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Lo sviluppo cognitivoLo sviluppo cognitivo
Insieme di attività o di facoltà che si attivano
nei processi di conoscenza, possono essere
inconsci o consapevoli
Processi cognitivi
Una condizione che cambia in senso
migliorativo da un’epoca X a un’epoca X+1
Sviluppo
Aspetto QUALITATIVO
Che cosa cambia Come cambia
Aspetto QUANTITATIVO
FUNZIONI VERTICALI
Funzioni specializzate
Si esplicano in domini ben
delimitati
Sensibili all’apprendimento,
cambiano nel corso dello
sviluppo
Vengono identificate con la
prestazione, visibili
Funzioni che concorrono a determinare
l’attività cognitiva
FUNZIONI TRASVERSALI
Funzioni non specializzate
Non sono dominio-specifiche
Si modificano lentamente
Il loro ruolo non può essere
analizzato separatamente
dalla prestazione, sono
invisibili
FUNZIONI VERTICALI
Funzioni specializzate
Si esplicano in domini ben
delimitati
Sensibili all’apprendimento,
cambiano nel corso dello
sviluppo
Vengono identificate con la
prestazione, visibili
Funzioni che concorrono a determinare
l’attività cognitiva
Sono anche chiamate “abilità”,
possono essere identificate
con ambiti ben definiti:
motricità
linguaggio
lettura
scrittura, ecc…..
Funzioni che concorrono a determinare
l’attività cognitiva
FUNZIONI TRASVERSALI
Funzioni non specializzate
Non sono dominio-specifiche
Si modificano lentamente
Il loro ruolo non può essere
analizzato separatamente
dalla prestazione, sono
invisibili
Sono solo in parte isolabili,
identificabili e studiabili
singolarmente come vere e
proprie funzioni.
“Operatori invisibili”
Legate al compito e al
dominio in cui viene
esercitata l’attività e vengono
identificate con essa.
Il loro ruolo non è
analizzabile separatamente
dal compito
Ruolo delle funzioni trasversali
Sono elementi costitutivi del funzionamento cognitivo
Sono indispensabili per svolgere una qualsiasi attività
Senza le funzioni trasversali non sarebbe possibile
svolgere in maniera autonoma attività considerate
semplici
Ruolo delle funzioni trasversali:
Processi implicati nella scrittura di una parola
Scandire separatamente i singoli suoni
C – A – N – E
Cercare le lettere corrispondenti
Queste operazioni richiedono tempo,
controllare ciò che si è già scritto
Analisi fonologica
Attenzione, memoria
di lavoro, controllo
sequenziale
La fase iniziale nell’acquisizione di una abilità
richiede un controllo volontario ed esplicito
che impegna tutte le risorse di cui dispone il
sistema cognitivo
Progressivamente, la procedura viene
automatizzata e le risorse cognitive vengono
liberate dal compito e possono essere rivolte
ad altri aspetti
Funzioni verticali e funzioni trasversali si
intrecciano nel corso dello sviluppo e i loro
ruoli e i loro rapporti cambiano
sostanzialmente
Nello sviluppo c’è una progressiva
modularizzazione delle funzioni
verticali con una conseguente
riduzione delle risorse delle funzioni
trasversali che assumono allora ruoli
diversi (ad es. di integrazione e
verifica)
I test per la prima infanzia valutano principalmente lo
sviluppo motorio e la socializzazione primaria;
I test per i bambini in età scolare valutano la capacità
di elaborare informazioni complesse
Si modificano i rapporti tra funzioni trasversali e
funzioni verticali
Possiamo prevedere lo sviluppo cognitivo?Possiamo prevedere lo sviluppo cognitivo?
mettere in relazione le abilità della prima fase dello
sviluppo con le abilità di fasi successive?
Nella primissima infanzia le funzioni trasversali
facilitano lo sviluppo delle funzioni verticali, ABILITA’.
In ogni caso, alcune abilità (linguaggio, sviluppo
motorio) richiedono per il loro instaurarsi, aspetti
molto GENERALI delle funzioni trasversali. Questi
aspetti molto generali sono assenti solo nei ritardi
mentali molto gravi.
Memoria e AttenzioneMemoria e Attenzione
due funzioni cognitive “trasversali”due funzioni cognitive “trasversali”
La MemoriaLa Memoria
nei disturbinei disturbi
dell’apprendimentodell’apprendimento
e nel ritardo mentalee nel ritardo mentale
La memoriaLa memoria
Non è un elemento passivo ma è un
processo attivo in cui ogni elemento
acquisito può essere richiamato e
modificato.
E’ una funzione cognitiva capace di
guidare e organizzare i nostri
pensieri, nostre conoscenze e le
nostre azioni
La memoria non è unaLa memoria non è una
funzione stabile:funzione stabile:
Viene influenzata da fattori quali ad esempio
• Lo stato psicofisico
• La situazione ambientale
• La motivazione
• La condizione emotiva
• Il contesto sensoriale
La memoriaLa memoria
• capacità di acquisire, ritenere e richiamare
esperienze e/o informazioni. Deve:
– immagazzinare informazioni,
– catalogarle,
– poterle richiamare in caso di bisogno
• Non è una funzione unitaria ma complessa
costituita da sottosistemi funzionalmente
indipendenti
Non del tutto chiari i meccanismi
attraverso cui si formano le
rappresentazioni
Atkinson e Shiffrin, 1968Atkinson e Shiffrin, 1968
M. a Breve
Termine
M. a Lungo
Termine
La MBT è un
magazzino
unitario
collegato
serialmente
rispetto al
magazzino di
MLT
Registro
sensoriale
R
E
I
T
E
R
A
Z
i
O
N
E
MBT e MLTMBT e MLT
• Capacità di ritenzione:
limitata a pochi
elementi
• Tipo di codifica
dell’informazione:
prevalentemente
fonologica
• Velocità di
decadimento: pochi
secondi in assenza di
reiterazione
• Capacità di ritenzione:
praticamente illimitata
• Tipo di codifica
dell’informazione:
prevalentemente
semantica
• Velocità di
decadimento: variabile
ma comunque più
lenta
Provate da studi su doppie dissociazioni
(Atkinson e Shiffrin, 1968)(Atkinson e Shiffrin, 1968)
Registro sensoriale
Memoria immediata: Conserva, per pochi
secondi, le tracce delle impressioni sensoriali.
Diversi tipi di magazzino per le diverse modalità
sensoriali.
Quantità notevole di informazione, ma la traccia
decade rapidissimamente.
Interfaccia tra il
SISTEMA COGNITIVO e la REALTA’ ESTERNA
Non è ancora del tutto chiaro:
• Quali sono i meccanismi sottostanti
• Come l’informazione venga trasferita allo
stadio successivo di elaborazione (MBT)
• Quale informazione venga selezionata
• Come avviene questa selezione
Registro sensoriale
MBT
Magazzino transitorio (max 30 secondi),
l’informazione arriva dai registri sensoriali.
L’informazione viene:
 Verificata
 Confrontata
 Collegata con le basi di conoscenza
 Ricodificata per emettere una risposta e/o per
essere trasferita alla MLT
 L’informazione, attivamente rielaborata,
trasformata, è disponibile per l’intero sistema
cognitivo
L’informazione viene elaborata in modo lento
e controllato
Due caratteristiche importanti:
La persistenza limitata
Rapido decadimento della
traccia in assenza di
reiterazione
La capacità limitata
Quantità di informazioni
che possono essere
trattenute
simultaneamente;
Numero di operazioni
che possono essere
svolte
contemporaneamente
MBT
Capacità limitata Persistenza limitata
Non vanno visti come “limiti”.“limiti”.
Necessità adattiva perché il sistema cognitivo
non venga sopraffatto dalla enorme quantità di
informazione che arriva in ogni momento dal
mondo esterno…
il cervello sarebbe sopraffatto e ci sarebbero
interferenze nei sistemi di risposta
MBT
Memoria di LavoroMemoria di Lavoro
(Baddley e Hitch, 1974; 1986; Baddely, 1990)(Baddley e Hitch, 1974; 1986; Baddely, 1990)
Working memory tuttora “in working”Working memory tuttora “in working”
La ML è l’aspetto operativo-funzionale della MBT, implicata
in processi cognitivi come il calcolo mentale, la ripetizione
di parole, la codifica di lettura e scrittura….
