SlideShare a Scribd company logo
Media and
                                ParteciPation




  Media and
ParteciPation
  Discussing Dalhgren’s paper



                                            1
Media and
                                                                       ParteciPation
    (I presupposti del suo contributo)


•    “Media metarmorphosis is having a profound impact on the conditions of
     partecipation and on the dynamics of Democracy”


•    “The dramatic transformation of the media landscape with inexorably connected
     to an array of social, economic, political and cultural factors”

     (Basti pensare a:

                                * “globalized neoliberism” (e le sue conseguenze:
                                     fragmentated citinzeship-individualism,multimedia
                                   life-styles, consumerism)
                                 * new technologies (Internet) )


•    The NET and its capacity to facilitate horizontal communication

(civic or social (?) )                                                                   2
Media and
                                                                   ParteciPation




Prima di discuterlo è utile (facendo riferimento ad alcuni suoi precedenti lavori)
riprendere alcuni altri presupposti di fondo.




Il primo è più importante:

Maggiore è la partecipazione, più forte è la democrazia
(oggi appare però più forte la “civic partecipation” che non la “political
partecipation”: La prima è fortemente “promossa” dai media, la seconda è, dagli
stessi, messa in discussione (nei suoi contenuti e fiducia nella politica).




                                                                                     3
Media and
                                                                        ParteciPation




 A nostro avviso, è inoltre da tenere presente che:



La Civic partecipation (o, forse meglio, la civic culture) si realizza nell’ambito di una
“società degli individui” dove l’autoriflessività individuale (a forte tasso soggettivo-
emotivo) tende a sostituire i valori e le consuetudini tradizionali; le “mille piccole
storie” dei media tendono sempre più a sostituire le grandi e tradizionali narrazioni.

Le mille piccole storie sono sempre più creazione di esperti comunicatori non
neutrali che “cercano successo e coinvolgimento” presso audience tendenzialmente
distratte.

Vi è così una spinta crescente verso un “mainstream” di contenuti leggeri (evasione e
consumi) o “soggettive” (il benessere, la sicurezza, ecc.) se non “effimere” (la
bellezza, l’apparire, il lusso, ecc.) o, al più, verso tematiche sociali “non partitiche”
(l’ecologia, la pace, ecc.).


                                                                                        4
Media and
                                                                        ParteciPation



Inoltre:


sempre più le audiences sono di nicchia e caratterizzate prevalentemente (o solo) dal
condividere specifici interessi (a forte tasso emotivo-simbolico) e non da
“appartenenze” caratterizzate da temi-valori “collettivi” e “pro-social”;

queste “appartenenze virtuali” presuppongono una forte partecipazione e
coinvolgimento solo per i propri soggettivi interessi, altrimenti si cade nella passività
di chi fruisce “distrattamente” contenuti-programmi mediali ripetitivi e banali;

conseguentemente lo studio delle audiences (per quanto concerne partecipazione e
collettivo “sense-meaning”) deve passare dalla categoria generica dell’”exposure”
(significativa solo nel marketing) a quella dell’”engagement-involvement;

in questa prospettiva è fondamentale rifarsi a concetti come “prosumer” o
“produsers” e a quanto essi suggeriscono a proposito della fruizione multimediale.


                                                                                        5
Media and
                                                                          ParteciPation



In questa prospettiva, in estrema sintesi, resta di attualità la contrapposizione tra:

i “performer”-skilled (the informed élites)

vs.

i fruitori passivi e dis-informati (the entertained majority)



I primi tendono ad aumentare con il tempo (dalla loro parte giocano le variabili età e
istruzione), i secondi a diminuire.

Il “digital divide” assumerà nuove aspetti (ad esempio tra chi sarà capace solo di
“operazioni-utilizzi” elementari in Net (scrivere-ricevere messaggi) e chi invece
diventerà produttore di “user-generated-content” e non solo utilizzatore.



                                                                                         6
Media and
                                                                     ParteciPation




Ancora…


La “società degli individui” è una società dove le classi sono sostituite da altre
   appartenenze (di genere, etnica, religiosa, ecc) ma, in particolare, dalle
   “appartenenze virtuali” (ma reali nei loro esiti) relative al condividere comuni e
   (profondamente) partecipati “stili di consumo multimediale”.


Con la conseguenza che anziché considerare l’esistenza di una Sfera Pubblica (e un
   Opinione pubblica), si deve constatare il sorgere e il manifestarsi di molteplici
   ma limitate (come numero e nel tempo) “sfere” o “sferuncole” (pubblico-private
   nei loro prevalenti interessi) dove c’è scarsa elaborazione-discussione comune dei
   temi, ma semplice e momentaneo coinvolgimento in una chiave che può scadere
   nel “gossip pubblico” (mediato) .




                                                                                    7
Media and
                                                                          ParteciPation




In questa prospettiva sembra necessario:


approfondire il concetto di “involvement-engagement”, sia per quanto attiene alla
fruizione mediale (vecchie e nuove tecnologie), sia per quanto attiene alla “civic
culture”;

(in questa prospettiva potrebbero essere considerati i fenomeni di “fandom” nei
media (senza ritenere erroneamente che questo fenomeno possa essere considerato il
più attuale, diffuso e significativo stile di fruizione mediale), sia nel sociale (i tifosi
sportivi, come i fan “a-critici”, “post-ideologicamente” determinati, dei personaggi
politici, nella prospettiva di una partecipazione politica sempre più caratterizzata da
fenomeni quali “personificazione” e “culto”)).




