Inquinamento atmosferico: cosa abbiamo imparato in questi anniMarco Talluri
nquinamento atmosferico: cosa abbiamo imparato in questi anni
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Presentazione predisposta per un corso FAD organizzato dall'Ordine dei medici della provincia di Firenze in collaborazione con Isde.
Inquinamento atmosferico: cosa abbiamo imparato in questi anniMarco Talluri
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Presentazione predisposta per un corso FAD organizzato dall'Ordine dei medici della provincia di Firenze in collaborazione con Isde.
Reference slides (ITA) for the second conference of the cicle "Ad Ali Spiegate", held in Monza, Milan, Italy on January 30th, 2015.
Check out the video on YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=LzmUTI28UOM
convegno La ventilazione meccanica puntuale, come tutelarsi da muffe e inquinamento Indoor: le possibili soluzioni
Relatore: Gaetano Settimo PhD Reparto Igiene dell'aria - coordinatore gruppo di studio Nazionale (GdS) Inquinamento Indoor | Dipartimento di ambiente e salute Istituto superiore di sanità
Azienda: Thesan
COLFERTexpo 2017
thesan parte 1
Materiale illustrato dal dott. Francesco Cavasin di Medici per l'Ambiente al convegno del 29 gennaio 2010 organizzato dall'Assemblea Permanente contro il Pericolo Chimico
WWF Italia: Dossier - L'impatto sanitario del carbone WWF ITALIA
E’ il carbone tra tutti i combustibili fossili quello che minaccia di più la nostra salute rilasciando in atmosfera, nei terreni e nelle acque, le maggiori quantità di inquinanti a parità di energia prodotta, oltre ad essere la principale minaccia per il clima del pianeta --> http://bit.ly/dossiercarbone
Tesla Revolution 2016 - Rinnovabili e mobilità elettrica: le sfide per il futuroTesla Club Italy
Marco Giunti, Membro di Giunta di assoRinnovabili
Le emissioni legate alla produzione di energia da fonti fossili come petrolio, carbone e gas provocano danni al clima e alla salute umana. In particolare, si può distinguere tra emissioni di gas (come, ad esempio, la CO2), che sono i principali responsabili del riscaldamento climatico discusso alla recente Conferenza Internazionale sul Clima di Parigi, ed emissioni di gas (come, ad esempio, le polveri sottili), che rappresentano un grave problema sanitario soprattutto nelle città. L’ultimo report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente è allarmante: l’Italia vanta purtroppo il triste primato europeo di 84.000 morti premature all'anno dovute all’inquinamento atmosferico! Come reagire? Siccome circa 1/3 dei consumi energetici è legato ai trasporti, sviluppare e diffondere la mobilità elettrica è certamente un’opportunità. Favorire quindi l’elettrificazione dei consumi energetici grazie a auto elettriche, pompe di calore e piastre a induzione, investire in energie rinnovabili, costruire abitazioni sostenibili, sono le principali risposte.
Le ricadute sanitarie sulle popolazioni residenti nei pressi degli impianti d...boma21
Convegno: Nuovo inceneritore di Desio. Rischi per la salute da incenerimento dei rifiuti, buone pratiche e tecnologie sostenibili per andare oltre. Iinternetional Society Doctors for the Environment (ISDE). 20 Aprile 2009.
Tesla Club Italy Revolution 2019 - Inquinamento atmosferico e cambiamenti cli...Tesla Club Italy
La qualità dell’aria e il cambiamento climatico sono intimamente legate fra loro, in quanto le sorgenti di gas ad effetto serra sono immettono in atmosfera anche inquinanti gassosi e particolati. Tutte le attività antropiche causano l’immissione in atmosfera di specie chimiche gassose e particolate che modificano la composizione dell’atmosfera stessa. Questi cambiamenti, a loro volta, sono responsabili del degrado della qualità dell’aria e del cambiamento del clima della Terra. La riduzione delle emissioni di origine antropica può quindi offrire la possibilità allo stesso tempo di migliorare la qualità dell’aria e di mitigare il riscaldamento del clima.
Relatore: Maria Cristina Facchini, Direttore Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR
L’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE N 693 DEL 18 LUGLIO 2008 CHE HA VISTO COME RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO L’ARCHITETTO CANNOVA GIANFRANCO, CON LA QUALE LA ITALCEMENTI AVANZA RICHIESTA DI RINNOVO NON PUO’ TROVARE ACCOGLIMENTO IN QUANTO IL DECRETO SU CUI SI CHIEDE IL RINNOVO E’ DECADUTO SIN DAL 17 LUGLIO 2010 PER INOSSERVANZA DELLE PRESCRIZIONI INSERITE NEL DECRETO 693 18 LUGLIO 2008
LA CONFERMA DI QUANTO SOPRA SI EVINCE DALLA CONVOCAZIONE DI UN TAVOLO TECNICO PER IL GIORNO 09/06/2011 ALLE ORE 11 DEL SERVIZIO 2 VIA VAS DIRETTO DAL DOTTOR NATALE ZUCCARELLO .
IL TAVOLO TECNICO CONVOCATO DAL DIRIGENTE RESPONSABILE DR NATALE ZUCCARELLO AVEVA IL COMPITO DI: “verificare se la societa’ italcementi s.p.a. ha provveduto a dare corso alla attuazione delle prescrizioni contenute nel decreto di riferimento “
QUINDI NON SI PUO’ AVANZARE UNA RICHIESTA DI RINNOVO SU UN DECRETO CHE NON ESISTE
NON RISULTANDO ALCUN INTERVENTO VOLTO AD UNIFORMARSI ALLE PREVISIONI DELLA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE CONCESSA NEL 2008, COMPORTA UNA GRAVE RESPONSABILITA’ PER L’AITALCEMENTI S.p.a. CHE HA CONTINUATO AD UTILIZZARE UN IMPIANTO ALTAMENTE INQUINANTE E NOCIVO PER LA SALUTE DEI CITTADINI, OLTRE AD ESSERE FORIERA DI RESPONSABILITA’ ANCHE PER L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE PER I SUOI AGENTI CHE RIMANENDO INERTI SONO SOLIDAMENTE RESPONSABILI CON LA ITALCEMENTI S.p.a., PER I DANNI ALLA SALUTE DEI CITTADINI.
