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Le molecole biologiche
La dieta mediterranea
A cura del prof. Antonio Belardo
L’UFM è stata creata per i ragazzi ad integrazione del libro di
testo ed inserisce lo studio delle molecole biologiche in un ambito
dedicato in modo più specifico all’educazione alimentare. La
presentazione si conclude con una proposta di esercitazione che
consente loro di calcolare, sulla base di quanto hanno ingerito in una
giornata, l’introito calorico oltre che la quantità di zuccheri, grassi
e proteine. Ciò consentirà loro di verificare, confrontando i dati con
quelli proposti dalla dieta mediterranea, se si sta seguendo un
regime alimentare corretto.
LA DIETA MEDITERRANEA
Il termine "DIETA"
definisce le abitudini
alimentari e
l'organizzazione di più
razioni alimentari nel
tempo. Seguire una
dieta significa trarre i
massimi vantaggi in
salute ed efficienza
fisica dal cibo.
La dieta
mediterranea è
caratterizzata da
alimenti di origine
vegetale
provenienti da
cereali, legumi,
frutta ed ortaggi,
da alimenti di
origine marina quali
il pesce e da un tipo
di grasso come l’olio
d’oliva.
L'alimentazione di tipo
mediterraneo contiene
mediamente:
• - 58-65% di Glucidi dei quali
l'80% di glucidi complessi (pane
integrale, pasta, riso, mais, ecc.) e
il 20% di zuccheri semplici
• - 10-15% di Proteine delle quali il
60% di origine animale (carni
soprattutto bianche, pesce
azzurro, ecc.) e il 40% di origine
vegetale (fagioli, ceci, lenticchie e
legumi in genere)
• - 25-30% di Grassi (olio di oliva in
prevalenza, burro, strutto, ecc.).
• Frutta e verdura di stagione
occupano un posto di primo piano
per la loro caratteristica di
fornire vitamine, minerali,
antiossidanti e fibre.
La ripartizione dei pasti si
articola normalmente su cinque
momenti giornalieri, tre principali
(prima colazione, pranzo e cena) e
due di sostegno (spuntino di metà
mattinata e merenda).
RICORDA!
• 1 grammo di protidi e di glucidi forniscono
all’organismo 4 Kcal, mentre 1 grammo di grassi
forniscono ben 9Kcalorie;
• una dieta è equilibrata quando l’apporto calorico è
dato per il 10-15% dalle proteine (per metà di
origine animale e per l’altra metà di origine vegetale),
• lipidi per il 25-30% (per un terzo di origine animale e
per due terzi di origine vegetale),
• glucidi per il 58-65%;
• devono essere presenti alimenti crudi per assicurare
l’apporto di vitamine.
I Glucidi o carboidrati
Sono la principale fonte energetica
dell'organismo. Partecipano anche alla
costituzione di fattori vitaminici, di sistemi
enzimatici, nelle strutture cellulari come il
DNA e le membrane delle cellule.
In base alla facilità di utilizzazione e
assimilazione si distinguono in:
• - Monosaccaridi: glucosio, fruttosio,
galattosio, ribosio, deossiribosio
• - Disaccaridi: maltosio, lattosio e saccarosio
• - Polisaccaridi: amido, glicogeno, cellulosa.
I disaccaridi
I disaccaridi , formati da 2 monosaccaridi , sono il saccarosio (glucosio
α+fruttosio) che è lo zucchero comune, contenuto nella barbabietola o nella
canna da zucchero, il maltosio (glucosio α+glucosio α) presente nei cereali) , il
lattosio (glucosio α+galattosio) contenuto nel latte).
I polisaccaridi
L’unione di tante molecole di glucosio a formano l’amido o il glicogeno, l’unione di tante
molecole di glucosio β formano la cellulosa
Nei muscoli e nel fegato vengono
immagazzinati sotto forma di Glicogeno
(associazione di più molecole di
glucosio), mentre nelle cellule e nel
sangue si trovano sotto forma di
Glucosio.
Sono di facile digeribilità ed il loro
surplus si trasforma in grasso
sottocutaneo di riserva.
Alimenti
particolarmente
ricchi di glucidi
sono il pane, la
pasta alimentare,
il riso, i legumi, il
mais, le patate, lo
zucchero, il
miele.
INDICE GLICEMICO
Un aspetto che molti ritengono
strettamente legato alla dieta
mediterranea è un elevato INDICE
GLICEMICO (misura della velocità con
la quale un alimento provoca l'aumento
della glicemia, quindi l'entità della
risposta insulinica).
I.G. di vari alimenti
Nella dieta mediterrena l’indice
glicemico è tenuto sotto controllo da
fattori che riducono la velocità di
assorbimento degli zuccheri come la
presenza di grassi insaturi o fibre
idrosolubili.
Nel caso della pasta influisce anche il
tempo di cottura, più è al "dente" più si
allungano i tempi di digestione e
assorbimento, quindi più basso risulta
l'indice glicemico.
Influenza dell’I.G. sul
metabolismo
• miglioramento dei lipidi plasmatici e
riduzione della massa grassa,
mantenendo quella magra,
somministrando diete a basso I.G.
• riduzione della potenziale capacità
d'utilizzazione lipidica a scopo
energetico dopo aver consumato un
pasto ricco di carboidrati a elevato I.G.
I Glucidi e lo sport
L'assunzione di carboidrati a basso
indice glicemico (I.G.) prima di un
impegno muscolare prolungato è
capace di esercitare diversi effetti
positivi:
• livelli glicemici più stabili per tempi
d'esercizio più prolungati;
• risposta insulinica moderata con minor
interferenza sul metabolismo lipidico;
• miglioramento della prestazione;
• minore produzione di acido lattico
rispetto a un pasto a elevato I.G.;
• ritardo nell'insorgenza della “fatica”.
