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Il quadro conoscitivo delle Istituzioni
non profit attraverso il censimento
permanente
Sabrina Stoppiello
Istat – Direzione Centrale per le Statistiche Economiche
Roma – 15 maggio 2019
2
Introduzione
Il primo Censimento Permanente delle istituzioni non profit, condotto dall’Istat nel 2016, con anno di
riferimento 2015, ha rilevato 336 mila istituzioni, che svolgono le loro attività grazie a 5,5 milioni di
volontari, 788 mila dipendenti e 294 mila lavoratori esterni.
I dati confermano la crescita del settore non profit, ormai costante negli ultimi venti anni, rispetto a tutte
le dimensioni economiche rilevanti: numero di istituzioni, risorse umane impiegate e risorse economiche.
La relazione ha l’obiettivo di delineare il quadro conoscitivo del settore, mettendone in luce:
- le caratteristiche strutturali e le dimensioni economiche;
- i settori di attività e i servizi erogati, anche in particolare a categorie disagiate;
- i comportamenti economici e le fonti di finanziamento prevalenti;
- le relazioni e le partnership con stakeholder e altri attori del sistema socio-economico;
- le modalità di raccolta fondi e le attività di comunicazione intraprese.
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
3
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
La nuova strategia censuaria dell’Istat è basata sull’integrazione di registri statistici e rilevazioni campionarie
ed è finalizzata alla piena valorizzazione del potenziale informativo disponibile
Registro statistico
delle INP
2015 – Registro statistico base per
primo Censimento permanente
delle INP: estrazione campione* e
totali noti per stime campionarie**
Rilevazioni
campionarie
sulle INP
2016 - Rilevazione campionaria
(data riferimento 2015)
2017/2019 – Diffusione risultati
2017 – Analisi esiti e risultati
rilevazione campionaria per
valutazione e integrazione Registro
2018 – Diffusione Registro Statistico
delle INP (data riferimento 2016)
*Campione: rappresentativo delle principali caratteristiche delle INP: territorio, attività svolta, risorse umane impiegate.
**Stime campionarie: calcolate in base ai «totali noti» della popolazione di riferimento, quindi ai dati del Registro statistico delle istituzioni
non profit relativi al numero delle unità presenti e al numero dei dipendenti in esse impiegati.
2019 – Registro Statistico INP (release
2017) e nuova edizione censimento
permanente (data riferimento 2018)
Il censimento permanente delle istituzioni non profit
La prima rilevazione sul lavoro volontario: risultati principali* (3)
Persone di 14 anni e più che hanno svolto attività gratuite a beneficio di altri nelle 4 settimane precedenti l’intervista,
per settore di attività prevalente (ICNPO). Anno 2013, composizione %
• 23,2% dei volontari
organizzati è attivo in
gruppi/organizzazioni che
hanno finalità religiose
• Seguono i settori delle
attività ricreative e culturali
(17,4%), il settore sanitario
(16,4%) e il settore
dell’assistenza sociale e
della protezione civile
(14,2%).
I principali risultati
5
L’evoluzione del settore non profit alla luce dei dati censuari
Variazioni % 2015/2011
2015
• 336 mila istituzioni
• 5,528 mln volontari
• 788 mila dipendenti
• 294 mila lavoratori esterni
2,9
43,5
16,2
-8,2
39,4
15,8
3,1
6,2
28,0
25,8
169,4
11,6
8,5
2,1
2016
• 343 mila istituzioni
• 813 mila dipendenti
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
6
Il settore non profit nel sistema produttivo italiano
Totale
2015 v.a. % v.a. % v.a. %
Unità giuridico-economiche 4.338.085 92,6 12.874 0,3 336.275 7,2 4.687.234
Addetti 16.289.875 81,9 2.815.399 14,2 788.126 4,0 19.893.400
Volontari - - 46.780 0,8 5.528.760 99,2 5.575.540
2011 v.a. % v.a. % v.a. %
Unità giuridico-economiche 4.425.950 93,4 12.183 0,3 301.191 6,4 4.739.324
Addetti 16.424.086 82,3 2.842.053 14,2 680.811 3,4 19.946.950
Volontari - - 68.801 1,4 4.758.622 98,6 4.827.423
Imprese Istituzioni pubbliche Istituzioni non profit
Unità giuridico-economiche e risorse umane di imprese, istituzioni pubbliche e istituzioni non profit per
tipologia – Anni 2011 e 2015 (Valori assoluti e percentuali)
A differenza delle imprese e delle istituzioni pubbliche, che registrano diminuzioni di dipendenti pari rispettivamente
a -0,8% (imprese, con un calo delle stesse pari al 2%) e a -0,9% (istituzioni pubbliche), il settore non profit registra
nello stesso intervallo tassi di crescita costanti, rispetto sia al numero di istituzioni sia agli addetti.
