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Il manifesto della Chimica Verde
Il manifesto della Chimica Verde

Verona
8 febbraio 2014

la Chimica è alla base della Vita,
si scopre, non si inventa
Missione
promuovere
la Ricerca & lo Sviluppo di prodotti
che utilizzano materie prime di origine
vegetale secondo criteri scientifici di
sostenibilità ambientale e rispetto
della biodiversità del Pianeta
Dal 2006
Risultati:

2 0 0 7 - Convegno e
documenti sulle
bior affiner ie.Negli
anni ha or ganizzato
oltr e 7 0 convegni e
oltr e 3 0 fier e e
manifestazioni

Progetti di
Ricerca

Par tecipazione a tutte le 1 0 edizioni di
Ter r a futur a a Fir enze con ar ea stand
dedicata, dibattiti, esposizioni, mer catino
delle bioplastiche…

2 0 1 0 - pr omotor e con ICEA del Tavolo

Position paper pubblici
2 0 0 6 - bior affiner ie
2 0 0 7 – pr odotti per bioedilizia
2 0 0 8 - sostenibilità delle agr o-ener gie,
successivamente fatta pr opr ia da
Legambiente
2 0 1 2 - sostenibilità dei biopr odotti

Dal 2 0 1 1 Co-fondatore premi Bioenergy:
Best Practices, Rinnovabili e Paesaggio,
Chimica Verde. A par tir e dall’edizione
2 0 1 2 pr emia le miglior i Tesi di laur ea e
dottor ato dedicate alla chimica ver de.
Definito un “position paper ” sui cr iter i di
sostenibilità dei biopr odotti.

Nazionale “Agr icoltur a Biologica e
Cambiamenti climatici»

2 0 1 3 Adesione al cluster nazionale della
chimica ver de

2014
M ANIFESTO della CHIM ICA VERDE
Premessa
L'agr icoltur a per usi non
alimentar i offr e un
contr ibuto str ategico
1 . alla r iconver sione ecologica di
molte filier e pr oduttive;
2 . ad una maggior e sostenibilità
ambientale ed economica delle
aziende;

3 . All’economia del Paese.
Ciclo della Chimica Verde
DALL’AGRICOLTURA E DAL M ONDO VEGETALE
BIOPRODOTTI (BP)
Biocombustibili e biocarburanti
Biolubrificanti, oli tecnici,
Tensioattivi
Bioplastiche e
Biopolimeri
Coloranti naturali,
Solventi,
Addensanti naturali

M anufatti
Tessili & cartari
Bioedilizia , Detergenza, Benessere e Cosmesi

dal fine ciclo
Nuova vita

Recupeo
Riciclo
Energia
Compostaggio
Nuovi materiali
Filiera dellai Chimica Verdet uanalisi SWOTi n a c c e
Punti d debolezza
Oppor nità
M

Punti di forza
(Strenght)

(Weakness)
Necessità di visione
interdisciplinare e olistica per
Maggiore attenzione dei
progettare nuovi segmenti
consumatori verso l’uso di prodotti o industriali sui territori (in genere
componenti biobased
non replicabili), tempi lunghi
necessari per generarli e
collaudarli
Attenzione di multinazionali e
grandi imprese a utilizzare sempre
più componenti naturali o
bioprodotti

(Opportunity)

(Threats)

Possibilità di sviluppo di un nuovo
sistema produttivo basato su
Produzione intensiva e
bioraffinerie in grado di generare
monosuccessioni
nuovi prodotti e nuovi sistemi
produttivi

Mancanza di una normativa di
Indirizzare i produttori a usare
riferimento con una definizione di
materie prime meno pericolose
bioprodotto “sostenibile” e
per la salute e per l’ambiente
confusione nei consumatori

Sviluppo che non sia integrato con il
territorio (e conseguentemente nessun
vantaggio per l’agricoltura)

Difesa dei grandi gruppi di
Volontà Europea di costituirsi come mantenere il mercato (es
avanguardia della bioeconomia e del mancanza di obbligo di precisare
recupero di risorse dai rifiuti
gli ingredienti nelle vernici,
compostabilità dei pannolini)

Rilancio del sistema agricolo
attraverso l’utilizzo di nuove
colture nel sistema colturale
(aumento di biodiversità) con
conseguente possibilità di
valorizzazione di nuovi residui
colturali e sviluppo di nuovi
sistemi di prima trasformazione

Mancanza di una visione strategica di
lungo periodo, con possibile arresto
dello sviluppo del settore

Moltiplicarsi degli investimenti della
Industria Chimica internazionale per
la produzione di bioplastiche da
risorse rinnovabili (non alimentari)

