzione si riferisce alla preparazione e all’uso di nuovi copolimeri costituiti da acido polilattico (PLA), plastificanti organici con funzionalità epossidica ed elastomeri poliesteri biodegradabili.
Intervista alla dott.ssa Marianna Faraldi di Tecnoalimenti a capo del team di ricerca sul progetto europeo Biobarr focalizzato sulla applicazione di bioplastiche per il packaging. L'intervista è apparsa sulla rivista Macchine Alimentari a dicembre 2018.
1. News 25/A/2015
Lunedì, 29 Giugno 2015
Danno ambientale. Soggetti legittimati a richiedere il risarcimento
Cass. Sez. III n.24677 del 11 giugno 2015 (Ud 9 lug 2014)
Alla luce della normativa attualmente in vigore, spetta soltanto allo Stato, e per esso
al Ministro dell'Ambiente, la legittimazione alla costituzione di parte civile nel
procedimento per reati ambientali, al fine di ottenere il risarcimento del danno
ambientale di natura pubblica, in sé considerato come lesione dell'interesse
pubblico e generale all'ambiente (la Corte ha, peraltro, precisato che tutti gli altri
soggetti, singoli o associati, ivi comprese le Regioni e gli Enti pubblici territoriali minori,
possono agire ai sensi dell'art. 2043 c.c., per ottenere il risarcimento di qualsiasi
danno patrimoniale, ulteriore e concreto, da essi subito, diverso da quello
ambientale).
Fonte: lexambiente.it
Gestione rifiuti, confisca mezzo di trasporto per ogni attività illecita
Scatta, ai sensi del Codice ambientale, la confisca obbligatoria dei mezzi utilizzati
per il trasporto di rifiuti anche in caso di attività illecita di raccolta, smaltimento,
commercio degli stessi.
La Suprema Corte ha con sentenza 10 Giugno 2015 n. 24603 affermato che quando
si procede per il resato di cui all'articolo 256, comma 1 del d.lgs 152/2006 trova
applicazione il disposto di cui all'articolo 260-ter del codice dell'ambiente: da
interpretarsi alla lettera nel senso di disporre la confisca obbligatoria del mezzo per
tutte le condotte integranti la gestione illecita di rifiuti, non solo nel caso di trasporto
abusivo.
Nel caso in esame ahce il precedente sequestro dei beni strumentali all'esecuzione
degli illeciti è lecito, essendo questo finalizzato alla confisca degli stessi ex articolo
260-ter d.lgs 152/2006. (Articolo di Costanza Kenda)
Fonte: reteambiente.it
La plastica tradizionale sarà presto sostituita dalla bioplastica, un materiale
reperibile in grandi quantità e con numerosi vantaggi per l’ambiente.
2. L’attenzione alla sostenibilità porta aziende e consumatori all’abbandono delle
plastiche tradizionali.
Quasi quotidianamente sentiamo parlare di bioplastica e di ricerche per la
realizzazione di questo materiale più ecologico, e del suoi possibili impieghi per l’uso
nell’alimentazione e non solo. Capsule per il caffè, shopping bag, stoviglie monouso;
ormai sono molteplici i settori alimentari interessati a questo cambiamento e i
polimeri a base bio stanno cominciando a sfidare concretamente le plastiche
tradizionali. Diversi studi dimostrano che c’è una maggiore attenzione alla
sostenibilità degli imballaggi da parte sia delle aziende sia dei consumatori e questo
alimenta la domanda di mercato.
Ci sono bioplastiche realizzate da noccioli di avocado, da rifiuti di carne e da scarti
dell’industria del legno o della produzione del biodiesel. Sembra che le vie per
ottenere la nuova generazione di sostanze siano innumerevoli e forse si sta
presentando l’opportunità di muoversi verso la soluzione dei grandi problemi di
carattere ambientale. Ma di cosa si tratta realmente? È veramente un’opzione che,
in un prossimo futuro, permetterà di sostituire la plastica tradizionale derivata dal
petrolio? Esistono sfide che devono essere affrontate?
Certo il riconoscimento del valore e delle implicazioni delle nuove soluzioni
tecnologiche richiede soprattutto la consapevolezza da parte dei consumatori. È
necessario quindi investire perché si adeguino le conoscenze generali ai progressi
della tecnologia.
