L’intervento pone attenzione ai principali risultati, relativi alla Valle d’Aosta, emersi dai tre censimenti economici del 2011. Vengono trattati sia il quadro economico generale, sia le specificità dei settori produttivi, del non profit e delle istituzioni pubbliche, evidenziando le caratteristiche strutturali e i cambiamenti intervenuti rispetto alle precedenti rilevazioni. In particolare, l’analisi del settore pubblico viene contestualizzata tenendo conto delle specificità istituzionali della regione che influenzano significativamente i risultati finali.
L’intervento fornisce una fotografia del sistema economico pugliese e dei mutamenti strutturali intervenuti nell’ultimo decennio sulla base dei risultati dei Censimenti economici 2011
Una sintesi dei principali risultati dei censimenti economici, a partire dal sistema economico nel suo complesso - imprese, istituzioni non profit e pubbliche - e proseguendo con focus su ciascuno dei tre comparti. I dati 2011 vengono posti a confronto con quelli dei precedenti censimenti. Tavole, grafici e mappe, accompagnati da brevi commenti, offrono un assaggio del patrimonio informativo a disposizione e costituiscono spunti per incuriosire e stimolare riflessioni e approfondimenti.
Ne abbiamo lette di tutti i colori, da parte di una serie di economisti improvvisati che avrebbero fatto meglio a tacere per non rendere palese un pauroso connubio fra ignoranza, servilismo e malafede. Abbiamo dovuto ascoltare le spiegazioni inspiegabili di alcuni amministratori che si giustificano accusando i tagli del governo nazionale, dimenticando che a Roma e a Noci governano gli stessi partiti!
Visto che su questa questione si è fatto parlato molto (e molto a sproposito), abbiamo deciso, per chi ne ha voglia e tempo, di esporre la nostra modesta idea, di raccontare il preciso andamento della discussione ed il suo infausto epilogo, di mettere a disposizione dei nocesi cifre e dati per verificare le nostre parole e, magari, per proporre altre soluzioni migliori della nostra.
Tuttavia, non si tratta solo di questioni locali. Questo documento può essere spunto di riflessione per estendere il dibattito sull'equità fiscale anche ad altri contesti.
Buona lettura
L’intervento fornisce una fotografia del sistema economico pugliese e dei mutamenti strutturali intervenuti nell’ultimo decennio sulla base dei risultati dei Censimenti economici 2011
Una sintesi dei principali risultati dei censimenti economici, a partire dal sistema economico nel suo complesso - imprese, istituzioni non profit e pubbliche - e proseguendo con focus su ciascuno dei tre comparti. I dati 2011 vengono posti a confronto con quelli dei precedenti censimenti. Tavole, grafici e mappe, accompagnati da brevi commenti, offrono un assaggio del patrimonio informativo a disposizione e costituiscono spunti per incuriosire e stimolare riflessioni e approfondimenti.
Ne abbiamo lette di tutti i colori, da parte di una serie di economisti improvvisati che avrebbero fatto meglio a tacere per non rendere palese un pauroso connubio fra ignoranza, servilismo e malafede. Abbiamo dovuto ascoltare le spiegazioni inspiegabili di alcuni amministratori che si giustificano accusando i tagli del governo nazionale, dimenticando che a Roma e a Noci governano gli stessi partiti!
Visto che su questa questione si è fatto parlato molto (e molto a sproposito), abbiamo deciso, per chi ne ha voglia e tempo, di esporre la nostra modesta idea, di raccontare il preciso andamento della discussione ed il suo infausto epilogo, di mettere a disposizione dei nocesi cifre e dati per verificare le nostre parole e, magari, per proporre altre soluzioni migliori della nostra.
Tuttavia, non si tratta solo di questioni locali. Questo documento può essere spunto di riflessione per estendere il dibattito sull'equità fiscale anche ad altri contesti.
Buona lettura
The document discusses the importance of evaluating integration policies in the European context. It notes that EU frameworks from 2004 onward have stressed the need to develop clear goals, indicators, and evaluation mechanisms to adjust integration policy and measure progress. Effective evaluation requires monitoring data, understanding and interpreting information, and assessing the impact of policies on people's lives. Evaluation is necessary to ensure policies are useful, efficient, and achieve their objectives. The document then discusses using evaluation to manage integration policies through an integrated system with goals, strategies, activities, and future perspectives. It provides an example pilot project evaluating a linguistic integration policy in Italy.
This document discusses the concept of integration of immigrants in Italy and Europe. It describes how integration became a key concept in the 1970s to describe migration processes, replacing earlier terms like assimilation. The concept of integration emphasizes acceptance of cultural diversity compared to assimilation. The document also outlines debates around measuring integration through indicators and developing surveys in Italy, noting challenges due to data quality but recent improvements. It proposes analyzing integration on different levels and improving reliability and longitudinal data.
