Il 9°Censimento generale dell’industria, servizi e Censimento delle istituzioni non profit, ha rilevato che il Friuli Venezia Giulia è sede amministrativa di 97.125 unità giuridico economiche, di cui 86.773 imprese, 10.002 istituzioni non profit e 350 istituzioni pubbliche. La regione risulta profondamente trasformata: cresce il non profit, diventa più snella la Pubblica Amministrazione, si ristruttura il sistema delle imprese per la crisi economica e il cambio di contesto competitivo
Una sintesi dei principali risultati dei censimenti economici, a partire dal sistema economico nel suo complesso - imprese, istituzioni non profit e pubbliche - e proseguendo con focus su ciascuno dei tre comparti. I dati 2011 vengono posti a confronto con quelli dei precedenti censimenti. Tavole, grafici e mappe, accompagnati da brevi commenti, offrono un assaggio del patrimonio informativo a disposizione e costituiscono spunti per incuriosire e stimolare riflessioni e approfondimenti.
Il Censimento delle istituzioni non profit 2011 ha rilevato (al 31/12/2011) la
presenza di 4.758 mila volontari, in crescita rispetto al 2001 del 43,5%. Essi
svolgono attività che incidono fortemente sullo sviluppo economico e sociale
del paese, sulla qualità della vita, le relazioni sociali e il benessere dei cittadini.
La rilevazione delle istituzioni non profit nell’ambito del 9° Censimento dell’industria e dei servizi ha fatto riferimento alla situazione al 31 dicembre 2011 censendo 301.191 organizzazioni non profit attive in Italia
L’esposizione si incentra sulla presentazione dei risultati relativi alla regione Marche dei tre censimenti economici del 2011 (sulle imprese e servizi, sulle istituzioni non profit e sulle istituzioni pubbliche) che l’Istat ha diffuso tramite i propri canali istituzionali.
Sono trattati sia il quadro economico generale, in cui si evidenziano le caratteristiche strutturali e i cambiamenti intervenuti rispetto alle precedenti rilevazioni nelle strutture presenti nel territorio e nel mercato del lavoro. Sono presentati nel dettaglio approfondimenti per tipo di rilevazione censuaria a livello provinciale e settoriale sottolineando gli aspetti innovativi delle rilevazioni con alcuni primi approfondimenti tratti dall’indagine campionaria sulle imprese. Sono inoltre analizzate le caratteristiche del multiforme mondo del non profit, l’articolazione delle strutture delle amministrazioni pubbliche e gli effetti di sostituzione fra settori e comparti che stanno avvenendo nel sistema economico della regione.
Il 9°Censimento generale dell’industria, servizi e Censimento delle istituzioni non profit, ha rilevato che il Friuli Venezia Giulia è sede amministrativa di 97.125 unità giuridico economiche, di cui 86.773 imprese, 10.002 istituzioni non profit e 350 istituzioni pubbliche. La regione risulta profondamente trasformata: cresce il non profit, diventa più snella la Pubblica Amministrazione, si ristruttura il sistema delle imprese per la crisi economica e il cambio di contesto competitivo
Una sintesi dei principali risultati dei censimenti economici, a partire dal sistema economico nel suo complesso - imprese, istituzioni non profit e pubbliche - e proseguendo con focus su ciascuno dei tre comparti. I dati 2011 vengono posti a confronto con quelli dei precedenti censimenti. Tavole, grafici e mappe, accompagnati da brevi commenti, offrono un assaggio del patrimonio informativo a disposizione e costituiscono spunti per incuriosire e stimolare riflessioni e approfondimenti.
Il Censimento delle istituzioni non profit 2011 ha rilevato (al 31/12/2011) la
presenza di 4.758 mila volontari, in crescita rispetto al 2001 del 43,5%. Essi
svolgono attività che incidono fortemente sullo sviluppo economico e sociale
del paese, sulla qualità della vita, le relazioni sociali e il benessere dei cittadini.
La rilevazione delle istituzioni non profit nell’ambito del 9° Censimento dell’industria e dei servizi ha fatto riferimento alla situazione al 31 dicembre 2011 censendo 301.191 organizzazioni non profit attive in Italia
L’esposizione si incentra sulla presentazione dei risultati relativi alla regione Marche dei tre censimenti economici del 2011 (sulle imprese e servizi, sulle istituzioni non profit e sulle istituzioni pubbliche) che l’Istat ha diffuso tramite i propri canali istituzionali.
Sono trattati sia il quadro economico generale, in cui si evidenziano le caratteristiche strutturali e i cambiamenti intervenuti rispetto alle precedenti rilevazioni nelle strutture presenti nel territorio e nel mercato del lavoro. Sono presentati nel dettaglio approfondimenti per tipo di rilevazione censuaria a livello provinciale e settoriale sottolineando gli aspetti innovativi delle rilevazioni con alcuni primi approfondimenti tratti dall’indagine campionaria sulle imprese. Sono inoltre analizzate le caratteristiche del multiforme mondo del non profit, l’articolazione delle strutture delle amministrazioni pubbliche e gli effetti di sostituzione fra settori e comparti che stanno avvenendo nel sistema economico della regione.