E’ costituita da tre componenti:
SISTEMA ESECUTIVO CENTRALE:capacità limitata e
indipendente dalla modalità di codifica, con funzioni
attentive, controllo e decisione, interagisce con i due
sistemi periferici e specializzati:
• LOOP FONOLOGICO: elaborazione di materiale linguistico
• TACCUINO VISUOSPAZIALE: elaborazione di materiale
visivo-spaziale
WORKING MEMORYWORKING MEMORY
(Baddeley, 1990)(Baddeley, 1990)
SISTEMA
ESECUTIVO
CENTRALE
Taccuino
visuo-spaziale
Loop
fonologico
Prove comportamentali
Non c’è interferenza fra compiti di tipo verbale e
compiti di tipo visuospaziale: il processo di
memorizzazione di materiale verbale viene disturbato
dalla presenza di un concomitante compito di tipo
verbale ma non da compiti di tipo spaziale o visivo e
viceversa.
Studi di neuroimaging che indicano come siano
coinvolte aree cerebrali diverse nel processamento
di informazioni verbali e di informazioni visuospaziali
La distinzione fra i due sistemi asserviti è
sostenuta da
LOOP FONOLOGICOLOOP FONOLOGICO
Ripasso
articolatorio
Ricodificazione
fonologica
Magazzino
visivo a BT
Stimolo
uditivo-verbale
Stimolo
visivo-verbale
Analisi
fonologica
Analisi
visiva
Magazzino
fonologico a BT
A prova del modello vengono descrittiA prova del modello vengono descritti
gli effetti digli effetti di
• Somiglianza fonologicaSomiglianza fonologica: peggiore ricordo immediato
di stimoli con suoni simili l’interferenza fra le
rappresentazioni fonologiche aumenta al diminuire delle
caratteristiche discriminanti, questo effetto si ha sia per
materiale presentato in via acustica che visiva
• Lunghezza delle paroleLunghezza delle parole: peggiore ricordo, a parità di
frequenza d’uso, di parole lunghe rispetto a parole
corte relazione tra span e velocità di articolazione
• Soppressione articolatoriaSoppressione articolatoria: essere impegnati
nell’articolazione di un suono insignificante rende
peggiore il richiamo di materiale presentato in forma
visiva il ripasso articolatorio svolge un ruolo
primario
• Negli adulti compromissioni della ML fonologica
non impediscono lo svolgimento di compiti
fondamentali nella vita quotidiana:
comprensione e produzione linguistica
• Nei bambini che influenza possono avere
compromissioni della ML fonologica
nell’apprendimento della letto-scrittura?
• Diversi autori hanno dimostrato che con lo
sviluppo i bambini ampliano la quantità di
informazioni che sono in grado di ripetere e
mantenere
• Non tanto per l’insorgenza di nuovi meccanismi
ma per la capacità di affinare le strategie
nell’uso della ML a seconda del compito (ad es.
dopo l’apprendimento della lettura)
Ha una funzione specifica nell’Ha una funzione specifica nell’
Apprendimento di parole nuove
• Generalmente misurato con la memorizzazione di
non parole vs parole
• EffettoEffetto frequenzafrequenza:nel caso di ricordo immediato
di parole conosciute interviene anche la memoria
a lungo termine si usano anche indici lessicali-
semantici e non solo fonologici
La ML fonologica avrebbe una funzione fondamentale nell’
Acquisizione del vocabolario
•attraverso la valutazione della capacità di memoria con la
ripetizione di liste di non parole alcuni autori hanno
evidenziato che bambini con capacità di memoria ridotte
hanno in compiti contestuali una difficoltà specifica nel
ricordare parole nuove e presentano a un anno di distanza
un livello di vocabolario più basso (Gathercole et al., 1997;
1991).
•Lessico e fonologia modificano i loro rapporti in funzione
del tempo e sono interdipendenti: la conoscenza del
vocabolario influenza l’apprendimento di non-parole che
contengono unità morfemiche di parole già note.
La ML fonologica sembra avere un ruolo preponderante
fino ai 5 anni di età
La ML fonologica avrebbe una funzione fondamentale nell’
Apprendimento della letto-scrittura
• La capacità di codifica fonologica nella ML di materiale sia
visivo che uditivo ha una stretta relazione con
l’apprendimento della lettura.
• Il poter mantenere le informazioni fonologiche per un
tempo sufficiente consente di “manipolare” i suoni (ad es.
analisi e sintesi fonemica) e di creare una traccia stabile
della relazione tra parola scritta e codifica fonologica.
• La memoria ha un’influenza diretta sullo sviluppo delle
abilità metafonologiche che sono forti predittori
dell’apprendimento della lettura in 1^elementare, inoltre la
memoria fonologica predice la capacità di lettura in
2^elementare.
La ML fonologicaLa ML fonologica
nel ritardo mentalenel ritardo mentale
Span ridotto, assenza degli effetti di somiglianza
fonologica e di lunghezza della parola, assenza di
correlazione tra velocità articolatoria e ampiezza
dello span. Secondo gli autori la causa è una
compromissione del loop articolatorio, in particolare
del processo di reiterazione (Hulme e MacKenzie,
1992)
Jarrold, Baddley e Hewes (2000) hanno evidenziato
che né soggetti con SD né i controlli avevano
processi di ripetizione sembra quindi che negli
individui con RM siano o il sistema esecutivo centrale
o il magazzino fonologico ad essere compromessi.
La ML fonologicaLa ML fonologica
nel ritardo mentalenel ritardo mentale
La valutazione del sistema esecutivo centrale è
molto complessa:
-Si misura quanto la sua capacità diminuisce quando
durante lo svolgimento di un compito si chiede di
eseguirne contemporaneamente un altro
-Si confrontano le prestazioni di compiti di span in
avanti e all’indietro. Vicari et al., 1995 trovano nei
bambini con SD un deficit specifico nello span
all’indietro e concludono che in questa patologia è
indipendente dalla difficoltà articolatorie mentre è
connesso alla decodifica fonologica e all’esecutivo
centrale.
- Profili neuropsicologici diversi es. SW SD
TACCUINO VISUO-SPAZIALE
Elabora informazioni di natura
visiva e spaziale
Possono essere eseguiti calcoli e
operazioni su rappresentazioni visive
e spaziali
90° verso sinistra90° verso destra
La ML visivo-spazialeLa ML visivo-spaziale
nel ritardo mentalenel ritardo mentale
E’ una capacità relativamente poco studiata,
recentemente si è suggerito che sia composta da
due sotto-sistemi funzionalmente distinti
Secondo alcuni autori una prova deriverebbe dagli
studi su persone con SW che non mostrano
difficoltà percettive (elaborazione corretta di volti e
forme) né di memoria visiva, ma evidenziano un
deficit più marcato nell’elaborazione delle
caratteristiche spaziali e nel loro ricordo.
E’ stata ipotizzata in questi bambini una
compromissione specifica della via visiva dorsale e
un risparmio della via visiva ventrale.
• ripetizione prolungata e consapevole
Come avviene il trasferimento
dalla MBT alla MLT
• processi inconsapevoli di elaborazione e
consolidamento
• livello di profondità dell’elaborazione
(semantica vs fonologica)
• aggancio delle nuove informazioni
alle basi di conoscenza preesistenti
MLT
Caratterizzata da
capacità e durata indefinita
Nel corso degli anni si accumulano
progressivamente quantità enormi di informazioni
Potrei essere in possesso dell’informazione,
ma potrei non riuscire a trovarla
ACCESSIBILITA’
Occorre un sistema organizzato di
immagazzinamento dei dati
ESPLICITAIMPLICITA
Conoscenza dichiarativaConoscenza procedurale
MLT
ESPLICITA
Conoscenza dichiarativa
Sapere COSA
Acquisizione recente del
sistema cognitivo
Strategie attive e consapevoli
Richiamo intenzionale o
riconoscimento di esperienze
o informazioni
IMPLICITA
Conoscenza procedurale
Sapere COME
Sistema più primitivo, legato
ad aspetti vitali
(connessione stimolo-risposta)
Processi automatici,
inconsapevoli
Codici senso-motori
Facilitazione (miglioramento
nella prestazione) in compiti
percettivi, cognitivi e motori,
senza riferimento consapevole
ad esperienze precedenti
Codici astratti, simbolici
MASSIMA
CONCRETEZZA
DELLE
INFORMAZIONI
MASSIMA
ASTRAZIONE
DELLE
INFORMAZIONI
Ridescrizione rappresentazionale
Richiamo: libero o riconoscimento
APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO
Codifica: atto volontario, con dispendio di
risorse attentive
Consolidamento: processo sostanzialmente
automatico, favorito da
nuove esposizioni
all’informazione iniziale
Effetto di Clustering (Compare ai 6 anni ma solo
dai 9 anni l’uso di strategie
organizzative diviene
sistematico)
CODIFICACODIFICA
Strategie attive di elaborazione dell’informazione
che rendono il materiale più facilmente accessibile
durante la fase di recupero.