La presentazione delinea le principali innovazioni di metodo tecniche e organizzative introdotte nel processo di rilevazione del 9° Censimento dell’industria e dei servizi e delle istituzioni non profit. Nella seconda parte descrive la composizione della rete di rilevazione, l’esito della spedizione postale dei modelli di rilevazione, l’andamento della restituzione e l’esito delle diffide ad adempiere. Infine riporta i principali risultati dell’indagine di valutazione Ivalcis.
Gli indicatori del processo di rilevazione in Umbria indicano che:
• la rete di rilevazione ha visto il coinvolgimento di 46 operatori censuari afferenti agli Uffici Provinciali di Censimento (pari al 2% del totale nazionale).
• La spedizione dei questionari ha avuto un esito positivo nell’83% dei casi, due punti percentuali in più rispetto alla media nazionale.
• Al termine della rilevazione, il tasso di restituzione dei questionari raggiunge l’89% contro una media nazionale dell’85%.
• I solleciti sono stati circa 10.800, con un’incidenza dei solleciti elettronici pari al 37%, inferiore al dato nazionale.
• Il 62,7% dei questionari restituiti è stato compilato e inviato via web, un dato poco inferiore alla media italiana (66,4 per cento).
• Le diffide sono state pari al 2% delle unità (il 9% a livello nazionale).
Il grado di soddisfazione complessiva per l’impianto della rilevazione è piuttosto alto, al pari di quello nazionale; la maggiore differenza si riscontra con riferimento al giudizio sulle innovazioni che in Umbria risulta piuttosto superiore alla media nazionale.
1. The document discusses integration policies and approaches at the local level in Italy. It highlights the complex landscape of experiences in local integration policies, research, and actions.
2. It describes some statistical data collection efforts and challenges in analyzing integration at the local level. Some initiatives have utilized administrative data and sample surveys.
3. Examples of research and statistical efforts to measure integration at the local level are provided, including work by the National Council for Economy and Labour and ISMU. These examine integration indices across different domains and territories in Italy.
The document discusses approaches to measuring immigrant integration. It describes both a macro approach using statistical indicators and a micro approach assigning individual integration scores. The micro approach involves selecting integration variables from a dataset, assigning scores to the variables' modalities, and calculating average integration scores for individuals. Examples apply this to labor market integration using an Italian survey. Scores are also calculated for financial integration using a wealth survey, finding differences by gender and education.
1) The integration of immigrants should be measured by both disadvantage (differences in outcomes between immigrants and natives) and penalty (differences that remain after controlling for personal characteristics).
2) Longitudinal data is needed to properly evaluate integration over time, but such data is lacking in Italy. Cross-sectional data using "years since migration" as a proxy is flawed.
3) Differences in living conditions between families with all immigrants and mixed families were surprisingly small, raising questions about composition effects.
The document discusses integration and the challenges of measuring integration across generations of migrants. It distinguishes between the migrant generation (Generation 1), their descendants born in the destination country (Generation 1.5/2), and older ascendant generations (Generation -1). It notes deep differences in their life experiences and time spent in countries of origin vs. destination countries that impact integration processes. Positive integration requires inclusion across various domains like work, housing, education and family reunification over a migrant's lifetime. Interactions with the host community are also important and are influenced by economic and cultural factors.
L’intervento ha presentato velocemente l’organizzazione e il processo di rilevazione censuaria di imprese e istituzioni non profit, valutandone i risultati in Regione attraverso alcuni indicatori.
Sono stati presentati poi i risultati dell’indagine di valutazione del processo di rilevazione condotta presso gli Uffici Provinciali di Censimento, costituiti presso gli uffici di statistica delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, in merito a diversi aspetti specifici della rilevazione.
This document discusses methods for producing longitudinal weights and flow estimates from the Austrian Labor Force Survey (LFS). It finds demographic differences between mobile and immobile respondents, with mobile respondents more likely to be younger, non-Austrian, and out of the labor force. It describes imputing missing longitudinal data using random hot deck imputation. Two weighting options are presented: option 1 reduces bias without adjusting for labor force status, while option 2 provides consistency between stocks and flows by additionally calibrating weights to labor force status. Option 1 is preferred for producing unadjusted longitudinal estimates.
Il 9°Censimento generale dell’industria, servizi e Censimento delle istituzioni non profit, ha rilevato che il Friuli Venezia Giulia è sede amministrativa di 97.125 unità giuridico economiche, di cui 86.773 imprese, 10.002 istituzioni non profit e 350 istituzioni pubbliche. La regione risulta profondamente trasformata: cresce il non profit, diventa più snella la Pubblica Amministrazione, si ristruttura il sistema delle imprese per la crisi economica e il cambio di contesto competitivo
Il censimento ha rilevato in Calabria in complesso più di 118 mila UG (+12%, rispetto al 2001), con circa 325 mila addetti (+8,0%), e poco più di 130 mila UL (+10%), con circa 406 mila addetti (+1,5%). Con meno di 10 addetti, forma non societaria e settore commerciale, turistico e servizi: è l’impresa tipo calabrese. Il comune è l’istituzione pubblica più diffusa, l’istruzione il settore che assorbe più addetti. Il non profit: associazioni non riconosciute operanti (per lo più con volontari) nel settore cultura e sport.
