3. IN OGNI AMBITO…
Occorre conoscere la fisiologia della funzione per
comprenderne la patologia
4. COMPETENZE - REQUISITI -
PROCESSI
PREMESSA
• Conoscere la fisiologia di una funzione per
comprendere lo stato disfunzionale di quella
stessa funzione.
• Indagine sul processo di apprendimento della
lettura (svincolato dalla elaborazione e dalla
cultura).
• La lettura è un processo molto complesso che
coinvolge una pluralità di azioni.
• Attiene alla cognizione.
5. COMPETENZE - REQUISITI -
PROCESSI
PREMESSA
• Natura mentale delle funzioni lettorie e
scrittorie.
• Attivazione di processi in sinergia
• Elevato automatismo.
• E’ impossibile non leggere.
6. CHI LEGGE È LA MENTE
La lettura è un processo molto complesso che
coinvolge una pluralità di azioni, da quelle
percettive, alle simboliche ed intellettive: il loro
coordinato svolgimento attiene infatti alla
funzione trasversale che si individua come
cognizione.
7. COMPETENZE - REQUISITI -
PROCESSI
3 sono le competenze compositive della lettura:
- DECIFRAZIONE DEI SEGNI
- DECODIFICA DELLA SCRITTURA
- LA COMPETENZA NEUROPSICOLOGICA
8. COMPETENZE - REQUISITI -
PROCESSI
1. La decifrazione dei segni: riconoscimento dei segni,
in sequenza da sinistra a destra e loro associazione
ai suoni corrispondenti (strumentalità).
2. La decodifica della scrittura: comprensione del
messaggio o significato consistente nella
elaborazione cognitiva degli indizi percettivi in una
realizzazione significativa del testo, sulla base dei
processi di anticipazione o di predizione. (I processi
sottostanti la comprensione sono parzialmente
indipendenti da quelli sottostanti la decodifica. Sono
eventi diversi).
9. 3. La competenza neuropsicologica: organizza e
coordina le azioni complesse e i coordinamenti
psichici che nell’insieme consentono al meglio le
funzioni esecutive o cognitive.
10. PROBLEMA TECNICO: LA
DECODIFICA
Quale modalità segue il soggetto lettore per
tradurre in significato la parola scritta?
DUE ORIENTAMENTI ESSENZIALI
ANALITICO SINTETICO
11. un processo fonetico-sillabico:
progressiva
associazione di segni a
suoni e quindi a
significati, secondo una
biunivoca corrispondenza
tra lettere e suoni fino
alla sintesi nella parola.
un processo che parte
dalla parola intera: la
lettura ha inizio da un
pattern visivo unitario,
quindi dall’approccio
alla parola intera, da cui
procede verso momenti
più analitici, ai grafemi..
ANALITICO
SINTETICO
12. LA LETTURA COME AUTOMATISMO
RICHIEDE
orientamento visuo-motorio fisso, da sinistra
a destra e dall'alto in basso
percezione orientata delle lettere, nella giusta
direzione, es.d-b, p-b
comprensione del significato di parole e
strutture più ampie
corrispondenza suono-significato
interdipendenza tra analisi e sintesi.
13. REQUISITI ORGANICI E
PSICHICI
AMBITI DI REQUISITI
Funzione neurologica
Funzione sensoriale
Funzione psicomotoria
Funzione intellettiva
Funzione cognitiva
Funzione emotivo - affettiva
Funzione linguistica
14. Funzione neurologicaMinimali neurologici
•vista, discriminazione
visiva, sintesi visiva
•udito, discriminazione
uditiva, sintesi uditiva
•integrazione sensoriale
•sufficiente span visivo
•percezione sinistra-destra
•percezione analitica
•percezione di successioni
nello spazio
FFuunnzziioonnee sseennssoorriiaallee
15. Funzione psicomotoria stabilizzazione lateralità
organizzazione spazio-temporale
regola l’intelligenza
indicatore generale e’ la logica
inerisce l’elaborazione delle
informazioni
effetti sull’efficacia del
comportamento
e’ parzialmente misurabile
Funzione intellettiva
16. Funzione emotivo - affettiva motivazione
interesse
controllo fonologico
sufficiente sviluppo linguistico
associazione grafema - fonema
Funzione linguistica
17. Nelle prestazioni ottimali le funzioni sono
efficienti e operano in regime di coordinamento,
simultaneità e reciprocità.