L’intervento presenta i principali risultati emersi dai tre censimenti economici del 2011. Dopo aver illustrato le caratteristiche generali del quadro economico generale, soprattutto in senso dinamico, l’analisi si è concentrata sulle specificità del mondo delle imprese, del non profit e delle istituzioni pubbliche, evidenziando le caratteristiche strutturali e confrontando i risultati provinciali con i principali territori di riferimento.
L’analisi del settore pubblico viene contestualizzata tenendo conto delle specificità istituzionali della provincia che influenzano significativamente i risultati finali.
Il lavoro si propone di comprendere se, nel corso del periodo intercensuario (2001-2011), il ruolo delle istituzioni non profit sia mutato mediante un effetto sostituzione tra le istituzioni pubbliche, le istituzioni non profit e le imprese, sia per la totalità delle attività economiche sia, per quelle che, più rilevanti, definiscono l’attività dei servizi.
Giornata di studio Milano 5 ottobre 2016 - MILeS2016 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2016
Contributi in quattro diversi ambiti: 1. Il Benessere Equo Sostenibile (BES) 2. Lavoro, istruzione, occupazione
3. Sistema delle imprese 4. Sistema informativo
Il 9° Censimento generale dell'industria, servizi e istituzioni non profit, ha rilevato che la Puglia è sede amministrativa di 267.759 unità giuridico economiche, di cui 252.203 imprese, 15.105 istituzioni non profit e 451 istituzioni pubbliche. La regione risulta profondamente trasformata, cresce il non profit, si contrae la Pubblica Amministrazione.
Il sistema delle imprese si ristruttura: il Commercio e gli Altri servizi sono i settori che fanno registrare gli incrementi più significativi.
Il nuovo censimento sulle istituzioni non profit: quali indicazioni per la ri...Iris Network
Colloquio sull'impresa sociale 2014
Dipartimento di Economia, Perugia
Intervento di Andrea Mancini (già Direttore Dipartimento per i Censimenti e i registri amministrativi e statistici, ISTAT)
"Il nuovo censimento sulle istituzioni non profit: quali indicazioni per la ricerca"
L’esposizione si incentra sulla presentazione dei risultati relativi alla regione Umbria dei tre censimenti economici del 2011 (sulle imprese e servizi, sulle istituzioni non profit e sulle istituzioni pubbliche) che l’Istat ha diffuso tramite i propri canali istituzionali.
Sono trattati sia il quadro economico generale, in cui si evidenziano le caratteristiche strutturali e i cambiamenti intervenuti rispetto alle precedenti rilevazioni nelle strutture presenti nel territorio e nel mercato del lavoro. Sono presentati nel dettaglio approfondimenti per tipo di rilevazione censuaria a livello provinciale dimensionale e settoriale sottolineando gli aspetti innovativi delle rilevazioni con alcuni primi approfondimenti tratti dall’indagine campionaria sulle imprese. Sono inoltre analizzate le caratteristiche del multiforme mondo del non profit, l’articolazione delle strutture delle amministrazioni pubbliche e gli effetti di sostituzione fra settori e comparti che stanno avvenendo nel sistema economico della regione.
La presentazione si articola in più parti: nella prima, viene descritto il nuovo volto della P.A., per forma giuridica e per classe di addetti. Nella seconda parte si illustra la crescita delle istituzioni non profit e delle loro unità locali, per ripartizione geografica, tipologia di addetti, forma giuridica e settore di attività.
Il 9° Censimento generale dell’industria, servizi e istituzioni non profit, ha rilevato 38.542 unità giuridico economiche con sede amministrativa in Basilicata: 35.101 imprese, 3.238 istituzioni non profit e 203 istituzioni pubbliche.
Rispetto al precedente censimento del 2001 si registra un aumento del numero delle imprese (+6,1 per cento) e, in misura ancora più significativa, delle istituzioni non profit (+41,5 per cento) mentre le istituzioni pubbliche diminuiscono del 12,1 per cento.
Diverso l’andamento degli addetti, che nelle imprese e nelle istituzioni pubbliche si riducono rispettivamente del 4,3 per cento e del 5,4 per cento mentre registrano un aumento del 49,6 per cento nelle istituzioni non profit.
Il censimento ha rilevato in Calabria in complesso più di 118 mila UG (+12%, rispetto al 2001), con circa 325 mila addetti (+8,0%), e poco più di 130 mila UL (+10%), con circa 406 mila addetti (+1,5%). Con meno di 10 addetti, forma non societaria e settore commerciale, turistico e servizi: è l’impresa tipo calabrese. Il comune è l’istituzione pubblica più diffusa, l’istruzione il settore che assorbe più addetti. Il non profit: associazioni non riconosciute operanti (per lo più con volontari) nel settore cultura e sport.
L’intervento intende proporre una sintesi dei principali risultati relativi alla regione Sicilia dei tre censimenti economici del 2011 (sulle imprese e servizi, sulle istituzioni non profit e sulle istituzioni pubbliche) che l’Istat ha di recente diffuso tramite i propri canali istituzionali.