The document discusses the importance of evaluating integration policies in the European context. It notes that EU frameworks from 2004 onward have stressed the need to develop clear goals, indicators, and evaluation mechanisms to adjust integration policy and measure progress. Effective evaluation requires monitoring data, understanding and interpreting information, and assessing the impact of policies on people's lives. Evaluation is necessary to ensure policies are useful, efficient, and achieve their objectives. The document then discusses using evaluation to manage integration policies through an integrated system with goals, strategies, activities, and future perspectives. It provides an example pilot project evaluating a linguistic integration policy in Italy.
This document discusses the concept of integration of immigrants in Italy and Europe. It describes how integration became a key concept in the 1970s to describe migration processes, replacing earlier terms like assimilation. The concept of integration emphasizes acceptance of cultural diversity compared to assimilation. The document also outlines debates around measuring integration through indicators and developing surveys in Italy, noting challenges due to data quality but recent improvements. It proposes analyzing integration on different levels and improving reliability and longitudinal data.
La presentazione delinea le principali innovazioni di metodo tecniche e organizzative introdotte nel processo di rilevazione del 9° Censimento dell’industria e dei servizi e delle istituzioni non profit. Nella seconda parte descrive la composizione della rete di rilevazione, l’esito della spedizione postale dei modelli di rilevazione, l’andamento della restituzione e l’esito delle diffide ad adempiere. Infine riporta i principali risultati dell’indagine di valutazione Ivalcis.
Gli indicatori del processo di rilevazione in Umbria indicano che:
• la rete di rilevazione ha visto il coinvolgimento di 46 operatori censuari afferenti agli Uffici Provinciali di Censimento (pari al 2% del totale nazionale).
• La spedizione dei questionari ha avuto un esito positivo nell’83% dei casi, due punti percentuali in più rispetto alla media nazionale.
• Al termine della rilevazione, il tasso di restituzione dei questionari raggiunge l’89% contro una media nazionale dell’85%.
• I solleciti sono stati circa 10.800, con un’incidenza dei solleciti elettronici pari al 37%, inferiore al dato nazionale.
• Il 62,7% dei questionari restituiti è stato compilato e inviato via web, un dato poco inferiore alla media italiana (66,4 per cento).
• Le diffide sono state pari al 2% delle unità (il 9% a livello nazionale).
Il grado di soddisfazione complessiva per l’impianto della rilevazione è piuttosto alto, al pari di quello nazionale; la maggiore differenza si riscontra con riferimento al giudizio sulle innovazioni che in Umbria risulta piuttosto superiore alla media nazionale.
1. The document discusses integration policies and approaches at the local level in Italy. It highlights the complex landscape of experiences in local integration policies, research, and actions.
2. It describes some statistical data collection efforts and challenges in analyzing integration at the local level. Some initiatives have utilized administrative data and sample surveys.
3. Examples of research and statistical efforts to measure integration at the local level are provided, including work by the National Council for Economy and Labour and ISMU. These examine integration indices across different domains and territories in Italy.
The document discusses approaches to measuring immigrant integration. It describes both a macro approach using statistical indicators and a micro approach assigning individual integration scores. The micro approach involves selecting integration variables from a dataset, assigning scores to the variables' modalities, and calculating average integration scores for individuals. Examples apply this to labor market integration using an Italian survey. Scores are also calculated for financial integration using a wealth survey, finding differences by gender and education.
1) The integration of immigrants should be measured by both disadvantage (differences in outcomes between immigrants and natives) and penalty (differences that remain after controlling for personal characteristics).
2) Longitudinal data is needed to properly evaluate integration over time, but such data is lacking in Italy. Cross-sectional data using "years since migration" as a proxy is flawed.
3) Differences in living conditions between families with all immigrants and mixed families were surprisingly small, raising questions about composition effects.
The document discusses integration and the challenges of measuring integration across generations of migrants. It distinguishes between the migrant generation (Generation 1), their descendants born in the destination country (Generation 1.5/2), and older ascendant generations (Generation -1). It notes deep differences in their life experiences and time spent in countries of origin vs. destination countries that impact integration processes. Positive integration requires inclusion across various domains like work, housing, education and family reunification over a migrant's lifetime. Interactions with the host community are also important and are influenced by economic and cultural factors.
L’intervento ha presentato velocemente l’organizzazione e il processo di rilevazione censuaria di imprese e istituzioni non profit, valutandone i risultati in Regione attraverso alcuni indicatori.