Omogeneità di prezzi e quantità
nelle forniture alle industrie

Sviluppo di ricerche riguardo al
patrimonio di biodiversità
esistente e alle sue applicazioni

Opposizione popolare alla
realizzazione di nuovi impianti (effetto
NIMBY)

Necessità della piccola-media
industria europea nello specializzarsi
in produzioni ad alto contenuto di
innovazione attraverso l’uso di
materie prime innovative e sostenibi

Mancanza di strumenti che
permettano di misurare il
miglioramento effettivo in
termini di aumento della
sostenibilità grazie alla loro
diffusione (es: LCA)

Sostituzione di prodotti
inquinanti

Mancanza di strategia di breve
termine del sistema politico
europeo

Sviluppo di un tessuto di piccole
imprese (trasformatori,
formulatori e indotto) in grado di
cogliere (e migliorare)
l’innovazione

Mancanza di una visione strategica di
lungo periodo, con possibile arresto
dello sviluppo del settore
Mercato Europeo 2020 e 2030
Agricoltura verde … un volano per l’Italia

Fonte:
European
Renewable
Resources and
Materials Assoc. –
(ERRMA
Novamont

Le previsioni al 2 0 3 0 indicano che in Europa:
• il 3 0 % della produzione di composti chimici sarà biobased e
r iguar der à composti di chimica fine e pr odotti ad elevato valor e
aggiunto per oltr e il 5 0 %;
• il 2 5 % dell’energia per trasporti sarà derivata dalla biomassa con
una incidenza cr escente dei biocar bur anti utilizzati nel tr aspor to
aer eo;
• il 3 0 % dell’energia elettrica e termica in Eur opa sar à gener ato dalla
biomassa.
Fonte (UE 2011): “Innovating for Sustainable Growth: a bioeconomy for Europe”, Febbraio 2012).
World Economic Forum (WEF)
Davos 29 gennaio 2014

A Davos 1 4 potenze commer ciali ader enti al
W or ld Tr ade Or ganization, tr a cui Cina, Stati
Uniti e Unione Eur opea, hanno fir mato una
dichiarazione congiunta: si impegnano a
r aggiunger e un accor do per far circolare
liberamente su scala mondiale, senza dazi di
sorta, tutti i beni che servono a proteggere
l'ambiente e affrontare il cambiamento
climatico.
Fonte: Qualenergia.it
Libro Bianco
il 5 febbraio 2014 2030
24 gennaio 2013
I Deputati del Parlamento europeo in
• La Commissione europea ha hanno un accordo sugli
seduta plenaria raggiunto respinto la
obiettivi del nuovo Pacchetto Clima-Energia 2030:
• -proposta dellagas serra e + 27 % di rinnovabili non
40 % di emissioni di Commissione ed hanno
vincolante Europea doveva impegnarsi a ridurre
chiesto obiettivi vincolanti che impongano
L’Unione
• Questi sono del 40% delle emissioni di CO2,
il almeno idel 55% rispettare per tutti i Paesi membriil
taglio target da le emissioni interne entro al
fine di garantire, all’intera Unione, uno sviluppo industriale
2030 e contemporaneamente le energie
una produzione energetico perimpegnarsi a
competitivo e un sistema del 30%sostenibile.
raggiungere il 45% di obiettivo del 40% di
• Per gli ambientalisti si trattaenergia rinnovabile OLTRE
rinnovabili ed un di una preoccupante e pericolosa
retromarcia rispetto agli impegni assunti finora dall’Europa per
che tagliare il consumo di energia il 2030, per
efficienza energetica sotto i 2°C. 40%
entro del
contenere il avanti una reale transizione verso un
portare riscaldamento globale
criticando le proposte della Commissione
sistema energetico a zero emissioni di carbonio.
• Continua definita “miope e poco
europeal’attacco forte contro le rinnovabili!
ambiziosa”.
L’INDUSTRIA ITALIANA e la CHIMICA VERDE
LOMBARDIA
PIEMONTE

Versalis (MN)
Versalis (SAN DONATO MILANESE - MI)
CIB ( per tutto il biogas italiano) loc. Cascina
Codazza. Lodi (LO)

Novamont (No)
M&G(RIVALTA SCRIVIA - AL)
M&G (Crescentino - VC)
Preverdia (Cassano Spinola - AL)

VENETO
API Mussolente Vicenza
Mater Biotech (Novamont) Adria - RO

LIGURIA
A&A F.lli Parodi Camporosso (IM)
A&A F.lli Parodi Campomorone (GE)

EMILIA ROMAGNA
TOSCANA

Novamont (RAVENNA)