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
7
Le istituzioni non profit sul territorio
 Si conferma la concentrazione delle
istituzioni non profit nell’Italia settentrionale
dove è presente più della metà delle unità;
 la Lombardia e il Veneto restano le regioni
con la presenza più consistente di istituzioni
non profit, con quote rispettivamente pari al
15,7% e all’8,9%;
 Rispetto al 2011 cresce il peso di istituzioni
non profit del Centro dove la quota passa dal
21,5% al 22,5% (+1,1) e del Sud (dal 16,6%
al 17,1% ossia +0,5).
Nord - Est
78.431
23,3% (-1,4%)
Centro
75.751
22,5% (+1%)
Sud
57.615
17,1% (+0,5%)
Nord - Ovest
92.988
27,7% (+0,2%)
Isole
31,490
9,4% (-0,4%)
Istituzioni non profit per regione – Anno 2015 (composizione percentuale)
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
8
Le risorse umane: i dipendenti
Basilicata
+50,7%
Campania
+53,6%
Calabria
+26,2%
Puglia
+28,7%
Lazio
+24,0%
Sardegna
+25,8%
Abruzzo
+25,3%
Incrementi superiori
alla media nazionale
Italia 789 mila
+15,8%
Dipendenti per ripartizione geografica - Anno 2015
(composizione percentuale)
+10,6% +12,6% +20,3% +36,1% +10,4%
Variazioni % 2015/2011
ddf
Variazioni % 2015/2011
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
9
Le risorse umane: i volontari
Volontari per ripartizione geografica - Anno 2015
(composizione percentuale)
Incrementi superiori alla
media nazionale
Valle d’Aosta
+38,7%
Abruzzo
+46,0%
Campania
+50,1%
Sardegna
+37,2%
Italia 5,529 mln
+16,2%
+18,2% +8,4% +16,2% +31,4% +12,1%
Lombardia
+24,1%
Liguria
+18,9% Umbria
+24,4%
Basilicata
+22,8%
Puglia
+22,7%
Variazioni % 2015/2011
Variazioni % 2015/2011
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
10
Le dimensioni organizzative
Istituzioni non profit con lavoratori retribuiti* per classe di
lavoratori retribuiti - Anni 2015 e 2011 (composizione percentuale)
267 mila (79,6%) istituzioni con volontari
+ 9,9% (2011)
Istituzioni non profit con volontari per classe di volontari
- Anni 2015 e 2011 (composizione percentuale)
82 mila (24,4%) istituzioni con lavoratori retribuiti
+ 29,6% (2011)
*Sono inclusi i dipendenti e i lavoratori esterni.
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
11
La struttura organizzativa e i settori di attività
 Cultura, sport e ricreazione la
componente più corposa in Italia in
termini di organizzazioni (64,8%), di
volontari (56,6%) e lavoratori esterni
(69,1%).
 L’86,2% dei dipendenti del settore si
concentra in quattro ambiti di attività:
Assistenza sociale e protezione civile,
Sanità e Istruzione e Ricerca e Sviluppo
economico e coesione sociale;
 I volontari, oltre che nel settore della
cultura, sport e ricreazione, sono
presenti in misura rilevante nel settore
dell’Assistenza sociale e protezione
civile (16,1%).
*Nella categoria Altro sono inclusi i settori: Religione,
Ambiente, Filantropia e promozione del volontariato,
Cooperazione e solidarietà internazionale, Altre attività.
Istituzioni non profit, dipendenti, volontari e lavoratori esterni per settore di attività prevalente - Anno 2015
(Composizione percentuale)
*
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
12
Le dimensioni organizzative e i settori di attività
A livello nazionale le istituzioni non profit impiegano in
media 3 lavoratori retribuiti e 16 volontari.
La struttura organizzativa interna varia in relazione alle
tipologie di attività svolte.
I settori con maggiori dimensioni medie in termini di
lavoratori retribuiti sono: Sanità (16 lavoratori
retribuiti per INP), Sviluppo economico e coesione
sociale (15), Istruzione e ricerca (11), Assistenza
sociale e protezione civile (10).
Sviluppo economico e coesione sociale: unico settore
in cui il numero medio di lavoratori retribuiti per
istituzione è superiore a quello dei volontari.
Le istituzioni che si avvalgono di un numero cospicuo di
volontari sono attive prevalentemente nel settore
dell’Ambiente (35 volontari), della Filantropia e
promozione del volontariato (31), della Cooperazione
e solidarietà internazionale (25) e della Tutela dei
diritti e attività politica (24).
Numero medio di lavoratori retribuiti e volontari per settore
di attività prevalente - Anno 2015
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
La prima rilevazione sul lavoro volontario: risultati principali* (3)
Persone di 14 anni e più che hanno svolto attività gratuite a beneficio di altri nelle 4 settimane precedenti l’intervista,
per settore di attività prevalente (ICNPO). Anno 2013, composizione %
• 23,2% dei volontari
organizzati è attivo in
gruppi/organizzazioni che
hanno finalità religiose
• Seguono i settori delle
attività ricreative e culturali
(17,4%), il settore sanitario
(16,4%) e il settore
dell’assistenza sociale e
della protezione civile
(14,2%).
