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L'eccessivo
inquinamento
dell'aria
nelle città
Marco Talluri
Mi presento
´ Fiorentino, nato nel 1956
´ Laureato in Scienze politiche
´ Master universitario in Comunicazione e media
´ Giornalista pubblicista
´ 1988-2003 - Responsabile comunicazione ATAF (azienda trasporto pubblico
Firenze), direttore responsabile Nonsolobus, vicedirettore rivista Trasporti
pubblici
´ 2003-2021 - Responsabile “Comunicazione, informazione e documentazione”
ARPAT, direttore responsabile Arpatnews
´ 2015-2021 - Coordinatore Rete «Comunicazione e Informazione» SNPA,
coordinatore AmbienteInforma
´ 2021 – blogger ambientale https://ambientenonsolo.com
´ 2022 – Coordinamento Tavolo nazionale «Ambiente e sostenibilità» PA Social
´ 2021-2022 - Collaboro con Kyoto Club, Isde, Assoarpa – ho curato la realizzazione
degli Annuari dei dati ambientali di Arpa Marche e Arpa Calabria
I mie
riferimenti
Blog ambientale: https://ambientenonsolo.com
Slideshare: https://www.slideshare.net/MarcoTalluri/
Twitter: https://twitter.com/marco_talluri
https://twitter.com/ambientenonsolo
Facebook: https://www.facebook.com/ambientenonsolo
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Linkedin: https://www.linkedin.com/in/marco-talluri-65113526/
Instagram: https://www.instagram.com/marco.talluri/
Mail: m.talluri@me.com
INFORMAZIONE AMBIENTALE:
UN DIRITTO PER TUTTI I
CITTADINI
´ Quando si parla di informazione
ambientale dobbiamo essere
consapevoli che non si tratta di una
“concessione” da chiedere, ma
un diritto che tutti i cittadini hanno
e che le amministrazioni pubbliche
che le detengono hanno
il dovere di mettere a disposizione
di tutti.
https://ambientenonsolo.com/dati-ambientali-aperti-
e-comprensibili-un-diritto-di-tutti-i-cittadini-un-dovere-
per-le-amministrazioni-pubbliche/
Importanza dati ambientali per assumere le
decisioni giuste
´ La disponibilità dei dati ambientali è
essenziale per contribuire al formarsi di
opinioni avvedute e favorire processi
decisionali efficaci. È una esigenza
fondamentale anche per i decisori pubblici.
Per essi e per tutta la pubblica
amministrazione, i dati ambientali
dovrebbero costituire la “benzina” da
utilizzare per effettuare analisi della realtà
secondo modelli quali quello messo a punto
dall’Agenzia Europea per l’Ambiente con
il modello denominato DPSIR (Determinanti,
Pressioni, Stato, Impatti, Risposte).
tazione dei fenomeni ambientali1
.
Un modello utile in fase di pianificazione, per valutare quali azioni prevedere per incidere sui pro
ambientali ed in sede di monitoraggio per verificarne l’efficacia.
immagine dal Sentinel-5P con la rilevazione del biossido di azoto il 19.2.2024
IL PROBLEMA:
LA QUALITA’ DELL’ARIA.
I DATI CHE LO
DIMOSTRANO
Nel mese di febbraio a Milano, ed in tutta la Pianura Padana, si
sono raggiunti livelli elevatissimi di polveri sottili (PM10 e
PM2,5), anche superiori ai 100 microgrammi / metro cubo. Si
tratta di un dato incontrovertibile, rilevato dalle stazioni di
monitoraggio delle ARPA delle diverse regioni. Valori che se
confrontati con quelli previsti dalle normative vigenti, future o
ancora di più se confrontati con i valori raccomandati dall’OMS
per salvaguardare la salute umana, indicavano chiaramente una
situazione di grande criticità, in particolare per le persone più
deboli, anziani, bambini, ecc.
Ma la notizia è salita agli oneri dei media nazionali perchè è
stato segnalato che “Milano nella top 10 delle città più
inquinate del mondo: la classifica di IQAir” ed allora il dibattito
si è concentrato sul sito svizzero che propone questa classifica
con un aggiornamento dei dati in tempo reale. Certo che
colpisce l’immaginario collettivo sapere che nella nostra
Padania si respira aria della stessa qualità di quella di Pechino o
Nuova Delhi.
Nella “migliore” tradizione il confronto e lo scontro sui media,
parafrasando, si è concentrato sul dito che indicava la Luna,
non su quest’ultima. [Un antico proverbio orientale dice che
quando il saggio indica la luna, lo sciocco guarda il dito.] https://ambientenonsolo.com/aria-grigia-in-val-
padana-quale-indice-usare-per-capire-quanto-
inquinamento-ce/
La rete di monitoraggio della qualità
dell’aria in Europa e in Italia
´ Il monitoraggio della qualità dell’aria in Italia è regolato sulla base
´ della Direttiva 2008/50/CE
´ del D.Lgs. 155/2010 e ss.mm.ii. (D.Lgs. n. 250/2012)
´ Il numero e il posizionamento delle stazioni di monitoraggio nelle singole zone
dipende dalla popolazione residente e dallo storico delle misure effettuate nella
zona, nonchè dai criteri di classificazione previsti dal D.Lgs 155/2010 con
riferimento al tipo di area (urbana, periferica, rurale) e all'emissione dominante
(traffico, fondo, industria).