Effetto Primacy (dai 6 anni)
Effetto Recency (Osservabile dai 5 anni)
Sono i processi di stabilizzazione nel tempo delle
informazioni acquisite in memoria.
Le informazioni vengono perse se non si creano dei
legami stabili in grado di collegare ogni nuova
informazione in memoria con le altre già esistenti o
se le informazioni memorizzate non vengono
periodicamente utilizzate e recuperate.
Il principale meccanismo di stabilizzazione in
memoria è la ripetizione
CONSOLIDAMENTOCONSOLIDAMENTO
Rievocazione libera: Ricerca attiva
dell’informazione. C’è una riproduzione attiva
dell’informazione registrata in memoria
Riconoscimento: Il compito è molto più facile
perché viene richiesto di riconoscere come già noto
uno stimolo attraverso un confronto fra lo stimolo
proposto e quelli incamerati in memoria (es. i test a
scelta multipla).
RECUPERORECUPERO
IL DECADIMENTO DELLAIL DECADIMENTO DELLA
TRACCIA DALLA MLTTRACCIA DALLA MLT
In passato si pensava che
OBLIO = PERDITA DI INFORMAZIONE
Oggi si pensa che l’informazione continui ad essere
depositata in memoria (non va persa)
e che possa essere richiamata in particolari condizioni
Diviene INACCESSIBILE
MLT: CONTINUA RIORGANIZZAZIONE
M. a Breve
Termine
M. a Lungo
Termine
Registro
sensoriale
LO SVILUPPO DELLA MEMORIALO SVILUPPO DELLA MEMORIA
MLT nel RMMLT nel RM
implicita ed esplicitaimplicita ed esplicita
• Nei soggetti con RM è compromessa in modo omogeneo?
• Che ruolo ha la compromissione della MLT nel deficit
cognitivo?
• Quali meccanismi sottostanno a tale deficit?:
Processamento o acquisizione e ritenzione delle
informazioni?
Mentre c’è un accordo sulla compromissione della
memoria esplicita alcuni autori hanno proposto che nei
soggetti con RM ci possa essere un relativo risparmio
della memoria implicita
La memoria implicita è osservata dal miglioramento nella
prestazione di un compito in assenza di un consapevole
riferimento alle esperienze precedenti.
Come si valuta?
• Studi sul priming di materiale visivo (figure
degradate) e di materiale verbale (Stem
completion)
• Studi sull’apprendimento procedurale: test
della torre di Londra, della torre di Hanoi,
labirinti e prova dei tempi di reazione seriale
Benché ci siano alcune differenze a seconda
del compito proposto e della patologia
osservata si evidenzia un apprendimento
simile a quello dei pari età mentale per i
bambini con un ritardo medio-lieve.
Quali meccanismi?Quali meccanismi?
Deficit di processamento o deficitDeficit di processamento o deficit
strutturale?strutturale?
Molti studi sono a favore della prima ipotesi:Molti studi sono a favore della prima ipotesi:
•la maggiore compromissione della memoria
esplicita suggerisce che le persone con RM non
applichino adeguate procedure in fase di
apprendimento. I risultati incongruenti nello
studio della MLT dipenderebbero dal tipo di
fattori implicati nei diversi compiti.
•altri studi evidenziano una compromissione
nelle strategie mnemoniche: reiterazione e
organizzazione del materiale in base a
caratteristiche semantiche (fenomeno del
clustering semantico)
L’attenzioneL’attenzione
COS’E’ L’ATTENZIONE
Non esiste una definizione univoca,
dettagliata e condivisa
Non esprime un concetto unitario;
Lo stretto legame e l’integrazione con
altri sistemi cognitivi, ne rende difficile
l’esatta delimitazione.
Alcuni tipi di attenzioneAlcuni tipi di attenzione
• Attenzione selettiva
• Attenzione automatica
• Attenzione divisa
• Attenzione mantenuta
• Spostamento dell’attenzione
capacità di selezionare una o più fonti
della stimolazione esterna o interna,
alla presenza d’informazioni in
competizione tra loro
E’necessaria per proteggere il sistema
cognitivo umano a capacità limitata dal
sovraccarico d’informazione
ATTENZIONE SELETTIVA
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
FOCUS ATTENZIONALE
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
FOCUS ATTENZIONALE
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è
limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti.
Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri
FOCUS ATTENZIONALE
INTENSITA’
CARATTERISTICHE DELLO STIMOLO IN GRADO
DI ATTIVARE IL MECCANISMO DI SELEZIONE
DIMENSIONE
NOVITA’
CONTENUTO EMOZIONALE
DURATA
Per comprendere i meccanismi
dell’attenzione deve essere preso in
considerazione il significato degli elementi
TreismanModello dell’ATTENUAZIONE
Modello della CAPACITA’ LIMITATA
Broadbent
Canale unico, sequenziale e con un filtro
sensoriale che seleziona il messaggio
principale
Ascolto dicotico: due messaggi (M1 – M2)
con lo stesso significato ma in due lingue
diverse (L1 – L2).
Richiesta: scegliere il messaggio principale
(M1 in L1) e trascurare le informazioni del
messaggio secondario (M2 in L2)
Quasi tutti i partecipanti hanno riconosciuto che
i due messaggi avevano lo stesso significato
I due messaggi sono stati CO-PROCESSATI
Il filtro sensoriale non blocca
completamente i messaggi non
selezionati come principali, ma li
attenua.
Il messaggio che viene elaborato
è quello che ha l’intensità
maggiore
È facile definire una soglia fisica,
ad esempio l’intensità del segnale acustico o
del segnale luminoso
La soglia di significato dipende da
molteplici fattori,
tra cui:
Le aspettative del soggetto
La sua confidenza con l’elemento
L’interesse soggettivo per l’argomento
Non è una situazione statica.
È un processo dinamico.
L’intensità può variare nel corso del
processo proprio perché gli altri
messaggi non sono accantonati, sono
solo attenuati.
Quindi possono diventare in qualsiasi
momento il MESSAGGIO PRINCIPALE
Tanto più un significato è conosciutoconosciuto o
haha importanzaimportanza per una persona, tanto
minore sarà la soglia perché quel
significato attiri l’attenzione
Se è per noi poco importantepoco importante o pocopoco
conosciutaconosciuta, la possibilità che attiri la
nostra attenzione è legata ad altre
caratteristiche dello stimolo, ad
esempio l’intensità……
Dal modello dell’attenuazione
deriva che:
1)L’individuo ha capacità limitata di elaborare
informazioni; è verosimile che esista un filtro
che ne selezioni alcune a svantaggio di altre
2)Il filtro sensoriale (porta di ingresso delle
informazioni nel nostro sistema di
elaborazione) non è un meccanismo “tutto-o-
niente”.
Attenua la rilevanza percettiva di alcuni
stimoli rispetto ad altri, che continuano, in
una certa misura, ad essere processati
3)Un messaggio diviene messaggio principale
non solo per la sua intensità fisica, ma anche
per le sue caratteristiche semantiche
4)La soglia non è solo fisica e può variare in
base alle persone ed in base al contesto
5)La variabilità della soglia può rendere conto
degli spostamenti di attenzione da un
bersaglio ad un altro
Per prestare maggiore attenzione ad una
attività dobbiamo interromperne altre
Non possiamo allargare all’infinito le
nostre risorse attentive.