Agrium Italia (LI)
UMBRIA
SARDEGNA

Novamont (TERNI)

Matrica (Eni Versalis/Novamont)
Porto Torres (SS)

LAZIO
SICILIA

PUGLIA

M&G Patrica (FR)

M&G (Modugno - BA)
Foundrychem Casarano (LE)

Red Island Caltagirone (CT)
CAMPANIA

Novamont Piana di Monte VERNA (CE)

1 miliardo di euro di investimenti e 1.600 persone occupate + tutto il sistema
biogas (3 miliardi di euro di investimenti e 12.000 addetti)
Horizon 20-20
• Hor izon 2 0 2 0 è il nuovo Pr ogr amma del sistema di
finanziamento integr ato destinato alle attività di r icer ca della
Commissione eur opea, è attivo dal 1 ° gennaio 2 0 1 4 fino al 3 1
dicembr e 2 0 2 0 , e suppor ter à l'UE nelle sfide globali della
r icer ca.
• Complessivamente il budget stanziato dalla Commissione per il
biennio 2 0 1 4 -2 0 5 è di circa 1 5 miliardi di euro di cui circa
€ 7 ,8 mld per il 2 0 1 4 .
• Societal challenges: € 2 .8 mld per il 2 0 1 4 per affrontare 7 sfide
sociali:
Salute; Sicurezza Alimentare e Bioeconomia; Energia; Trasporti;
Clima E Ambiente; Società Innovative ed Inclusive; Sicurezza.

Vi sono molti temi ammissibili inerenti la
Chimica Verde
IL M ANIFESTO
della

CHIM ICA VERDE
1 . La pr ima bior affiner ia è la pianta e la CHIM ICA VERDE è
un’oppor tunità da coltivar e;
2 . I biopr odotti e i pr ocessi cor r elati necessitano di cr iter i di
sostenibilità che definiscano Rinnovabilità, Biodegr adabilità,
Tr acciabilità e minima Tossicità per l'Uomo e l'Ambiente;
3.

La Ricer ca Scientifica, l’Innovazione Tecnologica, la
Pr oduzione e il Consumo di biopr odotti r ichiedono
l’intr oduzione e l’applicazione di una adeguata nor mativa, non
discr iminator ia nei confr onti di alcuna filier a

4.

La CHIM ICA VERDE deve esser e adeguatamente
r egolamentata attr aver so un per cor so condiviso con i
por tator i di inter esse

5 . Un piano di Comunicazione, Tr asfer imento e For mazione
plur iennale deve esser e elabor ato e condiviso con le
Amministr azioni Regionali e gli altr i Enti competenti ad esso
pr edisposti
1 . La prima bioraffineria
è la pianta e la Chimica
Verde è un’opportunità
da coltivare

Si intende affermare l’importanza
dello stretto legame tra
l’approvvigionamento di biomasse e
l’agricoltura che le produce.

• L’agr icoltur a di oggi vive una profonda crisi strutturale r iconducibile anche
al pr ogr essivo impover imento dei suoli in ter mini di fer tilità e alla scar sità
di alter native alle pr oduzioni. In questo panor ama la diversificazione delle
risorse necessarie ai molteplici processi produttivi tipici di una
bioraffineria può divenire uno stimolo verso pratiche di avvicendamento
colturale r iducendo così i per iodi in cui il suolo r imane “nudo” con
conseguente per dita di nutr ienti e car bonio che inevitabilmente
deter minano squilibr i ambientali
• La Chimica Ver de produce vantaggi reali solo quando genera filiere che
interagiscono positivamente con il territorio, pr evedendone un
miglior amento sociale e ambientale attr aver so modelli di agr icoltur a
sostenibile car atter izzata da: input r idotti, mantenimento della fer tilità dei
suoli, conser vazione della biodiver sità, integrazione con l’agricoltura
alimentare e valorizzazione di terreni marginali non adatti alla produzione
di cibo.
• Le Biomasse utilizzate pr ovengono sia da colture dedicate che da
sottoprodotti agr icoli – agr oindustr iali – for estali.
• La Chimica Verde permette lo sviluppo di un tessuto di piccole imprese
(agricoltori, trasformatori, formulatori e indotto) in grado di cogliere (e
migliorare) l’innovazione.
2. I bioprodotti e i processi
correlati necessitano di
criteri di sostenibilità’ che
definiscano Rinnovabilità,
Biodegradabilità,
Tracciabilità e minima
Tossicità per l'Uomo e
l'Ambiente

La Chimica Verde deve promuovere e
privilegiare l’interazione e l’integrazione
tra le varie filiere che costituiscono il ciclo
vitale dei beni: agricoltura, chimica di
base, trasformazione industriale,
distribuzione del prodotto finito, recupero,
valorizzazione del rifiuto fino
all’immissione in ambiente di materia
capace di restituire quel nutrimento al
suolo che è indispensabile per la vita del
Pianeta.