´ In tutte le regioni e nelle province autonome di Trento e Bolzano, le Arpa e le
Appa – che fanno parte del Sistema Nazionale a rete per la Protezione
dell’Ambiente (SNPA) - gestiscono le reti di monitoraggio della qualità dell’aria
che forniscono i dati ufficiali, sulla cui base vengono assunti da parte degli enti
locali i provvedimenti previsti dalle normative europee, nazionali e regionali per
contrastare le situazioni di inquinamento atmosferico.
CHI MONITORA QUESTI INQUINANTI E DOVE
SI TROVANO I DATI
In Italia il monitoraggio della qualità
dell’aria è svolto dal Sistema nazionale a
rete per la protezione dell’Ambiente
Il SNPA è
stato istituito
dalla legge
n.132/2016,
approvata
alla quasi
unanimità dal
Parlamento
entrata in
vigore il 14
gennaio 2017
http://www.snpambiente.it/
Per il monitoraggio della qualità dell’aria in
Italia non esiste ancora un sito unico
´ Tutte le Agenzie che compongono il SNPA pubblicano i dati rilevati, sia
pure con modalità molte diverse.
´ Per il momento l’unico servizio unificato riguarda le previsioni della
qualità dell’aria che produce quotidianamente previsioni sulla qualità
dell’aria a scala nazionale. Il sistema fornisce mappe orarie di
concentrazioni di PM10, PM2.5, ozono (O3), biossido di azoto (NO2)
e dust.
Un bollettino quotidiano per tutti i principali inquinanti
(PM10, PM2,5, NO2, O3, CO, SO2, Benzene)
http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/aria/qualita-aria/bollettini/index/regionale/13-12-2021
I dati orari
in real time
degli inquinanti
gassosi (fra cui il
biossido di
azoto)
http://www.arpat.toscana.it/temi-
ambientali/aria/qualita-
aria/dati_orari_real_time/index/NO2
L’andamento
giornaliero per
singolo inquinante,
per zona, per
stazione di
monitoraggio per
un periodo scelto
(disponibili i dati
dell’ultimo anno)
L’andamento annuo per singolo inquinante, per zona,
per stazione di monitoraggio per un periodo scelto
SNPA pubblica un report annuale
ed i dati aperti
Utilizzare i dati aperti, un esempio
´ Nelle Linee Guida OMS 2021 è stato proposto anche un nuovo indicatore per il biossido
di azoto - attualmente non previsto dalla normativa (a differenza ad esempio di quanto
accade per il PM10 e PM2,5) - per quanto riguarda la media giornaliera. L'OMS indica,
per tutelare la salute umana, una media giornaliera di 25 µg/m3 da non superare più di
tre-quattro volte in un anno, mentre la Commissione Europea nella proposta di revisione
della Direttiva indica un valore di 50 µg/m3 da non superare più di 18 volte in un anno.
´ Non essendo attualmente normato, l'indicatore "media giornaliera" non si trova fra
quelli pubblicati dalle agenzie regionali per la protezione dell'ambiente che per legge
monitorano la qualità dell'aria. Tuttavia, ARPAT mette a disposizione di tutti i dati in
formato aperto anche l'Archivio storico dei dati orari (attualmente 2008-2021) per tutti gli
inquinanti e tutte le stazioni di monitoraggio.
´ Questo prezioso archivio, partendo dalle medie orarie, ci ha permesso di elaborare le
medie giornaliere per le stazioni di monitoraggio dell'area fiorentina degli ultimi anni,
per capirne l'andamento, anche in previsione dell'entrata in vigore delle nuove norme.
Crediamo che si tratti di un elemento di conoscenza importante che va ad integrare le
informazioni già note sulle medie annuali, ed aiuta a capire meglio anche l'andamento di
questo inquinante nel corso dell'anno e durante la pandemia.
Nelle Linee Guida OMS 2021 è stato proposto
anche un nuovo indicatore per il biossido di azoto -
attualmente non previsto dalla normativa - per
quanto riguarda la media giornaliera. L'OMS indica,
per tutelare la salute umana, una media giornaliera
di 25 µg/m3 da non superare più di tre-quattro
volte in un anno, mentre la Commissione Europea
nella proposta di revisione della Direttiva indica un
valore di 50 µg/m3 da non superare più di 18 volte
in un anno.
Non essendo attualmente normato, l'indicatore "media
giornaliera" non si trova fra quelli pubblicati dalle agenzie
regionali per la protezione dell'ambiente che per legge
monitorano la qualità dell'aria. Tuttavia ARPAT mette a
disposizione di tutti i dati in formato aperto relativi
agli indicatori annuali dal 2007 ed anche l'Archivio storico
dei dati orari (attualmente 2008-2021) per tutti gli
inquinanti e tutte le stazioni di monitoraggio.