NON RISULTA CHE L’AMMINISTRAZIONE ABBIA MAI EFFETTUATO ALCUN CONTROLLO IN ORDINE ALL’ADEMPIMENTO DELLE PRESCRIZIONI IMPOSTE NEI TERMINI PREVISTI DALL’A.I.A.
Sempre in merito alla procedura A.I.A.
Il 9 febbraio 2007 protocollo 10741 il 2° servizio VIA VAS nel rispondere a quanto richiesto con nota prot arta 75686 del 2.11.206 della ITALCEMENTI tendente ad ottenere L’AUTORIZZAIONE INTEGRATA AMBIENTALE comunicava alla ITALCEMENTI che la richiesta avanzata doveva essere sottoposta a procedura di Valutazione Di Impatto Ambientale
La comunicazione a firma del
Dirigente responsabile del servizio 2° VIA-VAS ingegnere VINCENZO SANSONE
Nella conferenza dei servizi del 21.11.2007 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 2132 del 20.11.07 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
Nella conferenza dei servizi del 31.1.2008 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 138 del 25.01.08 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
La Italcementi chiede “ di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale relativo all’impianto attuale includendo il coke di petrolio, ad esclusione della conversione tecnologica da via semisecca a via secca che
Il dottore Anzà, responsabile del “servizio 3 tutela dell'inquinamento atmosferico" del Dipartimento regionale Territorio e Ambiente della Regione siciliana, lamenta di subire un danno alla sua reputazione e all’ immagine ad opera del convenuto Ciampolillo Giuseppe il quale, a nome del “Comitato Cittadino Isola Pulita” dedito a campagne per la tutela dell'ambiente e della salute nel comune di Isola delle Femmine, sarebbe autore di una campagna di diffamazione condotta attraverso alcuni siti Internet.
Il ricorrente produce perciò cinque allegati a riprova di tali affermazioni.
Il primo ed il secondo degli allegati riporta la “richiesta di intervento a tutela della salute pubblica” contenuto all'interno di un blog ( un sito web, generalmente gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore, detto “blogger”, pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come immagini o video) in cui si denuncia all'opinione pubblica ed all'assessore regionale al Territorio e Ambiente della regione Sicilia, Rossana Interlandi, e al dirigente generale del Dipartimento Territorio Ambiente arch. Pietro Tolomemeo, in particolare, la anomala richiesta di modifica delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera da parte della società Italcementi che ha un impianto nel comune di Isola delle Femmine.
Nel suo articolo, il convenuto Giuseppe Ciampolillo prende in esame lo svolgimento della conferenza di servizi convocata e presieduta dal dottore Anzà il 4 luglio 2007, indetta ai sensi dell'articolo 269 del decreto legislativo n. 152/2006, ed avente ad oggetto la richiesta di autorizzazione (modificativa di quelle già in atto) alle emissioni in atmosfera da parte della ditta Italcementi: cosa che destava allarme in tanti cittadini ed al citato comitato isola pulita per la manifesta intenzione della Italcementi di fare uso del pet-coke, trasportandolo all'interno del suo stabilimento dopo averlo fatto transitare lungo il tessuto urbano, pur essendo noto che il pet-coke è sostanza pericolosa e dannosa alla salute (il pet-coke e' l'ultimo prodotto delle attivita' di trasformazione del petrolio e viene considerato lo scarto dello scarto dell'oro nero tanto da guadagnarsi il nome di "feccia del petrolio". Per la sua composizione, comprendente oltre ad IPA (in particolare benzopirene) e metalli pesanti come nichel, cromo e vanadio, va movimentato con cura per evitare di sollevare polveri respirabili. Il trattamento consistente in carico, scarico e deposito del pet-coke deve seguire le regole dettate dal decreto del Ministero della Sanita' 28 aprile 1997 concernente il trasporto di sostanze pericolose).
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Reference slides (ITA) for the second conference of the cicle "Ad Ali Spiegate", held in Monza, Milan, Italy on January 30th, 2015.
Check out the video on YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=LzmUTI28UOM
convegno La ventilazione meccanica puntuale, come tutelarsi da muffe e inquinamento Indoor: le possibili soluzioni
Relatore: Gaetano Settimo PhD Reparto Igiene dell'aria - coordinatore gruppo di studio Nazionale (GdS) Inquinamento Indoor | Dipartimento di ambiente e salute Istituto superiore di sanità
Azienda: Thesan
COLFERTexpo 2017
thesan parte 1
Materiale illustrato dal dott. Francesco Cavasin di Medici per l'Ambiente al convegno del 29 gennaio 2010 organizzato dall'Assemblea Permanente contro il Pericolo Chimico
WWF Italia: Dossier - L'impatto sanitario del carbone WWF ITALIA
E’ il carbone tra tutti i combustibili fossili quello che minaccia di più la nostra salute rilasciando in atmosfera, nei terreni e nelle acque, le maggiori quantità di inquinanti a parità di energia prodotta, oltre ad essere la principale minaccia per il clima del pianeta --> http://bit.ly/dossiercarbone
Tesla Revolution 2016 - Rinnovabili e mobilità elettrica: le sfide per il futuroTesla Club Italy
Marco Giunti, Membro di Giunta di assoRinnovabili
Le emissioni legate alla produzione di energia da fonti fossili come petrolio, carbone e gas provocano danni al clima e alla salute umana. In particolare, si può distinguere tra emissioni di gas (come, ad esempio, la CO2), che sono i principali responsabili del riscaldamento climatico discusso alla recente Conferenza Internazionale sul Clima di Parigi, ed emissioni di gas (come, ad esempio, le polveri sottili), che rappresentano un grave problema sanitario soprattutto nelle città. L’ultimo report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente è allarmante: l’Italia vanta purtroppo il triste primato europeo di 84.000 morti premature all'anno dovute all’inquinamento atmosferico! Come reagire? Siccome circa 1/3 dei consumi energetici è legato ai trasporti, sviluppare e diffondere la mobilità elettrica è certamente un’opportunità. Favorire quindi l’elettrificazione dei consumi energetici grazie a auto elettriche, pompe di calore e piastre a induzione, investire in energie rinnovabili, costruire abitazioni sostenibili, sono le principali risposte.
