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ELENCO DI LIBRI PER BAMBINI E
RAGAZZI
1
10 gennaio 2024
LIBRI ADATTI ANCHE A BAMBINI E ADOLESCENTI
**Alcuni dei testi citati sono libri di formazione, ma nella maggioranza i testi qui elencati sono
letteratura di evasione. tra i titoli citati diversi sono adatti ad ogni età
QUESTO DOCUMENTO È COSÌ STRUTTURATO:
- ALCUNE CITAZIONI INTRODUTTIVE SULL'IMPORTANZA DELLA LETTURA PER I
BAMBINI PIÙ SENSIBILI E SUL GRANDE VALORE CHE HANNO LE FIABE PER
BAMBINI E ADULTI
- UN UTILE ELENCO DI TITOLI CON BREVI PRESENTAZIONI
- ESEMPI DI POSSIBILI (PERSONALI) ANALISI DEL TESTO IN FORMA DISCORSIVA,
SCHEMATICA O DIALOGICA PER ALCUNI LIBRI FANTASY E NOTI ROMANZI DI
FORMAZIONE (IL CICLO DELL'EREDITÀ DI PAOLINI, IL TRONO DI SPADE DI MARTIN, IL
CANNOCCHIALE D'AMBRA DI PULLMAN E LA STORIA INFINITA DI ENDE, IL SIGNORE
DEGLI ANELLI DI TOLKIEN, LORD JIM DI CONRAD, JANE EYRE DI BRONTE E LE
AVVENTURE DI PINOCCHIO DI COLLODI)
LIBRI ADATTI ANCHE A BAMBINI E ADOLESCENTI
In un suo libro di ricordi, Boy, Dahl parla delle esperienze atroci vissute in un collegio inglese (…) L’intelligenza e la
cultura, sembra dirci l’autore, sono le uniche armi che un debole può usare contro l’ottusità, la prepotenza e la
cattiveria. Così i piccoli vincono sempre, nei suoi libri, contro i giganti, le streghe, il cieco potere degli ignoranti. Ma
sono piccoli svegli, sensibili, giusti. E un po’ magici, come Matilda. Da un’introduzione a Matilda (R. Dahl)
Se volete che un bambino sia intelligente, leggetegli delle fiabe; se volete che sia più intelligente, leggetegli altre fiabe.
(A. Einstein)
Un adulto non amato diventa un adulto deficitario (...) Il bambino nasce con l'impulso di ricercare affetto e sostegno e
con la loro necessità (...) Il danno gravissimo causato dalla mancanza di affetto è stato studiato (...) e il sistema
motivazionale dell'attaccamento è basato sulle endorfine (...) Un bambino che ascolta una fiaba in braccio al papà o alla
mamma produce endorfine (...) Le endorfine annullano il dolore, rendono il sistema immunitario invincibile e (...)
migliorano le funzioni (...) I mostri nascosti nel buio sono il rancore e la paura di non essere amati (...) e sono
inconfessabili (...) La fiaba è un posto protetto (...) dove diventa possibile provare paura e vergogna senza il timore di
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venirne travolti, senza il rischio che da quelle stesse emozioni siano travolte le relazioni fondamentali della vita (...) Il
genere fantasy è l'unico in cui si parli di morte (...) in modo adatto anche a un bambino (...) Vi compare la paura del
genocidio e che il mondo, così come lo conosciamo, possa finire (...) La comunicazione , soprattutto quella fantastica
che contiene l'immaginario collettivo, ha il valore evoluzionistico di aumentare la sopravvivenza. (S. De Mari)
Solo alcuni bambini e qualche adulto hanno una particolare predilezione per le fiabe; è inoltre una predilezione che non
si manifesta precocemente in mancanza di stimoli artificiali; comunque è certo che essa, se innata, non diminuisce ma
anzi aumenta con l'età (...) Le fiabe, tagliate fuori da un'arte pienamente adulta , finirebbero col guastarsi. La fiaba
merita di essere scritta per essere letta da adulti, i quali vi metteranno e ne ricaveranno più di quanto non possano i
bambini (...) Per i bambini è preferibile che le fiabe siano al di là piuttosto che al di qua della loro misura (...) La
fantasia (...) non reca offesa alla ragione (...) Al contrario. Più acuta e chiara è la ragione e migliore fantasia produrrà
(...) La fantasia può essere portata all'eccesso, (...) ma abusus non tollit usum. (J. R. R. Tolkien)
Il genitore che è in grado di dare ascolto al figlio e di consentirgli di esprimere i propri sentimenti lascia aperta per il
bambino la possibilità di continuare il lavoro interno e cioè il processo che consente di mentalizzare il dolore, il ricordo.
(De Intinis)
Libri e narrazioni possono facilitare la comunicazione e la circolazione delle emozioni più difficili da comunicare (...)
L'adulto deve offrire uno spazio contenitivo, protettivo e dialogante perché ogni spavento abbia la possibilità di
trasformarsi in riflessione. (P. Bastianoni)
I RACCONTI, LE FIABE E I ROMANZI CHE CONSIDERO PIÙ UTILI TRA QUELLI ADATTI AI BAMBINI:
Matilda (un racconto fondamentale per ogni bambino e ragazzo che dai familiari venga spesso incompreso e offeso e
inoltre abbandonato per molte ore a guardare la televisione o all'inattività; è un racconto sull'enorme aiuto che può
derivare dalla lettura dei libri giusti a chi è solo e da leggere presto per trarne il massimo aiuto, ignorando l'inutile film
che ne è stato tratto e che nè lo sostituisce affatto nè lo rappresenta); Pippi Calzelunghe (un libro polemico e
straordinario che potrebbe aiutare molto soprattutto chi prende troppo sul serio gli insegnanti e i benpensanti e chi tende
purtroppo a cercare una illusoria autostima attraverso i voti scolastici); Racconti dalla valle dei Mumin (una serie di
racconti davvero molto utili per gli insicuri di ogni genere sull'importanza di avere una vera casa e di essere sinceri
almeno quando è più importante esserlo); La piccola Fadette (un racconto che consiglierei a quelle bambine che, poiché
sono molto trascurate dalla famiglia e vengono trattate con indifferenza superficiale anche fuori dall'ambiente familiare,
non adeguano il proprio aspetto fisico e comportamento alle esigenze dei più); La casa desolata, Tempi difficili (un
ottimo libro per chi ha genitori che diano poca importanza al benessere derivante da rapporti incentrati sulla
condivisione/creazione di sentimenti caldi e sani e da un ambiente esteriore confortevole e accogliente); David
Copperfield; Grandi speranze (un libro sulla gratitudine e sulla generosità con un finale di grande apertura); Il circolo
Pickwick (dal capitolo 15 in poi un libro per chi conosce già alcuni degli aspetti peggiori della realtà e ha bisogno di un
sorriso non ingenuo ma caldo e di credere possibili un'allegria non vuota, generosità e fedeltà almeno in una persona e
in un rapporto); Il patto col fantasma (per accettare i ricordi più dolorosi); Richetto dal ciuffo (fiaba importante
soprattutto per chi fatica molto a comunicare ciò che pensa e sente); I cigni selvatici (idem); La sirenetta (idem e inoltre
una fiaba utile a chi si sente diverso dagli altri); Il lino (una fiaba per chi ha bisogno di un atteggiamento meno chiuso
alle possibilità del futuro); La regina delle nevi (lunga e ben scritta, è prima di tutto la fiaba per chi vede cambiare in
peggio fratelli, sorelle e compagni di gioco o ha perso l'abituale fonte di calore e serenità, purché la si legga senza
illudersi sulla possibilità che quel lieto fine sia realizzabile per tutti e sperando piuttosto di ritrovare in altri l'amore
perduto); L’abete (una fiaba utile a chi tende a illudersi); La fanciulla che calpestò il pane (una fiaba per chi, a torto o
ragione, prova rancore al punto da soffrirne e sa che il perdono non è amore); Pinocchio (un racconto per chi non sa
capire cosa desidera di più e rimanere fedele ai propri propositi); Il pazzo e la fanciulla (un bellissimo e strano racconto
per chi non è amato dai genitori biologici o adottivi, per chi è stato a lungo umiliato, per chi non sa liberarsi della
paura); La storia infinita (un ottimo libro per un bambino che ama leggere, a scuola si annoia ed è vittima di bullismo
e/o ha perso un genitore); Il signore degli anelli (un libro che chiudo sempre con una strana tristezza, e che tuttavia
continuo a rileggere e che mi accompagnerà forse negli anni); Le cronache del mondo emerso (un buon libro per chi ha
bisogno di trovare un motivo per vivere e si sente vittima del destino; contiene una scena di sesso ma è davvero solo
accennata); L’ultimo elfo (un racconto molto originale che consiglierei soprattutto agli orfani e agli esasperati dalle
pretese altrui sulla cura dell'aspetto fisico e in particolare dell'abbigliamento); il primo terzo di L'ultimo orco (un
romanzo fantasy ma a sfondo storico molto brutto nel complesso ma nella prima parte utile per chi non può contare
sull'ambiente o sui genitori per avere il necessario e per i vegetariani o aspiranti tali disposti a mettere in discussione la
propria decisione); Coraline (un racconto per chi ha a che fare con il lato oscuro dei familiari); La principessa sposa (un
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libro che aiuta a riflettere sull'ingiustizia della vita, da regalare a chi compie 10 o 11 anni); Harry Potter e l'ordine della
fenice (un libro per studenti alle prese con insegnanti inetti e aggressivi); Zanna bianca, Il lupo dei mari e Il richiamo
della foresta (purchè non letti troppo presto e per primi: a causa dei contenuti violenti rischiano di distogliere dalla
lettura per anni un bambino sensibile o sofferente); Il libro della giungla primo e secondo (sul coraggio dei diversi, è un
racconto "tonificante" e in linea con il contenuto della poesia If dello stesso autore); Il tifone, Al limite estremo, Lord
Jim e Gioventù; Huckleberry Finn (un racconto divertente e straordinario per chi deve decidere da solo tra principi
contraddittori); Piccole donne (un libro che moltissimi dicono di aver letto, ma dei cui messaggi fondamentali quasi
nessuno vuole tener conto; va letto con adeguata introduzione); Il giro del mondo in ottanta giorni (un libro per chi ha
bisogno di convincersi del valore di ciò che è imprevisto); Le tribolazioni di un cinese in Cina (un libro su come
difficoltà e rischi possano rendere più apprezzabile la vita); Il talismano; I tre moschettieri (un gran bel libro
sull'amicizia e sul pericolo che si corre fidandosi troppo presto o lasciandosi sopraffare dalla passione che non si
comprende; contiene scene di sesso solo accennate anche se non isolate); il capitolo con il dialogo di Athos e
D'Artagnan sui compensi non materiali ricevuti alle azioni rischiose e onorevoli con il tempo in Il visconte di
Bragelonne (o in Vent'anni dopo?); Balla coi lupi; Cime tempestose; Jane Eyre (un romanzo per chi ha bisogno di
contare su di sè e di sperare di ottenere molto con il tempo sia da una fermezza conquistata e mantenuta sia dalla propria
sensibilità); Il giovane Holden, Che cosa sapeva Maisie e Le belle immagini per i più grandi, forse di 12 anni. Nicholas
Nickleby e Martin Chuzzlewit, contengono descrizioni ed episodi durissimi, ma sono secondo me i più bei libri di
Dickens, perciò li consiglio almeno a chi ha più di 10 anni. Consiglio anche dello stesso autore Dombey e figlio a chi ha
almeno questa età. Martin Chuzzlewit contiene una satira mordente soprattutto nei capitoli sul viaggio in America, scene
drammatiche ed è un romanzo che rende facile vedere il valore di tutto ciò che, per quanto appaia in un primo tempo e
sia considerato dai più debole o ridicolo, finisca per splendere facendo da contraltare a un egoismo così esasperato da
poter risultare nauseante e pericoloso anche a chi, pur non assomigliando ai personaggi descritti, ha una certa
dimestichezza con ipocrisia e cinismo. Avendo letto moltissimo in tanti anni, non sono cieca ai difetti di Dickens come
artista, ma so che non è, nella maggior parte delle sue opere, minimamente paragonabile al cinico e delirante Dumas
(non lo stimo affatto), o semplicemente uno scrittore di libri per ragazzi, che non è un caso e se ne è scritto molto e si
continua a citarlo oggi (a proposito di Irving e Smith per esempio) e che conoscerlo tanto tardi non è certo stato un bene
per me. Comunque consiglio di cominciare questa lista con la letteratura inglese.
Non ho inserito in questo elenco Il piccolo principe, perchè non mi sembra un racconto incoraggiante, per quanto utile
sotto altri aspetti e bello.
Consiglio di leggere Peanuts per la prima volta da bambini, almeno dai 9-10 anni (anche se è un fumetto, lo inserisco
qui per la sua utilità e perché è ormai un classico, un po' come Mafalda, ma ancora più utile).
Le strane favole con animali come personaggi e le vicende traumatiche e le nevrosi di bambini e adolescenti descritte in
Nel fuoco (N. Evans) possono avere un effetto catartico, ma bisogna tenere presente che per alcune di esse non c'è lieto
fine e che questo libro contiene pagine molto dure. Non è facile affrontare il tema degli abusi sessuali dei genitori sui
figli e perciò segnalo insieme al romanzo Nel fuoco, anche la fiaba Pelle d'asino di Charles Perrault e i saggi Le mani
sui bambini e I quaderni delle bambine di Maria Rita Parsi. Per quanto le fiabe spesso celino nel personaggio della
matrigna cattiva quello della madre, ce ne sono in cui il tema degli abusi da parte dei genitori sui figli è esplicito come,
oltre a Pollicino, anche Hansel e Gretel e La fanciulla senza mani di Jacob e Wilhelm Grimm. Confrontate la fiaba dei
Grimm La guardiana d'oche alla fonte con Re Lear di Shakespeare.
Ci sono racconti e romanzi particolarmente utili per comprendere i bambini e ne indico qui pochi: Che cosa sapeva
Maisie (H. James); Il bambino dal cuore gentile (N. Hawthorne); i primi otto capitoli di Jane Eyre (C. Brontë); le
pagine su Mitja bambino, Kolja e il figlio di “Straccio di stoppa” in I fratelli Karamazov (F. Dostoevskij). Alcuni
romanzi sono particolarmente utili per conoscere alcune esigenze spesso volutamente ignorate delle bambine e delle
adolescenti e ne indico qui tre: La saga di Gosta Berling (S. Lagerlof) per la parte sulla “dissociazione” della ragazza
che cresce in ambienti diversi e si ammala di tifo; il primo racconto di Tutti i miei peccati (F. Jovine); I Buddenbrook (T.
Mann) per la parte su Tony durante la sua crescita e nell'età adulta; i primi capitoli di Villette (C. Brontë); i primi
capitoli e quelli XVIII, XXIV, XXVII, XXXIV e XLVII di Dombey e figlio (C. Dickens); Le belle immagini (S. de
Beauvoir).
Questo elenco rappresenta una grande opportunità nell'infanzia e nella prima fase dell'adolescenza: questi libri non
illuderanno se li accompagneranno diari di vicende reali e significative come Diario di Anna Frank e qualche buon
saggio come almeno quelli qui consigliati di Celi, Moutinot, Bettelheim, Kondo e Losier, se è troppo chiedere loro di
leggere dei libri di Milletre, Jung, Fromm, Seneca o Bacone. Rimando ancora anche a http://www.slideshare.com/guida-
per-gli-utenti-delle-biblioteche
Tra le FIABE consiglio le fiabe (Racconti di mamma oca o Fiabe) di Perrault e La bella e la bestia, nell’edizione che
trovate in biblioteca. Consiglio quelle di Andersen nonostante la morale misera e illusoria sui premi ai bambini buoni e i
continui e fuori luogo riferimenti al cristianesimo, ai quali si può del resto non badare o che si può, volendo, inserire in
un contesto più ampio e profondo. Riguardo alle fiabe di Andersen avviso che spesso non sono a lieto fine, il che a me
spiace (in Albero e foglia Tolkien scrive della grande importanza che ha il lieto fine nelle fiabe), e inoltre, come in
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genere fanno tutti i suoi lettori, sottolineo il valore di quelle incentrate sugli oggetti (soprattutto Il lino, Il soldatino di
stagno e L'abete); certamente però le sue fiabe più celebri (La regina delle nevi, La sirenetta, I cigni selvatici, Il brutto
anatroccolo) sono belle e utili, la sua La figlia del re della palude ha alcune belle pagine che si sono impresse nella mia
memoria e La fanciulla che calpestò il pane ha qualcosa che avvince nelle descrizioni della tortura e soprattutto
intuizioni rimarchevoli (quella, ad esempio, che il perdono e il compatimento di chi presagisce una nemesi nefasta per
un altro non sono amore e in particolare che le lacrime delle madri sulla natura cattiva dei figli non salvano nessuno).
Consiglio le fiabe dei fratelli Grimm, avvertendo che molte di esse sono piene di cruda violenza e di dettagli a volte
inquietanti perfino per un adulto: nel saggio Albero e foglia Tolkien spiega perché è bene per i bambini leggere le fiabe
dei Grimm in edizione integrale nonostante l'orrore che possono ispirare, e lo fa ricordandone una che è piaciuta anche a
me, Il ginepro. Il ginepro, La fanciulla senza mani, Pollicino e Hansel e Gretel dei Grimm sono importanti per
affrontare il tema degli abusi dei genitori sui figli, come Pelle d'asino di Perrault. Per aiutare chi desidera esprimere le
emozioni represse suscitate dalle violenze subite da parte dei fratelli e delle sorelle si dovrebbe rimandare a Pollicino di
Perraut o alle fiabe di Andersen, dei Grimm e di Apuleio riguardanti violenze compiute tra sorelle o sorellastre.
Confrontate le fiabe Richetto dal ciuffo e Pollicino (Perrault), La sirenetta e I cigni selvatici (Andersen) con il contenuto
di Avere o essere (Fromm) e Piccola guida per persone intelligenti che non pensano di esserlo (Millètre) oltre che con
la descrizione dei tipi di personalità e dei bambini dotati o sofferenti in Tipi psicologici e Lo sviluppo della personalità
(C. G. Jung) e in L’autostima nei bambini (Moutinot-Frascarolo): queste sono tutte letture adatte anche ai bambini di
quarta o quinta elementare, eccetto alcuni capitoli dei libri citati di Jung, che dovrebbero forse essere conosciuti con la
mediazione di un genitore prima dei 13 anni. Non ho trovato in biblioteca le Storie o Favole di Mileto (Autori Vari) e
non sono sicura che siano adatte ai bambini. Tra gli autori italiani di letteratura per l'infanzia furono autori di fiabe
Collodi (col suo stile tradusse le fiabe francesi – compresa La bella e la bestia – e le adattò all'Italia) ed E. Perodi (le
sue fiabe però mettono in scena angeli, santi e diavoli...). Tra le leggende e le fiabe di ambientazione esotica ricordo qui
Leggende groenlandesi (K.Rasmussen) e Le mie fiabe africane (N. Mandela). Simboli della trasformazione, sempre di
Jung, è utile per decodificare o contestualizzare i simboli che nelle fiabe sono più ricorrenti o significativi. Aiuta anche
leggere Donne che corrono coi lupi di Pinkola Estes, Il drago come realtà di De Mari ignorandone il paragrafo su
Pinocchio, Albero e foglia di Tolkien, il capitolo La magia della lettura in Imparare a leggere di Bettelheim e Zelan e
sfogliare i pochi capitoli pertinenti di Il linguaggio dimenticato di Fromm e quello su Efesto e Mercurio di Lezioni
americane di Calvino.
Tra I RACCONTI FANTASTICI O SIMILI ALLE FIABE RITENUTI IN GENERE, A TORTO O RAGIONE,
ADATTI AI BAMBINI, avverto che Le mille e una notte è un libro pieno di violenza fisica e verbale orribile e sadica
(spesso compiuta sulle donne fino a ucciderle) da parte di uomini e di geni (che sono in pratica quasi sempre nient’altro
che dei demoni), scene di sesso (peraltro noiose e abbastanza squallide) e lunghi e insopportabili tirate in cui si
riassume la dottrina dell’epoca, ma, se trovate le versioni modificate un tempo in Europa che l’hanno reso celebre in
occidente, forse non è sbagliato sfogliarle; altrimenti cercate nell’edizione integrale i due gruppi di novelle che
raccontano delle avventure del personaggio della ladra e di quelle del re travestito e magari anche quelle del marinaio
Sindbad (su Wikipedia trovate il riassunto delle sue avventure, utile anche per comprendere il riferimento al
personaggio in Il Conte di Montecristo). Segnalo Storie proprio così (R. Kipling). Segnalo il noto classico Le avventure
dell’ape Maia (W. Bonsels). Consiglio I viaggi di Nils Holgersson con le oche selvatiche (S. Lagerlof), il libro che
accompagnò l'infanzia dell'autore di L'anello del re Salomone. Segnalo Il segreto del bosco vecchio (D. Buzzati). Forse
questo è il paragrafo giusto dove accennare a Le avventure di Pinocchio, il bel classico di C. Collodi, che ebbe in Pipì o
lo scimmiottino color di rosa una sorta di seguito: non commettete l’errore di non leggere Pinocchio pensando di
conoscere già la vicenda, ascoltate l’album di Bennato che vi si è ispirato, informatevi su Internet su altre opere di ogni
genere in stretta relazione con questo libro e leggete delle introduzioni in biblioteca o online che ne chiariscano il
valore dal punto di vista psicologico, tenendo presente anche Simboli della trasformazione (Jung). Non fatevi
influenzare dal giudizio che Silvana De Mari dà di Pinocchio perché credo che lei non l'abbia affatto compreso e che
non conosca i libri di Jung. A proposito del capolavoro di Collodi, tenete presente comunque almeno che Pinocchio è
l’eroe che vince la ressa degli istinti (causa di continue perdite e sfortuna, un tipo di destino che Jung definì
“Heimarmene”) e una forte resistenza a maturare, cioè a liberarsi del desiderio dell’irresponsabilità infantile (il regno
delle madri, che attrae chiunque nei periodi di regressione e introversione e che con i suoi richiami intralcia di continuo,
inconsciamente, i nevrotici – è qui il Paese dei Balocchi, uno dei tanti simboli possibili dell’incesto, da intendere non
nel senso sessuale ma semplicemente come involuzione psichica, come il bloccarsi dello sviluppo del carattere): la
storia di Pinocchio è quindi quella di ogni eroe che riesce a maturare e stabilizzarsi nonostante la difficoltà di tale
processo, la storia insomma di ogni eroe dei miti e delle fiabe della tradizione, i cui frammenti ancora tornano nei nostri
sogni e incubi (infatti sono proprio motivi tipici della vicenda degli eroi la nascita dal legno, la connessa impiccagione
all’albero, il padre adottivo artigiano, il nemico presentatosi inizialmente come una seconda madre (nei miti spesso
rappresentata da terribili draghi, cavalli neri e pesci mostruosi), la trasformazione in asino, lo scorticamento come
rinascita, l’essere divorato dal pesce, la luce e il fuoco nella caverna-pesce, l’essere salvato da un altro pesce e anche la
crescita della madrina e la morte di Lucignolo, entrambe anticipatrici della trasformazione finale); per quanto riguarda i
personaggi più inquietanti di Pinocchio, vi consiglio di ripensare all’Omino di burro ogni volta che incontrate o sentite
parlare di una psicologa o di un'adulta qualunque che con fare materno invita in gruppi più o meno religiosi (e magari
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di facciata cristiana) dei ragazzi molto giovani maltrattati dai familiari o con disturbi psichici o problemi di
adattamento. Anche leggendo Le storie di Peter Pan (J. Barrie) ascoltate l’album di Edoardo Bennato che prese spunto
da questo classico per bambini e la vostra lettura acquisterà spessore (di per sé questo libro non vale molto: la sua
esaltazione dell’infanzia e il suo invito a restare bambini non sono esattamente educativi e utili nella vita...Orwell
scrisse che piuttosto che dare questo libro a dei bambini, avrebbe consigliato loro il Satyricon!). Ricordo qui i celebri
libri di L. Carroll Alice nel Paese delle Meraviglie e Alice nello specchio. Segnalo Racconti del vento del nord. Un
classico cinese per ragazzi del genere fantastico-avventuroso molto originale è Viaggio in Occidente o Lo scimmiotto
(Ch'eng-en). Consiglio i libri su Winnie the Pooh di A.A. Milne e quelli della serie Winnie the Pooh della Disney con
illustrazioni (Alla ricerca di Christopher Robin, Le avventure di Winnie the Pooh, Buon anno con Winnie the Pooh
ecc.); (i film animati su Winnie, Pimpi, Tigro, Tappo, Cangu, Ro e Cristofer Robin sono però molto più belli e utili) e la
serie dei Mumin di T. Jansson (consiglio soprattutto Racconti dalla valle dei Mumin e inoltre Magia di mezza estate). Vi
ricordo i libri Mary Poppins da cui è stato tratto il celebre film del 1964. Tra i recenti libri della Rowling (l’autrice della
saga di Harry Potter) segnalo Ickabog e Il maialino di Natale.
