nquinamento atmosferico: cosa abbiamo imparato in questi anni
Download Now
Download to read offline
Presentazione predisposta per un corso FAD organizzato dall'Ordine dei medici della provincia di Firenze in collaborazione con Isde.
Intervento al dibattito su "Comunicare l'emergenza ambientale.
A 40 anni da Seveso, il punto sulla Chimica”, nell'ambito di Remtech - Ferrara, 23 settembre 2016
Giornalismo 2.0: la disponibilità dei dati ambientaliMarco Talluri
Intervento del 2 ottobre 2021 al corso di formazione per giornalisti “giornalismo e media digitali alleati per una nuova informazione” tenuto a Figline Valdarno nel Palazzo Pretorio, organizzato dal Comune, da PA Social e dall’Ordine dei giornalisti della Toscana
La comunicazione del Sistema per la protezione dell'ambiente nelle emergenzeMarco Talluri
Presentazione effettuata nell'ambito della giornata formativa presso il Ministero dell'Ambiente sul tema de "La comunicazione del rischio" (25 febbraio 2019)
L'esperienza di comunicazione delle emergenze ambientali (grandi e piccole) d...Marco Talluri
Intervento nell'ambito del convegno su: "Comunicare l’emergenza ambientale: come costruire know-how, linee guida, policy e procedure condivise" in Remtech 2015 - Ferrara 25.9.2015
La comunicazione del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA)Marco Talluri
Intervento nell’ambito dell’iniziativa promossa da Arpa, Ordine dei giornalisti della Puglia ed Università degli Studi di Bari il 24 settembre 2021 presso l’Aula Magna dell’Ateneo, nell’ambito della serie di eventi “Venerdì della comunicazione ambientale”
Intervento al dibattito su "Comunicare l'emergenza ambientale.
A 40 anni da Seveso, il punto sulla Chimica”, nell'ambito di Remtech - Ferrara, 23 settembre 2016
Giornalismo 2.0: la disponibilità dei dati ambientaliMarco Talluri
Intervento del 2 ottobre 2021 al corso di formazione per giornalisti “giornalismo e media digitali alleati per una nuova informazione” tenuto a Figline Valdarno nel Palazzo Pretorio, organizzato dal Comune, da PA Social e dall’Ordine dei giornalisti della Toscana
La comunicazione del Sistema per la protezione dell'ambiente nelle emergenzeMarco Talluri
Presentazione effettuata nell'ambito della giornata formativa presso il Ministero dell'Ambiente sul tema de "La comunicazione del rischio" (25 febbraio 2019)
L'esperienza di comunicazione delle emergenze ambientali (grandi e piccole) d...Marco Talluri
Intervento nell'ambito del convegno su: "Comunicare l’emergenza ambientale: come costruire know-how, linee guida, policy e procedure condivise" in Remtech 2015 - Ferrara 25.9.2015
La comunicazione del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA)Marco Talluri
Intervento nell’ambito dell’iniziativa promossa da Arpa, Ordine dei giornalisti della Puglia ed Università degli Studi di Bari il 24 settembre 2021 presso l’Aula Magna dell’Ateneo, nell’ambito della serie di eventi “Venerdì della comunicazione ambientale”
Comunicazione ambiente e salute. Un diritto, un dovereMarco Talluri
L’esperienza dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana raccontata al Festival dell'innovazione in sanità pubblica (Pisa 26 ottobre 2017)
Un nuovo modo di comunicare l'informazione ambientale: l'AnnuarioMarco Talluri
Presentazione della nuova iniziativa di comunicazione di ARPAT, Agenzia per la protezione ambientale della Toscana, l'annuario dei dati ambientali. [novembre 2012]
Il ruolo dei dirigenti: la comunicazioneMarco Talluri
Illustrazione, nell'ambito di un corso di formazione sul ruolo dei dirigenti ARPAT, dell'importanza della comunicazione nel loro lavoro quotidiano [gen-2014]
La comunicazione "a rete" delle agenzie ambientaliMarco Talluri
Illustrazione dei contenuti del capitolo omonimo inserito nel volume "LIbro bianco sulla comunicazione ambientale" in occasione della presentazione del volume (15 dicembre 2020)
Organizzare la comunicazione nelle agenzie ambientali ed integrarla nel SNPAMarco Talluri
Intervento alla sessione dedicata alla comunicazione della Summer school AssoArpa che si tiene a Cagliari il 29 settembre 2017 http://www.assoarpa.it/formazione/summer-school-2017_programma-pdf/
Il Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (SNPA) e l'impegno per i...Marco Talluri
Intervento alla iniziativa promossa il 7 marzo 2017 dall'Università di Salerno su "Comunicare i dati dei rifiuti" nell'ambito della settimana dell'OpenGov
Presentazione fatta agli incontri di formazione tenutosi nel mese di settembre 2021 in vista della realizzazione della pubblicazione di “Marche Ambiente 2021” raccolta degli indicatori ambientali
Comunicazione e informazione delle agenzie ambientali: esperienze a confrontoMarco Talluri
Presentazione dell'esperienza di comunicazione di ARPAT con un dettaglio di tutti i filoni di attività: immagine coordinata, comunicazione interna, relazioni con il pubblico, diffusione notizie e dati ambientali, sito Web, social media [mar-2015]
La Rete "Comunicazione e informazione" del Sistema nazionale per la protezion...Marco Talluri
Presentazione effettuata nell'ambito del seminario di formazione per giornalisti tenutosi a Verona il 3 ottobre 2018 sul tema "La comunicazione del rischio per la salute e per l'ambiente"
Illustrazione dei risultati di un questionario promosso dalla Rete dei comunicatori SNPA su smart-working e mobilità dei dipendenti di Ispra e delle 21 agenzie regionali e delle province autonome che compongono il sistema nazionale per la protezione dell'ambiente, in occasione del workshop "Reti di mobility manager nel pubblico: strumenti e progetti in tempo di cambiamenti" (25 febbraio 2021)
Lavori in corso per integrare nel SNPA le attività di comunicazione e informa...Marco Talluri
Presentazione fatta in occasione di un corso di formazione per comunicatori e dirigenti, organizzato da Arpa Piemonte a Torino il 30 gennaio 2018, nel corso del quale è stato illustrato il percorso di integrazione delle attività di comunicazione e informazione nel Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente
Comunicazione ambiente e salute. Un diritto, un dovereMarco Talluri
L’esperienza dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana raccontata al Festival dell'innovazione in sanità pubblica (Pisa 26 ottobre 2017)
Un nuovo modo di comunicare l'informazione ambientale: l'AnnuarioMarco Talluri
Presentazione della nuova iniziativa di comunicazione di ARPAT, Agenzia per la protezione ambientale della Toscana, l'annuario dei dati ambientali. [novembre 2012]
