Elettorato attivo. Media, strategie e risultati delle campagne della società ...Marco Binotto
Articolo pubblicato sul numero monografico di Mediascape Journal dedicato al tema "Comunicazione è politica" (3/2014, pp. 65-96, ISSN 2282-2542). L'articolo presenta nuove elaborazioni e dati della ricerca sulle iniziative del Terzo Settore per le ultime elezioni politiche nazionali..
Amministrative e referendum, due storie da raccontare, due motivi per cui è possibile sostenere che il ruolo del web nella politica italiana è oramai centrale.
(presentato a Frattocchie 2.0, Firenze, 4 settembre 2011)
In occasione di 'Web e democrazia' (http://mondo2ilfuturochevogliamo.it/scuole/roma/liceo-classico-t-tasso), 6 aprile 2013.
Fonte: ilnichilista.com
Autore: Fabio Chiusi
Interazione, innovazione e collaborazione sono i principi base della Social Innovation, sapientemente riproposti e rielaborati all’interno del testo Il libro bianco dell’innovazione sociale scritto da Robin Murray, Julie Caulier Grice e Geoff Mulgan e curato per l’edizione italiana da Alex Giordano e Adam Arvidsson.
Con un chiaro approccio realistico, dimenticando le teorie e le formule da manuale, il testo vi propone nient’altro che un’attenta e cosciente osservazione dei meccanismi odierni, filtrando il tutto con un forte senso critico volto alla praticità delle soluzioni.
Non si tratta dunque di rimpastare modelli passati e pochi affini alle attuali dinamiche socio- economiche, ma si tratta di una chiara esortazione all’impiego delle risorse di cui noi tutti siamo detentori: dalla sfida per la riduzione delle emissioni di Co2, alla lotta alla povertà fino alla salvaguardia per la salute delle persone.
Murray, Grice e Geoff dalle pagine dell’opera definiscono la Social Innovation come un fenomeno che parte dal basso, dalla società moderna virata dalla spinta dirompente della nuova generazione, fatta di giovani caparbi ed entusiasti, pronti a mettersi in gioco . La Social Innovation dunque è un fenomeno irruente e spontaneo che non impone soluzioni astratte ma nuove e concrete possibilità per il miglioramento degli obiettivi mondiali. Dopo il crollo dei vecchi dogmi sociali , divenuti ormai obsoleti, la società mondiale si è trovata a fare i conti con una repentina decadenza dell’intero apparato socio- economico. Per effetto domino, ciò ha portato ad un consequenziale compromissione del lineare andamento del mercato, ad un incremento vertiginoso dei costi e infine alla necessità di reinventarsi.
La sfida che lancia la Social Innovation è quella di riprendersi gli spazi e di attribuirgli nuovi segmenti di esistenza, rielaborando i vecchi modelli.
Fonte http://www.societing.org/wp-content/uploads/Open-Book.pdf
Elettorato attivo. Media, strategie e risultati delle campagne della società ...Marco Binotto
Articolo pubblicato sul numero monografico di Mediascape Journal dedicato al tema "Comunicazione è politica" (3/2014, pp. 65-96, ISSN 2282-2542). L'articolo presenta nuove elaborazioni e dati della ricerca sulle iniziative del Terzo Settore per le ultime elezioni politiche nazionali..
Amministrative e referendum, due storie da raccontare, due motivi per cui è possibile sostenere che il ruolo del web nella politica italiana è oramai centrale.
(presentato a Frattocchie 2.0, Firenze, 4 settembre 2011)
In occasione di 'Web e democrazia' (http://mondo2ilfuturochevogliamo.it/scuole/roma/liceo-classico-t-tasso), 6 aprile 2013.
Fonte: ilnichilista.com
Autore: Fabio Chiusi
Interazione, innovazione e collaborazione sono i principi base della Social Innovation, sapientemente riproposti e rielaborati all’interno del testo Il libro bianco dell’innovazione sociale scritto da Robin Murray, Julie Caulier Grice e Geoff Mulgan e curato per l’edizione italiana da Alex Giordano e Adam Arvidsson.
Con un chiaro approccio realistico, dimenticando le teorie e le formule da manuale, il testo vi propone nient’altro che un’attenta e cosciente osservazione dei meccanismi odierni, filtrando il tutto con un forte senso critico volto alla praticità delle soluzioni.
Non si tratta dunque di rimpastare modelli passati e pochi affini alle attuali dinamiche socio- economiche, ma si tratta di una chiara esortazione all’impiego delle risorse di cui noi tutti siamo detentori: dalla sfida per la riduzione delle emissioni di Co2, alla lotta alla povertà fino alla salvaguardia per la salute delle persone.
Murray, Grice e Geoff dalle pagine dell’opera definiscono la Social Innovation come un fenomeno che parte dal basso, dalla società moderna virata dalla spinta dirompente della nuova generazione, fatta di giovani caparbi ed entusiasti, pronti a mettersi in gioco . La Social Innovation dunque è un fenomeno irruente e spontaneo che non impone soluzioni astratte ma nuove e concrete possibilità per il miglioramento degli obiettivi mondiali. Dopo il crollo dei vecchi dogmi sociali , divenuti ormai obsoleti, la società mondiale si è trovata a fare i conti con una repentina decadenza dell’intero apparato socio- economico. Per effetto domino, ciò ha portato ad un consequenziale compromissione del lineare andamento del mercato, ad un incremento vertiginoso dei costi e infine alla necessità di reinventarsi.
La sfida che lancia la Social Innovation è quella di riprendersi gli spazi e di attribuirgli nuovi segmenti di esistenza, rielaborando i vecchi modelli.
