Una lezione dettagliata sulla struttura, funzione e meccanismo di replicazione della più importante molecola biologica
(La presentazione contiene immagini reperite sul web, utilizzate per fini puramente didattici; qualora fossero stati infranti copyright, si prega di segnalarlo all'autore, grazie)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Struttura dell'amilosio, un componente dell'amido
I glucidi sono dei composti chimici organici spesso studiati in alimentazione e in biologia, altrimenti chiamati glicidi, zuccheri, carboidrati (da idrati di carbonio, solitamente divisi in semplici o complessi), saccaridi solitamente divisi in mono- o poli- o più specificatamente in chimica, classi di biomolecole CHO.
Hanno numerose funzioni biologiche, tra cui quella di riserva energetica e trasporto dell'energia (esempio: amido, glicogeno) e sono anche noti come componenti strutturali della cellulosa nelle piante e della cartilagine negli animali. Inoltre giocano un ruolo fondamentale nel sistema immunitario, nella fertilità e nello sviluppo biologico.
Una lezione dettagliata sulla struttura, funzione e meccanismo di replicazione della più importante molecola biologica
(La presentazione contiene immagini reperite sul web, utilizzate per fini puramente didattici; qualora fossero stati infranti copyright, si prega di segnalarlo all'autore, grazie)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Struttura dell'amilosio, un componente dell'amido
I glucidi sono dei composti chimici organici spesso studiati in alimentazione e in biologia, altrimenti chiamati glicidi, zuccheri, carboidrati (da idrati di carbonio, solitamente divisi in semplici o complessi), saccaridi solitamente divisi in mono- o poli- o più specificatamente in chimica, classi di biomolecole CHO.
Hanno numerose funzioni biologiche, tra cui quella di riserva energetica e trasporto dell'energia (esempio: amido, glicogeno) e sono anche noti come componenti strutturali della cellulosa nelle piante e della cartilagine negli animali. Inoltre giocano un ruolo fondamentale nel sistema immunitario, nella fertilità e nello sviluppo biologico.
VitaminCenter .Una panorama estesa viene illustrata nei slide seguenti riguarda alle categorie dei prodotti consigliati per la costruzione dei muscoli, come perdere peso seguendo consigli validi e sani, come avere più energia e meno stanchezza,sostenendo sempre il benessere e non lasciare da parte l’estetica.
La dieta mediterannea - di Michele ZonnoMedOliveOil
La dieta mediterannea - di Michele Zonno. 4 giugno 2012. Corso di formazione "valore nutrizionale e salutistico di prodotti agroalimentari” - Università degli studi di Bari.
Imparare ad alimentarsi in modo corretto: la terza di sei infografiche che accompagnano la nostra collana di video explainer sui comportamenti alimentari
La dieta mediterannea e salute - di Michele ZonnoMedOliveOil
La dieta mediterannea e salute - di Michele Zonno. 6 giugno 2012. Corso di formazione "valore nutrizionale e salutistico di prodotti agroalimentari” - Università degli studi di Bari.
Stato dell'arte sugli stili nutrizionali efficaciEnrico Ponta
In un ambiente in cui la visibilità fa da padrona, saper distinguere tra mode e stili fondati su base scientifica rappresenta il primo passo verso la corretta alimentazione.
1. Le molecole biologiche
La dieta mediterranea
A cura del prof. Antonio Belardo
L’UFM è stata creata per i ragazzi ad integrazione del libro di
testo ed inserisce lo studio delle molecole biologiche in un ambito
dedicato in modo più specifico all’educazione alimentare. La
presentazione si conclude con una proposta di esercitazione che
consente loro di calcolare, sulla base di quanto hanno ingerito in una
giornata, l’introito calorico oltre che la quantità di zuccheri, grassi
e proteine. Ciò consentirà loro di verificare, confrontando i dati con
quelli proposti dalla dieta mediterranea, se si sta seguendo un
regime alimentare corretto.