Le ricadute sanitarie sulle popolazioni residenti nei pressi degli impianti d...boma21
Convegno: Nuovo inceneritore di Desio. Rischi per la salute da incenerimento dei rifiuti, buone pratiche e tecnologie sostenibili per andare oltre. Iinternetional Society Doctors for the Environment (ISDE). 20 Aprile 2009.
Tesla Club Italy Revolution 2019 - Inquinamento atmosferico e cambiamenti cli...Tesla Club Italy
La qualità dell’aria e il cambiamento climatico sono intimamente legate fra loro, in quanto le sorgenti di gas ad effetto serra sono immettono in atmosfera anche inquinanti gassosi e particolati. Tutte le attività antropiche causano l’immissione in atmosfera di specie chimiche gassose e particolate che modificano la composizione dell’atmosfera stessa. Questi cambiamenti, a loro volta, sono responsabili del degrado della qualità dell’aria e del cambiamento del clima della Terra. La riduzione delle emissioni di origine antropica può quindi offrire la possibilità allo stesso tempo di migliorare la qualità dell’aria e di mitigare il riscaldamento del clima.
Relatore: Maria Cristina Facchini, Direttore Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR
L’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE N 693 DEL 18 LUGLIO 2008 CHE HA VISTO COME RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO L’ARCHITETTO CANNOVA GIANFRANCO, CON LA QUALE LA ITALCEMENTI AVANZA RICHIESTA DI RINNOVO NON PUO’ TROVARE ACCOGLIMENTO IN QUANTO IL DECRETO SU CUI SI CHIEDE IL RINNOVO E’ DECADUTO SIN DAL 17 LUGLIO 2010 PER INOSSERVANZA DELLE PRESCRIZIONI INSERITE NEL DECRETO 693 18 LUGLIO 2008
LA CONFERMA DI QUANTO SOPRA SI EVINCE DALLA CONVOCAZIONE DI UN TAVOLO TECNICO PER IL GIORNO 09/06/2011 ALLE ORE 11 DEL SERVIZIO 2 VIA VAS DIRETTO DAL DOTTOR NATALE ZUCCARELLO .
IL TAVOLO TECNICO CONVOCATO DAL DIRIGENTE RESPONSABILE DR NATALE ZUCCARELLO AVEVA IL COMPITO DI: “verificare se la societa’ italcementi s.p.a. ha provveduto a dare corso alla attuazione delle prescrizioni contenute nel decreto di riferimento “
QUINDI NON SI PUO’ AVANZARE UNA RICHIESTA DI RINNOVO SU UN DECRETO CHE NON ESISTE
NON RISULTANDO ALCUN INTERVENTO VOLTO AD UNIFORMARSI ALLE PREVISIONI DELLA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE CONCESSA NEL 2008, COMPORTA UNA GRAVE RESPONSABILITA’ PER L’AITALCEMENTI S.p.a. CHE HA CONTINUATO AD UTILIZZARE UN IMPIANTO ALTAMENTE INQUINANTE E NOCIVO PER LA SALUTE DEI CITTADINI, OLTRE AD ESSERE FORIERA DI RESPONSABILITA’ ANCHE PER L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE PER I SUOI AGENTI CHE RIMANENDO INERTI SONO SOLIDAMENTE RESPONSABILI CON LA ITALCEMENTI S.p.a., PER I DANNI ALLA SALUTE DEI CITTADINI.
NON RISULTA CHE L’AMMINISTRAZIONE ABBIA MAI EFFETTUATO ALCUN CONTROLLO IN ORDINE ALL’ADEMPIMENTO DELLE PRESCRIZIONI IMPOSTE NEI TERMINI PREVISTI DALL’A.I.A.
Sempre in merito alla procedura A.I.A.
Il 9 febbraio 2007 protocollo 10741 il 2° servizio VIA VAS nel rispondere a quanto richiesto con nota prot arta 75686 del 2.11.206 della ITALCEMENTI tendente ad ottenere L’AUTORIZZAIONE INTEGRATA AMBIENTALE comunicava alla ITALCEMENTI che la richiesta avanzata doveva essere sottoposta a procedura di Valutazione Di Impatto Ambientale
La comunicazione a firma del
Dirigente responsabile del servizio 2° VIA-VAS ingegnere VINCENZO SANSONE
Nella conferenza dei servizi del 21.11.2007 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 2132 del 20.11.07 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
Nella conferenza dei servizi del 31.1.2008 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 138 del 25.01.08 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
La Italcementi chiede “ di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale relativo all’impianto attuale includendo il coke di petrolio, ad esclusione della conversione tecnologica da via semisecca a via secca che
Il dottore Anzà, responsabile del “servizio 3 tutela dell'inquinamento atmosferico" del Dipartimento regionale Territorio e Ambiente della Regione siciliana, lamenta di subire un danno alla sua reputazione e all’ immagine ad opera del convenuto Ciampolillo Giuseppe il quale, a nome del “Comitato Cittadino Isola Pulita” dedito a campagne per la tutela dell'ambiente e della salute nel comune di Isola delle Femmine, sarebbe autore di una campagna di diffamazione condotta attraverso alcuni siti Internet.
Il ricorrente produce perciò cinque allegati a riprova di tali affermazioni.
Il primo ed il secondo degli allegati riporta la “richiesta di intervento a tutela della salute pubblica” contenuto all'interno di un blog ( un sito web, generalmente gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore, detto “blogger”, pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come immagini o video) in cui si denuncia all'opinione pubblica ed all'assessore regionale al Territorio e Ambiente della regione Sicilia, Rossana Interlandi, e al dirigente generale del Dipartimento Territorio Ambiente arch. Pietro Tolomemeo, in particolare, la anomala richiesta di modifica delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera da parte della società Italcementi che ha un impianto nel comune di Isola delle Femmine.