Fonte http://www.societing.org/wp-content/uploads/Open-Book.pdf
La comunicazione politica all'epoca del PorcellumVincenzo Strino
Le slide del mio intervento al convegno "Elezioni 2018: la legge elettorale spiegata bene" organizzato da ADG-Alta Docenza Giuridica all'Università di Napoli Federico II il giorno 11/01/2018
Temi e dilemmi della democrazia contemporaneaDino Bertocco
Esiste una sovraclasse globale che indebolisce il potere reale e la volontà degli elettori dei singoli paesi; bisogna saperla affrontare con nuovi processi democratici
Comunicazione, Potere e Contropotere nella network societyMarco Garoffolo
Il presente articolo formula una serie di fondate ipotesi sull’interazione tra comunicazione e
rapporti di potere nel contesto tecnologico che caratterizza la network society, o “società in rete”.
Partendo da un corpus selezionato di studi sulla comunicazione e da una serie di case study ed
esempi, si giunge alla conclusione che i media siano divenuti lo spazio sociale ove il potere viene
deliberato. Mostrando il legame diretto tra politica, politica dei media, politica dello scandalo e crisi
della legittimità politica in una prospettiva globale. E avanzando l’idea che lo sviluppo di reti di
comunicazione interattiva orizzontale ha favorito l’affermazione di una nuova forma di
comunicazione, la mass self-communication (comunicazione individuale di massa), attraverso
Internet e le reti di comunicazione wireless. In un tale contesto, politiche insurrezionali e
movimenti sociali sono in grado di intervenire con maggiore efficacia nel nuovo spazio di
comunicazione. Sul quale, però, hanno investito anche i media ufficiali o corporate media e la
politica mainstream. Tutto ciò si è tradotto nella convergenza tra mass media e reti di
comunicazione orizzontale. E, più in generale, in uno storico spostamento della sfera pubblica
dall’universo istituzionale al nuovo spazio di comunicazione.
Fonte http://www.caffeeuropa.it/socinrete/castells.pdf
Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della provincia di Torino, si è fatta promotrice di due inchieste riguardanti la distanza tra politica e cittadini e la creatività di Torino; la testimonianze del web sono state raccolte in un e-book scaricabile dal suo sito
The document summarizes the key components of a toy compiler, including the front end, back end, and their functions. The front end performs lexical, syntax and semantic analysis to determine the validity and meaning of source statements. It outputs symbol tables and intermediate code. The back end performs memory allocation and code generation using the symbol tables and intermediate code. Code generation determines instruction selection and addressing modes to synthesize assembly code from the intermediate representation.
The document provides instructions for a course project involving completing the accounting cycle for a new small business called Rawls Repair Corporation. It includes a list of October transactions, a chart of accounts, and 10 requirements to journalize transactions, prepare trial balances and financial statements, record adjusting and closing entries, and prepare a post-closing trial balance. Completing the project involves using the general journal, T-accounts, and financial statements templates provided.
This document provides the solutions to ACC 557 homework assignments 1-5 for an accounting course. It includes solutions to various exercises involving preparing journal entries, T-accounts, trial balances, income statements, and adjusting entries. The document also provides the directions and questions for multiple accounting problems involving corporations, partnerships, inventory valuation, and more. Students can download this file to obtain the full worked out solutions to the homework assignments.
This document discusses the differences between tests and specifications, and how to write formal specifications for systems using TLA+. Tests check implementation details, while specifications check high-level design. TLA+ is introduced as a formal specification language that can be used to define abstract models of systems and check for complex bugs. Writing specifications in TLA+ helps validate system designs before implementation. Examples are provided showing how processes, variables, and properties can be specified in TLA+ to model behaviors like multi-device app installation.
3. el ejercicio y deporte en ninos y adolescentes (1)Daniwp03
El documento describe los numerosos beneficios del deporte y la actividad física para los niños y adolescentes. Practicar deporte regularmente ayuda a prevenir enfermedades a futuro como la obesidad y osteoporosis, y también reduce el riesgo de consumo de drogas. Además, la actividad física diaria ayuda a los niños a desarrollarse física y mentalmente de forma saludable. Se recomienda que los niños acumulen al menos 30 minutos de ejercicio moderado la mayoría de los días para mantenerse saludables.
IS TECHNOLOGY GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY?
INTRODUZIONE - Cristina Torsello, Nicole Denise Schiavon - Giugno 2018
Le nuove tecnologie sembrano essere la fine della politica. Utopia o realtà? I nuovi sistemi
mediatici, televisione commerciale e quindi Internet, avrebbero a poco a poco sostituito i
vecchi corpi intermedi politici mutando radicalmente il carattere della partecipazione
politica e contribuendo a ridefinirne le sue caratteristiche. La diffusione di internet ha
avuto e continuerà ad avere effetti dirompenti sulle forme della politica, non minori di
quelli avuti dall’invenzione della stampa all’inizio della modernità. Le democrazie europee,
sottoposte a sempre più nuove sfide, stanno attraversando mutamenti intensi in alcuni
ambiti fondamentali (crisi della rappresentanza, emersione dei populismi, leaderismi,
cattura oligarchica delle istituzioni, ecc…). L’uso dei media digitali evidenzia, infatti, gli
“effetti strutturali” della comunicazione politica (personalizzazione, spettacolarizzazione,
winnowing effects, ecc.) mentre non danno alcuna certezza che tutto ciò si tradurrà in un
incremento di intensità della voce e del potere di controllo dei cittadini e non, invece o
semplicemente, in una teatralizzazione spettatoriale della loro presenza, con il popolo che
da attore politico si fa audience. Ma è realmente così? La nostra ricerca ha avuto come
scopo principale quello di comprendere, attraverso il confronto con personalità illustri nel
mondo della e-democracy, le reali possibilità che il cittadino, in seguito all’evento di
internet abbia più potere e quali sono, in fin di conti, i vantaggi che le nuove tecnologie
forniscono alla democrazia.