LIBRI CON ANIMALI COME PERSONAGGI NON ESATTAMENTE ADATTE A BAMBINI, MA ISTRUTTIVI,
sono le Favole di Esopo, quelle di Fedro e La fattoria degli animali di Orwell. Per i bambini sono preferibili le favole
di La Fontaine.
Tra i LIBRI (PREVALENTEMENTE CLASSICI) PER L’INFANZIA DEL GENERE “AVVENTUROSO” leggete
Robinson Crusoe (D. Defoe) e confrontatelo con L’isola misteriosa di J. Verne. Leggete almeno parte dell’opera di
Kipling (Il libro della giungla e Capitani coraggiosi, ma non Kim per esempio). Il primo e il secondo libro della
giungla sono realistici e interessanti nel rappresentare la psicologia di gruppo e di certi tipi umani di ogni luogo ed
epoca e sono in generale libri tonificanti e più utili di quanto comunemente si creda, perché molti di coloro che parlano
di Mowgli non hanno affatto letto i libri di Kipling incentrati su questo personaggio, noto loro solo grazie al film della
Disney, alle tradizioni degli Scout e a un passaparola vuoto. Verne ha scritto molti bei libri per ragazzi e per tutti:
evitate Ventimila leghe sotto i mari, che è scritto in una forma che lo rende molto noioso, e leggete gli altri. In dettaglio,
tra i libri di Verne appartenenti a questo genere, consiglio Il giro del modo in ottanta giorni, I figli del capitano Grant,
L’isola misteriosa e forse Un capitano di quindici anni (ha però crudi e inaspettati accenni alla schiavitù in Africa) e
Due anni di vacanza; Michele Strogoff è un libro molto apprezzato in genere, ma particolarmente ricco di episodi
drammatici; un suo libro di avventure ironico è Le tribolazioni di un cinese in Cina, su una fuga assurda; altri suoi libri
di avventure originali non molto drammatiche sono La Jangada (un romanzo adatto al massimo a dei bambini, perché
incentrato su una famiglia ideale un po' noiosa e costruito con una trama più infantile di quella di altri suoi libri) e Il
testamento di uno stravagante; un’avventura a lieto fine con scene drammatiche e con una protagonista femminile è
Mistress Branican. I libri di Verne, spesso, sono interessanti e intelligenti, perciò sono molto più utili ai bambini di
molta letteratura recente e di certi classici per l’infanzia del passato celebri grazie alla TV, perciò è triste che alcune
biblioteche centrali non ne abbiano: consigliate ai bambini di verificare online la loro presenza non solo nella biblioteca
della zona di residenza ma in quelle dei comuni vicini e abituateli a ordinare libri. Di Twain io ho trovato noioso e un
po’ ambiguo Le avventure di Tom Sawyer, ma bellissimo il libro su Huckleberry Finn e Jim che ho citato nel documento
precedente nel gruppo dei racconti e romanzi di formazione e lo affermo nonostante il finale di questo libro sia davvero
probabilmente vigliacco e noioso quanto lo ha definito Leo Marx nell'analisi in cui criticò i commenti positivi di Eliot e
Trilling (è pubblicato nell'edizione Einaudi); ricordo che esiste anche Le nuove avventure di Tom Sawyer, che a me è
piaciuto, e Vita sul Mississippi; dei racconti brevi di Twain mi è piaciuto solo Una curiosa avventura. Di Stevenson
leggete Lo strano caso del Dottor Jekyll e mister Hyde, Nei mari del Sud, i racconti brevi e lunghi come L’isola del
tesoro, nonostante la pietà assurda per il cattivo, e romanzi come La freccia nera e molti altri. Sono indecisa su Moby
Dick, nonostante il primo capitolo e diverse altre pagine meritino la lettura, ma consiglio dello stesso autore Le isole
encantadas. Benito Celeno, sempre di Melville, è un libro pieno di scene molto drammatiche. Consiglio i libri di
London Zanna Bianca, Il richiamo della foresta, La crociera dello Snark e pochi altri racconti lunghi e brevi (tra questi
ultimi a me sono piaciuti Un fuoco e Koolau il lebbroso), oltre a quelli citati nel gruppo dei romanzi e racconti di
formazione nel documento precedente. London ha scritto comunque molti libri e io non ho letto che i più noti, perciò
vi consiglio una ricerca online, tenendo però conto che i suoi libri spesso contengono descrizioni di violenze molto
sadiche, fastidiose da leggere e impossibili da dimenticare. Leggete i libri di Conrad a cominciare da Il tifone,
Gioventù, Al limite estremo, Il negro del Narciso e forse Il reietto delle isole e Specchio del mare e da quelli citati nel
gruppo sui racconti e romanzi di formazione nel documento precedente. Un classico è poi Le avventure di Robin Hood
di H. Pyle (se in biblioteca trovate solo la versione ridotta o in inglese, tenete presente che Dumas ha scritto un suo
Robin Hood): il personaggio che ha ispirato il libro è davvero esistito, ma la storia raccontata nei libri su di lui è molto
romanzata; anche i frati allegri che prestavano servizi anche spirituali nelle bande di briganti sono davvero esistiti,
come affermò Walter Scott in una nota al suo Ivanhoe, dove Robin e il suo amico frate sono due dei personaggi. Le
illusioni su cui è basata la vicenda dei romanzi e delle ballate su Robin Hood può essere confrontata con quella dura di
I masnadieri (F. Schiller), che vi accenna esplicitamente. Segnalo I pirati della Malesia e gli altri libri di E. Salgari su
Sandokan e sui corsari. Non so se a questo gruppo possa ben appartenere un noto libro di successo di A. Dumas, Kean
o genio e sregolatezza, che non ho letto ma segnalo (è incentrato sulla vita di un attore celebre nell’800). Segnalo Fuga
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dai Piombi, da Vita di G. Casanova. Informatevi sui racconti di Orellana sul Rio delle Amazzoni. Segnalo che
nell'edizione Garzanti del 1986 di Lord Jim (ancora rintracciabile in alcune librerie) trovate alla fine un prontuario dei
termini marinareschi che facilita la lettura di molti libri di avventura. Segnalo l'opera di Bulwer-Lytton, a cominciare da
Paul Clifford. Segnalo La terra rossa (Hudson) perché è un vecchio libro ancora abbastanza noto, ma avverto che non è
adatto ai bambini. Ricordo Gil Blas, il classico di Lesage. Non so se questo è il paragrafo giusto per ricordare Don
Chisciotte (Cervantes) e I viaggi di Gulliver (Swift), due classici in cui avventura e satira sono inscindibili. Tra i libri
recenti per adulti adatti anche a degli adolescenti sono molto venduti per buone ragioni i libri d’avventura di Wilbur
Smith, nonostante entrambi descrivano troppi personaggi dalle qualità ideali e i loro ancora più eccezionali incontro e
sodalizio o amicizia... Riguardo alla narrativa d'avventura di Smith, tutti i suoi libri esagerano le possibilità fisiche
umane e alcuni di essi, come per esempio La legge del deserto, semplificano troppo la soluzione a traumi e lutto, dando
la falsa impressione che si possa risolvere tutto con il denaro (pagando la psicoterapeuta con la parcella più alta e più
nota, ecc.), decidendo di non pensare al passato e sostituendo con altri chi si è perduto (facendo un altro figlio, ecc.),
mentre altri abbondano troppo di personaggi molto sgradevoli e di dettagli violenti morbosi (ad esempio quelli del ciclo
dei Courtney d'Africa tranne il quarto e tutti quelli del ciclo dei Ballantyne eccetto il primo), ma alcuni dei suoi best
seller sono davvero un aiuto prezioso e io consiglio soprattutto Gli eredi dell'Eden e tutti gli altri libri del primo ciclo
dei Courtney e poi Come il mare, L'ombra del sole, Un'aquila nel cielo e appunto Quando vola il falco e L'ultima
preda, ma apprezzo anche altri dei suoi libri con almeno un parziale lieto fine come questi.
CLASSICI E POCHI LIBRI RECENTI DEL GENERE DEL ROMANZO STORICO: Consiglio Racconto delle due
città (C. Dickens) sulla rivoluzione francese. i già citati libri di Carroll. Segnalo Le avventure di Telemaco (Fenelon) sul
regno del Re Sole. Leggete I tre moschettieri e il seguito (Vent’anni dopo e forse anche il meno riuscito Il visconte di
Bragelonne, del quale però a me è piaciuto solo il capitolo con il dialogo di Athos e D'Artagnan sui compensi ricevuti
alle azioni rischiose e onorevoli con il tempo) e confrontate I tre moschettieri e Vent’anni dopo con quanto riportano La
Rochefoucauld nelle Memorie e altri resoconti dell’epoca sulla regina Anna d’Austria, moglie di Luigi XIII, e George
Villiers, Duca di Buckingham (il dono della collana al duca da parte della regina e alcune delle conseguenze, gli intrighi
di Madame Chevreuse e la fuga di quest’ultima dopo i segnali concordati ricevuti dalla regina sono tutti fatti storici e le
figure di Villiers e Richelieu sono sotto alcuni aspetti corrispondenti a ciò che essi furono davvero; meno fedele alla
Storia il ritratto di Mazarino, per il quale rimando a Wikipedia); potreste confrontare, di Il visconte di Bragelonne,
l’episodio della maschera di ferro e i dialoghi da cui si inferisce l’accelerazione dell’evoluzione verso un potere
accentrato nello Stato moderno con quanto riportano Wikipedia e Il Re Sole (L. de Saint-Simon) su questi fatti storici,
qui molto romanzati (questo è il libro della serie meno adatto a dei lettori adulti). Il personaggio di Milady a me ricorda
l’Armida di Gerusalemme liberata (libri V e XVI), oltre che le donne descritte da Saint-Simon. Leggete Il conte di
Montecristo (ne vale la pena, perché è romanzo ben fatto che può però illudere sulle leggi naturali intese come
provvidenza divina e soprattutto sulle possibilità umane: per inserire in un contesto più ampio i riferimenti all’Oriente di
Il conte di Montecristo, leggete su Wikipedia la trama delle avventure di Sindbad il marinaio narrate in Le mille e una
notte (fortuna, ingegno e coraggio salvano e arricchiscono il marinaio come Dantes stesso) e romanzi e fiabe a sfondo
orientale come ad esempio Il talismano di Scott (per il gusto del travestimento, per la profonda conoscenza dei veleni,
contravveleni, droghe e farmaci particolari da maneggiare non senza pericolo, per la negromanzia e per il rapporto tra
vendetta e ospitalità). In generale nei libri di Dumas e Scott potete scorgere diversi dettagli e intere scene simili (in Il
talismano, il colloquio tra il re Riccardo e Berengaria mi ricorda molto quello del re Sole con la figlia della regina
Enrichetta in Il visconte di Bragelonne, inoltre lo schiavo nero muto orientale è presente in Il talismano quanto in Il
conte di Montecristo, ecc). Il conte di Montecristo si basa su una vicenda in parte realmente accaduta: provengono da un
archivio della polizia francese alcuni particolari apparentemente inverosimili, dall’incarceramento poco prima di
sposarsi, dovuto al tradimento di conoscenti in un bar e all’ambizione di un ispettore, al ritrovamento di un tesoro grazie
a un compagno di cella ormai vecchio, e alla grande vendetta dopo l’uscita dal carcere) e rispecchia la realtà anche tutto
il contesto storico delle delazioni tra rapidi e poco prevedibili cambiamenti di governo; anche i particolari sul
brigantaggio italiano non sono poi esagerati; perfino la particolare vicenda di Vampa, per quanto romanzata, non è del
tutto inverosimile o almeno fa pensare a quella di Viriato, il pastore divenuto capo di predoni e poi di un esercito in
lotta contro gli antichi romani (potete leggerne sulle note a Dei doveri di Cicerone in edizione Mondadori dal ‘91, che
fornisce peraltro indicazioni su altri personaggi della storia dell’antica Roma citati nel romanzo, come Coclite e Lucullo
per esempio); i ragazzetti straccioni a Roma compaiono in diversi libri sull’Italia dell’epoca e precedenti (fra gli altri
anche Goethe ne rimase colpito e in Viaggio in Italia ne scrisse quanto della grande diffusione della criminalità); la
descrizione del carnevale romano è abbastanza fedele alla realtà. Dumas ha scritto diversi altri romanzi storici. Di
Walter Scott consiglio Il talismano (è davvero un bel libro, anche se illude sulla nobiltà interiore delle persone, come
del resto il classico di Malory, che mi sembra uno dei libri dal quale Scott ha tratto ispirazione) e forse anche Waverley e
Ivanhoe (lo segnalo per la sua popolarità e perché nelle note contiene informazioni storiche importanti che la scuola non
fornisce): il genere è quello dei libri a sfondo storico (le note e l’introduzione bastano a inquadrare i riferimenti storici;
eventualmente tenete conto anche di ciò che ho scritto riguardo a Il conte di Montecristo). Fa parte del genere del
romanzo storico anche Quo vadis? (H. Sinkiewicz), un libro ben scritto e ricco di notizie attendibili sull’epoca
dell’imperatore romano Nerone e sui primi cristiani, ma che mi sembra inquietante nell’esaltazione assurda e colpevole
del martirio (se il punto di vista dell’autore non è questo, ciò non è abbastanza chiaro) e nella giustificazione anche da
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parte degli apostoli dell’incendio di Roma, considerato una giusta punizione dei peccati della città sebbene esso abbia
torturato e ucciso persone di ogni età, sesso e carattere. Due libri di J. Verne a sfondo storico sono Arcipelago in fiamme
(il contesto è quello della guerra d’indipendenza greca) e Avventure di un ragazzo sullo sfruttamento degli Irlandesi da
parte degli Inglesi, a proposito del quale orribili dettagli sono stati riportati da Voltaire). Le prime pagine di Mirabolanti
avventure di mastro Antifer di Verne spiegano le ragioni militari del grande terribile massacro in Egitto compiuto da
Napoleone e di cui scrisse dettagliatamente con ben altro tono Chateaubriand in Memorie dall’oltretomba. Maria Corti
e Massimo d’Azeglio hanno scritto due romanzi a sfondo storico ambientati in Italia e molto noti (almeno in alcune
regioni). Segnalo L’ultimo dei Mohicani (J. Fenimore Cooper), da cui è stato tratto il film, e inoltre Alce nero parla
(Neihardt) e Balla coi lupi (M. Blake). Tra i libri recenti la saga fantasy Il trono di spade di Martin contiene molte
informazioni storiche veritiere e dettagliate e i romanzi d’avventura di Wilbur Smith informano bene sulla storia
dell’Africa nel corso dei secoli fino all’epoca contemporanea. Evitate Romola di G. Eliot.
CLASSICI DEL GENERE EPICO-CAVALLERESCO: Segnalo Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda (T. Malory)
e La spada nella roccia (T. H. White), ma consiglio soprattutto il primo: il libro di Malory risente del carattere
dell’autore (un criminale di fatto, e forse particolarmente misogino) e del motivo per cui fu scritto (Malory cercava di
farsi liberare dal carcere e non scrisse né per il piacere di scrivere né per comunicare e “fare arte”), ma credo che sia un
bel libro (almeno nella seconda parte) e particolarmente adatto a un bambino, perché è una lunga serie di avventure
senza descrizioni e approfondimenti psicologici (impossibili da comprendere e apprezzare durante la prima infanzia).
Segnalo Gli idilli del re (A. Tennyson) su Artù e i suoi cavalieri. La leggenda su Excalibur non è la sola nel suo genere:
potete confrontarla con quella sulla “Spada di Marte” del re unno Attila e con il culto religioso delle spade di certi
popoli nomadi antichi (rimando a Wikipedia) e ricordate che i poemi epici (ad esempio l’Edda) e la letteratura fantasy
esaltano spesso delle spade magiche. Leggete La spada nella roccia dopo aver letto Re Artù e i cavalieri della Tavola
Rotonda e non prima, perché vi sono delle parodie di alcune scene descritte da Malory. Orlando furioso (L. Ariosto)
contiene anche scene inadatte ai bambini (quella in cui il vecchio e Angelica addormentata sono soli almeno non lo è di
certo) e ha due piani di lettura, per cui può essere compreso meglio da adulti o almeno da adolescenti (è in fondo una
sorta di parabola sulla vanità di molti desideri e su come la vita intera possa fuggire mentre si agisce condizionati dagli
altri e da istinti contraddittori senza comprendere la natura di ciò che si persegue, di cosa davvero si vuole e di ciò di cui
si ha realmente bisogno). Gerusalemme liberata (Tasso) contiene episodi molto belli ma secondo me è pesante se letto
per intero. Un classico è La regina delle fate (Spenser).
CLASSICI PER RAGAZZI DI ALTRO GENERE DA CONSIGLIARE (e non solo alle ragazzine) sono quelli di
Charles Dickens che purtroppo io ho conosciuto tardi e leggendo per primi quelli più citati tra i suoi romanzi – che non
sono i migliori – e del quale consiglio, oltre al citato Le due città e in ordine del valore che io vi attribuisco (le ragioni
non sono sempre quelle dei critici letterari) Martin Chuzzlewit, Nicholas Nickleby, Dombey e figlio, Il circolo Pickwick
dal capitolo 15, Il patto col fantasma, Grandi speranze, La casa desolata, David Copperfield e Tempi difficili (gli altri
suoi libri – infantili o poco incoraggianti – non mi sono piaciuti, anche se di Oliver Twist non dimenticherò il
personaggio femminile con il destino peggiore e del troppo lungo e deprimente La piccola Dorrit molto apprezzo).
Consiglio Pippi Calzelunghe (è un libro bellissimo da leggere a ogni età) e Vacanze sull’isola dei gabbiani di Astrid
Lindgren , della quale sconsiglio il resto dei racconti. Consiglio Matilda di R. Dahl, perché dà ai bambini nati nella
famiglia sbagliata proprio la base di cui hanno bisogno, anche se illude sugli incontri salvifici in cui è ragionevole
sperare e alimenta pregiudizi sui bambini maltrattati o trattati con grande incuria e disprezzo, che siano o meno
prodigio: l’emotività e le condizioni di vita sono infinitamente più determinanti delle doti intellettuali naturali e senza
ricevere da qualcuno due o tre libri davvero adatti nessun bambino può scoprire nemmeno cosa siano il piacere e
l’utilità di leggere, specialmente se soffre e è lasciato solo a mendicare sostegno da ciò che gli viene offerto e quindi da
programmi televisivi deleteri; consiglio anche Il dito magico e La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl, che ha scritto
comunque molti altri libri notissimi per bambini, da alcuni dei quali sono stati tratti dei film. Un libro per bambini
molto noto è Il Giornalino di Gian Burrasca (Vamba), che però non è granché secondo me, anzi... Consiglio Il barone
rampante di I. Calvino (da evitare gli altri suoi libri per bambini e ragazzi). Consiglio L’arpa d’erba e i racconti Un
ricordo di natale e Un natale di T. Capote, oltre ai racconti Festa di compleanno, L’albero di notte e a quelli citati nel
gruppo dei romanzi e racconti di formazione nel documento precedente. Consiglio La piccola Fadette (G. Sand) e
l'intenso e strano Il pazzo e la fanciulla (S. Lagerlof), oltre al romanzo della Lagerlof citato nel gruppo dei romanzi e
racconti di formazione nel documento precedente. Consiglio ovviamente anche Piccole donne e il seguito Piccole
donne crescono: considerate che il punto di vista dell’autrice è critico e sfavorevole ad esempio al tipo di matrimonio di
Margaret e alla scelta di Jo di sposarsi e rinunciare al proposito di mantenersi scrivendo, come, del resto, anche alla
galanteria eccessiva del nonno di Laurie e alla sua presunzione riguardo alla prima richiesta di matrimonio del figlio: è
un messaggio nascosto tra le righe, perciò dovete leggere soffermandovi a riflettere su alcuni brani in particolare
(contraddizioni evidenti nell’ambito di uno stesso capitolo e non spiegate; brevi anticipazioni di problemi; commenti
non sviluppati nella trama in modo apparentemente inspiegabile; interventi dell’autrice che spiccano per l’esagerazione;
certe affermazioni di Jo e soprattutto della ricca e bisbetica zia). Rimando alla biografia sulla Alcott. Anche I figli di Jo
aiuta a capire cosa l’autrice pensasse davvero, ma ho trovato il libro fastidiosamente noioso, superficiale e banale. Nel
seguito di questo libro sono rivelatrici le scelte delle ragazzine che studiano recitazione o medicina anziché sposarsi e il
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loro confronto con la figlia di Meg, già descritta come una bambina così stupida e insulsa da risultare del tutto
irrealistica; chiarisce bene la questione, però, specialmente l’affermazione fatta da Jo, quando afferma di essere felice di
cestinare le lettere degli ammiratori chiuse, anche se è solo una sorta di balia che dà la “pappa morale” ai giovani
americani di buona famiglia. Cuore (E. De Amicis) è un libro che va letto con cautela (rimando al paragrafo più oltre
sui libri che preferisco). Segnalo I ragazzi di via Paal (F. Molnar). Non so in che gruppo inserire Forrest Gump e Il
dono più grande, due libri per ogni età da cui sono stati tratti film ancora molto noti e apprezzati (Forrest Gump e La
vita è meravigliosa).
GENERE WESTERN: Conosco direttamente solo la serie di Tommy River (M. Milani), che può forse piacere a bambini
dei primi anni di scuola, ma non mi sembra adatta ai più grandi. Rimando a Internet.
CLASSICI SUGLI ANIMALI E SULLA NATURA: Una lettura difficile per dei bambini, ma adatta a dei ragazzi è il
terzo capitolo di Psicologia della comunicazione (P. Di Giovanni) dedicato alla comunicazione e alle capacità
relazionali e decisionali degli animali. Consiglio comunque prima di tutto di K. Lorenz L'anello del re Salomone, un
libro bellissimo in cui peraltro si dà qualche consiglio a chi non sa che animale domestico adottare. Consigli sulla scelta
dell’animale o della razza giusta per sé si trovano anche in Con i loro occhi (M. Pais). Consiglio Il maiale che cantava
alla luna. La vita emotiva degli animali da fattoria (J. M. Masson) e La felicità è un cucciolo caldo di C. Montes de
Oca. Segnalo i libri sugli animali di Roberto Marchesini e di Jennifer Archman e quelli su animali e ambiente di
Accinelli. Curiosate tra i libri del celebre Cesar Millan su come comportarsi con i propri cani e sull’equilibrio interiore.
A chi può sopportare lunghe descrizioni degli insetti consiglio dello zoologo e scrittore G. Durrell La mia famiglia e
altri animali e magari anche altri dei suoi libri su animali e natura. Consiglio i libri di M. Roland e J. Giono. È difficile
non citare Jack London e i suoi Zanna Bianca e Il richiamo della foresta anche in questo paragrafo, anche se si tratta di
narrativa. Da poco sul rapporto tra lupi e allevatori ho letto Insieme con i lupi (N. Evans), che descrive una situazione
presente nel Nordamerica, ma non dissimile da quella norvegese e probabilmente di altri luoghi. Di questo autore è
migliore e più noto L’uomo che sussurrava ai cavalli, che contiene informazioni interessanti su questi animali e sul loro
rapporto con l’uomo. Consiglio inoltre Il libro degli alberi, Il libro degli animali, il bel racconto Lettere dall'Australia
(in Il bosco degli urogalli), Inverni lontani e inoltre quello sulla caccia in ottobre di Uomini, boschi e api di M. Rigoni
Stern, un uomo la cui personalità vale la pena di conoscere e le cui descrizioni della sua sana infanzia e sana
adolescenza in alta montagna possono utilmente essere confrontate con quelle che Ignazio Silone fece del suo passato in
un paese di montagna odioso per la miseria morale e materiale irrimediabili (rimando a Fontamara e Uscita di
sicurezza). Sfogliate un’enciclopedia illustrata sugli animali. La mia Africa (K. Blixen) e l'affine Nei mari del sud (L.
Stevenson) sono libri davvero bellissimi. H. Thoreau ha scritto molti bei libri sulle sue insolite esperienze con la natura
(Walden è solo il più famoso). Segnalo Safari artico (J. Riel), che è però in molti volumi. I capitoli di Nelle terre
estreme di J. Krakauer contengono citazioni da molti libri sull'alpinismo e sulla natura (alcuni di essi sono classici e altri
sono libri recenti, tra i quali alcuni molto belli e forse tradotti tradotti in italiano e reperibili almeno in libreria).
Consiglio inoltre i libri di John Muir, Reinhold Messner e John Krakauer sulla natura e sull’alpinismo. Di John Muir
consiglio di leggere prima di tutto la recente raccolta Andare in montagna è tornare a casa. Segnalo I diari della
motocicletta (Che Guevara) e On the road (J. Kerouac). Consiglio la rivista Natural Style per conoscere altri autori e
problemi pertinenti. Le riviste In viaggio, Condè Nast Traveller e Dove spesso contengono informazioni utili e foto
davvero molto belle. I libri scritti da chi ama la montagna sono troppi perché io possa consigliarne.