Nel suo articolo, il convenuto Giuseppe Ciampolillo prende in esame lo svolgimento della conferenza di servizi convocata e presieduta dal dottore Anzà il 4 luglio 2007, indetta ai sensi dell'articolo 269 del decreto legislativo n. 152/2006, ed avente ad oggetto la richiesta di autorizzazione (modificativa di quelle già in atto) alle emissioni in atmosfera da parte della ditta Italcementi: cosa che destava allarme in tanti cittadini ed al citato comitato isola pulita per la manifesta intenzione della Italcementi di fare uso del pet-coke, trasportandolo all'interno del suo stabilimento dopo averlo fatto transitare lungo il tessuto urbano, pur essendo noto che il pet-coke è sostanza pericolosa e dannosa alla salute (il pet-coke e' l'ultimo prodotto delle attivita' di trasformazione del petrolio e viene considerato lo scarto dello scarto dell'oro nero tanto da guadagnarsi il nome di "feccia del petrolio". Per la sua composizione, comprendente oltre ad IPA (in particolare benzopirene) e metalli pesanti come nichel, cromo e vanadio, va movimentato con cura per evitare di sollevare polveri respirabili. Il trattamento consistente in carico, scarico e deposito del pet-coke deve seguire le regole dettate dal decreto del Ministero della Sanita' 28 aprile 1997 concernente il trasporto di sostanze pericolose).
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L'eccessivo inquinamento dell'aria nelle cittàMarco Talluri
Intervento a distanza alla seconda edizione di Sprintaly Event, l'hackathon a impatto sociale, dove giovani talenti co-progettano soluzioni digitali a una sfida del Paese. Tor Pellice 5 aprile 2024
L'Osservatorio sulla Mobilità Urbana SostenibileMarco Talluri
Intervento nell'ambito del seminario La missione “100 città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030” promosso da Kyoto Club il 7 marzo 2024
Appunti per la comunicazione del rischio del progetto One Health Citizen Sci...Marco Talluri
Intervento nel corso del laboratorio di formazione partecipata
"La comunicazione del rischio in aree a forte pressione ambientale" tenutosi il 23 gennaio 2024
“Dai PUMS e dai PULS delle città italiane l’impegno alla decarbonizzazione”Marco Talluri
Intervento effettuato nell’ambito del seminario online organizzato da ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) il 22 gennaio 2024 sul tema “L’elettrificazione del trasporto merci in Italia”
lI monitoraggio e l’accesso ai dati della qualità dell’aria: problemi e pros...Marco Talluri
Intervento al Congresso nazionale ISDE Italia /medici per l'ambiente) a Sansepolcro il 21 ottobre 2023 su lI monitoraggio e l’accesso ai dati della qualità dell’aria: problemi e prospettive,
Lo stato del trasporto pubblico in ItaliaMarco Talluri
Presentazione utilizzata in occasione dell'Audizione, a nome del Kyoto Club, presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati il 4 ottobre 2023
Presentazione utilizzata il 26 settembre 2023, in occasione del seminario online "Parliamo di aria pulita" organizzato da Fispmed onlus e Osservatorio Euro Mediterraneo e Mar Nero.
Mobilità sostenibile negli enti locali_: a che punto siamoMarco Talluri
Intervento al 3° Evento Pubblico “Il futuro della mobilità sostenibile: proposte e obiettivi” organizzato da Città metropolitana di Roma e AzzeroCO2 il 5 luglio 2023
Mobilità sostenibile negli En- locali: a che punto siamoMarco Talluri
Intervento al 3° Evento Pubblico “Il futuro della mobilità sostenibile: proposte e obiettivi” organizzato da Città metropolitana di Roma e AzzeroCO2 il 5 luglio 2023
Per una mobilità sostenibile a zero emissioniMarco Talluri
Intervento tenuto il 29 maggio 2023 nell'ambito del ciclo di webinar sui temi dell’efficienza energetica, del riscaldamento domestico e mobilità sostenibile promosso dallo Sportello Energia di Terni e Narni in collaborazione con il Kyoto Club.
Verso città a zero emissioni. I Piani Urbani della Mobilità Sostenibile delle...Marco Talluri
Intervento all’evento di presentazione del Rapporto Mobilitaria 2023, presso la sede centrale del CNR a Roma su: “Verso città a zero emissioni. I Piani Urbani della Mobilità Sostenibile delle grandi città a confronto”
Informazione ambientale e qualità delle acqueMarco Talluri
Presentazione effettuata il 17 marzo 2023 all'incontro ""Dal campo al rubinetto: la tutela delle acque potabili superficiali e di falda dal potenziale inquinamento da attività agricola» promosso dal progetto "Azione, Innovazione, Divulgazione, Agricoltura"
2. Mi presento
• Fiorentino, nato nel 1956
• Laureato in Scienze politiche
• Master universitario in Comunicazione e media
• Giornalista pubblicista
• 1988-2003 - Responsabile comunicazione ATAF (azienda trasporto pubblico Firenze),
direttore responsabile Nonsolobus, vicedirettore rivista Trasporti pubblici
• 2003-2021 – Dirigente “Comunicazione, informazione e documentazione” ARPAT,
direttore responsabile Arpatnews
• 2015-2021 - Coordinatore Rete «Comunicazione e Informazione» SNPA (Sistema
nazionale per la protezione dell’ambiente), coordinatore AmbienteInforma
3. I mie
riferimenti
Blog personale https://ambientenonsolo.com
Slideshare: https://www.slideshare.net/MarcoTalluri/
Twitter: https://twitter.com/marco_talluri
Facebook: https://www.facebook.com/marco.talluri.1/
Linkedin: https://www.linkedin.com/in/marco-talluri-65113526/
Mail: m.talluri@me.com
4. One Health
• L’Organizzazione delle Nazioni
Unite per l’alimentazione e
l’agricoltura (FAO),
l’Organizzazione mondiale per la
salute animale (OIE), il Programma
delle Nazioni Unite per l’ambiente
(UNEP) e l’Organizzazione
mondiale della sanità (WHO)
accolgono con favore la nuova
definizione operativa di One
Health da parte del loro gruppo
consultivo, il One Health High
Level Expert Panel (OHHLEP), i cui
membri rappresentano un’ampia
gamma di discipline scientifiche e
di settori legati alle politiche
pertinenti per One Health da tutto
il mondo.
5. One Health
• One Health è un approccio integrato e unificante che mira ad equilibrare e
ottimizzare in modo sostenibile la salute di persone, animali ed ecosistemi.
• Riconosce che la salute dell’uomo, degli animali domestici e selvatici, delle
piante e dell’ambiente in generale (compresi gli ecosistemi) sono
strettamente collegati e interdipendenti.