Il ruolo dei dirigenti: la comunicazioneMarco Talluri
Illustrazione, nell'ambito di un corso di formazione sul ruolo dei dirigenti ARPAT, dell'importanza della comunicazione nel loro lavoro quotidiano [gen-2014]
La comunicazione "a rete" delle agenzie ambientaliMarco Talluri
Illustrazione dei contenuti del capitolo omonimo inserito nel volume "LIbro bianco sulla comunicazione ambientale" in occasione della presentazione del volume (15 dicembre 2020)
Organizzare la comunicazione nelle agenzie ambientali ed integrarla nel SNPAMarco Talluri
Intervento alla sessione dedicata alla comunicazione della Summer school AssoArpa che si tiene a Cagliari il 29 settembre 2017 http://www.assoarpa.it/formazione/summer-school-2017_programma-pdf/
Il Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (SNPA) e l'impegno per i...Marco Talluri
Intervento alla iniziativa promossa il 7 marzo 2017 dall'Università di Salerno su "Comunicare i dati dei rifiuti" nell'ambito della settimana dell'OpenGov
Presentazione fatta agli incontri di formazione tenutosi nel mese di settembre 2021 in vista della realizzazione della pubblicazione di “Marche Ambiente 2021” raccolta degli indicatori ambientali
Comunicazione e informazione delle agenzie ambientali: esperienze a confrontoMarco Talluri
Presentazione dell'esperienza di comunicazione di ARPAT con un dettaglio di tutti i filoni di attività: immagine coordinata, comunicazione interna, relazioni con il pubblico, diffusione notizie e dati ambientali, sito Web, social media [mar-2015]
La Rete "Comunicazione e informazione" del Sistema nazionale per la protezion...Marco Talluri
Presentazione effettuata nell'ambito del seminario di formazione per giornalisti tenutosi a Verona il 3 ottobre 2018 sul tema "La comunicazione del rischio per la salute e per l'ambiente"
Illustrazione dei risultati di un questionario promosso dalla Rete dei comunicatori SNPA su smart-working e mobilità dei dipendenti di Ispra e delle 21 agenzie regionali e delle province autonome che compongono il sistema nazionale per la protezione dell'ambiente, in occasione del workshop "Reti di mobility manager nel pubblico: strumenti e progetti in tempo di cambiamenti" (25 febbraio 2021)
Lavori in corso per integrare nel SNPA le attività di comunicazione e informa...Marco Talluri
Presentazione fatta in occasione di un corso di formazione per comunicatori e dirigenti, organizzato da Arpa Piemonte a Torino il 30 gennaio 2018, nel corso del quale è stato illustrato il percorso di integrazione delle attività di comunicazione e informazione nel Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente
Pneus Gineo in azione
La nostra sfida è stata quella di realizzare un impianto per generare energia risolvendo un problema ambientale senza crearne uno ulteriore. Tutto questo, oggi, è una realtà e si chiama Pneus GINEO.
Pneus GINEO genera “carbone ed olio”, dalla trasformazione di pneumatici fuori uso, senza immettere ne fumi ne altro nell’ambiente “Pneus GINEO” e’ un impianto progettato e costruito per trattare granulo derivato dal Pneumatico Fuori Uso, materia prima seconda, con un trattamento di pirolisi. La pirolisi è un processo di decomposizione termochimica ottenuto mediante l’applicazione di calore e in completa assenza di ossigeno E’ pertanto privo di combustione.
PM10 - Uno studio indipendente sulla qualità dell'aria nel territorio di CeccanoCentro Studi Tolerus
L'associazione Centro Studi Tolerus da anni attiva per la salvaguardia dell'ambiente e del territorio ha promosso insieme ad un gruppo di professionisti, cittadini e volontari, uno studio indipendente sulla qualità dell'aria nel territorio di Ceccano nel periodo dicembre 2015 - marzo 2016, in particolare riguardo le alte concentrazioni di particolato fine (PM10 e PM2.5) in atmosfera.
Uno studio europeo che ha coinvolto diversi ricercatori , ha dimostrato una stretta relazione tra inquinamento atmosferico e rischio di tumori al polmone.
Lo studio e´ stato pubblicato su LANCET ONCOLOGY ed e´ stato realizzato su oltre 300.000 persone.
convegno La ventilazione meccanica puntuale, come tutelarsi da muffe e inquinamento Indoor: le possibili soluzioni
Relatore: Gaetano Settimo PhD Reparto Igiene dell'aria - coordinatore gruppo di studio Nazionale (GdS) Inquinamento Indoor | Dipartimento di ambiente e salute Istituto superiore di sanità
Azienda: Thesan
COLFERTexpo 2017
thesan parte 1
Presentazione preparata dal Comitato contrario all'insediamento Elcon nel Comune di Casalpusterlengo per la costruzione di un inceneritore di materiali dell'industria farmaceutica
Similar to Inquinamento atmosferico: cosa abbiamo imparato in questi anni (20)
L'eccessivo inquinamento dell'aria nelle cittàMarco Talluri
Intervento a distanza alla seconda edizione di Sprintaly Event, l'hackathon a impatto sociale, dove giovani talenti co-progettano soluzioni digitali a una sfida del Paese. Tor Pellice 5 aprile 2024
L'Osservatorio sulla Mobilità Urbana SostenibileMarco Talluri
Intervento nell'ambito del seminario La missione “100 città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030” promosso da Kyoto Club il 7 marzo 2024
Appunti per la comunicazione del rischio del progetto One Health Citizen Sci...Marco Talluri
Intervento nel corso del laboratorio di formazione partecipata
"La comunicazione del rischio in aree a forte pressione ambientale" tenutosi il 23 gennaio 2024
“Dai PUMS e dai PULS delle città italiane l’impegno alla decarbonizzazione”Marco Talluri
Intervento effettuato nell’ambito del seminario online organizzato da ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) il 22 gennaio 2024 sul tema “L’elettrificazione del trasporto merci in Italia”
lI monitoraggio e l’accesso ai dati della qualità dell’aria: problemi e pros...Marco Talluri
Intervento al Congresso nazionale ISDE Italia /medici per l'ambiente) a Sansepolcro il 21 ottobre 2023 su lI monitoraggio e l’accesso ai dati della qualità dell’aria: problemi e prospettive,
Lo stato del trasporto pubblico in ItaliaMarco Talluri
Presentazione utilizzata in occasione dell'Audizione, a nome del Kyoto Club, presso la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati il 4 ottobre 2023
Presentazione utilizzata il 26 settembre 2023, in occasione del seminario online "Parliamo di aria pulita" organizzato da Fispmed onlus e Osservatorio Euro Mediterraneo e Mar Nero.