La corteccia viene impegnata:
in parallelo tra i due emisferi,
con processi inter-emisferici congiunti ,
in velocità,
con interessamento integrale del cervello e
della corteccia cerebrale a livello inter-emisferico.
18. SI COMINCIA DALLA PAROLA:
IL PRIMATO DEL GLOBALE
singole lettere sono percepite ed
identificate più accuratamente
se organizzate all’interno di
una parola, piuttosto che
presentate isolatamente o
all’interno di una pseudo-parola.
12/10/14
ANALITICO
parola intera
come unità base
del processo di
decodifica
La maggior efficacia della parola SINTETICO
intera è solo apparente. Dipende
soprattutto dalla relativa
costanza con cui le lettere si
posizionano e si succedono
nelle sequenze che definiscono
le parole.
unità base: singole
lettere o gruppi di
lettere (unità
ortografiche), o
sillabe
19. EFFETTO DI SUPERIORITÀ DELLA
PAROLA RISPETTO AI GRAFEMI O
ALTRI GRUPPI DI SEGNI
Per Baron le singole lettere vengono
meglio percepite ed identificate se
inserite all’interno di parole.
Mc Clelland individua 2 processi che
consentono la lettura fluente:
1. PROCESSO LESSICALE
2. PROCESSO SEMANTICO O DI
COMPRENSIONE
In entrambi i casi, piattaforma del lavoro
mentale è la parola, in quanto stringa di
lettere dotata di significato.
20. GIÀ PIAGET…
…sosteneva che la lettura tende all’insieme.
Più precisamente il primo approccio è
SINCRETICO, massivo, indistinto alla
parola o all’enunciato; fa seguito la
capacità del bambino di smontare il tutto
in parti (ANALISI) rimontarlo avendo
compreso le relazioni tra le lettere e le
parole (SINTESI)
21. LA PAROLA INTERA COME UNITÀ BASE S.PERINI 1994
La configurazione globale della parola rappresenta una
caratteristica sufficientemente discriminante,
capace, cioè, di guidare il suo riconoscimento e la sua
decodifica.
Ma è soprattutto l’alto livello di controllo cui la parola
intera si presta a farne l’unità base ottimale.
Sulla parola più che sulle singole lettere sono, infatti,
agevolmente applicabili sia procedure di controllo
strutturale dello stimolo, che procedure istruzionali
capaci di ridurre gli errori che normalmente hanno
luogo nei momenti iniziali del processo di
apprendimento.
12/10/14
22. PAROLA -
SIGNIFICATO...
Attività apprenditiva
12/10/14
FFuunnzziioonnii ppeerrcceettttiivvee
FFuunnzziioonnii iinntteelllleettttiivvee
FFuunnzziioonnii aaffffeettttiivvoo -- rreellaazziioonnaallii
23. ...NELLA PERCEZIONE
ʮ movimento oculare nello span percettivo
ʮ span occhio-voce
ʮ presenza nella parola di lettere “dominanti”
ʮ velocità di lettura
ʮ presenza di sub-vocalizzazioni nella lettura silenziosa
Span: campata, tratto, intervallo,
distanza tra due estremità,ecc.
24. Si è rilevato infatti che...
Nella parola è maggiore il numero degli elementi discriminanti
(stimoli percettivi), i segni grafici.
La discriminazione fra due parole è più facile che fra due
lettere.
Più difficilmente le parole sono simili come molte coppie di
lettere.