                                                                                          8
Media and
                                                                        ParteciPation



Ma, ritornando ad una discussione più puntuale del contributo di Dalhgren, possiamo
   avanzare alcuni interrogativi:


- nella Net-society vi è una grande mole di comunicazione “orizzontale”, molto
    meno a livello “verticale” (concernente i rapporti con il potere o con i partiti e la
    politica in genere), con la conseguenza di una “mancata” (o non approfondita e
    generalizzata) discussione-impegno critico sull’operato dei partiti-uomini politici;

-    il passaggio dalla mobilitazione (in cui essi possono avere forte potere) alla
    partecipazione non è scontato;

-    non è detto che, dopo la mobilitazione, si realizzi una successiva forte spinta ad
    una conseguente azione (social or political agency);

- la mobilitazione anche “rapida ed efficace” non sempre produce una collettiva
    costruzione di “sense meaning” (cioè valutazioni seguite da conseguenti impegni
    allo scopo di contribuire a capire-risolvere i problemi comuni e/o politici).

                                                                                        9
Media and
                                                                        ParteciPation




Infatti:


la mobilitazione-partecipazione on Net “lavora” prevalentemente sui temi del
   “private concerning” (diritti individuali, la nuova cultura multimediale, i temi
   della cittadinanza globale, ecc.) e molto meno su quelli della “politics”, dove
   sembrano sempre più accentuarsi (è solo il caso dell’Italia?) trend di distacco e
   disinteresse;

in particolare vi è un progressivo divaricarsi tra la “everyday life” (o life-world) e la
    “politics”;

viene così a costituirsi la più attuale “società degli individui” (definibile come“Daily-
    Me”), con qualche venatura di narcisismo e sempre minore
    “responsabilizzazione” individuale (specialmente globale” come auspicato da
    Beck) in una società sempre più “liquida” (Bauman).



                                                                                       10
Media and
                                                                       ParteciPation




    In questa prospettiva sarebbe di grande interesse approfondire alcuni concetti, solo
    accennati da Dalhgren, quali:




•   “solo-society”




•   “politicotainment”




                                                                                      11
Media and
                                                                       ParteciPation



Alla luce delle considerazioni precedenti, va quindi riconsiderato il concetto di
“partecipazione”:
innanzi tutto (più che alla società) sembrerebbe più utile riferirsi al “sociale”, come
prodotto della rete di tutte le possibili relazioni sociali individuali (a forte tasso
emotivo-simbolico);
in questo contesto la partecipazione si riferisce sempre più alla “civic culture” (in
parallelo alla costruzione del proprio “capitale sociale”, anche questo prodotto delle
relazioni sociali reali o virtuali e/o del proprio Sé o identità personale come
“reflexive project”).
In questa prospettiva per meglio esplorare il concetto di “partecipazione”, è bene
partire dal considerare “come“ i soggetti” (le persone) siano-diventino “attivi”,
tendano cioè ad interessarsi-essere coinvolti da “ciò che accade attorno a loro”;
si deve quindi considerare il termine di partecipazione in termini sempre più
allargati (come analizzato da Schudson in poi) .
In questa prospettiva di grande interesse sono i concetti suggeriti da Dahlgren
(“monitorial citizen”, “subactivism”, ecc.) nel quadro di una sempre più necessaria
attenzione per i temi della “social interaction” nella società post-moderna .
                                                                                      12
Media and
                                                                        ParteciPation




In particolare potremmo considerare come il sociale si “realizzi” in concreto, nelle
relazioni interpersonali (nella prospettiva di un più attuale “two-step-flow of
communication”) partendo, ad esempio, dal concetto di “subactivism” (Bakardijva):

come “a form of a civic preparation among people at moments in everyday life,
where norms are questioned, challenged and negotiated, where moral horizons are
applied to the social world, where issues of justice are raised- before the political has
surfaced or any connections with politics has been made”

(dove, tra l’altro, si fondono naturalmente la sfera del “privato” e del “pubblico” e si
viene a creare la più attuale “pubblic-private sphere”).




                                                                                       13
Media and
                                                                      ParteciPation




Se il sociale è il prodotto del networking relazionale e dell’”involvement”
   multimediale, è evidente che la “partecipazione va analizzata a livello del
   “sociale” o, al più, alla “civic culture” in cui parte fondamentale (se non
   fondativa) è la “media culture”.

In questa prospettiva va considerato che (citando Dalhgren): “media culture in the
    digital age has become more personal, skeptical, ironic, perishable, idiosyncratic,
    collaborative, and almost inconceivably diversified….”

(si consideri inoltre come i fruitori mediali “performer”-”produsers” “adapt, reivent,
    reorganize, or rebuilt media (technologies and format/product) as needed to suit
    their various purposes of interest….” (Lievrouw) ).




                                                                                     14
Media and
                                                                        ParteciPation



L’ottimismo che spinge a ritenere che questi prosumer-produsers “construct new
   meaning and expressions out of existing and novel forms of interaction, social
   and istitutional relationship, and cultural works” (Lievrouw) è tutto da provare,
   salvo nel caso di limitate nicchie di “skilled performer-produser”.

Sicuramente essi (certamente i più giovani) “are generally removed from civic habits
   of the past”, ma “molto del nuovo” “has its origins in private evironment, in
   “private sphere”.

Detto diversamente è più chiaro “ciò che non è più, ma non è altrettanto chiaro ciò
   che sarà”…..a proposito della partecipazione civica (e, ancor più, della
   partecipazione politica.