RICERCHE
Le moderne tecnologie digitali e in particolare internet
Il Non profit in rete: la presenza sul Web delle organizzazioni non profitRoberto Polillo
Articolo estratto dagli atti dell'Osservatorio ICT per il Non profit 2013 - Il Non profit in rete, organizzato dalla Fondazione Think il 27 novembre 2013
Quello della cosiddetta democrazia digitale è uno dei temi di discussione più caldi di questo periodo che stiamo vivendo per politici e cittadini per vari motivi. Proviamo a capire di cosa si tratta, e perché è importante.
La comunicazione politica all'epoca del PorcellumVincenzo Strino
Le slide del mio intervento al convegno "Elezioni 2018: la legge elettorale spiegata bene" organizzato da ADG-Alta Docenza Giuridica all'Università di Napoli Federico II il giorno 11/01/2018
Temi e dilemmi della democrazia contemporaneaDino Bertocco
Esiste una sovraclasse globale che indebolisce il potere reale e la volontà degli elettori dei singoli paesi; bisogna saperla affrontare con nuovi processi democratici
Comunicazione, Potere e Contropotere nella network societyMarco Garoffolo
Il presente articolo formula una serie di fondate ipotesi sull’interazione tra comunicazione e
rapporti di potere nel contesto tecnologico che caratterizza la network society, o “società in rete”.
Partendo da un corpus selezionato di studi sulla comunicazione e da una serie di case study ed
esempi, si giunge alla conclusione che i media siano divenuti lo spazio sociale ove il potere viene
deliberato. Mostrando il legame diretto tra politica, politica dei media, politica dello scandalo e crisi
della legittimità politica in una prospettiva globale. E avanzando l’idea che lo sviluppo di reti di
comunicazione interattiva orizzontale ha favorito l’affermazione di una nuova forma di
comunicazione, la mass self-communication (comunicazione individuale di massa), attraverso
Internet e le reti di comunicazione wireless. In un tale contesto, politiche insurrezionali e
movimenti sociali sono in grado di intervenire con maggiore efficacia nel nuovo spazio di
comunicazione. Sul quale, però, hanno investito anche i media ufficiali o corporate media e la
politica mainstream. Tutto ciò si è tradotto nella convergenza tra mass media e reti di
comunicazione orizzontale. E, più in generale, in uno storico spostamento della sfera pubblica
dall’universo istituzionale al nuovo spazio di comunicazione.
Fonte http://www.caffeeuropa.it/socinrete/castells.pdf
Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della provincia di Torino, si è fatta promotrice di due inchieste riguardanti la distanza tra politica e cittadini e la creatività di Torino; la testimonianze del web sono state raccolte in un e-book scaricabile dal suo sito
The document summarizes the key components of a toy compiler, including the front end, back end, and their functions. The front end performs lexical, syntax and semantic analysis to determine the validity and meaning of source statements. It outputs symbol tables and intermediate code. The back end performs memory allocation and code generation using the symbol tables and intermediate code. Code generation determines instruction selection and addressing modes to synthesize assembly code from the intermediate representation.
The document provides instructions for a course project involving completing the accounting cycle for a new small business called Rawls Repair Corporation. It includes a list of October transactions, a chart of accounts, and 10 requirements to journalize transactions, prepare trial balances and financial statements, record adjusting and closing entries, and prepare a post-closing trial balance. Completing the project involves using the general journal, T-accounts, and financial statements templates provided.
This document provides the solutions to ACC 557 homework assignments 1-5 for an accounting course. It includes solutions to various exercises involving preparing journal entries, T-accounts, trial balances, income statements, and adjusting entries. The document also provides the directions and questions for multiple accounting problems involving corporations, partnerships, inventory valuation, and more. Students can download this file to obtain the full worked out solutions to the homework assignments.
This document discusses the differences between tests and specifications, and how to write formal specifications for systems using TLA+. Tests check implementation details, while specifications check high-level design. TLA+ is introduced as a formal specification language that can be used to define abstract models of systems and check for complex bugs. Writing specifications in TLA+ helps validate system designs before implementation. Examples are provided showing how processes, variables, and properties can be specified in TLA+ to model behaviors like multi-device app installation.
3. el ejercicio y deporte en ninos y adolescentes (1)Daniwp03
El documento describe los numerosos beneficios del deporte y la actividad física para los niños y adolescentes. Practicar deporte regularmente ayuda a prevenir enfermedades a futuro como la obesidad y osteoporosis, y también reduce el riesgo de consumo de drogas. Además, la actividad física diaria ayuda a los niños a desarrollarse física y mentalmente de forma saludable. Se recomienda que los niños acumulen al menos 30 minutos de ejercicio moderado la mayoría de los días para mantenerse saludables.
IS TECHNOLOGY GOOD OR BAD FOR DEMOCRACY?
INTRODUZIONE - Cristina Torsello, Nicole Denise Schiavon - Giugno 2018
Le nuove tecnologie sembrano essere la fine della politica. Utopia o realtà? I nuovi sistemi
mediatici, televisione commerciale e quindi Internet, avrebbero a poco a poco sostituito i
vecchi corpi intermedi politici mutando radicalmente il carattere della partecipazione
politica e contribuendo a ridefinirne le sue caratteristiche. La diffusione di internet ha
avuto e continuerà ad avere effetti dirompenti sulle forme della politica, non minori di
quelli avuti dall’invenzione della stampa all’inizio della modernità. Le democrazie europee,
sottoposte a sempre più nuove sfide, stanno attraversando mutamenti intensi in alcuni
ambiti fondamentali (crisi della rappresentanza, emersione dei populismi, leaderismi,
cattura oligarchica delle istituzioni, ecc…). L’uso dei media digitali evidenzia, infatti, gli
“effetti strutturali” della comunicazione politica (personalizzazione, spettacolarizzazione,
winnowing effects, ecc.) mentre non danno alcuna certezza che tutto ciò si tradurrà in un
incremento di intensità della voce e del potere di controllo dei cittadini e non, invece o
semplicemente, in una teatralizzazione spettatoriale della loro presenza, con il popolo che
da attore politico si fa audience. Ma è realmente così? La nostra ricerca ha avuto come
scopo principale quello di comprendere, attraverso il confronto con personalità illustri nel
mondo della e-democracy, le reali possibilità che il cittadino, in seguito all’evento di
internet abbia più potere e quali sono, in fin di conti, i vantaggi che le nuove tecnologie
forniscono alla democrazia.
