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Il racconto sta al romanzo come il cortometraggio sta al fim.
Scrivere un racconto significa accettare una sfida sottile che
vive nell’immanenza, nel ring dove si affrontano lo scrittore
e la sua storia. Sono pochi round nei quali ogni colpo va
dosato con attenzione, ogni tattica va studiata a fondo ma
attuata rapidamente. Lo scrittore non deve scoprirsi, deve
colpire preciso, deve trovare il montante in grado di stendere
la sua storia in poco tempo, dominarla. Il romanzo è una
partita a scacchi, il racconto no. Nel racconto lo scrittore e la
storia se le danno di santa ragione. Bisogna sottomettere un
idea che vorrebbe prendersi spazio, e la sfida sta
nell’approfittare della brevità per renderla ancora più
efficace.
Alan Zamboni
Il libro è una raccolta di racconti dalla narrazione fruibile, sono
personaggi puri e semplici che portano nel cuore l'umanità e
l'umiltà di chi è al mondo a gustarne ogni virgola. Ogni
racconto è slegato dall'altro, ed ognuno è un cammeo
pulsante di fragilità e pathos. Il pathos, inteso come passione
di forma, si contrappone al logos, la parola concreta, in
maniera perfettamente equilibrata senza mai scadere in
eccesso. E' questa misurata passione che crea il senso della
raccolta con una scrittura garbata e scorrevole. Una raccolta
poetica e delicata. L'insieme è condito dall'arte fotografica
volto a creare un insieme emozionale molto comunicativo
dell'autrice.
Ci alziamo al mattino e ci prepariamo per una nuova
giornata di lavoro; scendiamo le rampe delle scale e
sfioriamo con un “buongiorno” il coinquilino o la
vicina con cui dividiamo il tetto. Passeggiamo lungo il
marciapiede, trascorriamo circa otto ore fuori casa, e la
nostra esistenza quotidiana entra costantemente in
contatto, in un lasso di tempo più o meno breve, con
altri uomini e donne se trasferiamo tutto questo nelle
pagine di un libro, riconosciamo che la vita reale vi si
insedia efficacemente, i personaggi delle storie e dei
racconti sono il nostro vicino, un nostro amico, un
nome che ci è famigliare, così come il loro bagaglio
personale, i loro progetti accantonati, le loro speranze
mai abbandonate per un futuro alternativo, i loro
amori talvolta complicati e sconvolgenti.
 Il gusto delle mandorle andate a male
 La luna irrangiungibile
 La signorina della porta accanto
 Non ero preparata
 Hut
 Un nuovo cielo
 Nella nuda terra
 Amina
Gli individui di Nicoletta si muovono ai nostri giorni, sospinti
dalle medesime correnti emozionali che possono lambire la
riva della nostra vita: giorno dopo giorno ci affanniamo a
costruire progetti, un po’ come si fa con il gioco delle carte.
Prendiamo il mazzo e rimescoliamo le figure, combattendo
contro la casualità e l’imprevedibilità, stringendo al petto le
apparenti certezze e mai ventilando l’ipotesi che l’indomani,
o di lì a qualche ora, tutto cambierà e ci troveremo ancora
una volta a ricollocare le pedine nella scacchiera! È un
caleidoscopio di umanità sensibile ed esposta agli eventi,
adulti e giovani, personalità forti o creature fragili, difensori
dei propri ideali o forse numi tutelari di quel microcosmo
fatto delle cose più semplici: un affetto a noi caro, il nostro
lavoro, la voglia di migliorare il nostro aspetto, provare il
piacere di sentirci bene nel nostro corpo e quindi nella
nostra anima.
Ma la volontà del Fato ci coglie troppo spesso impreparati; il nostro bel
castello si può frantumare o presentare una crepa imprevista, e se
l’elemento debole della nostra personalità si lascia sconfiggere,
soccombiamo in un battito di ciglia. Debolezza, diremmo, oppure una
tendenza a racchiuderci troppo nel nostro guscio? Viviamo delle piccole
cose senza far filtrare aria nuova, o abbiamo paura che l’elemento di
novità scombini troppo i nostri piani? Nicoletta offre uno spunto
presentando queste storie con padronanza di stile ma nello stesso tempo
infondendo nel lettore la sua empatia: i personaggi non sono fantocci
deboli che cadono sotto i colpi del fato, ma anime pulsanti che vivono e
sentono, grazie alla potenza dell’amore, alla bellezza dei loro ricordi, a
quell’istinto che per natura ci innalza e ci sospinge ad andare sempre e
comunque avanti. Sono uomini e donne che abbiamo conosciuto anche
noi, o di cui abbiamo letto sulle pagine dei giornali…ed attraverso l’eco
delle loro voci, proviamo il desiderio di soffermarci a pensare alla brevità
della vita, alla profondità delle nostre emozioni, a sopportare anche il
dolore che, inevitabilmente, scorre in parallelo sul binario delle nostre
azioni.