Mobilità sostenibile negli enti locali_: a che punto siamoMarco Talluri
Intervento al 3° Evento Pubblico “Il futuro della mobilità sostenibile: proposte e obiettivi” organizzato da Città metropolitana di Roma e AzzeroCO2 il 5 luglio 2023
Mobilità sostenibile negli En- locali: a che punto siamoMarco Talluri
Intervento al 3° Evento Pubblico “Il futuro della mobilità sostenibile: proposte e obiettivi” organizzato da Città metropolitana di Roma e AzzeroCO2 il 5 luglio 2023
Per una mobilità sostenibile a zero emissioniMarco Talluri
Intervento tenuto il 29 maggio 2023 nell'ambito del ciclo di webinar sui temi dell’efficienza energetica, del riscaldamento domestico e mobilità sostenibile promosso dallo Sportello Energia di Terni e Narni in collaborazione con il Kyoto Club.
Verso città a zero emissioni. I Piani Urbani della Mobilità Sostenibile delle...Marco Talluri
Intervento all’evento di presentazione del Rapporto Mobilitaria 2023, presso la sede centrale del CNR a Roma su: “Verso città a zero emissioni. I Piani Urbani della Mobilità Sostenibile delle grandi città a confronto”
Informazione ambientale e qualità delle acqueMarco Talluri
Presentazione effettuata il 17 marzo 2023 all'incontro ""Dal campo al rubinetto: la tutela delle acque potabili superficiali e di falda dal potenziale inquinamento da attività agricola» promosso dal progetto "Azione, Innovazione, Divulgazione, Agricoltura"
Inquinamento atmosferico: cosa abbiamo imparato in questi anni
1. LA CAMPAGNA
“ARIANOVA”
DANNI ALLA SALUTE DA INQUINAMENTO
ATMOSFERICO E CAMBIAMENTI CLIMATICI
INQUINAMENTO ATMOSFERICO: COSA
ABBIAMO IMPARATO IN QUESTI ANNI?
dott. Marco Talluri
2. Mi presento
• Fioren'no, nato nel 1956
• Laureato in Scienze poli'che
• Master universitario in Comunicazione e media
• Giornalista pubblicista
• 1988-2003 - Responsabile comunicazione ATAF (azienda trasporto pubblico
Firenze), direJore responsabile Nonsolobus, vicedireJore rivista Traspor'
pubblici
• 2003-2021 – Dirigente “Comunicazione, informazione e documentazione” ARPAT,
direJore responsabile Arpatnews
• 2015-2021 - Coordinatore Rete «Comunicazione e Informazione» SNPA (Sistema
nazionale per la protezione dell’ambiente), coordinatore AmbienteInforma
3. I mie
riferimenti
Blog personale https://ambientenonsolo.com
Slideshare: https://www.slideshare.net/MarcoTalluri/
Twi7er: h7ps://twi7er.com/marco_talluri
Facebook: h7ps://www.facebook.com/marco.talluri.1/
Linkedin: h7ps://www.linkedin.com/in/marco-talluri-65113526/
Mail: m.talluri@me.com
4. INQUINAMENTO ATMOSFERICO
L’inquinamento atmosferico determinato dalle attività
antropiche è un fattore riconosciuto di rischio per la
salute umana e per gli ecosistemi.
L’inquinamento atmosferico dipende in modo
complesso da una serie di fattori: l’intensità e la densità
delle emissioni su microscala, su scala locale e regionale;
le condizioni meteorologiche e l’orografia del territorio
che influenzano il movimento delle masse d’aria, i
meccanismi di diluizione o di accumulo degli inquinanti,
la velocità di formazione e trasformazione delle
sostanze, il trasporto a lunga distanza e la deposizione.
5. Cos’è l’inquinamento atmosferico?
L’inquinamento atmosferico è la contaminazione
dell’aria che respiriamo da qualsiasi agente
chimico, fisico o biologico che minaccia
potenzialmente la salute umana e degli
ecosistemi.
Le linee guida OMS aggiornate nel 2021,
forniscono raccomandazioni relativamente a sei
inquinanti atmosferici.
Si concentrano, infatti, sui cosiddetti inquinanti
classici, il particolato (PM2,5 e PM10), l’ozono
troposferico (O3), il biossido di azoto (NO2), il
biossido di zolfo (SO2) e il monossido di
carbonio (CO).
Quando si interviene per ridurre questi
inquinanti si ha anche un impatto su altri
inquinanti.
6. ParAcolato (PM10 e PM2,5)
• Il materiale par*colato aerodisperso viene definito come una sospensione di parHcelle
solide o liquide relaHvamente stabili nell’aria circostante (aerosol). Questa sospensione
può essere cosHtuita da una varietà di parHcelle di diversa dimensione e composizione in
funzione della loro origine. Le parHcelle emesse dire7amente nell’atmosfera sono de7e
primarie, mentre quelle che si formano in atmosfera sono de7e secondarie.