• Pur tr oppo lo sviluppo del settor e sta subendo dei rallentamenti
dovuti,
non
solo
alla
farraginosità
degli
iter
burocratici/ amministrativi per la realizzazione degli impianti, ma
soprattutto alla mancanza di una normativa che stabilisca criteri
certi per la definizione di BIOPRODOTTO “SOSTENIBILE”.
• Tale car enza confonde i consumator i e danneggia le aziende
vir tuose.
• In Eur opa, l’incar ico di definir e gli standar d è stato demandato al
Comitato Eur opeo di Nor mazione.
• Pr EN 1 6 5 7 5 - Definizione di Biobased: pr oveniente da
biomasse
3. Serve una normativa
adeguata e non discriminatoria
nei confronti di nessuna filiera,
che promuova la ricerca
scientifica, l’Innovazione
tecnologica, lo sviluppo e il
consumo di bioprodotti
sostenibili.

Per la tutela di produttori e
consumatori, occorre una regola
generale condivisa tra Ministeri
competenti e Regioni che identifichi e
promuova il “bioprodotto
sostenibile” lungo tutta la filiera.

• Una pr er ogativa delle politiche di sviluppo dovr ebbe esser e
quella di sostenere adeguatamente il pr ezioso ed
eter ogeneo univer so delle piccole e medie impr ese
altamente qualificate che contr addistinguono tessuto
pr oduttivo nazionale.
• Il DM bior affiner ie fir mato il 1 0 ottobr e è una r egola
par ticolar e per snellir e gli iter autor izzativi alle pr oduzioni
di biocar bur anti, ma r iguar da solo mar ginalmente i
biomater iali da chimica ver de.
• Chiediamo un sostegno r eale.
4. La chimica verde deve
essere regolamentata
attraverso un percorso
condiviso con i portatori di
interesse.

La Chimica Verde non è e non deve
mai essere un’attenuante per
realizzare ciò che in altri settori è
vietato o non sostenibile

• La Chimica verde deve essere normata presto da chi conosce
profondamente il settore.
• Le mater ie pr ime su cui far r ifer imento non devono esser e
consider ate soltanto quelle appositamente prodotte in agricoltura
o prelevate dalle foreste , ma anche – e soprattutto – quelle
residuali come gli scarti derivanti dalle lavorazioni nei settori
agricolo, agroalimentare e forestale.
• I pr ocessi pr oduttivi dovr ebber o esser e il più possibile integr ati
r einser endo gli scar ti in altr i pr ocessi pr oduttivi, costituendo una
r ete di filier e così come avviene in qualsiasi catena tr ofica.
• Le bioraffinerie dovrebbero utilizzare processi industriali a
cascata da cui ottenere prodotti ad valore aggiunto più alto
possibile, r icavando ener gia dai mater iali a fine vita, ed applicando
il concetto di “r ifiuti zer o” all’uso efficiente delle r isor se.
5. Serve un piano di
comunicazione,
trasferimento e formazione
pluriennale condiviso con le
Regioni.

Affinché il settore possa svilupparsi
correttamente, occorre che la
Chimica Verde venga conosciuta,
compresa e condivisa non solo dal
legislatore ma anche dall’opinione
pubblica.

• Questo settor e è particolarmente innovativo e come tale
vulnerabile ed esposto al rischio di speculazioni e false
promesse. Occor r e, quindi, maturare la consapevolezza che
alcuni obiettivi non possono che esser e ottenuti gr adualmente
• Ser ve un «Riorientamento» della struttura finanziaria verso un
nuovo sistema finanziario che favor isca le impr ese sostenibili e
r iconosca i costi ambientali e sociali nella misur azione dell’attività
economica.
• Solo attr aver so un’approfondita e trasparente conoscenza dei
vantaggi e degli svantaggi che possono scatur ir e dalla Chimica
Ver de in ter mini di sviluppo, può consentir e ai consumator i di
oper ar e le scelte più cor r ette possibili e alle popolazioni di
accettare la presenza nel territorio di nuovi impianti.
RICHIESTE
1. Un Tavolo tecnico con i portatori di interesse per la
definizione di un Piano strategico per la Chimica Verde
in Italia;
2. Una norma che definisca lo Standard dei bioprodotti
come stanno facendo Germania, Austria ed Inghilterra