I dati italiani attraverso l’Agenzia
Europea per l’Ambiente
´ l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) mette a disposizione di tutti la banca dati dei
risultati che ogni nazione trasmette relativamente ai risultati del monitoraggio della
qualità dell’aria.
´ I dati sono relativi alle stazioni di monitoraggio presenti nei paesi dell’Unione Europea ed
anche a numero paesi extra UE che comunque fanno parte dell’Agenzia o con essa
cooperano.
´ Nella banca dati sono disponibili dati fino dalla fine degli anni novanta (relativamente ad
un numero ridotto di stazioni, via via crescente fino ad arrivare alle oltre 3.000 stazioni di
monitoraggio degli ultimi anni.
´
Elaborare i dati messi
a disposizione dall’EEA
I dati del particolato PM10 in quasi tremila stazioni di
monitoraggio in tutti i paesi dell’Unione Europea nel 2021
I dati delle polveri fini PM2,5 in oltre 1.500 stazioni di
monitoraggio in tutti i paesi dell’Unione Europea nel 2021
I dati del particolato PM10
in oltre tremila stazioni di
monitoraggio in tutti i paesi
europei nel 2022 e nel 2023
PM10 in Europa: 2001-2020
I dati delle polveri fini
PM2,5 in duemila stazioni
di monitoraggio nei paesi
europei nel 2022 e nel 2023
PM2,5 in Italia nel 2022: i
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giornaliero raccomandato
dall’OMS
Biossido di azoto: i dati 2022 e 2023 nelle stazioni di
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I dati emissivi (2019) – Emilia-Romagna
Il contributo del trasporto
stradale alle emissioni di
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LE PRINCIPALI CAUSE
DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO
´TRASPORTI (SU STRADA, NAVALI,
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´AGRICOLTURA (INPARTICOLARE
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´INDUSTRIA
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L’IMPATTO SULLA SALUTE
DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Perchè l’OMS considera l’inquinamento atmosferico
una grave emergenza sanitaria pubblica?
Nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità per la qualità dell’aria
I DATI DEGLI EFFETTI SULLA SALUTE
DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO
´ La minaccia per la salute da esposizione agli inquinanti atmosferici
viene tradotta dall’EEA in dati ben precisi costituiti dalle “morti
premature” e dagli “anni di vita persi”.
´ I decessi prematuri sono decessi che si verificano prima che una
persona raggiunga un’età prevista. Questa età prevista è in genere
l’aspettativa di vita di un paese, stratificata per sesso ed età. Le morti
premature sono considerate prevenibili se la loro causa può essere
eliminata. L’attribuzione ad una specica causa si basa sulle prove degli
studi per il nesso causale tra un fattore di rischio e un esito sanitario
che porta alla morte.
´ Gli anni di vita persi (YLL) sono definiti come gli anni di vita potenziale
persi a causa della morte. YLL è una stima del numero medio di anni
aggiuntivi che le persone in una popolazione avrebbero vissuto
statisticamente se non fossero morte prima di raggiungere una certa
aspettativa di vita statistica. La misura YLL considera l’età in cui si
verificano i decessi; pertanto, il contributo al numero totale di anni di
vita persi è più alto per una morte che si verifica in età più giovane e
più bassa per una morte che si verifica in età più avanzata.
I livelli di inquinamento atmosferico sono ancora troppo alti in tutta Europa
La valutazione del rischio sanitario per la qualità
dell’aria dell’Agenzia Europea per l’Ambiente
Morti premature e anni di vita persi
per l’esposizione alle polveri sottili
(PM2,5) in Europa e in Italia
Morti premature e anni di vita persi
per l’esposizione al biossido di azoto in
Europa e in Italia
Ogni anno l’Agenzia Europea per
l’Ambiente (EEA) aggiorna le stime
degli impatti sulla salute
dell’esposizione ai seguenti inquinanti
atmosferici chiave: particolato fine,
biossido di azoto e ozono. In
particolare, oltre a vari rapporti,
mette a disposizione una
apposita banca dati (con dati aperti e
riutilizzabili) nella quale sono
contenute le valutazioni aggiornate
dal 2005 in poi; per vari ambiti
territoriali (nazionale, provinciale,
metropolitano, urbano); per i diversi
inquinanti (PM2,5, NO2, Ozono); per
diversi scenari di rischi, fino al
dettaglio della singola città.
COSA POSSIAMO FARE
´CITTADINI ATTIVI ED ADVOCACY NEI
CONFRONTI DI CHI GOVERNA / AMMINISTRA
´CITIZEN SCIENCE
´MOBILITA’ SOSTENIBILE
´EDILIZIA SOSTENIBILE
Verso una nuova Direttiva
Europea sulla Qualità dell’Aria
Continua il procedimento (il cosiddetto trilogo) di approvazione della nuova
Direttiva sulla qualità dell’aria. Il Parlamento europeo (PE) ha approvato una
versione della Direttiva che in larga misura recepisce la versione migliorativa
varata dalla ENVI (Commissione Ambiente del PE) rispetto alla versione
iniziale proposta dalla Commissione.