• Le principali sorgenH antropiche di parHcelle primarie sono, i processi di combusHone
negli impianH domesHci di riscaldamento alimentaH a biomassa legnosa, i veicoli dotaH di
motore a combusHone interna, le aSvità agricole e quelle industriali.
• L’intervallo dimensionale compreso tra 0,01 e 0,1 μm viene definito come “modo
ultrafine”. Le parHcelle in questo intervallo sono numericamente prevalenH, sebbene
contribuiscano in modo poco rilevante alla massa complessiva dei campioni di parHcolato
rilevabili in aria.
• Le par*celle comprese tra 0,1 e 2,5 μm sono note come “fini”. Queste, insieme alle
parHcelle di dimensioni maggiori, contribuiscono alla gran parte della massa di
parHcolato.
• Le parHcelle nell’intervallo dimensionale 2,5 – 100 μm – e fra queste anche il PM10 -
vengono de7e “grossolane”. Queste sono prevalentemente prodo7e da processi
meccanici (macinazione, erosione, risospensione meccanica, fenomeni di a7rito nei
trasporH su strada quali usura dei freni, dei pneumaHci e abrasione delle strade).
h7ps://www.snpambiente.it/temi/polveri-pm10-e-pm25/
7. Biossido di azoto (NO2)
• Gli ossidi di azoto si formano durante qualsiasi combusJone dove l’aria sia
il comburente, in ragione della presenza di azoto e ossigeno. Nella miscela
di reazione il monossido di azoto (NO) è prevalente ed è accompagnato
da quote variabili di biossido di azoto (NO2).
• Quest’ulJmo si forma in atmosfera prevalentemente in conseguenza di
reazioni chimiche che coinvolgono l’ossido di azoto (NO) emesso da fonJ
primarie.
• Le principali sorgenJ di ossidi di azoto sono cosJtuite dalle combus?oni
nel se@ore dei traspor? (in parJcolare dai motori diesel) , negli impianJ
industriali, negli impianJ di produzione di energia eleLrica, di
riscaldamento civile e di incenerimento dei rifiuJ.
https://www.snpambiente.it/temi/biossido-di-azoto/
8. Ozono O3
• L’ozono O3, gas formato da tre atomi
di ossigeno, in natura si trova in
concentrazioni rilevanti negli strati
alti dell’atmosfera terrestre, dove
protegge dalla radiazione
ultravioletta.
• Negli strati bassi dell’atmosfera,
invece, è presente in basse
concentrazioni, tranne nelle aree in
cui la presenza di alcuni inquinanti
chimici, in concomitanza di fattori
meteo-climatici favorevoli come le
alte temperature estive, può indurne
la formazione con conseguente
aumento della concentrazione.
h7ps://www.snpambiente.it/temi/lozono-linquinante-criHco-in-estate/
9. Da dove derivano quesA inquinanA?
L’inquinamento atmosferico deriva da numerose fon8 di emissione, sia
naturali che antropiche (derivan8 dall’a=vità umana).
Le principali fon8 di inquinamento atmosferico di origine antropica
possono variare geograficamente, ma comprendono il seBore
energe8co, il seBore dei traspor8, la cucina e il riscaldamento
domes8ci, i si8 di discarica, le a=vità industriali e l’agricoltura.
Il processo di combus8one è il maggior contributo all’inquinamento
atmosferico, in par8colare la combus8one inefficiente dei combus8bili
fossili e l’uso della biomassa per generare energia.
h7ps://ambientenonsolo.com/nuove-linee-guida-dellorganizzazione-mondiale-della-sanita-per-la-qualita-dellaria/
10.
11. I LIMITI NORMATIVI E I VALORI INDICATI
DALL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’
La normativa italiana che stabilisce i limiti per i diversi
inquinanti atmosferici è il D.Lgs. 155/2010 che attua la
Direttiva dell’Unione Europea 2008/50.
L’OMS ha pubblicato proprie Linee Guida sulla qualità
dell’aria nel 2005, aggiornate nel settembre 2021.
La Commissione Europea ha aperto una consultazione
pubblica, che si è conclusa il 16 dicembre scorso, per
l’aggiornamento della propria normativa.
12.
13.
14. La condanna dell’Italia da parte della
Corte di Giustizia UE per il PM10
• Nella sentenza pronunciata il 10 novembre 2020 la Corte ha ritenuto
l’Italia responsabile della violazione sistematica e continuata delle
disposizioni della direttiva «qualità dell’aria» tra il 2008 e il 2017, in varie
zone d’Italia e sostanzialmente gran parte della Pianura Padana.
• «il valore limite, stabilito al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti
nocivi sulla salute umana e/o sull’ambiente nel suo insieme, deve essere
conseguito entro un dato termine e non essere superato una volta
raggiunto.»
• Presso la Corte di Giustizia è in corso un procedimento anche relativo al
mancato rispetto delle disposizioni UE sul NO2, mentre per il PM2,5 è in
corso una procedura di infrazione comunitaria.
h7p://www.arpat.toscana.it/noHzie/noHzie-brevi/2020/la-corte-di-giusHzia-ue-condanna-litalia-
per-il-pm10
15. Il proge)o Life Prepair
• Il Bacino del Po rappresenta un’importante area di criHcità per la qualità dell’aria (polveri
fini, ossidi di azoto, ozono), sin dall’entrata in vigore dei valori limite fissaH dall’Unione
Europea. Tanto è vero che l’Italia è stata condannata dalla Corte di GiusHzia Europea per
violazione sistema*ca e con*nuata della Dire=va UE.
• Questa zona copre il territorio delle regioni italiane del nord ed include diversi
agglomeraH urbani quali Milano, Bologna e Torino. L’area è densamente popolata ed
intensamente industrializzata. Tonnellate di ossidi di azoto, polveri e ammoniaca sono
emesse ogni anno in atmosfera da un’ampia varietà di sorgenH inquinanH principalmente
legate al traffico, al riscaldamento domesHco, all’industria, alla produzione di energia. Un
importante contributo è inoltre dovuto all’ammoniaca, principalmente prodo7a da
ferHlizzanH ed aSvità agricole e di allevamento.