L’analisi riguarda sia le caratteristiche strutturali del settore delle imprese e istituzioni non profit e di quelle pubbliche sia le dinamiche intervenute rispetto alle precedenti rilevazioni. In alcuni casi sono presentati nel dettaglio approfondimenti per tipo di rilevazione censuaria a livello provinciale e settoriale.
L’indagine campionaria realizzata per la prima volta sulle imprese consente di trattare alcuni aspetti innovativi introdotti in questa tornata censuaria e di approfondire alcuni temi d’interesse per il settore. A ciò si abbinano le analisi relative alle principali caratteristiche del settore non profit e alcuni effetti di sostituzione che, di recente, hanno comportato un ridimensionamento del comparto pubblico nel sistema economico della regione.
L’intervento pone attenzione ai principali risultati, relativi alla Valle d’Aosta, emersi dai tre censimenti economici del 2011. Vengono trattati sia il quadro economico generale, sia le specificità dei settori produttivi, del non profit e delle istituzioni pubbliche, evidenziando le caratteristiche strutturali e i cambiamenti intervenuti rispetto alle precedenti rilevazioni. In particolare, l’analisi del settore pubblico viene contestualizzata tenendo conto delle specificità istituzionali della regione che influenzano significativamente i risultati finali.
L’intervento presenta i principali risultati emersi dai tre censimenti economici del 2011. Dopo aver illustrato le caratteristiche generali del quadro economico generale, soprattutto in senso dinamico, l’analisi si è concentrata sulle specificità del mondo delle imprese, del non profit e delle istituzioni pubbliche, evidenziando le caratteristiche strutturali e confrontando i risultati provinciali con i principali territori di riferimento.
L’analisi del settore pubblico viene contestualizzata tenendo conto delle specificità istituzionali della provincia che influenzano significativamente i risultati finali.
Il lavoro si propone di comprendere se, nel corso del periodo intercensuario (2001-2011), il ruolo delle istituzioni non profit sia mutato mediante un effetto sostituzione tra le istituzioni pubbliche, le istituzioni non profit e le imprese, sia per la totalità delle attività economiche sia, per quelle che, più rilevanti, definiscono l’attività dei servizi.
Giornata di studio Milano 5 ottobre 2016 - MILeS2016 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2016
Contributi in quattro diversi ambiti: 1. Il Benessere Equo Sostenibile (BES) 2. Lavoro, istruzione, occupazione
3. Sistema delle imprese 4. Sistema informativo
Il 9° Censimento generale dell'industria, servizi e istituzioni non profit, ha rilevato che la Puglia è sede amministrativa di 267.759 unità giuridico economiche, di cui 252.203 imprese, 15.105 istituzioni non profit e 451 istituzioni pubbliche. La regione risulta profondamente trasformata, cresce il non profit, si contrae la Pubblica Amministrazione.
Il sistema delle imprese si ristruttura: il Commercio e gli Altri servizi sono i settori che fanno registrare gli incrementi più significativi.
Il nuovo censimento sulle istituzioni non profit: quali indicazioni per la ri...Iris Network
Colloquio sull'impresa sociale 2014
Dipartimento di Economia, Perugia
Intervento di Andrea Mancini (già Direttore Dipartimento per i Censimenti e i registri amministrativi e statistici, ISTAT)
"Il nuovo censimento sulle istituzioni non profit: quali indicazioni per la ricerca"
L’esposizione si incentra sulla presentazione dei risultati relativi alla regione Umbria dei tre censimenti economici del 2011 (sulle imprese e servizi, sulle istituzioni non profit e sulle istituzioni pubbliche) che l’Istat ha diffuso tramite i propri canali istituzionali.
Sono trattati sia il quadro economico generale, in cui si evidenziano le caratteristiche strutturali e i cambiamenti intervenuti rispetto alle precedenti rilevazioni nelle strutture presenti nel territorio e nel mercato del lavoro. Sono presentati nel dettaglio approfondimenti per tipo di rilevazione censuaria a livello provinciale dimensionale e settoriale sottolineando gli aspetti innovativi delle rilevazioni con alcuni primi approfondimenti tratti dall’indagine campionaria sulle imprese. Sono inoltre analizzate le caratteristiche del multiforme mondo del non profit, l’articolazione delle strutture delle amministrazioni pubbliche e gli effetti di sostituzione fra settori e comparti che stanno avvenendo nel sistema economico della regione.
La presentazione si articola in più parti: nella prima, viene descritto il nuovo volto della P.A., per forma giuridica e per classe di addetti. Nella seconda parte si illustra la crescita delle istituzioni non profit e delle loro unità locali, per ripartizione geografica, tipologia di addetti, forma giuridica e settore di attività.
Il 9° Censimento generale dell’industria, servizi e istituzioni non profit, ha rilevato 38.542 unità giuridico economiche con sede amministrativa in Basilicata: 35.101 imprese, 3.238 istituzioni non profit e 203 istituzioni pubbliche.