Abbiamo una quantità limitata di risorse e
dobbiamo distribuirle in modo diverso in
base alla situazione
DIVERSE MODALITA’ DIDIVERSE MODALITA’ DI
SELEZIONE DEGLI STIMOLISELEZIONE DEGLI STIMOLI
Attenzione AUTOMATICAAttenzione AUTOMATICA EE
CONTROLLATACONTROLLATA
VELOCITA’ MBT
Impegno
delle Risorse
ELABORAZIONE
PROCESSI
AUTOMATICI
Rapidi No basso In parallelo
PROCESSI
CONTROLLATI
Lenti Sì alto In serie
L’attenzione volontaria (processiattenzione volontaria (processi
controllati)controllati) sarebbe impiegata in
compiti difficili o poco familiari
L’attenzione inconscia (processiattenzione inconscia (processi
automatici)automatici) sarebbe impiegata in
situazioni familiari o poco impegnative
Fanno parte di un continuum
non sono due processi distinti
DIVERSE MODALITA’ DIDIVERSE MODALITA’ DI
SELEZIONE DEGLI STIMOLISELEZIONE DEGLI STIMOLI
possiamo portare a termine un compito senza
aver avuto l’impressione di prestarvi attenzione
Permette di spiegare che:
quando siamo molto impegnati in un compito,
abbiamo la sensazione di non aver visto o
sentito quello che ci accadeva intorno
SISTEMASISTEMA
ATTENTIVOATTENTIVO
SUPERVISORESUPERVISORE
(SAS)(SAS)
Coordina e distribuisce le
nostre risorse attentive
Modificando la “gerarchia di
scopi”
La capacità di dividere l’attenzione è
un processo dinamico che dipende da
molteplici fattori:
Caratteristiche individuali
Difficoltà dei diversi compiti
Familiarità con la situazione
Abbiamo diverse condizioni attentive
ALLERTA
VIGILANZA
ATTENZIONE
SOSTENUTA
L’attenzione sostenuta implica la capacità
di evitare la perdita di attenzione, cioè
l’interruzione o il cambiamento
involontario di un focus attentivo
precedentemente stabilito.
Corrisponde ad uno stato in cui il
soggetto è pronto a cogliere e a
rispondere a piccoli cambiamenti che si
verificano nell’ambiente, ad intervalli di
tempo non regolari
ATTENZIONE SOSTENUTA
Alternanza continua tra condizioni di
incremento e di attenuazione del livello di
attivazione
Processo ciclico: se l’attivazione continua ad
aumentare oltre un certo livello, la prestazione
peggiora
prestazione
attivazione
L’alternanza ciclica tra
attenzione selettiva e
attenzione automatica
“riequilibra” le risorse
FATTORI CHE INFLUENZANO
L’ATTENZIONE SOSTENUTA
Il tempo;
Fattori legati al compito;
Fattori legati all’ambiente in cui si svolge il compito;
Fattori legati al soggetto;
SVILUPPO DELL’ATTENZIONE
•L’attenzione svolge un ruolo decisivo
nello sviluppo cognitivo
•Si sviluppa nel corso dell’infanzia fino
a poter essere anche indirizzata verso
una idea, una rappresentazione
mentale, un pensiero…
•Decresce nell’età senile
Alla nascita siamo già in grado di mettere in
atto alcuni meccanismi che sono elementi
strutturali del processo attentivo:
Capacità di discriminazione
Orientamento verso lo stimolo
Abituazione (riduzione dell’attivazione in
presenza di stimoli noti)
Maturazione del sistema nervoso
Attività che il bambino svolge
L’educazione influenza lo sviluppo
del sistema esecutivo: distribuire le
risorse in maniera flessibile, crearsi
degli scopi per costruire le gerarchie
nei processi di selezione degli stimoli
LE CAPACITA’ ATTENTIVE
SI MODIFICANO NEL CORSO
DELLO SVILUPPO
CONCLUSIONI
Il compito fondamentale del processo
attentivo è selezionare gli stimoli
ambientali per consentirne l’elaborazione
Anche se limitate, le capacità e le risorse
degli individui sono in un sistema flessibile:
può elaborare le informazioni in maniera
simultanea o sequenziale
Il disturbo diIl disturbo di
attenzione/iperattivitàattenzione/iperattività
DDAIDDAI
• La cacaratteristica fondamentale è una
persistente modalità di disattenzione e/o di
iperattività-impulsività, più frequente e più
grave di quanto si osserva tipicamente in
soggetti ad un livello di sviluppo
paragonabile.
• Prevalenza Rapporto maschi-femmine:
da 4:1 a 9:1.
• Incidenza nell’età scolare: 3-5% in USA e
4,3% (Levi-Meledandri) o 3,9-6,9%
(Gallucci et al) in Italia.
Un certo numero di sintomi nelle aree
dell’autocontrollo dell’attenzione,
dell’attività e dell’impulsività (variabile a
seconda dei manuali) deve:
• perdurare oltre i 6 mesi
• presentarsi in 2 contesti differenti
• essere invalidante rispetto allo
svolgimento delle attività normalmente
richieste a quel livello di sviluppo
Icd-10 entro i 3 anni; DSM IV entro i 7 anni
SottotipiSottotipi
• Tipo con Disattenzione Predominante
bambini che presentano sei o più
sintomi di Disattenzione da almeno
sei mesi
• Tipo con Iperattività-Impulsività
Predominante:bambini che
presentano sei o più sintomi di
Iperattività-Impulsività da almeno
sei mesi
• Tipo Combinato: bambini che
presentano sei o più sintomi di
Disattenzione e sei o più sintomi di
Iperattività-Impulsività da almeno
sei mesi. E’ il più frequente.
Disturbi mentali associatiDisturbi mentali associati
• Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP)
• Disturbo della Condotta (DC)
• Disturbi dell’Umore e disturbi d’Ansia
• Disturbi dell’Apprendimento
• Disturbi della Comunicazione
• Disturbo di Tourette
• Ritardo Mentale
Attenzione eAttenzione e
AutoregolazioneAutoregolazione
Deficit di autoregolazione
• Diverso orientamento dell’attenzione
selettiva
• Mancanza di concentrazione
• Incapacità di focalizzarsi su un contenuto e
di mantenere l’attenzione su di esso
(attenzione sostenuta)
Regioni cerebrali coinvolteRegioni cerebrali coinvolte
Aree ridotte nei soggetti con DDAI:
• Corteccia prefrontale destra:
programmazione del comportamento,
resistenza alle distrazioni, consapevolezza di sé
e del tempo
• Sistema limbico: controllo delle emozioni
• Nucleo caudato e globo pallido:inibizione di
risposte automatiche per consentire decisioni
più accurate da parte della corteccia
• Cervelletto:coinvolto nella motivazione e nel
controllo del movimento
Ruolo della DopaminaRuolo della Dopamina
• Coinvolta nell’inibizione e nella
modulazione dell’attività dei neuroni
coinvolti nell’emozione e nel movimento
• I geni per la produzione di recettori e
trasportatori della DA sono
particolarmente attivi nella corteccia
prefrontale e nei gangli della base
• Mutazioni nel gene per il recettore 
recettore meno sensibile alla DA
• Mutazioni nel gene per il trasportatore 
trasportatore eccessivamente attivo
eliminazione DA prima del legame al
recettore
Riduzione della concentrazione di dopamina:
diminuzione dell’attività cerebrale nelle regioni
implicate nei fenomeni attentivi
Disturbi cognitiviDisturbi cognitivi
• Disturbi dell’attenzione
• Funzioni esecutive “abilità necessarie
per il raggiungimento di una meta”;
capacità di integrazione e
modulazione comportamentale:
derivano dalla maturazione dei lobi
frontali
• Disturbi dell’apprendimento
• Deficit di memoria
Funzioni esecutiveFunzioni esecutive
(Pennington e Ozonoff)(Pennington e Ozonoff)
• Pianificazione
• Memoria di lavoro
• Inibizione
• Flessibilità
Ipotesi neuropsicologicheIpotesi neuropsicologiche
• Barkley: mancata inibizione
• Sergeant: scarsa energia
psicofisiologica, basso livello
energetico-cognitivo.
Studi con gli actometri: il livello di iperattività
cresce quando l’attenzione cala (Tannock)
Un modello psicologico per ilUn modello psicologico per il
DDAIDDAI
Memoria di lavoro non verbale
• Diminuzione del senso del tempo
• Incapacità di tenere a mente gli eventi
• Riduzione della capacità di retrospezione
• Riduzione della capacità di previsione
Interiorizzazione del discorso
autodiretto
• Carenze nel comportamento
autoregolato
• Difficoltà nell’autoregolarsi e nel
porsi domande
Autoregolazione dell’umore, della
motivazione, del livello di
attenzione
• Esibisce pubblicamente tutte le
emozioni, non sa operare censure
• Ridotta autoregolazione degli
impulsi, delle motivazioni
Ricostituzione (capacità di scomporre
i comportamenti e di ricomporli)
• Limitata capacità di analizzare i
comportamenti e di elaborarne di
nuovi
• Incapacità di risolvere i problemi
Valutazione del disturboValutazione del disturbo
• Scala SDAI e SDAG
• Torre di Londra: previsione, pianificazione
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problem-solving
• Test di attenzione uditiva
• Test di attenzione visiva prolungata:Test
delle campanelle per l’attenzione selettiva
e attenzione sostenuta
Altri StrumentiAltri Strumenti
• Fluenza Categoriale
• Fusione fonemica
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Modalità d’interventoModalità d’intervento
• Farmacoterapia:psicostimolanti, come il
metilfenidato (Ritalin). Anche
antidepressivi.