• L’approccio mobilita molteplici settori, discipline e comunità a vari livelli della
società per lavorare insieme per promuovere il benessere e affrontare le
minacce per la salute e gli ecosistemi, affrontando nel contempo la necessità
collettiva di acqua pulita, energia e aria, alimenti sicuri e nutrienti, intervenire
sul cambiamento climatico e contribuire allo sviluppo sostenibile.
https://ambientenonsolo.com/le-agenzie-dellonu-per-lambiente-gli-animali-il-
cibo-lagricoltura-e-la-salute-condividono-la-definizione-di-one-health/
6. INQUINAMENTO ATMOSFERICO
L’inquinamento atmosferico determinato dalle attività
antropiche è un fattore riconosciuto di rischio per la
salute umana e per gli ecosistemi.
L’inquinamento atmosferico dipende in modo
complesso da una serie di fattori: l’intensità e la densità
delle emissioni su microscala, su scala locale e regionale;
le condizioni meteorologiche e l’orografia del territorio
che influenzano il movimento delle masse d’aria, i
meccanismi di diluizione o di accumulo degli inquinanti,
la velocità di formazione e trasformazione delle
sostanze, il trasporto a lunga distanza e la deposizione.
7. Cos’è l’inquinamento atmosferico?
L’inquinamento atmosferico è la contaminazione dell’aria
che respiriamo da qualsiasi agente chimico, fisico o
biologico che minaccia potenzialmente la salute umana e
degli ecosistemi.
Le linee guida OMS aggiornate nel 2021, forniscono
raccomandazioni relativamente a sei inquinanti atmosferici.
Si concentrano, infatti, sui cosiddetti inquinanti classici, il
particolato (PM2,5 e PM10), l’ozono troposferico (O3), il
biossido di azoto (NO2), il biossido di zolfo (SO2) e il
monossido di carbonio (CO).
Quando si interviene per ridurre questi inquinanti si ha
anche un impatto su altri inquinanti.
8. Particolato (PM10 e PM2,5)
• Il materiale particolato aerodisperso viene definito come una sospensione di particelle solide o
liquide relativamente stabili nell’aria circostante (aerosol). Questa sospensione può essere
costituita da una varietà di particelle di diversa dimensione e composizione in funzione della loro
origine. Le particelle emesse direttamente nell’atmosfera sono dette primarie, mentre quelle che
si formano in atmosfera sono dette secondarie.
• Le principali sorgenti antropiche di particelle primarie sono, i processi di combustione negli
impianti domestici di riscaldamento alimentati a biomassa legnosa, i veicoli dotati di
motore a combustione interna, le attività agricole e quelle industriali.
• L’intervallo dimensionale compreso tra 0,01 e 0,1 μm viene definito come “modo ultrafine”. Le
particelle in questo intervallo sono numericamente prevalenti, sebbene contribuiscano in modo
poco rilevante alla massa complessiva dei campioni di particolato rilevabili in aria.
• Le particelle comprese tra 0,1 e 2,5 μm sono note come “fini”. Queste, insieme alle particelle di
dimensioni maggiori, contribuiscono alla gran parte della massa di particolato.
• Le particelle nell’intervallo dimensionale 2,5 – 100 μm – e fra queste anche il PM10 - vengono
dette “grossolane”. Queste sono prevalentemente prodotte da processi meccanici (macinazione,
erosione, risospensione meccanica, fenomeni di attrito nei trasporti su strada quali usura dei freni,
dei pneumatici e abrasione delle strade).
https://www.snpambiente.it/temi/polveri-pm10-e-pm25/
9. Biossido di azoto (NO2)
• Gli ossidi di azoto si formano durante qualsiasi combustione dove l’aria sia il
comburente, in ragione della presenza di azoto e ossigeno. Nella miscela di
reazione il monossido di azoto (NO) è prevalente ed è accompagnato da quote
variabili di biossido di azoto (NO2).
• Quest’ultimo si forma in atmosfera prevalentemente in conseguenza di reazioni
chimiche che coinvolgono l’ossido di azoto (NO) emesso da fonti primarie.
• Le principali sorgenti di ossidi di azoto sono costituite dalle combustioni nel
settore dei trasporti (in particolare dai motori diesel) , negli impianti industriali,
negli impianti di produzione di energia elettrica, di riscaldamento civile e di
incenerimento dei rifiuti.
https://www.snpambiente.it/temi/biossido-di-azoto/
10. Ozono O3
• L’ozono O3, gas formato da tre atomi di
ossigeno, in natura si trova in
concentrazioni rilevanti negli strati alti
dell’atmosfera terrestre, dove
protegge dalla radiazione ultravioletta.
• Negli strati bassi dell’atmosfera, invece,
è presente in basse concentrazioni,
tranne nelle aree in cui la presenza di
alcuni inquinanti chimici, in
concomitanza di fattori meteo-climatici
favorevoli come le alte temperature
estive, può indurne la formazione con
conseguente aumento della
concentrazione.
https://www.snpambiente.it/temi/lozono-linquinante-critico-in-estate/
11. Da dove derivano questi inquinanti?
L’inquinamento atmosferico deriva da numerose fonti di emissione, sia
naturali che antropiche (derivanti dall’attività umana).
Le principali fonti di inquinamento atmosferico di origine antropica
possono variare geograficamente, ma comprendono il settore
energetico, il settore dei trasporti, la cucina e il riscaldamento domestici, i
siti di discarica, le attività industriali e l’agricoltura.
Il processo di combustione è il maggior contributo all’inquinamento
atmosferico, in particolare la combustione inefficiente dei combustibili
fossili e l’uso della biomassa per generare energia.
https://ambientenonsolo.com/nuove-linee-guida-dellorganizzazione-mondiale-della-sanita-per-la-qualita-
dellaria/
12.
13. I LIMITI NORMATIVI E I VALORI INDICATI
DALL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’
La normativa italiana che stabilisce i limiti per i diversi
inquinanti atmosferici è il D.Lgs. 155/2010 che attua la
Direttiva dell’Unione Europea 2008/50.
L’OMS ha pubblicato proprie Linee Guida sulla qualità
dell’aria nel 2005, aggiornate nel settembre 2021.
La Commissione Europea ha aperto una consultazione
pubblica, che si è conclusa il 16 dicembre scorso, per
l’aggiornamento della propria normativa, che ora è in corso.
15. Il modo migliore per ridurre l’inquinamento
atmosferico è smettere di bruciare
combustibili fossili.
La combustione dei combustibili fossili sta
contribuendo non solo al cambiamento
climatico, ma a generare questo alto livello di
inquinanti che poi finiscono nei nostri
polmoni.