Le proteine
Le proteine sono polimeri formati da una sequenza di
“mattoncini” chiamati amminoacidi. Ogni amminoacido è formato
da un atomo di carbonio centrale C circondato da quattro gruppi:
un gruppo amminico NH2, un gruppo carbossilico COOH, un atomo
di idrogeno H ed un radicale R che varia a seconda
dell’amminoacido (ve ne possono essere 20 tipi differenti)
I 20 amminoacidi che costituiscono le proteine
Formazione di un dipeptide
L’unione tra due
o più amminoacidi
forma la proteina.
L’unione tra due
amminoacidi avviene
con l’eliminazione di
una molecola d’acqua
Struttura delle proteine
Le proteine
Le unità più semplici che le costituiscono sono
gli amminoacidi. Otto di questi sono definiti
aminoacidi essenziali, in quanto non
sintetizzabili dall'organismo che deve perciò
introdurli con l'alimentazione (leucina,
isoleucina, valina, lisina, triptofano, metionina,
fenilalanina e treonina).
La loro provenienza può essere animale (carni,
formaggi, latte, uova, pesci) o vegetale
(farinacei, verdure, legumi, frutta)
Una dieta mediterranea
sana ed equilibrata fornisce
a sufficienza tutti i nutrienti
e gli aminoacidi necessari.
Alcuni alimenti come il pesce,
le uova, carne, latte e
formaggi contengono
aminoacidi essenziali in
maniera non trascurabile
L'amminoacido presente in quantità
minore nel singolo pasto viene definito
"AMMINOACIDO LIMITANTE" in
quanto condiziona la sintesi proteica
anche degli altri aminoacidi. Ad esempio
nei legumi sono la metionina e la cisteina,
nei cereali è in genere la lisina, nel mais
la lisina e il triptofano, nel riso la lisina e
l’isoleucina
L'unione dei legumi con
i cereali permette di
aggirare questo
ostacolo offrendo un
buon bilanciamento di
proteine ad alto valore
biologico. Fa eccezione
l'uovo che si colloca ai
primi posti nella scala
degli alimenti che
valuta la completezza
delle proteine
assimilabili.
Accoppiamenti vegetali per un
migliore bilanciamento proteico
• cereali integrali-legumi (ottima)
• cereali integrali-latte e derivati (buona)
• semi oleosi-legumi (buona)
• legumi-latte e derivati (discreta)
• semi oleosi-cereali integrali (discreta)
• semi oleosi-latte e derivati (discreta)
Proteine e sport
• Negli SPORT a forte impegno
muscolare vengono
metabolizzati soprattutto gli
aminoacidi a catena
ramificata (leucina, isoleucina
e valina) e vengono utilizzate
proteine come fonte
energetica pari a circa il 5-10%
del totale.
• Lo Sportivo necessita
giornalmente di proteine in
ragione di 1,4-2 g/kg di peso
corporeo
Eccessi di proteine
Il surplus proteico
• va a costituire il grasso sottocutaneo di riserva
• determina la formazione di un eccesso di scorie azotate
che ostacolano la ricostituzione di nuove strutture cellulari
(anche muscolari)
• produce ammoniaca, un residuo tossico che, a livello
epatico, viene trasformata in urea per essere poi eliminata
dai reni
• innalza la colesterolemia, fattore che favorisce l'insorgere
dell'arteriosclerosi
• contribuisce a far perdere calcio alle ossa e quindi
predispone all'osteoporosi
• aumenta anche la putrefazione intestinale con maggiore
possibilità di patologie all'apparato digerente.
Una dieta mediterrenea bilanciata non porta a rischi di questo
tipo
I GRASSI
Possono presentarsi come acidi grassi saturi e
insaturi:
• gli Acidi grassi saturi presentano un legame
molecolare più solido e di difficile scissione nel
processo digestivo, quindi di laboriosa digestione
ed assorbimento (acido stearico, butirrico,
capronico, palmitico, arachico, ecc.). Sono
contenuti soprattutto in alimenti come carni,
latticini, strutto, ecc… Ne fanno parte anche i
grassi idrogenati, spesso di natura vegetale
(insaturi), ma artificiosamente resi saturi;
• gli Acidi grassi insaturi hanno un legame chimico
più debole, quindi di più facile digeribilità e
assorbimento (acido oleico, linoleico, linolenico e
arachidonico). Sono contenuti principalmente
nell'olio di oliva, mais, soia e olio di fegato di
merluzzo.
Possono essere sia origine animale (latte, burro,
lardo, strutto, ecc.) che vegetale (olio di oliva e
di semi, alcune margarine, ecc.)
Funzione dei grassi
I grassi in genere, oltre a fornire
energia, svolgono funzioni complesse e
specializzate a vari livelli cellulari. Sono
parte integrante dei fosfolipidi, dei
cerebrosidi (glicolipidi), del colesterolo
e di alcuni ormoni. Hanno una funzione
plastica nelle membrane cellulari. Sono i
fondamentali veicoli delle vitamine
liposolubili A, D, E, K
I grassi insaturi
Alcuni acidi grassi insaturi sono definiti
essenziali (acido linoleico, acido
linolenico e acido arachidonico) in quanto
non sono sintetizzabili dall'organismo
che deve necessariamente assumerli con
l'alimentazione. Importanti acidi grassi
insaturi derivanti dall’acido linolenico
sono gli omega 3 e gli omega 6 di cui è
ricca la dieta mediterranea
Gli omega 3 e gli omega 6
Oltre alla funzione energetica
• contribuiscono alla formazione delle membrane
cellulari
• regolano il tono della parete dei vasi sanguigni e
abbassano la capacità di aggregazione delle piastrine
• Agiscono nel contenimento del colesterolo e
dell'artrite reumatoide e sono necessari per le
funzioni cerebrali e nervose
• Agiscono come antiossidanti sui radicali liberi
• intervengono sul sistema di difesa immunitario, nei
processi infiammatori, sulla pressione e la viscosità
del sangue.