Rispetto al precedente censimento del 2001 si registra un aumento del numero delle imprese (+6,1 per cento) e, in misura ancora più significativa, delle istituzioni non profit (+41,5 per cento) mentre le istituzioni pubbliche diminuiscono del 12,1 per cento.
Diverso l’andamento degli addetti, che nelle imprese e nelle istituzioni pubbliche si riducono rispettivamente del 4,3 per cento e del 5,4 per cento mentre registrano un aumento del 49,6 per cento nelle istituzioni non profit.
Il censimento ha rilevato in Calabria in complesso più di 118 mila UG (+12%, rispetto al 2001), con circa 325 mila addetti (+8,0%), e poco più di 130 mila UL (+10%), con circa 406 mila addetti (+1,5%). Con meno di 10 addetti, forma non societaria e settore commerciale, turistico e servizi: è l’impresa tipo calabrese. Il comune è l’istituzione pubblica più diffusa, l’istruzione il settore che assorbe più addetti. Il non profit: associazioni non riconosciute operanti (per lo più con volontari) nel settore cultura e sport.
L’intervento intende proporre una sintesi dei principali risultati relativi alla regione Sicilia dei tre censimenti economici del 2011 (sulle imprese e servizi, sulle istituzioni non profit e sulle istituzioni pubbliche) che l’Istat ha di recente diffuso tramite i propri canali istituzionali.
L’analisi riguarda sia le caratteristiche strutturali del settore delle imprese e istituzioni non profit e di quelle pubbliche sia le dinamiche intervenute rispetto alle precedenti rilevazioni. In alcuni casi sono presentati nel dettaglio approfondimenti per tipo di rilevazione censuaria a livello provinciale e settoriale.
L’indagine campionaria realizzata per la prima volta sulle imprese consente di trattare alcuni aspetti innovativi introdotti in questa tornata censuaria e di approfondire alcuni temi d’interesse per il settore. A ciò si abbinano le analisi relative alle principali caratteristiche del settore non profit e alcuni effetti di sostituzione che, di recente, hanno comportato un ridimensionamento del comparto pubblico nel sistema economico della regione.
L’intervento pone attenzione ai principali risultati, relativi alla Valle d’Aosta, emersi dai tre censimenti economici del 2011. Vengono trattati sia il quadro economico generale, sia le specificità dei settori produttivi, del non profit e delle istituzioni pubbliche, evidenziando le caratteristiche strutturali e i cambiamenti intervenuti rispetto alle precedenti rilevazioni. In particolare, l’analisi del settore pubblico viene contestualizzata tenendo conto delle specificità istituzionali della regione che influenzano significativamente i risultati finali.
L’intervento fornisce una fotografia del sistema economico pugliese e dei mutamenti strutturali intervenuti nell’ultimo decennio sulla base dei risultati dei Censimenti economici 2011
Evento di presentazione e-book Rapporto Istat-Euricse: Struttura, profili economici e prospettive delle cooperative in Italia
Istat Roma, Aula Magna, 25 gennaio 2019
"Le imprese pubbliche nel territorio: un’analisi per unità locale"
Daniela De Francesco | Direzione centrale per le statistiche economiche | Istat
#8maggio2019 - Intervento al Convegno scientifico:
"Le #Imprese pubbliche nel Mezzogiorno"
organizzato da #Istat U.T. Sede per la #Campania e dall'Università degli studi di Napoli Parthenope #Uniparthenope, @istat_it,-
Link dedicato sulla Pagina del Sistan: https://www.sistan.it/index.php?id=94&no_cache=1&tx_ttnews%5Btt_news%5D=7793&cHash=67f74edec8ced02064ca8e3b0f18c8ab …
Luogo e data del
Convegno scientifico:
Napoli, 8 maggio 2019
Ore 9,30-13
Università degli Studi “Parthenope”
Aula magna
Via F. Acton, 38
Abstract:
Le imprese pubbliche nel Mezzogiorno è il titolo del convegno organizzato dall'ufficio territoriale Istat per la Campania e la Basilicata e dall'Università degli studi di Napoli Parthenope, che intende delineare il quadro della presenza delle partecipate pubbliche nel Mezzogiorno anche per settore e territori. Per alcuni settori è approfondita la performance e l’efficienza nell’erogazione dei servizi, valutando inoltre il trattamento delle imprese pubbliche nei Conti nazionali. Particolare attenzione è rivolta alla presenza delle unità locali delle imprese pubbliche delle amministrazioni centrali.
Partecipano all'evento, come previsto dal programma esperti ed esponenti dell'Istat, dell'Università, del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e dell'Agenzia per la Coesione Territoriale
Conferenza stampa - Evento Istat Roma Aula Magna 17.12.19
Censimento permanente delle Istituzioni Pubbliche.
Presentazione primi risultati edizione 2018
via Cesare Balbo 16
Imprenditoria al femminile - MeetHub! di Social Hub Genova - Anna MancaSocial Hub Genova
In che modo le donne contribuiscono all'economia nazionale? Quali sono gli ambiti “preferiti”? Quali incentivi esistono per favorire l’iniziativa femminile? E come si può riuscire a conciliare lavoro e vita famigliare?