2. LA DIETA MEDITERRANEA
Il termine "DIETA"
definisce le abitudini
alimentari e
l'organizzazione di più
razioni alimentari nel
tempo. Seguire una
dieta significa trarre i
massimi vantaggi in
salute ed efficienza
fisica dal cibo.
3. La dieta
mediterranea è
caratterizzata da
alimenti di origine
vegetale
provenienti da
cereali, legumi,
frutta ed ortaggi,
da alimenti di
origine marina quali
il pesce e da un tipo
di grasso come l’olio
d’oliva.
4. L'alimentazione di tipo
mediterraneo contiene
mediamente:
• - 58-65% di Glucidi dei quali
l'80% di glucidi complessi (pane
integrale, pasta, riso, mais, ecc.) e
il 20% di zuccheri semplici
• - 10-15% di Proteine delle quali il
60% di origine animale (carni
soprattutto bianche, pesce
azzurro, ecc.) e il 40% di origine
vegetale (fagioli, ceci, lenticchie e
legumi in genere)
• - 25-30% di Grassi (olio di oliva in
prevalenza, burro, strutto, ecc.).
• Frutta e verdura di stagione
occupano un posto di primo piano
per la loro caratteristica di
fornire vitamine, minerali,
antiossidanti e fibre.
La ripartizione dei pasti si
articola normalmente su cinque
momenti giornalieri, tre principali
(prima colazione, pranzo e cena) e
due di sostegno (spuntino di metà
mattinata e merenda).
5. RICORDA!
• 1 grammo di protidi e di glucidi forniscono
all’organismo 4 Kcal, mentre 1 grammo di grassi
forniscono ben 9Kcalorie;
• una dieta è equilibrata quando l’apporto calorico è
dato per il 10-15% dalle proteine (per metà di
origine animale e per l’altra metà di origine vegetale),
• lipidi per il 25-30% (per un terzo di origine animale e
per due terzi di origine vegetale),
• glucidi per il 58-65%;
• devono essere presenti alimenti crudi per assicurare
l’apporto di vitamine.
6. I Glucidi o carboidrati
Sono la principale fonte energetica
dell'organismo. Partecipano anche alla
costituzione di fattori vitaminici, di sistemi
enzimatici, nelle strutture cellulari come il
DNA e le membrane delle cellule.
In base alla facilità di utilizzazione e
assimilazione si distinguono in:
• - Monosaccaridi: glucosio, fruttosio,
galattosio, ribosio, deossiribosio
• - Disaccaridi: maltosio, lattosio e saccarosio
• - Polisaccaridi: amido, glicogeno, cellulosa.
7.
8. I disaccaridi
I disaccaridi , formati da 2 monosaccaridi , sono il saccarosio (glucosio
α+fruttosio) che è lo zucchero comune, contenuto nella barbabietola o nella
canna da zucchero, il maltosio (glucosio α+glucosio α) presente nei cereali) , il
lattosio (glucosio α+galattosio) contenuto nel latte).
9. I polisaccaridi
L’unione di tante molecole di glucosio a formano l’amido o il glicogeno, l’unione di tante
molecole di glucosio β formano la cellulosa
10. Nei muscoli e nel fegato vengono
immagazzinati sotto forma di Glicogeno
(associazione di più molecole di
glucosio), mentre nelle cellule e nel
sangue si trovano sotto forma di
Glucosio.
Sono di facile digeribilità ed il loro
surplus si trasforma in grasso
sottocutaneo di riserva.
12. INDICE GLICEMICO
Un aspetto che molti ritengono
strettamente legato alla dieta
mediterranea è un elevato INDICE
GLICEMICO (misura della velocità con
la quale un alimento provoca l'aumento
della glicemia, quindi l'entità della
risposta insulinica).