• A causa delle condizioni meteo climaHche e delle cara7erisHche morfologiche del Bacino,
le concentrazioni di fondo rurale degli inquinanH sono spesso alte e una larga parte del
parHcolato atmosferico ha origini secondarie.
• Con il proge7o Life-PREPAIR sono staH effe7uaH studi e approfondimenH di grande
interesse.
h7ps://www.lifeprepair.eu/
16. Il Bacino Padano
• Nel bacino del Po vive circa il 40% della
popolazione italiana, oltre 23 milioni di
persone. La Pianura Padana è uno dei
luoghi più densamente popolati ed
industrializzati d’Europa. Questo comporta
elevati livelli di emissioni di inquinanti, ma
non basta a spiegare perché la qualità
dell’aria costituisca un problema cosi
rilevante: altre zone in Europa hanno un
livello di emissioni paragonabile, ma non
gli stessi livelli di inquinamento.
• A rendere particolarmente critica la qualità
dell’aria della Pianura Padana
contribuiscono certamente le condizioni
orografiche e meteo-climatiche del bacino
del Po, che favoriscono l’aumento
delle concentrazioni di inquinanti,
rendendone difficile e lenta la dispersione.
La concentrazione di PM10 nel Bacino Padano il 14 gennaio 2020 (PrePair)
http://www.lifeprepair.eu/index.php/2020/01/27/qualita-dellaria-nel-bacino-
padano-le-molteplice-cause-di-un-problema-complesso/
17. Da dove viene il par5colato
Emissioni di “PM10 equivalente in Emilia Romagna. La larghezza della banda è proporzionale al
“PM10 equivalente” – situazione Apica del Bacino Padano (PrePair)
Uno dei maggiori contribu0 è dovuto al traffico
su strada (trasporto merci e veicoli leggeri), non
solo come prodo9o della combus0one, ma
anche ad esempio a causa dell’usura dei freni e
dell’asfalto. La parte preponderante del
par0colato generato dal traffico è inoltre dovuta
alla emissione di precursori (sopra9u9o NOx).
L’andamento del PM durante il lockdown a
primavera 2020 ha mostrato però che sono
prevalen0 altre fon0 che danno origine al
par0colato: il riscaldamento domes0co,
il se1ore agricolo (allevamen0 intensivi e
concimazioni eme9ono poco par0colato
primario, ma in compenso sono la principale
fonte di ammoniaca principale precursore di
par0colato secondario) e il se1ore industriale.
h7ps://www.snpambiente.it/2020/09/29/qualita-dellaria-nelle-seSmane-di-emergenza-
coronavirus-i-risultaH-della-seconda-analisi-life-prepair/
18. Il ruolo della biomassa domesAca
• il riscaldamento
domestico è
responsabile del 56%
delle emissioni di
particolato primario
sull’intero bacino
padano.
• Il 90% di queste
emissioni è dovuta
all’uso di biomassa,
principalmente legno e
pellet.
19. Uno studio comparativo sulle emissioni di
apparecchi a gas, GPL, gasolio e pellet
Ante: apparecchi nuovi
Stag.1: dopo un invecchiamento equivalente ad un anno termico di funzionamento
Stag.2: dopo un ulteriore invecchiamento equivalente ad un altro anno, con un
intervento di manutenzione intermedio tra il primo e secondo.
h7p://www.arpat.toscana.it/noHzie/arpatnews/2018/025-18/uno-studio-comparaHvo-sulle-
emissioni-di-apparecchi-a-gas-gpl-gasolio-e-pellet
Oltre ai risultaH di PrePair, vari altri studi, ad
esempio di ENEA - Gli impaS energeHci e
ambientali dei combusHbili nel se7ore
residenziale – e del Laboratorio Emissioni
di Innovhub hanno evidenziato l’impaBo
nega*vo sulla qualità dell’aria determinato
dall’incen*vazione dell’u*lizzo delle biomasse.
20. Inquinamento atmosferico
e rischi per la salute
I rischi per la salute associaA al parAcolato di diametro inferiore o
uguale a 2,5 micron (μm) (PM2.5) sono di parAcolare rilevanza per la
salute pubblica.
PM2.5 e PM10 sono in grado di penetrare in profondità nei polmoni
e PM2.5 può anche entrare nel flusso sanguigno, principalmente con
conseguente impaM cardiovascolari e respiratori.
Nel 2013, l’inquinamento atmosferico esterno e il PM sono staA
classificaA come cancerogeni dall’Agenzia Internazionale per la
Ricerca sul Cancro (IARC).
hSps://publicaAons.iarc.fr/Book-And-Report-Series/Iarc-ScienAfic-
PublicaAons/Air-PolluAon-And-Cancer-2013
21. L’aggiornamento delle Linee guida OMS
• L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha
presentato il 22 settembre 2021 l’aggiornamento
delle Linee Guida per la qualità dell’aria del 2005.
• Sulla base delle ampie prove scientifiche
attualmente disponibili, le linee guida individuano
i livelli di qualità dell’aria necessari per proteggere
la salute pubblica a livello mondiale.
https://ambientenonsolo.com/nuove-linee-guida-dellorganizzazione-mondiale-della-sanita-
per-la-qualita-dellaria/
22. Rischi per la salute
• La quan4tà di mala7e associate all’esposizione
all’inquinamento ambientale e domes4co è ampia e
crescente. L’inquinamento atmosferico aumenta in
par4colare la morbilità e la mortalità dovute alle mala7e
cardiovascolari e respiratorie non trasmissibili, che sono le
principali cause di mortalità globale; aumenta anche il
carico di mala7a da infezioni delle vie respiratorie più basse
e aumenta il parto prematuro e altre cause di morte nei
bambini e nei neona4, che rimangono una delle principali
cause di mala7a nei paesi a basso e medio reddito.
h7ps://ambientenonsolo.com/nuove-linee-guida-dellorganizzazione-
mondiale-della-sanita-per-la-qualita-dellaria/
23. Su cosa si basano
le nuove linee guida OMS
• Sulla base delle ampie prove scienJfiche
aLualmente disponibili, le linee guida individuano
i livelli di qualità dell’aria necessari per proteggere
la salute pubblica a livello mondiale.