Dove trovarli
• Fonti primarie degli omega-3 sono i grassi di pesce
soprattutto dell'aringa, sardina, sgombro e salmone.
Inoltre l'olio di pesce, l'olio di lino, semi, noci, legumi
e foglie verdi.
• Fonti primarie degli omega-6 sono gli olii vegetali
spremuti a freddo (soprattutto di oliva, di girasole e
mais), vegetali a foglie verdi, cereali, legumi, noci e
semi
Tutti alimenti presenti nella dieta mediterranea
Il colesterolo
Alcuni grassi, soprattutto di origine animale,
hanno la caratteristica di contenere un elevato
tasso di COLESTEROLO che predispone a tutte le
malattie legate all'arteriosclerosi.
Il colesterolo, comunque, non è sempre da
condannare, infatti si distingue in:
• L.D.L.: lipoproteina a bassa densità che ha un ruolo
nella distribuzione nelle cellule di grassi e
colesterina. È il colesterolo che si accumula
nell'apparato cardiocircolatorio;
• H.D.L.: lipoproteina ad alta densità con funzione di
salvaguardia e riduzione di colesterolo L.D.L.
Una corretta dieta mediterranea tende a limitare
l'assunzione di colesterolo, specialmente del tipo
L.D.L. poiché dà la preferenza alle verdure,
pollame, olio di oliva e comunque oli di origine
vegetale, moderate quantità di alcol, tendendo a
limitare l'assunzione di uova (il tuorlo), carni
ghiandolari, manzo, prosciutto e insaccati, latte e
derivati
LE VITAMINE
Le VITAMINE sono indispensabili al
mantenimento delle condizioni
fisiologiche ottimali dell'organismo.
Agiscono come biocatalizzatori
(coenzimi) nei processi metabolici dei
nutrienti e nei processi energetici. Sono
anche dette "alimenti protettivi" in
quanto senza di esse le cellule non
riescono a costruire il protoplasma ed a
liberare energia
Classificazione delle vitamine
In relazione alla loro solubilità nei grassi
o nell'acqua si suddividono in:
• liposolubili: vitamina A, D, E, K;
• idrosolubili: vitamina B1, B2, niacina,
acido pantotenico, B6, biotina, acido
folico, B12, C
Dove trovarle
Per garantirsi
un apporto
ottimale di
vitamine vanno
privilegiate la
frutta e gli
ortaggi
freschi di
stagione molto
varia nei paesi
mediterranei
La presenza sul mercato di frutta e verdura
fuori stagione solitamente indica che il
prodotto ha subito una serie di trattamenti
che ne hanno alterato, spesso pesantemente, il
ricco patrimonio di principi nutritivi. Lo stesso
si può dire per la frutta cosiddetta esotica
che viene raccolta molto prima della naturale
maturazione. Inoltre, in molti paesi
extraeuropei è consentito l'utilizzo non
controllato di antiparassitari e fertilizzanti
vietati in Europa.
I cibi conservati possono perdere fino al 50%
e oltre del loro contenuto vitaminico di
partenza.
SALI MINERALI
I SALI MINERALI sono essenziali per lo
svolgimento di vari funzioni organiche. Sono
costituenti fondamentali delle cellule e dei
vari tessuti. Fanno parte di enzimi, della
mioglobina ed emoglobina, regolano gli scambi
osmotici cellulari e l'eccitabilità nervosa e
muscolare. Inoltre garantiscono l'equilibrio
acido-base del sangue (pH), regolano il
metabolismo idrico generale ed il volume del
sangue
Principali sali minerali
I principali sali sono: calcio,
cloro, ferro, fosforo, iodio,
magnesio, potassio, rame,
selenio, sodio, zinco, zolfo
I sali che necessitano in
quantità particolarmente
bassa, sotto i 100 mg al
giorno, sono detti
oligoelementi.
Gli alimenti che apportano
maggiormente i minerali
sono l'acqua, la frutta e le
verdure.
Le acque minerali sono una delle
fonti di sali.
Si definisce residuo fisso il contenuto solido totale
contenuto in 1Kg di acqua in seguito ad evaporazione a
180°C . Il contenuto solido coincide praticamente con la
salinità totale (salvo non siano presenti sostanze
organiche) e si misura in mg/l.
In base al residuo fisso le acque si classificano in:
Oligominerali con residuo fisso <200 mg/l
Medio minerali con residuo fisso 200-1000 mg/l
Durezza delle acque
• Per durezza delle acque si intende la quantità di elementi alcalino
terrosi (Be, Ca, Mg, Sr, Ba) in essa presenti a temperatura normale.
Viene in pratica riferita solo ai sali di Ca e Mg in quanto gli altri
elementi non sono quasi mai presenti.
• Durezza temporanea: è riferita solo ai soli bicarbonati e scompare con
l’ebollizione per precipitazione dei carbonati.
• Durezza permanente è dovuta agli altri ioni (SO4
--
,Cl-
) che non si
eliminano con l’ebollizione.
• La somma della durezza temporanea e quella permanente costituisce la
durezza totale.
• I valori della durezza vengono espressi in mg/l di CaCO3 (°dh) o in gradi
francesi (°F). Un grado francese corrisponde a 10 mg/l di CaCO3.
Acque molto dolci: <7 °F
Acque dolci: 7-14 °F
Acque poco dure: 15-22 °F
Acque mediamente dura: 23-32 °F
Acque dure: 33-54 °F
Acque molto dure: >54°F
FIBRE ALIMENTARI
La dieta mediterranea si distingue anche per l'alto contenuto di fibre alimentari che sono
componenti di aspetto filamentoso con funzione di "cemento" per i vegetali (verdura, frutta e cibi
integrali).
L'uomo, al contrario degli animali erbivori (ruminanti), non riesce a utilizzare le fibre a scopo
energetico.
In base alla loro solubilità in acqua si suddividono in idrosolubili e non idrosolubili.