14. Nella dieta mediterrena l’indice
glicemico è tenuto sotto controllo da
fattori che riducono la velocità di
assorbimento degli zuccheri come la
presenza di grassi insaturi o fibre
idrosolubili.
Nel caso della pasta influisce anche il
tempo di cottura, più è al "dente" più si
allungano i tempi di digestione e
assorbimento, quindi più basso risulta
l'indice glicemico.
15. Influenza dell’I.G. sul
metabolismo
• miglioramento dei lipidi plasmatici e
riduzione della massa grassa,
mantenendo quella magra,
somministrando diete a basso I.G.
• riduzione della potenziale capacità
d'utilizzazione lipidica a scopo
energetico dopo aver consumato un
pasto ricco di carboidrati a elevato I.G.
16. I Glucidi e lo sport
L'assunzione di carboidrati a basso
indice glicemico (I.G.) prima di un
impegno muscolare prolungato è
capace di esercitare diversi effetti
positivi:
• livelli glicemici più stabili per tempi
d'esercizio più prolungati;
• risposta insulinica moderata con minor
interferenza sul metabolismo lipidico;
• miglioramento della prestazione;
• minore produzione di acido lattico
rispetto a un pasto a elevato I.G.;
• ritardo nell'insorgenza della “fatica”.
17. Le proteine
Le proteine sono polimeri formati da una sequenza di
“mattoncini” chiamati amminoacidi. Ogni amminoacido è formato
da un atomo di carbonio centrale C circondato da quattro gruppi:
un gruppo amminico NH2, un gruppo carbossilico COOH, un atomo
di idrogeno H ed un radicale R che varia a seconda
dell’amminoacido (ve ne possono essere 20 tipi differenti)
19. Formazione di un dipeptide
L’unione tra due
o più amminoacidi
forma la proteina.
L’unione tra due
amminoacidi avviene
con l’eliminazione di
una molecola d’acqua
21. Le proteine
Le unità più semplici che le costituiscono sono
gli amminoacidi. Otto di questi sono definiti
aminoacidi essenziali, in quanto non
sintetizzabili dall'organismo che deve perciò
introdurli con l'alimentazione (leucina,
isoleucina, valina, lisina, triptofano, metionina,
fenilalanina e treonina).
La loro provenienza può essere animale (carni,
formaggi, latte, uova, pesci) o vegetale
(farinacei, verdure, legumi, frutta)
22. Una dieta mediterranea
sana ed equilibrata fornisce
a sufficienza tutti i nutrienti
e gli aminoacidi necessari.
Alcuni alimenti come il pesce,
le uova, carne, latte e
formaggi contengono
aminoacidi essenziali in
maniera non trascurabile
23. L'amminoacido presente in quantità
minore nel singolo pasto viene definito
"AMMINOACIDO LIMITANTE" in
quanto condiziona la sintesi proteica
anche degli altri aminoacidi. Ad esempio
nei legumi sono la metionina e la cisteina,
nei cereali è in genere la lisina, nel mais
la lisina e il triptofano, nel riso la lisina e
l’isoleucina
24. L'unione dei legumi con
i cereali permette di
aggirare questo
ostacolo offrendo un
buon bilanciamento di
proteine ad alto valore
biologico. Fa eccezione
l'uovo che si colloca ai
primi posti nella scala
degli alimenti che
valuta la completezza
delle proteine
assimilabili.
25. Accoppiamenti vegetali per un
migliore bilanciamento proteico
• cereali integrali-legumi (ottima)
• cereali integrali-latte e derivati (buona)
• semi oleosi-legumi (buona)
• legumi-latte e derivati (discreta)
• semi oleosi-cereali integrali (discreta)
• semi oleosi-latte e derivati (discreta)
26. Proteine e sport
• Negli SPORT a forte impegno
muscolare vengono
metabolizzati soprattutto gli
aminoacidi a catena
ramificata (leucina, isoleucina
e valina) e vengono utilizzate
proteine come fonte
energetica pari a circa il 5-10%
del totale.