• E’ stato svolto un riesame sistemaJco delle prove
perJnenJ (sezione 2.4) ed una valutazione del
livello di certezza delle prove risultanJ da revisioni
sistemaJche (sezione 2.4.4).
• Sono staJ esamina? più di 500 ar?coli scien?fici.
24. AirQ+
• Uno strumento software per la valutazione del rischio
sanitario dell'inquinamento atmosferico che esamina gli
effetti dei cambiamenti a breve termine nell'inquinamento
atmosferico (sulla base di stime del rischio ricavate da studi di
serie temporali) e delle esposizioni a lungo termine
(utilizzando l'approccio delle tavole di vita e sulla base di
stime del rischio ricavate da studi di coorte).
• Può essere scaricato liberamente al seguente indirizzo:
https://www.euro.who.int/en/health-topics/environment-
and-health/air-quality/activities/airq-software-tool-for-
health-risk-assessment-of-air-pollution
25. Stime OMS
Le stime dell’OMS mostrano che circa 7 milioni di
decessi prematuri, dovuti principalmente a malattie non
trasmissibili, sono attribuibili agli effetti congiunti
dell’inquinamento atmosferico ambientale e domestico.
Le valutazioni globali dell’inquinamento atmosferico
suggeriscono da sole centinaia di milioni di anni di vita
sani persi, con il più grande carico di malattie attribuibile
nei paesi a basso e medio reddito.
26.
27. La popolazione mondiale esposta
• Più del 90% della popolazione mondiale nel 2019 viveva in aree in cui le
concentrazioni superavano le linee guida per la qualità dell’aria dell’OMS
del 2005 per l’esposizione a lungo termine al PM2,5.
• La qualità dell’aria si è generalmente deteriorata nella maggior parte dei
paesi a basso e medio reddito, a causa dell’urbanizzazione su larga scala e
dello sviluppo economico che ha faLo affidamento in gran parte sulla
combusJone inefficiente di combusJbili fossili, come il carbone, nonché
sull’uso inefficiente di combusJbili residenziali e sull’industria.
• TuLavia, le disparità nell’esposizione all’inquinamento atmosferico stanno
aumentando in tuLo il mondo, in parJcolare in quanto i paesi a basso e
medio reddito stanno registrando livelli crescenJ di inquinamento
atmosferico.
28. L’impaUo dell’inquinamento
atmosferico sulla salute (EEA)
• Il par'colato, il biossido di
azoto e l’ozono troposferico sono
aJualmente considera' i tre
inquinan' che in maniera più
significa'va incidono sulla salute
umana.
• La gravità dell’impaJo delle
esposizioni prolungate e di picco
a ques' inquinan' varia
dall’indebolimento del sistema
respiratorio fino alla morte
prematura.
• Per esempio, si s'ma che il
par'colato so_le (PM2.5) riduca
l’aspeJa'va di vita nell’UE di più
di 8 mesi.
30. La popolazione europea esposta
• Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), nel
2019, l’inquinamento atmosferico ha continuato a
provocare un significativo carico di morte prematura e
malattie nei 27 Stati membri dell’UE: 307.000 decessi
prematuri sono stati attribuiti all’esposizione cronica
a particolato fine; 40.400 decessi prematuri sono
stati attribuiti all’esposizione cronica al biossido di
azoto; 16.800 decessi prematuri sono stati attribuiti
all’esposizione acuta all’ozono.
https://ambientenonsolo.com/limpatto-dellinquinamento-atmosferico-sulla-salute-in-europa-nel-2019/
31. QuanA decessi prematuri evitabili
• Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente rispeSare gli standard
UE e i livelli orientaAvi dell’OMS per le parAcelle soMli (PM2.5)
nell’aria ambiente in tuSa l’UE-27 nel 2019 avrebbe prodoSo
diversi potenziali benefici.
• Il raggiungimento dell’aSuale valore limite annuale dell’UE per il
PM2,5 di 25 µg/m3 avrebbe lasciato invariaA i decessi prematuri
nel 2019; l’obieMvo dell’OMS per il PM2,5 di 10 µg/m3 (linea
guida OMS 2005) avrebbe ridoSo di almeno il 21% i decessi
prematuri correlaA; e le nuove linee guida 2021 dell’OMS sulla
qualità dell’aria per il PM2,5 di 5 µg/m3 avrebbe ridoSo le morA
premature correlate di almeno il 58%.
h7ps://ambientenonsolo.com/limpa7o-dellinquinamento-atmosferico-sulla-salute-in-europa-nel-2019/
32. Benefici teorici per la salute, in termini di riduzione dei decessi
prematuri, che sarebbero stati ottenuti per l’UE-27 nel 2019 se i diversi
valori limite dell’UE e quelli raccomandati dalle linee guida dell’OMS per
il PM2,5 fossero stati rispettati in tutta Europa
33. Il sostegno della comunità scienAfica
agli indirizzi dell’OMS
• 100 società scientifiche nazionali ed internazionali chiedono ai governi di attuare
drastiche politiche per la riduzione dell’inquinamento atmosferico, come indicato
dalle Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità appena pubblicate.
• L’iniziativa guidata dall’International Society of Environmental Epidemiology (ISEE)
e dalla European Respiratory Society (ERS) è stata sottoscritta da più di 40 società
mediche e scientifiche di tutto il mondo, e in particolare da ben nove società
scientifiche italiane di epidemiologia, pneumologia, immunologia, neurologia e
pediatria. (Associazione Italiana Allergologi e Immunologi Territoriali ed
Ospedalieri Associazione Culturale Pediatri; Associazione Italiana di
Epidemiologia; Associazione Italiana Ictus; Società Italiana Allergologia, Asma ed
Immunologia Clinica Società Italiana di Pneumologia; Società Italiana per le
Malattie Respiratorie Infantili Società Italiana di Pediatria; Rete Italiana Ambiente
e Salute)
• La dichiarazione congiunta sostiene convintamente le nuove linee guida sulla
qualità dell’aria dell’OMS che secondo gli esperti dovrebbero essere usate come
guida per l’adozione di politiche efficaci di qualità dell’aria e di riduzione delle
emissioni a livello globale.