3. Per i bioprodotti sostenibili:
 venga incoraggiato l’uso di Green Public
Procurement per incentivare la domanda e gli
acquisti da parte di enti pubblici e amministrazioni
locali.
 vengano adottate misure di fiscalità ecologica;
 venga applicata un’aliquota IVA agevolata.
grazie per il contributo
www.chimicaverde.it
info@chimicaverde.it

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Il manifesto della chimica verde - Sofia Mannelli - L'Informatore Agrario - Fieragricola 2014

  • 1. Il manifesto della Chimica Verde
  • 2. Il manifesto della Chimica Verde Verona 8 febbraio 2014 la Chimica è alla base della Vita, si scopre, non si inventa
  • 3. Missione promuovere la Ricerca & lo Sviluppo di prodotti che utilizzano materie prime di origine vegetale secondo criteri scientifici di sostenibilità ambientale e rispetto della biodiversità del Pianeta
  • 4. Dal 2006 Risultati: 2 0 0 7 - Convegno e documenti sulle bior affiner ie.Negli anni ha or ganizzato oltr e 7 0 convegni e oltr e 3 0 fier e e manifestazioni Progetti di Ricerca Par tecipazione a tutte le 1 0 edizioni di Ter r a futur a a Fir enze con ar ea stand dedicata, dibattiti, esposizioni, mer catino delle bioplastiche… 2 0 1 0 - pr omotor e con ICEA del Tavolo Position paper pubblici 2 0 0 6 - bior affiner ie 2 0 0 7 – pr odotti per bioedilizia 2 0 0 8 - sostenibilità delle agr o-ener gie, successivamente fatta pr opr ia da Legambiente 2 0 1 2 - sostenibilità dei biopr odotti Dal 2 0 1 1 Co-fondatore premi Bioenergy: Best Practices, Rinnovabili e Paesaggio, Chimica Verde. A par tir e dall’edizione 2 0 1 2 pr emia le miglior i Tesi di laur ea e dottor ato dedicate alla chimica ver de. Definito un “position paper ” sui cr iter i di sostenibilità dei biopr odotti. Nazionale “Agr icoltur a Biologica e Cambiamenti climatici» 2 0 1 3 Adesione al cluster nazionale della chimica ver de 2014 M ANIFESTO della CHIM ICA VERDE
  • 5. Premessa L'agr icoltur a per usi non alimentar i offr e un contr ibuto str ategico 1 . alla r iconver sione ecologica di molte filier e pr oduttive; 2 . ad una maggior e sostenibilità ambientale ed economica delle aziende; 3 . All’economia del Paese.
  • 6. Ciclo della Chimica Verde DALL’AGRICOLTURA E DAL M ONDO VEGETALE BIOPRODOTTI (BP) Biocombustibili e biocarburanti Biolubrificanti, oli tecnici, Tensioattivi Bioplastiche e Biopolimeri Coloranti naturali, Solventi, Addensanti naturali M anufatti Tessili & cartari Bioedilizia , Detergenza, Benessere e Cosmesi dal fine ciclo Nuova vita Recupeo Riciclo Energia Compostaggio Nuovi materiali
  • 7. Filiera dellai Chimica Verdet uanalisi SWOTi n a c c e Punti d debolezza Oppor nità M Punti di forza (Strenght) (Weakness) Necessità di visione interdisciplinare e olistica per Maggiore attenzione dei progettare nuovi segmenti consumatori verso l’uso di prodotti o industriali sui territori (in genere componenti biobased non replicabili), tempi lunghi necessari per generarli e collaudarli Attenzione di multinazionali e grandi imprese a utilizzare sempre più componenti naturali o bioprodotti (Opportunity) (Threats) Possibilità di sviluppo di un nuovo sistema produttivo basato su Produzione intensiva e bioraffinerie in grado di generare monosuccessioni nuovi prodotti e nuovi sistemi produttivi Mancanza di una normativa di Indirizzare i produttori a usare riferimento con una definizione di materie prime meno pericolose bioprodotto “sostenibile” e per la salute e per l’ambiente confusione nei consumatori Sviluppo che non sia integrato con il territorio (e conseguentemente nessun vantaggio per l’agricoltura) Difesa dei grandi gruppi di Volontà Europea di costituirsi come mantenere il mercato (es avanguardia della bioeconomia e del mancanza di obbligo di precisare recupero di risorse dai rifiuti gli ingredienti nelle vernici, compostabilità dei pannolini) Rilancio del sistema agricolo attraverso l’utilizzo di nuove colture nel sistema colturale (aumento di biodiversità) con conseguente possibilità di valorizzazione di nuovi residui colturali e sviluppo di nuovi sistemi di prima trasformazione Mancanza di una visione strategica di lungo periodo, con