• Lo Sportivo necessita
giornalmente di proteine in
ragione di 1,4-2 g/kg di peso
corporeo
27. Eccessi di proteine
Il surplus proteico
• va a costituire il grasso sottocutaneo di riserva
• determina la formazione di un eccesso di scorie azotate
che ostacolano la ricostituzione di nuove strutture cellulari
(anche muscolari)
• produce ammoniaca, un residuo tossico che, a livello
epatico, viene trasformata in urea per essere poi eliminata
dai reni
• innalza la colesterolemia, fattore che favorisce l'insorgere
dell'arteriosclerosi
• contribuisce a far perdere calcio alle ossa e quindi
predispone all'osteoporosi
• aumenta anche la putrefazione intestinale con maggiore
possibilità di patologie all'apparato digerente.
Una dieta mediterrenea bilanciata non porta a rischi di questo
tipo
28. I GRASSI
Possono presentarsi come acidi grassi saturi e
insaturi:
• gli Acidi grassi saturi presentano un legame
molecolare più solido e di difficile scissione nel
processo digestivo, quindi di laboriosa digestione
ed assorbimento (acido stearico, butirrico,
capronico, palmitico, arachico, ecc.). Sono
contenuti soprattutto in alimenti come carni,
latticini, strutto, ecc… Ne fanno parte anche i
grassi idrogenati, spesso di natura vegetale
(insaturi), ma artificiosamente resi saturi;
• gli Acidi grassi insaturi hanno un legame chimico
più debole, quindi di più facile digeribilità e
assorbimento (acido oleico, linoleico, linolenico e
arachidonico). Sono contenuti principalmente
nell'olio di oliva, mais, soia e olio di fegato di
merluzzo.
Possono essere sia origine animale (latte, burro,
lardo, strutto, ecc.) che vegetale (olio di oliva e
di semi, alcune margarine, ecc.)
29. Funzione dei grassi
I grassi in genere, oltre a fornire
energia, svolgono funzioni complesse e
specializzate a vari livelli cellulari. Sono
parte integrante dei fosfolipidi, dei
cerebrosidi (glicolipidi), del colesterolo
e di alcuni ormoni. Hanno una funzione
plastica nelle membrane cellulari. Sono i
fondamentali veicoli delle vitamine
liposolubili A, D, E, K
30. I grassi insaturi
Alcuni acidi grassi insaturi sono definiti
essenziali (acido linoleico, acido
linolenico e acido arachidonico) in quanto
non sono sintetizzabili dall'organismo
che deve necessariamente assumerli con
l'alimentazione. Importanti acidi grassi
insaturi derivanti dall’acido linolenico
sono gli omega 3 e gli omega 6 di cui è
ricca la dieta mediterranea
31. Gli omega 3 e gli omega 6
Oltre alla funzione energetica
• contribuiscono alla formazione delle membrane
cellulari
• regolano il tono della parete dei vasi sanguigni e
abbassano la capacità di aggregazione delle piastrine
• Agiscono nel contenimento del colesterolo e
dell'artrite reumatoide e sono necessari per le
funzioni cerebrali e nervose
• Agiscono come antiossidanti sui radicali liberi
• intervengono sul sistema di difesa immunitario, nei
processi infiammatori, sulla pressione e la viscosità
del sangue.
32. Dove trovarli
• Fonti primarie degli omega-3 sono i grassi di pesce
soprattutto dell'aringa, sardina, sgombro e salmone.
Inoltre l'olio di pesce, l'olio di lino, semi, noci, legumi
e foglie verdi.
• Fonti primarie degli omega-6 sono gli olii vegetali
spremuti a freddo (soprattutto di oliva, di girasole e
mais), vegetali a foglie verdi, cereali, legumi, noci e
semi
Tutti alimenti presenti nella dieta mediterranea
33. Il colesterolo
Alcuni grassi, soprattutto di origine animale,
hanno la caratteristica di contenere un elevato
tasso di COLESTEROLO che predispone a tutte le
malattie legate all'arteriosclerosi.