RICERCHE
Le moderne tecnologie digitali e in particolare internet
Il Non profit in rete: la presenza sul Web delle organizzazioni non profitRoberto Polillo
Articolo estratto dagli atti dell'Osservatorio ICT per il Non profit 2013 - Il Non profit in rete, organizzato dalla Fondazione Think il 27 novembre 2013
Quello della cosiddetta democrazia digitale è uno dei temi di discussione più caldi di questo periodo che stiamo vivendo per politici e cittadini per vari motivi. Proviamo a capire di cosa si tratta, e perché è importante.
Cittadini digitali - l’agire politico al tempo dei social mediaSalvatore Fabbrizio
Ho creato questa breve e riassunta presentazione del libro della Prof.ssa Rosanna De Rosa, scelto come libro in aggiunta al manuale di scienza politica per l’esame di Scienza Politica della Prof.ssa Morini (Unige - Dispo). Invito tutti all’acquisto del libro perchè è davvero molto interessante e ricco di dettagli specifici che non sono presenti nella presentazione essendo un riassunto.
L'UTOPIA DIGITALE DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Tra digitalismo politico e tecno-populismo: ambiguità e limiti del Movimento Cinque Stelle - Intervista a Marco Morosini - 1 settembre 2018
Problemi e questioni della rappresentanza nel mondo moderno seconda parteBianca Clemente
La rappresentanza oggi influisce sulla rappresentatività attraverso i social media. La politica moderna esprime ancora un limite all'uso dei social media che 'aggredisce' le classiche forme parlamentari
Campagne elettorali: perché l'Italia è diversa da tutti gli altri PaesiDino Amenduni
La presentazione con cui ho partecipato al dibattito con Michael Slaby (Chief Innovation and Integration Office, Obama 2008&2012) a Bari, il 25 settembre, per provare a spiegare perché Italia e Stati Uniti non sono paragonabili, a mio avviso, dal punto di vista elettorale.
La Cittadella delle idee è un luogo in cui si incontrano forze sociali e culturali impegnate ad elaborare strategie di rigenerazione democratica dei programmi politico-amministrativi, interagendo con i Rappresentanti nelle Istituzioni venete che li praticano nel territorio, a livello locale e regionale
1. Oltre l’adolescenza digitale del grillismo, è necessario
rigenerare la Democrazia attraverso la Rete
DINO BERTOCCO 1
2. Indice
Il valore della Partecipazione
Società sciapa e sale alchemico
Crisi di fut(e)uro?
La risorsa della Partecipazione
Fenomenologia politica recente (1, 2, 3)
I Meetup (1, 2)
Fenomenologia politica italiana (1, 2, 3)
L’irruzione di una nuova comunicazione politica
Superficialità come alibi dell’ignoranza ed anticamera del populismo
….nel vuoto di classe politica
….e di un cambiamento travolgente
(conseguente) Domanda di rigenerazione della leadership
….in una democrazia rappresentativa rinnovata
Verso la democrazia partecipativa?
L’onda della «democrazia aperta»
Cittadinanza attiva in Europa (1, 2)
Cittadinanza e alfabetizzazione digitale
I limiti e le trappole della democrazia 2.0
Il Terzo veneto …mancato!
Gianroberto e noi….
Le precondizioni del successo di M5S (1, 2)
Le aporie del Progetto Casaleggio & Associati
…ma la vecchia democrazia non è immutabile, la Rete può innnovarla (Aldo Schiavone)
DINO BERTOCCO 2
3. Il valore della Partecipazione
La definizione che meglio esprime il concetto di
partecipazione è: “processo di assunzione di decisioni
inerenti la vita di un individuo e quella della comunità
nella quale egli vive” (Unicef,1992).
La partecipazione si caratterizza per:
Non essere un evento concluso, bensì un processo
che si esplica nell’assumere su di sé la responsabilità
della scelta, facendosene carico
Essere un far parte di qualcosa, qualche luogo,
qualche gruppo … essere un con– essere
(Heidegger), consentire che la storia d’ognuno
s’intrecci con quella degli altri
Avere una finalità intrinseca: con-essere è sempre in
vista di qualcosa; è sempre un essere-con-gli-altri
per…prendere parte per…, abitando i conflitti con
responsabilità e giustizia (Raciti in ISFOL, 2008)
Partecipare è luogo della non-neutralità, è
consapevolezza che il nostro essere-nel mondo è
chiamato ad orientarsi eticamente secondo criteri di
giustizia ed equità.
DINO BERTOCCO 3
4. Società sciapa e sale alchemico
• Una società sciapa e infelice. Quale realtà sociale
abbiamo di fronte dopo la sopravvivenza? Oggi
siamo una società più «sciapa»: senza fermento,
circola troppa accidia, furbizia generalizzata,
disabitudine al lavoro, immoralismo diffuso,
crescente evasione fiscale, disinteresse per le
tematiche di governo del sistema, passiva
accettazione della impressiva comunicazione di
massa. E siamo «malcontenti», quasi infelici, perché
viviamo un grande, inatteso ampliamento delle
diseguaglianze sociali. Si è rotto il «grande lago
della cetomedizzazione», storico perno della
agiatezza e della coesione sociale. Troppa gente non
cresce, ma declina nella scala sociale. Da ciò nasce
uno scontento rancoroso, che non viene da motivi
identitari, ma dalla crisi delle precedenti
collocazioni sociali di individui e ceti.