Quindi, cambiare la politica intorno a quale
fonte di energia stiamo usando sarà una
delle azioni più efficaci per ridurre
l’inquinamento atmosferico.
Occorre allineare la legislazione alle linee
guida sulla qualità dell’aria dell’OMS.
Se passiamo a misure concrete, ovviamente a
livello di città, ora ci sono misure per
cambiare i trasporti, promuovendo modi più
sostenibili di trasporto pubblico, riducendo
l’uso di auto private, facendo in modo di
ridurre la congestione del traffico in alcune
aree e andando verso un uso più efficiente
dell’energia dei nostri edifici. (OMS)
16.
17. La condanna dell’Italia da parte della Corte di
Giustizia UE per il PM10
• Nella sentenza pronunciata il 10 novembre 2020 la Corte ha ritenuto
l’Italia responsabile della violazione sistematica e continuata delle
disposizioni della direttiva «qualità dell’aria» tra il 2008 e il 2017, in varie
zone d’Italia e sostanzialmente gran parte della Pianura Padana.
• «il valore limite, stabilito al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti
nocivi sulla salute umana e/o sull’ambiente nel suo insieme, deve essere
conseguito entro un dato termine e non essere superato una volta
raggiunto.»
• Presso la Corte di Giustizia è in corso un procedimento anche relativo al
mancato rispetto delle disposizioni UE sul NO2, mentre per il PM2,5 è in
corso una procedura di infrazione comunitaria.
http://www.arpat.toscana.it/notizie/notizie-brevi/2020/la-corte-di-giustizia-ue-condanna-litalia-per-il-pm10
18. Il Bacino Padano
• Nel bacino del Po vive circa il 40% della
popolazione italiana, oltre 23 milioni di persone. La
Pianura Padana è uno dei luoghi più densamente
popolati ed industrializzati d’Europa. Questo
comporta elevati livelli di emissioni di inquinanti,
ma non basta a spiegare perché la qualità dell’aria
costituisca un problema cosi rilevante: altre zone in
Europa hanno un livello di emissioni paragonabile,
ma non gli stessi livelli di inquinamento.
• A rendere particolarmente critica la qualità dell’aria
della Pianura Padana contribuiscono certamente le
condizioni orografiche e meteo-climatiche del
bacino del Po, che favoriscono l’aumento
delle concentrazioni di inquinanti, rendendone
difficile e lenta la dispersione.
La concentrazione di PM10 nel Bacino Padano il 14 gennaio 2020 (PrePair)
http://www.lifeprepair.eu/index.php/2020/01/27/qualita-dellaria-nel-
bacino-padano-le-molteplice-cause-di-un-problema-complesso/
19. Da dove viene il particolato
Emissioni di “PM10 equivalente in Emilia Romagna. La larghezza della banda è
proporzionale al “PM10 equivalente” – situazione tipica del Bacino Padano (PrePair)
Uno dei maggiori contributi è dovuto al traffico su
strada (trasporto merci e veicoli leggeri), non solo come
prodotto della combustione, ma anche ad esempio a causa
dell’usura dei freni e dell’asfalto. La parte preponderante del
particolato generato dal traffico è inoltre dovuta alla
emissione di precursori (soprattutto NOx).
L’andamento del PM durante il lockdown a primavera 2020 ha
mostrato però che sono prevalenti altre fonti che danno
origine al particolato: il riscaldamento domestico, il settore
agricolo (allevamenti intensivi e concimazioni emettono poco
particolato primario, ma in compenso sono la principale fonte
di ammoniaca principale precursore di particolato
secondario) e il settore industriale.
https://www.snpambiente.it/2020/09/29/qualita-dellaria-nelle-settimane-di-
emergenza-coronavirus-i-risultati-della-seconda-analisi-life-prepair/
20. Il ruolo della biomassa domestica
• il riscaldamento
domestico è
responsabile del 56%
delle emissioni di
particolato primario
sull’intero bacino
padano.
• Il 90% di queste
emissioni è dovuta
all’uso di biomassa,
principalmente legno e
pellet.
21. Uno studio comparativo sulle emissioni di apparecchi a
gas, GPL, gasolio e pellet
Ante: apparecchi nuovi
Stag.1: dopo un invecchiamento equivalente ad un anno termico di
funzionamento
Stag.2: dopo un ulteriore invecchiamento equivalente ad un altro anno, con
un intervento di manutenzione intermedio tra il primo e secondo.
http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2018/025-18/uno-studio-comparativo-
sulle-emissioni-di-apparecchi-a-gas-gpl-gasolio-e-pellet
Oltre ai risultati di PrePair, vari altri studi, ad esempio di
ENEA - Gli impatti energetici e ambientali dei
combustibili nel settore residenziale – e del Laboratorio
Emissioni di Innovhub hanno evidenziato l’impatto
negativo sulla qualità dell’aria determinato
dall’incentivazione dell’utilizzo delle biomasse.
24. Inquinamento atmosferico
e rischi per la salute
I rischi per la salute associati al particolato di diametro inferiore o uguale a
2,5 micron (μm) (PM2.5) sono di particolare rilevanza per la salute pubblica.
PM2.5 e PM10 sono in grado di penetrare in profondità nei polmoni e PM2.5
può anche entrare nel flusso sanguigno, principalmente con conseguente
impatti cardiovascolari e respiratori.
Nel 2013, l’inquinamento atmosferico esterno e il PM sono stati classificati
come cancerogeni dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro
(IARC).
https://publications.iarc.fr/Book-And-Report-Series/Iarc-Scientific-
Publications/Air-Pollution-And-Cancer-2013
25. L’aggiornamento delle Linee guida OMS
• L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha
presentato il 22 settembre 2021 l’aggiornamento
delle Linee Guida per la qualità dell’aria del 2005.