- Molto usati in USA.
- inibiscono i trasportatori della DA,
aumentando il tempo di permanenza della
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-Tecniche comportamentali come la
token economy.
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comportamentali.
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  • 1. Lo sviluppo cognitivoLo sviluppo cognitivo
  • 2. Insieme di attività o di facoltà che si attivano nei processi di conoscenza, possono essere inconsci o consapevoli Processi cognitivi Una condizione che cambia in senso migliorativo da un’epoca X a un’epoca X+1 Sviluppo Aspetto QUALITATIVO Che cosa cambia Come cambia Aspetto QUANTITATIVO
  • 3. FUNZIONI VERTICALI Funzioni specializzate Si esplicano in domini ben delimitati Sensibili all’apprendimento, cambiano nel corso dello sviluppo Vengono identificate con la prestazione, visibili Funzioni che concorrono a determinare l’attività cognitiva FUNZIONI TRASVERSALI Funzioni non specializzate Non sono dominio-specifiche Si modificano lentamente Il loro ruolo non può essere analizzato separatamente dalla prestazione, sono invisibili
  • 4. FUNZIONI VERTICALI Funzioni specializzate Si esplicano in domini ben delimitati Sensibili all’apprendimento, cambiano nel corso dello sviluppo Vengono identificate con la prestazione, visibili Funzioni che concorrono a determinare l’attività cognitiva Sono anche chiamate “abilità”, possono essere identificate con ambiti ben definiti: motricità linguaggio lettura scrittura, ecc…..
  • 5. Funzioni che concorrono a determinare l’attività cognitiva FUNZIONI TRASVERSALI Funzioni non specializzate Non sono dominio-specifiche Si modificano lentamente Il loro ruolo non può essere analizzato separatamente dalla prestazione, sono invisibili Sono solo in parte isolabili, identificabili e studiabili singolarmente come vere e proprie funzioni. “Operatori invisibili” Legate al compito e al dominio in cui viene esercitata l’attività e vengono identificate con essa. Il loro ruolo non è analizzabile separatamente dal compito
  • 6. Ruolo delle funzioni trasversali Sono elementi costitutivi del funzionamento cognitivo Sono indispensabili per svolgere una qualsiasi attività Senza le funzioni trasversali non sarebbe possibile svolgere in maniera autonoma attività considerate semplici
  • 7. Ruolo delle funzioni trasversali: Processi implicati nella scrittura di una parola Scandire separatamente i singoli suoni C – A – N – E Cercare le lettere corrispondenti Queste operazioni richiedono tempo, controllare ciò che si è già scritto Analisi fonologica Attenzione, memoria di lavoro, controllo sequenziale
  • 8. La fase iniziale nell’acquisizione di una abilità richiede un controllo volontario ed esplicito che impegna tutte le risorse di cui dispone il sistema cognitivo Progressivamente, la procedura viene automatizzata e le risorse cognitive vengono liberate dal compito e possono essere rivolte ad altri aspetti
  • 9. Funzioni verticali e funzioni trasversali si intrecciano nel corso dello sviluppo e i loro ruoli e i loro rapporti cambiano sostanzialmente Nello sviluppo c’è una progressiva modularizzazione delle funzioni verticali con una conseguente riduzione delle risorse delle funzioni trasversali che assumono allora ruoli diversi (ad es. di integrazione e verifica)
  • 10. I test per la prima infanzia valutano principalmente lo sviluppo motorio e la socializzazione primaria; I test per i bambini in età scolare valutano la capacità di elaborare informazioni complesse Si modificano i rapporti tra funzioni trasversali e funzioni verticali Possiamo prevedere lo sviluppo cognitivo?Possiamo prevedere lo sviluppo cognitivo? mettere in relazione le abilità della prima fase dello sviluppo con le abilità di fasi successive?
  • 11. Nella primissima infanzia le funzioni trasversali facilitano lo sviluppo delle funzioni verticali, ABILITA’. In ogni caso, alcune abilità (linguaggio, sviluppo motorio) richiedono per il loro instaurarsi, aspetti molto GENERALI delle funzioni trasversali. Questi aspetti molto generali sono assenti solo nei ritardi mentali molto gravi.
  • 12. Memoria e AttenzioneMemoria e Attenzione due funzioni cognitive “trasversali”due funzioni cognitive “trasversali”
  • 13. La MemoriaLa Memoria nei disturbinei disturbi dell’apprendimentodell’apprendimento e nel ritardo mentalee nel ritardo mentale
  • 14. La memoriaLa memoria Non è un elemento passivo ma è un processo attivo in cui ogni elemento acquisito può essere richiamato e modificato. E’ una funzione cognitiva capace di guidare e organizzare i nostri pensieri, nostre conoscenze e le nostre azioni
  • 15. La memoria non è unaLa memoria non è una funzione stabile:funzione stabile: Viene influenzata da fattori quali ad esempio • Lo stato psicofisico • La situazione ambientale • La motivazione • La condizione emotiva • Il contesto sensoriale
  • 16. La memoriaLa memoria • capacità di acquisire, ritenere e richiamare esperienze e/o informazioni. Deve: – immagazzinare informazioni, – catalogarle, – poterle richiamare in caso di bisogno • Non è una funzione unitaria ma complessa costituita da sottosistemi funzionalmente indipendenti Non del tutto chiari i meccanismi attraverso cui si formano le rappresentazioni
  • 17. Atkinson e Shiffrin, 1968Atkinson e Shiffrin, 1968 M. a Breve Termine M. a Lungo Termine La MBT è un magazzino unitario collegato serialmente rispetto al magazzino di MLT Registro sensoriale R E I T E R A Z i O N E
  • 18. MBT e MLTMBT e MLT • Capacità di ritenzione: limitata a pochi elementi • Tipo di codifica dell’informazione: prevalentemente fonologica • Velocità di decadimento: pochi secondi in assenza di reiterazione • Capacità di ritenzione: praticamente illimitata • Tipo di codifica dell’informazione: prevalentemente semantica • Velocità di decadimento: variabile ma comunque più lenta Provate da studi su doppie dissociazioni (Atkinson e Shiffrin, 1968)(Atkinson e Shiffrin, 1968)
  • 19. Registro sensoriale Memoria immediata: Conserva, per pochi secondi, le tracce delle impressioni sensoriali. Diversi tipi di magazzino per le diverse modalità sensoriali. Quantità notevole di informazione, ma la traccia decade rapidissimamente. Interfaccia tra il SISTEMA COGNITIVO e la REALTA’ ESTERNA
  • 20. Non è ancora del tutto chiaro: • Quali sono i meccanismi sottostanti • Come l’informazione venga trasferita allo stadio successivo di elaborazione (MBT) • Quale informazione venga selezionata • Come avviene questa selezione Registro sensoriale
  • 21. MBT Magazzino transitorio (max 30 secondi), l’informazione arriva dai registri sensoriali. L’informazione viene:  Verificata  Confrontata  Collegata con le basi di conoscenza  Ricodificata per emettere una risposta e/o per essere trasferita alla MLT  L’informazione, attivamente rielaborata, trasformata, è disponibile per l’intero sistema cognitivo
  • 22. L’informazione viene elaborata in modo lento e controllato Due caratteristiche importanti: La persistenza limitata Rapido decadimento della traccia in assenza di reiterazione La capacità limitata Quantità di informazioni che possono essere trattenute simultaneamente; Numero di operazioni che possono essere svolte contemporaneamente MBT
  • 23. Capacità limitata Persistenza limitata Non vanno visti come “limiti”.“limiti”. Necessità adattiva perché il sistema cognitivo non venga sopraffatto dalla enorme quantità di informazione che arriva in ogni momento dal mondo esterno… il cervello sarebbe sopraffatto e ci sarebbero interferenze nei sistemi di risposta MBT
  • 24. Memoria di LavoroMemoria di Lavoro (Baddley e Hitch, 1974; 1986; Baddely, 1990)(Baddley e Hitch, 1974; 1986; Baddely, 1990) Working memory tuttora “in working”Working memory tuttora “in working” La ML è l’aspetto operativo-funzionale della MBT, implicata in processi cognitivi come il calcolo mentale, la ripetizione di parole, la codifica di lettura e scrittura…. E’ costituita da tre componenti: SISTEMA ESECUTIVO CENTRALE:capacità limitata e indipendente dalla modalità di codifica, con funzioni attentive, controllo e decisione, interagisce con i due sistemi periferici e specializzati: • LOOP FONOLOGICO: elaborazione di materiale linguistico • TACCUINO VISUOSPAZIALE: elaborazione di materiale visivo-spaziale
  • 25. WORKING MEMORYWORKING MEMORY (Baddeley, 1990)(Baddeley, 1990) SISTEMA ESECUTIVO CENTRALE Taccuino visuo-spaziale Loop fonologico
  • 26. Prove comportamentali Non c’è interferenza fra compiti di tipo verbale e compiti di tipo visuospaziale: il processo di memorizzazione di materiale verbale viene disturbato dalla presenza di un concomitante compito di tipo verbale ma non da compiti di tipo spaziale o visivo e viceversa. Studi di neuroimaging che indicano come siano coinvolte aree cerebrali diverse nel processamento di informazioni verbali e di informazioni visuospaziali La distinzione fra i due sistemi asserviti è sostenuta da
  • 27. LOOP FONOLOGICOLOOP FONOLOGICO Ripasso articolatorio Ricodificazione fonologica Magazzino visivo a BT Stimolo uditivo-verbale Stimolo visivo-verbale Analisi fonologica Analisi visiva Magazzino fonologico a BT