In particolare il testo della ENVI individua un target finale di valori limite per i
principali inquinanti che si allinea a quanto raccomandato dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità, per salvaguardare la salute.
Il testo con gli emendamenti approvati), indica come scadenza al 2030 i valori
indicati dalla Commissione Europea e quindi al 2035 quelli più cautelativi
dell’OMS, fatti propri dalla commissione ambiente del PE.
Il processo legislativo continuerà con il pronunciamento del Consiglio Europeo,
nel quale si esprimeranno i Governi dei 27 Paesi della UE.
Il Consiglio e il Parlamento europeo raggiungono l’accordo sulla revisione
della Direttiva sulla qualità dell’aria
Qualità dell’aria e
citizen science
https://eu-citizen.science/
La Citizen Science è la partecipazione di cittadini in rete o in
gruppi organizzati nelle attività di raccolta di dati e
produzione di informazioni, attraverso misurazioni, stime,
modelli, osservazioni, valutazioni, interpretazioni o
elaborazioni, con l’obiettivo di ampliare la consapevolezza
personale e la conoscenza scientifica della dinamiche di cui
si è partecipi e dei fenomeni ad esse connessi.
https://www.scienzainrete.it/articolo/citizen-science-scienza-di-tutti
Qualità dell’aria e partecipazione dei cittadini
´ Il rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente (Assessing air quality
through citizen science) fornisce una panoramica dei dispositivi a
basso costo per la misurazione della qualità dell’aria a disposizione di
cittadini ed associazioni, ne spiega brevemente il funzionamento,
l’affidabilità ed il potenziale per rispondere a domande sulla qualità
dell’aria.
´ I vari tipi di strumenti presentano infatti vantaggi e svantaggi diversi e
gli utenti dovrebbero essere consapevoli dei vari limiti: sebbene
alcuni dispositivi siano relativamente affidabili, i sensori a basso costo
possono ad esempio essere sensibili alle condizioni meteorologiche o
mancare della capacità di misurare concentrazioni di inquinanti
molto alte o molto basse.
´ Il rapporto sostiene come, nel prossimo futuro, il crescente numero di
iniziative scientifiche dei cittadini incentrate sull’inquinamento
atmosferico, unito a nuovi approcci alla digitalizzazione dei dati,
potrebbe rappresentare un cambiamento di paradigma nel modo in
cui viene monitorata la qualità dell’aria: una vasta rete di sensori a
basso costo potrebbe infatti integrare i dati ufficiali e fornire nuovi
percorsi per ottenere informazioni accurate ed in tempo reale.
Cittadini per l’aria
https://www.cittadiniperlaria.org/
https://ambientenonsolo.com/
aria-piu-pulita-in-citta/
https://ambientenonsolo.com/1500-cittadini-a-milano-e-roma-hanno-misurato-
laria-che-respirano-a-casa-e-davanti-alle-scuole/
Mobilità sostenibile:
cosa possono fare le amministrazioni
• Intensificare l’offerta di trasporto pubblico locale, in particolar modo
realizzando / potenziando sistemi su ferro (metropolitane /tranvie), ma
anche rinnovando i parchi autobus e puntando alla loro elettrificazione,
nonché favorendo l’intermodalità;
• Favorire lo sviluppo della mobilità attiva attraverso la realizzazione di piste
ciclabili, ma anche privilegiando la mobilità pedonale / ciclabile attraverso
una riorganizzazione / gestione degli spazi urbani tale da “penalizzare” gli
spostamenti che utilizzano i veicoli privati (ad esempio istituendo Zone 30)
favorendo la coesistenza delle varie forme di spostamenti – le strade F-bis
o strade ciclo-pedonali);
• Favorire lo sviluppo della mobilità condivisa (car, bike, scooter,
micromobilità in sharing) elettrica e anche lo sviluppo di sistemi innovativi
come i Mobility as a Service (Maas);
• Istituzione di aree nelle quali la circolazione dei veicoli privati è limitata, in
relazione alla tipologia di motorizzazione più inquinanti e, al contempo
favorire il ricambio dei veicoli circolanti in senso elettrico.
https://italy.cleancitiescampaign.org/osservatorio-mobilita/
EDILIZIA SOSTENIBILE
´ Edilizia sostenibile ed
efficientamento energetico
´ Efficienza energetica degli edifici
residenziali: la situazione attuale
´ Efficienza energetica degli edifici e
energie rinnovabili: una strada da
prendere con decisione
´ Rapporto dell’Agenzia Europea per
l’Ambiente sulla necessità di
decarbonizzare il riscaldamento e il
raffreddamento in Europa
´ Verso edifici ad elevata efficienza
energetica
AGRICOLTURA SOSTENIBILE
https://www.isdenews.it/oltre-gli-allevamenti-intensivi-una-proposta-di-legge-presentata-
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INDUSTRIA
Emissioni industriali: il Consiglio e il Parlamento Europeo
concordano nuove norme per ridurre le emissioni nocive
dell’industria e migliorare l’accesso del pubblico alle
informazioni
I costi per la salute e l’ambiente derivanti
dall’inquinamento atmosferico industriale in Europa
Grazie per l’attenzione e buon lavoro!