Le dimensioni economiche
14
Le dimensioni economiche (1)
Entrate delle istituzioni non profit per forma giuridica -
Anno 2015 (composizione percentuale)
Entrate = 70,400 miliardi euro
 Rispetto al 2011, crescono in valore superiore al dato
nazionale (+10,1%) le entrate delle cooperative sociali
(+28%) e delle istituzioni con altra forma giuridica (+14%)
Entrate delle istituzioni non profit per forma giuridica -
Anno 2015 (valore medio, in migliaia di euro)
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
15
Le dimensioni economiche (2)
Istituzioni non profit per classe di entrate - Anni 2015 e 2011 (composizione percentuale)
38,1
22,6
20,9
18,4
45,9
21,5
17,3
15,2
minori di 10.000 euro 10.001 - 30.000 euro
30.001 - 100.000 euro maggiori di 100.000 euro
2015
 Nel settore non profit prevale la quota
delle istituzioni di piccole dimensioni:
38,1% le unità con meno di 10 mila euro
di entrate e 22,6% quelle con entrate
comprese tra 10 mila e 30 mila euro.
 Rispetto al 2011 crescono le istituzioni
medio–piccole (22,6%, con entrate da 10
mila a 30 mila euro), le istituzioni medio-
grandi (20,9% da 30 mila a 100 mila euro),
le grandi istituzioni (18,9% con oltre 100
mila euro di entrate).
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
16
La composizione delle entrate
Entrate delle istituzioni non profit per voci di bilancio - Anno 2015 (composizione percentuale)
27,3
3,56,3
8,0
6,9
22,9
25,1
Entrate di natura
pubblica 28,6%
Entrate di natura
privata 71,4%
Entrate da vendita
di beni e servizi
48%
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
17
La composizione delle uscite
Spese per il
personale
(37,9%)
32,3 1,8
3,8
3,0
8,2
11,6
35,2
4,1
Uscite delle istituzioni non profit per voci di bilancio - Anno 2015 (composizione percentuale)
Uscite: 61,360 miliardi euro
 Il 36,1% delle uscite delle
istituzioni non profit italiane è
costituito dalla retribuzione del
lavoro (di dipendenti e/o
collaboratori esterni); l’1,8% da
rimborsi per le attività dei
volontari.
 Il 35,2% delle uscite è costituito
dalle spese per acquisto beni e
servizi mentre l’11,6% è
costituito da sussidi, contributi
ed erogazioni a terzi.
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
18
I comportamenti economici: la tipologia di attività economica svolta
 Le istituzioni market rappresentano in Italia il 33,2%
del totale (in crescita rispetto al dato del 2011 pari al
30,6%).
 Concentrano l’86,6% dei dipendenti (83,8% nel 2011)
e il 36,6% dei volontari ( 34,5% nel 2011).
 Sono presenti in misura rilevante nei settori dello
Sviluppo economico e coesione sociale (78,4%),
delle Altre attività (62,8%), della Sanità (54,6%),
dell’Istruzione e Ricerca (50,6%) e dell’Assistenza
sociale e protezione civile (44,8%).
 Le istituzioni non market, pari al 66,8% del totale
(69,4% nel 2011), prevalgono soprattutto nei settori
della Religione (89,9%), della Tutela dei diritti e
attività politica (81,3%), della Filantropia e
promozione del volontariato (78%) e della
Cooperazione e solidarietà internazionale (76,8%).
Istituzioni non profit per settore di attività prevalente e tipologia di attività economica - Anno 2015 (composizione percentuale)
NB. Un’istituzione è considerata market se più del 50% dei costi di produzione
è assicurato da ricavi della vendita di beni e servizi a soggetti pubblici o privati.
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
19
I comportamenti economici: il tipo di finanziamento prevalente
Istituzioni non profit per settore di attività e tipo di finanziamento prevalente - Anno 2015 (composizione percentuale)
 In Italia le INP si sostengono nell’85,5% dei casi
attraverso finanziamenti prevalentemente privati. Esse
concentrano il 51,6% dei dipendenti e il 79,9% dei
volontari (rispettivamente 42,2% e 83,6% nel 2011).
 Le istituzioni a prevalente finanziamento privato
prevalgono nei settori della Religione (97,8%), delle
Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi
(94,6%), della Cooperazione e solidarietà
internazionale (89,6%), della Cultura, sport e
ricreazione (89,3%).
 Le istituzioni a prevalente finanziamento pubblico
prevalgono nettamente nei settori della Sanità (48,2%),
dell’Assistenza sociale e protezione civile (33,4%),
dello Sviluppo economico e coesione sociale (27%).
NB. Un’istituzione è considerata a prevalente finanziamento pubblico se più del 50%
delle sue entrate annuali è costituito da sussidi e contributi a titolo gratuito e/o da
proventi per contratti e convenzioni con istituzioni pubbliche nazionali e internazionali.