Il colesterolo, comunque, non è sempre da
condannare, infatti si distingue in:
• L.D.L.: lipoproteina a bassa densità che ha un ruolo
nella distribuzione nelle cellule di grassi e
colesterina. È il colesterolo che si accumula
nell'apparato cardiocircolatorio;
• H.D.L.: lipoproteina ad alta densità con funzione di
salvaguardia e riduzione di colesterolo L.D.L.
Una corretta dieta mediterranea tende a limitare
l'assunzione di colesterolo, specialmente del tipo
L.D.L. poiché dà la preferenza alle verdure,
pollame, olio di oliva e comunque oli di origine
vegetale, moderate quantità di alcol, tendendo a
limitare l'assunzione di uova (il tuorlo), carni
ghiandolari, manzo, prosciutto e insaccati, latte e
derivati
34. LE VITAMINE
Le VITAMINE sono indispensabili al
mantenimento delle condizioni
fisiologiche ottimali dell'organismo.
Agiscono come biocatalizzatori
(coenzimi) nei processi metabolici dei
nutrienti e nei processi energetici. Sono
anche dette "alimenti protettivi" in
quanto senza di esse le cellule non
riescono a costruire il protoplasma ed a
liberare energia
35. Classificazione delle vitamine
In relazione alla loro solubilità nei grassi
o nell'acqua si suddividono in:
• liposolubili: vitamina A, D, E, K;
• idrosolubili: vitamina B1, B2, niacina,
acido pantotenico, B6, biotina, acido
folico, B12, C
36. Dove trovarle
Per garantirsi
un apporto
ottimale di
vitamine vanno
privilegiate la
frutta e gli
ortaggi
freschi di
stagione molto
varia nei paesi
mediterranei
37. La presenza sul mercato di frutta e verdura
fuori stagione solitamente indica che il
prodotto ha subito una serie di trattamenti
che ne hanno alterato, spesso pesantemente, il
ricco patrimonio di principi nutritivi. Lo stesso
si può dire per la frutta cosiddetta esotica
che viene raccolta molto prima della naturale
maturazione. Inoltre, in molti paesi
extraeuropei è consentito l'utilizzo non
controllato di antiparassitari e fertilizzanti
vietati in Europa.
I cibi conservati possono perdere fino al 50%
e oltre del loro contenuto vitaminico di
partenza.
38. SALI MINERALI
I SALI MINERALI sono essenziali per lo
svolgimento di vari funzioni organiche. Sono
costituenti fondamentali delle cellule e dei
vari tessuti. Fanno parte di enzimi, della
mioglobina ed emoglobina, regolano gli scambi
osmotici cellulari e l'eccitabilità nervosa e
muscolare. Inoltre garantiscono l'equilibrio
acido-base del sangue (pH), regolano il
metabolismo idrico generale ed il volume del
sangue
39. Principali sali minerali
I principali sali sono: calcio,
cloro, ferro, fosforo, iodio,
magnesio, potassio, rame,
selenio, sodio, zinco, zolfo
I sali che necessitano in
quantità particolarmente
bassa, sotto i 100 mg al
giorno, sono detti
oligoelementi.
Gli alimenti che apportano
maggiormente i minerali
sono l'acqua, la frutta e le
verdure.
40. Le acque minerali sono una delle
fonti di sali.
Si definisce residuo fisso il contenuto solido totale
contenuto in 1Kg di acqua in seguito ad evaporazione a
180°C . Il contenuto solido coincide praticamente con la
salinità totale (salvo non siano presenti sostanze
organiche) e si misura in mg/l.