Da non dimenticare che, più facilmente, si tratta di progetti di vita (o stili di consumo
   multimediali) che si traducono in forme di partecipazione sociale in cui il Net ha
   funzioni di mobilitazione, di promozione di alcune tematiche unificanti (nell’area
   del privato) con momenti di aggregazione on-off line, ma molto difficilmente tali
   da produrre durature e profondamente partecipate forme di appartenenza e azioni
   collettive tese al cambiamento politico o sociale (si pensi alla “primavera araba” e
   ai “London riots”).
                                                                                       15
Media and
                                                                      ParteciPation




Si può comunque essere d’accordo con Dalhgren a proposito che il NET “can help
contributes to the long-term transformation of the institution (we prefere to say “the
practices and the modes of the partecipation”) of Democracy”.




Con riferimento ai più comuni “political domains”, i suoi “appelli” hanno più
facilmente funzioni “advocate” e “activist” (così come nel prossimo futuro potranno
essere alla base di una nuova “e-governance” (o “e-burocracy”?) ).




                                                                                    16
Media and
                                                                        ParteciPation


In chiave meno ottimistica o più realistica, non bisogna dimenticare o ignorare gli
aspetti meno positivi di Internet (che possiamo così riassumere, seguendo il
contributo dello stesso Dalhgren):

 i siti più frequentati non è detto che siano i più “rilevanti”;

 è difficile controllare chi “li crea” e per quali scopi;

 la proliferazione (il flusso continuo) dei messaggi online porta ad una Babele
comunicativa in cui si realizza molto difficilmente una Public Sphere (secondo
Habermas), in cui sia possibile arrivare ad un collettivo e meditato “approccio
deliberativo” (facendo riferimento un meno recente lavoro dello stesso autore), come
possibile e auspicabile superamento della Democrazia “rappresentativa”;

 i più diffusi contenuti (e i più comuni usi) di Internet si riferiscono a tematiche
quali: “general social contact, entartainment, chatting, shopping, gaming, non
political information, prrnography….; ovviamente di scarso impegno pro-sociale e, al
più, utilizzati per la costruzione di un identità personale in chiave “consumeristica”;

 il rischio “that they will remain in their cyber.ghettos” è molto forte.
                                                                                     17
Media and
                                                                   ParteciPation




Si ritorna così al tema di fondo (anche nel contributo di Dalhgren): quello del
necessario confronto tra una “political passivity” e un “civic engagement” che
sembra realizzarsi prevalentemente secondo “extreme forms of individualisation” (as
citizens-consumers).




                                                                                 18
Media and
                                                                       ParteciPation



Con una conseguente domanda di fondo:

come si può prefigurare-ipotizzare una società “mediata” (sia attraverso le vecchie
   come le nuove tecnologie) che sembra costruirsi semplicemente come un network
   di relazioni sociali reali o virtuali dai contenuti prevalentemente soggettivi e
   individuali (e, quindi, con scarso entusiasmo a sviluppare forme di appartenenza
   collettiva)?

Un pessimismo (non “apocalittico) indurrebbe a ritenere che sempre più “l’estetica”
   (“daily-me”, “I like it…”) tenda a prevalere sull’etica, la de-responsabilizzazione
   sull’impegno.

Cosa potrebbe invece indurre all’ottimismo e quali potrebbero essere i fenomeni
   caratterizzanti il “nuovo che avanza” (non si è mai alla “fine della storia, ma della
   storia di un periodo e/o di una società)?

Sicuramente non solo il NET.


                                                                                      19

More Related Content

What's hot

8 la nuova sfera pubblica in rete
8 la nuova sfera pubblica in rete8 la nuova sfera pubblica in rete
8 la nuova sfera pubblica in rete
Alessio Cornia
 
Influenza sociale
Influenza socialeInfluenza sociale
Influenza sociale
eugenio iorio
 
Acquisizione e condivisione dell'informazione di attualità (2012)
Acquisizione e condivisione dell'informazione di attualità (2012)Acquisizione e condivisione dell'informazione di attualità (2012)
Acquisizione e condivisione dell'informazione di attualità (2012)
Human Highway
 
11 Relazioni sociali e identità in rete
11 Relazioni sociali e identità in rete11 Relazioni sociali e identità in rete
11 Relazioni sociali e identità in rete
Alessio Cornia
 
inchiesta social network
inchiesta social networkinchiesta social network
inchiesta social networkluca de fino
 
La teoria dell'Agenda Setting
La teoria dell'Agenda SettingLa teoria dell'Agenda Setting
La teoria dell'Agenda SettingDavide Bennato
 
Il modello degli effetti dei media e approccio usi e gratificazioni
Il modello degli effetti dei media e approccio usi e gratificazioniIl modello degli effetti dei media e approccio usi e gratificazioni
Il modello degli effetti dei media e approccio usi e gratificazioniDavide Bennato
 
Apologia e critica dei nuovi media - 2
Apologia e critica dei nuovi media - 2Apologia e critica dei nuovi media - 2
Apologia e critica dei nuovi media - 2Maurizio Boscarol
 
Gli effetti limitati dei media
Gli effetti limitati dei mediaGli effetti limitati dei media
Gli effetti limitati dei mediaDavide Bennato
 
EMOTIONAL SHARING E POLARIZZAZIONE EMOTIVA DELLA CONVERSAZIONE POLITICA SU TW...
EMOTIONAL SHARING E POLARIZZAZIONE EMOTIVA DELLA CONVERSAZIONE POLITICA SU TW...EMOTIONAL SHARING E POLARIZZAZIONE EMOTIVA DELLA CONVERSAZIONE POLITICA SU TW...
EMOTIONAL SHARING E POLARIZZAZIONE EMOTIVA DELLA CONVERSAZIONE POLITICA SU TW...
eugenio iorio
 