Quanto al GENERE FANTASY, consiglio di leggere Cronache del mondo emerso di L. Troisi - della quale sconsiglio
però il resto della produzione - e inoltre La storia infinita e Momo di Ende, Il signore degli anelli (il cui finale si trova
in fondo all’appendice B) e Il Silmarillion di Tolkien, Queste materie oscure di Pullman, Il ciclo dell’eredità di Paolini,
Le cronache del ghiaccio e del fuoco (o almeno la serie non ancora conclusa Il trono di spade di Martin), L'ultimo elfo e
forse il primo terzo del molto meno riuscito L'ultimo orco di De Mari, Coraline e Stardust di Gaiman, Il ciclo di
Shannara di Brooks, Il viaggio di Halla di Mitchison, la saga su Harry Potter di Rowling (in particolare Harry Potter e
l'ordine della fenice) e i primi tre libri della saga di Auel ambientata nella preistoria. Rimando al paragrafo sulle fonti
psicologiche, mitologiche e storiche della letteratura fantasy e contenente l'accenno a Omelas che si trova dopo l'elenco
di racconti e romanzi di formazione nel documento precedente. Segnalo per il successo avuto la saga The Witcher (A.
Sapowsky), che però non ho letto. Non so se è il paragrafo giusto, ma inserisco qui i vendutissimi libri di E. Gnone
quali Fairy Oack, Witch e Olga di carta. Segnalo la serie di L. Berdugo. Consiglio una ricerca in libreria, in biblioteca e
online.
La saga di Martin è adatta soprattutto ad adolescenti e adulti, perché abbonda di scene molto violente, sesso e dettagli
scurrili. In generale trovo molto utile confrontare i testi fantasy con Simboli della trasformazione di Jung (per esempio il
capitolo La doppia madre con Stardust e i capitoli Simboli della madre e della rinascita, La doppia madre e Sacrificio
con La storia infinita e con Il cannocchiale d’ambra). Ritengo molto utile anche la lettura del capitolo La personalità
mana in Due testi di psicologia analitica e del capitolo La conoscenza di sé e quant’altro concerne il “passaggio
attraverso le case dei pianeti” nel primo volume di Mysterium coniunctionis, entrambi testi di Jung (Il viaggio attraverso
le case dei pianeti è utile in particolare per inquadrare meglio Sturdust, mentre La personalità mana aiuta a
comprendere La storia infinita). Leggete il saggio Il drago come realtà di De Mari, Albero e foglia di Tolkien e il
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capitolo La magia della lettura in Imparare a leggere di Bettelheim e Zelan e inoltre sfogliate i pochi capitoli
pertinenti di Il linguaggio dimenticato di Fromm, il libro della Estes Donne che corrono coi lupi, il capitolo su Efesto e
mercurio di Lezioni americane di Calvino e i libri più celebri di Milton, Scott, Dumas padre e Malory. In particolare vi
consiglio di leggere la saga di Paolini tenendo in considerazione anche la mitologia e la storia greche, celtiche e romane
antiche (notizie e compendi dei miti più noti, Vite degli uomini illustri di Nepote e La guerra gallica di Cesare) e la saga
di Martin dopo aver raccolto diverse nozioni anche sulla nostra storia (in generale) antica, moderna e contemporanea e
sulla mitologia norrena (soprattutto norvegese) e dopo aver letto almeno Nei mari del Sud di R. L. Stevenson. La saga di
J. M. Auel ha come riferimento i libri che raccolgono quanto oggi si sa e si presume delle tribù primitive vissute molte
migliaia di anni fa. Per ciò che concerne le fonti psicologiche, ricordate che è indispensabile instaurare un dialogo con il
proprio inconscio con l’osservazione e l’esperienza personali e attraverso i libri che Jung ha dedicato ai simboli
significativi e ricorrenti nelle immagini ipnagogiche sopravvenenti poco prima di addormentarsi e nei sogni notturni
(soprattutto Simboli della trasformazione e alcuni capitoli di Archetipi e inconscio collettivo, Psicologia e alchimia e
Mysterium Coniunctionis) e che bisogna considerare che questi simboli sono gli stessi codificati nei miti (pensate alla
mitologia antica greca, romana, norrena, orientale ecc. e pensate all'opera di Wagner o al Faust di Goethe), nelle fiabe
del passato (pensate a quelle di Andersen, Perrault e dei Grimm), in libri per bambini molto noti (Pinocchio di Collodi,
per esempio), in certi romanzi di formazione (come Lord Jim di Conrad) e soprattutto, appunto, nella letteratura fantasy
di Tolkien, Ende, Rowling, Pullman, Martin, Paolini, Gaiman, De Mari e Troisi.
CLASSICI DELLA FANTASCIENZA: Non so se Frankenstein (M. Shelley) si possa annoverare tra questi libri, ma lo
inserisco qui e consiglio. Cronache marziane rese celebre Bradbury prima ancora che scrivesse Fahrenheit 451, che
consiglio di confrontare con il film di Truffaut. I libri di Asimov sono molto noti, ma poco intelligenti. Molto noto è
Dune (Herbert). Erano un tempo moto letti di H. G. Wells La macchina del tempo, una serie di racconti brevi e L’uomo
invisibile e io ho da non molto terminato quest’ultimo, che mi sembra interessante anche per la critica complessa al
conformismo sociale e alla violenza sui diversi (complessa anche perché il “diverso” in questo caso è a sua volta
estremamente egoista e poco simpatico). Di Wells mi sono piaciuti tre racconti di cui non ricordo i nomi e che erano
contenuti nello stesso volume di L’uomo invisibile, e dei quali uno è incentrato sul colera, un altro su piante carnivore e
l’altro ancora su un intervento chirurgico (non posso ricercarne i titoli, perciò vi consiglio di cercarli online e leggerli
senz’altro); dello stesso autore in genere vengono consigliati anche La guerra dei mondi (il libro che un tempo fu letto
in radio e scambiato per un resoconto reale al punto che scatenò il panico per due volte in città americane), Nei giorni
della cometa, I primi uomini della luna e L’isola delle bestie. Molto noto è Dune di Herbert. Segnalo di J. Verne
Cinque giorni in pallone, Viaggio al centro della terra, L’isola a elica e Il mondo sottosopra e consiglio con calore
Dalla Terra alla Luna e Intorno alla Luna (quest’ultimo è il seguito e contiene la descrizione del viaggio: un bel libro
anche se in certi punti poco chiaro per via di formule algebriche e nozioni specialistiche incomprensibili ai profani): il
personaggio M. Ardan mi ricorda un po’ Sagrado di Dialogo sui massimi sistemi (G. Galilei); vi consiglio di
confrontare le notizie riportate in alcuni di questi libri e l'atterraggio sulla luna e su zone del sottosuolo rimaste estranee
all'evoluzione e inoltre sul paesaggio lunare e sull’aspetto del sottosuolo e del nucleo terrestre con i dati che la scienza
di oggi possiede, rintracciabili online (troverete molte notizie del primo americano atterraggio sulla luna; nel 1986 in
Romania pare sia stata rinvenuta una grotta con un lago molto in profondità dove gas e insetti sono ancora allo stato
preistorico); i capitoli finali di Il mondo di Sofia (J. Gaarder) e libri come Esplorando la terra e il cosmo (I. Asimov)
contengono nozioni comprensibili a tutti sulla formazione della vita e della Terra e su origine e aspetto dell’universo,
ma ci sono a riguardo anche libri più recenti come I misteri del tempo di Davies. Informatevi sui planetarium e sugli
"astrovillaggi" in montagna (ad esempio in Val d'Ega in Trentino), sui musei della scienza e sugli osservatori migliori
d’Europa e del mondo a partire da quelli della vicina Valencia. Sullo sfondo considerate Viaggio sulla Luna di Cyrano
de Bergerac e i viaggi sulla luna immaginati da Edgar Allan Poe, Luciano di Samosata (in Storia vera) e da R. Raspe
(in Le avventure del barone di Munchausen). Segnalo La razza ventura di E. Bulwer Lytton. Recente è Timeport di Stef
e Phare (rimando a Youtube)
CLASSICI PER DEL GENERE “AVVENTUROSO-FANTASTICO” PER ADULTI DI QUALCHE TEMPO FA: Vite
immaginarie (Schwob); La pentola dell'oro (Stephens); La nube purpurea (Shiel); Incontri con uomini straordinari
(Gurdjeff); Il monte Analogo (Deumal); L'anima della formica bianca (Marais); Flatlandia (Abbott); L'altra parte
(Kubin).
Non amo i RACCONTI INQUIETANTI del genere di quelli di Poe, ma li segnalo insieme a quelli di Gothel,
Hoffmansthal, Hoffmann, ai molti di Dino Buzzati, a Giro di vite di H. James e Manoscritto trovato a Saragozza del
coltissimo J. Potocki. Di Poe è particolarmente noto Le avventure di Gordon Pym. Hanno pagine interessanti La pelle
di zigrino (H. Balzac) e Peter Schlemihl (A. Von Chamisso). Non so se L’asino d’oro possa essere catalogato tra questi,
comunque avverto che non è adatto ai bambini, come la maggior parte di questi testi, e che esiste anche la versione di
Luciano. Diversi racconti di Stevenson sono inquietanti (sia quelli brevi che il celebre Lo strano caso del dottor Jekyll
e Mr. Hyde). Non so se è questo il luogo adatto per consigliare La metamorfosi di Kafka e altri suoi racconti e Il ritratto
di Dorian Gray (O. Wilde). Non ho letto, ma segnalo anche Il pescatore e la sua anima (O. Wilde), che probabilmente
è ben inserito in questo gruppo. Al genere gotico appartiene anche Il castello di Otranto (H. Walpole), che vale poco.
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Karen Blixen ha scritto dei noti racconti gotici. Un classico horror è Dracula (B. Stoker). Esistono raccolte di racconti
gotici e della letteratura horror di un tempo come quelle di Edizioni Integrali. Antologia del racconto fantastico di
Calvino raccoglie soprattutto racconti gotici e inquietanti dell'Ottocento.
CLASSICI DEL GIALLO: consiglio quelli di G. Simenon, perché lo ritengo un grande scrittore (amo il suo I Pitard -
non è però un giallo vero e proprio e lo consiglio soprattutto a chi apprezza Conrad - e ho apprezzato molto Le finestre
di fronte - anche questo non un giallo però e inoltre è un romanzo davvero molto deprimente) e perché della sua serie di
gialli con Maigret mi ha parlato bene il mio compagno e se ne scrive bene: su questo scrittore ho infatti letto spesso
giudizi entusiastici di persone colte, che ne mettevano in luce la capacità di scrivere gialli né banali né superficiali,
sebbene io trovo Maigret moralmente ambiguo, i personaggi interessanti ma troppo spesso squallidi (le donne nei suoi
libri in particolare pagano quasi sempre molto poco, il che non può essere un caso) e il personaggio ricorrente della
moglie del protagonista del tutto insopportabile (quando compare mi si rizzano i capelli in testa, davvero). Un altro
autore noto di gialli è Edgar Wallace, contemporaneo della celebre Agatha Christie. Autori di gialli celebri o almeno
citati nel risvolto di copertina dei classici sono Biggers, Chesterton e Van Dine. Se volete leggere qualche libro di
Camilleri, vi consiglio di cominciare da La prima indagine di Montalbano, Il ladro di merendine, La pazienza del
ragno (mi è piaciuto molto, anche se il finale non mi ha sorpreso come avrebbe dovuto), Gita a Tindari, Gli arancini e
Il campo del vasaio. l libri di Camilleri tuttavia mescolano molto la realtà - anche molto dura - con la fantasia, con
l'ideale e con le comiche esagerazioni tipiche delle commedie televisive per famiglie e non sono quindi adatti a bambini
e adolescenti se privi di sufficiente esperienza per distinguere in essi ciò che è realistico; inoltre Camilleri in genere nei
suoi libri non ha mai davvero confrontato diversi punti di vista sulle problematiche attuali complesse di cui scrive (per
esempio riguardo all'immigrazione in Italia è stato troppo parziale, al punto da stancare e istigare al massimo lo spirito
di contraddizione di chi legge i suoi libri dopo essersi informato su tutti quegli aspetti del problema che lui ha finto di
ignorare testardamente e, forse, in modo interessato e niente affatto ingenuo). Evitate in ogni caso la bruttissima e
delirante serie di racconti Un mese con Montalbano (solo un racconto - quello sull'insegnante - è valido e non vale la
pena per esso di leggere il resto dei racconti che sembrano scritti da un ubriaco o da un pazzo). Per la sua celebrità
consiglio di sfogliare Sherlock Holmes investigatore privato e altri di A. C. Doyle della ricca serie su Sherlock Holmes,
ma secondo me si tratta di una serie adatta più che altro ai bambini sui 9 o 10 anni per la curiosità che alcune avventure
"esotiche" descritte dai criminali rappresentati e gli esempi di spirito di osservazione in questa fascia di età possono
ancora destare, ma arida e moralmente ambigua; infastidisce poi il fatto che il lettore non può gareggiare con Holmes
nel rilevare dettagli utili alle indagini, dato che essi vengono descritti solo quando Holmes stesso spiega come li ha
notati e cosa possono significare...
GENERE EPICO: Passi scelti dall’Iliade (Omero); l’intera Edda poetica (in Canti degli dèi); I Nibelunghi (Canto o
Saga dei Nibelunghi); La Chanson de Roland (è un libro ben scritto, davvero da leggere); Beowful; Canti di Ossian (J.
Macpherson, nella traduzione in italiano di M. Cesarotti, che è bellissima, e magari in un’edizione che raccolga i canti
migliori). Trovate su Wikipedia i riferimenti ai miti noti dell’opera di Wagner. Informatevi sui riferimenti storici alla
battaglia di Carlo Magno della Chanson de Roland e quelli ad Attila (il re unno) nel ciclo dei Nibelunghi e dell’Edda.
Non so dove inserire Il paradiso perduto (Milton), che perciò ricordo qui e consiglio. A me sembra che il Simarillion di
J. R. R. Tolkien abbia molte affinità con i poemi epici.
CLASSICI CON NOTIZIE SULLA MITOLOGIA PAGANA CLASSICA: Consiglio La sapienza degli antichi
(Bacone) e Catasto magico (M. Corti). Non consiglio, ma segnalo Metamorfosi (Ovidio) e la poesia di Pindaro.
L’Odissea di Omero contiene molte delle scene da cui è derivata la conoscenza attuale della mitologia antica. Segnalo
Biblioteca (Pseudo-Apollodoro) e Inni omerici. In L’Asino d’oro (Apuleio) c’è una bella versione del mito di Amore e
Psiche. Segnalo le favole latine di Igino (è celebre quella su Cura).
SAGGI: Tutti i saggi che ho letto fin’ora non avevano nulla a che vedere con la letteratura di evasione, perciò non
posso dare consigli. Tuttavia mi incuriosisce e propongo Storia dei filibustieri (A. Steinbeck), sui pirati del Mar dei
Caraibi, Sir Francis Drake, la bandiera con teschio e altre curiosità simili.
BIOGRAFIE: Le biografie di scrittori di libri per ragazzi belle come romanzi sono diverse e vi consiglio una ricerca
online. Suggerisco Jules Verne, il viaggiatore della fantasia (B. Becker), se è reperibile tutt'oggi, ma è solo un esempio.
Consiglio di leggere una biografia di John Muir, magari scegliendo la prefazione di Andare in montagna è tornare a
casa, poiché raccoglie estratti di vari suoi libri.
LIBRI SU CANTAUTORI: consiglio soprattutto quelli scritti da loro stessi: due esempi sono libri che ho letto da poco:
Born to run di Bruce Springsteen e Inside Out. La prima autobiografia dei Pink Floyd di Nick Mason.
Sono molti i vari LIBRI PER BAMBINI SUI “PERCHÉ”, ovvero sulle domande da loro poste più di frequente: vi
consiglio di fare una ricerca online e chiedere in biblioteca e a qualche insegnante per sceglierne uno recente e ricco di
informazioni. Anche se non li ho letti, segnalo Le cose che...nessuno ha il coraggio di dirti prima dei 10 anni (A. Pellai
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e B. Tamborini) e Le fiabe per dirlo di Red Edizioni.
LIBRI SELF-HELP E DI PSICOLOGIA ADATTI ANCHE AI BAMBINI: Consiglio Imparare a leggere (B.
Bettelheim e K. Zelan) e Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (F. Celi). L'autostima nei
bambini (Frascarolo-Moutinot) aiuta ad affrontare i traumi dell’infanzia. Considero utili comunque soprattutto gli
esercizi per comprendere ed affermare i propri desideri contenuti sia in Come funziona la legge d’attrazione (M. J.
Losier) sia in Il magico potere del riordino (M. Kondo), quelli per concentrarsi su di sé con calma autoaccettazione
presentati in L’arte del rilassamento, della concentrazione e della meditazione (J. Levey) e quelli per rendere chiari e
precisi i propri pensieri esposti in Parlare l'italiano (E. Lombardi Vallauri). Poiché alcuni mudra e altri esercizi di
rilassamento si possono praticare a scuola senza che che gli altri lo notino, consiglio delle pagine online in proposito.
Rimando anche a http://www.slideshare.com/guida-per-gli-utenti-delle-biblioteche, anche se elenca titoli di libri adatti
soprattutto ad adolescenti e adulti.
LIBRI DI SCIENZA PER BAMBINI E RAGAZZI: Social @pagine-provette e www.chiarasegre.it e altre pagine online
simili. Consiglio una ricerca online per trovare riviste adatte. Rimando al paragrafo sui libri su natura e animali. Il
rapporto tra matematica e scienza sembra sia spiegato con chiarezza in L’incredibile storia di un fiocco di neve (E.
Ghys). Ricordo anche qui I misteri del tempo (Davies).
LIBRI SULLA CREATIVITÀ INFANTILE O CHE STIMOLANO CREATIVITÀ E INTELLIGENZA: Vi consiglio di
curiosare tra i libri con illustrazioni e le attività di Maria Rita Parsi e di fare una ricerca online, magari a partire dal suo
sito Internet. Non ho letto ma mi incuriosiscono i recenti Facciamo finta che ero (K. Owen) e Il buco con la storia (K.
Camby). Segnalo i libri gioco Maffei, di cui a volte si scrive accennando anche ai serious games dei progetti Scratch o
Ludonetwork o ai Lego Serious Play. Segnalo le analisi contenute in http://www.slideshare.com/guida-alla-scelta-dei-
libri-per-bambini-e-ragazzi.
UN MANUALE DI FILOSOFIAADATTO AGLI ADOLESCENTI: Il mondo di Sofia (J. Gaarder) e Giustizia. Il nostro
bene comune (M. Sandel), considerandoli con le dovute riserve e senso critico (considerate almeno quanto ne ho scritto
nella guida per biblioteche nel paragrafo "Saggezza" a proposito dello sbaglio di persona riguardo a Sartre del primo e
delle assurdità su aborto e pro-life del secondo). Segnalo la serie di testi liceali Il coraggio di pensare (soprattutto il
volume dedicato al periodo più recente. Segnalo Lo zen e il tiro con l’arco.
DA EVITARE, TRA I LIBRI RECENTI PER BAMBINI E RAGAZZI, sono, secondo me, i libri di M. Zimmer Bradley
(io ritengo che il livello sia quello dei romanzetti rosa Harmony e di Danielle Steel e per me il suo libro più venduto è
stato una lettura noiosissima al punto che, contro le mie abitudini, non l’ho portata a termine), tutti quelli di J. M. Auel
ambientati in epoca preistorica eccetto i primi tre per motivi simili e anche i libri di T. Pratchett (della sua produzione
consiglierei al massimo Eric, mentre gli altri, secondo me, sono merce noiosa in modo imbarazzante) e di Gramellini
(più che banale). Sconsiglio la serie Geronimo Stilton o almeno consiglio di evitare di fare leggere ai bambini troppi
libri della serie e libri analoghi. Della saga su Harry Potter consiglio soprattutto i film, perché i libri su Harry Potter
sono scritti nello stile spoglio che caratterizza purtroppo molti dei libri di oggi, e cioè sono registrazioni di fatti e tutta
azione - come li descrisse Stephen King – , senza pensieri dei personaggi riportati che non siano espressi a voce e senza
riflessioni, descrizioni significative, similitudini e altre figure retoriche che giustifichino la lettura di quel che si può
vedere e ascoltare. Sconsiglio anche Le guerre del mondo emerso (da non confondere con Cronache del mondo emerso)
di L. Troisi. Io non apprezzo i vendutissimi romanzi di Pennac. Molta della letteratura sedicente fantasy attuale è
spazzatura, perciò i consigli che do in questo ambito sono particolarmente utili a chi non ha tempo da perdere. Faccio
comunque presente che in alcune bancarelle itineranti e siti Internet trovate libri fantasy italiani pubblicati da case
editrici indipendenti (es. Acari). Credo che i libri fantasy di S. Meyer e L. Taylor facciano davvero troppa confusione tra
il bene e il male, sebbene siano molto letti.
Tra i LIBRI MOLTO LETTI DAI BAMBINI E DAI RAGAZZI UN TEMPO CHE NON CONSIGLIO DI LEGGERE,
evitate Il gobbo di Notre Dame (V. Hugo), Marcovaldo, Il cavaliere inesistente e Il visconte dimezzato (I. Calvino), Il
giardino segreto, Il piccolo lord e La piccola principessa di F. H. Burnett, Heidi (J. Spyri), Capitan Fracassa (T.
Gautier), i libri su Anna dai capelli rossi (L. Montgomery), Il mago di Oz di L. Baum (il cui messaggio è importante
tuttavia abbastanza perché consultiate Wikipedia in proposito), Le cronache di Narnia (C. S. Lewis), Pollyanna e
Pollyanna cresce (E. H. Porter), Papà Gambalunga (J. Webster), Senza famiglia (H. Malot), Pattini d’argento (M.
Mapes Dodge) e probabilmente anche i libri di G. Anguissola. Evitate Tre uomini a zonzo (J. K. Jerome), l’opera di
Gianni Rodari. Sconsiglio anche i libri di Ende, eccetto Momo e La storia infinita, e quelli di Astrid Lindgren,
eccetto Pippi Calzelunghe e Vacanze sull’isola dei gabbiani, perché gli altri suoi libri sono noiosi e uno di essi, I
fratelli Cuor di leone, pur essendo originale, incoraggia al suicidio, dato che i protagonisti bambini e fratelli si
suicidano entrambi. Un classico che vale ben poco è Il fantasma dell'Opera (Leroux). Vi ricordo nuovamente che Le
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mille e una notte non è un libro adatto ai bambini, al contrario di come credono diverse persone.
SELEZIONE DI LETTURE NELLA MAGGIORANZA INADATTE A DEI BAMBINI MA "DI FORMAZIONE" E
QUINDI UTILI ALLO SVILUPPO DELLA PERSONALITÀ: Pinocchio (C. Collodi) con Simboli della trasformazione
di Jung per riferimento; Alice nel Paese delle Meraviglie e Alice nello specchio (L. Carroll) con un'introduzione adatta
agli adulti e preferibilmente non molto recente; I cigni selvatici, La sirenetta, L’ombra, L'abete, Il lino, La regina delle
nevi e forse Il brutto anatroccolo, Il soldatino di stagno e La fanciulla che calpestò il pane (C. Andersen); Il ginepro,
Hansel e Gretel, Raperonzolo e altre fiabe dei fratelli Grimm; Richetto dal ciuffo, Pollicino e Pelle d'asino (C. Perrault);
Racconti dalla valle dei Mumin (T. Jansson); Matilda (R. Dahl); Pippi Calzelunghe (A. Lindgren); almeno il primo
Libro della giungla (R. Kipling); Zanna Bianca (J. London); Il pazzo e la fanciulla (S. Lagerlof); La principessa sposa
(W. Goldman); Il buio oltre la siepe (H. Lee); Le avventure di Huckleberry Finn (M. Twain); Jane Eyre (C. Bronte);
Giorni felici in Nel ventre della balena e altri saggi (G. Orwell); i capitoli XVIII, XXIV, XXVII, XXXIII, XXXIV, XL,
XLVII e LVI di Dombey e figlio, Martin Chuzzlewit e Nicholas Nickleby (C. Dickens); Che cosa sapeva Maisie (H.
James); Le belle immagini (S. de Beauvoir); Vacanze di Natale (W. Somerset Maugham); La rocca di Brighton (G.
Greene); la prima metà di Martin Eden (J. London); Il giovane Holden (J. D. Salinger); Nelle terre estreme (J.
Krakauer); On the road (J. Kerouac); Trainspotting (I. Welsh); La coscienza di Zeno (I. Svevo); Ritratto di un artista da
giovane (J. Joyce); forse Padre e figlio (Gosse), ma non l'ho letto; Insieme con i lupi e L'uomo che sussurrava ai
cavalli(N. Evans); Gli eredi dell'Eden e L'ultima preda (W. Smith); La mia Africa (K. Blixen); Il mondo secondo Garp
(J. Irving); La linea d’ombra e Lord Jim (J. Conrad); Il lupo dei mari (J. London); Il signore delle mosche (W.