• Fibre idrosolubili (Pectine, Galattomannani, Gomme, Mucillagini):
Vantaggi:
- non forniscono calorie
- nelle diete dimagranti aumentano il senso di sazietà in quanto, assorbendo acqua, aumentano di
volume
- catturando parte degli zuccheri, grassi e colesterolo ne rallentano i processi di assorbimento.
• Fibre non idrosolubili (Cellulosa, Emicellulose, Lignine):
Vantaggi:
- non forniscono calorie
- favoriscono lo svuotamento intestinale attivando la peristalsi (motilità)
- catturano parte del colesterolo, dei sali prodotti dalla bile e diverse sostanze tossiche.
Svantaggi:
- sono scarsamente tollerate in presenza di colite ulcerosa
- se ingerite in dosi elevate assorbono in parte minerali come il ferro, calcio e zinco
Benefici della dieta mediterranea
Una caratteristica importante legata agli
alimenti ad alto contenuto vitaminico e salino,
tipici della dieta mediterranea,  è la capacità
di contrastare l'azione negativa dei
RADICALI LIBERI. Questi sono prodotti di
"scarto" che si formano naturalmente
all'interno delle cellule del corpo quando
l'ossigeno viene utilizzato nei processi
metabolici per produrre energia (ossidazione)
Azione dei radicali liberi
• L'azione distruttiva dei radicali liberi è indirizzata
soprattutto sulle cellule, in particolare sui grassi che ne
formano le membrane (l’iperossidazione), sugli zuccheri e
sui fosfati, sulle proteine del loro nucleo centrale,
specialmente sul DNA (acido desossiribonucleico) dove
alterano le informazioni genetiche, sugli enzimi, ecc.
• L'azione continua dei radicali liberi si evidenzia
soprattutto nel precoce invecchiamento delle cellule e
nell'insorgere di varie patologie gravi come il cancro,
malattie dell'apparato cardiovascolare, diabete, sclerosi
multipla, artrite reumatoide, enfisema polmonare,
cataratta, morbo di Parkinson e Alzheimer, dermatiti, ecc.
• Gli agenti antiossidanti riportano l'equilibrio chimico nei
radicali liberi grazie alla possibilità di fornire loro gli
elettroni di cui sono privi
• L'organismo umano si difende naturalmente dai radicali liberi
producendo degli antiossidanti endogeni come la superossido
dismutasi, la catalasi e il glutatione. Superata una certa soglia
è necessario un apporto esterno di antiossidanti, in
particolare:
- Pigmenti vegetali: polifenoli, bioflavonoidi
- Vitamine: vitamina C, vitamina E, betacaroteni (provitamina
A)
- Micronutrienti ed enzimi: selenio, rame, zinco, glutatione,
coenzima Q10, melatonina, acido urico, ecc.).
• Gli agenti antiossidanti possono agire singolarmente o
interagire, proteggendosi a vicenda nel momento in cui
vengono ossidati.
• Va tenuto presente che ciascun antiossidante ha un campo di
azione limitato ad uno o due specifici radicali liberi. Pertanto
solo un'alimentazione completa ed equilibrata, come ad
esempio quella mediterranea, può garantire un'efficace
azione antiossidativa.
• Per garantirsi un sufficiente apporto giornaliero di
antiossidanti, gli esperti consigliano un'alimentazione
equilibrata ed un consumo giornaliero di almeno 5-6 etti di
frutta e verdura fresche e di stagione (due etti di frutta
e tre di verdura)
E il vino?
Nella dieta mediterranea è contemplato
un bicchiere di vino rosso a pasto.
L'alcol è considerato una minaccia per la
salute, ma da tempo si è scoperto che il
vino rosso, ovviamente in quantità
moderate, protegge in qualche modo
dalle malattie cardiovascolari
Il vino rosso blocca un composto
cellulare (endotelina-1) che si pensa sia
un fattore chiave nel favorire l'accumulo
di grassi nei vasi sanguigni.
Il merito è dei polifenoli, sostanze
presenti nella buccia dell'uva nera che
finiscono nel vino rosso. In passato i
polifenoli erano già stati tirati in causa
per spiegare la salubrità del vino rosso,
ma solo in virtù del loro potere
antiossidante.
La pizza un alimento
completo tipico della dieta
mediterranea
La pizza preparata con gli opportuni accorgimenti e associata ad un
regime dietetico equilibrato è in grado di rispondere ai fabbisogni
quotidiani di carboidrati, grassi, proteine, fibre, vitamine e minerali e
può costituire un' ottima alternativa ad un pasto completo.
Le materie prime della guarnizione servono ad arricchire la qualità
nutrizionale della pizza, aggiungendo alla base, costituita
prevalentemente da carboidrati, quantità adeguate di grassi, proteine
e micronutrienti; nel caso della tradizionale pizza margherita, l'olio
extravergine di oliva garantirà l'apporto dei benefici grassi vegetali e,
insieme ad essi, i preziosi polifenoli, sostanze ad attività antiossidante
che hanno la proprietà di contrastare i temibilissimi radicali liberi;
inoltre, è ricco di HDL (colesterolo che favorisce la pulizia delle arterie)
e di vitamine A,D,E,K.
La mozzarella (come tutti i formaggi), ricca di lisina e metionina
aggiungerà modiche quantità di proteine e grassi animali. Va sottolineato
che i grassi, sia vegetali che animali, non rappresentano solo una fonte
calorica, ma sono i principali responsabili della gradevolezza della pizza
ed è impossibile farne a meno se si vuole ottenere un buon prodotto.
Il pomodoro arricchirà il patrimonio nutrizionale completando la quota di
fibre, e, soprattutto, apportando il licopene (un altro prezioso
antiossidante) ed i sali minerali (tra cui gli utilissimi potassio, magnesio,
zinco e selenio).