  • 28. A prova del modello vengono descrittiA prova del modello vengono descritti gli effetti digli effetti di • Somiglianza fonologicaSomiglianza fonologica: peggiore ricordo immediato di stimoli con suoni simili l’interferenza fra le rappresentazioni fonologiche aumenta al diminuire delle caratteristiche discriminanti, questo effetto si ha sia per materiale presentato in via acustica che visiva • Lunghezza delle paroleLunghezza delle parole: peggiore ricordo, a parità di frequenza d’uso, di parole lunghe rispetto a parole corte relazione tra span e velocità di articolazione • Soppressione articolatoriaSoppressione articolatoria: essere impegnati nell’articolazione di un suono insignificante rende peggiore il richiamo di materiale presentato in forma visiva il ripasso articolatorio svolge un ruolo primario
  • 29. • Negli adulti compromissioni della ML fonologica non impediscono lo svolgimento di compiti fondamentali nella vita quotidiana: comprensione e produzione linguistica • Nei bambini che influenza possono avere compromissioni della ML fonologica nell’apprendimento della letto-scrittura? • Diversi autori hanno dimostrato che con lo sviluppo i bambini ampliano la quantità di informazioni che sono in grado di ripetere e mantenere • Non tanto per l’insorgenza di nuovi meccanismi ma per la capacità di affinare le strategie nell’uso della ML a seconda del compito (ad es. dopo l’apprendimento della lettura)
  • 30. Ha una funzione specifica nell’Ha una funzione specifica nell’ Apprendimento di parole nuove • Generalmente misurato con la memorizzazione di non parole vs parole • EffettoEffetto frequenzafrequenza:nel caso di ricordo immediato di parole conosciute interviene anche la memoria a lungo termine si usano anche indici lessicali- semantici e non solo fonologici
  • 31. La ML fonologica avrebbe una funzione fondamentale nell’ Acquisizione del vocabolario •attraverso la valutazione della capacità di memoria con la ripetizione di liste di non parole alcuni autori hanno evidenziato che bambini con capacità di memoria ridotte hanno in compiti contestuali una difficoltà specifica nel ricordare parole nuove e presentano a un anno di distanza un livello di vocabolario più basso (Gathercole et al., 1997; 1991). •Lessico e fonologia modificano i loro rapporti in funzione del tempo e sono interdipendenti: la conoscenza del vocabolario influenza l’apprendimento di non-parole che contengono unità morfemiche di parole già note. La ML fonologica sembra avere un ruolo preponderante fino ai 5 anni di età
  • 32. La ML fonologica avrebbe una funzione fondamentale nell’ Apprendimento della letto-scrittura • La capacità di codifica fonologica nella ML di materiale sia visivo che uditivo ha una stretta relazione con l’apprendimento della lettura. • Il poter mantenere le informazioni fonologiche per un tempo sufficiente consente di “manipolare” i suoni (ad es. analisi e sintesi fonemica) e di creare una traccia stabile della relazione tra parola scritta e codifica fonologica. • La memoria ha un’influenza diretta sullo sviluppo delle abilità metafonologiche che sono forti predittori dell’apprendimento della lettura in 1^elementare, inoltre la memoria fonologica predice la capacità di lettura in 2^elementare.
  • 33. La ML fonologicaLa ML fonologica nel ritardo mentalenel ritardo mentale Span ridotto, assenza degli effetti di somiglianza fonologica e di lunghezza della parola, assenza di correlazione tra velocità articolatoria e ampiezza dello span. Secondo gli autori la causa è una compromissione del loop articolatorio, in particolare del processo di reiterazione (Hulme e MacKenzie, 1992) Jarrold, Baddley e Hewes (2000) hanno evidenziato che né soggetti con SD né i controlli avevano processi di ripetizione sembra quindi che negli individui con RM siano o il sistema esecutivo centrale o il magazzino fonologico ad essere compromessi.
  • 34. La ML fonologicaLa ML fonologica nel ritardo mentalenel ritardo mentale La valutazione del sistema esecutivo centrale è molto complessa: -Si misura quanto la sua capacità diminuisce quando durante lo svolgimento di un compito si chiede di eseguirne contemporaneamente un altro -Si confrontano le prestazioni di compiti di span in avanti e all’indietro. Vicari et al., 1995 trovano nei bambini con SD un deficit specifico nello span all’indietro e concludono che in questa patologia è indipendente dalla difficoltà articolatorie mentre è connesso alla decodifica fonologica e all’esecutivo centrale. - Profili neuropsicologici diversi es. SW SD
  • 35. TACCUINO VISUO-SPAZIALE Elabora informazioni di natura visiva e spaziale Possono essere eseguiti calcoli e operazioni su rappresentazioni visive e spaziali 90° verso sinistra90° verso destra
  • 36. La ML visivo-spazialeLa ML visivo-spaziale nel ritardo mentalenel ritardo mentale E’ una capacità relativamente poco studiata, recentemente si è suggerito che sia composta da due sotto-sistemi funzionalmente distinti Secondo alcuni autori una prova deriverebbe dagli studi su persone con SW che non mostrano difficoltà percettive (elaborazione corretta di volti e forme) né di memoria visiva, ma evidenziano un deficit più marcato nell’elaborazione delle caratteristiche spaziali e nel loro ricordo. E’ stata ipotizzata in questi bambini una compromissione specifica della via visiva dorsale e un risparmio della via visiva ventrale.
  • 37. • ripetizione prolungata e consapevole Come avviene il trasferimento dalla MBT alla MLT • processi inconsapevoli di elaborazione e consolidamento • livello di profondità dell’elaborazione (semantica vs fonologica) • aggancio delle nuove informazioni alle basi di conoscenza preesistenti
  • 38. MLT Caratterizzata da capacità e durata indefinita Nel corso degli anni si accumulano progressivamente quantità enormi di informazioni Potrei essere in possesso dell’informazione, ma potrei non riuscire a trovarla ACCESSIBILITA’ Occorre un sistema organizzato di immagazzinamento dei dati
  • 40. ESPLICITA Conoscenza dichiarativa Sapere COSA Acquisizione recente del sistema cognitivo Strategie attive e consapevoli Richiamo intenzionale o riconoscimento di esperienze o informazioni IMPLICITA Conoscenza procedurale Sapere COME Sistema più primitivo, legato ad aspetti vitali (connessione stimolo-risposta) Processi automatici, inconsapevoli Codici senso-motori Facilitazione (miglioramento nella prestazione) in compiti percettivi, cognitivi e motori, senza riferimento consapevole ad esperienze precedenti Codici astratti, simbolici
  • 42. Richiamo: libero o riconoscimento APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO Codifica: atto volontario, con dispendio di risorse attentive Consolidamento: processo sostanzialmente automatico, favorito da nuove esposizioni all’informazione iniziale
  • 43. Effetto di Clustering (Compare ai 6 anni ma solo dai 9 anni l’uso di strategie organizzative diviene sistematico) CODIFICACODIFICA Strategie attive di elaborazione dell’informazione che rendono il materiale più facilmente accessibile durante la fase di recupero. Effetto Primacy (dai 6 anni) Effetto Recency (Osservabile dai 5 anni)
  • 44. Sono i processi di stabilizzazione nel tempo delle informazioni acquisite in memoria. Le informazioni vengono perse se non si creano dei legami stabili in grado di collegare ogni nuova informazione in memoria con le altre già esistenti o se le informazioni memorizzate non vengono periodicamente utilizzate e recuperate. Il principale meccanismo di stabilizzazione in memoria è la ripetizione CONSOLIDAMENTOCONSOLIDAMENTO
  • 45. Rievocazione libera: Ricerca attiva dell’informazione. C’è una riproduzione attiva dell’informazione registrata in memoria Riconoscimento: Il compito è molto più facile perché viene richiesto di riconoscere come già noto uno stimolo attraverso un confronto fra lo stimolo proposto e quelli incamerati in memoria (es. i test a scelta multipla). RECUPERORECUPERO
  • 46. IL DECADIMENTO DELLAIL DECADIMENTO DELLA TRACCIA DALLA MLTTRACCIA DALLA MLT In passato si pensava che OBLIO = PERDITA DI INFORMAZIONE Oggi si pensa che l’informazione continui ad essere depositata in memoria (non va persa) e che possa essere richiamata in particolari condizioni Diviene INACCESSIBILE MLT: CONTINUA RIORGANIZZAZIONE
  • 47. M. a Breve Termine M. a Lungo Termine Registro sensoriale LO SVILUPPO DELLA MEMORIALO SVILUPPO DELLA MEMORIA
  • 48. MLT nel RMMLT nel RM implicita ed esplicitaimplicita ed esplicita • Nei soggetti con RM è compromessa in modo omogeneo? • Che ruolo ha la compromissione della MLT nel deficit cognitivo? • Quali meccanismi sottostanno a tale deficit?: Processamento o acquisizione e ritenzione delle informazioni? Mentre c’è un accordo sulla compromissione della memoria esplicita alcuni autori hanno proposto che nei soggetti con RM ci possa essere un relativo risparmio della memoria implicita La memoria implicita è osservata dal miglioramento nella prestazione di un compito in assenza di un consapevole riferimento alle esperienze precedenti. Come si valuta?