Sociologia dei-mass-media-sorice.odt
Sociologia dei-mass-media-sorice.odtSociologia dei-mass-media-sorice.odt
Sociologia dei-mass-media-sorice.odtFederica Carnesella
 
Gli effetti a lungo termine dei mass media - Storia Dei Media Digitali Lezi...
Gli effetti a lungo termine dei mass media - Storia Dei Media Digitali   Lezi...Gli effetti a lungo termine dei mass media - Storia Dei Media Digitali   Lezi...
Gli effetti a lungo termine dei mass media - Storia Dei Media Digitali Lezi...
Lorenzo Cassulo
 
La spirale del silenzio
La spirale del silenzioLa spirale del silenzio
La spirale del silenzioDavide Bennato
 
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? - Text
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? - TextICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? - Text
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? - Text
morosini1952
 
Sussidiarietà orizzontale e crowdfunding: un binomio possibile?
Sussidiarietà orizzontale e crowdfunding: un binomio possibile?Sussidiarietà orizzontale e crowdfunding: un binomio possibile?
Sussidiarietà orizzontale e crowdfunding: un binomio possibile?
Ange89
 
Nessun tempo.nessunluogo
Nessun tempo.nessunluogoNessun tempo.nessunluogo
Nessun tempo.nessunluogo
eugenio iorio
 
Società e comunicazioni di massa
Società e comunicazioni di massaSocietà e comunicazioni di massa
Società e comunicazioni di massaDavide Bennato
 
Informazione locale e comunità. La sfida glocal
Informazione locale e comunità. La sfida glocalInformazione locale e comunità. La sfida glocal
Informazione locale e comunità. La sfida glocal
Lorenzo Fabbri
 

What's hot (19)

Lostday [Andò]
Lostday [Andò]Lostday [Andò]
Lostday [Andò]
 
8 la nuova sfera pubblica in rete
8 la nuova sfera pubblica in rete8 la nuova sfera pubblica in rete
8 la nuova sfera pubblica in rete
 
Influenza sociale
Influenza socialeInfluenza sociale
Influenza sociale
 
Acquisizione e condivisione dell'informazione di attualità (2012)
Acquisizione e condivisione dell'informazione di attualità (2012)Acquisizione e condivisione dell'informazione di attualità (2012)
Acquisizione e condivisione dell'informazione di attualità (2012)
 
11 Relazioni sociali e identità in rete
11 Relazioni sociali e identità in rete11 Relazioni sociali e identità in rete
11 Relazioni sociali e identità in rete
 
inchiesta social network
inchiesta social networkinchiesta social network
inchiesta social network
 
La teoria dell'Agenda Setting
La teoria dell'Agenda SettingLa teoria dell'Agenda Setting
La teoria dell'Agenda Setting
 
Il modello degli effetti dei media e approccio usi e gratificazioni
Il modello degli effetti dei media e approccio usi e gratificazioniIl modello degli effetti dei media e approccio usi e gratificazioni
Il modello degli effetti dei media e approccio usi e gratificazioni
 
Apologia e critica dei nuovi media - 2
Apologia e critica dei nuovi media - 2Apologia e critica dei nuovi media - 2
Apologia e critica dei nuovi media - 2
 
Gli effetti limitati dei media
Gli effetti limitati dei mediaGli effetti limitati dei media
Gli effetti limitati dei media
 
EMOTIONAL SHARING E POLARIZZAZIONE EMOTIVA DELLA CONVERSAZIONE POLITICA SU TW...
EMOTIONAL SHARING E POLARIZZAZIONE EMOTIVA DELLA CONVERSAZIONE POLITICA SU TW...EMOTIONAL SHARING E POLARIZZAZIONE EMOTIVA DELLA CONVERSAZIONE POLITICA SU TW...
EMOTIONAL SHARING E POLARIZZAZIONE EMOTIVA DELLA CONVERSAZIONE POLITICA SU TW...
 
Sociologia dei-mass-media-sorice.odt
Sociologia dei-mass-media-sorice.odtSociologia dei-mass-media-sorice.odt
Sociologia dei-mass-media-sorice.odt
 
Gli effetti a lungo termine dei mass media - Storia Dei Media Digitali Lezi...
Gli effetti a lungo termine dei mass media - Storia Dei Media Digitali   Lezi...Gli effetti a lungo termine dei mass media - Storia Dei Media Digitali   Lezi...
Gli effetti a lungo termine dei mass media - Storia Dei Media Digitali Lezi...
 
La spirale del silenzio
La spirale del silenzioLa spirale del silenzio
La spirale del silenzio
 
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? - Text
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? - TextICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? - Text
ICT GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY? - Text
 
Sussidiarietà orizzontale e crowdfunding: un binomio possibile?
Sussidiarietà orizzontale e crowdfunding: un binomio possibile?Sussidiarietà orizzontale e crowdfunding: un binomio possibile?
Sussidiarietà orizzontale e crowdfunding: un binomio possibile?
 