ESERCITAZIONE
• Esercizio: Progettare una razione alimentare
giornaliera:
Usando i dati riportati nella tabella
nutrizionale degli alimenti fornita a lezione,
calcola il quantitativo calorico, la quantità di
zuccheri, di proteine e grassi ingeriti durante
un pasto giornaliero e confrontare i valori con
quelli suggeriti dalla dieta mediterranea.

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Molecole biologiche e la dieta mediterranea

  • 1. Le molecole biologiche La dieta mediterranea A cura del prof. Antonio Belardo L’UFM è stata creata per i ragazzi ad integrazione del libro di testo ed inserisce lo studio delle molecole biologiche in un ambito dedicato in modo più specifico all’educazione alimentare. La presentazione si conclude con una proposta di esercitazione che consente loro di calcolare, sulla base di quanto hanno ingerito in una giornata, l’introito calorico oltre che la quantità di zuccheri, grassi e proteine. Ciò consentirà loro di verificare, confrontando i dati con quelli proposti dalla dieta mediterranea, se si sta seguendo un regime alimentare corretto.
  • 2. LA DIETA MEDITERRANEA Il termine "DIETA" definisce le abitudini alimentari e l'organizzazione di più razioni alimentari nel tempo. Seguire una dieta significa trarre i massimi vantaggi in salute ed efficienza fisica dal cibo.
  • 3. La dieta mediterranea è caratterizzata da alimenti di origine vegetale provenienti da cereali, legumi, frutta ed ortaggi, da alimenti di origine marina quali il pesce e da un tipo di grasso come l’olio d’oliva.
  • 4. L'alimentazione di tipo mediterraneo contiene mediamente: • - 58-65% di Glucidi dei quali l'80% di glucidi complessi (pane integrale, pasta, riso, mais, ecc.) e il 20% di zuccheri semplici • - 10-15% di Proteine delle quali il 60% di origine animale (carni soprattutto bianche, pesce azzurro, ecc.) e il 40% di origine vegetale (fagioli, ceci, lenticchie e legumi in genere) • - 25-30% di Grassi (olio di oliva in prevalenza, burro, strutto, ecc.). • Frutta e verdura di stagione occupano un posto di primo piano per la loro caratteristica di fornire vitamine, minerali, antiossidanti e fibre. La ripartizione dei pasti si articola normalmente su cinque momenti giornalieri, tre principali (prima colazione, pranzo e cena) e due di sostegno (spuntino di metà mattinata e merenda).
  • 5. RICORDA! • 1 grammo di protidi e di glucidi forniscono all’organismo 4 Kcal, mentre 1 grammo di grassi forniscono ben 9Kcalorie; • una dieta è equilibrata quando l’apporto calorico è dato per il 10-15% dalle proteine (per metà di origine animale e per l’altra metà di origine vegetale), • lipidi per il 25-30% (per un terzo di origine animale e per due terzi di origine vegetale), • glucidi per il 58-65%; • devono essere presenti alimenti crudi per assicurare l’apporto di vitamine.
  • 6. I Glucidi o carboidrati Sono la principale fonte energetica dell'organismo. Partecipano anche alla costituzione di fattori vitaminici, di sistemi enzimatici, nelle strutture cellulari come il DNA e le membrane delle cellule. In base alla facilità di utilizzazione e assimilazione si distinguono in: • - Monosaccaridi: glucosio, fruttosio, galattosio, ribosio, deossiribosio • - Disaccaridi: maltosio, lattosio e saccarosio • - Polisaccaridi: amido, glicogeno, cellulosa.
  • 7.
  • 8. I disaccaridi I disaccaridi , formati da 2 monosaccaridi , sono il saccarosio (glucosio α+fruttosio) che è lo zucchero comune, contenuto nella barbabietola o nella canna da zucchero, il maltosio (glucosio α+glucosio α) presente nei cereali) , il lattosio (glucosio α+galattosio) contenuto nel latte).
  • 9. I polisaccaridi L’unione di tante molecole di glucosio a formano l’amido o il glicogeno, l’unione di tante molecole di glucosio β formano la cellulosa
  • 10. Nei muscoli e nel fegato vengono immagazzinati sotto forma di Glicogeno (associazione di più molecole di glucosio), mentre nelle cellule e nel sangue si trovano sotto forma di Glucosio. Sono di facile digeribilità ed il loro surplus si trasforma in grasso sottocutaneo di riserva.
  • 11. Alimenti particolarmente ricchi di glucidi sono il pane, la pasta alimentare, il riso, i legumi, il mais, le patate, lo zucchero, il miele.
  • 12. INDICE GLICEMICO Un aspetto che molti ritengono strettamente legato alla dieta mediterranea è un elevato INDICE GLICEMICO (misura della velocità con la quale un alimento provoca l'aumento della glicemia, quindi l'entità della risposta insulinica).
  • 13. I.G. di vari alimenti
  • 14. Nella dieta mediterrena l’indice glicemico è tenuto sotto controllo da fattori che riducono la velocità di assorbimento degli zuccheri come la presenza di grassi insaturi o fibre idrosolubili. Nel caso della pasta influisce anche il tempo di cottura, più è al "dente" più si allungano i tempi di digestione e assorbimento, quindi più basso risulta l'indice glicemico.
  • 15. Influenza dell’I.G. sul metabolismo • miglioramento dei lipidi plasmatici e riduzione della massa grassa, mantenendo quella magra, somministrando diete a basso I.G. • riduzione della potenziale capacità d'utilizzazione lipidica a scopo energetico dopo aver consumato un pasto ricco di carboidrati a elevato I.G.
  • 16. I Glucidi e lo sport L'assunzione di carboidrati a basso indice glicemico (I.G.) prima di un impegno muscolare prolungato è capace di esercitare diversi effetti positivi: • livelli glicemici più stabili per tempi d'esercizio più prolungati; • risposta insulinica moderata con minor interferenza sul metabolismo lipidico; • miglioramento della prestazione; • minore produzione di acido lattico rispetto a un pasto a elevato I.G.; • ritardo nell'insorgenza della “fatica”.