Parole brevi vengono riconosciute meglio e più rapidamente
rispetto a parole lunghe, parole bisillabe (cane) meglio di
parole polisillabe (tavolo)”.
25. ...inoltre...
Parole che rispettano l’alternanza di vocale e
consonante (mela, camera), sono riconosciute meglio
di parole in cui tale sequenza sia:
- alterata (fiore, treno)
- complicata dalla presenza di doppie
- complicata dalla presenza di due vocali (binomi)
- complicata dalla presenza di due o più consonanti
contigue (digrammi)
Digramma:
gruppo
di due lettere
che rappresenta
un solo suono:
es. ch in pochi
sc - gn - gl
26. ...NELL’INTELLETTIVITÀ...
Procedure istruzionali
(di apprendimento e correzione dell’errore)
facilmente applicabili nei confronti
della parola più che delle lettere
maggiore
presenza
cognitiva =
casa, mela,tavolo
Parole di significato noto
tipo, cromo,codice
Parole ignare
intervento
della
correzione
esterna
immediata presenza della comprensione del significato
28. AZIONI COGNITIVE
TEORIE
Javal: Durante la lettura i movimenti oculari
non procedono in modo lineare e continuo ma
alternano movimenti rapidissimi (saccadi o salti
saccadici) e pause (fissazioni) durante le quali si
fissa l’immagine sulla retina. La mente
percepisce i grafemi ed elabora l’informazione
operando anche l’attribuzione di significato.
Buzan: Nel leggere gli occhi si spostano con una
serie di pause e di rapidi salti. L’azione del
leggere consiste in un alternarsi di fissazioni e di
salti in avanti e talvolta di regressioni.
29. AZIONI COGNITIVE
TEORIE
Baccino: I movimenti degli occhi non
corrispondono esclusivamente alla funzione
oculomotrice ma sono orientati anche da
processi cognitivi inerenti le caratteristiche
linguistiche del testo da leggere.
Indagini con immagini filmate: Testimoniano
che l’azione del leggere consiste in un
alternarsi di salti in avanti, fissazioni e
talvolta di regressioni.
30. LE 3 AZIONI COGNITIVO-LETTORIE
L’azione del leggere consiste in un
alternarsi di
- fissazioni,
- salti in avanti
- regressioni.
31. SALTI IN AVANTI O SACCADES O SALTI
SACCADICI
…..sono gli spostamenti verso destra che l’occhio
e la mente compiono tra due fissazioni (campo
saccadico) e sono regolati da diversi fattori di
natura visiva e cognitiva.
momento visivo momento cognitivo
salto in avanti tra
due fissazioni
abilità predittiva
I
salti saccadici permettono la lettura in posizione foveale, non essendo sufficiente solo .
Tanto più è esteso il campo saccadico, quanto più si riduce il numero
delle fissazioni ed aumenta la velocità lettoria.
32. DUE MOVIMENTI
1. Movimento visivo: regolato da sinistra a destra, dall’estensione del
campo di fissazione e da quella del potenziale campo visivo del lettore,
sempre in direzione sinistra-destra.
Se il campo visivo è superiore al salto in avanti tra due fissazioni,
l’occhio si spinge troppo in avanti e deve dar luogo a un lavoro di
compensazione o di conferma o verifica del testo letto/intuito, attivando
una serie di compensazioni di diverso segno strategico: la regressione
percettiva per polarizzare una lettera o un gruppo, oppure la invenzione
cognitiva con cui il lettore ipotizza rapidamente cosa ritiene ci sia scritto
nella parola non percepita.
33. 2. Movimento cognitivo: azione combinata di apprendimento e conoscenza
che consente alla mente di spingere l’intuizione del testo verso destra,
l’ipotetica decodifica del messaggio scritto. E’una azione cognitiva di
diversa estensione (campo cognitivo), dipende dall’abilità predittiva del
pensiero sulla base di funzioni psichiche: la conoscenza del contesto, la
comprensione della parte già letta, l’autostima e l’abitudine a formulare
ipotesi, la reversibilità del pensiero, la competenza lessicale e sintattica, la
simbolizzazione ecc.