34. Studi e iniziative dell’Alleanza europea per la salute pubblica
(EPHA) e l’Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE)
Fra le tante iniziative dell’Alleanza europea per la salute pubblica (EPHA), che
comprende ONG, fra cui ISDE, di 12 paesi europei, due studi di particolare
interesse:
- Air pollution and transport policies at city level
- Health costs of air pollution in European cities and the linkage with
transport
Le ricerche evidenziano come ogni cittadino europeo debba far fronte a una
perdita di welfare di oltre 1.250 euro all’anno a causa della scarsa qualità
dell’aria.
L’esposizione ad alti livelli di inquinamento atmosferico sta portando a costi
sanitari più elevati.
Vengono proposte misure per ridurre questo impatto: tasse di congestione
(o sul traffico), zone ambientali (a bassa emissione), programmi di car
sharing, interventi sui parcheggi, interventi su ciclabilità/pedonalità.
35. I più deboli da proteggere
dall’inquinamento atmosferico: i bambini
Alcune delle principali società scienJfiche e associazioni in ambito
pediatrico e neonatologico hanno recentemente presentato il
documento “Inquinamento atmosferico e salute. Le proposte delle
società scienJfiche pediatriche e del gruppo di lavoro ‘Ambiente e
primi 1000 giorni’ per migliorare la salute dei bambini e delle
famiglie” che nasce nell’ambito del progeLo di ricerca sulle
esposizioni ambientali e promozione della salute nei primi 1000
giorni di vita.
Le società scienJfiche che hanno presentato il documento
evidenziano la necessità di agire, adoLando da subito “misure chiare
e concrete per ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico
delle donne in gravidanza e dei bambini, in parJcolare nei primissimi
anni di vita.”
h7ps://ambientenonsolo.com/ambiente-e-primi-1000-giorni-per-migliorare-la-salute-dei-bambini-e-delle-famiglie/
36. I più deboli da proteggere
dall’inquinamento atmosferico: i bambini
“La popolazione in età pediatrica risulta essere maggiormente susce4bile agli
effe4 lega7 all’esposizione ad inquinan7 atmosferici, a causa di una
combinazione di fa<ori biologici, comportamentali ed ambientali. I bambini
sono par7colarmente vulnerabili durante lo sviluppo fetale e nei loro primi
anni, quando i loro organi (ad esempio, i polmoni e il sistema nervoso centrale)
sono ancora in fase di maturazione; possono passare molto tempo all’aperto,
giocando e facendo a4vità fisica in aria potenzialmente inquinata; sono
sogge4 a un lungo periodo di esposizione agli inquinan7.”
Esistono evidenze scien'fiche che “gli effe4 nega7vi dell’inquinamento
atmosferico sulla salute dei bambini è chiara e convincente con un possibile
impa<o sulla salute anche in età adulta. ”
https://ambientenonsolo.com/ambiente-e-primi-1000-giorni-per-migliorare-la-salute-dei-bambini-e-delle-famiglie/
37. CHI MONITORA QUESTI INQUINANTI E DOVE SI
TROVANO I DATI
In Italia il monitoraggio della qualità
dell’aria è svolto dal Sistema nazionale a
rete per la protezione dell’Ambiente
Il SNPA è
stato is;tuito
dalla legge
n.132/2016,
approvata
alla quasi
unanimità dal
Parlamento
entrata in
vigore il 14
gennaio 2017
http://www.snpambiente.it/
38. • Controllo ambientale e monitoraggio ambientale di tutte le matrici
(aria, acqua, suolo, ecc.)
• Supporto e istruttoria tecnico scientifica a favore del Ministero dell’Ambiente,
delle Regioni e degli enti locali nell’esercizio delle loro funzioni in materia
ambientale con particolare riferimento alla formulazione di pareri e valutazioni
tecniche.
• Ricerca applicata in campo ambientale
• Organizzazione e diffusione della conoscenza ambientale:
– Comunicazione e informazione ambientale
(diffusione di notizie, report e dati ambientali).
– Gestione del Sistema Informativo Regionale dell’Ambiente (SIRA).
I dati SNPA sono il riferimento tecnico ufficiale per l’attività delle PA
Gli enti del SNPA di cosa si occupano
Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente
39. L’AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE
AMBIENTALE DELLA TOSCANA FA PARTE DEL
SNPA E NELLA NOSTRA REGIONE MONITORA LA
QUALITÀ DELL’ARIA
Attraverso una rete di stazioni
situate sul territorio
- dati in tempo reale (inquinanti gassosi)
- dati giornalieri
- dati annuali (serie storiche) https://youtu.be/egQMocQDXgY
http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/aria/qualita-aria/
41. Un bolle?no quoAdiano per tu? i principali inquinanA
(PM10, PM2,5, NO2, O3, CO, SO2, Benzene)
h7p://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/aria/qualita-aria/bolleSni/index/regionale/13-12-2021
42. I daA orari
in real Ame
degli
inquinanA
gassosi (fra
cui il biossido
di azoto)
http://www.arpat.toscana.it/temi-
ambientali/aria/qualita-
aria/dati_orari_real_time/index/NO2
44. L’andamento annuo per singolo inquinante, per zona,
per stazione di monitoraggio per un periodo scelto
(disponibili i dati dal 2007 al 2020)
45. L’andamento dei principali inquinanD
in Toscana alla luce delle LG OMS 2021
h7ps://ambientenonsolo.com/quindi
ci-anni-di-qualita-dellaria-in-toscana/
46. L’andamento dei principali inquinanD
in Toscana alla luce delle LG OMS 2021
h7ps://ambientenonsolo.com/quindi
ci-anni-di-qualita-dellaria-in-toscana/
47. L’andamento dei principali inquinanD
in Toscana alla luce delle LG OMS 2021
https://ambientenonsolo.com/quindi
ci-anni-di-qualita-dellaria-in-toscana/
48. I dati 2020 dei principali paesi europei
alla luce delle LG OMS 2021
https://ambientenonsolo.com/pm10-in-europa-i-dati-2020-di-oltre-3-500-stazioni-di-monitoraggio/
49. I daD 2020 dei principali paesi europei
alla luce delle LG OMS 2021
hBps://ambientenonsolo.com/pm25-in-europa-2001-2020/
50. I daD 2020 dei principali paesi europei
alla luce delle LG OMS 2021
h7ps://ambientenonsolo.com/biossido-di-azoto-in-europa-2001-2020/
52. Qualità dell’aria e partecipazione dei cittadini
• Il rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente (Assessing air quality
through citizen science) fornisce una panoramica dei dispositivi a
basso costo per la misurazione della qualità dell’aria a disposizione di
cittadini ed associazioni, ne spiega brevemente il funzionamento,
l’affidabilità ed il potenziale per rispondere a domande sulla qualità
dell’aria.