• Dov'è oggi il «sale alchemico»? Quel fervore che ha
fatto da «sale alchemico» ai tanti mondi vitali che
hanno operato come motori dello sviluppo degli
ultimi decenni
DINO BERTOCCO 4
5. Crisi di fut(e)uro?
• Il disagio profondo nasce dalla
consapevolezza della grave
congiuntura non solo economico-
finanziaria, ma anche etica e
culturale
• Assistiamo ad una crescente
privatizzazione della dimensione
pubblica ed alla contestuale rinuncia
a concorrere alla costituzione sociale
della persona
• La moneta di scambio in crisi, oggi,
non è l’EURO bensì il CAPITALE
SOCIALE che consente di credere
nell’altro e quindi di investire sulla
famiglia, la comunità locale, le
istituzioni, l’Europa…
DINO BERTOCCO 5
6. La risorsa della Partecipazione
• Il tema della partecipazione presenta un «lungo
passato»; qui si trae ispirazione dai saggi di Giuseppe
Gangemi pubblicati nella Rivista FOEDUS –Culture
Economi e Territori
• La partecipazione è da intendersi come un processo
intenzionale, libero, collettivo ed organizzato che
coinvolge, in maniera differente, gli attori sociali
coinvolti nel processo di ricerca-intervento. E’ una
relazione che genera relazioni, tutte volte al
raggiungimento di valori ed obiettivi costruiti e condivisi
dai diversi attori coinvolti. È il motore del cambiamento
e della trasformazione a livello sia individuale sia
comunitario (Montero, 2006).
• Come ben hanno sottolineato alcuni autori il tema della
partecipazione porta con sé alcune complesse domande
preliminari: “di quale comunità si sta parlando?” (Israel
et al. 1998), devono “partecipare tutti i membri della
comunità?” (Wallerstein et al. 1999), “e tutti allo stesso
modo in tutte le parti del progetto” (Riger, 1999) “sono
prevedibili anche cambiamenti di ruolo”? (Arcidiacono,
Marta, 2008, p.14).
• Mannarini (2010) in maniera critica ne evidenzia anche i
limiti segnalando come talvolta i processi partecipativi
paiono fini a se stessi ed improduttivi, incapaci di
promuovere cambiamento e sviluppare nuove
conoscenze adeguate, coerenti con le domande di
ricerca ed efficaci.
DINO BERTOCCO 6
7. Fenomenologia politica recente (1)
La campagna elettorale di B. Obama del
2008 è diventata il paradigma
dell’innovazione nei processi
partecipativi, ma essa prende le mosse
da una cultura politica specifica
Vi è sempre stata, negli U.S.A., la
convinzione che il sistema politico
vigente non fosse di tipo Europeo e che
vi fosse una profonda e radicale
differenza tra i due. Il perché appare con
evidenza nella descrizione delle
esperienze di crisi e riforma del sistema
politico statunitense. La società civile si è
battuta per avere dei partiti aperti alla
società civile e non chiusi, soprattutto
nella fase della selezione dei candidati
alle elezioni. Per questa via si è giunti a
quella riforma così “americana” delle
direct primaries, una istituzione che non
è mai esistita nei Paesi occidentali fino
alle esperienze del PD italiano
DINO BERTOCCO 7
8. Fenomenologia politica recente (2)
Ma la traiettoria personale del Presidente americano
(e della stessa Hillary Clinton) non è comprensibile e
correttamente valutabile senza conoscere l’opera di
Saul D. Alinsky, ispiratore e punto di riferimento
politico-culturale, intellettuale e militante sociale
attivo negli anni ‘60 che afffrontò il grosso problema,
teorico e pratico, della partecipazione
Come è possibile fare partecipazione in un contesto
in cui l’organizzazione del popolo è osteggiata dalla
presenza operativa di organizzazioni che
formalmente lavorano per il popolo, ma non con il
popolo, in quanto la semplificazione della
complessità viene operata da un singolo, da un
gruppo o da un partito non disponibile a condividere
il sapere di cui dispone perché lo reputa in qualche
modo “superiore” a quello degli altri? Come possono
organizzarsi per conseguire il potere di
semplificazione della complessità coloro che non
hanno potere (perché individualmente o in gruppo
non avrebbero la possibilità di ridurre la complessità
per gli altri e la possono ridurre per sé stessi solo se
possono agire con gli altri)
DINO BERTOCCO 8
9. Fenomenologia politica recente (3)
«Le organizzazioni che semplificano la
complessità per gli altri sono quelle che non
riescono a comunicare, perché non sanno o
non vogliono comunicare. Non sa o non vuole
comunicare quell'organizzazione che
subordina la comunicazione al conseguimento
di obiettivi assolutamente distanti dalla
veicolazione di un messaggio che possa
effettivamente ridurre la distanza con il suo
destinatario. E tale distanza perdura,
vanificando qualsiasi forma di organizzazione
del popolo, laddove nessuno è disposto a
rinegoziare alcuni dei propri interessi o valori
per garantire la libertà di scelta del metodo di
riduzione della complessità da parte degli altri:
il Dogma è il nemico della libertà dell’uomo»
(Alinsky 1989, p. 4)
Trova fondamento in questa analisi il principio
che “libertà è partecipazione” (riecheggiato
anche nella famosa canzone di Giorgio Gaber…)
DINO BERTOCCO 9
10. I Meetup (1)
Meetup (o Meetup.com) è un
servizio di social network che ha lo
scopo di facilitare l'incontro di gruppi
di persone in varie località del
mondo. Meetup consente ai membri
di trovare e unirsi a gruppi creati
attorno a un comune interesse,
come la politica, i libri, i giochi ecc.