Se il campo cognitivo è inferiore al salto in avanti tra due fissazioni (campo
saccadico), la lettura rallenta e si fa incerta per insufficiente comprensione.
Se invece è superiore, il lettore può far ricorso alla diade funzionale della
regressione percettiva o della invenzione cognitiva.
34. LE FISSAZIONI
Sono i movimenti in cui l’occhio sospende il nistagmo
(inibizione saccadica), fissa una posizione e si ferma
un attimo per registrare una o più lettere attorno a
tale punto (polarizzazione), quindi procede verso un
altro punto più avanti verso destra, o nella riga
sottostante.
In questa fase avviene le lettura nel senso di
decifrazione delle lettere, gruppi di lettere o parole
che compongono il campo di fissazione o span
percettivo.
36. NEL LETTORE ABILE …
• Alla parola viene dato immediato significato
sulla base degli elementi grafici percepiti durante
la brevissima pausa per annotare qualche lettera,
in un arco del continuo grafico che è detto campo
di fissazione.
• Si fanno salti e fissazioni lungo la linea scritta
entro la quale si sintetizzano i segni e le parole.
• I movimenti oculari procedono con ritmo regolare
da sinistra a destra, sviluppando successivi atti
di fissazione e spostamenti, in leggero anticipo
rispetto al testo da leggere, così da cogliere
globalmente le parole e il testo.
37. Lettore abile
ricezione visiva
non sull’intero campo
sezione di 2 o 3 grafemi
tratti pilota
processi anticipatori o predittivi
sul senso delle parole.
38. L’ESPLORAZIONE OCULARE SEGUE
UNA PARTICOLARE STRATEGIA
SELETTIVA.
Quali elementi grafici (lettere) sono
percepite?
Opinioni diverse:
Prima sillaba della parola
Prime 3 lettere
Prima si percepiscono le forme chiuse (es.
O, D, Q) poi quelle aperte, oppure si
percepiscono più facilmente le forme che
presentano spigoli ( es. Z, R, K, X)
39. INOLTRE…
… l’esplorazione lettoria segue solitamente alcune tendenze:
- Le parole dotate di contenuto più di quelle funzionali
- Le parole più lunghe di quelle corte
- Le parole inconsuete più di quelle consuete
- Le parole non ripetute nel testo, più di quelle ripetute
- Le parole non prevedibili, più di quelle prevedibili
Incide anche una forte variabilità individuale da far risalire a :
- Condizioni soggettive ( cultura, possesso lessicale, abilità
predittiva e autostima)
- Condizioni contestuali( caratteri grafici, posizione spaziale,
colore, ecc.)
40. PER RIASSUMERE SULLE
FISSAZIONI…
Un lettore abile: procede ordinatamente da
sinistra a destra e con tempi omogenei di
fissazione.
Un lettore non abile: procede disordinatamente
da una fissazione all’altra e con tempi più
lunghi, ritorna spesso indietro,senza riuscire a
decifrare adeguatamente il testo.
La fissazione determina la qualità del processo
percettivo e cognitivo essenziale per la lettura.
Più ampi risultano i momenti di fissità (estensione
del campo di fissazione), quindi meno numerosi,
più veloce è la lettura .
41. LE REGRESSIONI CCeennttrroo SSttuuddii IITTAARRDD
…. si determinano all’interno della stessa riga da destra
verso sinistra o verso la riga precedente.
Si dividono in :
•regressioni intenzionali: il lettore si vuole sincerare di
quanto percepito o letto;
•regressioni inintenzionali: abitudini o automatismi che
contrastano il procedere in avanti e che inducono a
ripetere parti di parole o parole, ovvero ad inciampi o
interruzioni.
42. MOVIMENTO DEGLI OCCHI DURANTE
LA LETTURA
Cornoldi: il soggetto che legge compie dei movimenti oculari
spostandosi da un punto all’altro del testo e fissando solo
alcuni punti che gli servono come indizi da cui inferire il
resto del testo scritto.