Anna Manca. Presidente della Commissione Donne Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative ci illustrerà il panorama dell’imprenditoria femminile emerso dalla ricerca Censis-Confcooperative “Donne al lavoro, la scelta di fare l’impresa”, con un focus specifico sul mondo cooperativo.
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B. M. Martelli - Imprese, settore non profite istituzioni pubblichein Toscana
1. Firenze, 8 maggio 2014
Principali innovazioni
e risultati del
Censimento
Censimento
dell’industria
e dei servizi 2011
ANDREA MANCINI
Direttore del
Dipartimento per i
Censimenti e i registri
amministrativi e
statistici, Istat
Imprese, settore non profit
e istituzioni pubbliche
in Toscana
9° Censimento dell’industria e dei servizi
e Censimento delle Istituzioni non profit
Check-up della Toscana
alla luce dei dati censuari
Bianca Maria Martelli
Dirigente dell’Ufficio Territoriale
per la Toscana e l’Umbria
Istat
2. I censimenti economici del 2011
Quadro generale
« Il sistema economico della Toscana »
Comparto imprese
«Imprese: dieci anni di trasformazioni»
Comparto istituzioni non profit
«Cresce il ruolo del non profit della regione»
Istituzioni pubbliche
«Arretra la Pubblica Amministrazione regionale»
Prime evidenze
« Mutamenti strutturali della regione »
Firenze 8 maggio 2014
2
3. Il sistema economico della Toscana
Unità Giuridico-economiche (UG)
355.403 UG
(crescono del +7% rispetto al 2001;
sono il 7,5% del totale nazionale)
330.917 (93,1 %) Imprese (in
crescita del +5,7%; sono il 7,5% del
totale naz.)
23.899 (6,7% ) INP (in crescita del
+30,3%; sono il 7,9% del totale naz.)
587 (4,8%) IP (in diminuzione del
-18,5%; sono 7,9% del totale naz.)
Firenze 8 maggio 2014
313,020 330,917
18,344
23,899
720
587
0
50,000
100,000
150,000
200,000
250,000
300,000
350,000
400,000
2001 2011
Imprese Istituzioni non profit Istituzioni pubbliche
355.403
+7
-18,5
+30,3
+5,7
(94,3) (93,1)
(6,7)
(5,5)
(0,2)
(0,2)
332.084
Unità Giuridico-economiche e variazioni nel
decennio
3
4. Il sistema economico della Toscana:
Addetti per Unità Giuridico-economiche e per Unità Locali
Addetti in Toscana nel 2011:
• nelle UG 1.237.567
(+7,2% rispetto al 2001)
• nelle UL 1.379.563
(+0,9% rispetto al 2001)
Gli addetti delle UL sono
superiori a quelli delle UG.
• Presenza di UL delle
Amministrazioni centrali per le
Istituzioni pubbliche
• Presenza di UL di imprese e
non profit con sede non in
Toscana
Firenze 8 maggio 2014
Censimento 2011: Addetti alle UG e UL
4
5. Il sistema economico della Toscana:
Composizione settoriale dell’occupazione
Si ridimensionano Industria e PA
Crescono i Servizi di mercato, Sanità e Altri servizi
8 maggio 2014
Distribuzione per comparto e settore di attività economica e variazione % sul totale
5
6. Le imprese
Firenze 8 maggio 2014
Il sistema economico della
Toscana è caratterizzato da
microimprese
Il 95,3% di imprese hanno fino a
9 addetti (54,8% degli addetti)
Le grandi imprese rappresentano
lo 0,1% ma comprendono il 13,2%
degli addetti
7
7. Le imprese:
struttura dimensionale delle Unità Locali
Gli addetti aumentano nelle
piccole strutture, tipiche del
sistema distrettuale
e nelle grandi strutture che
sembrano fronteggiare meglio
la crisi
Si contraggono nelle classi
intermedie
Firenze 8 maggio 2014
Addetti delle unità locali per classe di addetti –
Censimenti 2011 e 2001 – Valori assoluti, composizioni %
e variazioni %
8
8. Le imprese:
Unità Locali e addetti per province
La dimensione media delle UL nel 2011 è
di 3,2 addetti ( 3,3 nel Centro; 3,4 nella media
del Paese)
Le UL delle imprese aumentano del 5,5%
ma l’occupazione soltanto dell’1%
La dimensione si riduce nel decennio del -
4,3% (-3,6% in Italia). La tendenza è comune
a tutte le province
Gli addetti aumentano in particolare a
Prato, Pisa e Massa-Carrara
Firenze 8 maggio 2014
Unità locali (UL), addetti delle UL e numero medio di addetti
per province
Censimenti 2011 e 2001 – Variazioni %
9
9. Le imprese:
settori di attività economica
Processo di terziarizzazione
dell’economia
Espansione del privato
anche in settori
tradizionalmente pubblici
Crescono il Commercio, i
Servizi alle imprese, la
Sanità e gli Altri servizi
Si riducono l’Industria e le
Attività agricole
manifatturiere
Firenze 8 maggio 2014
Composizione % 2011
0,6 0,4 2,2
25,5 35,3 4,5