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L'eccessivo inquinamento dell'aria nelle città

  • 2. Mi presento ´ Fiorentino, nato nel 1956 ´ Laureato in Scienze politiche ´ Master universitario in Comunicazione e media ´ Giornalista pubblicista ´ 1988-2003 - Responsabile comunicazione ATAF (azienda trasporto pubblico Firenze), direttore responsabile Nonsolobus, vicedirettore rivista Trasporti pubblici ´ 2003-2021 - Responsabile “Comunicazione, informazione e documentazione” ARPAT, direttore responsabile Arpatnews ´ 2015-2021 - Coordinatore Rete «Comunicazione e Informazione» SNPA, coordinatore AmbienteInforma ´ 2021 – blogger ambientale https://ambientenonsolo.com ´ 2022 – Coordinamento Tavolo nazionale «Ambiente e sostenibilità» PA Social ´ 2021-2022 - Collaboro con Kyoto Club, Isde, Assoarpa – ho curato la realizzazione degli Annuari dei dati ambientali di Arpa Marche e Arpa Calabria
  • 3.
  • 4. I mie riferimenti Blog ambientale: https://ambientenonsolo.com Slideshare: https://www.slideshare.net/MarcoTalluri/ Twitter: https://twitter.com/marco_talluri https://twitter.com/ambientenonsolo Facebook: https://www.facebook.com/ambientenonsolo https://www.facebook.com/marco.talluri.1/ Linkedin: https://www.linkedin.com/in/marco-talluri-65113526/ Instagram: https://www.instagram.com/marco.talluri/ Mail: m.talluri@me.com
  • 5. INFORMAZIONE AMBIENTALE: UN DIRITTO PER TUTTI I CITTADINI ´ Quando si parla di informazione ambientale dobbiamo essere consapevoli che non si tratta di una “concessione” da chiedere, ma un diritto che tutti i cittadini hanno e che le amministrazioni pubbliche che le detengono hanno il dovere di mettere a disposizione di tutti. https://ambientenonsolo.com/dati-ambientali-aperti- e-comprensibili-un-diritto-di-tutti-i-cittadini-un-dovere- per-le-amministrazioni-pubbliche/
  • 6. Importanza dati ambientali per assumere le decisioni giuste ´ La disponibilità dei dati ambientali è essenziale per contribuire al formarsi di opinioni avvedute e favorire processi decisionali efficaci. È una esigenza fondamentale anche per i decisori pubblici. Per essi e per tutta la pubblica amministrazione, i dati ambientali dovrebbero costituire la “benzina” da utilizzare per effettuare analisi della realtà secondo modelli quali quello messo a punto dall’Agenzia Europea per l’Ambiente con il modello denominato DPSIR (Determinanti, Pressioni, Stato, Impatti, Risposte). tazione dei fenomeni ambientali1 . Un modello utile in fase di pianificazione, per valutare quali azioni prevedere per incidere sui pro ambientali ed in sede di monitoraggio per verificarne l’efficacia.
  • 7. immagine dal Sentinel-5P con la rilevazione del biossido di azoto il 19.2.2024 IL PROBLEMA: LA QUALITA’ DELL’ARIA. I DATI CHE LO DIMOSTRANO
  • 8. Nel mese di febbraio a Milano, ed in tutta la Pianura Padana, si sono raggiunti livelli elevatissimi di polveri sottili (PM10 e PM2,5), anche superiori ai 100 microgrammi / metro cubo. Si tratta di un dato incontrovertibile, rilevato dalle stazioni di monitoraggio delle ARPA delle diverse regioni. Valori che se confrontati con quelli previsti dalle normative vigenti, future o ancora di più se confrontati con i valori raccomandati dall’OMS per salvaguardare la salute umana, indicavano chiaramente una situazione di grande criticità, in particolare per le persone più deboli, anziani, bambini, ecc. Ma la notizia è salita agli oneri dei media nazionali perchè è stato segnalato che “Milano nella top 10 delle città più inquinate del mondo: la classifica di IQAir” ed allora il dibattito si è concentrato sul sito svizzero che propone questa classifica con un aggiornamento dei dati in tempo reale. Certo che colpisce l’immaginario collettivo sapere che nella nostra Padania si respira aria della stessa qualità di quella di Pechino o Nuova Delhi. Nella “migliore” tradizione il confronto e lo scontro sui media, parafrasando, si è concentrato sul dito che indicava la Luna, non su quest’ultima. [Un antico proverbio orientale dice che quando il saggio indica la luna, lo sciocco guarda il dito.] https://ambientenonsolo.com/aria-grigia-in-val- padana-quale-indice-usare-per-capire-quanto- inquinamento-ce/
  • 9. La rete di monitoraggio della qualità dell’aria in Europa e in Italia ´ Il monitoraggio della qualità dell’aria in Italia è regolato sulla base ´ della Direttiva 2008/50/CE ´ del D.Lgs. 155/2010 e ss.mm.ii. (D.Lgs. n. 250/2012) ´ Il numero e il posizionamento delle stazioni di monitoraggio nelle singole zone dipende dalla popolazione residente e dallo storico delle misure effettuate nella zona, nonchè dai criteri di classificazione previsti dal D.Lgs 155/2010 con riferimento al tipo di area (urbana, periferica, rurale) e all'emissione dominante (traffico, fondo, industria). ´ In tutte le regioni e nelle province autonome di Trento e Bolzano, le Arpa e le Appa – che fanno parte del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) - gestiscono le reti di monitoraggio della qualità dell’aria che forniscono i dati ufficiali, sulla cui base vengono assunti da parte degli enti locali i provvedimenti previsti dalle normative europee, nazionali e regionali per contrastare le situazioni di inquinamento atmosferico.