possibile arresto dello sviluppo del settore Moltiplicarsi degli investimenti della Industria Chimica internazionale per la produzione di bioplastiche da risorse rinnovabili (non alimentari) Omogeneità di prezzi e quantità nelle forniture alle industrie Sviluppo di ricerche riguardo al patrimonio di biodiversità esistente e alle sue applicazioni Opposizione popolare alla realizzazione di nuovi impianti (effetto NIMBY) Necessità della piccola-media industria europea nello specializzarsi in produzioni ad alto contenuto di innovazione attraverso l’uso di materie prime innovative e sostenibi Mancanza di strumenti che permettano di misurare il miglioramento effettivo in termini di aumento della sostenibilità grazie alla loro diffusione (es: LCA) Sostituzione di prodotti inquinanti Mancanza di strategia di breve termine del sistema politico europeo Sviluppo di un tessuto di piccole imprese (trasformatori, formulatori e indotto) in grado di cogliere (e migliorare) l’innovazione Mancanza di una visione strategica di lungo periodo, con possibile arresto dello sviluppo del settore
  • 8. Mercato Europeo 2020 e 2030 Agricoltura verde … un volano per l’Italia Fonte: European Renewable Resources and Materials Assoc. – (ERRMA Novamont Le previsioni al 2 0 3 0 indicano che in Europa: • il 3 0 % della produzione di composti chimici sarà biobased e r iguar der à composti di chimica fine e pr odotti ad elevato valor e aggiunto per oltr e il 5 0 %; • il 2 5 % dell’energia per trasporti sarà derivata dalla biomassa con una incidenza cr escente dei biocar bur anti utilizzati nel tr aspor to aer eo; • il 3 0 % dell’energia elettrica e termica in Eur opa sar à gener ato dalla biomassa. Fonte (UE 2011): “Innovating for Sustainable Growth: a bioeconomy for Europe”, Febbraio 2012).
  • 9. World Economic Forum (WEF) Davos 29 gennaio 2014 A Davos 1 4 potenze commer ciali ader enti al W or ld Tr ade Or ganization, tr a cui Cina, Stati Uniti e Unione Eur opea, hanno fir mato una dichiarazione congiunta: si impegnano a r aggiunger e un accor do per far circolare liberamente su scala mondiale, senza dazi di sorta, tutti i beni che servono a proteggere l'ambiente e affrontare il cambiamento climatico. Fonte: Qualenergia.it
  • 10. Libro Bianco il 5 febbraio 2014 2030 24 gennaio 2013 I Deputati del Parlamento europeo in • La Commissione europea ha hanno un accordo sugli seduta plenaria raggiunto respinto la obiettivi del nuovo Pacchetto Clima-Energia 2030: • -proposta dellagas serra e + 27 % di rinnovabili non 40 % di emissioni di Commissione ed hanno vincolante Europea doveva impegnarsi a ridurre chiesto obiettivi vincolanti che impongano L’Unione • Questi sono del 40% delle emissioni di CO2, il almeno idel 55% rispettare per tutti i Paesi membriil taglio target da le emissioni interne entro al fine di garantire, all’intera Unione, uno sviluppo industriale 2030 e contemporaneamente le energie una produzione energetico perimpegnarsi a competitivo e un sistema del 30%sostenibile. raggiungere il 45% di obiettivo del 40% di • Per gli ambientalisti si trattaenergia rinnovabile OLTRE rinnovabili ed un di una preoccupante e pericolosa retromarcia rispetto agli impegni assunti finora dall’Europa per che tagliare il consumo di energia il 2030, per efficienza energetica sotto i 2°C. 40% entro del contenere il avanti una reale transizione verso un portare riscaldamento globale criticando le proposte della Commissione sistema energetico a zero emissioni di carbonio. • Continua definita “miope e poco europeal’attacco forte contro le rinnovabili! ambiziosa”.
  • 11. L’INDUSTRIA ITALIANA e la CHIMICA VERDE LOMBARDIA PIEMONTE Versalis (MN) Versalis (SAN DONATO MILANESE - MI) CIB ( per tutto il biogas italiano) loc. Cascina Codazza. Lodi (LO) Novamont (No) M&G(RIVALTA SCRIVIA - AL) M&G (Crescentino - VC) Preverdia (Cassano Spinola - AL) VENETO API Mussolente Vicenza Mater Biotech (Novamont) Adria - RO LIGURIA A&A F.lli Parodi Camporosso (IM) A&A F.lli Parodi Campomorone (GE) EMILIA ROMAGNA TOSCANA Novamont (RAVENNA) Agrium Italia (LI) UMBRIA SARDEGNA Novamont (TERNI) Matrica (Eni Versalis/Novamont) Porto Torres (SS) LAZIO SICILIA PUGLIA M&G Patrica (FR) M&G (Modugno - BA) Foundrychem Casarano (LE) Red Island Caltagirone (CT) CAMPANIA Novamont Piana di Monte VERNA (CE) 1 miliardo di euro di investimenti e 1.600 persone occupate + tutto il sistema biogas (3 miliardi di euro di investimenti e 12.000 addetti)