31,8 29,4 3,0
31,1 26,6 2,8
0,5 0,3 2,3
4,6 2,5 1,8
6,0 5,5 3,0
100,1 100,0 3,2
UL Addetti
Addetti
per UL
10
Unità locali (UL), addetti delle UL e numero medio di addetti per
settori di attività economica
Censimenti 2011 e 2001 – Composizione e variazioni %
10. Imprese:
Dipendenti per qualifica professionale
Alta quota di operai: 54,5%
(53,6% la media del Paese)
Bassa di dirigenti e quadri: 3,6%
(rispetto al 4,7% nazionale)
Ruolo “metropolitano” della
provincia di Firenze, con maggiore
presenza delle qualifiche più alte:
6,1% di dirigenti e quadri; 50,6%
impiegati
Firenze 8 maggio 2014
11
Dipendenti delle UL, per territorio e per qualifica professionale –
Censimento 2011 – Valori percentuali
11. Imprese:
Dipendenti extra UE
Alta presenza di lavoratori
extraEU 10,2% (8,7% la media
nazionale)
Soprattutto nelle province di Prato
e Firenze
Riguardo alla titolarità dell’impresa,
la Toscana è la regione in cui è più
diffusa la nazionalità estera del
socio principale (5,1% rispetto al
2,7% nazionale)
Firenze 8 maggio 2014
12
Lavoratori dipendenti extra EU-27 delle UL delle
imprese, per provincia – Valori %
12. Imprese:
Specializzazioni produttive
Specializzazione coincidenti in
gran parte con le eccellenze
distrettuali del sistema moda
della regione
Firenze 8 maggio 2014
Settore
economico Territorio
15 – Articoli in pelle Toscana, Prov. Pisa, S.
Croce sull’Arno,
Scandicci
13 – Industrie tessili Toscana, Prov. Di Prato,
Montemurlo
14 – Abbigliamento Toscana, Prov. di Prato
32 – Altre ind.
manifatturiere
Toscana, prov. Arezzo
43 Costruzioni
specializzate
Prov. Grosseto e di
Massa-Carrara
13
13. Imprese: Mercati
La Toscana ha apertura
internazionale superiore alla
media del paese (28,1 rispetto
a 21,9).
Soprattutto nei settori di più
alta specializzazione
(abbigliamento, pelletteria,
oreficeria)
Firenze 8 maggio 2014
Imprese con struttura aziendale (con almeno 3 addetti), per ambito
di mercato e specializzazione locale –Valori %
14
14. Firenze 8 maggio 2014
Istituzioni Non Profit
Italia: 301.191 Unità
Istituzionali (6,4% delle
UG) il 3,4% del personale
Toscana: 23.899 (6,7%
delle UG) e il 3,2% del
personale
In 8 regioni si concentra il
69,5% di tutte le unità non
profit. La Toscana è al
quinto posto (8%)
15
Distribuzione delle Istituzioni non profit
Censimento 2011 – Valori %
15. Firenze 8 maggio 2014
Istituzioni Non Profit: Forma giuridica
Anello interno = Toscana
Anello esterno = Italia
Distribuzione delle Unità Istituzionali per Forma Giuridica
Distribuzione regionale in linea col
dato nazionale:
peso lievemente maggiore
dell’associazionismo,
lievemente inferiore negli altri
casi
In Toscana c’è una minore
presenza di istituzioni a scopo
solidaristico (di pubblica utilità)
rispetto al livello nazionale
Maggiore presenza di INP di tipo
mutualistico (nell’interesse dei soli
soci)
16
Tipo di associazione
16. Firenze 8 maggio 2014
Istituzioni Non Profit: le Dimensioni
Istituzioni NP: Dimensione per addetti_
Composizione %_Censimento 2011L’87,7% delle istituzioni in Toscana
ha zero addetti (86,1% a livello
nazionale)
In Toscana meno NP di medie e
grandi dimensioni rispetto alla
media nazionale
17
17. Firenze 8 maggio 2014
Ripartizione settoriale simile a
quella del Paese
Cultura, sport e ricreazione è il
settore prevalente, con il 67,6%
in Toscana ( 65% nel Paese)
Minore peso rispetto alla media
del paese dei settori
Sanità
Cooperazione e solidarietà
internazionale
Distribuzione settoriale della unità istituzionali_ Toscana e Italia-
Censimento 2011
Istituzioni Non Profit: i settori di attività
18
18. Toscana Italia Toscana
per cento
Istituzioni non profit 23.899 301.191 8,0
Unità Locali non profit 27.375 347.602 7,9
Addetti 41.913 680.811 6,3
Lavoratori esterni 18.865 270.769 7,0
Volontari 437.856 4.758.622 9,2
2011
Firenze 8 maggio 2014
Non Profit : Occupati nelle Unità Locali
Minor peso del lavoro retribuito
(6,4%) rispetto al peso
strutturale (7,9%)
Peso rilevante del volontariato
(9,2 %)
Incidenza occupati per UL
Il numero medio di addetti e
lavoratori esterni è minore
rispetto alla situazione nazionale
Il numero medio di volontari per
UL è maggiore
Il volontariato è una peculiarità
regionale e contraddistingue
quasi tutti i settori
19
19. Firenze 8 maggio 2014
Cultura, sport e ricreazione
il 60% di volontari e il 27,1%