  • 17. Le proteine Le proteine sono polimeri formati da una sequenza di “mattoncini” chiamati amminoacidi. Ogni amminoacido è formato da un atomo di carbonio centrale C circondato da quattro gruppi: un gruppo amminico NH2, un gruppo carbossilico COOH, un atomo di idrogeno H ed un radicale R che varia a seconda dell’amminoacido (ve ne possono essere 20 tipi differenti)
  • 18. I 20 amminoacidi che costituiscono le proteine
  • 19. Formazione di un dipeptide L’unione tra due o più amminoacidi forma la proteina. L’unione tra due amminoacidi avviene con l’eliminazione di una molecola d’acqua
  • 21. Le proteine Le unità più semplici che le costituiscono sono gli amminoacidi. Otto di questi sono definiti aminoacidi essenziali, in quanto non sintetizzabili dall'organismo che deve perciò introdurli con l'alimentazione (leucina, isoleucina, valina, lisina, triptofano, metionina, fenilalanina e treonina). La loro provenienza può essere animale (carni, formaggi, latte, uova, pesci) o vegetale (farinacei, verdure, legumi, frutta)
  • 22. Una dieta mediterranea sana ed equilibrata fornisce a sufficienza tutti i nutrienti e gli aminoacidi necessari. Alcuni alimenti come il pesce, le uova, carne, latte e formaggi contengono aminoacidi essenziali in maniera non trascurabile
  • 23. L'amminoacido presente in quantità minore nel singolo pasto viene definito "AMMINOACIDO LIMITANTE" in quanto condiziona la sintesi proteica anche degli altri aminoacidi. Ad esempio nei legumi sono la metionina e la cisteina, nei cereali è in genere la lisina, nel mais la lisina e il triptofano, nel riso la lisina e l’isoleucina
  • 24. L'unione dei legumi con i cereali permette di aggirare questo ostacolo offrendo un buon bilanciamento di proteine ad alto valore biologico. Fa eccezione l'uovo che si colloca ai primi posti nella scala degli alimenti che valuta la completezza delle proteine assimilabili.
  • 25. Accoppiamenti vegetali per un migliore bilanciamento proteico • cereali integrali-legumi (ottima) • cereali integrali-latte e derivati (buona) • semi oleosi-legumi (buona) • legumi-latte e derivati (discreta) • semi oleosi-cereali integrali (discreta) • semi oleosi-latte e derivati (discreta)
  • 26. Proteine e sport • Negli SPORT a forte impegno muscolare vengono metabolizzati soprattutto gli aminoacidi a catena ramificata (leucina, isoleucina e valina) e vengono utilizzate proteine come fonte energetica pari a circa il 5-10% del totale. • Lo Sportivo necessita giornalmente di proteine in ragione di 1,4-2 g/kg di peso corporeo
  • 27. Eccessi di proteine Il surplus proteico • va a costituire il grasso sottocutaneo di riserva • determina la formazione di un eccesso di scorie azotate che ostacolano la ricostituzione di nuove strutture cellulari (anche muscolari) • produce ammoniaca, un residuo tossico che, a livello epatico, viene trasformata in urea per essere poi eliminata dai reni • innalza la colesterolemia, fattore che favorisce l'insorgere dell'arteriosclerosi • contribuisce a far perdere calcio alle ossa e quindi predispone all'osteoporosi • aumenta anche la putrefazione intestinale con maggiore possibilità di patologie all'apparato digerente. Una dieta mediterrenea bilanciata non porta a rischi di questo tipo
  • 28. I GRASSI Possono presentarsi come acidi grassi saturi e insaturi: • gli Acidi grassi saturi presentano un legame molecolare più solido e di difficile scissione nel processo digestivo, quindi di laboriosa digestione ed assorbimento (acido stearico, butirrico, capronico, palmitico, arachico, ecc.). Sono contenuti soprattutto in alimenti come carni, latticini, strutto, ecc… Ne fanno parte anche i grassi idrogenati, spesso di natura vegetale (insaturi), ma artificiosamente resi saturi; • gli Acidi grassi insaturi hanno un legame chimico più debole, quindi di più facile digeribilità e assorbimento (acido oleico, linoleico, linolenico e arachidonico). Sono contenuti principalmente nell'olio di oliva, mais, soia e olio di fegato di merluzzo. Possono essere sia origine animale (latte, burro, lardo, strutto, ecc.) che vegetale (olio di oliva e di semi, alcune margarine, ecc.)
  • 29. Funzione dei grassi I grassi in genere, oltre a fornire energia, svolgono funzioni complesse e specializzate a vari livelli cellulari. Sono parte integrante dei fosfolipidi, dei cerebrosidi (glicolipidi), del colesterolo e di alcuni ormoni. Hanno una funzione plastica nelle membrane cellulari. Sono i fondamentali veicoli delle vitamine liposolubili A, D, E, K
  • 30. I grassi insaturi Alcuni acidi grassi insaturi sono definiti essenziali (acido linoleico, acido linolenico e acido arachidonico) in quanto non sono sintetizzabili dall'organismo che deve necessariamente assumerli con l'alimentazione. Importanti acidi grassi insaturi derivanti dall’acido linolenico sono gli omega 3 e gli omega 6 di cui è ricca la dieta mediterranea
  • 31. Gli omega 3 e gli omega 6 Oltre alla funzione energetica • contribuiscono alla formazione delle membrane cellulari • regolano il tono della parete dei vasi sanguigni e abbassano la capacità di aggregazione delle piastrine • Agiscono nel contenimento del colesterolo e dell'artrite reumatoide e sono necessari per le funzioni cerebrali e nervose • Agiscono come antiossidanti sui radicali liberi • intervengono sul sistema di difesa immunitario, nei processi infiammatori, sulla pressione e la viscosità del sangue.