In base al residuo fisso le acque si classificano in:
Oligominerali con residuo fisso <200 mg/l
Medio minerali con residuo fisso 200-1000 mg/l
41. Durezza delle acque
• Per durezza delle acque si intende la quantità di elementi alcalino
terrosi (Be, Ca, Mg, Sr, Ba) in essa presenti a temperatura normale.
Viene in pratica riferita solo ai sali di Ca e Mg in quanto gli altri
elementi non sono quasi mai presenti.
• Durezza temporanea: è riferita solo ai soli bicarbonati e scompare con
l’ebollizione per precipitazione dei carbonati.
• Durezza permanente è dovuta agli altri ioni (SO4
--
,Cl-
) che non si
eliminano con l’ebollizione.
• La somma della durezza temporanea e quella permanente costituisce la
durezza totale.
• I valori della durezza vengono espressi in mg/l di CaCO3 (°dh) o in gradi
francesi (°F). Un grado francese corrisponde a 10 mg/l di CaCO3.
Acque molto dolci: <7 °F
Acque dolci: 7-14 °F
Acque poco dure: 15-22 °F
Acque mediamente dura: 23-32 °F
Acque dure: 33-54 °F
Acque molto dure: >54°F
42. FIBRE ALIMENTARI
La dieta mediterranea si distingue anche per l'alto contenuto di fibre alimentari che sono
componenti di aspetto filamentoso con funzione di "cemento" per i vegetali (verdura, frutta e cibi
integrali).
L'uomo, al contrario degli animali erbivori (ruminanti), non riesce a utilizzare le fibre a scopo
energetico.
In base alla loro solubilità in acqua si suddividono in idrosolubili e non idrosolubili.
• Fibre idrosolubili (Pectine, Galattomannani, Gomme, Mucillagini):
Vantaggi:
- non forniscono calorie
- nelle diete dimagranti aumentano il senso di sazietà in quanto, assorbendo acqua, aumentano di
volume
- catturando parte degli zuccheri, grassi e colesterolo ne rallentano i processi di assorbimento.
• Fibre non idrosolubili (Cellulosa, Emicellulose, Lignine):
Vantaggi:
- non forniscono calorie
- favoriscono lo svuotamento intestinale attivando la peristalsi (motilità)
- catturano parte del colesterolo, dei sali prodotti dalla bile e diverse sostanze tossiche.
Svantaggi:
- sono scarsamente tollerate in presenza di colite ulcerosa
- se ingerite in dosi elevate assorbono in parte minerali come il ferro, calcio e zinco
43. Benefici della dieta mediterranea
Una caratteristica importante legata agli
alimenti ad alto contenuto vitaminico e salino,
tipici della dieta mediterranea, è la capacità
di contrastare l'azione negativa dei
RADICALI LIBERI. Questi sono prodotti di
"scarto" che si formano naturalmente
all'interno delle cellule del corpo quando
l'ossigeno viene utilizzato nei processi
metabolici per produrre energia (ossidazione)
44. Azione dei radicali liberi
• L'azione distruttiva dei radicali liberi è indirizzata
soprattutto sulle cellule, in particolare sui grassi che ne
formano le membrane (l’iperossidazione), sugli zuccheri e
sui fosfati, sulle proteine del loro nucleo centrale,
specialmente sul DNA (acido desossiribonucleico) dove
alterano le informazioni genetiche, sugli enzimi, ecc.
• L'azione continua dei radicali liberi si evidenzia
soprattutto nel precoce invecchiamento delle cellule e
nell'insorgere di varie patologie gravi come il cancro,
malattie dell'apparato cardiovascolare, diabete, sclerosi
multipla, artrite reumatoide, enfisema polmonare,
cataratta, morbo di Parkinson e Alzheimer, dermatiti, ecc.