Sono stati presentati poi i risultati dell’indagine di valutazione del processo di rilevazione condotta presso gli Uffici Provinciali di Censimento, costituiti presso gli uffici di statistica delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, in merito a diversi aspetti specifici della rilevazione.
This document discusses methods for producing longitudinal weights and flow estimates from the Austrian Labor Force Survey (LFS). It finds demographic differences between mobile and immobile respondents, with mobile respondents more likely to be younger, non-Austrian, and out of the labor force. It describes imputing missing longitudinal data using random hot deck imputation. Two weighting options are presented: option 1 reduces bias without adjusting for labor force status, while option 2 provides consistency between stocks and flows by additionally calibrating weights to labor force status. Option 1 is preferred for producing unadjusted longitudinal estimates.
Il 9°Censimento generale dell’industria, servizi e Censimento delle istituzioni non profit, ha rilevato che il Friuli Venezia Giulia è sede amministrativa di 97.125 unità giuridico economiche, di cui 86.773 imprese, 10.002 istituzioni non profit e 350 istituzioni pubbliche. La regione risulta profondamente trasformata: cresce il non profit, diventa più snella la Pubblica Amministrazione, si ristruttura il sistema delle imprese per la crisi economica e il cambio di contesto competitivo
Il censimento ha rilevato in Calabria in complesso più di 118 mila UG (+12%, rispetto al 2001), con circa 325 mila addetti (+8,0%), e poco più di 130 mila UL (+10%), con circa 406 mila addetti (+1,5%). Con meno di 10 addetti, forma non societaria e settore commerciale, turistico e servizi: è l’impresa tipo calabrese. Il comune è l’istituzione pubblica più diffusa, l’istruzione il settore che assorbe più addetti. Il non profit: associazioni non riconosciute operanti (per lo più con volontari) nel settore cultura e sport.
Evento di presentazione e-book Rapporto Istat-Euricse: Struttura, profili economici e prospettive delle cooperative in Italia
Istat Roma, Aula Magna, 25 gennaio 2019
Tessere reti, promuovere fiducia, accompagnare la risalita. L’impegno della Caritas diocesana di Cagliari per i giovani, la famiglia, il lavoro, l’accoglienza, la povertà.
Rapporto Caritas 2014
Il nuovo censimento sulle istituzioni non profit: quali indicazioni per la ri...Iris Network
Colloquio sull'impresa sociale 2014
Dipartimento di Economia, Perugia
Intervento di Andrea Mancini (già Direttore Dipartimento per i Censimenti e i registri amministrativi e statistici, ISTAT)
"Il nuovo censimento sulle istituzioni non profit: quali indicazioni per la ricerca"
L’intervento presenta il Censimento delle Istituzioni Pubbliche in Puglia: le finalità, le strategie di rilevazione, i principali risultati e il confronto dei dati con il precedente censimento
L’esposizione si incentra sulla presentazione dei risultati relativi alla regione Umbria dei tre censimenti economici del 2011 (sulle imprese e servizi, sulle istituzioni non profit e sulle istituzioni pubbliche) che l’Istat ha diffuso tramite i propri canali istituzionali.
Sono trattati sia il quadro economico generale, in cui si evidenziano le caratteristiche strutturali e i cambiamenti intervenuti rispetto alle precedenti rilevazioni nelle strutture presenti nel territorio e nel mercato del lavoro. Sono presentati nel dettaglio approfondimenti per tipo di rilevazione censuaria a livello provinciale dimensionale e settoriale sottolineando gli aspetti innovativi delle rilevazioni con alcuni primi approfondimenti tratti dall’indagine campionaria sulle imprese. Sono inoltre analizzate le caratteristiche del multiforme mondo del non profit, l’articolazione delle strutture delle amministrazioni pubbliche e gli effetti di sostituzione fra settori e comparti che stanno avvenendo nel sistema economico della regione.
L’intervento presenta i principali risultati emersi dai tre censimenti economici del 2011. Dopo aver illustrato le caratteristiche generali del quadro economico generale, soprattutto in senso dinamico, l’analisi si è concentrata sulle specificità del mondo delle imprese, del non profit e delle istituzioni pubbliche, evidenziando le caratteristiche strutturali e confrontando i risultati provinciali con i principali territori di riferimento.
L’analisi del settore pubblico viene contestualizzata tenendo conto delle specificità istituzionali della provincia che influenzano significativamente i risultati finali.
Rapporto annuale Caritas Cagliari. Analisi socio-economica della Sardegna e della Diocesi di Cagliari. Il lavoro che manca e la disoccupazione giovanile.
La presentazione si articola in più parti: nella prima, viene descritto il nuovo volto della P.A., per forma giuridica e per classe di addetti. Nella seconda parte si illustra la crescita delle istituzioni non profit e delle loro unità locali, per ripartizione geografica, tipologia di addetti, forma giuridica e settore di attività.