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
La prima rilevazione sul lavoro volontario: risultati principali* (3)
Persone di 14 anni e più che hanno svolto attività gratuite a beneficio di altri nelle 4 settimane precedenti l’intervista,
per settore di attività prevalente (ICNPO). Anno 2013, composizione %
• 23,2% dei volontari
organizzati è attivo in
gruppi/organizzazioni che
hanno finalità religiose
• Seguono i settori delle
attività ricreative e culturali
(17,4%), il settore sanitario
(16,4%) e il settore
dell’assistenza sociale e
della protezione civile
(14,2%).
Approfondimenti tematici
21
L’orientamento e le finalità
Istituzioni non profit e mission – Anni 2015 e 2011
(composizione percentuale)
 Il 34,4% di istituzioni ha come finalità il supporto a
soggetti deboli e/o in difficoltà (con un incremento di 6
punti percentuali rispetto al 2011).
Istituzioni non profit per orientamento – Anni 2015
e 2011 (composizione percentuale)
 Nel 2015 le istituzioni non profit italiane sono nel 36,7% dei
casi mutualistiche, orientate all’interesse dei soli
soci/associati; di pubblica utilità, orientate alla collettività
in generale nel 63,3% dei casi (in crescita rispetto al 2011).
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
22
L’orientamento al disagio
73 mila (pari al 21,7% del totale) le istituzioni che
orientano la propria attività a categorie disagiate
(in crescita di 5 punti percentuali rispetto al 2011).
La categoria prevalente è costituta da persone
con disabilità fisica e/o intellettiva, a cui si
dedica il 52% delle istituzioni non profit. Segue
l’area delle persone in difficoltà socio-
economica (25,7%) e con disagio psico-sociale
(19,5%), a testimonianza del ruolo preminente del
settore non profit italiano nelle situazioni di
vulnerabilità sociale ed economica.
Istituzioni non profit orientate al disagio per
categoria di disagio - Anno 2015 (% risposte)
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
23
Le reti di relazioni: i soggetti e il loro coivolgimento
 Le INP hanno in prevalenza relazioni
con gli stakeholder interni (soci,
volontari, utenti), seguiti dagli
stakeholder istituzionali e dagli altri
soggetti privati
 Il coinvolgimento degli stakeholder
nelle attività delle INP si delinea
secondo modalità che vanno da ruoli
più «passivi» (es. consultazione,
77,8% di INP) a forme di
coinvolgimento più attivo (quali il
finanziamento, 39%) e si differenzia
in relazione ai soggetti coinvolti ed alle
attività svolte.
Istituzioni non profit per tipo di soggetti con cui hanno relazioni significative* – Anno 2015 (% di risposte)
*Soggetti che influenzano le decisioni strategiche dell’istituzione non profit e/o che sono a vario
titolo coinvolti nell’attività dell’istituzione non profit, per le relazioni di scambio che con essa
intrattengono o perché ne sono significativamente influenzati
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
24
Le attività di comunicazione: obiettivi e strumenti
Istituzioni non profit che hanno svolto attività di comunicazione
per obiettivi perseguiti – Anno 2015 (% risposte) 276 mila (81%) le istituzioni che hanno
svolto attività di comunicazione (in crescita
di 12 punti percentuali rispetto al 2011).
Istituzioni non profit che hanno svolto attività di
comunicazione per strumenti utilizzati – Anno 2015
(% risposte)
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
25
Le attività di raccolta fondi
Istituzioni non profit che hanno svolto attività di raccolta fondi per modalità di raccolta – Anno 2015 (% di risposte)
72 mila (21,4%) le istituzioni che
hanno svolto attività di
comunicazione (in crescita di quasi
2 punti percentuali rispetto al 2011).
 Le più attive in tal senso, con quote
nettamente superiori al dato nazionale,
sono le istituzioni che operano nei
settori di: cooperazione e solidarietà
internazionale (77,2%); filantropia e
promozione del volontariato (53,7%);
religione (41,1%); assistenza sociale e
protezione civile (34,8%); ambiente
(32,8%).
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
Dove trovare i dati: i risultati del censimento disponibili ed «esplorabili»
 Dati strutturali
 Dati per i confronti storici
 Dati relativi a diverse aree tematiche
quali risorse umane, risorse economiche,
mission, comportamenti economici
Sistema di data warehousing accessibile in I.Stat
http://dati-censimentoindustriaeservizi.istat.it
Raccoglie il patrimonio informativo relativo
alle principali caratteristiche delle istituzioni non
profit, disaggregato a livello territoriale
 A corredo dei dati presenti
su I.Stat, nell’area dedicata sono disponibili
una serie tavole di dati relativi agli
approfondimenti tematici del censimento
(https://www.istat.it/it/archivio/229719)
27
S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
Nuova edizione censimento permanente delle istituzioni non profit 2019
 Unità di rilevazione e unità di analisi: istituzione non profit
 Questionario long form con sezioni «core» e nuovi approfondimenti specifici
 Compilazione questionario web
Disegno campionario
Estrazione campione
Avvio
rilevazione
campionaria
Entro settembre 2019 Entro dicembre 2019
Chiusura
rilevazione
campionaria
Entro primo trimestre 2020
Diffusione
Entro dicembre 2020
Data di riferimento: 31 dicembre 2018
Il prossimo censimento permanente delle istituzioni non profit
Progettazione e tempistiche: in corso di definizione
Sabrina Stoppiello
stoppiel@istat.it

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  • 1.