retribuiti (63,2% di UL)
Assistenza sociale e
protezione civile
10,5% volontari e 30%
retribuiti (8,5% di UL),
Sanità
12,5% volontari e 14,6%
retribuiti (6,1% di UL)
Istruzione
2,7% volontari e 10,4% di
retribuiti (5,4% di UL)
Sviluppo ec. e coesione
9,6% retribuiti (3,7% di UL)
Distribuzione di lavoro e volontariato nelle Unità Locali settoriali
Non Profit: Occupazione delle UL per settori
20
20. Firenze 8 maggio 2014
Non Profit:
Dinamica occupazionale nell’intervallo intercensuario
Filantropia,
Cooperazione e
Sviluppo i più dinamici
(con tassi anche a tre
cifre) sia per il lavoro
retribuito sia per il
volontariato
Religione e Altre attività
si ridimensionano
Sanità aumenta il lavoro
retribuito e diminuisce il
volontariato
Ambiente: evoluzione
opposta
Tutti gli altri registrano evoluzioni positive in entrambe le
componenti sebbene più contenute rispetto ai settori più
dinamici
21
21. Le Istituzioni Pubbliche
Firenze 8 maggio 2014
Nel 2011 in Toscana sono state censite 587 istituzioni pubbliche (con una
contrazione -18,5% rispetto al censimento 2001)
Quasi la metà sono Comuni (48,9%)
Consistente è la quota di Enti pubblici non economici (39,5%; 23% a livello
nazionale) e tra quest’ultimi gli Ordini e Collegi (25%; 12,9% a livello nazionale)
Istituzioni pubbliche per forma giuridica
0,2
1,7
3,2
3,4
1,4
1,4
0,3
51,1
39,5
48,9
Comune
Regione
Provincia
Com.montana/Unione comuni
Azienda/Enti SSN
Università pubblica
Enti pubblici non economici
Altra istituzione pubblica
Organo costit.le/a rilevanza costit.le o
amm.ne dello Stato
Comuni
Enti pubblici non
economici
22
22. Maggiore incidenza delle unità
locali sugli abitanti nelle zone
meno popolate
La dimensione dell’apparato
pubblico toscano subisce una
contrazione anche in termini di
unità locali che rispetto al 2001
diminuiscono del 3,9%
Firenze 8 maggio 2014
Distribuzione delle unità locali per comune (valori per 1.000
abitanti)
La localizzazione delle unità
locali come proxy dell’offerta del
servizio pubblico sul territorio
(punti di erogazione)
Le Unità Locali delle istituzioni pubbliche
23
23. Il personale effettivo si
ridimensiona (-4,8%) meno
che nella media nazionale
(-10,4)
Evoluzioni in controtendenza:
Diminuiscono i lavoratori
esterni ma in Italia aumentano
Crescono i temporanei
mentre si riducono nella media
del Paese
Diminuiscono i volontari del
54,8% (-56,8 in Italia)
Firenze 8 maggio 2014
Istituzioni pubbliche: l’occupazione
Risorse umane -Variazioni percentuali 2001-2011
24
24. Firenze 8 maggio 2014
Unità locali e addetti per forma giuridica:
Censimento 2011 e variazione 2001-2011
Unità locali e addetti per settore di attività economica:
Censimento 2011
Istituzioni pubbliche: profilo
FORMA GIURIDICA
2011 (%) Var.% 2011/2001
UL
Addett
i
UL
Addett
i
Organo costituzionale/a rilevanza
costituzionale e amministrazione
dello Stato
50,6 41,7
4,6 -5,9
Regione
0,7 1,5
38,7 10,0
Provincia
2,5 2,5
22,2 1,6
Comune
26,6 15,4
-10,3 -14,4
Comunità montana o isolana,
unione di comuni 0,9 0,4
74,2 -3,9
Azienda e ente del servizio
sanitario nazionale 8,4 28,8
2,8 7,3
Altra istituzione pubblica
10,3 9,7
-30,4 -22,6
TOTALE
100,0 100,0
-3,9 -5,6
ma comprende Enti tra i
più diversi
25
25. Firenze 8 maggio 2014
Distribuzione degli addetti delle unità locali attive nel settore
Sanità e assistenza sociale per comune (incidenza sul totale
degli addetti)
La presenza delle aree bianche
indica l’assenza di addetti
(quindi anche di strutture
sanitario/assistenziali
pubbliche) nel comune
In Toscana sono 106 i comuni
privi di addetti nel settore
L’analisi visiva delle distanze
indica comunque una buona
diffusione dei centri di offerta
sanitaria pubblica con ridotto
disturbo all’utenza
Istituzioni pubbliche
Focus sulla Sanità
26
26. 14,3
22,2
16,1
1,85,4
22
17,9
Applicazione norme
Complessità procedure amm.ve
Individuazione azioni
Costo eccessivo
Mancanza competenze
Tutte le difficoltà
Altra difficoltà
22,3
17,9
Firenze 8 maggio 2014
Oltre il 60% delle istituzioni pubbliche
toscane dichiara di adottare
comportamenti sostenibili nei confronti
dell’ambiente
Tra queste, il 43,5% ha effettuato
acquisti attenti all’impatto ambientale
Istituzioni pubbliche:
Misure della sostenibilità ambientale
Tuttavia, tra le istituzioni che hanno
dichiarato di adottare comportamenti