La ricchezza del patrimonio informativo del censimento economico è senza precedenti, grazie non solo alle informazioni strutturali tradizionali ma anche agli approfondimenti tematici su Imprese, istituzioni pubbliche e non profit. 20 milioni gli addetti nelle attività produttive extra agricole, 16.5 operano nelle 4.4 milioni di imprese, 2.8 nelle 12 mila istituzioni pubbliche, ma anche 680 mila che operano nelle 301 mila non profit. 800 mila i lavoratori esterni con una distribuzione tra i tre comparti relativamente più omogenea, 4.7 milioni il lavoro volontario del non profit.
Similar to D. Ceccarelli - Imprese, istituzioni pubbliche e settore non profit in Valle d’Aosta (20)
S. Corradini, L. Martinez, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: L'inclusione lavorativa: il panorama nazionale e l'esperienza dell'Istat
Titolo: La condizione occupazionale delle persone con disabilità
L. Lavecchia, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Il quadro informativo per il Green Deal: sviluppi e domanda informativa per le questioni energetiche
Titolo: La misura della povertà energetica in Italia
V. Buratta, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La strategia dei dati: l’iniziativa europea e la risposta nazionale
Titolo: Il ruolo dell'Istat nella Strategia Nazionale ed Europea dei Dati
E. Fornero, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gender statistics by default: il cambiamento di paradigma nelle statistiche e oltre
Titolo: Illusioni, luoghi comuni e verità nella lotta alle disparità di genere
A. Perrazzelli, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gender statistics by default: il cambiamento di paradigma nelle statistiche e oltre
Titolo: Qualità di genere per sostenere la crescita
A. Tinto, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gli effetti della pandemia sulla soddisfazione per la vita e il benessere: analisi e prospettive
Titolo: L'impatto della pandemia sulla componente soggettiva del Benessere Equo e Sostenibile
L. Becchetti, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gli effetti della pandemia sulla soddisfazione per la vita e il benessere: analisi e prospettive
Titolo: La pandemia attraverso gli indicatori soggettivi a livello internazionale: un paradosso?
G. Onder, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: Il sistema di sorveglianza dei decessi dell'ISS e le nuove prospettive
C. Romano, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: Nuovi strumenti e indagini per un'informazione pertinente in fase di emergenza
S. Prati, M. Battaglini, G. Corsetti, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: La sfida per la demografia: tempestività e qualità dell'informazione
D. Ceccarelli - Imprese, istituzioni pubbliche e settore non profit in Valle d’Aosta
1. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
1
Imprese, istituzioni pubbliche e settore
non profit in Valle d’Aosta
Sala Conferenze- Biblioteca regionale
13 Giugno 2014
Dario Ceccarelli
Dirigente dell’Osservatorio economico e
sociale della Presidenza della regione
Valle d’Aosta
2. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
2
IL QUADRO GENERALE (1)
Valori
assoluti
Valori
percentuali
Valori
assoluti
Valori
percentuali
Imprese 11.832 89,2 12.773 85,9
Istituzioni non profit 1.319 9,9 1.502 10,1
Istituzioni pubbliche 112 0,8 601 4,0
Valori
assoluti
Valori
percentuali
Valori
assoluti
Valori
percentuali
Imprese 39.229 75,8 42.324 76,1
Istituzioni non profit 2.113 4,1 2.374 4,3
Istituzioni pubbliche 10.393 20,1 10.915 19,6
Unità giuridico economiche =
centri decisionali
Unità locali = luoghi di lavoro
Addetti delle Unità giuridico
economiche
Addetti delle Unità locali
13.263 unità giuridico economiche
(89,2% comparto imprese; 9,9% INP
e 0,8% IP).
14.876 unità locali
55.613 addetti delle unità locali
(76,1% del comparto imprese; 4,3%
INP e 19,6% IP)
51.735 addetti delle unità
giuridico economiche
Addetti per
UGE
Addetti per
100 ab.
Imprese 3,3 30,9
Istituzioni non profit 1,6 1,7
Istituzioni pubbliche 92,8 8,2
Addetti per
UGE
Addetti per
100 ab.
Valle d'Aosta 3,9 40,8
Nord-Ovest 4,5 39,0
Italia 4,2 33,6
3. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
3
IL QUADRO GENERALE (2) – le
risorse umane delle UGE
Circa 15.600 addetti indipendenti, oltre 36.000 dipendenti
(65,4% comparto imprese; 5,8% INP e 28,7% IP), oltre 2.000
lavoratori esterni o temporanei, circa 20.300 volontari
(fortemente concentrati nelle INP, ma rilievo anche del dato relativo
alle IP).