  • 2. Il quadro conoscitivo delle Istituzioni non profit attraverso il censimento permanente Sabrina Stoppiello Istat – Direzione Centrale per le Statistiche Economiche Roma – 15 maggio 2019
  • 3. 2 Introduzione Il primo Censimento Permanente delle istituzioni non profit, condotto dall’Istat nel 2016, con anno di riferimento 2015, ha rilevato 336 mila istituzioni, che svolgono le loro attività grazie a 5,5 milioni di volontari, 788 mila dipendenti e 294 mila lavoratori esterni. I dati confermano la crescita del settore non profit, ormai costante negli ultimi venti anni, rispetto a tutte le dimensioni economiche rilevanti: numero di istituzioni, risorse umane impiegate e risorse economiche. La relazione ha l’obiettivo di delineare il quadro conoscitivo del settore, mettendone in luce: - le caratteristiche strutturali e le dimensioni economiche; - i settori di attività e i servizi erogati, anche in particolare a categorie disagiate; - i comportamenti economici e le fonti di finanziamento prevalenti; - le relazioni e le partnership con stakeholder e altri attori del sistema socio-economico; - le modalità di raccolta fondi e le attività di comunicazione intraprese. S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 4. 3 S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019 La nuova strategia censuaria dell’Istat è basata sull’integrazione di registri statistici e rilevazioni campionarie ed è finalizzata alla piena valorizzazione del potenziale informativo disponibile Registro statistico delle INP 2015 – Registro statistico base per primo Censimento permanente delle INP: estrazione campione* e totali noti per stime campionarie** Rilevazioni campionarie sulle INP 2016 - Rilevazione campionaria (data riferimento 2015) 2017/2019 – Diffusione risultati 2017 – Analisi esiti e risultati rilevazione campionaria per valutazione e integrazione Registro 2018 – Diffusione Registro Statistico delle INP (data riferimento 2016) *Campione: rappresentativo delle principali caratteristiche delle INP: territorio, attività svolta, risorse umane impiegate. **Stime campionarie: calcolate in base ai «totali noti» della popolazione di riferimento, quindi ai dati del Registro statistico delle istituzioni non profit relativi al numero delle unità presenti e al numero dei dipendenti in esse impiegati. 2019 – Registro Statistico INP (release 2017) e nuova edizione censimento permanente (data riferimento 2018) Il censimento permanente delle istituzioni non profit
  • 5. La prima rilevazione sul lavoro volontario: risultati principali* (3) Persone di 14 anni e più che hanno svolto attività gratuite a beneficio di altri nelle 4 settimane precedenti l’intervista, per settore di attività prevalente (ICNPO). Anno 2013, composizione % • 23,2% dei volontari organizzati è attivo in gruppi/organizzazioni che hanno finalità religiose • Seguono i settori delle attività ricreative e culturali (17,4%), il settore sanitario (16,4%) e il settore dell’assistenza sociale e della protezione civile (14,2%). I principali risultati
  • 6. 5 L’evoluzione del settore non profit alla luce dei dati censuari Variazioni % 2015/2011 2015 • 336 mila istituzioni • 5,528 mln volontari • 788 mila dipendenti • 294 mila lavoratori esterni 2,9 43,5 16,2 -8,2 39,4 15,8 3,1 6,2 28,0 25,8 169,4 11,6 8,5 2,1 2016 • 343 mila istituzioni • 813 mila dipendenti S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 7. 6 Il settore non profit nel sistema produttivo italiano Totale 2015 v.a. % v.a. % v.a. % Unità giuridico-economiche 4.338.085 92,6 12.874 0,3 336.275 7,2 4.687.234 Addetti 16.289.875 81,9 2.815.399 14,2 788.126 4,0 19.893.400 Volontari - - 46.780 0,8 5.528.760 99,2 5.575.540 2011 v.a. % v.a. % v.a. % Unità giuridico-economiche 4.425.950 93,4 12.183 0,3 301.191 6,4 4.739.324 Addetti 16.424.086 82,3 2.842.053 14,2 680.811 3,4 19.946.950 Volontari - - 68.801 1,4 4.758.622 98,6 4.827.423 Imprese Istituzioni pubbliche Istituzioni non profit Unità giuridico-economiche e risorse umane di imprese, istituzioni pubbliche e istituzioni non profit per tipologia – Anni 2011 e 2015 (Valori assoluti e percentuali) A differenza delle imprese e delle istituzioni pubbliche, che registrano diminuzioni di dipendenti pari rispettivamente a -0,8% (imprese, con un calo delle stesse pari al 2%) e a -0,9% (istituzioni pubbliche), il settore non profit registra nello stesso intervallo tassi di crescita costanti, rispetto sia al numero di istituzioni sia agli addetti. S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 8. 