• Sulla base delle ampie prove scientifiche
attualmente disponibili, le linee guida individuano i
livelli di qualità dell’aria necessari per proteggere la
salute pubblica a livello mondiale.
https://ambientenonsolo.com/nuove-linee-guida-dellorganizzazione-mondiale-
della-sanita-per-la-qualita-dellaria/
26. Rischi per la salute
• La quantità di malattie associate all’esposizione all’inquinamento
ambientale e domestico è ampia e crescente. L’inquinamento
atmosferico aumenta in particolare la morbilità e la mortalità dovute
alle malattie cardiovascolari e respiratorie non trasmissibili, che sono
le principali cause di mortalità globale; aumenta anche il carico di
malattia da infezioni delle vie respiratorie più basse e aumenta il
parto prematuro e altre cause di morte nei bambini e nei neonati,
che rimangono una delle principali cause di malattia nei paesi a
basso e medio reddito.
https://ambientenonsolo.com/nuove-linee-guida-dellorganizzazione-
mondiale-della-sanita-per-la-qualita-dellaria/
27. Su cosa si basano
le nuove linee guida OMS
• Sulla base delle ampie prove scientifiche attualmente
disponibili, le linee guida individuano i livelli di qualità
dell’aria necessari per proteggere la salute pubblica a
livello mondiale.
• E’ stato svolto un riesame sistematico delle prove
pertinenti (sezione 2.4) ed una valutazione del livello di
certezza delle prove risultanti da revisioni sistematiche
(sezione 2.4.4).
• Sono stati esaminati più di 500 articoli scientifici.
28. Stime OMS
Le stime dell’OMS mostrano che circa 7 milioni di decessi
prematuri, dovuti principalmente a malattie non trasmissibili, sono
attribuibili agli effetti congiunti dell’inquinamento atmosferico
ambientale e domestico.
Le valutazioni globali dell’inquinamento atmosferico suggeriscono
da sole centinaia di milioni di anni di vita sani persi, con il più
grande carico di malattie attribuibile nei paesi a basso e medio
reddito.
29.
30. La popolazione mondiale esposta
• Più del 90% della popolazione mondiale nel 2019 viveva in aree in cui le
concentrazioni superavano le linee guida per la qualità dell’aria dell’OMS del
2005 per l’esposizione a lungo termine al PM2,5.
• La qualità dell’aria si è generalmente deteriorata nella maggior parte dei paesi
a basso e medio reddito, a causa dell’urbanizzazione su larga scala e dello
sviluppo economico che ha fatto affidamento in gran parte sulla combustione
inefficiente di combustibili fossili, come il carbone, nonché sull’uso inefficiente
di combustibili residenziali e sull’industria.
• Tuttavia, le disparità nell’esposizione all’inquinamento atmosferico stanno
aumentando in tutto il mondo, in particolare in quanto i paesi a basso e medio
reddito stanno registrando livelli crescenti di inquinamento atmosferico.
31. L’impatto dell’inquinamento
atmosferico sulla salute (EEA)
• Il particolato, il biossido di azoto e l’ozono
troposferico sono attualmente considerati
i tre inquinanti che in maniera più
significativa incidono sulla salute umana.
• La gravità dell’impatto delle esposizioni
prolungate e di picco a questi inquinanti
varia dall’indebolimento del sistema
respiratorio fino alla morte prematura.
• Per esempio, si stima che il particolato
sottile (PM2.5) riduca l’aspettativa di vita
nell’UE di più di 8 mesi.
33. La popolazione europea esposta
• Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), nel 2019,
l’inquinamento atmosferico ha continuato a provocare un
significativo carico di morte prematura e malattie nei 27 Stati
membri dell’UE: 307.000 decessi prematuri sono stati attribuiti
all’esposizione cronica a particolato fine; 40.400 decessi
prematuri sono stati attribuiti all’esposizione cronica al biossido di
azoto; 16.800 decessi prematuri sono stati attribuiti
all’esposizione acuta all’ozono.
https://ambientenonsolo.com/limpatto-dellinquinamento-atmosferico-sulla-salute-in-europa-nel-2019/
34. Quanti decessi prematuri evitabili
• Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente rispettare gli standard UE e i
livelli orientativi dell’OMS per le particelle sottili (PM2.5) nell’aria ambiente in
tutta l’UE-27 nel 2019 avrebbe prodotto diversi potenziali benefici.
• Il raggiungimento dell’attuale valore limite annuale dell’UE per il PM2,5 di 25
µg/m3 avrebbe lasciato invariati i decessi prematuri nel 2019; l’obiettivo
dell’OMS per il PM2,5 di 10 µg/m3 (linea guida OMS 2005) avrebbe ridotto di
almeno il 21% i decessi prematuri correlati; e le nuove linee guida 2021
dell’OMS sulla qualità dell’aria per il PM2,5 di 5 µg/m3 avrebbe ridotto le
morti premature correlate di almeno il 58%.
https://ambientenonsolo.com/limpatto-dellinquinamento-atmosferico-sulla-salute-in-europa-nel-2019/
35. Benefici teorici per la salute, in termini di riduzione dei decessi prematuri, che sarebbero
stati ottenuti per l’UE-27 nel 2019 se i diversi valori limite dell’UE e quelli raccomandati
dalle linee guida dell’OMS per il PM2,5 fossero stati rispettati in tutta Europa
36. Il sostegno della comunità scientifica
agli indirizzi dell’OMS
• 100 società scientifiche nazionali ed internazionali chiedono ai governi di attuare
drastiche politiche per la riduzione dell’inquinamento atmosferico, come indicato
dalle Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità appena pubblicate.
• L’iniziativa guidata dall’International Society of Environmental
Epidemiology (ISEE) e dalla European Respiratory Society (ERS) è stata
sottoscritta da più di 40 società mediche e scientifiche di tutto il mondo, e in
particolare da ben nove società scientifiche italiane di epidemiologia,
pneumologia, immunologia, neurologia e pediatria. (Associazione Italiana
Allergologi e Immunologi Territoriali ed Ospedalieri Associazione Culturale
Pediatri; Associazione Italiana di Epidemiologia; Associazione Italiana Ictus;
Società Italiana Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica Società Italiana di
Pneumologia; Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili Società Italiana
di Pediatria; Rete Italiana Ambiente e Salute)
• La dichiarazione congiunta sostiene convintamente le nuove linee guida sulla
qualità dell’aria dell’OMS che secondo gli esperti dovrebbero essere usate come
guida per l’adozione di politiche efficaci di qualità dell’aria e di riduzione delle
emissioni a livello globale.