Golding); Il bambino dal cuore gentile (N. Hawthorne); L'esclusa e Il piacere dell'onestà (L. Pirandello); Il diavolo
sulle colline (C. Pavese); il racconto Un incontro (da Gente di Dublino di J. Joyce, con note al testo edizione
Superclassici Biblioteca Universale Rizzoli); Altre voci, altre stanze, Incontro d'estate e il racconto Quando l’ultima
porta si chiude (T. Capote); i racconti Breve la vita felice di Francis Macomber, Tre giorni di burrasca, Gatto sotto la
pioggia e Le nevi del Kilimangiaro (E. Hemingway); Resurrezione (L. Tolstoj); Vino e pane e Fontamara (I. Silone), da
leggere entrambi insieme al saggio Uscita di sicurezza dello stesso autore; I Mandarini (S. De Beauvoir); Il taccuino
d'oro e Racconti africani (D. Lessing); Cronaca di una morte annunciata (G. Garcia Marquez); Ivanhoe (W. Scott);
Weir di Hermiston (R. Stevenson); Isabelle di A. Gide (evitare di identificare il punto di vista dell’autore con i
superficiali commenti della voce narrante su Isabelle); Chiedi alla polvere (J. Fante); il racconto Inviti superflui (D.
Buzzati); I Buddenbrook (T. Mann) con introduzione di Cesare Segre (necessaria perché l’autore aveva le idee confuse
su molte cose ed è bene non farsi contagiare dalla sua confusione nemmeno un po’); Madame Bovary (G. Flaubert); il
racconto Il mantello da Racconti pietroburghesi (N. Gogol); racconti 10, 11, 20 da Il crematorio di Vienna di (G.
Parise); Lettera al padre, America, Il processo, Metamorfosi (e forse i racconti Descrizione di una battaglia,
Smascherato un gabbamondo, Preparativi di nozze in campagna, Il cavaliere del secchio e magari anche Indagini di un
cane, La tana, Blumfeld, uno scapolo anzianotto) (F. Kafka); Il grande Gatsby (F. Scott Fitzgerald); Il sosia, I fratelli
Karamazov e Delitto e castigo (F. Dostoevskij); almeno il capitolo 13 di Una specie d'introduzione, i capitoli 62 e 122
di Le stesse cose ritornano e il capitolo 24 di Verso il regno millenario di L'uomo senza qualità (R. Musil), nell'edizione
Einaudi del 2014 e con l'introduzione di Marinoni; il racconto La famiglia (C. Pavese); Il bell’Antonio (V. Brancati); i
racconti Un caso pietoso, I morti in Gente di Dublino (J.Joyce) con note al testo edizione Superclassici Biblioteca
Universale Rizzoli; La prigioniera in La ricerca del tempo perduto con note al testo e introduzione, edizione Meridiani
(M. Proust); La fiera della vanità con introduzione che ne renda chiara la confusione morale e la mancanza di coerenza
e superficialità (W. M. Thackeray); Bel Ami (G. de Maupassant); Il diario di Jane Somers (D. Lessing); almeno il
primo racconto (quello con protagonista femminile) di Tutti i miei peccati (F. Jovine); forse Eugene Grandet e di certo
Papà Goriot (H. Balzac), un romanzo abietto in alcuni dei suoi messaggi, ma meritevole di essere letto per la
rappresentazione realistica di una certa società e per il tema del rapporto padre-figlio affrontato in modo tale che è
impossibile non collegare il libro al grande Re Lear di Shakespeare; L’inverno del nostro scontento (J. Steinbeck);
L’albero del maggio a Mont Wollestein (N. Hawthorne); L’asino d’oro di Apuleio.
Uno strano romanzo considerato da molti un classico e che può essere d'aiuto è La saga di Gosta Berling (S. Lagerlöf),
utile almeno per le pagine relative al personaggio della ragazza benestante che si ammala di tifo. Può essere utile
confrontare Il pazzo e la fanciulla di Lagerlof con diverse fiabe tra cui Il forno dei fratelli Grimm. Forse sono
consigliabili anche alcuni dei romanzi di G. Eliot: Silas Marner, Il mulino sulla Floss, Adam Bede e Middlemarch. Un
vecchio romanzo come Villette di C. Bronte non è, sotto alcuni aspetti, allo stesso livello dei precedenti, ma può essere
d'aiuto a bambine e ragazze per natura ipersensibili e/o introverse per la costanza e schiettezza con cui le protagoniste
fanno le loro scelte accettando come criterio guida la loro natura indipendentemente dalla diversità di tante altre ragazze
e dalle pretese che molti hanno sulle donne in genere, oltre che per la riflessione sul loro destino a volte molto difficile
(valida indipendentemente dalle conclusioni che la protagonista ne trae). Cime tempestose di E. Bronte è un bel
romanzo, ma utile al massimo nelle pagine che riguardano il rapporto della giovane Cathy con i due cugini nell'ultimo
terzo. L'albero di notte di T. Capote, come Altre voci, altre stanze, L'arpa d'erba e altri suoi racconti, può in parte essere
considerato un racconto di formazione ed essere forse utile, sebbene sia secondo me inutilmente inquietante nei suoi
eccessi. Nel fuoco (N. Evans) è un libro duro ma che può risultare catartico.
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Il tema degli abusi fisici e/o psicologici sui minori è quello principale di molte pagine dure di Dostoevskij, de
Montaigne, Apuleio e Livio. Rimando anche al paragrafo più sopra sulla narrativa e sui saggi adatti a parlare ai bambini
degli abusi sessuali o di altro genere sui minori.
Il rapporto tra genitori e figli o tra fratelli è uno dei temi principali dei più noti romanzi di George Eliot, Thomas Mann,
Fedor Dostoevskij, Charles Dickens e di altri noti autori del passato e del presente.
Sul tema dell’ereditare segnalo La casa desolata di Charles Dickens e consiglio soprattutto Il diario di Jane Somers di
Doris Lessing.
Il rapporto tra genitori e figli e quello tra fratelli sono due dei temi principali di molti capolavori del teatro da sempre e
in particolare delle tragedie e dei drammi storici della drammaturgia antica e moderna e pertanto leggerne i capolavori
può aiutare a riflettere e a parlare di alcune problematiche connesse alla crescita: le opere teatrali che più apprezzo sono
Amleto di Shakespeare, I Masnadieri (F. Schiller) e Oreste di Euripide, ma consiglio di leggere almeno anche Re Lear
ed Enrico IV di Shakespeare, Ifigenia in Aulide e altre opere di valore trovate con qualche ricerca online mirata.
Euripide ha scritto peraltro altre opere sul rapporto madre-figlio e padre-figlia. I Masnadieri e Don Carlos (F. Schiller)
sono opere molto intense e toccano i temi sempre dibattuti e dolorosi del diseredare o ignorare un figlio e
dell’abbandonare un fratello fino alle estreme conseguenze, temi affrontati con toni più lievi in Come vi piace (W.
Shakespeare). In Don Carlos (F. Schiller) il tema è forse più quello tra suddito e re che quello del rapportarsi difficile
del figlio giovane al padre invecchiato autoritario e diffidente.
Di Schiller e Shakespeare sono state queste le letture tonificanti per me insieme rispettivamente a Intrigo e amore e a
Misura per misura ed Enrico V (seguito del consigliato Enrico IV), sebbene possano deprimere alcuni e inoltre possano
illudere le persone che ancora non sanno quanto siano improbabili e rari i pentimenti dei genitori e l'equità delle
autorità. Anche il classico antico Ifigenia in Tauride ha avuto sempre su di me un simile effetto, nonostante l'atmosfera
sinistra che vi si respira.
Se avete la tendenza a illudervi e volete imparare a mantenere un atteggiamento meno infantile verso la realtà
potete trovare un certo sostegno nella lettura delle orazioni di Demostene (in particolare nei discorsi su Filippo e nelle
Filippiche vere e proprie) e in alcuni dei discorsi degli oratori e degli ambasciatori riportati in Storia della guerra del
Peloponneso (Tucidide). Forse può essere utile al riguardo anche leggere Le notti bianche (F. Dostoevskij) con
l’introduzione di Gide, da confrontare con una buona introduzione a Lettere sull’educazione estetica di Schiller.
La poesia non è probabilmente adatta a persone molto giovani, ma può contribuire a consolidare un percorso formativo
già in buona parte svolto. Dovendo considerare soprattutto il contenuto, consiglio, in quanto utile, la poesia di
Pasternak, Novalis, Thomas, Montale, Wordsworth, Keats, Kipling, Moore e Rossetti.
Vi consiglio di cominciare con romanzi che incoraggiano senza illudere troppo e senza ambiguità eccessiva come
Ritratto di un artista da giovane, L'esclusa, Il mondo secondo Garp, Nelle terre estreme, Insieme con i lupi, L'uomo che
sussurrava ai cavalli, Il taccuino d'oro, L'uomo senza qualità, L'asino d'oro, La peste, Resurrezione, Delitto e castigo e
forse Nel fuoco, La signora Dalloway, Cronaca di una morte annunciata, Vino e pane e Fontamara, cui aggiungerei La
mia Africa di Karen Blixen e Gli eredi dell'eden e gli altri libri a lieto fine di Wilbur Smith, nonostante entrambi
descrivano troppi personaggi dalle qualità ideali e i loro ancora più eccezionali incontro e sodalizio o amicizia. Il libro
per l'infanzia Matilda illude sotto diversi aspetti e tuttavia è tra i primi racconti che si dovrebbero leggere senza dubbio
e ha un valore tale che andrebbe letto forse indipendentemente dalla capacità di capire in che senso si può trovarvi del
realismo, e lo stesso vale per gli altri racconti e romanzi elencati nel paragrafo precedente adatti anche ai bambini. Per
chi impara a comprendere in profondità queste letture, non sarà poca cosa l'aiuto ricavatone. Ad esempio c'è una grande
ricchezza nascosta in Lord Jim, che vi consiglio di leggere dopo aver letto Provvidenza (Seneca), la descrizione di
funzioni mentali e tipi di persona in Tipi psicologici e le pagine sul "processo di individuazione", sui concetti di
"Ombra" (una parte dell'inconscio personale) e di "Anima" (lo strato profondo dell'inconscio collettivo nei maschi che
ha simbologia femminile) e sui simboli tradizionali del fanciullo d'oro, del serpente, della farfalla, del villaggio, del
gioiello-mandala, della pietra filosofale, del tesoro nascosto, della nave e dell'acqua di Lo sviluppo della personalità,
Simboli della trasformazione e soprattutto Archetipi e inconscio collettivo e Psicologia e alchimia (tutti e cinque libri
già citati di Jung).
I Mandarini e I fratelli Karamazov sono due dei romanzi che hanno condizionato più fortemente la mia vita e tuttavia la
loro ambiguità e amarezza mi rendono impossibile consigliarli a chi ancora non ha almeno 35 anni (da giovani è
preferibile leggerne solo alcune citazioni). Io apprezzo particolarmente L'uomo senza qualità di Musil e invito a
leggerlo per intero nell'edizione e con l'introduzione che ho consigliato per trovare le molte pagine di grande valore tra
quelle fastidiose e prolisse: alla prima lettura è meglio evitare di leggere i paragrafi confusi sull'amore per il prossimo e
i capitoli con Clarisse, Diotima e Lindner.
POCHI VECCHI FILM E SERIE TV E VIDEO INCORAGGIANTI PER ADOLESCENTI DOTATI DI SENSIBILITÀ
(DA NON CONFONDERE CON LA SUSCETTIBILITÀ!): almeno le serie TV Friends e Scrubs (quest'ultima serie
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nonostante il grave incensamento di psichiatri e addirittura antidepressivi e altre simili cadute di stile qua e là), anche se
io ho trovato spesso sia utili che rasserenanti alcuni episodi di Medicine Woman (serie tv che comprende episodi stupidi
insieme ad altri ben fatti) e l'ultima serie di un vecchio telefilm come Buffy; Gli anni in tasca (F. Truffaut); La stanza di
Marvin (J. Zaks); Buon compleanno Mr. Grape (L. Hallström); Benny e Joon (J. Chechik); Oh Serafina (A. Lattuada);
La valle dell’Eden (E. Kazan); Sul lago dorato (M. Rydell); Conflitto di classe (M. Apted); Voglia di ricominciare (film
con L. Di Caprio); Million Dollar Baby (C. Eastwood); The Millionaire (D. Boyle); La febbre (A. D’Alatri); Il laureato
(B. Levinson); La febbre del sabato sera (J. Badham); Colazione da Tiffany (B. Edwards); Io e Annie (W. Allen); La
vita è meravigliosa (F. Capra); Harvey (H. Koster); Forrest Gump (R. Zemeckis); Figli di un dio minore; forse La
famiglia Bélier (E. Lartigau); Il professore cambia scuola (O. Ayache-Vidal); Tutto quello che vuoi (F. Bruni); Quattro
minuti (C. Kraus), nonostante la grave implicita assoluzione di una SS, in linea con una moda recente e odiosa; Norma
Rae (M. Ritt); Il diavolo veste Prada (D. Frankel); Lezioni di piano (J. Campion); Farenheit 451 (F. Truffaut); Ricche e
famose (G. Cukor); Tutto su Eva (Eva contro Eva) (J. Mankiewicz); La mia vita senza me (prodotto da P. Almodovar);
Volver, Donne sull’orlo di una crisi di nervi, Legami, Il fiore del mio segreto, Tutto su mia madre e Dolor y gloria (P.
Almodovar); Harry ti presento Sally (R. Reiner); New York New York (M. Scorsese); Mediterraneo (G. Salvatores);
Luci della città (C. Chaplin); Il favoloso mondo di Amélie (J.P. Jeunet); Le ragazze dei quartieri alti (B. Yakin); ANIME
di Perché, Charlie Brown? e di ANIME di Un bambino di nome Charlie Brown; ANIME di Buon anno con Winnie the
Pooh; Mary Poppins (W. Disney); Il signore degli anelli (P. Jackson), nonostante la brutta distorsione del personaggio
di Pipino e di alcuni dei messaggi che egli veicola nel libro; Harry Potter e l’Ordine della Fenice; Coraline (T. Burton);
Inside Out (W. Disney); Momo (H. Wendlandt); [ANIME ITA] Touuch - Prendi il mondo e vai – OAV 4- CROSS
ROAD; Dumbo (W. Disney); La bella e la bestia (W. Disney); Pina (W. Wenders); The 100 most amazing
photos/places on Earth e inoltre The 100 most beautiful photos/places on Earth su You Tube. Consiglio infine il film del
1989 L'attimo fuggente a chi legga contemporaneamente Da piccole donne a L'attimo fuggente nell'introduzione a Una
passeggiata di inverno e altri scritti (H. Thoreau) in edizione Il melangolo a cura di Cesare Cata 2014... Consiglio i
bellissimi La mia Africa (S. Pollack) e Into the wild (S. Penn), nonostante il finale di entrambi possa considerarsi
incoraggiante solo dopo una certa riflessione; un film che dà un senso di speranza e ha almeno un parziale lieto fine è
L’albero di Antonia (M. Gorris), ma contiene scene così violente e deprimenti che vorrei essermi limitata a leggerne la
trama online: guardatelo se questo tipo di contenuti non rimangono a lungo nella vostra memoria (lo scopo di questa
breve selezione di film e serie TV è di dare energia, non di rattristare). È un peccato che ora non si possa più scaricare
gratuitamente quasi nulla da Internet, ma vi consiglio di cercare davvero di vedere almeno alcuni di questi film e
telefilm, perchè possono fornire un certo sostegno.
ESEMPI DI POSSIBILI (PERSONALI) ANALISI DEL TESTO IN FORMA DISCORSIVA, SCHEMATICA O
DIALOGICA PER ALCUNI LIBRI FANTASY E NOTI ROMANZI DI FORMAZIONE
IL TRONO DI SPADE (Martin)
** Per esigenze di chiarezza, ho corretto di recente questa analisi nella forma e ho anche reso espliciti i rifermenti a
quella che la precede, per quanto ciò abbia comortato la ripetizione di alcuni paragrafi nelle due analisi.
Per agevolare la comprensione di Il trono di spade, la saga fantasy di G. Martin da cui è stata tratta la nota serie
televisiva, rimando alla MITOLOGIA norrena, soprattutto vichinga: i lunghi e tetri inverni precedono di 3 anni la fine
del mondo nella mitologia del nord e sono quelli della Norvegia (per quanto Jung afferma che il nord è da sempre
ritenuto il luogo degli spiriti o di ciò che è oscuro o misterioso e molti scrittori situano a nord i regni dominati da magia
e soprannaturale) e dei miti raccolti nell’Edda di Sturluson, cui rimanda il titolo stesso, dato che nell’Edda la vita sorge
dal contrasto tra fuoco e gelo; i dèmoni al di là del muro sono i Jötunn e “l’uomo di ghiaccio” è presente nei miti
islandesi; le mura di difesa dai dèmoni sono il recinto di Vitgard (per il recinto, rimando anche all’Edda); il potere
distruttore del fuoco sui “non-morti” e quello delle armi in vetro di drago sugli “estranei” è quello dei lampi che Thor
scaglia sui Jötunn e sembra essere connesso al potere dei draghi e dei Targaryen. La forgiatura difficile, lunga e magica
della spada di Azor Ahar riprende un motivo mitologico tipico, che sta a indicare la grande difficoltà, la lentezza, la
necessità di sacrificare molta energia e domare desideri profondi e la parziale irrazionalità misteriosa di ogni vero
processo creativo di maturazione e mi ricorda in particolare le pagine dedicate alla riparazione del coltello di Will in
Queste materie oscure di Pullman, quelle in cui viene descritto come Brisingr viene forgiata in Il ciclo dell'eredità di
Paolini e in cui la spada di Bastiano rifiuta di essere estratta in La storia infinita di Ende come quella di John Snow e i
paragrafi di Simboli della trasformazione dedicati al ruolo paterno del fabbro e dell’artigiano in molti miti e fiabe:
questo capitolo vuole probabilmente significare che abbandonare definitivamente l’infanzia e acquisire il potere è un
lavoro lungo e faticoso, un lavoro che, per avere buon esito, deve assorbire tutta l’attenzione e le principali energie e
non solo una parte di esse, come invece accade in chi è pavido e rigido per via di blocchi emotivi, transfert, di una
nevrosi ancora troppo difficile da superare o di conoscenze troppo limitate (si tratta di sviluppare e stabilizzare la
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propria personalità per impedirle di cedere alle naturali tendenze alla fuga dalle responsabilità, ai desideri caotici,
all’inerzia e a una troppo duratura introversione). Anche la trasformazione della spada dell'assassinato re del Nord
Ghiaccio in altre spade striate di rosso probabilmente rappresenta il ricomporsi della vita dai frantumi e il cambiamento
di direzione dell'energia psichica ed è connessa al fatto che la personificazione del buonsenso tipica è un fabbro o un
artigiano e in tal caso richiama anche la riforgiatura della spada del re Aragorn e forse la sostituzione della spada (cfr.