7 Le istituzioni non profit sul territorio  Si conferma la concentrazione delle istituzioni non profit nell’Italia settentrionale dove è presente più della metà delle unità;  la Lombardia e il Veneto restano le regioni con la presenza più consistente di istituzioni non profit, con quote rispettivamente pari al 15,7% e all’8,9%;  Rispetto al 2011 cresce il peso di istituzioni non profit del Centro dove la quota passa dal 21,5% al 22,5% (+1,1) e del Sud (dal 16,6% al 17,1% ossia +0,5). Nord - Est 78.431 23,3% (-1,4%) Centro 75.751 22,5% (+1%) Sud 57.615 17,1% (+0,5%) Nord - Ovest 92.988 27,7% (+0,2%) Isole 31,490 9,4% (-0,4%) Istituzioni non profit per regione – Anno 2015 (composizione percentuale) S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 9. 8 Le risorse umane: i dipendenti Basilicata +50,7% Campania +53,6% Calabria +26,2% Puglia +28,7% Lazio +24,0% Sardegna +25,8% Abruzzo +25,3% Incrementi superiori alla media nazionale Italia 789 mila +15,8% Dipendenti per ripartizione geografica - Anno 2015 (composizione percentuale) +10,6% +12,6% +20,3% +36,1% +10,4% Variazioni % 2015/2011 ddf Variazioni % 2015/2011 S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 10. 9 Le risorse umane: i volontari Volontari per ripartizione geografica - Anno 2015 (composizione percentuale) Incrementi superiori alla media nazionale Valle d’Aosta +38,7% Abruzzo +46,0% Campania +50,1% Sardegna +37,2% Italia 5,529 mln +16,2% +18,2% +8,4% +16,2% +31,4% +12,1% Lombardia +24,1% Liguria +18,9% Umbria +24,4% Basilicata +22,8% Puglia +22,7% Variazioni % 2015/2011 Variazioni % 2015/2011 S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 11. 10 Le dimensioni organizzative Istituzioni non profit con lavoratori retribuiti* per classe di lavoratori retribuiti - Anni 2015 e 2011 (composizione percentuale) 267 mila (79,6%) istituzioni con volontari + 9,9% (2011) Istituzioni non profit con volontari per classe di volontari - Anni 2015 e 2011 (composizione percentuale) 82 mila (24,4%) istituzioni con lavoratori retribuiti + 29,6% (2011) *Sono inclusi i dipendenti e i lavoratori esterni. S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 12. 11 La struttura organizzativa e i settori di attività  Cultura, sport e ricreazione la componente più corposa in Italia in termini di organizzazioni (64,8%), di volontari (56,6%) e lavoratori esterni (69,1%).  L’86,2% dei dipendenti del settore si concentra in quattro ambiti di attività: Assistenza sociale e protezione civile, Sanità e Istruzione e Ricerca e Sviluppo economico e coesione sociale;  I volontari, oltre che nel settore della cultura, sport e ricreazione, sono presenti in misura rilevante nel settore dell’Assistenza sociale e protezione civile (16,1%). *Nella categoria Altro sono inclusi i settori: Religione, Ambiente, Filantropia e promozione del volontariato, Cooperazione e solidarietà internazionale, Altre attività. Istituzioni non profit, dipendenti, volontari e lavoratori esterni per settore di attività prevalente - Anno 2015 (Composizione percentuale) * S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 13. 12 Le dimensioni organizzative e i settori di attività A livello nazionale le istituzioni non profit impiegano in media 3 lavoratori retribuiti e 16 volontari. La struttura organizzativa interna varia in relazione alle tipologie di attività svolte. I settori con maggiori dimensioni medie in termini di lavoratori retribuiti sono: Sanità (16 lavoratori retribuiti per INP), Sviluppo economico e coesione sociale (15), Istruzione e ricerca (11), Assistenza sociale e protezione civile (10). Sviluppo economico e coesione sociale: unico settore in cui il numero medio di lavoratori retribuiti per istituzione è superiore a quello dei volontari. Le istituzioni che si avvalgono di un numero cospicuo di volontari sono attive prevalentemente nel settore dell’Ambiente (35 volontari), della Filantropia e promozione del volontariato (31), della Cooperazione e solidarietà internazionale (25) e della Tutela dei diritti e attività politica (24). Numero medio di lavoratori retribuiti e volontari per settore di attività prevalente - Anno 2015 S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 14. La prima rilevazione sul lavoro volontario: risultati principali* (3) Persone di 14 anni e più che hanno svolto attività gratuite a beneficio di altri nelle 4 settimane precedenti l’intervista, per settore di attività prevalente (ICNPO). Anno 2013, composizione % • 23,2% dei volontari organizzati è attivo in gruppi/organizzazioni che hanno finalità religiose • Seguono i settori delle attività ricreative e culturali (17,4%), il settore sanitario (16,4%) e il settore dell’assistenza sociale e della protezione civile (14,2%). Le dimensioni economiche
