DECRETO 27 Marzo 1998 del Ministero dell'ambiente
Mobilita' sostenibile nelle aree urbane
(GU n. 179 del 3-8-1998)
Registrato alla Corte dei conti il 9 luglio 1998
Registro n. 1 Ambiente, foglio n. 212
I rifiuti sono una parte della nostra vita e da sempre preoccupano le comunità degli uomini. Fin dal mondo antico hanno rappresentato un vero e proprio problema, soprattutto con l’emergere delle prime città, che si trovavano ad affrontare il disagio provocato dalle malattie contagiose a causa appunto, della scarsa igiene provocata dai rifiuti, considerati come causa di inquinamento e di alterazione del decoro urbano.
Con la rivoluzione industriale e lo sfruttamento intensivo delle risorse hanno cominciato poi, ad accumularsi i rifiuti delle prime fabbriche con conseguente impatto sull’ambiente.
Ancor di più, con l’avvento della società dei consumi prese vita il moderno principio “usa e getta” che ha comportato una grandissima produzione di rifiuti. Cresceva la loro produzione e con essa anche la preoccupazione di predisporre adeguate misure di smaltimento.
Oggi invece, la nostra società e più precisamente noi, abbiamo cambiato la visione dei rifiuti concependoli secondo un’ottica diversa, cioè quella della tutela ambientale. Infatti da quando si sono affermate le teorie ambientaliste, hanno acquisito un valore aggiunto, in quanto non sono più reputati come fonte di inquinamento, ma come vere e proprie risorse da poter sfruttare.
In questi anni, molto spesso si è sentito parlare di crisi dei rifiuti, soprattutto in riferimento alla vicenda complessa dell’emergenza in Campania, una Regione caratterizzata da un lato, da poca stabilità, dove la cultura dell’emergenza è diventata ormai una forma ordinaria di governo, ma dall’altro, una Regione ricca di storia, patrimonio artistico e culturale.
DECRETO 27 Marzo 1998 del Ministero dell'ambiente
Mobilita' sostenibile nelle aree urbane
(GU n. 179 del 3-8-1998)
Registrato alla Corte dei conti il 9 luglio 1998
Registro n. 1 Ambiente, foglio n. 212
I rifiuti sono una parte della nostra vita e da sempre preoccupano le comunità degli uomini. Fin dal mondo antico hanno rappresentato un vero e proprio problema, soprattutto con l’emergere delle prime città, che si trovavano ad affrontare il disagio provocato dalle malattie contagiose a causa appunto, della scarsa igiene provocata dai rifiuti, considerati come causa di inquinamento e di alterazione del decoro urbano.
Con la rivoluzione industriale e lo sfruttamento intensivo delle risorse hanno cominciato poi, ad accumularsi i rifiuti delle prime fabbriche con conseguente impatto sull’ambiente.
Ancor di più, con l’avvento della società dei consumi prese vita il moderno principio “usa e getta” che ha comportato una grandissima produzione di rifiuti. Cresceva la loro produzione e con essa anche la preoccupazione di predisporre adeguate misure di smaltimento.
Oggi invece, la nostra società e più precisamente noi, abbiamo cambiato la visione dei rifiuti concependoli secondo un’ottica diversa, cioè quella della tutela ambientale. Infatti da quando si sono affermate le teorie ambientaliste, hanno acquisito un valore aggiunto, in quanto non sono più reputati come fonte di inquinamento, ma come vere e proprie risorse da poter sfruttare.
In questi anni, molto spesso si è sentito parlare di crisi dei rifiuti, soprattutto in riferimento alla vicenda complessa dell’emergenza in Campania, una Regione caratterizzata da un lato, da poca stabilità, dove la cultura dell’emergenza è diventata ormai una forma ordinaria di governo, ma dall’altro, una Regione ricca di storia, patrimonio artistico e culturale.