  • 32. Dove trovarli • Fonti primarie degli omega-3 sono i grassi di pesce soprattutto dell'aringa, sardina, sgombro e salmone. Inoltre l'olio di pesce, l'olio di lino, semi, noci, legumi e foglie verdi. • Fonti primarie degli omega-6 sono gli olii vegetali spremuti a freddo (soprattutto di oliva, di girasole e mais), vegetali a foglie verdi, cereali, legumi, noci e semi Tutti alimenti presenti nella dieta mediterranea
  • 33. Il colesterolo Alcuni grassi, soprattutto di origine animale, hanno la caratteristica di contenere un elevato tasso di COLESTEROLO che predispone a tutte le malattie legate all'arteriosclerosi. Il colesterolo, comunque, non è sempre da condannare, infatti si distingue in: • L.D.L.: lipoproteina a bassa densità che ha un ruolo nella distribuzione nelle cellule di grassi e colesterina. È il colesterolo che si accumula nell'apparato cardiocircolatorio; • H.D.L.: lipoproteina ad alta densità con funzione di salvaguardia e riduzione di colesterolo L.D.L. Una corretta dieta mediterranea tende a limitare l'assunzione di colesterolo, specialmente del tipo L.D.L. poiché dà la preferenza alle verdure, pollame, olio di oliva e comunque oli di origine vegetale, moderate quantità di alcol, tendendo a limitare l'assunzione di uova (il tuorlo), carni ghiandolari, manzo, prosciutto e insaccati, latte e derivati
  • 34. LE VITAMINE Le VITAMINE sono indispensabili al mantenimento delle condizioni fisiologiche ottimali dell'organismo. Agiscono come biocatalizzatori (coenzimi) nei processi metabolici dei nutrienti e nei processi energetici. Sono anche dette "alimenti protettivi" in quanto senza di esse le cellule non riescono a costruire il protoplasma ed a liberare energia
  • 35. Classificazione delle vitamine In relazione alla loro solubilità nei grassi o nell'acqua si suddividono in: • liposolubili: vitamina A, D, E, K; • idrosolubili: vitamina B1, B2, niacina, acido pantotenico, B6, biotina, acido folico, B12, C
  • 36. Dove trovarle Per garantirsi un apporto ottimale di vitamine vanno privilegiate la frutta e gli ortaggi freschi di stagione molto varia nei paesi mediterranei
  • 37. La presenza sul mercato di frutta e verdura fuori stagione solitamente indica che il prodotto ha subito una serie di trattamenti che ne hanno alterato, spesso pesantemente, il ricco patrimonio di principi nutritivi. Lo stesso si può dire per la frutta cosiddetta esotica che viene raccolta molto prima della naturale maturazione. Inoltre, in molti paesi extraeuropei è consentito l'utilizzo non controllato di antiparassitari e fertilizzanti vietati in Europa. I cibi conservati possono perdere fino al 50% e oltre del loro contenuto vitaminico di partenza.
  • 38. SALI MINERALI I SALI MINERALI sono essenziali per lo svolgimento di vari funzioni organiche. Sono costituenti fondamentali delle cellule e dei vari tessuti. Fanno parte di enzimi, della mioglobina ed emoglobina, regolano gli scambi osmotici cellulari e l'eccitabilità nervosa e muscolare. Inoltre garantiscono l'equilibrio acido-base del sangue (pH), regolano il metabolismo idrico generale ed il volume del sangue
  • 39. Principali sali minerali I principali sali sono: calcio, cloro, ferro, fosforo, iodio, magnesio, potassio, rame, selenio, sodio, zinco, zolfo I sali che necessitano in quantità particolarmente bassa, sotto i 100 mg al giorno, sono detti oligoelementi. Gli alimenti che apportano maggiormente i minerali sono l'acqua, la frutta e le verdure.
  • 40. Le acque minerali sono una delle fonti di sali. Si definisce residuo fisso il contenuto solido totale contenuto in 1Kg di acqua in seguito ad evaporazione a 180°C . Il contenuto solido coincide praticamente con la salinità totale (salvo non siano presenti sostanze organiche) e si misura in mg/l. In base al residuo fisso le acque si classificano in: Oligominerali con residuo fisso <200 mg/l Medio minerali con residuo fisso 200-1000 mg/l
  • 41. Durezza delle acque • Per durezza delle acque si intende la quantità di elementi alcalino terrosi (Be, Ca, Mg, Sr, Ba) in essa presenti a temperatura normale. Viene in pratica riferita solo ai sali di Ca e Mg in quanto gli altri elementi non sono quasi mai presenti. • Durezza temporanea: è riferita solo ai soli bicarbonati e scompare con l’ebollizione per precipitazione dei carbonati. • Durezza permanente è dovuta agli altri ioni (SO4 -- ,Cl- ) che non si eliminano con l’ebollizione. • La somma della durezza temporanea e quella permanente costituisce la durezza totale. • I valori della durezza vengono espressi in mg/l di CaCO3 (°dh) o in gradi francesi (°F). Un grado francese corrisponde a 10 mg/l di CaCO3. Acque molto dolci: <7 °F Acque dolci: 7-14 °F Acque poco dure: 15-22 °F Acque mediamente dura: 23-32 °F Acque dure: 33-54 °F Acque molto dure: >54°F
  • 42. FIBRE ALIMENTARI La dieta mediterranea si distingue anche per l'alto contenuto di fibre alimentari che sono componenti di aspetto filamentoso con funzione di "cemento" per i vegetali (verdura, frutta e cibi integrali). L'uomo, al contrario degli animali erbivori (ruminanti), non riesce a utilizzare le fibre a scopo energetico. In base alla loro solubilità in acqua si suddividono in idrosolubili e non idrosolubili. • Fibre idrosolubili (Pectine, Galattomannani, Gomme, Mucillagini): Vantaggi: - non forniscono calorie - nelle diete dimagranti aumentano il senso di sazietà in quanto, assorbendo acqua, aumentano di volume - catturando parte degli zuccheri, grassi e colesterolo ne rallentano i processi di assorbimento. • Fibre non idrosolubili (Cellulosa, Emicellulose, Lignine): Vantaggi: - non forniscono calorie - favoriscono lo svuotamento intestinale attivando la peristalsi (motilità) - catturano parte del colesterolo, dei sali prodotti dalla bile e diverse sostanze tossiche. Svantaggi: - sono scarsamente tollerate in presenza di colite ulcerosa - se ingerite in dosi elevate assorbono in parte minerali come il ferro, calcio e zinco