  • 12. Horizon 20-20 • Hor izon 2 0 2 0 è il nuovo Pr ogr amma del sistema di finanziamento integr ato destinato alle attività di r icer ca della Commissione eur opea, è attivo dal 1 ° gennaio 2 0 1 4 fino al 3 1 dicembr e 2 0 2 0 , e suppor ter à l'UE nelle sfide globali della r icer ca. • Complessivamente il budget stanziato dalla Commissione per il biennio 2 0 1 4 -2 0 5 è di circa 1 5 miliardi di euro di cui circa € 7 ,8 mld per il 2 0 1 4 . • Societal challenges: € 2 .8 mld per il 2 0 1 4 per affrontare 7 sfide sociali: Salute; Sicurezza Alimentare e Bioeconomia; Energia; Trasporti; Clima E Ambiente; Società Innovative ed Inclusive; Sicurezza. Vi sono molti temi ammissibili inerenti la Chimica Verde
  • 14. 1 . La pr ima bior affiner ia è la pianta e la CHIM ICA VERDE è un’oppor tunità da coltivar e; 2 . I biopr odotti e i pr ocessi cor r elati necessitano di cr iter i di sostenibilità che definiscano Rinnovabilità, Biodegr adabilità, Tr acciabilità e minima Tossicità per l'Uomo e l'Ambiente; 3. La Ricer ca Scientifica, l’Innovazione Tecnologica, la Pr oduzione e il Consumo di biopr odotti r ichiedono l’intr oduzione e l’applicazione di una adeguata nor mativa, non discr iminator ia nei confr onti di alcuna filier a 4. La CHIM ICA VERDE deve esser e adeguatamente r egolamentata attr aver so un per cor so condiviso con i por tator i di inter esse 5 . Un piano di Comunicazione, Tr asfer imento e For mazione plur iennale deve esser e elabor ato e condiviso con le Amministr azioni Regionali e gli altr i Enti competenti ad esso pr edisposti
  • 15. 1 . La prima bioraffineria è la pianta e la Chimica Verde è un’opportunità da coltivare Si intende affermare l’importanza dello stretto legame tra l’approvvigionamento di biomasse e l’agricoltura che le produce. • L’agr icoltur a di oggi vive una profonda crisi strutturale r iconducibile anche al pr ogr essivo impover imento dei suoli in ter mini di fer tilità e alla scar sità di alter native alle pr oduzioni. In questo panor ama la diversificazione delle risorse necessarie ai molteplici processi produttivi tipici di una bioraffineria può divenire uno stimolo verso pratiche di avvicendamento colturale r iducendo così i per iodi in cui il suolo r imane “nudo” con conseguente per dita di nutr ienti e car bonio che inevitabilmente deter minano squilibr i ambientali • La Chimica Ver de produce vantaggi reali solo quando genera filiere che interagiscono positivamente con il territorio, pr evedendone un miglior amento sociale e ambientale attr aver so modelli di agr icoltur a sostenibile car atter izzata da: input r idotti, mantenimento della fer tilità dei suoli, conser vazione della biodiver sità, integrazione con l’agricoltura alimentare e valorizzazione di terreni marginali non adatti alla produzione di cibo. • Le Biomasse utilizzate pr ovengono sia da colture dedicate che da sottoprodotti agr icoli – agr oindustr iali – for estali. • La Chimica Verde permette lo sviluppo di un tessuto di piccole imprese (agricoltori, trasformatori, formulatori e indotto) in grado di cogliere (e migliorare) l’innovazione.
  • 16. 2. I bioprodotti e i processi correlati necessitano di criteri di sostenibilità’ che definiscano Rinnovabilità, Biodegradabilità, Tracciabilità e minima Tossicità per l'Uomo e l'Ambiente La Chimica Verde deve promuovere e privilegiare l’interazione e l’integrazione tra le varie filiere che costituiscono il ciclo vitale dei beni: agricoltura, chimica di base, trasformazione industriale, distribuzione del prodotto finito, recupero, valorizzazione del rifiuto fino all’immissione in ambiente di materia capace di restituire quel nutrimento al suolo che è indispensabile per la vita del Pianeta. • Pur tr oppo lo sviluppo del settor e sta subendo dei rallentamenti dovuti, non solo alla farraginosità degli iter burocratici/ amministrativi per la realizzazione degli impianti, ma soprattutto alla mancanza di una normativa che stabilisca criteri certi per la definizione di BIOPRODOTTO “SOSTENIBILE”. • Tale car enza confonde i consumator i e danneggia le aziende vir tuose. • In Eur opa, l’incar ico di definir e gli standar d è stato demandato al Comitato Eur opeo di Nor mazione. • Pr EN 1 6 5 7 5 - Definizione di Biobased: pr oveniente da biomasse