Nessun tempo.nessunluogo
Nessun tempo.nessunluogoNessun tempo.nessunluogo
Nessun tempo.nessunluogo
 
Società e comunicazioni di massa
Società e comunicazioni di massaSocietà e comunicazioni di massa
Società e comunicazioni di massa
 
Informazione locale e comunità. La sfida glocal
Informazione locale e comunità. La sfida glocalInformazione locale e comunità. La sfida glocal
Informazione locale e comunità. La sfida glocal
 

Similar to Media and partecipation

Rigenerare la democrazia
Rigenerare la democraziaRigenerare la democrazia
Rigenerare la democrazia
Dino Bertocco
 
Comunicazione sociale 2 0 - introduzione
Comunicazione sociale 2 0 - introduzioneComunicazione sociale 2 0 - introduzione
Comunicazione sociale 2 0 - introduzioneMarco Binotto
 
Un nuovo modello di cittadinanza
Un nuovo modello di cittadinanzaUn nuovo modello di cittadinanza
Un nuovo modello di cittadinanza
Dino Bertocco
 
Cultura digitale: ha senso parlarne?
Cultura digitale: ha senso parlarne?Cultura digitale: ha senso parlarne?
Cultura digitale: ha senso parlarne?
Domenico Fama
 
2- Comunicazione e marketing (appunti di lettura: spunti da Hilgarner & Bosk ...
2- Comunicazione e marketing (appunti di lettura: spunti da Hilgarner & Bosk ...2- Comunicazione e marketing (appunti di lettura: spunti da Hilgarner & Bosk ...
2- Comunicazione e marketing (appunti di lettura: spunti da Hilgarner & Bosk ...
Pina Lalli
 
Milano: Informazione, IG e qualità delle politiche giovanile. Palazzo delle S...
Milano: Informazione, IG e qualità delle politiche giovanile. Palazzo delle S...Milano: Informazione, IG e qualità delle politiche giovanile. Palazzo delle S...
Milano: Informazione, IG e qualità delle politiche giovanile. Palazzo delle S...
Giovanni Campagnoli
 
Cultura convergente_ H.Jenkins
Cultura convergente_ H.JenkinsCultura convergente_ H.Jenkins
Cultura convergente_ H.Jenkins
alessandra bianca
 
Quattro riflessioni sulla comunicazione contemporanea
Quattro riflessioni sulla comunicazione contemporaneaQuattro riflessioni sulla comunicazione contemporanea
Quattro riflessioni sulla comunicazione contemporanea
Proforma
 
Il Non profit in rete: la presenza sul Web delle organizzazioni non profit
Il Non profit in rete: la presenza sul Web delle organizzazioni non profitIl Non profit in rete: la presenza sul Web delle organizzazioni non profit
Il Non profit in rete: la presenza sul Web delle organizzazioni non profit
Roberto Polillo
 
Esserci o non esserci
Esserci o non esserciEsserci o non esserci
Esserci o non esserci
Giorgio Jannis
 
LA POLITICA TRA PERSONALIZZAZIONE E POPOLARIZZAZIONE
LA POLITICA TRA PERSONALIZZAZIONE E POPOLARIZZAZIONELA POLITICA TRA PERSONALIZZAZIONE E POPOLARIZZAZIONE
LA POLITICA TRA PERSONALIZZAZIONE E POPOLARIZZAZIONE
lucecco
 
Lobbying 2.0 sb dotmedia210412
Lobbying 2.0 sb dotmedia210412Lobbying 2.0 sb dotmedia210412
Lobbying 2.0 sb dotmedia210412Simona Bonfante
 
Open government e open data la tecnologia a servizio della fiducia-2
Open government e open data   la tecnologia a servizio della fiducia-2Open government e open data   la tecnologia a servizio della fiducia-2
Open government e open data la tecnologia a servizio della fiducia-2
USAC Program
 
Opinioni 2.0
Opinioni 2.0Opinioni 2.0
Opinioni 2.0
eugenio iorio
 
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 10
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 10Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 10
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 10
Paolo Costa
 
#Socialemergenza- 2016
#Socialemergenza- 2016#Socialemergenza- 2016
#Socialemergenza- 2016
Giovanni Arata
 
Nuovi scenari della comunicazione pubblica. Proposte per una nuova narrazione...
Nuovi scenari della comunicazione pubblica. Proposte per una nuova narrazione...Nuovi scenari della comunicazione pubblica. Proposte per una nuova narrazione...
Nuovi scenari della comunicazione pubblica. Proposte per una nuova narrazione...
Pierluigi De Rosa
 
Political individualization. New media as an escape from family control over ...
Political individualization. New media as an escape from family control over ...Political individualization. New media as an escape from family control over ...
Political individualization. New media as an escape from family control over ...
calenda
 
Giornalismo Online Questo Sconosciuto
Giornalismo Online Questo SconosciutoGiornalismo Online Questo Sconosciuto
Giornalismo Online Questo Sconosciuto
Vittorio Pasteris
 

Similar to Media and partecipation (20)

Rigenerare la democrazia
Rigenerare la democraziaRigenerare la democrazia
Rigenerare la democrazia
 
Comunicazione sociale 2 0 - introduzione
Comunicazione sociale 2 0 - introduzioneComunicazione sociale 2 0 - introduzione
Comunicazione sociale 2 0 - introduzione
 
Un nuovo modello di cittadinanza
Un nuovo modello di cittadinanzaUn nuovo modello di cittadinanza
Un nuovo modello di cittadinanza
 
Cultura digitale: ha senso parlarne?
Cultura digitale: ha senso parlarne?Cultura digitale: ha senso parlarne?
Cultura digitale: ha senso parlarne?
 
2- Comunicazione e marketing (appunti di lettura: spunti da Hilgarner & Bosk ...
2- Comunicazione e marketing (appunti di lettura: spunti da Hilgarner & Bosk ...2- Comunicazione e marketing (appunti di lettura: spunti da Hilgarner & Bosk ...
2- Comunicazione e marketing (appunti di lettura: spunti da Hilgarner & Bosk ...
 