con Il signore degli anelli di Tolkien) e quella di Ido (cfr. con Le cronache del mondo emerso di Troisi), oltre al fatto
che nella fantasy spesso il padre dell'eroe è un fabbricante d'armi o un artigiano (es. nella citata saga della Troisi): in
Simboli della trasformazione, Jung sottolinea l'episodio dell'opera di Wagner in cui la spada di Siegmund viene
conservata rotta per Sigfrido e infine ricomposta e, dopo aver ricordato che lo smembramento dell'eroe avviene in
alcuni miti (ad esempio in quello di Dioniso), segnala che nel Rgveda il creatore del mondo è un fabbro, che Efesto è un
dio artigiano come il padre di Adone e come Giuseppe (cfr. con miti antichi greco-latini e con la Bibbia) e che nelle
fiabe il padre dell'eroe spesso è uno spaccalegna; secondo Jung a questo motivo dello scettro rotto e della spada
riforgiata si può collegare anche il miracolo di Medea (cfr. con il relativo mito greco) e il modo in cui il mondo è tenuto
insieme da cavicchi nel Timeo di Platone. Anche la spada magica è un motivo ricorrente nella letteratura fantasy e
cavalleresca, oltre che epica (bisogna ricordare Excalibur di Re Artù e l'Edda): in particolare la spada fiammeggiante
compare anche nell’Edda e nella saga di Paolini, mentre la spada di Frodo si illumina e quella di Aragorn si chiama
"fiamma dell'occidente" in Il signore degli anelli di Tolkien e tutto ciò probabilmente perchè la potenza della libido
(quindi dell’energia inconscia in genere e non solo sessuale) è rappresentata ovviamente dalla spada infuocata (il fuoco
consente la vita e la forma della spada è fallica) come anche dai simboli correlati dei draghi, delle bevande inebrianti, di
una serie di simboli materni e cioè di nascita e rinascita (nella saga di Paolini la caverna con i cuori e le uova di drago e
l'albero di Menoa) e della danza elfica (nella saga di Paolini battere il suolo col piede ha chiaro significato sessuale e
cioè di rigenerazione psichica, come potete leggere per esempio negli scritti di Jung, il quale ricorda che era con un
altrettanto ritmico sfregamento o con la percussione che si accendeva il fuoco anticamente). Anche nell'Apocalisse dalla
bocca di Cristo esce una spada... La spada è insomma forza solare, fuoco che genera, verbo/logos, energia. La spada
infuocata esaltata dall’adoratrice del Dio della luce, come quella di Azor Ahar, è in relazione con la spada
fiammeggiante del custode di Muspell (l’antimondo ardente delle origini) nell’Edda, cioè con colui che nel mito
nordico torna alla fine del tempo per distruggere (bruciare) il mondo con un lupo e un serpente mentre sarà suonato il
corno (altro elemento ripreso in parte da Martin). Il nome della moglie uccisa da Azor Ahar per ottenere la spada magica
mi ricorda la fiaba orientale Vassilissa sull’anima femminile che ritrova e affina l’intuito, rappresentato come un fuoco
in un teschio che guida e brucia i nemici (rimando a Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estes). Forse non è
un caso che a sposarsi tra fratelli siano solo i Targaryen; anche nell'opera di Wagner Sigfrido nasce dalla sposa/sorella e,
secondo Jung, questo ne fa un Hor, un sole rinato, e infatti, se non sbaglio, Osiride sposò le sorelle e il mito egizio
solare è per sua natura in relazione con qualunque mito sui draghi, per il cui significato rimando a quanto segue e che ho
dedotto considerando soprattutto altri libri fantasy dove il drago è associato a Thor, il dio norvegese che strepita in cielo
scagliando lampi e che incarna la potenza della natura e quella dell’inconscio, il loro potere di creare e distruggere:
Nihal, cavaliere di drago in Le cronache del mondo emerso, ha un legame con un dio simile alla divinità nordica,
essendo questo personaggio per metà probabilmente Sagittario (segno legato al pianeta Giove, il dio romano che pure
scagliava saette) e venendo nel terzo libro attratta dalla statua di un dio rappresentato con saette in mano, e la
dragonessa Saphira di Paolini vola, ruggisce e sputa fuoco come questo dio e lo richiama anche nell’abitudine di bere
molti barili di idromele, una bevanda che trasmette coraggio e vitalità e a volte inebria fino alla follia proprio come la
magia e il liquore elfici e anche come certe risorse e ispirazioni messe realmente a disposizione dall’inconscio in alcuni
frangenti della vita (per altri significati da attribuire ai draghi rimando a Simboli della trasformazione di Jung). In Il
signore degli anelli di Tolkien o almeno negli antefatti del libro narrati nel Silmarillion è il dio del male a presiedere alla
formazione e alla vita del ghiaccio e del fuoco. Il nome della regina dei draghi forse vuole ricordare Deianira, la donna
rapita da un centauro della mitologia dell’antichità. L'andare errando della regina Daenerys vuole richiamare quello del
sole ed è quello del re ramingo Aragorn (l'eroe di Tolkien con la stella in fronte e la spada sfolgorante che ne illuminano
l'aspetto fosco) e di altri eroi fantasy e mitici (Gilgamesh, Dioniso, Eracle, Mithra, ecc.): secondo Jung, gli eroi
viandanti esprimono il desiderio dell'anima e della madre perduta (la pace dell'infanzia, le sorgenti dell'essere,
l'inconscio o il perduto legame con esso) e quindi rappresentano semplicemente l'esigenza dell'inconscio di essere preso
in considerazione, il che è indispensabile per una maturazione equilibrata che porti a divenire completi. Quando il drago
nero allontana Daenerys dal matrimonio deleterio con l'Arpia, la allontana dalla falsa sicurezza e dalla confusione fatta
su di sé e sul suo regnare: Jung osserva che il drago, come il cavallo nero (cfr. con l'opera di Tolkien) o il pesce
mostruoso (cfr. con Pinocchio di Collodi e con miti e fiabe), personifica in genere la resistenza alla tendenza a rimanere
bloccati dal proprio bisogno di protezione, a sua volta tipicamente simboleggiato dalla fantasia dell'incesto (immagine
del voler ritornare bambini che si manifesta col desiderio di sposare la propria madre). La piccola statura dei Figli della
foresta, l’handicap di Bran, l’aspetto del nano deforme Tyron, l’aspetto e il sesso di Brinnie e l’età e la timidezza del suo
scudiero, l'obesità e la sensibilità di Samuel, la giovane età e l’infanzia misera di figli illegittimi di re (mi riferisco
soprattutto al fabbro amico di Arya) e principi cacciati da usurpatori (le sorelle Stark e soprattutto I fratelli Targaryen) o
traditi vilmente dopo molte vittorie meritate (la morte orribile di Robb) e l'aspetto piccolo e dimesso della porta che
consente a Dany di svoltare e trovare gli Eterni nel labirinto di Piat Pree sono motivi ricorrenti nei miti dove le forze
creative sono spesso personificate da persone piccole e piccolissime (esempi tratti dalla tradizione sono nani, cabiri,
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  • 1. ELENCO DI LIBRI PER BAMBINI E RAGAZZI 1
  • 2. 10 gennaio 2024 LIBRI ADATTI ANCHE A BAMBINI E ADOLESCENTI **Alcuni dei testi citati sono libri di formazione, ma nella maggioranza i testi qui elencati sono letteratura di evasione. tra i titoli citati diversi sono adatti ad ogni età QUESTO DOCUMENTO È COSÌ STRUTTURATO: - ALCUNE CITAZIONI INTRODUTTIVE SULL'IMPORTANZA DELLA LETTURA PER I BAMBINI PIÙ SENSIBILI E SUL GRANDE VALORE CHE HANNO LE FIABE PER BAMBINI E ADULTI - UN UTILE ELENCO DI TITOLI CON BREVI PRESENTAZIONI - ESEMPI DI POSSIBILI (PERSONALI) ANALISI DEL TESTO IN FORMA DISCORSIVA, SCHEMATICA O DIALOGICA PER ALCUNI LIBRI FANTASY E NOTI ROMANZI DI FORMAZIONE (IL CICLO DELL'EREDITÀ DI PAOLINI, IL TRONO DI SPADE DI MARTIN, IL CANNOCCHIALE D'AMBRA DI PULLMAN E LA STORIA INFINITA DI ENDE, IL SIGNORE DEGLI ANELLI DI TOLKIEN, LORD JIM DI CONRAD, JANE EYRE DI BRONTE E LE AVVENTURE DI PINOCCHIO DI COLLODI) LIBRI ADATTI ANCHE A BAMBINI E ADOLESCENTI In un suo libro di ricordi, Boy, Dahl parla delle esperienze atroci vissute in un collegio inglese (…) L’intelligenza e la cultura, sembra dirci l’autore, sono le uniche armi che un debole può usare contro l’ottusità, la prepotenza e la cattiveria. Così i piccoli vincono sempre, nei suoi libri, contro i giganti, le streghe, il cieco potere degli ignoranti. Ma sono piccoli svegli, sensibili, giusti. E un po’ magici, come Matilda. Da un’introduzione a Matilda (R. Dahl) Se volete che un bambino sia intelligente, leggetegli delle fiabe; se volete che sia più intelligente, leggetegli altre fiabe. (A. Einstein) Un adulto non amato diventa un adulto deficitario (...) Il bambino nasce con l'impulso di ricercare affetto e sostegno e con la loro necessità (...) Il danno gravissimo causato dalla mancanza di affetto è stato studiato (...) e il sistema motivazionale dell'attaccamento è basato sulle endorfine (...) Un bambino che ascolta una fiaba in braccio al papà o alla mamma produce endorfine (...) Le endorfine annullano il dolore, rendono il sistema immunitario invincibile e (...) migliorano le funzioni (...) I mostri nascosti nel buio sono il rancore e la paura di non essere amati (...) e sono inconfessabili (...) La fiaba è un posto protetto (...) dove diventa possibile provare paura e vergogna senza il timore di 2
  • 3. venirne travolti, senza il rischio che da quelle stesse emozioni siano travolte le relazioni fondamentali della vita (...) Il genere fantasy è l'unico in cui si parli di morte (...) in modo adatto anche a un bambino (...) Vi compare la paura del genocidio e che il mondo, così come lo conosciamo, possa finire (...) La comunicazione , soprattutto quella fantastica che contiene l'immaginario collettivo, ha il valore evoluzionistico di aumentare la sopravvivenza. (S. De Mari) Solo alcuni bambini e qualche adulto hanno una particolare predilezione per le fiabe; è inoltre una predilezione che non si manifesta precocemente in mancanza di stimoli artificiali; comunque è certo che essa, se innata, non diminuisce ma anzi aumenta con l'età (...) Le fiabe, tagliate fuori da un'arte pienamente adulta , finirebbero col guastarsi. La fiaba merita di essere scritta per essere letta da adulti, i quali vi metteranno e ne ricaveranno più di quanto non possano i bambini (...) Per i bambini è preferibile che le fiabe siano al di là piuttosto che al di qua della loro misura (...) La fantasia (...) non reca offesa alla ragione (...) Al contrario. Più acuta e chiara è la ragione e migliore fantasia produrrà (...) La fantasia può essere portata all'eccesso, (...) ma abusus non tollit usum. (J. R. R. Tolkien) Il genitore che è in grado di dare ascolto al figlio e di consentirgli di esprimere i propri sentimenti lascia aperta per il bambino la possibilità di continuare il lavoro interno e cioè il processo che consente di mentalizzare il dolore, il ricordo. (De Intinis) Libri e narrazioni possono facilitare la comunicazione e la circolazione delle emozioni più difficili da comunicare (...) L'adulto deve offrire uno spazio contenitivo, protettivo e dialogante perché ogni spavento abbia la possibilità di trasformarsi in riflessione. (P. Bastianoni) I RACCONTI, LE FIABE E I ROMANZI CHE CONSIDERO PIÙ UTILI TRA QUELLI ADATTI AI BAMBINI: Matilda (un racconto fondamentale per ogni bambino e ragazzo che dai familiari venga spesso incompreso e offeso e inoltre abbandonato per molte ore a guardare la televisione o all'inattività; è un racconto sull'enorme aiuto che può derivare dalla lettura dei libri giusti a chi è solo e da leggere presto per trarne il massimo aiuto, ignorando l'inutile film che ne è stato tratto e che nè lo sostituisce affatto nè lo rappresenta); Pippi Calzelunghe (un libro polemico e straordinario che potrebbe aiutare molto soprattutto chi prende troppo sul serio gli insegnanti e i benpensanti e chi tende purtroppo a cercare una illusoria autostima attraverso i voti scolastici); Racconti dalla valle dei Mumin (una serie di racconti davvero molto utili per gli insicuri di ogni genere sull'importanza di avere una vera casa e di essere sinceri almeno quando è più importante esserlo); La piccola Fadette (un racconto che consiglierei a quelle bambine che, poiché sono molto trascurate dalla famiglia e vengono trattate con indifferenza superficiale anche fuori dall'ambiente familiare, non adeguano il proprio aspetto fisico e comportamento alle esigenze dei più); La casa desolata, Tempi difficili (un ottimo libro per chi ha genitori che diano poca importanza al benessere derivante da rapporti incentrati sulla condivisione/creazione di sentimenti caldi e sani e da un ambiente esteriore confortevole e accogliente); David Copperfield; Grandi speranze (un libro sulla gratitudine e sulla generosità con un finale di grande apertura); Il circolo Pickwick (dal capitolo 15 in poi un libro per chi conosce già alcuni degli aspetti peggiori della realtà e ha bisogno di un sorriso non ingenuo ma caldo e di credere possibili un'allegria non vuota, generosità e fedeltà almeno in una persona e in un rapporto); Il patto col fantasma (per accettare i ricordi più dolorosi); Richetto dal ciuffo (fiaba importante soprattutto per chi fatica molto a comunicare ciò che pensa e sente); I cigni selvatici (idem); La sirenetta (idem e inoltre una fiaba utile a chi si sente diverso dagli altri); Il lino (una fiaba per chi ha bisogno di un atteggiamento meno chiuso alle possibilità del futuro); La regina delle nevi (lunga e ben scritta, è prima di tutto la fiaba per chi vede cambiare in peggio fratelli, sorelle e compagni di gioco o ha perso l'abituale fonte di calore e serenità, purché la si legga senza illudersi sulla possibilità che quel lieto fine sia realizzabile per tutti e sperando piuttosto di ritrovare in altri l'amore perduto); L’abete (una fiaba utile a chi tende a illudersi); La fanciulla che calpestò il pane (una fiaba per chi, a torto o ragione, prova rancore al punto da soffrirne e sa che il perdono non è amore); Pinocchio (un racconto per chi non sa capire cosa desidera di più e rimanere fedele ai propri propositi); Il pazzo e la fanciulla (un bellissimo e strano racconto per chi non è amato dai genitori biologici o adottivi, per chi è stato a lungo umiliato, per chi non sa liberarsi della paura); La storia infinita (un ottimo libro per un bambino che ama leggere, a scuola si annoia ed è vittima di bullismo e/o ha perso un genitore); Il signore degli anelli (un libro che chiudo sempre con una strana tristezza, e che tuttavia continuo a rileggere e che mi accompagnerà forse negli anni); Le cronache del mondo emerso (un buon libro per chi ha bisogno di trovare un motivo per vivere e si sente vittima del destino; contiene una scena di sesso ma è davvero solo accennata); L’ultimo elfo (un racconto molto originale che consiglierei soprattutto agli orfani e agli esasperati dalle pretese altrui sulla cura dell'aspetto fisico e in particolare dell'abbigliamento); il primo terzo di L'ultimo orco (un romanzo fantasy ma a sfondo storico molto brutto nel complesso ma nella prima parte utile per chi non può contare sull'ambiente o sui genitori per avere il necessario e per i vegetariani o aspiranti tali disposti a mettere in discussione la propria decisione); Coraline (un racconto per chi ha a che fare con il lato oscuro dei familiari); La principessa sposa (un 3
  • 4. libro che aiuta a riflettere sull'ingiustizia della vita, da regalare a chi compie 10 o 11 anni); Harry Potter e l'ordine della fenice (un libro per studenti alle prese con insegnanti inetti e aggressivi); Zanna bianca, Il lupo dei mari e Il richiamo della foresta (purchè non letti troppo presto e per primi: a causa dei contenuti violenti rischiano di distogliere dalla lettura per anni un bambino sensibile o sofferente); Il libro della giungla primo e secondo (sul coraggio dei diversi, è un racconto "tonificante" e in linea con il contenuto della poesia If dello stesso autore); Il tifone, Al limite estremo, Lord Jim e Gioventù; Huckleberry Finn (un racconto divertente e straordinario per chi deve decidere da solo tra principi contraddittori); Piccole donne (un libro che moltissimi dicono di aver letto, ma dei cui messaggi fondamentali quasi nessuno vuole tener conto; va letto con adeguata introduzione); Il giro del mondo in ottanta giorni (un libro per chi ha bisogno di convincersi del valore di ciò che è imprevisto); Le tribolazioni di un cinese in Cina (un libro su come difficoltà e rischi possano rendere più apprezzabile la vita); Il talismano; I tre moschettieri (un gran bel libro sull'amicizia e sul pericolo che si corre fidandosi troppo presto o lasciandosi sopraffare dalla passione che non si comprende; contiene scene di sesso solo accennate anche se non isolate); il capitolo con il dialogo di Athos e D'Artagnan sui compensi non materiali ricevuti alle azioni rischiose e onorevoli con il tempo in Il visconte di Bragelonne (o in Vent'anni dopo?); Balla coi lupi; Cime tempestose; Jane Eyre (un romanzo per chi ha bisogno di contare su di sè e di sperare di ottenere molto con il tempo sia da una fermezza conquistata e mantenuta sia dalla propria sensibilità); Il giovane Holden, Che cosa sapeva Maisie e Le belle immagini per i più grandi, forse di 12 anni. Nicholas Nickleby e Martin Chuzzlewit, contengono descrizioni ed episodi durissimi, ma sono secondo me i più bei libri di Dickens, perciò li consiglio almeno a chi ha più di 10 anni. Consiglio anche dello stesso autore Dombey e figlio a chi ha almeno questa età. Martin Chuzzlewit contiene una satira mordente soprattutto nei capitoli sul viaggio in America, scene drammatiche ed è un romanzo che rende facile vedere il valore di tutto ciò che, per quanto appaia in un primo tempo e sia considerato dai più debole o ridicolo, finisca per splendere facendo da contraltare a un egoismo così esasperato da poter risultare nauseante e pericoloso anche a chi, pur non assomigliando ai personaggi descritti, ha una certa dimestichezza con ipocrisia e cinismo. Avendo letto moltissimo in tanti anni, non sono cieca ai difetti di Dickens come artista, ma so che non è, nella maggior parte delle sue opere, minimamente paragonabile al cinico e delirante Dumas (non lo stimo affatto), o semplicemente uno scrittore di libri per ragazzi, che non è un caso e se ne è scritto molto e si continua a citarlo oggi (a proposito di Irving e Smith per esempio) e che conoscerlo tanto tardi non è certo stato un bene per me. Comunque consiglio di cominciare questa lista con la letteratura inglese. Non ho inserito in questo elenco Il piccolo principe, perchè non mi sembra un racconto incoraggiante, per quanto utile sotto altri aspetti e bello. Consiglio di leggere Peanuts per la prima volta da bambini, almeno dai 9-10 anni (anche se è un fumetto, lo inserisco qui per la sua utilità e perché è ormai un classico, un po' come Mafalda, ma ancora più utile). Le strane favole con animali come personaggi e le vicende traumatiche e le nevrosi di bambini e adolescenti descritte in Nel fuoco (N. Evans) possono avere un effetto catartico, ma bisogna tenere presente che per alcune di esse non c'è lieto fine e che questo libro contiene pagine molto dure. Non è facile affrontare il tema degli abusi sessuali dei genitori sui figli e perciò segnalo insieme al romanzo Nel fuoco, anche la fiaba Pelle d'asino di Charles Perrault e i saggi Le mani sui bambini e I quaderni delle bambine di Maria Rita Parsi. Per quanto le fiabe spesso celino nel personaggio della matrigna cattiva quello della madre, ce ne sono in cui il tema degli abusi da parte dei genitori sui figli è esplicito come, oltre a Pollicino, anche Hansel e Gretel e La fanciulla senza mani di Jacob e Wilhelm Grimm. Confrontate la fiaba dei Grimm La guardiana d'oche alla fonte con Re Lear di Shakespeare. Ci sono racconti e romanzi particolarmente utili per comprendere i bambini e ne indico qui pochi: Che cosa sapeva Maisie (H. James); Il bambino dal cuore gentile (N. Hawthorne); i primi otto capitoli di Jane Eyre (C. Brontë); le pagine su Mitja bambino, Kolja e il figlio di “Straccio di stoppa” in I fratelli Karamazov (F. Dostoevskij). Alcuni romanzi sono particolarmente utili per conoscere alcune esigenze spesso volutamente ignorate delle bambine e delle adolescenti e ne indico qui tre: La saga di Gosta Berling (S. Lagerlof) per la parte sulla “dissociazione” della ragazza che cresce in ambienti diversi e si ammala di tifo; il primo racconto di Tutti i miei peccati (F. Jovine); I Buddenbrook (T. Mann) per la parte su Tony durante la sua crescita e nell'età adulta; i primi capitoli di Villette (C. Brontë); i primi capitoli e quelli XVIII, XXIV, XXVII, XXXIV e XLVII di Dombey e figlio (C. Dickens); Le belle immagini (S. de Beauvoir). Questo elenco rappresenta una grande opportunità nell'infanzia e nella prima fase dell'adolescenza: questi libri non illuderanno se li accompagneranno diari di vicende reali e significative come Diario di Anna Frank e qualche buon saggio come almeno quelli qui consigliati di Celi, Moutinot, Bettelheim, Kondo e Losier, se è troppo chiedere loro di leggere dei libri di Milletre, Jung, Fromm, Seneca o Bacone. Rimando ancora anche a http://www.slideshare.com/guida- per-gli-utenti-delle-biblioteche Tra le FIABE consiglio le fiabe (Racconti di mamma oca o Fiabe) di Perrault e La bella e la bestia, nell’edizione che trovate in biblioteca. Consiglio quelle di Andersen nonostante la morale misera e illusoria sui premi ai bambini buoni e i continui e fuori luogo riferimenti al cristianesimo, ai quali si può del resto non badare o che si può, volendo, inserire in un contesto più ampio e profondo. Riguardo alle fiabe di Andersen avviso che spesso non sono a lieto fine, il che a me spiace (in Albero e foglia Tolkien scrive della grande importanza che ha il lieto fine nelle fiabe), e inoltre, come in 4
  • 5. genere fanno tutti i suoi lettori, sottolineo il valore di quelle incentrate sugli oggetti (soprattutto Il lino, Il soldatino di stagno e L'abete); certamente però le sue fiabe più celebri (La regina delle nevi, La sirenetta, I cigni selvatici, Il brutto anatroccolo) sono belle e utili, la sua La figlia del re della palude ha alcune belle pagine che si sono impresse nella mia memoria e La fanciulla che calpestò il pane ha qualcosa che avvince nelle descrizioni della tortura e soprattutto intuizioni rimarchevoli (quella, ad esempio, che il perdono e il compatimento di chi presagisce una nemesi nefasta per un altro non sono amore e in particolare che le lacrime delle madri sulla natura cattiva dei figli non salvano nessuno). Consiglio le fiabe dei fratelli Grimm, avvertendo che molte di esse sono piene di cruda violenza e di dettagli a volte inquietanti perfino per un adulto: nel saggio Albero e foglia Tolkien spiega perché è bene per i bambini leggere le fiabe dei Grimm in edizione integrale nonostante l'orrore che possono ispirare, e lo fa ricordandone una che è piaciuta anche a me, Il ginepro. Il ginepro, La fanciulla senza mani, Pollicino e Hansel e Gretel dei Grimm sono importanti per affrontare il tema degli abusi dei genitori sui figli, come Pelle d'asino di Perrault. Per aiutare chi desidera esprimere le emozioni represse suscitate dalle violenze subite da parte dei fratelli e delle sorelle si dovrebbe rimandare a Pollicino di Perraut o alle fiabe di Andersen, dei Grimm e di Apuleio riguardanti violenze compiute tra sorelle o sorellastre. Confrontate le fiabe Richetto dal ciuffo e Pollicino (Perrault), La sirenetta e I cigni selvatici (Andersen) con il contenuto di Avere o essere (Fromm) e Piccola guida per persone intelligenti che non pensano di esserlo (Millètre) oltre che con la descrizione dei tipi di personalità e dei bambini dotati o sofferenti in Tipi psicologici e Lo sviluppo della personalità (C. G. Jung) e in L’autostima nei bambini (Moutinot-Frascarolo): queste sono tutte letture adatte anche ai bambini di quarta o quinta elementare, eccetto alcuni capitoli dei libri citati di Jung, che dovrebbero forse essere conosciuti con la mediazione di un genitore prima dei 13 anni. Non ho trovato in biblioteca le Storie o Favole di Mileto (Autori Vari) e non sono sicura che siano adatte ai bambini. Tra gli autori italiani di letteratura per l'infanzia furono autori di fiabe Collodi (col suo stile tradusse le fiabe francesi – compresa La bella e la bestia – e le adattò all'Italia) ed E. Perodi (le sue fiabe però mettono in scena angeli, santi e diavoli...). Tra le leggende e le fiabe di ambientazione esotica ricordo qui Leggende groenlandesi (K.Rasmussen) e Le mie fiabe africane (N. Mandela). Simboli della trasformazione, sempre di Jung, è utile per decodificare o contestualizzare i simboli che nelle fiabe sono più ricorrenti o significativi. Aiuta anche leggere Donne che corrono coi lupi di Pinkola Estes, Il drago come realtà di De Mari ignorandone il paragrafo su Pinocchio, Albero e foglia di Tolkien, il capitolo La magia della lettura in Imparare a leggere di Bettelheim e Zelan e sfogliare i pochi capitoli pertinenti di Il linguaggio dimenticato di Fromm e quello su Efesto e Mercurio di Lezioni americane di Calvino. Tra I RACCONTI FANTASTICI O SIMILI ALLE FIABE RITENUTI IN GENERE, A TORTO O RAGIONE, ADATTI AI BAMBINI, avverto che Le mille e una notte è un libro pieno di violenza fisica e verbale orribile e sadica (spesso compiuta sulle donne fino a ucciderle) da parte di uomini e di geni (che sono in pratica quasi sempre nient’altro che dei demoni), scene di sesso (peraltro noiose e abbastanza squallide) e lunghi e insopportabili tirate in cui si riassume la dottrina dell’epoca, ma, se trovate le versioni modificate un tempo in Europa che l’hanno reso celebre in occidente, forse non è sbagliato sfogliarle; altrimenti cercate nell’edizione integrale i due gruppi di novelle che raccontano delle avventure del personaggio della ladra e di quelle del re travestito e magari anche quelle del marinaio Sindbad (su Wikipedia trovate il riassunto delle sue avventure, utile anche per comprendere il riferimento al personaggio in Il Conte di Montecristo). Segnalo Storie proprio così (R. Kipling). Segnalo il noto classico Le avventure dell’ape Maia (W. Bonsels). Consiglio I viaggi di Nils Holgersson con le oche selvatiche (S. Lagerlof), il libro che accompagnò l'infanzia dell'autore di L'anello del re Salomone. Segnalo Il segreto del bosco vecchio (D. Buzzati). Forse questo è il paragrafo giusto dove accennare a Le avventure di Pinocchio, il bel classico di C. Collodi, che ebbe in Pipì o lo scimmiottino color di rosa una sorta di seguito: non commettete l’errore di non leggere Pinocchio pensando di conoscere già la vicenda, ascoltate l’album di Bennato che vi si è ispirato, informatevi su Internet su altre opere di ogni genere in stretta relazione con questo libro e leggete delle introduzioni in biblioteca o online che ne chiariscano il valore dal punto di vista psicologico, tenendo presente anche Simboli della trasformazione (Jung). Non fatevi influenzare dal giudizio che Silvana De Mari dà di Pinocchio perché credo che lei non l'abbia affatto compreso e che non conosca i libri di Jung. A proposito del capolavoro di Collodi, tenete presente comunque almeno che Pinocchio è l’eroe che vince la ressa degli istinti (causa di continue perdite e sfortuna, un tipo di destino che Jung definì “Heimarmene”) e una forte resistenza a maturare, cioè a liberarsi del desiderio dell’irresponsabilità infantile (il regno delle madri, che attrae chiunque nei periodi di regressione e introversione e che con i suoi richiami intralcia di continuo, inconsciamente, i nevrotici – è qui il Paese dei Balocchi, uno dei tanti simboli possibili dell’incesto, da intendere non nel senso sessuale ma semplicemente come involuzione psichica, come il bloccarsi dello sviluppo del carattere): la storia di Pinocchio è quindi quella di ogni eroe che riesce a maturare e stabilizzarsi nonostante la difficoltà di tale processo, la storia insomma di ogni eroe dei miti e delle fiabe della tradizione, i cui frammenti ancora tornano nei nostri sogni e incubi (infatti sono proprio motivi tipici della vicenda degli eroi la nascita dal legno, la connessa impiccagione all’albero, il padre adottivo artigiano, il nemico presentatosi inizialmente come una seconda madre (nei miti spesso rappresentata da terribili draghi, cavalli neri e pesci mostruosi), la trasformazione in asino, lo scorticamento come rinascita, l’essere divorato dal pesce, la luce e il fuoco nella caverna-pesce, l’essere salvato da un altro pesce e anche la crescita della madrina e la morte di Lucignolo, entrambe anticipatrici della trasformazione finale); per quanto riguarda i personaggi più inquietanti di Pinocchio, vi consiglio di ripensare all’Omino di burro ogni volta che incontrate o sentite parlare di una psicologa o di un'adulta qualunque che con fare materno invita in gruppi più o meno religiosi (e magari 5