La diffusione della bioplastica richiede la consapevolezza da parte dei consumatori
Innanzitutto, cos’è una bioplastica? Secondo la definizione data dalla European
Bioplastics, si tratta di un tipo di plastica che deriva da materie prime rinnovabili,
oppure è biodegradabile, o ha entrambe le proprietà. Vanno anche distinte le fonti
di partenza utilizzate per la realizzazione di questo tipo di materiale, che possono
essere rinnovabili (mais, alghe, scarti vegetali) o fossili.
Un terzo gruppo che sta diventando sempre più popolare è quello delle plastiche
tradizionali non biodegradabili, prodotte a partire da risorse rinnovabili anziché da
combustibili fossili. Un esempio in questo senso il “polietilene verde” realizzato a
partire dall’etanolo, che attraversa un processo di fermentazione da materiale
organico e poi viene convertito in etilene polimerizzato. Il polietilene verde ottenuto
da risorse rinnovabili è identico a quello ottenuto dal petrolio, possiede le stesse
proprietà e può avere le stesse applicazioni.
3. Questo materiale può essere una soluzione a tanti problemi ambientali.
Quali sono i reali vantaggi dell’impiego di bioplastiche? Consentono di ottimizzare la
raccolta e la gestione dei rifiuti e di ridurre l’impatto ambientale, apportando
vantaggi significativi al ciclo produzione-consumo-smaltimento. Con la giusta
comunicazione si potrebbe ottenere anche una maggiore accettazione da parte
del consumatore, un aumento della vita utile dei prodotti confezionati e il
compostaggio dove possibile.
Per esempio, le stoviglie usa e getta e i contenitori monouso come gli imballaggi,
hanno un enorme effetto sull’ambiente: sono difficili da riciclare se contaminati dal
cibo e spesso non sono gestiti correttamente dal consumatore. Invece, se realizzati
in plastica compostabile, possono essere smaltiti con i rifiuti organici e convertiti in
compost. Su questa onda si stanno muovendo quasi tutti i produttori di capsule
domestiche per il caffè.
Quali sfide ci aspettano? Secondo recenti studi esistono dei passaggi che devono
essere affrontati affinché si possa godere dei vantaggi delle bioplastiche in
sostituzione di quelle tradizionali; il loro successo sul mercato sarà determinato
proprio dai risultati che ne deriveranno. Si parla di:
1. Competitività del costo delle bioplastiche nei confronti di quelle tradizionali. Il
successo di un prodotto lanciato sul mercato è determinato dal costo di adozione di
un nuovo materiale rispetto alle opzioni già in commercio. L’elevato prezzo rispetto
ai petrolchimici termoplastici rimane una delle cause della lenta adozione di
imballaggi in bioplastica. Questa sfida è diventata particolarmente evidente nel
2014, quando il prezzo del petrolio greggio è crollato di circa il 55%.
La Commissione Europea ha finanziato un progetto per la realizzazione di
bioplastiche da rifiuti e fanghi di depurazione.
Si tratta di una delle principali motivazioni che spinge le aziende a cercare di
impiegare risorse presenti in abbondanza e a basso costo, come i rifiuti o i
sottoprodotti derivanti da altri processi industriali. Vi sono studi e tentativi in corso per
la realizzazione di materie prime per bioplastiche con siero di latte, scarti di di
lavorazione vegetale o rifiuti di carne. Ci sono anche progetti più ambiziosi finanziati
dalla Commissione europea, come Synpol, che si concluderà nel 2016. Lo scopo
è di utilizzare rifiuti solidi urbani e fanghi di depurazione provenienti da impianti di
trattamento.
4. 2. Disponibilità delle materie prime. Secondo le previsioni l’Asia diventerà il
principale centro di produzione di bioplastica nei prossimi anni, grazie anche a
progetti di grande portata in Thailandia, India e Cina da cui proverranno, entro il
2020, oltre tre quarti di questi materiali. L’Europa, pur essendo in prima linea nella
ricerca e nello sviluppo di tecniche produttive, non sembra possedere una forte
capacità di fabbricazione, forse per mancanza di materia prima da impiegare. Sarà
necessario evitare il conflitto, in alcuni casi evidente, tra risorse alimentari e materie
prime necessarie alla produzione di bioplastiche. In secondo luogo dovranno essere
individuate risorse sufficientemente abbondanti per rifornire le aziende produttrici. In
Inghilterra una delle strade percorribili sembra quella che prevede l’utilizzo di lignina
(un polimero componente del legno ricavabile da scarti di lavorazione dello stesso)
o da rifiuti dell’industria cartaria.