Il rischio idrogeologico, altalena tra pianificazione ed emergenzaRicercazione
Geol. Mario Smargiasso (Regione Marche - Dirigente PF Difesa del Suolo)
Convegno:
“Difesa del Suolo e Valorizzazione delle Aree Montane: prevenzione del rischio idrogeologico e cooperazione istituzionale per un territorio fragile”
Urbino, 18 dicembre 2009
THEORIES HYPOTHESES AND EXPERIMENTS. What kind of theories in urban and regional planning?
L'esercitazione come applicazione di una teoria dell'urbanistica. Ma quale teoria?
You must analyse the plan of Comune di Vigevano (PGT Piano di Governo del Territorio, Plan for land use government) so to understand in practice the meanings of the knowledge learned in both our courses
Applied Geology to Urban Planning & Applied Ecology to Urban Planning
Convegno Gorno 2014: Marco Sertorio, presidente settore minerario ASSOMINERARIASergio Primo Del Bello
Comuni di Gorno, Oneta, Oltre il Colle, Promoserio
Convegno, "Il distretto minerario Riso-Parina. Studi, valorizzazione e sviluppo"
Gorno BG, 22 marzo 2014
Marco Sertorio, presidente settore minerario ASSOMINERARIA, "Il quadro giuridico per l’intervento estrattivo in zone tutelate – percorsi possibili"
Programma: dl.dropboxusercontent.com/u/21632223/Convegno%20miniere%20Gorno%202014/Depliant%20bassa%20sensibile.pdf
Fotografie: picasaweb.google.com/117290793877692021380/IlDistrettoMinerarioRisoParina?authuser=0&feat=directlink
Ecomuseo delle miniere di Gorno: ecomuseominieredigorno.it/cms/
Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbaniMarco Garoffolo
Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani
Testo della legge Fonte Ministero dell'Ambiente http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/normativa/legge_14_01_2013_10.pdf
Programmazione per la governance territoriale in tema di tutela della biodive...Beniamino Murgante
Programmazione per la governance territoriale in tema di tutela della biodiversità - Sabrina Lai - Regione Sardegna, Direzione generale della difesa dell’ambiente slai@regione.sardegna.it
Università degli Studi di Cagliari, DICAAR, sabrinalai@unica.it
Il rischio idrogeologico, altalena tra pianificazione ed emergenzaRicercazione
Geol. Mario Smargiasso (Regione Marche - Dirigente PF Difesa del Suolo)
Convegno:
“Difesa del Suolo e Valorizzazione delle Aree Montane: prevenzione del rischio idrogeologico e cooperazione istituzionale per un territorio fragile”
Urbino, 18 dicembre 2009
THEORIES HYPOTHESES AND EXPERIMENTS. What kind of theories in urban and regional planning?
L'esercitazione come applicazione di una teoria dell'urbanistica. Ma quale teoria?
You must analyse the plan of Comune di Vigevano (PGT Piano di Governo del Territorio, Plan for land use government) so to understand in practice the meanings of the knowledge learned in both our courses
Applied Geology to Urban Planning & Applied Ecology to Urban Planning
Convegno Gorno 2014: Marco Sertorio, presidente settore minerario ASSOMINERARIASergio Primo Del Bello
Comuni di Gorno, Oneta, Oltre il Colle, Promoserio
Convegno, "Il distretto minerario Riso-Parina. Studi, valorizzazione e sviluppo"
Gorno BG, 22 marzo 2014
Marco Sertorio, presidente settore minerario ASSOMINERARIA, "Il quadro giuridico per l’intervento estrattivo in zone tutelate – percorsi possibili"
Programma: dl.dropboxusercontent.com/u/21632223/Convegno%20miniere%20Gorno%202014/Depliant%20bassa%20sensibile.pdf
Fotografie: picasaweb.google.com/117290793877692021380/IlDistrettoMinerarioRisoParina?authuser=0&feat=directlink
Ecomuseo delle miniere di Gorno: ecomuseominieredigorno.it/cms/
Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbaniMarco Garoffolo
Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani
Testo della legge Fonte Ministero dell'Ambiente http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/normativa/legge_14_01_2013_10.pdf
Programmazione per la governance territoriale in tema di tutela della biodive...Beniamino Murgante
Programmazione per la governance territoriale in tema di tutela della biodiversità - Sabrina Lai - Regione Sardegna, Direzione generale della difesa dell’ambiente slai@regione.sardegna.it
Università degli Studi di Cagliari, DICAAR, sabrinalai@unica.it
Anza' risposta interrogazione marinese qds 14 maggio 2009 la regione trasmett...Pino Ciampolillo
ISOLA DELLE FEMMINE P.D MAFIA ANTIMAFIA E potere
“ … Noi crediamo nella virtù rivoluzionaria della cultura che dona all’uomo il suo vero potere ”.