  • 49. • Studi sul priming di materiale visivo (figure degradate) e di materiale verbale (Stem completion) • Studi sull’apprendimento procedurale: test della torre di Londra, della torre di Hanoi, labirinti e prova dei tempi di reazione seriale Benché ci siano alcune differenze a seconda del compito proposto e della patologia osservata si evidenzia un apprendimento simile a quello dei pari età mentale per i bambini con un ritardo medio-lieve.
  • 50. Quali meccanismi?Quali meccanismi? Deficit di processamento o deficitDeficit di processamento o deficit strutturale?strutturale? Molti studi sono a favore della prima ipotesi:Molti studi sono a favore della prima ipotesi: •la maggiore compromissione della memoria esplicita suggerisce che le persone con RM non applichino adeguate procedure in fase di apprendimento. I risultati incongruenti nello studio della MLT dipenderebbero dal tipo di fattori implicati nei diversi compiti. •altri studi evidenziano una compromissione nelle strategie mnemoniche: reiterazione e organizzazione del materiale in base a caratteristiche semantiche (fenomeno del clustering semantico)
  • 52. COS’E’ L’ATTENZIONE Non esiste una definizione univoca, dettagliata e condivisa Non esprime un concetto unitario; Lo stretto legame e l’integrazione con altri sistemi cognitivi, ne rende difficile l’esatta delimitazione.
  • 53. Alcuni tipi di attenzioneAlcuni tipi di attenzione • Attenzione selettiva • Attenzione automatica • Attenzione divisa • Attenzione mantenuta • Spostamento dell’attenzione
  • 54. capacità di selezionare una o più fonti della stimolazione esterna o interna, alla presenza d’informazioni in competizione tra loro E’necessaria per proteggere il sistema cognitivo umano a capacità limitata dal sovraccarico d’informazione ATTENZIONE SELETTIVA
  • 55. Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri FOCUS ATTENZIONALE
  • 56. Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri FOCUS ATTENZIONALE
  • 57. Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri Viviamo in un mondo ricco di stimoli. La nostra capacità di elaborazione è limitata! Possiamo elaborare solo una piccola parte degli stimoli presenti. Sistema di “selezione” che isola alcuni stimoli e deseleziona tutti gli altri FOCUS ATTENZIONALE
  • 58. INTENSITA’ CARATTERISTICHE DELLO STIMOLO IN GRADO DI ATTIVARE IL MECCANISMO DI SELEZIONE DIMENSIONE NOVITA’ CONTENUTO EMOZIONALE DURATA
  • 59. Per comprendere i meccanismi dell’attenzione deve essere preso in considerazione il significato degli elementi TreismanModello dell’ATTENUAZIONE Modello della CAPACITA’ LIMITATA Broadbent Canale unico, sequenziale e con un filtro sensoriale che seleziona il messaggio principale
  • 60. Ascolto dicotico: due messaggi (M1 – M2) con lo stesso significato ma in due lingue diverse (L1 – L2). Richiesta: scegliere il messaggio principale (M1 in L1) e trascurare le informazioni del messaggio secondario (M2 in L2) Quasi tutti i partecipanti hanno riconosciuto che i due messaggi avevano lo stesso significato I due messaggi sono stati CO-PROCESSATI
  • 61. Il filtro sensoriale non blocca completamente i messaggi non selezionati come principali, ma li attenua. Il messaggio che viene elaborato è quello che ha l’intensità maggiore
  • 62. È facile definire una soglia fisica, ad esempio l’intensità del segnale acustico o del segnale luminoso La soglia di significato dipende da molteplici fattori, tra cui: Le aspettative del soggetto La sua confidenza con l’elemento L’interesse soggettivo per l’argomento
  • 63. Non è una situazione statica. È un processo dinamico. L’intensità può variare nel corso del processo proprio perché gli altri messaggi non sono accantonati, sono solo attenuati. Quindi possono diventare in qualsiasi momento il MESSAGGIO PRINCIPALE
  • 64. Tanto più un significato è conosciutoconosciuto o haha importanzaimportanza per una persona, tanto minore sarà la soglia perché quel significato attiri l’attenzione Se è per noi poco importantepoco importante o pocopoco conosciutaconosciuta, la possibilità che attiri la nostra attenzione è legata ad altre caratteristiche dello stimolo, ad esempio l’intensità……
  • 65. Dal modello dell’attenuazione deriva che: 1)L’individuo ha capacità limitata di elaborare informazioni; è verosimile che esista un filtro che ne selezioni alcune a svantaggio di altre 2)Il filtro sensoriale (porta di ingresso delle informazioni nel nostro sistema di elaborazione) non è un meccanismo “tutto-o- niente”. Attenua la rilevanza percettiva di alcuni stimoli rispetto ad altri, che continuano, in una certa misura, ad essere processati
  • 66. 3)Un messaggio diviene messaggio principale non solo per la sua intensità fisica, ma anche per le sue caratteristiche semantiche 4)La soglia non è solo fisica e può variare in base alle persone ed in base al contesto 5)La variabilità della soglia può rendere conto degli spostamenti di attenzione da un bersaglio ad un altro
  • 67. Per prestare maggiore attenzione ad una attività dobbiamo interromperne altre Non possiamo allargare all’infinito le nostre risorse attentive. Abbiamo una quantità limitata di risorse e dobbiamo distribuirle in modo diverso in base alla situazione DIVERSE MODALITA’ DIDIVERSE MODALITA’ DI SELEZIONE DEGLI STIMOLISELEZIONE DEGLI STIMOLI
  • 68. Attenzione AUTOMATICAAttenzione AUTOMATICA EE CONTROLLATACONTROLLATA VELOCITA’ MBT Impegno delle Risorse ELABORAZIONE PROCESSI AUTOMATICI Rapidi No basso In parallelo PROCESSI CONTROLLATI Lenti Sì alto In serie
  • 69. L’attenzione volontaria (processiattenzione volontaria (processi controllati)controllati) sarebbe impiegata in compiti difficili o poco familiari L’attenzione inconscia (processiattenzione inconscia (processi automatici)automatici) sarebbe impiegata in situazioni familiari o poco impegnative Fanno parte di un continuum non sono due processi distinti
  • 70. DIVERSE MODALITA’ DIDIVERSE MODALITA’ DI SELEZIONE DEGLI STIMOLISELEZIONE DEGLI STIMOLI possiamo portare a termine un compito senza aver avuto l’impressione di prestarvi attenzione Permette di spiegare che: quando siamo molto impegnati in un compito, abbiamo la sensazione di non aver visto o sentito quello che ci accadeva intorno SISTEMASISTEMA ATTENTIVOATTENTIVO SUPERVISORESUPERVISORE (SAS)(SAS) Coordina e distribuisce le nostre risorse attentive Modificando la “gerarchia di scopi”
  • 71. La capacità di dividere l’attenzione è un processo dinamico che dipende da molteplici fattori: Caratteristiche individuali Difficoltà dei diversi compiti Familiarità con la situazione Abbiamo diverse condizioni attentive
  • 73. L’attenzione sostenuta implica la capacità di evitare la perdita di attenzione, cioè l’interruzione o il cambiamento involontario di un focus attentivo precedentemente stabilito. Corrisponde ad uno stato in cui il soggetto è pronto a cogliere e a rispondere a piccoli cambiamenti che si verificano nell’ambiente, ad intervalli di tempo non regolari ATTENZIONE SOSTENUTA