  • 6. di facciata cristiana) dei ragazzi molto giovani maltrattati dai familiari o con disturbi psichici o problemi di adattamento. Anche leggendo Le storie di Peter Pan (J. Barrie) ascoltate l’album di Edoardo Bennato che prese spunto da questo classico per bambini e la vostra lettura acquisterà spessore (di per sé questo libro non vale molto: la sua esaltazione dell’infanzia e il suo invito a restare bambini non sono esattamente educativi e utili nella vita...Orwell scrisse che piuttosto che dare questo libro a dei bambini, avrebbe consigliato loro il Satyricon!). Ricordo qui i celebri libri di L. Carroll Alice nel Paese delle Meraviglie e Alice nello specchio. Segnalo Racconti del vento del nord. Un classico cinese per ragazzi del genere fantastico-avventuroso molto originale è Viaggio in Occidente o Lo scimmiotto (Ch'eng-en). Consiglio i libri su Winnie the Pooh di A.A. Milne e quelli della serie Winnie the Pooh della Disney con illustrazioni (Alla ricerca di Christopher Robin, Le avventure di Winnie the Pooh, Buon anno con Winnie the Pooh ecc.); (i film animati su Winnie, Pimpi, Tigro, Tappo, Cangu, Ro e Cristofer Robin sono però molto più belli e utili) e la serie dei Mumin di T. Jansson (consiglio soprattutto Racconti dalla valle dei Mumin e inoltre Magia di mezza estate). Vi ricordo i libri Mary Poppins da cui è stato tratto il celebre film del 1964. Tra i recenti libri della Rowling (l’autrice della saga di Harry Potter) segnalo Ickabog e Il maialino di Natale. LIBRI CON ANIMALI COME PERSONAGGI NON ESATTAMENTE ADATTE A BAMBINI, MA ISTRUTTIVI, sono le Favole di Esopo, quelle di Fedro e La fattoria degli animali di Orwell. Per i bambini sono preferibili le favole di La Fontaine. Tra i LIBRI (PREVALENTEMENTE CLASSICI) PER L’INFANZIA DEL GENERE “AVVENTUROSO” leggete Robinson Crusoe (D. Defoe) e confrontatelo con L’isola misteriosa di J. Verne. Leggete almeno parte dell’opera di Kipling (Il libro della giungla e Capitani coraggiosi, ma non Kim per esempio). Il primo e il secondo libro della giungla sono realistici e interessanti nel rappresentare la psicologia di gruppo e di certi tipi umani di ogni luogo ed epoca e sono in generale libri tonificanti e più utili di quanto comunemente si creda, perché molti di coloro che parlano di Mowgli non hanno affatto letto i libri di Kipling incentrati su questo personaggio, noto loro solo grazie al film della Disney, alle tradizioni degli Scout e a un passaparola vuoto. Verne ha scritto molti bei libri per ragazzi e per tutti: evitate Ventimila leghe sotto i mari, che è scritto in una forma che lo rende molto noioso, e leggete gli altri. In dettaglio, tra i libri di Verne appartenenti a questo genere, consiglio Il giro del modo in ottanta giorni, I figli del capitano Grant, L’isola misteriosa e forse Un capitano di quindici anni (ha però crudi e inaspettati accenni alla schiavitù in Africa) e Due anni di vacanza; Michele Strogoff è un libro molto apprezzato in genere, ma particolarmente ricco di episodi drammatici; un suo libro di avventure ironico è Le tribolazioni di un cinese in Cina, su una fuga assurda; altri suoi libri di avventure originali non molto drammatiche sono La Jangada (un romanzo adatto al massimo a dei bambini, perché incentrato su una famiglia ideale un po' noiosa e costruito con una trama più infantile di quella di altri suoi libri) e Il testamento di uno stravagante; un’avventura a lieto fine con scene drammatiche e con una protagonista femminile è Mistress Branican. I libri di Verne, spesso, sono interessanti e intelligenti, perciò sono molto più utili ai bambini di molta letteratura recente e di certi classici per l’infanzia del passato celebri grazie alla TV, perciò è triste che alcune biblioteche centrali non ne abbiano: consigliate ai bambini di verificare online la loro presenza non solo nella biblioteca della zona di residenza ma in quelle dei comuni vicini e abituateli a ordinare libri. Di Twain io ho trovato noioso e un po’ ambiguo Le avventure di Tom Sawyer, ma bellissimo il libro su Huckleberry Finn e Jim che ho citato nel documento precedente nel gruppo dei racconti e romanzi di formazione e lo affermo nonostante il finale di questo libro sia davvero probabilmente vigliacco e noioso quanto lo ha definito Leo Marx nell'analisi in cui criticò i commenti positivi di Eliot e Trilling (è pubblicato nell'edizione Einaudi); ricordo che esiste anche Le nuove avventure di Tom Sawyer, che a me è piaciuto, e Vita sul Mississippi; dei racconti brevi di Twain mi è piaciuto solo Una curiosa avventura. Di Stevenson leggete Lo strano caso del Dottor Jekyll e mister Hyde, Nei mari del Sud, i racconti brevi e lunghi come L’isola del tesoro, nonostante la pietà assurda per il cattivo, e romanzi come La freccia nera e molti altri. Sono indecisa su Moby Dick, nonostante il primo capitolo e diverse altre pagine meritino la lettura, ma consiglio dello stesso autore Le isole encantadas. Benito Celeno, sempre di Melville, è un libro pieno di scene molto drammatiche. Consiglio i libri di London Zanna Bianca, Il richiamo della foresta, La crociera dello Snark e pochi altri racconti lunghi e brevi (tra questi ultimi a me sono piaciuti Un fuoco e Koolau il lebbroso), oltre a quelli citati nel gruppo dei romanzi e racconti di formazione nel documento precedente. London ha scritto comunque molti libri e io non ho letto che i più noti, perciò vi consiglio una ricerca online, tenendo però conto che i suoi libri spesso contengono descrizioni di violenze molto sadiche, fastidiose da leggere e impossibili da dimenticare. Leggete i libri di Conrad a cominciare da Il tifone, Gioventù, Al limite estremo, Il negro del Narciso e forse Il reietto delle isole e Specchio del mare e da quelli citati nel gruppo sui racconti e romanzi di formazione nel documento precedente. Un classico è poi Le avventure di Robin Hood di H. Pyle (se in biblioteca trovate solo la versione ridotta o in inglese, tenete presente che Dumas ha scritto un suo Robin Hood): il personaggio che ha ispirato il libro è davvero esistito, ma la storia raccontata nei libri su di lui è molto romanzata; anche i frati allegri che prestavano servizi anche spirituali nelle bande di briganti sono davvero esistiti, come affermò Walter Scott in una nota al suo Ivanhoe, dove Robin e il suo amico frate sono due dei personaggi. Le illusioni su cui è basata la vicenda dei romanzi e delle ballate su Robin Hood può essere confrontata con quella dura di I masnadieri (F. Schiller), che vi accenna esplicitamente. Segnalo I pirati della Malesia e gli altri libri di E. Salgari su Sandokan e sui corsari. Non so se a questo gruppo possa ben appartenere un noto libro di successo di A. Dumas, Kean o genio e sregolatezza, che non ho letto ma segnalo (è incentrato sulla vita di un attore celebre nell’800). Segnalo Fuga 6
  • 7. dai Piombi, da Vita di G. Casanova. Informatevi sui racconti di Orellana sul Rio delle Amazzoni. Segnalo che nell'edizione Garzanti del 1986 di Lord Jim (ancora rintracciabile in alcune librerie) trovate alla fine un prontuario dei termini marinareschi che facilita la lettura di molti libri di avventura. Segnalo l'opera di Bulwer-Lytton, a cominciare da Paul Clifford. Segnalo La terra rossa (Hudson) perché è un vecchio libro ancora abbastanza noto, ma avverto che non è adatto ai bambini. Ricordo Gil Blas, il classico di Lesage. Non so se questo è il paragrafo giusto per ricordare Don Chisciotte (Cervantes) e I viaggi di Gulliver (Swift), due classici in cui avventura e satira sono inscindibili. Tra i libri recenti per adulti adatti anche a degli adolescenti sono molto venduti per buone ragioni i libri d’avventura di Wilbur Smith, nonostante entrambi descrivano troppi personaggi dalle qualità ideali e i loro ancora più eccezionali incontro e sodalizio o amicizia... Riguardo alla narrativa d'avventura di Smith, tutti i suoi libri esagerano le possibilità fisiche umane e alcuni di essi, come per esempio La legge del deserto, semplificano troppo la soluzione a traumi e lutto, dando la falsa impressione che si possa risolvere tutto con il denaro (pagando la psicoterapeuta con la parcella più alta e più nota, ecc.), decidendo di non pensare al passato e sostituendo con altri chi si è perduto (facendo un altro figlio, ecc.), mentre altri abbondano troppo di personaggi molto sgradevoli e di dettagli violenti morbosi (ad esempio quelli del ciclo dei Courtney d'Africa tranne il quarto e tutti quelli del ciclo dei Ballantyne eccetto il primo), ma alcuni dei suoi best seller sono davvero un aiuto prezioso e io consiglio soprattutto Gli eredi dell'Eden e tutti gli altri libri del primo ciclo dei Courtney e poi Come il mare, L'ombra del sole, Un'aquila nel cielo e appunto Quando vola il falco e L'ultima preda, ma apprezzo anche altri dei suoi libri con almeno un parziale lieto fine come questi. CLASSICI E POCHI LIBRI RECENTI DEL GENERE DEL ROMANZO STORICO: Consiglio Racconto delle due città (C. Dickens) sulla rivoluzione francese. i già citati libri di Carroll. Segnalo Le avventure di Telemaco (Fenelon) sul regno del Re Sole. Leggete I tre moschettieri e il seguito (Vent’anni dopo e forse anche il meno riuscito Il visconte di Bragelonne, del quale però a me è piaciuto solo il capitolo con il dialogo di Athos e D'Artagnan sui compensi ricevuti alle azioni rischiose e onorevoli con il tempo) e confrontate I tre moschettieri e Vent’anni dopo con quanto riportano La Rochefoucauld nelle Memorie e altri resoconti dell’epoca sulla regina Anna d’Austria, moglie di Luigi XIII, e George Villiers, Duca di Buckingham (il dono della collana al duca da parte della regina e alcune delle conseguenze, gli intrighi di Madame Chevreuse e la fuga di quest’ultima dopo i segnali concordati ricevuti dalla regina sono tutti fatti storici e le figure di Villiers e Richelieu sono sotto alcuni aspetti corrispondenti a ciò che essi furono davvero; meno fedele alla Storia il ritratto di Mazarino, per il quale rimando a Wikipedia); potreste confrontare, di Il visconte di Bragelonne, l’episodio della maschera di ferro e i dialoghi da cui si inferisce l’accelerazione dell’evoluzione verso un potere accentrato nello Stato moderno con quanto riportano Wikipedia e Il Re Sole (L. de Saint-Simon) su questi fatti storici, qui molto romanzati (questo è il libro della serie meno adatto a dei lettori adulti). Il personaggio di Milady a me ricorda l’Armida di Gerusalemme liberata (libri V e XVI), oltre che le donne descritte da Saint-Simon. Leggete Il conte di Montecristo (ne vale la pena, perché è romanzo ben fatto che può però illudere sulle leggi naturali intese come provvidenza divina e soprattutto sulle possibilità umane: per inserire in un contesto più ampio i riferimenti all’Oriente di Il conte di Montecristo, leggete su Wikipedia la trama delle avventure di Sindbad il marinaio narrate in Le mille e una notte (fortuna, ingegno e coraggio salvano e arricchiscono il marinaio come Dantes stesso) e romanzi e fiabe a sfondo orientale come ad esempio Il talismano di Scott (per il gusto del travestimento, per la profonda conoscenza dei veleni, contravveleni, droghe e farmaci particolari da maneggiare non senza pericolo, per la negromanzia e per il rapporto tra vendetta e ospitalità). In generale nei libri di Dumas e Scott potete scorgere diversi dettagli e intere scene simili (in Il talismano, il colloquio tra il re Riccardo e Berengaria mi ricorda molto quello del re Sole con la figlia della regina Enrichetta in Il visconte di Bragelonne, inoltre lo schiavo nero muto orientale è presente in Il talismano quanto in Il conte di Montecristo, ecc). Il conte di Montecristo si basa su una vicenda in parte realmente accaduta: provengono da un archivio della polizia francese alcuni particolari apparentemente inverosimili, dall’incarceramento poco prima di sposarsi, dovuto al tradimento di conoscenti in un bar e all’ambizione di un ispettore, al ritrovamento di un tesoro grazie a un compagno di cella ormai vecchio, e alla grande vendetta dopo l’uscita dal carcere) e rispecchia la realtà anche tutto il contesto storico delle delazioni tra rapidi e poco prevedibili cambiamenti di governo; anche i particolari sul brigantaggio italiano non sono poi esagerati; perfino la particolare vicenda di Vampa, per quanto romanzata, non è del tutto inverosimile o almeno fa pensare a quella di Viriato, il pastore divenuto capo di predoni e poi di un esercito in lotta contro gli antichi romani (potete leggerne sulle note a Dei doveri di Cicerone in edizione Mondadori dal ‘91, che fornisce peraltro indicazioni su altri personaggi della storia dell’antica Roma citati nel romanzo, come Coclite e Lucullo per esempio); i ragazzetti straccioni a Roma compaiono in diversi libri sull’Italia dell’epoca e precedenti (fra gli altri anche Goethe ne rimase colpito e in Viaggio in Italia ne scrisse quanto della grande diffusione della criminalità); la descrizione del carnevale romano è abbastanza fedele alla realtà. Dumas ha scritto diversi altri romanzi storici. Di Walter Scott consiglio Il talismano (è davvero un bel libro, anche se illude sulla nobiltà interiore delle persone, come del resto il classico di Malory, che mi sembra uno dei libri dal quale Scott ha tratto ispirazione) e forse anche Waverley e Ivanhoe (lo segnalo per la sua popolarità e perché nelle note contiene informazioni storiche importanti che la scuola non fornisce): il genere è quello dei libri a sfondo storico (le note e l’introduzione bastano a inquadrare i riferimenti storici; eventualmente tenete conto anche di ciò che ho scritto riguardo a Il conte di Montecristo). Fa parte del genere del romanzo storico anche Quo vadis? (H. Sinkiewicz), un libro ben scritto e ricco di notizie attendibili sull’epoca dell’imperatore romano Nerone e sui primi cristiani, ma che mi sembra inquietante nell’esaltazione assurda e colpevole del martirio (se il punto di vista dell’autore non è questo, ciò non è abbastanza chiaro) e nella giustificazione anche da 7
  • 8. parte degli apostoli dell’incendio di Roma, considerato una giusta punizione dei peccati della città sebbene esso abbia torturato e ucciso persone di ogni età, sesso e carattere. Due libri di J. Verne a sfondo storico sono Arcipelago in fiamme (il contesto è quello della guerra d’indipendenza greca) e Avventure di un ragazzo sullo sfruttamento degli Irlandesi da parte degli Inglesi, a proposito del quale orribili dettagli sono stati riportati da Voltaire). Le prime pagine di Mirabolanti avventure di mastro Antifer di Verne spiegano le ragioni militari del grande terribile massacro in Egitto compiuto da Napoleone e di cui scrisse dettagliatamente con ben altro tono Chateaubriand in Memorie dall’oltretomba. Maria Corti e Massimo d’Azeglio hanno scritto due romanzi a sfondo storico ambientati in Italia e molto noti (almeno in alcune regioni). Segnalo L’ultimo dei Mohicani (J. Fenimore Cooper), da cui è stato tratto il film, e inoltre Alce nero parla (Neihardt) e Balla coi lupi (M. Blake). Tra i libri recenti la saga fantasy Il trono di spade di Martin contiene molte informazioni storiche veritiere e dettagliate e i romanzi d’avventura di Wilbur Smith informano bene sulla storia dell’Africa nel corso dei secoli fino all’epoca contemporanea. Evitate Romola di G. Eliot. CLASSICI DEL GENERE EPICO-CAVALLERESCO: Segnalo Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda (T. Malory) e La spada nella roccia (T. H. White), ma consiglio soprattutto il primo: il libro di Malory risente del carattere dell’autore (un criminale di fatto, e forse particolarmente misogino) e del motivo per cui fu scritto (Malory cercava di farsi liberare dal carcere e non scrisse né per il piacere di scrivere né per comunicare e “fare arte”), ma credo che sia un bel libro (almeno nella seconda parte) e particolarmente adatto a un bambino, perché è una lunga serie di avventure senza descrizioni e approfondimenti psicologici (impossibili da comprendere e apprezzare durante la prima infanzia). Segnalo Gli idilli del re (A. Tennyson) su Artù e i suoi cavalieri. La leggenda su Excalibur non è la sola nel suo genere: potete confrontarla con quella sulla “Spada di Marte” del re unno Attila e con il culto religioso delle spade di certi popoli nomadi antichi (rimando a Wikipedia) e ricordate che i poemi epici (ad esempio l’Edda) e la letteratura fantasy esaltano spesso delle spade magiche. Leggete La spada nella roccia dopo aver letto Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda e non prima, perché vi sono delle parodie di alcune scene descritte da Malory. Orlando furioso (L. Ariosto) contiene anche scene inadatte ai bambini (quella in cui il vecchio e Angelica addormentata sono soli almeno non lo è di certo) e ha due piani di lettura, per cui può essere compreso meglio da adulti o almeno da adolescenti (è in fondo una sorta di parabola sulla vanità di molti desideri e su come la vita intera possa fuggire mentre si agisce condizionati dagli altri e da istinti contraddittori senza comprendere la natura di ciò che si persegue, di cosa davvero si vuole e di ciò di cui si ha realmente bisogno). Gerusalemme liberata (Tasso) contiene episodi molto belli ma secondo me è pesante se letto per intero. Un classico è La regina delle fate (Spenser). CLASSICI PER RAGAZZI DI ALTRO GENERE DA CONSIGLIARE (e non solo alle ragazzine) sono quelli di Charles Dickens che purtroppo io ho conosciuto tardi e leggendo per primi quelli più citati tra i suoi romanzi – che non sono i migliori – e del quale consiglio, oltre al citato Le due città e in ordine del valore che io vi attribuisco (le ragioni non sono sempre quelle dei critici letterari) Martin Chuzzlewit, Nicholas Nickleby, Dombey e figlio, Il circolo Pickwick dal capitolo 15, Il patto col fantasma, Grandi speranze, La casa desolata, David Copperfield e Tempi difficili (gli altri suoi libri – infantili o poco incoraggianti – non mi sono piaciuti, anche se di Oliver Twist non dimenticherò il personaggio femminile con il destino peggiore e del troppo lungo e deprimente La piccola Dorrit molto apprezzo). Consiglio Pippi Calzelunghe (è un libro bellissimo da leggere a ogni età) e Vacanze sull’isola dei gabbiani di Astrid Lindgren , della quale sconsiglio il resto dei racconti. Consiglio Matilda di R. Dahl, perché dà ai bambini nati nella famiglia sbagliata proprio la base di cui hanno bisogno, anche se illude sugli incontri salvifici in cui è ragionevole sperare e alimenta pregiudizi sui bambini maltrattati o trattati con grande incuria e disprezzo, che siano o meno prodigio: l’emotività e le condizioni di vita sono infinitamente più determinanti delle doti intellettuali naturali e senza ricevere da qualcuno due o tre libri davvero adatti nessun bambino può scoprire nemmeno cosa siano il piacere e l’utilità di leggere, specialmente se soffre e è lasciato solo a mendicare sostegno da ciò che gli viene offerto e quindi da programmi televisivi deleteri; consiglio anche Il dito magico e La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl, che ha scritto comunque molti altri libri notissimi per bambini, da alcuni dei quali sono stati tratti dei film. Un libro per bambini molto noto è Il Giornalino di Gian Burrasca (Vamba), che però non è granché secondo me, anzi... Consiglio Il barone rampante di I. Calvino (da evitare gli altri suoi libri per bambini e ragazzi). Consiglio L’arpa d’erba e i racconti Un ricordo di natale e Un natale di T. Capote, oltre ai racconti Festa di compleanno, L’albero di notte e a quelli citati nel gruppo dei romanzi e racconti di formazione nel documento precedente. Consiglio La piccola Fadette (G. Sand) e l'intenso e strano Il pazzo e la fanciulla (S. Lagerlof), oltre al romanzo della Lagerlof citato nel gruppo dei romanzi e racconti di formazione nel documento precedente. Consiglio ovviamente anche Piccole donne e il seguito Piccole donne crescono: considerate che il punto di vista dell’autrice è critico e sfavorevole ad esempio al tipo di matrimonio di Margaret e alla scelta di Jo di sposarsi e rinunciare al proposito di mantenersi scrivendo, come, del resto, anche alla galanteria eccessiva del nonno di Laurie e alla sua presunzione riguardo alla prima richiesta di matrimonio del figlio: è un messaggio nascosto tra le righe, perciò dovete leggere soffermandovi a riflettere su alcuni brani in particolare (contraddizioni evidenti nell’ambito di uno stesso capitolo e non spiegate; brevi anticipazioni di problemi; commenti non sviluppati nella trama in modo apparentemente inspiegabile; interventi dell’autrice che spiccano per l’esagerazione; certe affermazioni di Jo e soprattutto della ricca e bisbetica zia). Rimando alla biografia sulla Alcott. Anche I figli di Jo aiuta a capire cosa l’autrice pensasse davvero, ma ho trovato il libro fastidiosamente noioso, superficiale e banale. Nel seguito di questo libro sono rivelatrici le scelte delle ragazzine che studiano recitazione o medicina anziché sposarsi e il 8