  • 10. CHI MONITORA QUESTI INQUINANTI E DOVE SI TROVANO I DATI In Italia il monitoraggio della qualità dell’aria è svolto dal Sistema nazionale a rete per la protezione dell’Ambiente Il SNPA è stato istituito dalla legge n.132/2016, approvata alla quasi unanimità dal Parlamento entrata in vigore il 14 gennaio 2017 http://www.snpambiente.it/
  • 11. Per il monitoraggio della qualità dell’aria in Italia non esiste ancora un sito unico ´ Tutte le Agenzie che compongono il SNPA pubblicano i dati rilevati, sia pure con modalità molte diverse. ´ Per il momento l’unico servizio unificato riguarda le previsioni della qualità dell’aria che produce quotidianamente previsioni sulla qualità dell’aria a scala nazionale. Il sistema fornisce mappe orarie di concentrazioni di PM10, PM2.5, ozono (O3), biossido di azoto (NO2) e dust.
  • 12. Un bollettino quotidiano per tutti i principali inquinanti (PM10, PM2,5, NO2, O3, CO, SO2, Benzene) http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/aria/qualita-aria/bollettini/index/regionale/13-12-2021
  • 13. I dati orari in real time degli inquinanti gassosi (fra cui il biossido di azoto) http://www.arpat.toscana.it/temi- ambientali/aria/qualita- aria/dati_orari_real_time/index/NO2
  • 14. L’andamento giornaliero per singolo inquinante, per zona, per stazione di monitoraggio per un periodo scelto (disponibili i dati dell’ultimo anno)
  • 15. L’andamento annuo per singolo inquinante, per zona, per stazione di monitoraggio per un periodo scelto
  • 16. SNPA pubblica un report annuale ed i dati aperti
  • 17. Utilizzare i dati aperti, un esempio ´ Nelle Linee Guida OMS 2021 è stato proposto anche un nuovo indicatore per il biossido di azoto - attualmente non previsto dalla normativa (a differenza ad esempio di quanto accade per il PM10 e PM2,5) - per quanto riguarda la media giornaliera. L'OMS indica, per tutelare la salute umana, una media giornaliera di 25 µg/m3 da non superare più di tre-quattro volte in un anno, mentre la Commissione Europea nella proposta di revisione della Direttiva indica un valore di 50 µg/m3 da non superare più di 18 volte in un anno. ´ Non essendo attualmente normato, l'indicatore "media giornaliera" non si trova fra quelli pubblicati dalle agenzie regionali per la protezione dell'ambiente che per legge monitorano la qualità dell'aria. Tuttavia, ARPAT mette a disposizione di tutti i dati in formato aperto anche l'Archivio storico dei dati orari (attualmente 2008-2021) per tutti gli inquinanti e tutte le stazioni di monitoraggio. ´ Questo prezioso archivio, partendo dalle medie orarie, ci ha permesso di elaborare le medie giornaliere per le stazioni di monitoraggio dell'area fiorentina degli ultimi anni, per capirne l'andamento, anche in previsione dell'entrata in vigore delle nuove norme. Crediamo che si tratti di un elemento di conoscenza importante che va ad integrare le informazioni già note sulle medie annuali, ed aiuta a capire meglio anche l'andamento di questo inquinante nel corso dell'anno e durante la pandemia.
  • 18. Nelle Linee Guida OMS 2021 è stato proposto anche un nuovo indicatore per il biossido di azoto - attualmente non previsto dalla normativa - per quanto riguarda la media giornaliera. L'OMS indica, per tutelare la salute umana, una media giornaliera di 25 µg/m3 da non superare più di tre-quattro volte in un anno, mentre la Commissione Europea nella proposta di revisione della Direttiva indica un valore di 50 µg/m3 da non superare più di 18 volte in un anno. Non essendo attualmente normato, l'indicatore "media giornaliera" non si trova fra quelli pubblicati dalle agenzie regionali per la protezione dell'ambiente che per legge monitorano la qualità dell'aria. Tuttavia ARPAT mette a disposizione di tutti i dati in formato aperto relativi agli indicatori annuali dal 2007 ed anche l'Archivio storico dei dati orari (attualmente 2008-2021) per tutti gli inquinanti e tutte le stazioni di monitoraggio.