Milano: Informazione, IG e qualità delle politiche giovanile. Palazzo delle S...
Milano: Informazione, IG e qualità delle politiche giovanile. Palazzo delle S...Milano: Informazione, IG e qualità delle politiche giovanile. Palazzo delle S...
Milano: Informazione, IG e qualità delle politiche giovanile. Palazzo delle S...
 
Cultura convergente_ H.Jenkins
Cultura convergente_ H.JenkinsCultura convergente_ H.Jenkins
Cultura convergente_ H.Jenkins
 
Quattro riflessioni sulla comunicazione contemporanea
Quattro riflessioni sulla comunicazione contemporaneaQuattro riflessioni sulla comunicazione contemporanea
Quattro riflessioni sulla comunicazione contemporanea
 
Il Non profit in rete: la presenza sul Web delle organizzazioni non profit
Il Non profit in rete: la presenza sul Web delle organizzazioni non profitIl Non profit in rete: la presenza sul Web delle organizzazioni non profit
Il Non profit in rete: la presenza sul Web delle organizzazioni non profit
 
Esserci o non esserci
Esserci o non esserciEsserci o non esserci
Esserci o non esserci
 
LA POLITICA TRA PERSONALIZZAZIONE E POPOLARIZZAZIONE
LA POLITICA TRA PERSONALIZZAZIONE E POPOLARIZZAZIONELA POLITICA TRA PERSONALIZZAZIONE E POPOLARIZZAZIONE
LA POLITICA TRA PERSONALIZZAZIONE E POPOLARIZZAZIONE
 
Lobbying 2.0 sb dotmedia210412
Lobbying 2.0 sb dotmedia210412Lobbying 2.0 sb dotmedia210412
Lobbying 2.0 sb dotmedia210412
 
Open government e open data la tecnologia a servizio della fiducia-2
Open government e open data   la tecnologia a servizio della fiducia-2Open government e open data   la tecnologia a servizio della fiducia-2
Open government e open data la tecnologia a servizio della fiducia-2
 
Opinioni 2.0
Opinioni 2.0Opinioni 2.0
Opinioni 2.0
 
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 10
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 10Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 10
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 10
 
#Socialemergenza- 2016
#Socialemergenza- 2016#Socialemergenza- 2016
#Socialemergenza- 2016
 
Nuovi scenari della comunicazione pubblica. Proposte per una nuova narrazione...
Nuovi scenari della comunicazione pubblica. Proposte per una nuova narrazione...Nuovi scenari della comunicazione pubblica. Proposte per una nuova narrazione...
Nuovi scenari della comunicazione pubblica. Proposte per una nuova narrazione...
 
lezione 1-2
lezione 1-2lezione 1-2
lezione 1-2
 
Political individualization. New media as an escape from family control over ...
Political individualization. New media as an escape from family control over ...Political individualization. New media as an escape from family control over ...
Political individualization. New media as an escape from family control over ...
 
Giornalismo Online Questo Sconosciuto
Giornalismo Online Questo SconosciutoGiornalismo Online Questo Sconosciuto
Giornalismo Online Questo Sconosciuto
 