37. Studi e iniziative dell’Alleanza europea per la salute
pubblica (EPHA) e l’Associazione Medici per l’Ambiente
(ISDE) Fra le tante iniziative dell’Alleanza europea per la salute pubblica (EPHA), che
comprende ONG, fra cui ISDE, di 12 paesi europei, due studi di particolare
interesse:
- Air pollution and transport policies at city level
- Health costs of air pollution in European cities and the linkage with
transport
Le ricerche evidenziano come ogni cittadino europeo debba far fronte a una
perdita di welfare di oltre 1.250 euro all’anno a causa della scarsa qualità
dell’aria.
L’esposizione ad alti livelli di inquinamento atmosferico sta portando a costi
sanitari più elevati.
Vengono proposte misure per ridurre questo impatto: tasse di congestione (o
sul traffico), zone ambientali (a bassa emissione), programmi di car
sharing, interventi sui parcheggi, interventi su ciclabilità/pedonalità.
38. I più deboli da proteggere
dall’inquinamento atmosferico: i bambini
Alcune delle principali società scientifiche e associazioni in ambito
pediatrico e neonatologico hanno recentemente presentato il documento
“Inquinamento atmosferico e salute. Le proposte delle società scientifiche
pediatriche e del gruppo di lavoro ‘Ambiente e primi 1000 giorni’ per
migliorare la salute dei bambini e delle famiglie” che nasce nell’ambito del
progetto di ricerca sulle esposizioni ambientali e promozione della salute
nei primi 1000 giorni di vita.
Le società scientifiche che hanno presentato il documento evidenziano la
necessità di agire, adottando da subito “misure chiare e concrete per
ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico delle donne in
gravidanza e dei bambini, in particolare nei primissimi anni di vita.”
https://ambientenonsolo.com/ambiente-e-primi-1000-giorni-per-migliorare-la-salute-dei-bambini-e-
delle-famiglie/
39. I più deboli da proteggere
dall’inquinamento atmosferico: i bambini
“La popolazione in età pediatrica risulta essere maggiormente
suscettibile agli effetti legati all’esposizione ad inquinanti atmosferici, a
causa di una combinazione di fattori biologici, comportamentali ed
ambientali. I bambini sono particolarmente vulnerabili durante lo
sviluppo fetale e nei loro primi anni, quando i loro organi (ad esempio,
i polmoni e il sistema nervoso centrale) sono ancora in fase di
maturazione; possono passare molto tempo all’aperto, giocando e
facendo attività fisica in aria potenzialmente inquinata; sono soggetti a
un lungo periodo di esposizione agli inquinanti.”
Esistono evidenze scientifiche che “gli effetti negativi
dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei bambini è chiara e
convincente con un possibile impatto sulla salute anche in età adulta. ”
https://ambientenonsolo.com/ambiente-e-primi-1000-giorni-per-migliorare-la-salute-dei-bambini-e-
delle-famiglie/
40. CHI MONITORA QUESTI INQUINANTI E
DOVE SI TROVANO I DATI
In Italia il monitoraggio della qualità
dell’aria è svolto dal Sistema nazionale a
rete per la protezione dell’Ambiente
Il SNPA è stato
istituito dalla legge
n.132/2016,
approvata alla quasi
unanimità dal
Parlamento
entrata in vigore il 14
gennaio 2017
http://www.snpambiente.it/
41. • Controllo ambientale e monitoraggio ambientale di tutte le matrici
(aria, acqua, suolo, ecc.)
• Supporto e istruttoria tecnico scientifica a favore del Ministero dell’Ambiente,
delle Regioni e degli enti locali nell’esercizio delle loro funzioni in materia
ambientale con particolare riferimento alla formulazione di pareri e valutazioni
tecniche.
• Ricerca applicata in campo ambientale
• Organizzazione e diffusione della conoscenza ambientale:
– Comunicazione e informazione ambientale
(diffusione di notizie, report e dati ambientali).
– Gestione del Sistema Informativo Regionale dell’Ambiente (SIRA).
I dati SNPA sono il riferimento tecnico ufficiale per l’attività delle PA
Gli enti del SNPA di cosa si occupano
Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente
42. L’AGENZIA REGIONALE PER LA
PROTEZIONE AMBIENTALE DELLA
TOSCANA FA PARTE DEL SNPA E NELLA
NOSTRA REGIONE MONITORA LA
QUALITÀ DELL’ARIA
Attraverso una rete di stazioni
situate sul territorio
- dati in tempo reale (inquinanti gassosi)
- dati giornalieri
- dati annuali (serie storiche) https://youtu.be/egQMocQDXgY
http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/aria/qualita-aria/
44. Un bollettino quotidiano per tutti i principali
inquinanti (PM10, PM2,5, NO2, O3, CO, SO2, Benzene)
http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/aria/qualita-aria/bollettini/index/regionale/13-12-
45. I dati orari
in real time
degli
inquinanti
gassosi (fra
cui il biossido
di azoto)
http://www.arpat.toscana.it/temi-
ambientali/aria/qualita-
aria/dati_orari_real_time/index/NO2
47. L’andamento annuo per singolo inquinante, per zona,
per stazione di monitoraggio per un periodo scelto
(disponibili i dati dal 2007 al 2020)
48. L’andamento dei principali inquinanti
in Toscana alla luce delle LG OMS 2021
https://ambientenonsolo.com/qu
indici-anni-di-qualita-dellaria-in-
toscana/
49. L’andamento dei principali inquinanti
in Toscana alla luce delle LG OMS 2021
https://ambientenonsolo.com/qu
indici-anni-di-qualita-dellaria-in-
toscana/
50. L’andamento dei principali inquinanti
in Toscana alla luce delle LG OMS 2021
https://ambientenonsolo.com/qu
indici-anni-di-qualita-dellaria-in-
toscana/
51. I dati 2020 dei principali paesi europei
alla luce delle LG OMS 2021
https://ambientenonsolo.com/pm10-in-europa-i-dati-2020-di-oltre-3-500-stazioni-di-
monitoraggio/
52. I dati 2020 dei principali paesi europei
alla luce delle LG OMS 2021
https://ambientenonsolo.com/pm25-in-europa-2001-2020/
53. I dati 2020 dei principali paesi europei
alla luce delle LG OMS 2021
https://ambientenonsolo.com/biossido-di-azoto-in-europa-2001-2020/
54. Grazie per l’attenzione,
sono a vostra disposizione
- ai riferimenti indicati all’inizio
della presentazione –
per eventuali domande e
richieste di chiarimento sui temi
trattati.