  • 19. I dati italiani attraverso l’Agenzia Europea per l’Ambiente ´ l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) mette a disposizione di tutti la banca dati dei risultati che ogni nazione trasmette relativamente ai risultati del monitoraggio della qualità dell’aria. ´ I dati sono relativi alle stazioni di monitoraggio presenti nei paesi dell’Unione Europea ed anche a numero paesi extra UE che comunque fanno parte dell’Agenzia o con essa cooperano. ´ Nella banca dati sono disponibili dati fino dalla fine degli anni novanta (relativamente ad un numero ridotto di stazioni, via via crescente fino ad arrivare alle oltre 3.000 stazioni di monitoraggio degli ultimi anni. ´
  • 20. Elaborare i dati messi a disposizione dall’EEA I dati del particolato PM10 in quasi tremila stazioni di monitoraggio in tutti i paesi dell’Unione Europea nel 2021 I dati delle polveri fini PM2,5 in oltre 1.500 stazioni di monitoraggio in tutti i paesi dell’Unione Europea nel 2021 I dati del particolato PM10 in oltre tremila stazioni di monitoraggio in tutti i paesi europei nel 2022 e nel 2023 PM10 in Europa: 2001-2020 I dati delle polveri fini PM2,5 in duemila stazioni di monitoraggio nei paesi europei nel 2022 e nel 2023 PM2,5 in Italia nel 2022: i superamenti del limite giornaliero raccomandato dall’OMS
  • 21. Biossido di azoto: i dati 2022 e 2023 nelle stazioni di monitoraggio in tutta Europa
  • 22. I dati emissivi (2019) – Emilia-Romagna Il contributo del trasporto stradale alle emissioni di CO2 in Italia: i dati dell’Inventario Nazionale Ispra La valutazione della qualità dell’aria nel bacino padano da parte di Prepair
  • 23. LE PRINCIPALI CAUSE DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO ´TRASPORTI (SU STRADA, NAVALI, MARITTIMI) ´AGRICOLTURA (INPARTICOLARE ALLEVAMENTI INTENSIVI) ´INDUSTRIA ´RISCALDAMENTO EDIFICI RESIDENZIALI
  • 24. L’IMPATTO SULLA SALUTE DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO Perchè l’OMS considera l’inquinamento atmosferico una grave emergenza sanitaria pubblica? Nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la qualità dell’aria
  • 25. I DATI DEGLI EFFETTI SULLA SALUTE DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO ´ La minaccia per la salute da esposizione agli inquinanti atmosferici viene tradotta dall’EEA in dati ben precisi costituiti dalle “morti premature” e dagli “anni di vita persi”. ´ I decessi prematuri sono decessi che si verificano prima che una persona raggiunga un’età prevista. Questa età prevista è in genere l’aspettativa di vita di un paese, stratificata per sesso ed età. Le morti premature sono considerate prevenibili se la loro causa può essere eliminata. L’attribuzione ad una specica causa si basa sulle prove degli studi per il nesso causale tra un fattore di rischio e un esito sanitario che porta alla morte. ´ Gli anni di vita persi (YLL) sono definiti come gli anni di vita potenziale persi a causa della morte. YLL è una stima del numero medio di anni aggiuntivi che le persone in una popolazione avrebbero vissuto statisticamente se non fossero morte prima di raggiungere una certa aspettativa di vita statistica. La misura YLL considera l’età in cui si verificano i decessi; pertanto, il contributo al numero totale di anni di vita persi è più alto per una morte che si verifica in età più giovane e più bassa per una morte che si verifica in età più avanzata. I livelli di inquinamento atmosferico sono ancora troppo alti in tutta Europa
  • 26. La valutazione del rischio sanitario per la qualità dell’aria dell’Agenzia Europea per l’Ambiente Morti premature e anni di vita persi per l’esposizione alle polveri sottili (PM2,5) in Europa e in Italia Morti premature e anni di vita persi per l’esposizione al biossido di azoto in Europa e in Italia Ogni anno l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) aggiorna le stime degli impatti sulla salute dell’esposizione ai seguenti inquinanti atmosferici chiave: particolato fine, biossido di azoto e ozono. In particolare, oltre a vari rapporti, mette a disposizione una apposita banca dati (con dati aperti e riutilizzabili) nella quale sono contenute le valutazioni aggiornate dal 2005 in poi; per vari ambiti territoriali (nazionale, provinciale, metropolitano, urbano); per i diversi inquinanti (PM2,5, NO2, Ozono); per diversi scenari di rischi, fino al dettaglio della singola città.