L'utente può inserire la località del
proprio domicilio/residenza e
l'argomento di proprio interesse per
visualizzare i gruppi legati a quella
località e argomento
DINO BERTOCCO 10
11. Meetup (2)
Fondamentale, per la formazione di
questo social network, è stato
l'attacco al World Trade Center di
New York, l'11 settembre 2001. Il co-
fondatore Scott Heiferman ha
dichiarato pubblicamente che il
modo in cui la gente di New York si è
riunita a seguito di tale evento
traumatico lo ha ispirato a utilizzare
Internet per rendere più facile per le
persone connettersi con gli
sconosciuti della loro comunità
In Italia è diventato famoso dal 2005
quando è stato scelto dalle comunità
simpatizzanti per Beppe Grillo
presenti in tutte le città, molte delle
quali sparse anche per il mondo
DINO BERTOCCO 11
12. Fenomenologia politica italiana (1)
ROMA - Se qualcuno ancora si stesse
chiedendo come mai Beppe Grillo ha
vinto le elezioni politiche del 2013,
potrebbe trovare le risposte che cerca
facendosi un giro su Meetup. È il
Facebook della politica, la trasformazione
delle vecchie sezioni di partito al tempo
delle rete. La differenza più evidente è
che non esistono sedi fisiche: tramite
Meetup ci si vede ogni volta dove capita,
in un bar, in una sala in prestito oppure a
casa di qualcuno. A costo zero o quasi. In
questo momento ci sono 865 gruppi di
"amici di Beppe Grillo" in 711 città di
tutto il mondo, comprese Londra, Parigi,
Ginevra, San Francisco e Perth, in
Australia, dove ci sono "tre cittadini in
autoesilio volontario"
Riccardo Luna – LA REPUBBLICA, 3 marzo 2013
DINO BERTOCCO 12
15. L’irruzione di una nuova comunicazione politica
9. Comunicazione e trasparenza (dal Manifesto per la candidatura di Renzi alle primarie del PD)
Un partito che sappia comunicare bene. Perché la parola comunicazione non deve fare
paura. Chi non comunica è perduto. Saper usare la comunicazione è una priorità per la
madre che insegna a parlare al bambino, per l’innamorato che vuole esprimere il
proprio sentimento alla persona che ama, per il lavoratore che deve confrontarsi con i
colleghi, per i nonni che vogliono entrare in rapporto con i nipoti. Senza comunicazione
non c’è vita. In questi anni abbiamo finto di pensare che la comunicazione fosse
patrimonio della destra e che chi tra noi parlava di comunicazione in realtà fosse un
potenziale traditore, un infiltrato del nemico. Recuperare una dimensione pulita e
semplice di comunicazione partendo da un più accorto uso degli strumenti di proprietà
del PD e dialogando con le realtà editoriali ad esso collegati sarà una nostra priorità.
Inizieremo con l’obiettivo di spendere meno in comunicazione rispetto agli ultimi anni.
Spendere meno, ma spendere meglio. E rendicontare tutto, ogni centesimo, attraverso
la totale trasparenza delle spese. Se inizieremo noi, poi saranno costretti a farlo tutti.
Inizieremo dai soldi raccolti con le primarie che a differenza del passato dovranno
avere una destinazione e un utilizzo chiaro. Tutta la rendicontazione la metteremo su
Internet, accessibile a tutti. Il PD non è l’obiettivo, è lo strumento. Noi non vogliamo
chiudere le sedi del PD, anzi vogliamo spalancarle. Vogliamo cambiare l’Italia e il PD è
lo strumento per questo.
DINO BERTOCCO 15
16. Superficialità come alibi dell’ignoranza
ed anticamera del populismo
«La visione euforica delle conseguenze sociali della comunicazione si misura oggi con evidenze
empiriche e fratture della coscienza che inducono a mettere in discussione il modo in cui la
comunicazione ha costruito le parole e i sentimenti del clima culturale dominante. E’ singolare che un
ripensamento critico rispetto a un elogio sistematico dei media prenda le mosse proprio da chi – io fra
questi – non ha mancato di annotare il rilievo e la forza di socializzazione moderna della comunicazione
in Italia; perché, anche questo approccio si è rivelato storicamente convincente, ciò non impedisce la
presa d’atto che alcuni fenomeni – a partire dal cosiddetto «berlusconismo culturale» (che ovviamente
non allude solo al perimetro delle forze politiche del centrodestra) – sono ormai percepiti come qualcosa
che non ha nulla anche vedere con la sfera pubblica, dal momento che affollano la retorica e
l’immaginario del dibattito pubblico»
«Una conseguenza evidente di questo rinnovamento di prospettiva è l’obbligo di sottolineare sempre più
attentamente la relazione che il tempo dei media instaura con l’antipolitica e più in generale con alcuni
caratteri distintivi della postmodernità»
«E’ rispetto a questa connessione nefasta fra populismo e comunicazione, quella che nei paesi
democratici più avanzati si chiama e si fa chiamare media literacy e media education, da noi consiste in
realtà marginali, se non fiori all’occhiello di limitate aree di autocoscienza intellettuale e scolastica»
Mario Morcellini, Gli errori della comunicazione – ASPENIA n. 54
DINO BERTOCCO 16
17. ….nel vuoto di classe politica
«E’ naturale, come si è detto, che in questo
progressivo vuoto di classe politica, di società
civile e di leadership collettiva, i soggetti della
vita quotidiana rischiano di restare in una
solitudine senza èlite, con il pericolo che si
possa dare ragione a chi ha sempre sostenuto
che «il popolo italiano è materia inerte, che si
muove insieme e in avanti solo quando è
illuminato dalla luce di una èlite intelligente».
Se così fosse sarebbe davvero vicino il
baratro, non solo dell’economia, ma anche del
disfacimento della struttura stessa della
società, magari accentuato dalla bassa qualità,
anzi da una profonda crisi antropologica delle
singole molecole sociali, divenute inerti
elementi di moltitudine».