In altri termini,proprio a partire dagli anni settanta si registra anche nei luoghi come Isola delle Femmine un “salto di qualità” dell’azione di Cosa Nostra, legato all’urbanizzazione susseguente all’abbandono delle campagne. Le cosche spostano i loro interessi. Dall’economia agricola passano al settore commerciale e industriale. In particolare intervengono nel campo dell’edilizia e dei lavori pubblici.
Ma Enea Vincenzo, dopo i reiterati atti di danneggiamento subiti, non si piega alla richiesta di Bruno Francesco di costituire con lui una società di fatto impegnata nell’edilizia e questo gli costerà la vita.
IN altri termini Enea Vincenzo rimane vittima dei contrasti con “un’impresa ad infiltrazione mafiosa”, ossia la B.B.P., un soggetto economico che instaura con il sodalizio mafioso, cappeggiato da Riccobono Rosario e da personaggi come Bruno Francesco e Lo Piccolo Salvatore rapporti stabili di connivenza, accettandone i servizi offerti e ricambiandoli con altri servizi ed attività complementari.
Non a caso, nel momento del contrasto con la società B.B.P., Enea Vincenzo subisce danneggiamenti nei cantieri e la proposta di bruno Francesco, “uomo d’onore” vicino a Riccobono Rosario, di costituire una società di fatto per attività nell’edilizia; e quando i fratelli D’Agostino cercano di aiutare l’Enea Vincenzo per risolvere i problemi con la società B.B.P. si rivolgono proprio a Riccobono Rosario referente mafioso indiscusso per risolvere certi problemi…..pag 56 Sentenza…
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/le-motivazioni-nella-sentenza-di.html
Anza' risposta interrogazione marinese qds 14 maggio 2009 la regione trasmett...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
Lo Bello e Capilli nelle due audizioni a giustificazione del Piano copiato? Che ha prodotto "effetti" (amministrativi). Purtroppo, devo darvi la brutta notizia che avevano ragione. Il Piano copiato ha prodotto "effetti", e... che "effetti": ECCOLI !!!
a) D.A. 168/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione metalli e IPA
b) D.A. 169/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione ozono
MA, C'E' SEMPRE UN MA. PER LA LO BELLO E CAPILLI LA BRUTTA SORPRESA E' PER LORO; SE LEGGIAMO LE ZONIZZAZIONI (per brevità allego le "conclusioni", che già bastano e assuvecchiano), SCOPRIAMO CHE:
a) per quanto riguarda la zonizzazione dei metalli sul territorio regionale, a guardare la carta tematica riassuntiva, niente paura, tutto a posto, eccetto per i Comuni
sorpresa che leggerete: altro che aree a rischio (p.e. nella valle del Mela ci si può fare l'aerosol !!! (come al solito lo studio, oltre ai 3/4 di capitoli e paragrafi
riempitivI sulle solite generalità, conclude rimandando all'effettuazione di un altro studio per individuare - udite, udite - le aree critiche; vuoi vedere che ancora non se
ne sono accorti dove sono ?)
b) purtroppo, c'è sempre un purtroppo, in un altro allegato del Piano si afferma tutto l'opposto, con tonnellate/anno di metalli emessi in atmosfera, salvo a non dire
dove queste tonnellate si vanno a depositare (di sicuro chi ha scritto l'uno ha dimenticato cosa ha scritto nell'altro, e nessuno dei "redattori" si è letto i due
documenti)
c) per quanto riguarda l'ozono, leggerete nelle conclusioni l'ammissione che lo studio è carente e che si rimanda alla...previsione di un altro studio per identificare -
le correlazioni tra danno fogliare e le concentrazioni di ozono (come dire, altro giro, altra corsa).