  • 43. Benefici della dieta mediterranea Una caratteristica importante legata agli alimenti ad alto contenuto vitaminico e salino, tipici della dieta mediterranea,  è la capacità di contrastare l'azione negativa dei RADICALI LIBERI. Questi sono prodotti di "scarto" che si formano naturalmente all'interno delle cellule del corpo quando l'ossigeno viene utilizzato nei processi metabolici per produrre energia (ossidazione)
  • 44. Azione dei radicali liberi • L'azione distruttiva dei radicali liberi è indirizzata soprattutto sulle cellule, in particolare sui grassi che ne formano le membrane (l’iperossidazione), sugli zuccheri e sui fosfati, sulle proteine del loro nucleo centrale, specialmente sul DNA (acido desossiribonucleico) dove alterano le informazioni genetiche, sugli enzimi, ecc. • L'azione continua dei radicali liberi si evidenzia soprattutto nel precoce invecchiamento delle cellule e nell'insorgere di varie patologie gravi come il cancro, malattie dell'apparato cardiovascolare, diabete, sclerosi multipla, artrite reumatoide, enfisema polmonare, cataratta, morbo di Parkinson e Alzheimer, dermatiti, ecc. • Gli agenti antiossidanti riportano l'equilibrio chimico nei radicali liberi grazie alla possibilità di fornire loro gli elettroni di cui sono privi
  • 45. • L'organismo umano si difende naturalmente dai radicali liberi producendo degli antiossidanti endogeni come la superossido dismutasi, la catalasi e il glutatione. Superata una certa soglia è necessario un apporto esterno di antiossidanti, in particolare: - Pigmenti vegetali: polifenoli, bioflavonoidi - Vitamine: vitamina C, vitamina E, betacaroteni (provitamina A) - Micronutrienti ed enzimi: selenio, rame, zinco, glutatione, coenzima Q10, melatonina, acido urico, ecc.). • Gli agenti antiossidanti possono agire singolarmente o interagire, proteggendosi a vicenda nel momento in cui vengono ossidati. • Va tenuto presente che ciascun antiossidante ha un campo di azione limitato ad uno o due specifici radicali liberi. Pertanto solo un'alimentazione completa ed equilibrata, come ad esempio quella mediterranea, può garantire un'efficace azione antiossidativa. • Per garantirsi un sufficiente apporto giornaliero di antiossidanti, gli esperti consigliano un'alimentazione equilibrata ed un consumo giornaliero di almeno 5-6 etti di frutta e verdura fresche e di stagione (due etti di frutta e tre di verdura)
  • 46. E il vino? Nella dieta mediterranea è contemplato un bicchiere di vino rosso a pasto. L'alcol è considerato una minaccia per la salute, ma da tempo si è scoperto che il vino rosso, ovviamente in quantità moderate, protegge in qualche modo dalle malattie cardiovascolari Il vino rosso blocca un composto cellulare (endotelina-1) che si pensa sia un fattore chiave nel favorire l'accumulo di grassi nei vasi sanguigni. Il merito è dei polifenoli, sostanze presenti nella buccia dell'uva nera che finiscono nel vino rosso. In passato i polifenoli erano già stati tirati in causa per spiegare la salubrità del vino rosso, ma solo in virtù del loro potere antiossidante.
  • 47. La pizza un alimento completo tipico della dieta mediterranea La pizza preparata con gli opportuni accorgimenti e associata ad un regime dietetico equilibrato è in grado di rispondere ai fabbisogni quotidiani di carboidrati, grassi, proteine, fibre, vitamine e minerali e può costituire un' ottima alternativa ad un pasto completo. Le materie prime della guarnizione servono ad arricchire la qualità nutrizionale della pizza, aggiungendo alla base, costituita prevalentemente da carboidrati, quantità adeguate di grassi, proteine e micronutrienti; nel caso della tradizionale pizza margherita, l'olio extravergine di oliva garantirà l'apporto dei benefici grassi vegetali e, insieme ad essi, i preziosi polifenoli, sostanze ad attività antiossidante che hanno la proprietà di contrastare i temibilissimi radicali liberi; inoltre, è ricco di HDL (colesterolo che favorisce la pulizia delle arterie) e di vitamine A,D,E,K. La mozzarella (come tutti i formaggi), ricca di lisina e metionina aggiungerà modiche quantità di proteine e grassi animali. Va sottolineato che i grassi, sia vegetali che animali, non rappresentano solo una fonte calorica, ma sono i principali responsabili della gradevolezza della pizza ed è impossibile farne a meno se si vuole ottenere un buon prodotto. Il pomodoro arricchirà il patrimonio nutrizionale completando la quota di fibre, e, soprattutto, apportando il licopene (un altro prezioso antiossidante) ed i sali minerali (tra cui gli utilissimi potassio, magnesio, zinco e selenio).
  • 48. ESERCITAZIONE • Esercizio: Progettare una razione alimentare giornaliera: Usando i dati riportati nella tabella nutrizionale degli alimenti fornita a lezione, calcola il quantitativo calorico, la quantità di zuccheri, di proteine e grassi ingeriti durante un pasto giornaliero e confrontare i valori con quelli suggeriti dalla dieta mediterranea.