Rapporto CENSIS sulla situazione sociale del
Paese – 2013, Considerazioni generali, p. 13
DINO BERTOCCO 17
18. ….e di un cambiamento travolgente
Per comprendere il livello di sfasatura –
lontananza dei Partiti tradizionali
dall’elettorato (clamorosamente
evidenziato dal 25 % dei voti andati al
M5S) è utile la lettura di un denso ed
illuminante articolo di Aldo Schiavone
(Serve una guida politica al nuovo
individualismo fragile ma creativo) nel
quale si sostiene che «L’Italia è il Paese
dell’Occidente sul quale la rivoluzione del
lavoro ha avuto l’impatto più
travolgente. Dietro la maschera del
populismo ci sono cambiamenti che
vanno capiti per affrontare al meglio le
sfide del futuro”»
http://www.corriere.it/opinioni/16_marzo_30
/serve-guida-politica-nuovo-individualismo-
fragile-ma-creativo-87d94730-f5cc-11e5-a42a-
1086cb13ad60.shtml
DINO BERTOCCO 18
19. (conseguente) Domanda di rigenerazione della
leadership
Contesto socio-economico che alimenta un
rischio latente di euforizzazione delle
aspettative
I valori della tradizione vengono evocati e
usati, ma svuotati e finalizzati a creare paure e
barriere al cambiamento necessario per
affrontare le nuove emergenze
Le Elite tradizionali si dimostrano incapaci e
più orientate a dar vita ad «una farsa
italiana», anche se va tenuto presente che
«Oggi fallirebbe anche Cavour» (Michele
Salvati, LA LETTURA - CORRIERE DELLA SERA, i
dicembre 2013)
Cosicchè il vecchio e saggio Eugenio Scalfari
arriva a sostenere che Un dittatore è una
sciagura, un vero leader è una fortuna
(LA REPUBBLICA, 22 dicembre 2013)
DINO BERTOCCO 19
20. ….in una democrazia rappresentativa rinnovata
Perché servono le rappresentanze.
L’egoismo sociale non è una risposta
(Giuseppe De Rita, CORRIERE DELLA
SERA, 27 dicembre 2013)
L’impegno della futura leadership:
restituire ai cittadini il piacere di
contare
(Michele Ainis, CORRIERE DELLA
SERA, 28 dicembre 2013)
Il peso dei leader nelle democrazie
(Ernesto Galli Della Loggia,
CORRIERE DELLA SERA, 29 dicembre
2013)
DINO BERTOCCO 20
21. Verso la democrazia partecipativa?
…Ciò che non possiamo avere, e che tuttavia non possiamo smettere di non volere
(J. Dunn, La teoria politica di fronte al futuro)
DINO BERTOCCO 21
• «Quindi chi identifica la democrazia con le regole del
gioco ha ottime ragioni di diffidare di una troppo
meccanica identificazione di partecipazione e
democrazia. Al contrario, chi ritiene che la democrazia
debba essere vista come un processo politico
complessivo, non solo come una procedura di decisione,
include la partecipazione informale nella definizione di
questa forma di governo e di politica»
Nadia Urbinati, Democrazia in diretta
• Democrazia partecipativa e processi di
democratizzazione (Relazione generale al Convegno su:
La democrazia partecipativa in Italia ed in Europa:
esperienze e prospettive)
Umberto Allegretti
• «Il voto fa male alla democrazia. Sorteggiamo».
Intervista a David Van Reybrouck – LA LETTURA,
Corriere della Sera, 16 marzo 2014
• «La democrazia formale si è diffusa nel mondo negli
ultimi anni. Ma i cittadini sono frustrati perché non
sentono di poter influire davvero sulle decisioni che
contano. Solo l’efficacia delle istituzioni può dare slancio
alla partecipazione»
• Mary Kaldor - Docente di Global governance alla
Scuola di economia di Londra
22. L’onda della «democrazia aperta»
Citizinvestor: la piattaforma che
consente alle autorità locali di lanciare
un progetto e di chiedere ai cittadini di
finanziarlo
CiviQ : la piattaforma che in Irlanda
serve a rilevare l’opinione pubblica in
modo più partecipato di quanto avviene
basandosi sui sondaggi
Open ministry – Crowdsourcing
legislation, ideata da Joonas Pekkonen
Openpolis - La piattaforma web italiana
per monitorare, informarsi e partecipare
alla vita politica
DINO BERTOCCO 22
23. Cittadinanza attiva in Europa (1)
DINO BERTOCCO 23
Negli ultimi anni il rapporto tra democrazia e partecipazione
politica ha assunto un ruolo centrale nel contesto dell'Unione
Europea. Avvenimenti recenti hanno infatti indotto a
ripensare le forme della partecipazione politica e il rapporto
con i modelli di democrazia.
Tale processo si inserisce all'interno di un più ampio dibattito
sulla crisi della democrazia rappresentativa e della
partecipazione elettorale che investe le democrazie
contemporanee. Nel caso dell'Unione Europea la democrazia
rappresentativa è caratterizzata da una debolezza di fondo,
insita nella complessa architettura istituzionale che regola
l'equilibrio di poteri tra Commissione-Consiglio-Parlamento e
che attribuisce a quest'ultimo, unica istituzione ad essere
legittimata dall'elezione popolare, un ruolo subalterno
rispetto alle altre. A completare il quadro sullo stato di salute
della democrazia rappresentativa in Europa, si aggiungono gli
elevati livelli di astensionismo che caratterizzano le elezioni
europee, riconfermati anche con le elezioni del 2009 e lo
scarso contributo fornito dal sistema massmediale al processo
di integrazione europea sia sul piano simbolico che
informativo.
24. Cittadinanza attiva in Europa (2)
Negli anni tale deficit, politico e
democratico al tempo stesso, è stato
parzialmente colmato attraverso
l'individuazione di un canale
partecipativo alternativo, che indica nel
ruolo svolto dalla società civile nei
processi decisionali il principale
strumento di attuazione della
democrazia partecipativa a livello
comunitario.
L'Unione Europea si conferma pertanto
come un interessante laboratorio di
sperimentazione istituzionale che guarda
alla possibilità di individuare modelli di
governance che siano maggiormente
rispondenti alle mutate esigenze delle
democrazie contemporanee.