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Anza' risposta interrogazione marinese qds 14 maggio 2009 la regione trasmett...Pino Ciampolillo
Il Piano regionale per la qualità dell'aria presentato dalla regione Sicilia nel 2007 somiglia stranamente a quello del Veneto. Semplice coincidenza?
E' da un pò che in Sicilia non si respira più la stessa aria. Da Palermo a Gela, da Catania a Caltanisetta ci sono segnali di cambiamento che vengono dalla società civile, dai commercianti, dagli industriali che si ribellano contro la mafia e il pizzo. Anche la burocrazia regionale se n'è accorta. Per questo nel "Piano Regionale di Coordinamento per la tutela della qualità dell'aria", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, sono state introdotte importanti novità. Ora siamo più europei e lo conferma il rigido clima dell'isola. In più abbiamo un "bacino aerologico padano" e "piste ciclabili lungo gli argini dei fiummi e dei canali" presenti nei centri storici dei comuni siciliani. A leggere il piano in questione si può fare a meno anche dell'autonomia, dato che anche il Parlamento , l'Assemblea Regionale, è diventato un normale Consiglio regionale come quello del Veneto.
Lo Bello e Capilli nelle due audizioni a giustificazione del Piano copiato? Che ha prodotto "effetti" (amministrativi). Purtroppo, devo darvi la brutta notizia che avevano ragione. Il Piano copiato ha prodotto "effetti", e... che "effetti": ECCOLI !!!
a) D.A. 168/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione metalli e IPA
b) D.A. 169/GAB del 18/09/2009 - zonizzazione ozono
MA, C'E' SEMPRE UN MA. PER LA LO BELLO E CAPILLI LA BRUTTA SORPRESA E' PER LORO; SE LEGGIAMO LE ZONIZZAZIONI (per brevità allego le "conclusioni", che già bastano e assuvecchiano), SCOPRIAMO CHE:
a) per quanto riguarda la zonizzazione dei metalli sul territorio regionale, a guardare la carta tematica riassuntiva, niente paura, tutto a posto, eccetto per i Comuni
sorpresa che leggerete: altro che aree a rischio (p.e. nella valle del Mela ci si può fare l'aerosol !!! (come al solito lo studio, oltre ai 3/4 di capitoli e paragrafi
riempitivI sulle solite generalità, conclude rimandando all'effettuazione di un altro studio per individuare - udite, udite - le aree critiche; vuoi vedere che ancora non se
ne sono accorti dove sono ?)
b) purtroppo, c'è sempre un purtroppo, in un altro allegato del Piano si afferma tutto l'opposto, con tonnellate/anno di metalli emessi in atmosfera, salvo a non dire
dove queste tonnellate si vanno a depositare (di sicuro chi ha scritto l'uno ha dimenticato cosa ha scritto nell'altro, e nessuno dei "redattori" si è letto i due
documenti)
c) per quanto riguarda l'ozono, leggerete nelle conclusioni l'ammissione che lo studio è carente e che si rimanda alla...previsione di un altro studio per identificare -
le correlazioni tra danno fogliare e le concentrazioni di ozono (come dire, altro giro, altra corsa).
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
1. News 50/A/2017
Lunedì, 11 Dicembre 2017
Cambiamenti climatici, in arrivo dichiarazione congiunta Ue-Cina.
Incrementare la collaborazione per attuare l’Accordo Onu di Parigi sul clima del
2015 è l’obiettivo indicato nella proposta di dichiarazione congiunta Ue-Cina sui
cambiamenti climatici e l’energia pulita pronta per la firma.