• Gli agenti antiossidanti riportano l'equilibrio chimico nei
radicali liberi grazie alla possibilità di fornire loro gli
elettroni di cui sono privi
45. • L'organismo umano si difende naturalmente dai radicali liberi
producendo degli antiossidanti endogeni come la superossido
dismutasi, la catalasi e il glutatione. Superata una certa soglia
è necessario un apporto esterno di antiossidanti, in
particolare:
- Pigmenti vegetali: polifenoli, bioflavonoidi
- Vitamine: vitamina C, vitamina E, betacaroteni (provitamina
A)
- Micronutrienti ed enzimi: selenio, rame, zinco, glutatione,
coenzima Q10, melatonina, acido urico, ecc.).
• Gli agenti antiossidanti possono agire singolarmente o
interagire, proteggendosi a vicenda nel momento in cui
vengono ossidati.
• Va tenuto presente che ciascun antiossidante ha un campo di
azione limitato ad uno o due specifici radicali liberi. Pertanto
solo un'alimentazione completa ed equilibrata, come ad
esempio quella mediterranea, può garantire un'efficace
azione antiossidativa.
• Per garantirsi un sufficiente apporto giornaliero di
antiossidanti, gli esperti consigliano un'alimentazione
equilibrata ed un consumo giornaliero di almeno 5-6 etti di
frutta e verdura fresche e di stagione (due etti di frutta
e tre di verdura)
46. E il vino?
Nella dieta mediterranea è contemplato
un bicchiere di vino rosso a pasto.
L'alcol è considerato una minaccia per la
salute, ma da tempo si è scoperto che il
vino rosso, ovviamente in quantità
moderate, protegge in qualche modo
dalle malattie cardiovascolari
Il vino rosso blocca un composto
cellulare (endotelina-1) che si pensa sia
un fattore chiave nel favorire l'accumulo
di grassi nei vasi sanguigni.
Il merito è dei polifenoli, sostanze
presenti nella buccia dell'uva nera che
finiscono nel vino rosso. In passato i
polifenoli erano già stati tirati in causa
per spiegare la salubrità del vino rosso,
ma solo in virtù del loro potere
antiossidante.
47. La pizza un alimento
completo tipico della dieta
mediterranea
La pizza preparata con gli opportuni accorgimenti e associata ad un
regime dietetico equilibrato è in grado di rispondere ai fabbisogni
quotidiani di carboidrati, grassi, proteine, fibre, vitamine e minerali e
può costituire un' ottima alternativa ad un pasto completo.
Le materie prime della guarnizione servono ad arricchire la qualità
nutrizionale della pizza, aggiungendo alla base, costituita
prevalentemente da carboidrati, quantità adeguate di grassi, proteine
e micronutrienti; nel caso della tradizionale pizza margherita, l'olio
extravergine di oliva garantirà l'apporto dei benefici grassi vegetali e,
insieme ad essi, i preziosi polifenoli, sostanze ad attività antiossidante
che hanno la proprietà di contrastare i temibilissimi radicali liberi;
inoltre, è ricco di HDL (colesterolo che favorisce la pulizia delle arterie)
e di vitamine A,D,E,K.
La mozzarella (come tutti i formaggi), ricca di lisina e metionina
aggiungerà modiche quantità di proteine e grassi animali. Va sottolineato
che i grassi, sia vegetali che animali, non rappresentano solo una fonte
calorica, ma sono i principali responsabili della gradevolezza della pizza
ed è impossibile farne a meno se si vuole ottenere un buon prodotto.
Il pomodoro arricchirà il patrimonio nutrizionale completando la quota di
fibre, e, soprattutto, apportando il licopene (un altro prezioso
antiossidante) ed i sali minerali (tra cui gli utilissimi potassio, magnesio,
zinco e selenio).
48. ESERCITAZIONE
• Esercizio: Progettare una razione alimentare
giornaliera:
Usando i dati riportati nella tabella
nutrizionale degli alimenti fornita a lezione,
calcola il quantitativo calorico, la quantità di
zuccheri, di proteine e grassi ingeriti durante
un pasto giornaliero e confrontare i valori con
quelli suggeriti dalla dieta mediterranea.