Addetti
indipendenti
Addetti
dipendenti
Addetti totale
Lavoratori
esterni
Lavoratori
temporanei
Volontari
Imprese 15.583 23.646 39.229 581 194
Istituzioni non profit 2.113 2.113 598 24 18.692
Istituzioni pubbliche 10.393 10.393 337 359 1.660
Totale 15.583 36.152 51.735 1.516 577 20.352
Addetti
indipendenti
Addetti
dipendenti
Addetti totale
Lavoratori
esterni
Lavoratori
temporanei
Volontari
Imprese 100 65,4 75,8 38,3 33,6
Istituzioni non profit 5,8 4,1 39,4 4,2 91,8
Istituzioni pubbliche 28,7 20,1 22,2 62,2 8,2
Totale 100 100 100 100 100 100
valori percentuali
valori assoluti
4. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
4
IL QUADRO GENERALE (3)
COMUNI Peso%
Addetti per 100
abitanti
1° - Aosta 34 55,5
2° - Saint-Christophe 5,3 87,8
3° - Courmayeur 4,7 93,4
4° - Saint-Vincent 4,5 54,3
5° - Pont-Saint-Martin 3,6 50,2
6° - Chatillon 3,6 40,6
7° - Valtournenche 3,3 84,8
8° - Verrès 2,8 57,9
9° - Quart 2,8 39,8
10° - Gressan 2 34,4
… … …
Valle d'Aosta/Vallèe D'Aoste 100 43,9
5. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
5
I CAMBIAMENTI RISPETTO AL 2001
aumento di UGE e di UL (< all’Italia) e addetti, sia nelle
UGE che nelle UL (> dell’Italia)
Istituzioni non profit settore più dinamico
Istituzioni pubbliche riduzione della numerosità, ma
incremento degli addetti da contestualizzare con
competenze regionali
La dinamica delle imprese è la più bassa negli ultimi 30
anni e risente della crisi (dal 2008)
UGE ADDETTI
Imprese 6,6 1,6
Istituzioni non profit 17,8 9,4
Istituzioni pubbliche -13,8 22,4
UGE ADDETTI
Valle d'Aosta 7,4 5,5
Nord-Ovest 7,0 0,3
Italia 9,3 2,8
UL ADDETTI
Valle d'Aosta 7,0 8,8
Nord-Ovest 8,3 1,7
Italia 9,7 2,8
6. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
6
LE IMPRESE – IL QUADRO GENERALE
Un tessuto composto prevalentemente di micro-
imprese (dato in linea con il valore nazionale)
La frammentazione si osserva anche in termini di UL,
la cui dimensione media è di 3,3 addetti (3,4 Italia,
3,8 Nord-Ovest)
Le micro-imprese occupano però più della metà degli
addetti (valore di molto superiore al dato italiano)
Prevalenza delle forme giuridiche non societarie
(imprese individuali, professionisti e lavoratori
autonomi – 63%), che occupano però solo il 30%
degli addetti, in quanto la maggioranza degli addetti
è impiegato in imprese con forme societarie
Il 36% degli addetti è impiegato nel commercio,
alberghi e ristorazione, il 25,7% nell’industria e
costruzioni e il 26,2% nei servizi alle imprese
Tra il 2001 ed il 2011 il numero delle imprese
(+6,6%) cresce più degli addetti (5,2%) e anche più
della unità locali (5,2%)
7. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
7
LE IMPRESE – IL PROCESSO DI
TERZIARIZZAZIONE
Si evidenzia un generale rafforzamento del terziario
Industria e costruzioni registrano una contrazione
occupazionale e delle UL
Servizi alle imprese e Sanità e assistenza sociale
settori più dinamici
Settore turistico commerciale aumenta
l’occupazione a fronte di una riduzione di imprese e
UL
ADDETTI
IMPRESE UL ADDETTI %
Attività agricole manifatturiere -50,0 -47,4 -74,7 0,0
Industria e costruzioni 1,0 -1,7 -26,0 25,7
Commercio, alberghi e ristorazione -3,9 -2,8 33,1 36,1
Servizi alle imprese 21,0 17,4 14,7 26,2
Istruzione -26,8 -17,9 235,1 1,8
Sanità e assistenza sociale 54,7 46,5 66,5 2,1
Altri servizi 12,2 10,8 16,2 8,1
Variazioni percentuali
8. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
8
LE IMPRESE – VERSO UNA MAGGIORE
STRUTTURAZIONE?