Dopo la “fumata nera” del vertice Ue-Cina del 2 giugno 2017, il Consiglio Ue è
pronto per dare il via libera alla Commissione europea per la firma della
dichiarazione congiunta Ue-Cina sui cambiamenti climatici e l’energia pulita
preparata dalla Commissione il 14 novembre 2017. Il testo ha avuto il via libera del
gruppo “Asia/Oceania” il 24 novembre 2017. La dichiarazione congiunta in
particolare fornirà un quadro generale e delineerà i settori di cooperazione tecnica
in linea con l’accordo Onu di Parigi di dicembre 2015 sui cambiamenti climatici.
Nella dichiarazione si legge, in particolare che Unione Europea e Cina “Confermano
i loro impegni nell’ambito dello storico accordo di Parigi del 2015 e intensificano la
loro cooperazione per migliorarne l’attuazione”. Dopo il via libera del Consiglio Ue,
la firma da parte della Commissione a nome dell’Unione dovrebbe avvenire il 12
dicembre 2017, in occasione del vertice di Parigi sul clima. La dichiarazione non
istituisce né è intesa a istituire obblighi giuridici per le parti ai sensi del diritto
nazionale o internazionale. (Articolo di Francesco Petrucci)
Fonte: reteambiente.it
Rifiuti, ignoranza norme non esclude colpa gestione illecita.
Chi intende svolgere attività di raccolta e trasporto di rifiuti deve informarsi sugli
adempimenti da espletare, viceversa incorre in una responsabilità per gestione non
autorizzata di rifiuti.
La Suprema Corte ha con sentenza 29 novembre 2017, n. 53684 ribadito come, in
tema di elemento psicologico del reato, l’ignoranza da parte dell’agente sulla
2. normativa di settore e sull’illiceità della propria condotta è idonea a escludere la
sussistenza della colpa, solo se indotta da un fattore positivo esterno ricollegabile ad
un comportamento della P.a. Viceversa non si può ritenere che l’agente possa
invocare la scriminante dell’errore scusabile ex articolo 5, C.p. per la complessità
della normativa ambientale e di conseguenza, in assenza delle dovute
autorizzazioni, è ritenuto responsabile di gestione illecita di rifiuti ex articolo 256, Dlgs
152/2006.
Nel caso in esame, la raccolta e il trasporto di rifiuti pericolosi, non pericolosi e
urbani ingombranti in Sicilia, effettuato senza la prescritta autorizzazione e
invocando la buona fede senza provare un fattore positivo della P.a., rientra
nell’attribuzione per colpa di gestione illecita di rifiuti. (Articolo di Costanza Kenda)
Fonte: reteambiente.it
Consumo di suolo, alla velocità di trenta ettari al giorno.
In Italia ogni secondo vengono consumati tre metri quadrati di aree agricole e
naturali che scompaiono a causa del cemento, infrastrutture, coperture artificiali.
E’ quanto si evince dall’ultimo Rapporto dell’Ispra già pubblicato a giugno 2017,
tornato attuale per la Giornata mondiale del suolo celebrata il 5 novembre 2017 e
lanciata come ogni anno dal Global Soil Partnership, un’alleanza internazionale fra
Stati, Istituzioni e Ong, promossa dalla Fao, l’agenzia agroalimentare dell’Onu. Lo
scopo di questa Giornata è rendere le persone più consapevoli e sensibili riguardo
questa risorsa ambientale fondamentale per la nostra stessa sopravvivenza: sostiene
la produzione di cibo, filtra la nostra acqua, è la fonte per le nostre medicine e ci
aiuta a combattere e adattarci ai cambiamenti climatici.
Il suolo è una ricchezza non rinnovabile, si legge nel sito della Fao “Ci vogliono più di
1000 anni per produrre 1 cm di terreno. Ciò significa che nella nostra vita, tutto il
suolo che vediamo è tutto ciò che c’è. (Articolo di Maria Letizia Signorini)
Fonte: reteambiente.it
Sostanze pericolose, orientamenti Ue su etichettatura e imballaggio.