  • 17. 3. Serve una normativa adeguata e non discriminatoria nei confronti di nessuna filiera, che promuova la ricerca scientifica, l’Innovazione tecnologica, lo sviluppo e il consumo di bioprodotti sostenibili. Per la tutela di produttori e consumatori, occorre una regola generale condivisa tra Ministeri competenti e Regioni che identifichi e promuova il “bioprodotto sostenibile” lungo tutta la filiera. • Una pr er ogativa delle politiche di sviluppo dovr ebbe esser e quella di sostenere adeguatamente il pr ezioso ed eter ogeneo univer so delle piccole e medie impr ese altamente qualificate che contr addistinguono tessuto pr oduttivo nazionale. • Il DM bior affiner ie fir mato il 1 0 ottobr e è una r egola par ticolar e per snellir e gli iter autor izzativi alle pr oduzioni di biocar bur anti, ma r iguar da solo mar ginalmente i biomater iali da chimica ver de. • Chiediamo un sostegno r eale.
  • 18. 4. La chimica verde deve essere regolamentata attraverso un percorso condiviso con i portatori di interesse. La Chimica Verde non è e non deve mai essere un’attenuante per realizzare ciò che in altri settori è vietato o non sostenibile • La Chimica verde deve essere normata presto da chi conosce profondamente il settore. • Le mater ie pr ime su cui far r ifer imento non devono esser e consider ate soltanto quelle appositamente prodotte in agricoltura o prelevate dalle foreste , ma anche – e soprattutto – quelle residuali come gli scarti derivanti dalle lavorazioni nei settori agricolo, agroalimentare e forestale. • I pr ocessi pr oduttivi dovr ebber o esser e il più possibile integr ati r einser endo gli scar ti in altr i pr ocessi pr oduttivi, costituendo una r ete di filier e così come avviene in qualsiasi catena tr ofica. • Le bioraffinerie dovrebbero utilizzare processi industriali a cascata da cui ottenere prodotti ad valore aggiunto più alto possibile, r icavando ener gia dai mater iali a fine vita, ed applicando il concetto di “r ifiuti zer o” all’uso efficiente delle r isor se.
  • 19. 5. Serve un piano di comunicazione, trasferimento e formazione pluriennale condiviso con le Regioni. Affinché il settore possa svilupparsi correttamente, occorre che la Chimica Verde venga conosciuta, compresa e condivisa non solo dal legislatore ma anche dall’opinione pubblica. • Questo settor e è particolarmente innovativo e come tale vulnerabile ed esposto al rischio di speculazioni e false promesse. Occor r e, quindi, maturare la consapevolezza che alcuni obiettivi non possono che esser e ottenuti gr adualmente • Ser ve un «Riorientamento» della struttura finanziaria verso un nuovo sistema finanziario che favor isca le impr ese sostenibili e r iconosca i costi ambientali e sociali nella misur azione dell’attività economica. • Solo attr aver so un’approfondita e trasparente conoscenza dei vantaggi e degli svantaggi che possono scatur ir e dalla Chimica Ver de in ter mini di sviluppo, può consentir e ai consumator i di oper ar e le scelte più cor r ette possibili e alle popolazioni di accettare la presenza nel territorio di nuovi impianti.
  • 20.
  • 21. RICHIESTE 1. Un Tavolo tecnico con i portatori di interesse per la definizione di un Piano strategico per la Chimica Verde in Italia; 2. Una norma che definisca lo Standard dei bioprodotti come stanno facendo Germania, Austria ed Inghilterra 3. Per i bioprodotti sostenibili:  venga incoraggiato l’uso di Green Public Procurement per incentivare la domanda e gli acquisti da parte di enti pubblici e amministrazioni locali.  vengano adottate misure di fiscalità ecologica;  venga applicata un’aliquota IVA agevolata.
  • 22. grazie per il contributo www.chimicaverde.it info@chimicaverde.it