  • 9. loro confronto con la figlia di Meg, già descritta come una bambina così stupida e insulsa da risultare del tutto irrealistica; chiarisce bene la questione, però, specialmente l’affermazione fatta da Jo, quando afferma di essere felice di cestinare le lettere degli ammiratori chiuse, anche se è solo una sorta di balia che dà la “pappa morale” ai giovani americani di buona famiglia. Cuore (E. De Amicis) è un libro che va letto con cautela (rimando al paragrafo più oltre sui libri che preferisco). Segnalo I ragazzi di via Paal (F. Molnar). Non so in che gruppo inserire Forrest Gump e Il dono più grande, due libri per ogni età da cui sono stati tratti film ancora molto noti e apprezzati (Forrest Gump e La vita è meravigliosa). GENERE WESTERN: Conosco direttamente solo la serie di Tommy River (M. Milani), che può forse piacere a bambini dei primi anni di scuola, ma non mi sembra adatta ai più grandi. Rimando a Internet. CLASSICI SUGLI ANIMALI E SULLA NATURA: Una lettura difficile per dei bambini, ma adatta a dei ragazzi è il terzo capitolo di Psicologia della comunicazione (P. Di Giovanni) dedicato alla comunicazione e alle capacità relazionali e decisionali degli animali. Consiglio comunque prima di tutto di K. Lorenz L'anello del re Salomone, un libro bellissimo in cui peraltro si dà qualche consiglio a chi non sa che animale domestico adottare. Consigli sulla scelta dell’animale o della razza giusta per sé si trovano anche in Con i loro occhi (M. Pais). Consiglio Il maiale che cantava alla luna. La vita emotiva degli animali da fattoria (J. M. Masson) e La felicità è un cucciolo caldo di C. Montes de Oca. Segnalo i libri sugli animali di Roberto Marchesini e di Jennifer Archman e quelli su animali e ambiente di Accinelli. Curiosate tra i libri del celebre Cesar Millan su come comportarsi con i propri cani e sull’equilibrio interiore. A chi può sopportare lunghe descrizioni degli insetti consiglio dello zoologo e scrittore G. Durrell La mia famiglia e altri animali e magari anche altri dei suoi libri su animali e natura. Consiglio i libri di M. Roland e J. Giono. È difficile non citare Jack London e i suoi Zanna Bianca e Il richiamo della foresta anche in questo paragrafo, anche se si tratta di narrativa. Da poco sul rapporto tra lupi e allevatori ho letto Insieme con i lupi (N. Evans), che descrive una situazione presente nel Nordamerica, ma non dissimile da quella norvegese e probabilmente di altri luoghi. Di questo autore è migliore e più noto L’uomo che sussurrava ai cavalli, che contiene informazioni interessanti su questi animali e sul loro rapporto con l’uomo. Consiglio inoltre Il libro degli alberi, Il libro degli animali, il bel racconto Lettere dall'Australia (in Il bosco degli urogalli), Inverni lontani e inoltre quello sulla caccia in ottobre di Uomini, boschi e api di M. Rigoni Stern, un uomo la cui personalità vale la pena di conoscere e le cui descrizioni della sua sana infanzia e sana adolescenza in alta montagna possono utilmente essere confrontate con quelle che Ignazio Silone fece del suo passato in un paese di montagna odioso per la miseria morale e materiale irrimediabili (rimando a Fontamara e Uscita di sicurezza). Sfogliate un’enciclopedia illustrata sugli animali. La mia Africa (K. Blixen) e l'affine Nei mari del sud (L. Stevenson) sono libri davvero bellissimi. H. Thoreau ha scritto molti bei libri sulle sue insolite esperienze con la natura (Walden è solo il più famoso). Segnalo Safari artico (J. Riel), che è però in molti volumi. I capitoli di Nelle terre estreme di J. Krakauer contengono citazioni da molti libri sull'alpinismo e sulla natura (alcuni di essi sono classici e altri sono libri recenti, tra i quali alcuni molto belli e forse tradotti tradotti in italiano e reperibili almeno in libreria). Consiglio inoltre i libri di John Muir, Reinhold Messner e John Krakauer sulla natura e sull’alpinismo. Di John Muir consiglio di leggere prima di tutto la recente raccolta Andare in montagna è tornare a casa. Segnalo I diari della motocicletta (Che Guevara) e On the road (J. Kerouac). Consiglio la rivista Natural Style per conoscere altri autori e problemi pertinenti. Le riviste In viaggio, Condè Nast Traveller e Dove spesso contengono informazioni utili e foto davvero molto belle. I libri scritti da chi ama la montagna sono troppi perché io possa consigliarne. Quanto al GENERE FANTASY, consiglio di leggere Cronache del mondo emerso di L. Troisi - della quale sconsiglio però il resto della produzione - e inoltre La storia infinita e Momo di Ende, Il signore degli anelli (il cui finale si trova in fondo all’appendice B) e Il Silmarillion di Tolkien, Queste materie oscure di Pullman, Il ciclo dell’eredità di Paolini, Le cronache del ghiaccio e del fuoco (o almeno la serie non ancora conclusa Il trono di spade di Martin), L'ultimo elfo e forse il primo terzo del molto meno riuscito L'ultimo orco di De Mari, Coraline e Stardust di Gaiman, Il ciclo di Shannara di Brooks, Il viaggio di Halla di Mitchison, la saga su Harry Potter di Rowling (in particolare Harry Potter e l'ordine della fenice) e i primi tre libri della saga di Auel ambientata nella preistoria. Rimando al paragrafo sulle fonti psicologiche, mitologiche e storiche della letteratura fantasy e contenente l'accenno a Omelas che si trova dopo l'elenco di racconti e romanzi di formazione nel documento precedente. Segnalo per il successo avuto la saga The Witcher (A. Sapowsky), che però non ho letto. Non so se è il paragrafo giusto, ma inserisco qui i vendutissimi libri di E. Gnone quali Fairy Oack, Witch e Olga di carta. Segnalo la serie di L. Berdugo. Consiglio una ricerca in libreria, in biblioteca e online. La saga di Martin è adatta soprattutto ad adolescenti e adulti, perché abbonda di scene molto violente, sesso e dettagli scurrili. In generale trovo molto utile confrontare i testi fantasy con Simboli della trasformazione di Jung (per esempio il capitolo La doppia madre con Stardust e i capitoli Simboli della madre e della rinascita, La doppia madre e Sacrificio con La storia infinita e con Il cannocchiale d’ambra). Ritengo molto utile anche la lettura del capitolo La personalità mana in Due testi di psicologia analitica e del capitolo La conoscenza di sé e quant’altro concerne il “passaggio attraverso le case dei pianeti” nel primo volume di Mysterium coniunctionis, entrambi testi di Jung (Il viaggio attraverso le case dei pianeti è utile in particolare per inquadrare meglio Sturdust, mentre La personalità mana aiuta a comprendere La storia infinita). Leggete il saggio Il drago come realtà di De Mari, Albero e foglia di Tolkien e il 9
  • 10. capitolo La magia della lettura in Imparare a leggere di Bettelheim e Zelan e inoltre sfogliate i pochi capitoli pertinenti di Il linguaggio dimenticato di Fromm, il libro della Estes Donne che corrono coi lupi, il capitolo su Efesto e mercurio di Lezioni americane di Calvino e i libri più celebri di Milton, Scott, Dumas padre e Malory. In particolare vi consiglio di leggere la saga di Paolini tenendo in considerazione anche la mitologia e la storia greche, celtiche e romane antiche (notizie e compendi dei miti più noti, Vite degli uomini illustri di Nepote e La guerra gallica di Cesare) e la saga di Martin dopo aver raccolto diverse nozioni anche sulla nostra storia (in generale) antica, moderna e contemporanea e sulla mitologia norrena (soprattutto norvegese) e dopo aver letto almeno Nei mari del Sud di R. L. Stevenson. La saga di J. M. Auel ha come riferimento i libri che raccolgono quanto oggi si sa e si presume delle tribù primitive vissute molte migliaia di anni fa. Per ciò che concerne le fonti psicologiche, ricordate che è indispensabile instaurare un dialogo con il proprio inconscio con l’osservazione e l’esperienza personali e attraverso i libri che Jung ha dedicato ai simboli significativi e ricorrenti nelle immagini ipnagogiche sopravvenenti poco prima di addormentarsi e nei sogni notturni (soprattutto Simboli della trasformazione e alcuni capitoli di Archetipi e inconscio collettivo, Psicologia e alchimia e Mysterium Coniunctionis) e che bisogna considerare che questi simboli sono gli stessi codificati nei miti (pensate alla mitologia antica greca, romana, norrena, orientale ecc. e pensate all'opera di Wagner o al Faust di Goethe), nelle fiabe del passato (pensate a quelle di Andersen, Perrault e dei Grimm), in libri per bambini molto noti (Pinocchio di Collodi, per esempio), in certi romanzi di formazione (come Lord Jim di Conrad) e soprattutto, appunto, nella letteratura fantasy di Tolkien, Ende, Rowling, Pullman, Martin, Paolini, Gaiman, De Mari e Troisi. CLASSICI DELLA FANTASCIENZA: Non so se Frankenstein (M. Shelley) si possa annoverare tra questi libri, ma lo inserisco qui e consiglio. Cronache marziane rese celebre Bradbury prima ancora che scrivesse Fahrenheit 451, che consiglio di confrontare con il film di Truffaut. I libri di Asimov sono molto noti, ma poco intelligenti. Molto noto è Dune (Herbert). Erano un tempo moto letti di H. G. Wells La macchina del tempo, una serie di racconti brevi e L’uomo invisibile e io ho da non molto terminato quest’ultimo, che mi sembra interessante anche per la critica complessa al conformismo sociale e alla violenza sui diversi (complessa anche perché il “diverso” in questo caso è a sua volta estremamente egoista e poco simpatico). Di Wells mi sono piaciuti tre racconti di cui non ricordo i nomi e che erano contenuti nello stesso volume di L’uomo invisibile, e dei quali uno è incentrato sul colera, un altro su piante carnivore e l’altro ancora su un intervento chirurgico (non posso ricercarne i titoli, perciò vi consiglio di cercarli online e leggerli senz’altro); dello stesso autore in genere vengono consigliati anche La guerra dei mondi (il libro che un tempo fu letto in radio e scambiato per un resoconto reale al punto che scatenò il panico per due volte in città americane), Nei giorni della cometa, I primi uomini della luna e L’isola delle bestie. Molto noto è Dune di Herbert. Segnalo di J. Verne Cinque giorni in pallone, Viaggio al centro della terra, L’isola a elica e Il mondo sottosopra e consiglio con calore Dalla Terra alla Luna e Intorno alla Luna (quest’ultimo è il seguito e contiene la descrizione del viaggio: un bel libro anche se in certi punti poco chiaro per via di formule algebriche e nozioni specialistiche incomprensibili ai profani): il personaggio M. Ardan mi ricorda un po’ Sagrado di Dialogo sui massimi sistemi (G. Galilei); vi consiglio di confrontare le notizie riportate in alcuni di questi libri e l'atterraggio sulla luna e su zone del sottosuolo rimaste estranee all'evoluzione e inoltre sul paesaggio lunare e sull’aspetto del sottosuolo e del nucleo terrestre con i dati che la scienza di oggi possiede, rintracciabili online (troverete molte notizie del primo americano atterraggio sulla luna; nel 1986 in Romania pare sia stata rinvenuta una grotta con un lago molto in profondità dove gas e insetti sono ancora allo stato preistorico); i capitoli finali di Il mondo di Sofia (J. Gaarder) e libri come Esplorando la terra e il cosmo (I. Asimov) contengono nozioni comprensibili a tutti sulla formazione della vita e della Terra e su origine e aspetto dell’universo, ma ci sono a riguardo anche libri più recenti come I misteri del tempo di Davies. Informatevi sui planetarium e sugli "astrovillaggi" in montagna (ad esempio in Val d'Ega in Trentino), sui musei della scienza e sugli osservatori migliori d’Europa e del mondo a partire da quelli della vicina Valencia. Sullo sfondo considerate Viaggio sulla Luna di Cyrano de Bergerac e i viaggi sulla luna immaginati da Edgar Allan Poe, Luciano di Samosata (in Storia vera) e da R. Raspe (in Le avventure del barone di Munchausen). Segnalo La razza ventura di E. Bulwer Lytton. Recente è Timeport di Stef e Phare (rimando a Youtube) CLASSICI PER DEL GENERE “AVVENTUROSO-FANTASTICO” PER ADULTI DI QUALCHE TEMPO FA: Vite immaginarie (Schwob); La pentola dell'oro (Stephens); La nube purpurea (Shiel); Incontri con uomini straordinari (Gurdjeff); Il monte Analogo (Deumal); L'anima della formica bianca (Marais); Flatlandia (Abbott); L'altra parte (Kubin). Non amo i RACCONTI INQUIETANTI del genere di quelli di Poe, ma li segnalo insieme a quelli di Gothel, Hoffmansthal, Hoffmann, ai molti di Dino Buzzati, a Giro di vite di H. James e Manoscritto trovato a Saragozza del coltissimo J. Potocki. Di Poe è particolarmente noto Le avventure di Gordon Pym. Hanno pagine interessanti La pelle di zigrino (H. Balzac) e Peter Schlemihl (A. Von Chamisso). Non so se L’asino d’oro possa essere catalogato tra questi, comunque avverto che non è adatto ai bambini, come la maggior parte di questi testi, e che esiste anche la versione di Luciano. Diversi racconti di Stevenson sono inquietanti (sia quelli brevi che il celebre Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr. Hyde). Non so se è questo il luogo adatto per consigliare La metamorfosi di Kafka e altri suoi racconti e Il ritratto di Dorian Gray (O. Wilde). Non ho letto, ma segnalo anche Il pescatore e la sua anima (O. Wilde), che probabilmente è ben inserito in questo gruppo. Al genere gotico appartiene anche Il castello di Otranto (H. Walpole), che vale poco. 10
  • 11. Karen Blixen ha scritto dei noti racconti gotici. Un classico horror è Dracula (B. Stoker). Esistono raccolte di racconti gotici e della letteratura horror di un tempo come quelle di Edizioni Integrali. Antologia del racconto fantastico di Calvino raccoglie soprattutto racconti gotici e inquietanti dell'Ottocento. CLASSICI DEL GIALLO: consiglio quelli di G. Simenon, perché lo ritengo un grande scrittore (amo il suo I Pitard - non è però un giallo vero e proprio e lo consiglio soprattutto a chi apprezza Conrad - e ho apprezzato molto Le finestre di fronte - anche questo non un giallo però e inoltre è un romanzo davvero molto deprimente) e perché della sua serie di gialli con Maigret mi ha parlato bene il mio compagno e se ne scrive bene: su questo scrittore ho infatti letto spesso giudizi entusiastici di persone colte, che ne mettevano in luce la capacità di scrivere gialli né banali né superficiali, sebbene io trovo Maigret moralmente ambiguo, i personaggi interessanti ma troppo spesso squallidi (le donne nei suoi libri in particolare pagano quasi sempre molto poco, il che non può essere un caso) e il personaggio ricorrente della moglie del protagonista del tutto insopportabile (quando compare mi si rizzano i capelli in testa, davvero). Un altro autore noto di gialli è Edgar Wallace, contemporaneo della celebre Agatha Christie. Autori di gialli celebri o almeno citati nel risvolto di copertina dei classici sono Biggers, Chesterton e Van Dine. Se volete leggere qualche libro di Camilleri, vi consiglio di cominciare da La prima indagine di Montalbano, Il ladro di merendine, La pazienza del ragno (mi è piaciuto molto, anche se il finale non mi ha sorpreso come avrebbe dovuto), Gita a Tindari, Gli arancini e Il campo del vasaio. l libri di Camilleri tuttavia mescolano molto la realtà - anche molto dura - con la fantasia, con l'ideale e con le comiche esagerazioni tipiche delle commedie televisive per famiglie e non sono quindi adatti a bambini e adolescenti se privi di sufficiente esperienza per distinguere in essi ciò che è realistico; inoltre Camilleri in genere nei suoi libri non ha mai davvero confrontato diversi punti di vista sulle problematiche attuali complesse di cui scrive (per esempio riguardo all'immigrazione in Italia è stato troppo parziale, al punto da stancare e istigare al massimo lo spirito di contraddizione di chi legge i suoi libri dopo essersi informato su tutti quegli aspetti del problema che lui ha finto di ignorare testardamente e, forse, in modo interessato e niente affatto ingenuo). Evitate in ogni caso la bruttissima e delirante serie di racconti Un mese con Montalbano (solo un racconto - quello sull'insegnante - è valido e non vale la pena per esso di leggere il resto dei racconti che sembrano scritti da un ubriaco o da un pazzo). Per la sua celebrità consiglio di sfogliare Sherlock Holmes investigatore privato e altri di A. C. Doyle della ricca serie su Sherlock Holmes, ma secondo me si tratta di una serie adatta più che altro ai bambini sui 9 o 10 anni per la curiosità che alcune avventure "esotiche" descritte dai criminali rappresentati e gli esempi di spirito di osservazione in questa fascia di età possono ancora destare, ma arida e moralmente ambigua; infastidisce poi il fatto che il lettore non può gareggiare con Holmes nel rilevare dettagli utili alle indagini, dato che essi vengono descritti solo quando Holmes stesso spiega come li ha notati e cosa possono significare... GENERE EPICO: Passi scelti dall’Iliade (Omero); l’intera Edda poetica (in Canti degli dèi); I Nibelunghi (Canto o Saga dei Nibelunghi); La Chanson de Roland (è un libro ben scritto, davvero da leggere); Beowful; Canti di Ossian (J. Macpherson, nella traduzione in italiano di M. Cesarotti, che è bellissima, e magari in un’edizione che raccolga i canti migliori). Trovate su Wikipedia i riferimenti ai miti noti dell’opera di Wagner. Informatevi sui riferimenti storici alla battaglia di Carlo Magno della Chanson de Roland e quelli ad Attila (il re unno) nel ciclo dei Nibelunghi e dell’Edda. Non so dove inserire Il paradiso perduto (Milton), che perciò ricordo qui e consiglio. A me sembra che il Simarillion di J. R. R. Tolkien abbia molte affinità con i poemi epici. CLASSICI CON NOTIZIE SULLA MITOLOGIA PAGANA CLASSICA: Consiglio La sapienza degli antichi (Bacone) e Catasto magico (M. Corti). Non consiglio, ma segnalo Metamorfosi (Ovidio) e la poesia di Pindaro. L’Odissea di Omero contiene molte delle scene da cui è derivata la conoscenza attuale della mitologia antica. Segnalo Biblioteca (Pseudo-Apollodoro) e Inni omerici. In L’Asino d’oro (Apuleio) c’è una bella versione del mito di Amore e Psiche. Segnalo le favole latine di Igino (è celebre quella su Cura). SAGGI: Tutti i saggi che ho letto fin’ora non avevano nulla a che vedere con la letteratura di evasione, perciò non posso dare consigli. Tuttavia mi incuriosisce e propongo Storia dei filibustieri (A. Steinbeck), sui pirati del Mar dei Caraibi, Sir Francis Drake, la bandiera con teschio e altre curiosità simili. BIOGRAFIE: Le biografie di scrittori di libri per ragazzi belle come romanzi sono diverse e vi consiglio una ricerca online. Suggerisco Jules Verne, il viaggiatore della fantasia (B. Becker), se è reperibile tutt'oggi, ma è solo un esempio. Consiglio di leggere una biografia di John Muir, magari scegliendo la prefazione di Andare in montagna è tornare a casa, poiché raccoglie estratti di vari suoi libri. LIBRI SU CANTAUTORI: consiglio soprattutto quelli scritti da loro stessi: due esempi sono libri che ho letto da poco: Born to run di Bruce Springsteen e Inside Out. La prima autobiografia dei Pink Floyd di Nick Mason. Sono molti i vari LIBRI PER BAMBINI SUI “PERCHÉ”, ovvero sulle domande da loro poste più di frequente: vi consiglio di fare una ricerca online e chiedere in biblioteca e a qualche insegnante per sceglierne uno recente e ricco di informazioni. Anche se non li ho letti, segnalo Le cose che...nessuno ha il coraggio di dirti prima dei 10 anni (A. Pellai 11
  • 12. e B. Tamborini) e Le fiabe per dirlo di Red Edizioni. LIBRI SELF-HELP E DI PSICOLOGIA ADATTI ANCHE AI BAMBINI: Consiglio Imparare a leggere (B. Bettelheim e K. Zelan) e Psicopatologia dello sviluppo. Storie di bambini e psicoterapia (F. Celi). L'autostima nei bambini (Frascarolo-Moutinot) aiuta ad affrontare i traumi dell’infanzia. Considero utili comunque soprattutto gli esercizi per comprendere ed affermare i propri desideri contenuti sia in Come funziona la legge d’attrazione (M. J. Losier) sia in Il magico potere del riordino (M. Kondo), quelli per concentrarsi su di sé con calma autoaccettazione presentati in L’arte del rilassamento, della concentrazione e della meditazione (J. Levey) e quelli per rendere chiari e precisi i propri pensieri esposti in Parlare l'italiano (E. Lombardi Vallauri). Poiché alcuni mudra e altri esercizi di rilassamento si possono praticare a scuola senza che che gli altri lo notino, consiglio delle pagine online in proposito. Rimando anche a http://www.slideshare.com/guida-per-gli-utenti-delle-biblioteche, anche se elenca titoli di libri adatti soprattutto ad adolescenti e adulti. LIBRI DI SCIENZA PER BAMBINI E RAGAZZI: Social @pagine-provette e www.chiarasegre.it e altre pagine online simili. Consiglio una ricerca online per trovare riviste adatte. Rimando al paragrafo sui libri su natura e animali. Il rapporto tra matematica e scienza sembra sia spiegato con chiarezza in L’incredibile storia di un fiocco di neve (E. Ghys). Ricordo anche qui I misteri del tempo (Davies). LIBRI SULLA CREATIVITÀ INFANTILE O CHE STIMOLANO CREATIVITÀ E INTELLIGENZA: Vi consiglio di curiosare tra i libri con illustrazioni e le attività di Maria Rita Parsi e di fare una ricerca online, magari a partire dal suo sito Internet. Non ho letto ma mi incuriosiscono i recenti Facciamo finta che ero (K. Owen) e Il buco con la storia (K. Camby). Segnalo i libri gioco Maffei, di cui a volte si scrive accennando anche ai serious games dei progetti Scratch o Ludonetwork o ai Lego Serious Play. Segnalo le analisi contenute in http://www.slideshare.com/guida-alla-scelta-dei- libri-per-bambini-e-ragazzi. UN MANUALE DI FILOSOFIAADATTO AGLI ADOLESCENTI: Il mondo di Sofia (J. Gaarder) e Giustizia. Il nostro bene comune (M. Sandel), considerandoli con le dovute riserve e senso critico (considerate almeno quanto ne ho scritto nella guida per biblioteche nel paragrafo "Saggezza" a proposito dello sbaglio di persona riguardo a Sartre del primo e delle assurdità su aborto e pro-life del secondo). Segnalo la serie di testi liceali Il coraggio di pensare (soprattutto il volume dedicato al periodo più recente. Segnalo Lo zen e il tiro con l’arco. DA EVITARE, TRA I LIBRI RECENTI PER BAMBINI E RAGAZZI, sono, secondo me, i libri di M. Zimmer Bradley (io ritengo che il livello sia quello dei romanzetti rosa Harmony e di Danielle Steel e per me il suo libro più venduto è stato una lettura noiosissima al punto che, contro le mie abitudini, non l’ho portata a termine), tutti quelli di J. M. Auel ambientati in epoca preistorica eccetto i primi tre per motivi simili e anche i libri di T. Pratchett (della sua produzione consiglierei al massimo Eric, mentre gli altri, secondo me, sono merce noiosa in modo imbarazzante) e di Gramellini (più che banale). Sconsiglio la serie Geronimo Stilton o almeno consiglio di evitare di fare leggere ai bambini troppi libri della serie e libri analoghi. Della saga su Harry Potter consiglio soprattutto i film, perché i libri su Harry Potter sono scritti nello stile spoglio che caratterizza purtroppo molti dei libri di oggi, e cioè sono registrazioni di fatti e tutta azione - come li descrisse Stephen King – , senza pensieri dei personaggi riportati che non siano espressi a voce e senza riflessioni, descrizioni significative, similitudini e altre figure retoriche che giustifichino la lettura di quel che si può vedere e ascoltare. Sconsiglio anche Le guerre del mondo emerso (da non confondere con Cronache del mondo emerso) di L. Troisi. Io non apprezzo i vendutissimi romanzi di Pennac. Molta della letteratura sedicente fantasy attuale è spazzatura, perciò i consigli che do in questo ambito sono particolarmente utili a chi non ha tempo da perdere. Faccio comunque presente che in alcune bancarelle itineranti e siti Internet trovate libri fantasy italiani pubblicati da case editrici indipendenti (es. Acari). Credo che i libri fantasy di S. Meyer e L. Taylor facciano davvero troppa confusione tra il bene e il male, sebbene siano molto letti. Tra i LIBRI MOLTO LETTI DAI BAMBINI E DAI RAGAZZI UN TEMPO CHE NON CONSIGLIO DI LEGGERE, evitate Il gobbo di Notre Dame (V. Hugo), Marcovaldo, Il cavaliere inesistente e Il visconte dimezzato (I. Calvino), Il giardino segreto, Il piccolo lord e La piccola principessa di F. H. Burnett, Heidi (J. Spyri), Capitan Fracassa (T. Gautier), i libri su Anna dai capelli rossi (L. Montgomery), Il mago di Oz di L. Baum (il cui messaggio è importante tuttavia abbastanza perché consultiate Wikipedia in proposito), Le cronache di Narnia (C. S. Lewis), Pollyanna e Pollyanna cresce (E. H. Porter), Papà Gambalunga (J. Webster), Senza famiglia (H. Malot), Pattini d’argento (M. Mapes Dodge) e probabilmente anche i libri di G. Anguissola. Evitate Tre uomini a zonzo (J. K. Jerome), l’opera di Gianni Rodari. Sconsiglio anche i libri di Ende, eccetto Momo e La storia infinita, e quelli di Astrid Lindgren, eccetto Pippi Calzelunghe e Vacanze sull’isola dei gabbiani, perché gli altri suoi libri sono noiosi e uno di essi, I fratelli Cuor di leone, pur essendo originale, incoraggia al suicidio, dato che i protagonisti bambini e fratelli si suicidano entrambi. Un classico che vale ben poco è Il fantasma dell'Opera (Leroux). Vi ricordo nuovamente che Le 12