Media and partecipation

  • 1. Media and ParteciPation Media and ParteciPation Discussing Dalhgren’s paper 1
  • 2. Media and ParteciPation (I presupposti del suo contributo) • “Media metarmorphosis is having a profound impact on the conditions of partecipation and on the dynamics of Democracy” • “The dramatic transformation of the media landscape with inexorably connected to an array of social, economic, political and cultural factors” (Basti pensare a: * “globalized neoliberism” (e le sue conseguenze: fragmentated citinzeship-individualism,multimedia life-styles, consumerism) * new technologies (Internet) ) • The NET and its capacity to facilitate horizontal communication (civic or social (?) ) 2
  • 3. Media and ParteciPation Prima di discuterlo è utile (facendo riferimento ad alcuni suoi precedenti lavori) riprendere alcuni altri presupposti di fondo. Il primo è più importante: Maggiore è la partecipazione, più forte è la democrazia (oggi appare però più forte la “civic partecipation” che non la “political partecipation”: La prima è fortemente “promossa” dai media, la seconda è, dagli stessi, messa in discussione (nei suoi contenuti e fiducia nella politica). 3
  • 4. Media and ParteciPation A nostro avviso, è inoltre da tenere presente che: La Civic partecipation (o, forse meglio, la civic culture) si realizza nell’ambito di una “società degli individui” dove l’autoriflessività individuale (a forte tasso soggettivo- emotivo) tende a sostituire i valori e le consuetudini tradizionali; le “mille piccole storie” dei media tendono sempre più a sostituire le grandi e tradizionali narrazioni. Le mille piccole storie sono sempre più creazione di esperti comunicatori non neutrali che “cercano successo e coinvolgimento” presso audience tendenzialmente distratte. Vi è così una spinta crescente verso un “mainstream” di contenuti leggeri (evasione e consumi) o “soggettive” (il benessere, la sicurezza, ecc.) se non “effimere” (la bellezza, l’apparire, il lusso, ecc.) o, al più, verso tematiche sociali “non partitiche” (l’ecologia, la pace, ecc.). 4
  • 5. Media and ParteciPation Inoltre: sempre più le audiences sono di nicchia e caratterizzate prevalentemente (o solo) dal condividere specifici interessi (a forte tasso emotivo-simbolico) e non da “appartenenze” caratterizzate da temi-valori “collettivi” e “pro-social”; queste “appartenenze virtuali” presuppongono una forte partecipazione e coinvolgimento solo per i propri soggettivi interessi, altrimenti si cade nella passività di chi fruisce “distrattamente” contenuti-programmi mediali ripetitivi e banali; conseguentemente lo studio delle audiences (per quanto concerne partecipazione e collettivo “sense-meaning”) deve passare dalla categoria generica dell’”exposure” (significativa solo nel marketing) a quella dell’”engagement-involvement; in questa prospettiva è fondamentale rifarsi a concetti come “prosumer” o “produsers” e a quanto essi suggeriscono a proposito della fruizione multimediale. 5
  • 6. Media and ParteciPation In questa prospettiva, in estrema sintesi, resta di attualità la contrapposizione tra: i “performer”-skilled (the informed élites) vs. i fruitori passivi e dis-informati (the entertained majority) I primi tendono ad aumentare con il tempo (dalla loro parte giocano le variabili età e istruzione), i secondi a diminuire. Il “digital divide” assumerà nuove aspetti (ad esempio tra chi sarà capace solo di “operazioni-utilizzi” elementari in Net (scrivere-ricevere messaggi) e chi invece diventerà produttore di “user-generated-content” e non solo utilizzatore. 6
  • 7. Media and ParteciPation Ancora… La “società degli individui” è una società dove le classi sono sostituite da altre appartenenze (di genere, etnica, religiosa, ecc) ma, in particolare, dalle “appartenenze virtuali” (ma reali nei loro esiti) relative al condividere comuni e (profondamente) partecipati “stili di consumo multimediale”. Con la conseguenza che anziché considerare l’esistenza di una Sfera Pubblica (e un Opinione pubblica), si deve constatare il sorgere e il manifestarsi di molteplici ma limitate (come numero e nel tempo) “sfere” o “sferuncole” (pubblico-private nei loro prevalenti interessi) dove c’è scarsa elaborazione-discussione comune dei temi, ma semplice e momentaneo coinvolgimento in una chiave che può scadere nel “gossip pubblico” (mediato) . 7
  • 8. Media and ParteciPation In questa prospettiva sembra necessario: approfondire il concetto di “involvement-engagement”, sia per quanto attiene alla fruizione mediale (vecchie e nuove tecnologie), sia per quanto attiene alla “civic culture”; (in questa prospettiva potrebbero essere considerati i fenomeni di “fandom” nei media (senza ritenere erroneamente che questo fenomeno possa essere considerato il più attuale, diffuso e significativo stile di fruizione mediale), sia nel sociale (i tifosi sportivi, come i fan “a-critici”, “post-ideologicamente” determinati, dei personaggi politici, nella prospettiva di una partecipazione politica sempre più caratterizzata da fenomeni quali “personificazione” e “culto”)). 8
  • 9. Media and ParteciPation Ma, ritornando ad una discussione più puntuale del contributo di Dalhgren, possiamo avanzare alcuni interrogativi: - nella Net-society vi è una grande mole di comunicazione “orizzontale”, molto meno a livello “verticale” (concernente i rapporti con il potere o con i partiti e la politica in genere), con la conseguenza di una “mancata” (o non approfondita e generalizzata) discussione-impegno critico sull’operato dei partiti-uomini politici; - il passaggio dalla mobilitazione (in cui essi possono avere forte potere) alla partecipazione non è scontato; - non è detto che, dopo la mobilitazione, si realizzi una successiva forte spinta ad una conseguente azione (social or political agency); - la mobilitazione anche “rapida ed efficace” non sempre produce una collettiva costruzione di “sense meaning” (cioè valutazioni seguite da conseguenti impegni allo scopo di contribuire a capire-risolvere i problemi comuni e/o politici). 9
  • 10. Media and ParteciPation Infatti: la mobilitazione-partecipazione on Net “lavora” prevalentemente sui temi del “private concerning” (diritti individuali, la nuova cultura multimediale, i temi della cittadinanza globale, ecc.) e molto meno su quelli della “politics”, dove sembrano sempre più accentuarsi (è solo il caso dell’Italia?) trend di distacco e disinteresse; in particolare vi è un progressivo divaricarsi tra la “everyday life” (o life-world) e la “politics”; viene così a costituirsi la più attuale “società degli individui” (definibile come“Daily- Me”), con qualche venatura di narcisismo e sempre minore “responsabilizzazione” individuale (specialmente globale” come auspicato da Beck) in una società sempre più “liquida” (Bauman). 10