Il lettore in difficoltà non è in grado di compiere
spostamenti regolari, spesso l’occhio perde la direzionalità,
si sposta troppo in avanti e è costretto a tornare indietro.
Nel frattempo quanto era stato rilevato e conservato in
memoria a breve termine può essere andato perduto e
quindi il lettore è costretto a riesaminare nuovamente
tutto il testo.
La fissazione, l’ampiezza, il tempo e la sua linearità,
dunque rappresentano il processo percettivo e cognitivo
essenziale per la lettura e ne determinano la qualità.
43. MOVIMENTO DEGLI OCCHI
DURANTE LA LETTURA
L’esplorazione lettoria non considera tutte le parole ma
alcune, secondo queste tendenze:
– le parole più dotate di contenuto più di quelle
funzionali,
– le parole lunghe più di quelle corte,
– le parole con particolari caratteri grafici più delle altre,
– le parole inconsuete più di quelle consuete,
– le parole non ripetute nel testo, più di quelle ripetute,
– le parole non prevedibili, più di quelle prevedibili.
Permane una forte variabilità individuale nella lettura.
Vi incidono anche condizioni soggettive (cultura,
possesso lessicale, abilità predittiva, autostima) e
contestuali (caratteri grafici, posizione spaziale, colore)
44. IL SENSO DEI MOVIMENTI
OCULARI
Le teorie che affermano un’interazione tra motorio e cognitivo sono:
1. MODELLO DELL’IPOTESI OCCHIO-MENTE di Just e Carpenter;
2. MODELLO ATTENZIONALE DEL MECCANISMO DI GUIDA
DELLO SGUARDO di Morrison;
3. MODELLI DI STRATEGY & TACTIS di O’ Regan;
Dunque … la motilità oculare non è riducibile a dinamiche neuro- muscolari,
ma sembra coinvolgere l’attività cognitiva più diffusa , l’attenzione
intenzionale del soggetto e la tendenza a scorrere in avanti.
45. IL SENSO DEI MOVIMENTI OCULARI
• Modello dell’ipotesi occhio-mente di Just e Carpenter:
associazione dell’attenzione al procedere sequenziale dello
sguardo, con spostamento alla parola successiva solo al
termine del trattamento della precedente.
• Modello dell’attenzione del meccanismo di guida dello
sguardo di Morrison: dissociazione dell’attenzione dalla
posizione dello sguardo, poichè la prima procede in
direzione para-foveale a un pre-trattamento della parola
seguente orientando così i salti saccadici e se la parola
para-foveale è rapidamente identificata, l’attenzione passa
alla successiva, allungando così i saccadi.
46. IL SENSO DEI MOVIMENTI OCULARI
Modello di Strategy & Tactis di O’Regan:
• il procedere oculomotorio verso destra può essere modificato da
tattiche locali.
• tendenza è verso il centro della parola e nel caso di caduta non
centrale, la parola viene rifissata più volte, determinando un
allungamento del tempo di fissazione.
• scorretti meccanismi oculomotori danno luogo a reiterate
fissazioni della parola.
• La motilità oculare coinvolgere l’attività cognitiva più diffusa,
l’attenzione intenzionale del soggetto e la tendenza a scorrere in
avanti.
• La lettura è costituita in gran parte dal lavoro mentale ma è
inseparabile dai movimenti del corpo che riguardano i muscoli
che comandano la motilità oculare e quelli che regolano
l’adattamento alla distanza dell’oggetto. La loro corretta fisiologia
è essenziale per la lettura razionale.
47. I BUONI LETTORI :
percepiscono con un solo colpo d’occhio larghe parti del testo e
riescono a leggere una riga scritta a macchina in tre momenti di
fissità visiva.
godono di un vasto campo visivo che permette loro di ridurre al
minimo i momenti di fissità dello sguardo per ogni riga.