sostenibili, l’80,7% dichiara di avere
incontrato almeno una difficoltà
nell’adozione di tali comportamenti
27
27. Firenze 8 maggio 2014
In Toscana quasi due terzi delle
istituzioni pubbliche sono dotate di una
connessione internet e di una rete
intranet, finalizzate alla comunicazione
sia interna che esterna
64,9
57,3
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
Toscana Italia
Istituzioni pubbliche
Dotazione informatica e ICT
La rete intranet è utilizzata soprattutto
per finalità di:
comunicazione (62,3%)
trasmissione documentazione (20,3%)
formazione (11,8%)
20,3
14,0
11,8
5,6
23,4
24,9 Comunicazione organizzativa
Comunicazione
amministrativa
Documentazione normativa
Comunicazione culturale e
sociale
Formazione
Altra finalità
23,4
28
28. Firenze 8 maggio 2014
Istituzioni pubbliche:
comunicazione tra istituzione e cittadino
Prato
Grosseto
Siena
Arezzo
Pisa
LivornoFirenze
Pistoia
Lucca
Massa-Carrara
0,0
0,2
0,3
0,5
0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0
Sportelli alle imprese/Imprese*10000
Sportelliaicittadini/Popolazione*100000
Istituzioni pubbliche con sportelli al cittadino e alle imprese per
provincia
La provincia più popolosa
(Firenze) presenta una bassa
quota di sportelli per i cittadini e
imprese
Siena, Pisa, Arezzo e Grosseto
sono le province più rispondenti
alle esigenze degli utenti locali
Significativa la distribuzione degli
sportelli alle imprese a Massa -
Carrara
Prato è la provincia con la
presenza di sportelli più bassa
della regione
29
29. Prime evidenze
Toscana: una regione in profonda trasformazione
Cresce il non profit, arretra la Pubblica Amministrazione, cambia il sistema delle imprese per la
crisi economica e il cambiamento del contesto competitivo. E' quanto emerge dalla rilevazione
censuaria in Toscana che ha coinvolto un campione significativo di imprese, quasi 24mila istituzioni
non profit e circa 600 istituzioni pubbliche
Dal censimento emerge una realtà regionale contraddistinta da specializzazioni produttive, in
particolare del sistema moda, con un forte orientamento verso i mercati internazionali e con l’area
pratese come polo di riferimento nazionale per l’industria dell’abbigliamento. Rimangono
stazionari i livelli di occupazione, frenati dalla crisi del 2008, a sintesi di una polarizzazione nella
struttura dimensionale con la crescita della piccola e grande impresa a scapito della media.
Il non profit toscano cresce a due cifre nell’ultimo decennio. La regione ha una dinamica maggiore
della media per crescita di istituzioni (+30,3%) e addetti alle unità locali (+39,9%). Le organizzazioni
non profit toscane mostrano un incremento del volontariato superiore a quello del resto del Paese,
con una concentrazione nella Cultura, sport e ricreazione, nella Sanità e nell’Assistenza sociale e
Protezione civile.
Anche in Toscana si riduce la dimensione della P.A. a seguito degli interventi di razionalizzazione.
Crescente attenzione alla sostenibilità ambientale, pratiche di rendicontazione sociale e flessibilità
occupazionale caratterizzano il settore nella regione, con dinamiche spesso più accentuate rispetto al
resto del Paese.
Il dinamismo interno al sistema economico regionale si è manifestato anche con un crescente apporto
nell’offerta di servizi da parte delle imprese e del non profit con “effetti di sostituzione” tra pubblico
e privato in termini di occupazione e unità economiche..
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Firenze 8 maggio 2014
30. Documentazione
I dati sono disponibili in:
• I.stat, il datawarehouse dell’Istat, al tema
“Censimento industria, istituzioni pubbliche e
non profit 2011”. Al datawarehouse si accede sia
dalla home page di www.istat.it sia dal sito
dedicato
http://censimentoindustriaeservizi.istat.it/.
• Nel report dell’evento di Presentazione dei
primi risultati del 9° Censimento generale
dell’industria e dei servizi e Censimento delle
istituzioni non profit
Roma, 11 luglio 2013
• Nel report dell’evento Check-up della Toscana
alla luce dei dati censuari
Firenze, 8 maggio 2014
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Firenze 8 maggio 2014
31. Grazie per l’attenzione
Bianca Maria Martelli
Ufficio territoriale per la
Toscana e l’Umbria, ISTAT
bmartelli@istat.it
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