  • 11. Media and ParteciPation In questa prospettiva sarebbe di grande interesse approfondire alcuni concetti, solo accennati da Dalhgren, quali: • “solo-society” • “politicotainment” 11
  • 12. Media and ParteciPation Alla luce delle considerazioni precedenti, va quindi riconsiderato il concetto di “partecipazione”: innanzi tutto (più che alla società) sembrerebbe più utile riferirsi al “sociale”, come prodotto della rete di tutte le possibili relazioni sociali individuali (a forte tasso emotivo-simbolico); in questo contesto la partecipazione si riferisce sempre più alla “civic culture” (in parallelo alla costruzione del proprio “capitale sociale”, anche questo prodotto delle relazioni sociali reali o virtuali e/o del proprio Sé o identità personale come “reflexive project”). In questa prospettiva per meglio esplorare il concetto di “partecipazione”, è bene partire dal considerare “come“ i soggetti” (le persone) siano-diventino “attivi”, tendano cioè ad interessarsi-essere coinvolti da “ciò che accade attorno a loro”; si deve quindi considerare il termine di partecipazione in termini sempre più allargati (come analizzato da Schudson in poi) . In questa prospettiva di grande interesse sono i concetti suggeriti da Dahlgren (“monitorial citizen”, “subactivism”, ecc.) nel quadro di una sempre più necessaria attenzione per i temi della “social interaction” nella società post-moderna . 12
  • 13. Media and ParteciPation In particolare potremmo considerare come il sociale si “realizzi” in concreto, nelle relazioni interpersonali (nella prospettiva di un più attuale “two-step-flow of communication”) partendo, ad esempio, dal concetto di “subactivism” (Bakardijva): come “a form of a civic preparation among people at moments in everyday life, where norms are questioned, challenged and negotiated, where moral horizons are applied to the social world, where issues of justice are raised- before the political has surfaced or any connections with politics has been made” (dove, tra l’altro, si fondono naturalmente la sfera del “privato” e del “pubblico” e si viene a creare la più attuale “pubblic-private sphere”). 13
  • 14. Media and ParteciPation Se il sociale è il prodotto del networking relazionale e dell’”involvement” multimediale, è evidente che la “partecipazione va analizzata a livello del “sociale” o, al più, alla “civic culture” in cui parte fondamentale (se non fondativa) è la “media culture”. In questa prospettiva va considerato che (citando Dalhgren): “media culture in the digital age has become more personal, skeptical, ironic, perishable, idiosyncratic, collaborative, and almost inconceivably diversified….” (si consideri inoltre come i fruitori mediali “performer”-”produsers” “adapt, reivent, reorganize, or rebuilt media (technologies and format/product) as needed to suit their various purposes of interest….” (Lievrouw) ). 14
  • 15. Media and ParteciPation L’ottimismo che spinge a ritenere che questi prosumer-produsers “construct new meaning and expressions out of existing and novel forms of interaction, social and istitutional relationship, and cultural works” (Lievrouw) è tutto da provare, salvo nel caso di limitate nicchie di “skilled performer-produser”. Sicuramente essi (certamente i più giovani) “are generally removed from civic habits of the past”, ma “molto del nuovo” “has its origins in private evironment, in “private sphere”. Detto diversamente è più chiaro “ciò che non è più, ma non è altrettanto chiaro ciò che sarà”…..a proposito della partecipazione civica (e, ancor più, della partecipazione politica. Da non dimenticare che, più facilmente, si tratta di progetti di vita (o stili di consumo multimediali) che si traducono in forme di partecipazione sociale in cui il Net ha funzioni di mobilitazione, di promozione di alcune tematiche unificanti (nell’area del privato) con momenti di aggregazione on-off line, ma molto difficilmente tali da produrre durature e profondamente partecipate forme di appartenenza e azioni collettive tese al cambiamento politico o sociale (si pensi alla “primavera araba” e ai “London riots”). 15
  • 16. Media and ParteciPation Si può comunque essere d’accordo con Dalhgren a proposito che il NET “can help contributes to the long-term transformation of the institution (we prefere to say “the practices and the modes of the partecipation”) of Democracy”. Con riferimento ai più comuni “political domains”, i suoi “appelli” hanno più facilmente funzioni “advocate” e “activist” (così come nel prossimo futuro potranno essere alla base di una nuova “e-governance” (o “e-burocracy”?) ). 16
  • 17. Media and ParteciPation In chiave meno ottimistica o più realistica, non bisogna dimenticare o ignorare gli aspetti meno positivi di Internet (che possiamo così riassumere, seguendo il contributo dello stesso Dalhgren):  i siti più frequentati non è detto che siano i più “rilevanti”;  è difficile controllare chi “li crea” e per quali scopi;  la proliferazione (il flusso continuo) dei messaggi online porta ad una Babele comunicativa in cui si realizza molto difficilmente una Public Sphere (secondo Habermas), in cui sia possibile arrivare ad un collettivo e meditato “approccio deliberativo” (facendo riferimento un meno recente lavoro dello stesso autore), come possibile e auspicabile superamento della Democrazia “rappresentativa”;  i più diffusi contenuti (e i più comuni usi) di Internet si riferiscono a tematiche quali: “general social contact, entartainment, chatting, shopping, gaming, non political information, prrnography….; ovviamente di scarso impegno pro-sociale e, al più, utilizzati per la costruzione di un identità personale in chiave “consumeristica”;  il rischio “that they will remain in their cyber.ghettos” è molto forte. 17
  • 18. Media and ParteciPation Si ritorna così al tema di fondo (anche nel contributo di Dalhgren): quello del necessario confronto tra una “political passivity” e un “civic engagement” che sembra realizzarsi prevalentemente secondo “extreme forms of individualisation” (as citizens-consumers). 18
  • 19. Media and ParteciPation Con una conseguente domanda di fondo: come si può prefigurare-ipotizzare una società “mediata” (sia attraverso le vecchie come le nuove tecnologie) che sembra costruirsi semplicemente come un network di relazioni sociali reali o virtuali dai contenuti prevalentemente soggettivi e individuali (e, quindi, con scarso entusiasmo a sviluppare forme di appartenenza collettiva)? Un pessimismo (non “apocalittico) indurrebbe a ritenere che sempre più “l’estetica” (“daily-me”, “I like it…”) tenda a prevalere sull’etica, la de-responsabilizzazione sull’impegno. Cosa potrebbe invece indurre all’ottimismo e quali potrebbero essere i fenomeni caratterizzanti il “nuovo che avanza” (non si è mai alla “fine della storia, ma della storia di un periodo e/o di una società)? Sicuramente non solo il NET. 19