Il 20 novembre 2017 l’Agenzia europea delle sostanze chimiche (Echa) ha diffuso i
3. nuovi orientamenti per l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze e delle miscele
a norma del regolamento “Clp” 1272/2008/Ce.
Il documento (“Orientamenti per l’etichettatura e l’imballaggio a norma del
regolamento (Ce) 1272/2008/Ce”), giunto al terzo aggiornamento (versione 3.0), ha
lo scopo di assistere i fornitori di sostanze e miscele chimiche nell’adempimento
degli obblighi previsti dal regolamento Clp.
Tra le novità si segnalano l’allineamento delle istruzioni allineate alle prescrizioni
stabilite dal regolamento 2016/918/Ue (ottavo adeguamento al progresso tecnico
del regolamento Clp), chiarimenti sulla questione dell’imballaggio usato per il
consolidamento dell’imballaggio destinato alla fornitura durante il trasporto e
aggiornamenti per alcuni consigli di prudenza. (Articolo di Alessandro Geremei)
Si veda: www.echa.europa.eu
Fonte: reteambiente.it
Sviluppo sostenibile. Costruzione ed esercizio di impianti di produzione di energia
elettrica da fonti rinnovabili.
TAR Sicilia (PA) Sez. II n. 2512 del 3 novembre 2017
Il legislatore, pur vedendo con favore lo sviluppo della rete energetica e soprattutto
delle fonti di produzione sostenibile di energia elettrica, ha ritenuto necessario
trovare un contemperamento con la rilevanza costituzionale dell’ambiente (in tutte
le sue forme), il che impone di ricercare un limite di compatibilità che impedisca di
violare i valori ambientali per rendere il territorio compatibile con le forme di utilizzo
necessarie per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Ecco perché la
valutazione di impatto ambientale costituisce, per come previsto dalla legge,
oggetto di un autonomo sub-procedimento, cronologicamente antecedente
rispetto alla conferenza di servizi per il rilascio dell’autorizzazione unica e con effetti
condizionanti (in caso di esito negativo), rispetto allo stesso provvedimento di
autorizzazione unica.
Fonte: lexambiente.it
4. Ambiente in genere. Accesso del pubblico all’informazione ambientale.
TAR Lazio (RM) Sez. II-bis n.11629 del 6 novembre 2017
La disciplina di cui al d.lgs. n. 195 del 2005, di “Attuazione della direttiva 2003/4/CE
sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale” consente di configurare un
“diritto di accesso” svincolato da rigidi criteri di legittimazione e di interesse e,
precipuamente, a riscontrare una legittimazione attiva più ampia, a cui risulta,
peraltro, connessa la facoltà per l’autorità di pubblica di chiedere, in presenza di
richieste formulate in maniera eccessivamente generica, al richiedente di
specificare i dati da mettere a disposizione, prestandogli, a tale scopo, la propria
collaborazione, anche attraverso la fornitura di informazioni sull’uso di cataloghi
pubblici.
Fonte: lexambiente.it
Ambiente in genere. Reati ambientali e delega di funzioni.
Cass. Sez. III n. 52636 del 20 novembre 2017 (Ud 15 giu 2017)
Presidente: Amoresano Estensore: Macrì Imputato: Rotondi
In tema di reati ambientali, non è più richiesto, per la validità e l'efficacia della
delega di funzioni, che il trasferimento delle stesse sia reso necessario dalle
dimensioni dell'impresa o, quanto meno, dalle esigenze organizzative della
medesima, attesa l'esigenza di evitare asimmetrie con la disciplina in materia di
prevenzione degli infortuni sul lavoro, la quale, a seguito della entrata in vigore
dell'art. 16 del digs. n. 81 del 2008, non contempla più tra i requisiti richiesti per una
delega valida ed efficace quello delle "necessità".
Fonte: lexambiente.it
L’Italia ha altre 15 zone speciali di conservazione (Zsc), tutte in PIemonte.