Il tempo di fissità è variabile in relazione sia al lettore che al
tipo di testo ed è migliorabile.
Capienza, numero e tempo delle fissazioni sono all’origine della
velocità nel leggere.
Per alcuni si percepisce la prima sillaba della parola, per altri le
prime tre lettere, per altri ancora la selezione percettiva è
regolata dai principi gestaltici della forma quindi si percepiscono
le forme chiuse invece che quelle aperte, le forme che presentano
spigoli.
48. MINIMALI NEUROLOGICI
Orientamento visuo- motorio da sinistra a destra
e dall’alto in basso;
Schemi visuo- motori crociati;
Corretto funzionamento del reticolo corticale;
Corretto scambio inter-emisferico.
49. FOVEA: Posizione centrale della retina,
che permette nella lettura una visione più
discriminata
PARA-FOVEA: Posizione laterale della
retina che dà luogo alla discriminazione
visiva non centrale. Nella lettura
parafoveale l’occhio è direzionato alle
sezioni di destra o di sinistra della parola
o della riga, sollecitando principalmente il
lavoro dell’emisfero controlaterale.
50. DINAMICITA’ E MOTRICITA
Lettura come processo:
• Dinamico
• Foveale e parafoveale
• Predittivo
51. Dinamico perché:
– Dinamicità tra percezione e predizione.
– Dinamicità e reciprocità tra azioni percettive e
cognitive.
• Comprensione del linguaggio mediata dai
neuroni specchio come per il comportamento
motorio.
• Componente motoria mediatrice di quella
semantica.
• Prossimità tra motricità e linguaggio.
52. Foveale e parafoveale perché:
• LETTURA FOVEALE (nella parte centrale della retina): lettura della parte
centrale della parola o della riga.
Lavorano entrambi gli occhi e entrambi gli emisferi.
• LETTURA PARAFOVEALE (laterale).
Lavora l’emisfero controlaterale.
– Connessione tra lettura foveale e parafoveale.
– Azione cognitiva indietro (retroattiva) e in avanti (proattiva).
– Intreccio tra percezione e predizione.
53. Predittivo perché:
Si susseguono queste fasi in successione:
• Percezione
• Ipotesi sul significato
• Verifica sul testo
• Comprensione del testo
54. LA LETTURA PREDITTIVA
LETTURA DINAMICA FRA FOVEA- PARA-FOVEA
L’unità di lavoro della lettura è dunque LA
PAROLA.
La parola scritta non viene discriminata nella sua
interezza ma in una parte:
- A carico della porzione centrale della retina , si
ha la lettura foveale, che privilegia la parte
centrale della parola o della riga, in cui lavorano
entrambi gli occhi e che richiede un
coordinamento sinergico tra i 2 emisferi;
- La lettura foveale antagonizza la lettura
parafoveale, laterale in cui lavora invece
principalmente l’emisfero controlaterale
55. CONNESSIONE TRA LETTURA FOVEALE
E PARAFOVEALE CHE CONSENTE:
- un’azione cognitiva in dietro, retroattiva (che ha
la funzione di confermare la correttezza della
parte letta)
- ed un’azione cognitiva in avanti, proattiva (che
ha lo scopo di anticipare ipotesi sulla parte da
leggere)
56. LETTURA, MOTRICITA’ E
NEURONI SPECCHIO
Le zone del linguaggio sono interessate da
un’ampia diffusione dei neuroni specchio o
neuroni dell’empatia, che permettono di
percepire le intenzioni e sensazioni.
Si tratta infatti di un SISTEMA
NEUROLOGICO che attiva gli stessi
codici sia nel compiere un’azione che
nell’osservare la stessa azione in altri
soggetti, pertanto lavora in relazione a sé
ed all’altro da sé.
57. LA DINAMICA PREDITTIVA
Il duplice processo percettivo e cognitivo si realizza
con seguente successione di atti che va a
configurarsi come Metodo inferenziale:
PERCEZIONE
IPOTESI SUL SIGNIFICATO
VERIFICA SUL TESTO.