3. Prestazioni e qualità rispetto a quelle tradizionali. Nella produzione della plastica
tradizionale vengono usati additivi per conferire caratteristiche quasi uniche ai
materiali; questa tecnica potrebbe essere utilizzata anche nell’ambito delle
bioplastiche. Tuttavia, il mercato degli additivi per i polimeri a base biologica è
ancora molto piccolo. I progressi più notevoli si notano nell’ambito del PLA (polimero
a base biologica) che è ormai dimostrato di resistere a temperature di 100-140° e
che lo rende un sostituto valido ad altre sostanze in più applicazioni.
Altro punto per la realizzazione di una buona bioplastica riguarda la necessità di
generare un prodotto con caratteristiche costanti: la grande varietà di materie
prime non sembra portare all’uniformità chimica. La scelta, la selezione e lo
stoccaggio delle suddette devono essere stabiliti con criteri precisi e adeguati alla
destinazione di utilizzo finale.
4. Grado di diffusione sul mercato. Negli ultimi anni il mercato delle bioplastiche,
nonostante i numerosi ostacoli sopra evidenziati, è diventato sempre più
competitivo in termini di costi ed è stato supportato sul piano legislativo
dall’introduzione di standard e schemi di certificazione. In alcuni Paesi si è arrivati
fino al divieto di utilizzo delle plastiche tradizionali per talune applicazioni, come i
sacchetti per la spesa usa e getta (Italia in primis).
Non solo plastiche tradizionali: il mercato si sta diversificando.
Diverse multinazionali hanno introdotto l’opzione green nei loro piani di crescita a
lungo termine e nelle loro strategie innovative. Gli avanzamenti tecnici e di
impiego possono interessare sia i produttori di materiali, sia chi si occupa di prodotti
5. finiti. C’è un grande potenziale di innovazione e diversificazione dell’offerta, che
prima si basava solo sulle plastiche tradizionali.
Tutti questi sono segnali che portano a pensare che una svolta concreta sia vicina e
lo sarà ancor di più se i consumatori saranno informati sui reali vantaggi e le
opportunità che questo settore sta proponendo. I produttori a loro volta potranno
trarre vantaggio dal costante incremento della coscienza ambientale nella
popolazione.
Le bioplastiche sono materiali innovativi che possono sostituire le plastiche in una
vasta gamma di prodotti, perché, a parità di applicazione, offrono prestazioni del
tutto analoghe a quelle delle loro controparti tradizionali. Attualmente i materiali
“eco” si posizionano con successo in nicchie di mercato come quelle degli alimenti
biologici o dei beni di lusso, spesso in forma di packaging dedicato. Un esempio ci
viene da diverse industrie leader nella produzione di bevande hanno espresso
l’intenzione di sostituire le bottiglie tradizionali in PET con il loro equivalente in
materiale bioplastico (BIO-PET e PEF).Di seguito alcuni esempi di applicazione in
ambito alimentare, in fase di studio o già realizzati e che rendono l’idea delle forti
potenzialità del mercato delle bioplastiche.
Film e sacchetti
I fogli in bioplastica possono essere usati per produrre sacchetti per rifiuti organici,
buste per la spesa, pellicole per alimenti, pellicole termoretraibili per contenitori di
bevande
6. Imballi per alimenti
Gli imballi per alimenti in bioplastica possono essere usati per confezionare diversi tipi
di cibo, dai prodotti da forno all’ortofrutta, dalle caramelle alle spezie e bevande
analcoliche. Sul mercato sono disponibili diversi tipi di imballi bioplastici
compostabili.
7. Bicchieri, piatti e posate usa e getta
Gli oggetti usa e getta sono spesso impiegati per picnic, eventi all’aria aperta,
contenitori di cibo monouso, nei catering e sugli aerei. Essi generano una grande
quantità di rifiuti difficili da riciclare perché contaminati dal cibo. Se realizzati in
plastica compostabile, possono invece essere smaltiti con i rifiuti organici e convertiti
in compost. (Articolo di Luca Foltran)
Fonte: ilfattoalimentare.it