Aumentano le zone speciali di conservazione (Zsc) in Italia. Con apposito decreto
pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri ne sono state designante 15 nel territorio
della Regione Piemonte. Si tratta di 9 Zcs della regione biogeografica alpina, 5 della
regione biogeografica continentale e una della regione biogeografia
mediterranea.
Il decreto definisce in modo particolare e specifico per ciascuna area le misure di
5. conservazione generali e specifiche. Sono misure conformi alle esigenze ecologiche
dei tipi di habitat naturali e delle specie presenti nei siti. Sono misure necessarie per
evitare il degrado degli habitat naturali e delle specie e per evitare le perturbazione
delle stesse specie per cui le zone sono designate.
La regione biogeografica alpina, quella continentale e quella mediterranea sono
tree delle nove zone del territorio Ue. Il territorio Ue è infatti suddiviso in 9 regioni
(boreale, atlantica, continentale, alpina, mediterranea, macaronesica, steppica,
pannonica e la regione del Mar) in base a caratteristiche ecologiche omogenee.
Le regioni sono state istituite dalla direttiva habitat (92/43/Cee) che ha come scopo
di contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli
habitat naturali, della flora e della fauna selvatiche. TLa direttiva a tale scopo ha
istituito una rete ecologica europea denominata Natura 2000. La rete è composta
dai Siti di importanza comunitaria (Sic) – identificati dagli Stati Membri secondo
quanto stabilito dalla stessa direttiva, che vengono successivamente designati con
decreto ministeriale quali Zsc – e anche dalle Zone di protezione speciale (Zps)
istituite ai sensi della direttiva 2009/147/CE “Uccelli” concernente la conservazione
degli uccelli selvatici. (Articolo di Eleonora Santucci)
Fonte: greenreport.it
L’UE dà parere positivo allo smaltimento dei rifiuti radioattivi della centrale
Oskarshamn in Svezia.
Il progetto per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi provenienti dallo smantellamento
di due reattori della centrale nucleare di Oskarshamn in Svezia ha ricevuto parere
positivo dalla Ue. L’attuazione del progetto, infatti, non comporta, né in condizioni
operative normali, né in caso di determinati incidenti una contaminazione
radioattiva rilevante sotto il profilo sanitario, delle acque, del suolo o dello spazio
aereo della Danimarca, lo Stato che dista 260 km dalla centrale.
Il 13 giugno 2017 la Commissione europea ha ricevuto dal governo svedese, i dati
generali riguardanti il piano di smaltimento dei rifiuti radioattivi.
Sulla base di tali dati e di ulteriori informazioni richieste, dopo aver consultato il
gruppo di esperti la Commissione l’Ue ha constatato che in condizioni normali di
funzionamento, gli scarichi di effluenti radioattivi gassosi e liquidi non comportano
un’esposizione rilevante sotto il profilo sanitario per la popolazione dello Stato
limitrofo. Ha rilevato anche che i rifiuti radioattivi solidi saranno temporaneamente
immagazzinati sul posto in attesa di essere trasferiti negli impianti di trattamento o
6. smaltimento autorizzati situati in Svezia.
I rifiuti solidi non radioattivi e i materiali residui che soddisfano i livelli di esenzione
saranno esonerati dal controllo regolamentare per lo smaltimento come rifiuti
convenzionali o per il loro reimpiego o riciclo, nel rispetto dei criteri enunciati nelle
direttive sulle norme fondamentali di sicurezza. (Articolo di Eleonora Santucci)
Fonte: greenreport.it
7. smaltimento autorizzati situati in Svezia.
I rifiuti solidi non radioattivi e i materiali residui che soddisfano i livelli di esenzione
saranno esonerati dal controllo regolamentare per lo smaltimento come rifiuti
convenzionali o per il loro reimpiego o riciclo, nel rispetto dei criteri enunciati nelle
direttive sulle norme fondamentali di sicurezza. (Articolo di Eleonora Santucci)
Fonte: greenreport.it