DINO BERTOCCO 24
25. Cittadinanza e alfabetizzazione digitale
Dall’agorà alla blogosfera- internet ha potenziato la partecipazione
DINO BERTOCCO 25
26. I limiti e le trappole della democrazia 2.0
La stagione dell’e-democracy
L’avvento dei socialnetwork e dei
socialmedia
Tokenism e click-tivism
L’èlite della rete
il Digital divide
Piattaforme partecipative, guru, influencer
e rinnovamento dei partiti
Il caso veneto dell’imbroglio del
plebiscito.eu
Il manifesto di DEMOCRAZIA 2.0 ed il
punto 5
«5. di impegnarsi perché la Rete sia davvero neutrale e
sia vietato ai fornitori di servizi di comunicazione
elettronica ogni genere di attività di network
management suscettibile di incidere sulla libertà degli
utenti di accedere a ogni tipo di contenuto a condizioni
tecniche ed economiche non discriminatorie»
DINO BERTOCCO 26
27. Il Terzo veneto …mancato!
Il Progetto per l’e-democracy tra
progettazione, sperimentazioni e
resistenze burocratico-
amministrative
La sfida di DEMOTOPIA: spazi,
strumenti, persone e pratiche di
partecipazione
La stagione dei processi
partecipativi a livello territoriale
L’analfabetsimo politico digitale
del ceto politico e l’avvento del
grillismo
DINO BERTOCCO 27
28. Gianroberto e noi…..
Andare oltre la vulgata giornalistica sul guru
http://www.dinobertocco.it/gianroberto-e-noi/
Il percorso politico-organizzativo-informatico con Di Pietro ed il successo costruito
attraverso una paziente e lungimirante partnership con il «megafono» Grillo
Una Piattaforma ed un Blog per dare voce ad un popolo sofferente-frustrato,
sottovalutato dalla nomenclatura partitica tradizionale incapace di interpretare il
malessere delle conseguenze economico-sociali della crisi accentuatasi dopo il 2007
La valutazione realistica di Daniele Bellasio (Il sociologo delle reti):
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2016-04-13/il-sociologo-reti-
073901.shtml?uuid=ACbUIe6C
DINO BERTOCCO 28
29. Le precondizioni del successo di M5S (1)
Nell’agile libretto, l’autore mette
a nudo i limiti ed i ritardi
strutturali – in termini di
linguaggio e procedure di
coinvolgimento dei cittadini-
elettori- da parte delle
Organizzazioni politiche
affermatesi nel ventennio della
Seconda Repubblica, con
particolare riferimento al modello
della «Ditta» bersaniana, il cui
leader verrà sbeffeggiato proprio
dai grillini quando opererà un
generoso e patetico tentativo di
dialogo post-elezioni 2013
DINO BERTOCCO 29
30. Le precondizioni del successo di M5S (2)
Già nel 2003 Colin Crouch
aveva segnalato con
perspicacia che, pur non
dovendo trascurare i Partiti per
invvestire sui gruppi di
pressione (perché ciò ci fa
scivolare verso la
postdemocrazia) «tuttavia,
ancora una volta, abbarbicarsi
al vecchio modello del partito
monolitico significa affondare
nella notalgia per un passato
irrecuperabile»
DINO BERTOCCO 30
31. Le aporie del Progetto Casaleggio & Associati
La distorsione ideologica e procedurale
realizzato con l’abuso del mito della
democrazia diretta gestita con il
controllo organizzativo top down
(centralismo cibernetico)
Una concezione della Rete che
despazializza e decontestualizza i
processi decisionali, minando alla radice
il valore e la sostanza della
partecipazione democratica, ridotta ad
una sorta di alveare con il «popolo di
internet» ipostatizzato e disumanizzato
La Piattaforma Rousseau come
metafora e pratica del rifiuto della
democrazia rappresentativa (…i
deputati del popoolonon possono
essere i suoi rappresentanti; sono
semplicemente i suoi commissari…)
DINO BERTOCCO 31
32. …ma la vecchia democrazia non è immutabile, la Rete
può innovarla (Aldo Schiavone)
La neo-democrazia diretta sull’onda di Internet è
un mito pericoloso e inservibile. Le società
complesse non si governano cercando di
trasformare un intero Paese, grazie alla rete,
nella piazza di Atene. E il moderno
professionismo politico, congiunto al suffragio
universale, è, in quanto tale, una conquista e
una garanzia di competenza, non
necessariamente un’usurpazione. Ciò non toglie
che il meccanismo della rappresentanza politica
(in origine estraneo alla teoria e alla pratica
della democrazia) abbia ormai dentro di sé
qualcosa di irrimediabilmente vecchio e lento:
viene da un mondo lontano, che abbiamo
perduto per sempre, dove circolava
un’informazione frammentaria e rarefatta, in cui
l’opinione pubblica si formava attraverso circoli
ristretti, e la delega era l’unico modo con cui il
popolo potesse sperare di esercitare la propria
sovranità. La sua tecnologia di riferimento era
quella del vapore e del telegrafo.
La democrazia che conosciamo –
fondata sul suffragio universale e sul
sistema dei partiti (leggeri o pesanti che
siano)- non è una forma immutabile, né
il punto d’arrivo della storia (come
qualcuno aveva pensato, prima dell’11
settembre). Può essere migliorata,
adeguata e perfezionata. Abbiamo
bisogno di laboratori e di
sperimentazione. Il Movimento di
Casaleggio e di Grillo ha avuto dei
meriti in questa direzione, pur tra molti
errori. Sarebbe auspicabile che non
andassero dispersi. E che altri
provassero a far meglio.
http://www.corriere.it/opinioni/16_aprile_
30/vecchia-democrazia-non-immutabile-
rete-puo-innovarla-93f21a62-0e20-11e6-
91a4-bd67d1315537.shtml
DINO BERTOCCO 32