  • 15. 14 Le dimensioni economiche (1) Entrate delle istituzioni non profit per forma giuridica - Anno 2015 (composizione percentuale) Entrate = 70,400 miliardi euro  Rispetto al 2011, crescono in valore superiore al dato nazionale (+10,1%) le entrate delle cooperative sociali (+28%) e delle istituzioni con altra forma giuridica (+14%) Entrate delle istituzioni non profit per forma giuridica - Anno 2015 (valore medio, in migliaia di euro) S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 16. 15 Le dimensioni economiche (2) Istituzioni non profit per classe di entrate - Anni 2015 e 2011 (composizione percentuale) 38,1 22,6 20,9 18,4 45,9 21,5 17,3 15,2 minori di 10.000 euro 10.001 - 30.000 euro 30.001 - 100.000 euro maggiori di 100.000 euro 2015  Nel settore non profit prevale la quota delle istituzioni di piccole dimensioni: 38,1% le unità con meno di 10 mila euro di entrate e 22,6% quelle con entrate comprese tra 10 mila e 30 mila euro.  Rispetto al 2011 crescono le istituzioni medio–piccole (22,6%, con entrate da 10 mila a 30 mila euro), le istituzioni medio- grandi (20,9% da 30 mila a 100 mila euro), le grandi istituzioni (18,9% con oltre 100 mila euro di entrate). S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 17. 16 La composizione delle entrate Entrate delle istituzioni non profit per voci di bilancio - Anno 2015 (composizione percentuale) 27,3 3,56,3 8,0 6,9 22,9 25,1 Entrate di natura pubblica 28,6% Entrate di natura privata 71,4% Entrate da vendita di beni e servizi 48% S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 18. 17 La composizione delle uscite Spese per il personale (37,9%) 32,3 1,8 3,8 3,0 8,2 11,6 35,2 4,1 Uscite delle istituzioni non profit per voci di bilancio - Anno 2015 (composizione percentuale) Uscite: 61,360 miliardi euro  Il 36,1% delle uscite delle istituzioni non profit italiane è costituito dalla retribuzione del lavoro (di dipendenti e/o collaboratori esterni); l’1,8% da rimborsi per le attività dei volontari.  Il 35,2% delle uscite è costituito dalle spese per acquisto beni e servizi mentre l’11,6% è costituito da sussidi, contributi ed erogazioni a terzi. S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 19. 18 I comportamenti economici: la tipologia di attività economica svolta  Le istituzioni market rappresentano in Italia il 33,2% del totale (in crescita rispetto al dato del 2011 pari al 30,6%).  Concentrano l’86,6% dei dipendenti (83,8% nel 2011) e il 36,6% dei volontari ( 34,5% nel 2011).  Sono presenti in misura rilevante nei settori dello Sviluppo economico e coesione sociale (78,4%), delle Altre attività (62,8%), della Sanità (54,6%), dell’Istruzione e Ricerca (50,6%) e dell’Assistenza sociale e protezione civile (44,8%).  Le istituzioni non market, pari al 66,8% del totale (69,4% nel 2011), prevalgono soprattutto nei settori della Religione (89,9%), della Tutela dei diritti e attività politica (81,3%), della Filantropia e promozione del volontariato (78%) e della Cooperazione e solidarietà internazionale (76,8%). Istituzioni non profit per settore di attività prevalente e tipologia di attività economica - Anno 2015 (composizione percentuale) NB. Un’istituzione è considerata market se più del 50% dei costi di produzione è assicurato da ricavi della vendita di beni e servizi a soggetti pubblici o privati. S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 20. 19 I comportamenti economici: il tipo di finanziamento prevalente Istituzioni non profit per settore di attività e tipo di finanziamento prevalente - Anno 2015 (composizione percentuale)  In Italia le INP si sostengono nell’85,5% dei casi attraverso finanziamenti prevalentemente privati. Esse concentrano il 51,6% dei dipendenti e il 79,9% dei volontari (rispettivamente 42,2% e 83,6% nel 2011).  Le istituzioni a prevalente finanziamento privato prevalgono nei settori della Religione (97,8%), delle Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi (94,6%), della Cooperazione e solidarietà internazionale (89,6%), della Cultura, sport e ricreazione (89,3%).  Le istituzioni a prevalente finanziamento pubblico prevalgono nettamente nei settori della Sanità (48,2%), dell’Assistenza sociale e protezione civile (33,4%), dello Sviluppo economico e coesione sociale (27%). NB. Un’istituzione è considerata a prevalente finanziamento pubblico se più del 50% delle sue entrate annuali è costituito da sussidi e contributi a titolo gratuito e/o da proventi per contratti e convenzioni con istituzioni pubbliche nazionali e internazionali. S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 21. La prima rilevazione sul lavoro volontario: risultati principali* (3) Persone di 14 anni e più che hanno svolto attività gratuite a beneficio di altri nelle 4 settimane precedenti l’intervista, per settore di attività prevalente (ICNPO). Anno 2013, composizione % • 23,2% dei volontari organizzati è attivo in gruppi/organizzazioni che hanno finalità religiose • Seguono i settori delle attività ricreative e culturali (17,4%), il settore sanitario (16,4%) e il settore dell’assistenza sociale e della protezione civile (14,2%). Approfondimenti tematici