• I vari tipi di strumenti presentano infatti vantaggi e svantaggi diversi e
gli utenti dovrebbero essere consapevoli dei vari limiti: sebbene alcuni
dispositivi siano relativamente affidabili, i sensori a basso costo
possono ad esempio essere sensibili alle condizioni meteorologiche o
mancare della capacità di misurare concentrazioni di inquinanti molto
alte o molto basse.
• Il rapporto sostiene come, nel prossimo futuro, il crescente numero
di iniziative scientifiche dei cittadini incentrate sull’inquinamento
atmosferico, unito a nuovi approcci alla digitalizzazione dei dati,
potrebbe rappresentare un cambiamento di paradigma nel modo in
cui viene monitorata la qualità dell’aria: una vasta rete di sensori a
basso costo potrebbe infatti integrare i dati ufficiali e fornire nuovi
percorsi per ottenere informazioni accurate ed in tempo reale.
55. Citizen science e SNPA
• La Citizen Science è la partecipazione di cittadini in
rete o in gruppi organizzati nelle attività di raccolta di
dati e produzione di informazioni, attraverso
misurazioni, stime, modelli, osservazioni, valutazioni,
interpretazioni o elaborazioni, con l’obiettivo di
ampliare la consapevolezza personale e la conoscenza
scientifica della dinamiche di cui si è partecipi e dei
fenomeni ad esse connessi.
https://www.scienzainrete.it/articolo/citizen-science-scienza-di-tutti
56. Ci7zen science SNPA
• Per il SNPA la CS è una potente opportunità di partenariato tra
isAtuzioni e ciSadini, basato sulla fiducia e la definizione chiara di
ruoli, compiA e confini, che ha come terreno di azione la scienza
legata alla ricerca sui temi ambientali e la protezione
dell’ambiente e della salute.
• E’ la chiave di un cambiamento che va accolto e gesAto: da una
parte il mondo isAtuzionale potrà aprirsi a nuovi approcci con i
ciSadini risultando più credibile, dall’altra i ciSadini potranno
accrescere e scambiare le proprie conoscenze, agendo
concretamente al fianco di esperA, tecnici, ricercatori e
scienziaA.
Il Consiglio SNPA ha approvato il “Decalogo SNPA per la Ci;zen science”.
No*zie SNPA su inizia*ve di ci*zen science
57. Esperienze di ci7zen science del SNPA
Il progetto CleanAir@School è un’iniziativa di educazione ambientale e
di Citizen Science dell’EPA Network (la rete delle agenzie ambientali europee),
coordinata dall’EEA (Agenzia Europea per l’Ambiente).
Il proge7o ha svolto aSvità di educazione ambientale e di scienza partecipata
a7raverso il monitoraggio del biossido di Azoto, uno degli inquinanH principali delle
aree urbane, determinato in larga misura dal traffico autoveicolare.
Al proge7o hanno partecipato ISPRA e 15 Agenzie del SNPA (ARPA Basilicata, ARPA Campania, ARPAE
Emilia Romagna, ARPA Friuli Venezia Giulia, ARPA Lazio, ARPA Liguria, ARPA Lombardia, ARPA
Marche, ARPA Piemonte, ARPA Puglia, ARPA Sicilia, ARPA Toscana, ARPA Umbria, ARPA Valle d’Aosta,
ARPA Veneto).
Le scuole aderen* sono state 82, distribuite in 32 comuni italiani (Ancona, Aosta, Bari, Bergamo,
Bologna, Catania, Ci7à di Castello, Como, Cremona, Fano, Firenze, Frosinone, Genova, Gorizia, La
Spezia, Matera, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pesaro, Pordenone, Potenza, Roma,
Savona, Siracusa, Terni, Torino, Treviso, Trieste, Udine).
https://www.snpambiente.it/progetti/cleanairschool/
58. CleanAir@School all’opera in 15 regioni
• https://www.snpambiente.it/progetti/cleanairschool/il-
progetto-allopera-in-15-regioni/
59. AirSelfie in Umbria
• Il potenziamento della rete di rilevamento: a fianco
agli strumenti “standard”, è stata installata una nuova
strumentazione per la misurazione delle polveri in
tempo reale
• Il potenziamento del sistema di modellistica con una
risoluzione di 1km2 e con l’acquisizione dei dati delle
centraline
• La sperimentazione di un sistema di misura con il
contributo dei cittadini: una serie di volontari
(rappresentanti di comitati, associazioni ambientaliste e
di consumatori, medici di base, privati cittadini)
indossato dei sensori portatili (AirBeams) in grado di
misurare in tempo reale le concentrazioni di polveri fini
(PM2,5) cui sono esposti, nel corso della giornata,
durante il tragitto dei propri spostamenti, tracciato
attraverso la localizzazione GPS dello smartphone
D
Stato del progetto
• Sono stati acquistati
25 dispositivi AirBeams
• Sono stati affidati a 23 persone
• Ad oggi, sono stati raccolti circa 200
tracciati di misura della durata
media tra i 15 - 30 minuti
• In totale abbiamo raccolto più di
!
Realizzato dall’Ordine
dei Medici di Terni con
la collaborazione tecnica
e scientifica di Arpa
Umbria, volontari di
Legambiente Umbria,
Cittadinanzattiva
Umbria e ISDE.
hPps://www.arpa.umbria.it/pagine/progePo-airselfie
60. Grazie per l’a+enzione,
sono a vostra disposizione
- ai riferimen5 indica5 all’inizio
della presentazione –
per eventuali domande e richieste di
chiarimento sui temi tra+a5.