  • 13. mille e una notte non è un libro adatto ai bambini, al contrario di come credono diverse persone. SELEZIONE DI LETTURE NELLA MAGGIORANZA INADATTE A DEI BAMBINI MA "DI FORMAZIONE" E QUINDI UTILI ALLO SVILUPPO DELLA PERSONALITÀ: Pinocchio (C. Collodi) con Simboli della trasformazione di Jung per riferimento; Alice nel Paese delle Meraviglie e Alice nello specchio (L. Carroll) con un'introduzione adatta agli adulti e preferibilmente non molto recente; I cigni selvatici, La sirenetta, L’ombra, L'abete, Il lino, La regina delle nevi e forse Il brutto anatroccolo, Il soldatino di stagno e La fanciulla che calpestò il pane (C. Andersen); Il ginepro, Hansel e Gretel, Raperonzolo e altre fiabe dei fratelli Grimm; Richetto dal ciuffo, Pollicino e Pelle d'asino (C. Perrault); Racconti dalla valle dei Mumin (T. Jansson); Matilda (R. Dahl); Pippi Calzelunghe (A. Lindgren); almeno il primo Libro della giungla (R. Kipling); Zanna Bianca (J. London); Il pazzo e la fanciulla (S. Lagerlof); La principessa sposa (W. Goldman); Il buio oltre la siepe (H. Lee); Le avventure di Huckleberry Finn (M. Twain); Jane Eyre (C. Bronte); Giorni felici in Nel ventre della balena e altri saggi (G. Orwell); i capitoli XVIII, XXIV, XXVII, XXXIII, XXXIV, XL, XLVII e LVI di Dombey e figlio, Martin Chuzzlewit e Nicholas Nickleby (C. Dickens); Che cosa sapeva Maisie (H. James); Le belle immagini (S. de Beauvoir); Vacanze di Natale (W. Somerset Maugham); La rocca di Brighton (G. Greene); la prima metà di Martin Eden (J. London); Il giovane Holden (J. D. Salinger); Nelle terre estreme (J. Krakauer); On the road (J. Kerouac); Trainspotting (I. Welsh); La coscienza di Zeno (I. Svevo); Ritratto di un artista da giovane (J. Joyce); forse Padre e figlio (Gosse), ma non l'ho letto; Insieme con i lupi e L'uomo che sussurrava ai cavalli(N. Evans); Gli eredi dell'Eden e L'ultima preda (W. Smith); La mia Africa (K. Blixen); Il mondo secondo Garp (J. Irving); La linea d’ombra e Lord Jim (J. Conrad); Il lupo dei mari (J. London); Il signore delle mosche (W. Golding); Il bambino dal cuore gentile (N. Hawthorne); L'esclusa e Il piacere dell'onestà (L. Pirandello); Il diavolo sulle colline (C. Pavese); il racconto Un incontro (da Gente di Dublino di J. Joyce, con note al testo edizione Superclassici Biblioteca Universale Rizzoli); Altre voci, altre stanze, Incontro d'estate e il racconto Quando l’ultima porta si chiude (T. Capote); i racconti Breve la vita felice di Francis Macomber, Tre giorni di burrasca, Gatto sotto la pioggia e Le nevi del Kilimangiaro (E. Hemingway); Resurrezione (L. Tolstoj); Vino e pane e Fontamara (I. Silone), da leggere entrambi insieme al saggio Uscita di sicurezza dello stesso autore; I Mandarini (S. De Beauvoir); Il taccuino d'oro e Racconti africani (D. Lessing); Cronaca di una morte annunciata (G. Garcia Marquez); Ivanhoe (W. Scott); Weir di Hermiston (R. Stevenson); Isabelle di A. Gide (evitare di identificare il punto di vista dell’autore con i superficiali commenti della voce narrante su Isabelle); Chiedi alla polvere (J. Fante); il racconto Inviti superflui (D. Buzzati); I Buddenbrook (T. Mann) con introduzione di Cesare Segre (necessaria perché l’autore aveva le idee confuse su molte cose ed è bene non farsi contagiare dalla sua confusione nemmeno un po’); Madame Bovary (G. Flaubert); il racconto Il mantello da Racconti pietroburghesi (N. Gogol); racconti 10, 11, 20 da Il crematorio di Vienna di (G. Parise); Lettera al padre, America, Il processo, Metamorfosi (e forse i racconti Descrizione di una battaglia, Smascherato un gabbamondo, Preparativi di nozze in campagna, Il cavaliere del secchio e magari anche Indagini di un cane, La tana, Blumfeld, uno scapolo anzianotto) (F. Kafka); Il grande Gatsby (F. Scott Fitzgerald); Il sosia, I fratelli Karamazov e Delitto e castigo (F. Dostoevskij); almeno il capitolo 13 di Una specie d'introduzione, i capitoli 62 e 122 di Le stesse cose ritornano e il capitolo 24 di Verso il regno millenario di L'uomo senza qualità (R. Musil), nell'edizione Einaudi del 2014 e con l'introduzione di Marinoni; il racconto La famiglia (C. Pavese); Il bell’Antonio (V. Brancati); i racconti Un caso pietoso, I morti in Gente di Dublino (J.Joyce) con note al testo edizione Superclassici Biblioteca Universale Rizzoli; La prigioniera in La ricerca del tempo perduto con note al testo e introduzione, edizione Meridiani (M. Proust); La fiera della vanità con introduzione che ne renda chiara la confusione morale e la mancanza di coerenza e superficialità (W. M. Thackeray); Bel Ami (G. de Maupassant); Il diario di Jane Somers (D. Lessing); almeno il primo racconto (quello con protagonista femminile) di Tutti i miei peccati (F. Jovine); forse Eugene Grandet e di certo Papà Goriot (H. Balzac), un romanzo abietto in alcuni dei suoi messaggi, ma meritevole di essere letto per la rappresentazione realistica di una certa società e per il tema del rapporto padre-figlio affrontato in modo tale che è impossibile non collegare il libro al grande Re Lear di Shakespeare; L’inverno del nostro scontento (J. Steinbeck); L’albero del maggio a Mont Wollestein (N. Hawthorne); L’asino d’oro di Apuleio. Uno strano romanzo considerato da molti un classico e che può essere d'aiuto è La saga di Gosta Berling (S. Lagerlöf), utile almeno per le pagine relative al personaggio della ragazza benestante che si ammala di tifo. Può essere utile confrontare Il pazzo e la fanciulla di Lagerlof con diverse fiabe tra cui Il forno dei fratelli Grimm. Forse sono consigliabili anche alcuni dei romanzi di G. Eliot: Silas Marner, Il mulino sulla Floss, Adam Bede e Middlemarch. Un vecchio romanzo come Villette di C. Bronte non è, sotto alcuni aspetti, allo stesso livello dei precedenti, ma può essere d'aiuto a bambine e ragazze per natura ipersensibili e/o introverse per la costanza e schiettezza con cui le protagoniste fanno le loro scelte accettando come criterio guida la loro natura indipendentemente dalla diversità di tante altre ragazze e dalle pretese che molti hanno sulle donne in genere, oltre che per la riflessione sul loro destino a volte molto difficile (valida indipendentemente dalle conclusioni che la protagonista ne trae). Cime tempestose di E. Bronte è un bel romanzo, ma utile al massimo nelle pagine che riguardano il rapporto della giovane Cathy con i due cugini nell'ultimo terzo. L'albero di notte di T. Capote, come Altre voci, altre stanze, L'arpa d'erba e altri suoi racconti, può in parte essere considerato un racconto di formazione ed essere forse utile, sebbene sia secondo me inutilmente inquietante nei suoi eccessi. Nel fuoco (N. Evans) è un libro duro ma che può risultare catartico. 13
  • 14. Il tema degli abusi fisici e/o psicologici sui minori è quello principale di molte pagine dure di Dostoevskij, de Montaigne, Apuleio e Livio. Rimando anche al paragrafo più sopra sulla narrativa e sui saggi adatti a parlare ai bambini degli abusi sessuali o di altro genere sui minori. Il rapporto tra genitori e figli o tra fratelli è uno dei temi principali dei più noti romanzi di George Eliot, Thomas Mann, Fedor Dostoevskij, Charles Dickens e di altri noti autori del passato e del presente. Sul tema dell’ereditare segnalo La casa desolata di Charles Dickens e consiglio soprattutto Il diario di Jane Somers di Doris Lessing. Il rapporto tra genitori e figli e quello tra fratelli sono due dei temi principali di molti capolavori del teatro da sempre e in particolare delle tragedie e dei drammi storici della drammaturgia antica e moderna e pertanto leggerne i capolavori può aiutare a riflettere e a parlare di alcune problematiche connesse alla crescita: le opere teatrali che più apprezzo sono Amleto di Shakespeare, I Masnadieri (F. Schiller) e Oreste di Euripide, ma consiglio di leggere almeno anche Re Lear ed Enrico IV di Shakespeare, Ifigenia in Aulide e altre opere di valore trovate con qualche ricerca online mirata. Euripide ha scritto peraltro altre opere sul rapporto madre-figlio e padre-figlia. I Masnadieri e Don Carlos (F. Schiller) sono opere molto intense e toccano i temi sempre dibattuti e dolorosi del diseredare o ignorare un figlio e dell’abbandonare un fratello fino alle estreme conseguenze, temi affrontati con toni più lievi in Come vi piace (W. Shakespeare). In Don Carlos (F. Schiller) il tema è forse più quello tra suddito e re che quello del rapportarsi difficile del figlio giovane al padre invecchiato autoritario e diffidente. Di Schiller e Shakespeare sono state queste le letture tonificanti per me insieme rispettivamente a Intrigo e amore e a Misura per misura ed Enrico V (seguito del consigliato Enrico IV), sebbene possano deprimere alcuni e inoltre possano illudere le persone che ancora non sanno quanto siano improbabili e rari i pentimenti dei genitori e l'equità delle autorità. Anche il classico antico Ifigenia in Tauride ha avuto sempre su di me un simile effetto, nonostante l'atmosfera sinistra che vi si respira. Se avete la tendenza a illudervi e volete imparare a mantenere un atteggiamento meno infantile verso la realtà potete trovare un certo sostegno nella lettura delle orazioni di Demostene (in particolare nei discorsi su Filippo e nelle Filippiche vere e proprie) e in alcuni dei discorsi degli oratori e degli ambasciatori riportati in Storia della guerra del Peloponneso (Tucidide). Forse può essere utile al riguardo anche leggere Le notti bianche (F. Dostoevskij) con l’introduzione di Gide, da confrontare con una buona introduzione a Lettere sull’educazione estetica di Schiller. La poesia non è probabilmente adatta a persone molto giovani, ma può contribuire a consolidare un percorso formativo già in buona parte svolto. Dovendo considerare soprattutto il contenuto, consiglio, in quanto utile, la poesia di Pasternak, Novalis, Thomas, Montale, Wordsworth, Keats, Kipling, Moore e Rossetti. Vi consiglio di cominciare con romanzi che incoraggiano senza illudere troppo e senza ambiguità eccessiva come Ritratto di un artista da giovane, L'esclusa, Il mondo secondo Garp, Nelle terre estreme, Insieme con i lupi, L'uomo che sussurrava ai cavalli, Il taccuino d'oro, L'uomo senza qualità, L'asino d'oro, La peste, Resurrezione, Delitto e castigo e forse Nel fuoco, La signora Dalloway, Cronaca di una morte annunciata, Vino e pane e Fontamara, cui aggiungerei La mia Africa di Karen Blixen e Gli eredi dell'eden e gli altri libri a lieto fine di Wilbur Smith, nonostante entrambi descrivano troppi personaggi dalle qualità ideali e i loro ancora più eccezionali incontro e sodalizio o amicizia. Il libro per l'infanzia Matilda illude sotto diversi aspetti e tuttavia è tra i primi racconti che si dovrebbero leggere senza dubbio e ha un valore tale che andrebbe letto forse indipendentemente dalla capacità di capire in che senso si può trovarvi del realismo, e lo stesso vale per gli altri racconti e romanzi elencati nel paragrafo precedente adatti anche ai bambini. Per chi impara a comprendere in profondità queste letture, non sarà poca cosa l'aiuto ricavatone. Ad esempio c'è una grande ricchezza nascosta in Lord Jim, che vi consiglio di leggere dopo aver letto Provvidenza (Seneca), la descrizione di funzioni mentali e tipi di persona in Tipi psicologici e le pagine sul "processo di individuazione", sui concetti di "Ombra" (una parte dell'inconscio personale) e di "Anima" (lo strato profondo dell'inconscio collettivo nei maschi che ha simbologia femminile) e sui simboli tradizionali del fanciullo d'oro, del serpente, della farfalla, del villaggio, del gioiello-mandala, della pietra filosofale, del tesoro nascosto, della nave e dell'acqua di Lo sviluppo della personalità, Simboli della trasformazione e soprattutto Archetipi e inconscio collettivo e Psicologia e alchimia (tutti e cinque libri già citati di Jung). I Mandarini e I fratelli Karamazov sono due dei romanzi che hanno condizionato più fortemente la mia vita e tuttavia la loro ambiguità e amarezza mi rendono impossibile consigliarli a chi ancora non ha almeno 35 anni (da giovani è preferibile leggerne solo alcune citazioni). Io apprezzo particolarmente L'uomo senza qualità di Musil e invito a leggerlo per intero nell'edizione e con l'introduzione che ho consigliato per trovare le molte pagine di grande valore tra quelle fastidiose e prolisse: alla prima lettura è meglio evitare di leggere i paragrafi confusi sull'amore per il prossimo e i capitoli con Clarisse, Diotima e Lindner. POCHI VECCHI FILM E SERIE TV E VIDEO INCORAGGIANTI PER ADOLESCENTI DOTATI DI SENSIBILITÀ (DA NON CONFONDERE CON LA SUSCETTIBILITÀ!): almeno le serie TV Friends e Scrubs (quest'ultima serie 14
  • 15. nonostante il grave incensamento di psichiatri e addirittura antidepressivi e altre simili cadute di stile qua e là), anche se io ho trovato spesso sia utili che rasserenanti alcuni episodi di Medicine Woman (serie tv che comprende episodi stupidi insieme ad altri ben fatti) e l'ultima serie di un vecchio telefilm come Buffy; Gli anni in tasca (F. Truffaut); La stanza di Marvin (J. Zaks); Buon compleanno Mr. Grape (L. Hallström); Benny e Joon (J. Chechik); Oh Serafina (A. Lattuada); La valle dell’Eden (E. Kazan); Sul lago dorato (M. Rydell); Conflitto di classe (M. Apted); Voglia di ricominciare (film con L. Di Caprio); Million Dollar Baby (C. Eastwood); The Millionaire (D. Boyle); La febbre (A. D’Alatri); Il laureato (B. Levinson); La febbre del sabato sera (J. Badham); Colazione da Tiffany (B. Edwards); Io e Annie (W. Allen); La vita è meravigliosa (F. Capra); Harvey (H. Koster); Forrest Gump (R. Zemeckis); Figli di un dio minore; forse La famiglia Bélier (E. Lartigau); Il professore cambia scuola (O. Ayache-Vidal); Tutto quello che vuoi (F. Bruni); Quattro minuti (C. Kraus), nonostante la grave implicita assoluzione di una SS, in linea con una moda recente e odiosa; Norma Rae (M. Ritt); Il diavolo veste Prada (D. Frankel); Lezioni di piano (J. Campion); Farenheit 451 (F. Truffaut); Ricche e famose (G. Cukor); Tutto su Eva (Eva contro Eva) (J. Mankiewicz); La mia vita senza me (prodotto da P. Almodovar); Volver, Donne sull’orlo di una crisi di nervi, Legami, Il fiore del mio segreto, Tutto su mia madre e Dolor y gloria (P. Almodovar); Harry ti presento Sally (R. Reiner); New York New York (M. Scorsese); Mediterraneo (G. Salvatores); Luci della città (C. Chaplin); Il favoloso mondo di Amélie (J.P. Jeunet); Le ragazze dei quartieri alti (B. Yakin); ANIME di Perché, Charlie Brown? e di ANIME di Un bambino di nome Charlie Brown; ANIME di Buon anno con Winnie the Pooh; Mary Poppins (W. Disney); Il signore degli anelli (P. Jackson), nonostante la brutta distorsione del personaggio di Pipino e di alcuni dei messaggi che egli veicola nel libro; Harry Potter e l’Ordine della Fenice; Coraline (T. Burton); Inside Out (W. Disney); Momo (H. Wendlandt); [ANIME ITA] Touuch - Prendi il mondo e vai – OAV 4- CROSS ROAD; Dumbo (W. Disney); La bella e la bestia (W. Disney); Pina (W. Wenders); The 100 most amazing photos/places on Earth e inoltre The 100 most beautiful photos/places on Earth su You Tube. Consiglio infine il film del 1989 L'attimo fuggente a chi legga contemporaneamente Da piccole donne a L'attimo fuggente nell'introduzione a Una passeggiata di inverno e altri scritti (H. Thoreau) in edizione Il melangolo a cura di Cesare Cata 2014... Consiglio i bellissimi La mia Africa (S. Pollack) e Into the wild (S. Penn), nonostante il finale di entrambi possa considerarsi incoraggiante solo dopo una certa riflessione; un film che dà un senso di speranza e ha almeno un parziale lieto fine è L’albero di Antonia (M. Gorris), ma contiene scene così violente e deprimenti che vorrei essermi limitata a leggerne la trama online: guardatelo se questo tipo di contenuti non rimangono a lungo nella vostra memoria (lo scopo di questa breve selezione di film e serie TV è di dare energia, non di rattristare). È un peccato che ora non si possa più scaricare gratuitamente quasi nulla da Internet, ma vi consiglio di cercare davvero di vedere almeno alcuni di questi film e telefilm, perchè possono fornire un certo sostegno. ESEMPI DI POSSIBILI (PERSONALI) ANALISI DEL TESTO IN FORMA DISCORSIVA, SCHEMATICA O DIALOGICA PER ALCUNI LIBRI FANTASY E NOTI ROMANZI DI FORMAZIONE IL TRONO DI SPADE (Martin) ** Per esigenze di chiarezza, ho corretto di recente questa analisi nella forma e ho anche reso espliciti i rifermenti a quella che la precede, per quanto ciò abbia comortato la ripetizione di alcuni paragrafi nelle due analisi. Per agevolare la comprensione di Il trono di spade, la saga fantasy di G. Martin da cui è stata tratta la nota serie televisiva, rimando alla MITOLOGIA norrena, soprattutto vichinga: i lunghi e tetri inverni precedono di 3 anni la fine del mondo nella mitologia del nord e sono quelli della Norvegia (per quanto Jung afferma che il nord è da sempre ritenuto il luogo degli spiriti o di ciò che è oscuro o misterioso e molti scrittori situano a nord i regni dominati da magia e soprannaturale) e dei miti raccolti nell’Edda di Sturluson, cui rimanda il titolo stesso, dato che nell’Edda la vita sorge dal contrasto tra fuoco e gelo; i dèmoni al di là del muro sono i Jötunn e “l’uomo di ghiaccio” è presente nei miti islandesi; le mura di difesa dai dèmoni sono il recinto di Vitgard (per il recinto, rimando anche all’Edda); il potere distruttore del fuoco sui “non-morti” e quello delle armi in vetro di drago sugli “estranei” è quello dei lampi che Thor scaglia sui Jötunn e sembra essere connesso al potere dei draghi e dei Targaryen. La forgiatura difficile, lunga e magica della spada di Azor Ahar riprende un motivo mitologico tipico, che sta a indicare la grande difficoltà, la lentezza, la necessità di sacrificare molta energia e domare desideri profondi e la parziale irrazionalità misteriosa di ogni vero processo creativo di maturazione e mi ricorda in particolare le pagine dedicate alla riparazione del coltello di Will in Queste materie oscure di Pullman, quelle in cui viene descritto come Brisingr viene forgiata in Il ciclo dell'eredità di Paolini e in cui la spada di Bastiano rifiuta di essere estratta in La storia infinita di Ende come quella di John Snow e i paragrafi di Simboli della trasformazione dedicati al ruolo paterno del fabbro e dell’artigiano in molti miti e fiabe: questo capitolo vuole probabilmente significare che abbandonare definitivamente l’infanzia e acquisire il potere è un lavoro lungo e faticoso, un lavoro che, per avere buon esito, deve assorbire tutta l’attenzione e le principali energie e non solo una parte di esse, come invece accade in chi è pavido e rigido per via di blocchi emotivi, transfert, di una nevrosi ancora troppo difficile da superare o di conoscenze troppo limitate (si tratta di sviluppare e stabilizzare la 15
  • 16. propria personalità per impedirle di cedere alle naturali tendenze alla fuga dalle responsabilità, ai desideri caotici, all’inerzia e a una troppo duratura introversione). Anche la trasformazione della spada dell'assassinato re del Nord Ghiaccio in altre spade striate di rosso probabilmente rappresenta il ricomporsi della vita dai frantumi e il cambiamento di direzione dell'energia psichica ed è connessa al fatto che la personificazione del buonsenso tipica è un fabbro o un artigiano e in tal caso richiama anche la riforgiatura della spada del re Aragorn e forse la sostituzione della spada (cfr. con Il signore degli anelli di Tolkien) e quella di Ido (cfr. con Le cronache del mondo emerso di Troisi), oltre al fatto che nella fantasy spesso il padre dell'eroe è un fabbricante d'armi o un artigiano (es. nella citata saga della Troisi): in Simboli della trasformazione, Jung sottolinea l'episodio dell'opera di Wagner in cui la spada di Siegmund viene conservata rotta per Sigfrido e infine ricomposta e, dopo aver ricordato che lo smembramento dell'eroe avviene in alcuni miti (ad esempio in quello di Dioniso), segnala che nel Rgveda il creatore del mondo è un fabbro, che Efesto è un dio artigiano come il padre di Adone e come Giuseppe (cfr. con miti antichi greco-latini e con la Bibbia) e che nelle fiabe il padre dell'eroe spesso è uno spaccalegna; secondo Jung a questo motivo dello scettro rotto e della spada riforgiata si può collegare anche il miracolo di Medea (cfr. con il relativo mito greco) e il modo in cui il mondo è tenuto insieme da cavicchi nel Timeo di Platone. Anche la spada magica è un motivo ricorrente nella letteratura fantasy e cavalleresca, oltre che epica (bisogna ricordare Excalibur di Re Artù e l'Edda): in particolare la spada fiammeggiante compare anche nell’Edda e nella saga di Paolini, mentre la spada di Frodo si illumina e quella di Aragorn si chiama "fiamma dell'occidente" in Il signore degli anelli di Tolkien e tutto ciò probabilmente perchè la potenza della libido (quindi dell’energia inconscia in genere e non solo sessuale) è rappresentata ovviamente dalla spada infuocata (il fuoco consente la vita e la forma della spada è fallica) come anche dai simboli correlati dei draghi, delle bevande inebrianti, di una serie di simboli materni e cioè di nascita e rinascita (nella saga di Paolini la caverna con i cuori e le uova di drago e l'albero di Menoa) e della danza elfica (nella saga di Paolini battere il suolo col piede ha chiaro significato sessuale e cioè di rigenerazione psichica, come potete leggere per esempio negli scritti di Jung, il quale ricorda che era con un altrettanto ritmico sfregamento o con la percussione che si accendeva il fuoco anticamente). Anche nell'Apocalisse dalla bocca di Cristo esce una spada... La spada è insomma forza solare, fuoco che genera, verbo/logos, energia. La spada infuocata esaltata dall’adoratrice del Dio della luce, come quella di Azor Ahar, è in relazione con la spada fiammeggiante del custode di Muspell (l’antimondo ardente delle origini) nell’Edda, cioè con colui che nel mito nordico torna alla fine del tempo per distruggere (bruciare) il mondo con un lupo e un serpente mentre sarà suonato il corno (altro elemento ripreso in parte da Martin). Il nome della moglie uccisa da Azor Ahar per ottenere la spada magica mi ricorda la fiaba orientale Vassilissa sull’anima femminile che ritrova e affina l’intuito, rappresentato come un fuoco in un teschio che guida e brucia i nemici (rimando a Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estes). Forse non è un caso che a sposarsi tra fratelli siano solo i Targaryen; anche nell'opera di Wagner Sigfrido nasce dalla sposa/sorella e, secondo Jung, questo ne fa un Hor, un sole rinato, e infatti, se non sbaglio, Osiride sposò le sorelle e il mito egizio solare è per sua natura in relazione con qualunque mito sui draghi, per il cui significato rimando a quanto segue e che ho dedotto considerando soprattutto altri libri fantasy dove il drago è associato a Thor, il dio norvegese che strepita in cielo scagliando lampi e che incarna la potenza della natura e quella dell’inconscio, il loro potere di creare e distruggere: Nihal, cavaliere di drago in Le cronache del mondo emerso, ha un legame con un dio simile alla divinità nordica, essendo questo personaggio per metà probabilmente Sagittario (segno legato al pianeta Giove, il dio romano che pure scagliava saette) e venendo nel terzo libro attratta dalla statua di un dio rappresentato con saette in mano, e la dragonessa Saphira di Paolini vola, ruggisce e sputa fuoco come questo dio e lo richiama anche nell’abitudine di bere molti barili di idromele, una bevanda che trasmette coraggio e vitalità e a volte inebria fino alla follia proprio come la magia e il liquore elfici e anche come certe risorse e ispirazioni messe realmente a disposizione dall’inconscio in alcuni frangenti della vita (per altri significati da attribuire ai draghi rimando a Simboli della trasformazione di Jung). In Il signore degli anelli di Tolkien o almeno negli antefatti del libro narrati nel Silmarillion è il dio del male a presiedere alla formazione e alla vita del ghiaccio e del fuoco. Il nome della regina dei draghi forse vuole ricordare Deianira, la donna rapita da un centauro della mitologia dell’antichità. L'andare errando della regina Daenerys vuole richiamare quello del sole ed è quello del re ramingo Aragorn (l'eroe di Tolkien con la stella in fronte e la spada sfolgorante che ne illuminano l'aspetto fosco) e di altri eroi fantasy e mitici (Gilgamesh, Dioniso, Eracle, Mithra, ecc.): secondo Jung, gli eroi viandanti esprimono il desiderio dell'anima e della madre perduta (la pace dell'infanzia, le sorgenti dell'essere, l'inconscio o il perduto legame con esso) e quindi rappresentano semplicemente l'esigenza dell'inconscio di essere preso in considerazione, il che è indispensabile per una maturazione equilibrata che porti a divenire completi. Quando il drago nero allontana Daenerys dal matrimonio deleterio con l'Arpia, la allontana dalla falsa sicurezza e dalla confusione fatta su di sé e sul suo regnare: Jung osserva che il drago, come il cavallo nero (cfr. con l'opera di Tolkien) o il pesce mostruoso (cfr. con Pinocchio di Collodi e con miti e fiabe), personifica in genere la resistenza alla tendenza a rimanere bloccati dal proprio bisogno di protezione, a sua volta tipicamente simboleggiato dalla fantasia dell'incesto (immagine del voler ritornare bambini che si manifesta col desiderio di sposare la propria madre). La piccola statura dei Figli della foresta, l’handicap di Bran, l’aspetto del nano deforme Tyron, l’aspetto e il sesso di Brinnie e l’età e la timidezza del suo scudiero, l'obesità e la sensibilità di Samuel, la giovane età e l’infanzia misera di figli illegittimi di re (mi riferisco soprattutto al fabbro amico di Arya) e principi cacciati da usurpatori (le sorelle Stark e soprattutto I fratelli Targaryen) o traditi vilmente dopo molte vittorie meritate (la morte orribile di Robb) e l'aspetto piccolo e dimesso della porta che consente a Dany di svoltare e trovare gli Eterni nel labirinto di Piat Pree sono motivi ricorrenti nei miti dove le forze creative sono spesso personificate da persone piccole e piccolissime (esempi tratti dalla tradizione sono nani, cabiri, 16