UL, addetti delle unità locali e
numero medio di addetti per UL, per
forma giuridica –Variazioni
percentuali 2011 -2001
Addetti delle UL per classe di addetti
– Censimenti– Valori assoluti e
percentuali e variazioni percentuali
2011 e 2001
9. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
9
LE IMPRESE – L’OCCUPAZIONE
I lavoratori dipendenti delle UL sono 26.758 (63%), di
cui il 40,6% femmine
Tasso di femminilizzazione leggermente superiore al
dato nazionale, ma fortemente eterogeneo in base al
settore
L’incidenza dei giovani tra i dipendenti in VdA è
nettamente superiore rispetto all’Italia e al Nord-Ovest
La presenza di lavoratori extra Eu inferiore
Struttura professionale sbilanciata sulle figure esecutive
10. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
10
LE IMPRESE – LE SPECIALIZZAZIONI
SETTORIALI
Maggiore concentrazione di imprese nei settori delle costruzioni,
industria del legno, carta e stampa, alimentare e delle bevande
Nel terziario maggiore rilievo per commercio, attività ristorative e
alberghiere, attività professionali, scientifiche e tecniche
Rispetto al mercato di riferimento oltre il 56% opera in un ambito
regionale, ma settorialmente emergono comportamenti differenziati
11. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
11
LE ISTITUZIONI NON PROFIT – UN
SETTORE IN ESPANSIONE
Valori
assoluti
Valle
d'Aosta
Valle d'Aosta Italia
Istituzioni non profit 1.319 17,8 28,0
Unità Locali non profit 1.502 25,8 37,2
Addetti 2.374 21,5 39,4
Lavoratori esterni 608 97,4 169,4
Volontari 19.333 58,1 43,5
Variazioni percentuali
Il comparto cresce in termini di istituzioni, UL, addetti, ma a velocità
inferiore a quella italiana (eccezione volontari)
Ruolo settore non profit appare più importante in VdA rispetto a Italia
Il non profit si basa soprattutto sull’apporto dei volontari
La dimensione media delle istituzioni non profit è in VdA inferiore di
quella dell’Italia e di quella del Nord-Ovest
12. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
12
LE ISTITUZIONI NON PROFIT –
SPECIFICITÀ REGIONALI (1)
Valle d’Aosta Italia
2011 % Var. % 2011 % Var. %
Associazione riconosciuta 361 27,4 -17,6 68.349 22,7 9,83
Associazione non riconosciuta 803 60,9 33,6 201.004 66,7 28,7
Cooperativa sociale 30 2,3 -3,2 11.264 3,7 98,5
Fondazione 32 2,4 45,4 6.220 2,1 102,1
Altra forma giuridica 93 7,1 232,1 14.354 4,8 76,8
TOTALE 1.319 100,0 17,8 301.191 100,0 28
SETTORE DI ATTIVITA'
Valle d’Aosta Italia
2011 % Var. % 2011 % Var. %
Cultura, sport e ricreazione 831 63,0 71,0 195.841 65,0 39,5
Istruzione e ricerca 48 3,6 118,2 15.519 5,2 33,2
Sanità 56 4,2 33,3 10.969 3,6 13,4
Assistenza sociale e protezione civile 63 4,8 1,6 25.044 8,3 29,5
Ambiente 20 1,5 5,3 6.293 2,1 92,0
Sviluppo economico e coesione sociale 21 1,6 -40,0 7.458 2,5 71,9
Tutela dei diritti e attività politica 27 2,0 107,7 6.822 2,3 -0,3
Filantropia e promozione del volontariato 22 1,7 - 4.847 1,6 289,0
Cooperazione e solidarietà internazionale 17 1,3 183,3 3.565 1,2 148,8
Religione 43 3,3 377,8 6.782 2,3 14,9
Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi 102 7,7 34,2 16.414 5,4 4,9
Altre attività 69 5,2 7,8 1.637 0,5 -1,4
TOTALE 1.319 100,0 58,2 301.191 100,0 36,0
13. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
13
LE ISTITUZIONI NON PROFIT – LE
SPECIFICITÀ REGIONALI (2)
Addetti delle unità locali delle INP in Valle
d’Aosta e in Italia, per settore di attività -
%
INP, unità locali e risorse umane delle UL
del settore assistenza sociale e protezione
civile - Confronto Valle d’Aosta Italia
14. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
14
LE ISTITUZIONI NON PROFIT – LE
RISORSE ECONOMICHE
(entrate registrate in bilancio)
V.a. % V.a. %
meno di 5.000€ 898.659 0,6 192.949.985 0,3
da 5.001 a 10.000€ 1.008.942 0,7 286.026.975 0,4
da 10.001 a 30.000€ 4.845.344 3,2 1.178.687.955 1,8
da 30.001 a 60.000€ 6.806.278 4,4 1.411.192.015 2,2
da 60.001 a 100.000€ 6.148.962 4,0 1.500.427.085 2,3
da 100.001 a 250.000€ 14.250.493 9,3 3.540.565.646 5,5
da 250.001 a 500.000€ 12.975.187 8,5 3.530.424.966 5,5
oltre 500.000€ 106.177.796 69,3 52.299.609.816 81,8
TOTALE 153.111.661 100,0 63.939.884.443 100,0
Valle d'Aosta Italia
In media le INP valdostane mostrano un livello di entrate inferiore
del dato nazionale, tuttavia il risultato è condizionato dalla classe di
entrata superiore
15. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
15
LE ISTITUZIONI PUBBLICHE – UN
IMPRESCINDIBILE INQUADRAMENTO
CON LE PECULIARITÀ ISTITUZIONALI
REGIONALI
Il Censimento ha registrato 112 istituzioni pubbliche in Vda, il
13,8% in meno rispetto al 2001 (questione rispondenti), che
operano attraverso 601 unità locali e impiegano 10.915
dipendenti
Gli addetti sono invece in crescita, dato in controtendenza,
spiegabile però con quanto detto in precedenza
L’Analisi del settore pubblico in VdA deve tenere conto di alcune
specificità:
L’ampia gamma di competenze in capo alla Regione (corpi
regionali, scuola, prefettura, ecc.)