58. PROVE DELLA LETTURA
PREDITTIVA
Velocità- rapidità
Lapsus/ Errori morfologici
Invenzioni
Cecità ai refusi
Perdita di comprensione nella lettura analitica
Capacità di leggere enunciati incompleti o scorretti
La pre- conoscenza del testo migliora la lettura
Un efficiente lessico migliora la lettura.
59. PROVA DI PREDITTIVITÀ CON
ENUNCIATI INCOMPLETI E
SCORRETTI
“Secondo un pfrosseore dlel’Unviesrità di
Cmabrdige, non imorpta in che oridne
apapaino le lettere in una paolra, l’uinca
csoa inorpate è che la pimra e la ulimta
letetra siano nel ptoso gituso. Il riustlato
può serbmare cnofsuo e noonstatne ttuto si
può leggere sezna mloti prleobmi. Qesuto si
dvee al ftato che la mtene uanma non lgege
ongi lettera una ad una, ma la paolra nel
suo isineme. Cuorsio, no?”
60. PInR cOonVcluEs iDonEe:LLA LETTURA PREDITTIVA
-La fisiologia normale della lettura è globale e
predittiva.
Chi legge è la mente.
La lettura è un processo reticolare.
La lettura è predittiva.
La lettura sintetica o fusionale è patologica.
61. IN CONDIZIONI NORMALI…
1. L’occhio getta uno sguardo più o meno rapido
sulla linea della scrittura, durante il quale
isola alcuni segni;
2. Sulla scorta dei segni percepiti, il lettore lancia
ipotesi, formula congetture, su ciò che ritiene ci
sia scritto, pertanto procede per via induttiva ,
a salti ipotetici, lungo il testo;
3. Proseguendo nella linea di scrittura verso
destra, il lettore raccoglie visivamente altri
grafemi che gli consentono di confermare o
meno la giustezza di ciò che ha appena letto/
ipotizzato, e quindi di lanciare atre predizioni
sul testo che legge, e così legge.
62. DUNQUE….
Nel lettore abile lettura strumentale
(decifrazione, lettura in senso stretto) e lettura
come comprensione coincidono… si compie cioè
una giusta SEGMENTAZIONE … il lettore non
abile legge isolatamente le lettere e procede per
successive fusioni, quindi cade nella sillabazione.
63. LA SEGMENTAZIONE
Capacità umana di percepire visivamente, e ad
un tempo di decodificare , l’insieme e la sua
componente elementare ( il tutto e la parte).
Si suddivide in:
- SEGMENTAZIONE FONETICA (percepire e
tradurre i singoli segni grafici e coniugarli
simultaneamente con gli altri segni nelle parole
… dunque è la capacità di comprendere ed
utilizzare i fonemi nelle parole);
- SEGMENTAZIONE LESSICALE (cogliere le
singole parole entro gruppi di parole …. che si
traduce nella capacità di comprendere ed
utilizzare i lessemi in enunciati)
64. LETTURA RAZIONALE (ZIELKE)
• Lettura regolata dal pensiero.
• Correlazione tra la comprensione di ciò che si
legge e la velocità.
• La comprensione del testo fa leggere meglio.
• La velocità di lettura incrementa la
comprensione.
65. LETTURA RAZIONALE (ZIELKE)
• La lettura è azione del pensiero
• Si legge per gruppi di lettere
• Si legge per salti, fissazioni e regressioni,
• Indicatore della lettura è la velocità
• Diversità di tecniche di lettura nei diversi tipi di testi
• La velocità di lettura dipende dal tipo di testo, dal
contenuto, dallo scopo del testo.
• La velocità è funzionale alla comprensione
• La comprensione è funzionale alla velocità
• Comprensione e velocità procedono in parallelo
• L’esercizio può raddoppiare la velocità di lettura
• Non esiste un ritmo ottimale di velocità
• La velocità può raggiungere livelli elevati