  • 74. Alternanza continua tra condizioni di incremento e di attenuazione del livello di attivazione Processo ciclico: se l’attivazione continua ad aumentare oltre un certo livello, la prestazione peggiora prestazione attivazione L’alternanza ciclica tra attenzione selettiva e attenzione automatica “riequilibra” le risorse
  • 75. FATTORI CHE INFLUENZANO L’ATTENZIONE SOSTENUTA Il tempo; Fattori legati al compito; Fattori legati all’ambiente in cui si svolge il compito; Fattori legati al soggetto;
  • 76. SVILUPPO DELL’ATTENZIONE •L’attenzione svolge un ruolo decisivo nello sviluppo cognitivo •Si sviluppa nel corso dell’infanzia fino a poter essere anche indirizzata verso una idea, una rappresentazione mentale, un pensiero… •Decresce nell’età senile
  • 77. Alla nascita siamo già in grado di mettere in atto alcuni meccanismi che sono elementi strutturali del processo attentivo: Capacità di discriminazione Orientamento verso lo stimolo Abituazione (riduzione dell’attivazione in presenza di stimoli noti)
  • 78. Maturazione del sistema nervoso Attività che il bambino svolge L’educazione influenza lo sviluppo del sistema esecutivo: distribuire le risorse in maniera flessibile, crearsi degli scopi per costruire le gerarchie nei processi di selezione degli stimoli LE CAPACITA’ ATTENTIVE SI MODIFICANO NEL CORSO DELLO SVILUPPO
  • 79. CONCLUSIONI Il compito fondamentale del processo attentivo è selezionare gli stimoli ambientali per consentirne l’elaborazione Anche se limitate, le capacità e le risorse degli individui sono in un sistema flessibile: può elaborare le informazioni in maniera simultanea o sequenziale
  • 80. Il disturbo diIl disturbo di attenzione/iperattivitàattenzione/iperattività DDAIDDAI
  • 81. • La cacaratteristica fondamentale è una persistente modalità di disattenzione e/o di iperattività-impulsività, più frequente e più grave di quanto si osserva tipicamente in soggetti ad un livello di sviluppo paragonabile. • Prevalenza Rapporto maschi-femmine: da 4:1 a 9:1. • Incidenza nell’età scolare: 3-5% in USA e 4,3% (Levi-Meledandri) o 3,9-6,9% (Gallucci et al) in Italia.
  • 82. Un certo numero di sintomi nelle aree dell’autocontrollo dell’attenzione, dell’attività e dell’impulsività (variabile a seconda dei manuali) deve: • perdurare oltre i 6 mesi • presentarsi in 2 contesti differenti • essere invalidante rispetto allo svolgimento delle attività normalmente richieste a quel livello di sviluppo Icd-10 entro i 3 anni; DSM IV entro i 7 anni
  • 83. SottotipiSottotipi • Tipo con Disattenzione Predominante bambini che presentano sei o più sintomi di Disattenzione da almeno sei mesi
  • 84. • Tipo con Iperattività-Impulsività Predominante:bambini che presentano sei o più sintomi di Iperattività-Impulsività da almeno sei mesi
  • 85. • Tipo Combinato: bambini che presentano sei o più sintomi di Disattenzione e sei o più sintomi di Iperattività-Impulsività da almeno sei mesi. E’ il più frequente.
  • 86. Disturbi mentali associatiDisturbi mentali associati • Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) • Disturbo della Condotta (DC) • Disturbi dell’Umore e disturbi d’Ansia • Disturbi dell’Apprendimento • Disturbi della Comunicazione • Disturbo di Tourette • Ritardo Mentale
  • 87. Attenzione eAttenzione e AutoregolazioneAutoregolazione Deficit di autoregolazione • Diverso orientamento dell’attenzione selettiva • Mancanza di concentrazione • Incapacità di focalizzarsi su un contenuto e di mantenere l’attenzione su di esso (attenzione sostenuta)
  • 88. Regioni cerebrali coinvolteRegioni cerebrali coinvolte Aree ridotte nei soggetti con DDAI: • Corteccia prefrontale destra: programmazione del comportamento, resistenza alle distrazioni, consapevolezza di sé e del tempo • Sistema limbico: controllo delle emozioni • Nucleo caudato e globo pallido:inibizione di risposte automatiche per consentire decisioni più accurate da parte della corteccia • Cervelletto:coinvolto nella motivazione e nel controllo del movimento
  • 89. Ruolo della DopaminaRuolo della Dopamina • Coinvolta nell’inibizione e nella modulazione dell’attività dei neuroni coinvolti nell’emozione e nel movimento • I geni per la produzione di recettori e trasportatori della DA sono particolarmente attivi nella corteccia prefrontale e nei gangli della base
  • 90. • Mutazioni nel gene per il recettore  recettore meno sensibile alla DA • Mutazioni nel gene per il trasportatore  trasportatore eccessivamente attivo eliminazione DA prima del legame al recettore Riduzione della concentrazione di dopamina: diminuzione dell’attività cerebrale nelle regioni implicate nei fenomeni attentivi
  • 91. Disturbi cognitiviDisturbi cognitivi • Disturbi dell’attenzione • Funzioni esecutive “abilità necessarie per il raggiungimento di una meta”; capacità di integrazione e modulazione comportamentale: derivano dalla maturazione dei lobi frontali • Disturbi dell’apprendimento • Deficit di memoria
  • 92. Funzioni esecutiveFunzioni esecutive (Pennington e Ozonoff)(Pennington e Ozonoff) • Pianificazione • Memoria di lavoro • Inibizione • Flessibilità
  • 93. Ipotesi neuropsicologicheIpotesi neuropsicologiche • Barkley: mancata inibizione • Sergeant: scarsa energia psicofisiologica, basso livello energetico-cognitivo. Studi con gli actometri: il livello di iperattività cresce quando l’attenzione cala (Tannock)
  • 94. Un modello psicologico per ilUn modello psicologico per il DDAIDDAI Memoria di lavoro non verbale • Diminuzione del senso del tempo • Incapacità di tenere a mente gli eventi • Riduzione della capacità di retrospezione • Riduzione della capacità di previsione
  • 95. Interiorizzazione del discorso autodiretto • Carenze nel comportamento autoregolato • Difficoltà nell’autoregolarsi e nel porsi domande
  • 96. Autoregolazione dell’umore, della motivazione, del livello di attenzione • Esibisce pubblicamente tutte le emozioni, non sa operare censure • Ridotta autoregolazione degli impulsi, delle motivazioni
  • 97. Ricostituzione (capacità di scomporre i comportamenti e di ricomporli) • Limitata capacità di analizzare i comportamenti e di elaborarne di nuovi • Incapacità di risolvere i problemi
  • 98. Valutazione del disturboValutazione del disturbo • Scala SDAI e SDAG • Torre di Londra: previsione, pianificazione • Test di matematica: memoria di lavoro, problem-solving • Test di attenzione uditiva • Test di attenzione visiva prolungata:Test delle campanelle per l’attenzione selettiva e attenzione sostenuta
  • 99. Altri StrumentiAltri Strumenti • Fluenza Categoriale • Fusione fonemica • Span • Corsi • Wisconsin
  • 100. Modalità d’interventoModalità d’intervento • Farmacoterapia:psicostimolanti, come il metilfenidato (Ritalin). Anche antidepressivi. - Molto usati in USA. - inibiscono i trasportatori della DA, aumentando il tempo di permanenza della DA - Inibiscono e regolano i comportamenti impulsivi.
  • 101. • Psicoterapia individuale e familiare -Tecniche comportamentali come la token economy. -Tecniche cognitivo- comportamentali. Cornoldi ha ideato un programma per lo sviluppo delle abilità di riflessione e di autocontrollo (“fermati, guarda, ascolta”)
  • 102. •Terapia multimodaleTerapia multimodale: combinazione: combinazione di farmacoterapia e psicoterapiadi farmacoterapia e psicoterapia