  • 22. 21 L’orientamento e le finalità Istituzioni non profit e mission – Anni 2015 e 2011 (composizione percentuale)  Il 34,4% di istituzioni ha come finalità il supporto a soggetti deboli e/o in difficoltà (con un incremento di 6 punti percentuali rispetto al 2011). Istituzioni non profit per orientamento – Anni 2015 e 2011 (composizione percentuale)  Nel 2015 le istituzioni non profit italiane sono nel 36,7% dei casi mutualistiche, orientate all’interesse dei soli soci/associati; di pubblica utilità, orientate alla collettività in generale nel 63,3% dei casi (in crescita rispetto al 2011). S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 23. 22 L’orientamento al disagio 73 mila (pari al 21,7% del totale) le istituzioni che orientano la propria attività a categorie disagiate (in crescita di 5 punti percentuali rispetto al 2011). La categoria prevalente è costituta da persone con disabilità fisica e/o intellettiva, a cui si dedica il 52% delle istituzioni non profit. Segue l’area delle persone in difficoltà socio- economica (25,7%) e con disagio psico-sociale (19,5%), a testimonianza del ruolo preminente del settore non profit italiano nelle situazioni di vulnerabilità sociale ed economica. Istituzioni non profit orientate al disagio per categoria di disagio - Anno 2015 (% risposte) S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 24. 23 Le reti di relazioni: i soggetti e il loro coivolgimento  Le INP hanno in prevalenza relazioni con gli stakeholder interni (soci, volontari, utenti), seguiti dagli stakeholder istituzionali e dagli altri soggetti privati  Il coinvolgimento degli stakeholder nelle attività delle INP si delinea secondo modalità che vanno da ruoli più «passivi» (es. consultazione, 77,8% di INP) a forme di coinvolgimento più attivo (quali il finanziamento, 39%) e si differenzia in relazione ai soggetti coinvolti ed alle attività svolte. Istituzioni non profit per tipo di soggetti con cui hanno relazioni significative* – Anno 2015 (% di risposte) *Soggetti che influenzano le decisioni strategiche dell’istituzione non profit e/o che sono a vario titolo coinvolti nell’attività dell’istituzione non profit, per le relazioni di scambio che con essa intrattengono o perché ne sono significativamente influenzati S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 25. 24 Le attività di comunicazione: obiettivi e strumenti Istituzioni non profit che hanno svolto attività di comunicazione per obiettivi perseguiti – Anno 2015 (% risposte) 276 mila (81%) le istituzioni che hanno svolto attività di comunicazione (in crescita di 12 punti percentuali rispetto al 2011). Istituzioni non profit che hanno svolto attività di comunicazione per strumenti utilizzati – Anno 2015 (% risposte) S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 26. 25 Le attività di raccolta fondi Istituzioni non profit che hanno svolto attività di raccolta fondi per modalità di raccolta – Anno 2015 (% di risposte) 72 mila (21,4%) le istituzioni che hanno svolto attività di comunicazione (in crescita di quasi 2 punti percentuali rispetto al 2011).  Le più attive in tal senso, con quote nettamente superiori al dato nazionale, sono le istituzioni che operano nei settori di: cooperazione e solidarietà internazionale (77,2%); filantropia e promozione del volontariato (53,7%); religione (41,1%); assistenza sociale e protezione civile (34,8%); ambiente (32,8%). S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019
  • 27. Dove trovare i dati: i risultati del censimento disponibili ed «esplorabili»  Dati strutturali  Dati per i confronti storici  Dati relativi a diverse aree tematiche quali risorse umane, risorse economiche, mission, comportamenti economici Sistema di data warehousing accessibile in I.Stat http://dati-censimentoindustriaeservizi.istat.it Raccoglie il patrimonio informativo relativo alle principali caratteristiche delle istituzioni non profit, disaggregato a livello territoriale  A corredo dei dati presenti su I.Stat, nell’area dedicata sono disponibili una serie tavole di dati relativi agli approfondimenti tematici del censimento (https://www.istat.it/it/archivio/229719)
  • 28. 27 S. Stoppiello, Roma – 15 maggio 2019 Nuova edizione censimento permanente delle istituzioni non profit 2019  Unità di rilevazione e unità di analisi: istituzione non profit  Questionario long form con sezioni «core» e nuovi approfondimenti specifici  Compilazione questionario web Disegno campionario Estrazione campione Avvio rilevazione campionaria Entro settembre 2019 Entro dicembre 2019 Chiusura rilevazione campionaria Entro primo trimestre 2020 Diffusione Entro dicembre 2020 Data di riferimento: 31 dicembre 2018 Il prossimo censimento permanente delle istituzioni non profit Progettazione e tempistiche: in corso di definizione