  • 27. COSA POSSIAMO FARE ´CITTADINI ATTIVI ED ADVOCACY NEI CONFRONTI DI CHI GOVERNA / AMMINISTRA ´CITIZEN SCIENCE ´MOBILITA’ SOSTENIBILE ´EDILIZIA SOSTENIBILE
  • 28. Verso una nuova Direttiva Europea sulla Qualità dell’Aria Continua il procedimento (il cosiddetto trilogo) di approvazione della nuova Direttiva sulla qualità dell’aria. Il Parlamento europeo (PE) ha approvato una versione della Direttiva che in larga misura recepisce la versione migliorativa varata dalla ENVI (Commissione Ambiente del PE) rispetto alla versione iniziale proposta dalla Commissione. In particolare il testo della ENVI individua un target finale di valori limite per i principali inquinanti che si allinea a quanto raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per salvaguardare la salute. Il testo con gli emendamenti approvati), indica come scadenza al 2030 i valori indicati dalla Commissione Europea e quindi al 2035 quelli più cautelativi dell’OMS, fatti propri dalla commissione ambiente del PE. Il processo legislativo continuerà con il pronunciamento del Consiglio Europeo, nel quale si esprimeranno i Governi dei 27 Paesi della UE. Il Consiglio e il Parlamento europeo raggiungono l’accordo sulla revisione della Direttiva sulla qualità dell’aria
  • 29. Qualità dell’aria e citizen science https://eu-citizen.science/ La Citizen Science è la partecipazione di cittadini in rete o in gruppi organizzati nelle attività di raccolta di dati e produzione di informazioni, attraverso misurazioni, stime, modelli, osservazioni, valutazioni, interpretazioni o elaborazioni, con l’obiettivo di ampliare la consapevolezza personale e la conoscenza scientifica della dinamiche di cui si è partecipi e dei fenomeni ad esse connessi. https://www.scienzainrete.it/articolo/citizen-science-scienza-di-tutti
  • 30. Qualità dell’aria e partecipazione dei cittadini ´ Il rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente (Assessing air quality through citizen science) fornisce una panoramica dei dispositivi a basso costo per la misurazione della qualità dell’aria a disposizione di cittadini ed associazioni, ne spiega brevemente il funzionamento, l’affidabilità ed il potenziale per rispondere a domande sulla qualità dell’aria. ´ I vari tipi di strumenti presentano infatti vantaggi e svantaggi diversi e gli utenti dovrebbero essere consapevoli dei vari limiti: sebbene alcuni dispositivi siano relativamente affidabili, i sensori a basso costo possono ad esempio essere sensibili alle condizioni meteorologiche o mancare della capacità di misurare concentrazioni di inquinanti molto alte o molto basse. ´ Il rapporto sostiene come, nel prossimo futuro, il crescente numero di iniziative scientifiche dei cittadini incentrate sull’inquinamento atmosferico, unito a nuovi approcci alla digitalizzazione dei dati, potrebbe rappresentare un cambiamento di paradigma nel modo in cui viene monitorata la qualità dell’aria: una vasta rete di sensori a basso costo potrebbe infatti integrare i dati ufficiali e fornire nuovi percorsi per ottenere informazioni accurate ed in tempo reale.
  • 32. Mobilità sostenibile: cosa possono fare le amministrazioni • Intensificare l’offerta di trasporto pubblico locale, in particolar modo realizzando / potenziando sistemi su ferro (metropolitane /tranvie), ma anche rinnovando i parchi autobus e puntando alla loro elettrificazione, nonché favorendo l’intermodalità; • Favorire lo sviluppo della mobilità attiva attraverso la realizzazione di piste ciclabili, ma anche privilegiando la mobilità pedonale / ciclabile attraverso una riorganizzazione / gestione degli spazi urbani tale da “penalizzare” gli spostamenti che utilizzano i veicoli privati (ad esempio istituendo Zone 30) favorendo la coesistenza delle varie forme di spostamenti – le strade F-bis o strade ciclo-pedonali); • Favorire lo sviluppo della mobilità condivisa (car, bike, scooter, micromobilità in sharing) elettrica e anche lo sviluppo di sistemi innovativi come i Mobility as a Service (Maas); • Istituzione di aree nelle quali la circolazione dei veicoli privati è limitata, in relazione alla tipologia di motorizzazione più inquinanti e, al contempo favorire il ricambio dei veicoli circolanti in senso elettrico.
  • 34. EDILIZIA SOSTENIBILE ´ Edilizia sostenibile ed efficientamento energetico ´ Efficienza energetica degli edifici residenziali: la situazione attuale ´ Efficienza energetica degli edifici e energie rinnovabili: una strada da prendere con decisione ´ Rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente sulla necessità di decarbonizzare il riscaldamento e il raffreddamento in Europa ´ Verso edifici ad elevata efficienza energetica
  • 36. INDUSTRIA Emissioni industriali: il Consiglio e il Parlamento Europeo concordano nuove norme per ridurre le emissioni nocive dell’industria e migliorare l’accesso del pubblico alle informazioni I costi per la salute e l’ambiente derivanti dall’inquinamento atmosferico industriale in Europa
  • 37. Grazie per l’attenzione e buon lavoro!