gli ulteriori passaggi di competenze avvenuti nel periodo 2001-
2011 (motorizzazione civile, servizi per l’impiego, ecc.) e la nascita
e sviluppo dell’Università della VdA
Infine, possiamo ipotizzare un processo di contrazione partito più
tardi, visto che comunque nel confronto sugli anni più recenti, il
trend degli addetti è in sensibile contrazione anche in VdA
16. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
16
LE ISTITUZIONI PUBBLICHE – LA
COMPOSIZIONE DEL SETTORE (1)
FORMA GIURIDICA
2011 2001 Var.%
UL Addetti Addetti/UL UL Addetti Addetti/UL UL Addetti Addetti/UL
Organo costituzionale/a rilevanza
costituzionale e amministrazione dello
Stato
20 309 15,5 28 805 28,8 -28,6 -61,6 -46,3
Regione 304 5.574 18,3 232 4.066 17,5 31,0 37,1 4,6
Provincia - - - - - - - - -
Comune 161 1.452 9,0 161 1.837 11,4 0,0 -21,0 -21,0
Comunità montana o isolana, unione di
comuni, città metropolitana
27 874 32,4 27 313 11,6 0,0 179,2 179,2
Azienda e ente del servizio sanitario
nazionale
31 2.085 67,3 33 1.880 57,0 -6,1 10,9 18,1
Altra istituzione pubblica 58 621 10,7 87 634 7,3 -33,3 -2,1 46,9
TOTALE 601 10.915 18,2 568 9.535 16,8 5,8 14,5 8,2
17. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
17
LE ISTITUZIONI PUBBLICHE – LA
COMPOSIZIONE DEL SETTORE (2)
Unità locali Addetti Unità locali Addetti Unità locali Addetti
Amministrazione pubblica e difesa
assicurazione sociale obbligatoria
201 5.082 33,4 46,6 -24,7 20,1
Istruzione 228 2.896 37,9 26,5 72,7 11
Sanità e assistenza sociale 44 2.296 7,3 21 -35,3 -2,3
Attività artistiche, sportive, di
intrattenimento e divertimento
54 337 9 3,1 35 254,7
Altre attività di servizi 17 29 2,8 0,3 -26,1 -45,3
Altre attività 57 275 9,5 2,5 50 38,9
TOTALE 601 10.915 100 100 5,8 14,5
Var. %
SETTORE DI ATTIVITA'
2011 Incidenze %
Unità locali e addetti per settore di attività economica – Censimenti 2011
e 2001 – Valori assoluti, incidenza percentuale e variazioni percentuali
18. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
18
LE ISTITUZIONI PUBBLICHE –
SOSTENIBILITÀ DELLE AMMINISTRAZIONI
Figura 5.7
Istituzioni pubbliche e comportamenti sostenibili.
Regione Valle d’Aosta e Italia. Censimento 2011
Figura 5.8
Distribuzione percentuale delle difficoltà riscontrate dalle
Istituzioni pubbliche nell'adozione di comportamento
sostenibile. Regione Valle d’Aosta. Censimento 2011
19. Présidence de la Région
Presidenza della Regione
19
LE ISTITUZIONI PUBBLICHE – DOTAZIONE
E UTILIZZO ITC
Istituzioni pubbliche per classe di personale effettivo in servizio con accesso a Internet e a Intranet per forma
giuridica - Censimento 2011 - Valori percentuali
FORMA GIURIDICA
Accesso ad internet Accesso ad intranet
1-49% 50-74% 75-94% 95-100% 1-49% 50-74% 75-94% 95-100%
Regione - - - 100,0 - - - 100,0
Comune - 19,2 37,0 43,8 - 21,7 47,8 30,4
Comunità montana o isolana,
unione di comuni
62,5 12,5 12,5 12,5 80,0 20,0 - -
Azienda e ente del servizio
sanitario nazionale
- - - 100,0 - - - 100,0
Università pubblica - - - 100,0 - - - 100,0
Ente pubblico non economico - - - 100,0 28,6 - 14,3 57,1
Altra istituzione pubblica - - - 100,0 - - - -
TOTALE 4,5 13,4 25,0 57,1 15,8 15,8 31,6 36,8