Luana Bottacin
Il gusto delle mandorle andate a male
Il sapore della sofferenza è amaro, lo si vorrebbe rigettare fuori
da noi, per allontanarlo e disperderlo nell'oblio del tempo e
disconoscerlo.
Con la sua andatura da paperina colta, con gli occhiali dalla
montatura nero tartaruga e le sue rotondità ben evidenziate
da una maglia a coste con righe sottili trasversali, esprime la
sua necessità con il linguaggio inequivocabile del corpo,
nove anni spesi alla continua ricerca di una gratificazione
organico sensoriale. Si è talmente sgraziata che per
ricomporre il proprio corpo, ormai straripante all’esterno,
sotto i suoi vestiti Marta indossa il costume della piscina
come un bustino elasticizzato. La sua mente è magra, sottile
ed emaciata solo il corpo è traboccante d’eccessi golosi, fino
a farla apparire quasi un cerchio perfetto.
Storie perse nel tramonto
8 racconti
16 foto
119 pagine
1 ebook
un insieme di umanità
IL MIO LIBRO
Il libro lo potete trovare sul portale:
IL MIO LIBRO – Kataweb
SUSSURRI NOTTURNI
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  • 3. Il racconto sta al romanzo come il cortometraggio sta al fim. Scrivere un racconto significa accettare una sfida sottile che vive nell’immanenza, nel ring dove si affrontano lo scrittore e la sua storia. Sono pochi round nei quali ogni colpo va dosato con attenzione, ogni tattica va studiata a fondo ma attuata rapidamente. Lo scrittore non deve scoprirsi, deve colpire preciso, deve trovare il montante in grado di stendere la sua storia in poco tempo, dominarla. Il romanzo è una partita a scacchi, il racconto no. Nel racconto lo scrittore e la storia se le danno di santa ragione. Bisogna sottomettere un idea che vorrebbe prendersi spazio, e la sfida sta nell’approfittare della brevità per renderla ancora più efficace. Alan Zamboni
  • 4. Il libro è una raccolta di racconti dalla narrazione fruibile, sono personaggi puri e semplici che portano nel cuore l'umanità e l'umiltà di chi è al mondo a gustarne ogni virgola. Ogni racconto è slegato dall'altro, ed ognuno è un cammeo pulsante di fragilità e pathos. Il pathos, inteso come passione di forma, si contrappone al logos, la parola concreta, in maniera perfettamente equilibrata senza mai scadere in eccesso. E' questa misurata passione che crea il senso della raccolta con una scrittura garbata e scorrevole. Una raccolta poetica e delicata. L'insieme è condito dall'arte fotografica volto a creare un insieme emozionale molto comunicativo dell'autrice.
  • 5.
  • 6. Ci alziamo al mattino e ci prepariamo per una nuova giornata di lavoro; scendiamo le rampe delle scale e sfioriamo con un “buongiorno” il coinquilino o la vicina con cui dividiamo il tetto. Passeggiamo lungo il marciapiede, trascorriamo circa otto ore fuori casa, e la nostra esistenza quotidiana entra costantemente in contatto, in un lasso di tempo più o meno breve, con altri uomini e donne se trasferiamo tutto questo nelle pagine di un libro, riconosciamo che la vita reale vi si insedia efficacemente, i personaggi delle storie e dei racconti sono il nostro vicino, un nostro amico, un nome che ci è famigliare, così come il loro bagaglio personale, i loro progetti accantonati, le loro speranze mai abbandonate per un futuro alternativo, i loro amori talvolta complicati e sconvolgenti.
  • 7.
  • 8.  Il gusto delle mandorle andate a male  La luna irrangiungibile  La signorina della porta accanto  Non ero preparata  Hut  Un nuovo cielo  Nella nuda terra  Amina
  • 9.
  • 10. Gli individui di Nicoletta si muovono ai nostri giorni, sospinti dalle medesime correnti emozionali che possono lambire la riva della nostra vita: giorno dopo giorno ci affanniamo a costruire progetti, un po’ come si fa con il gioco delle carte. Prendiamo il mazzo e rimescoliamo le figure, combattendo contro la casualità e l’imprevedibilità, stringendo al petto le apparenti certezze e mai ventilando l’ipotesi che l’indomani, o di lì a qualche ora, tutto cambierà e ci troveremo ancora una volta a ricollocare le pedine nella scacchiera! È un caleidoscopio di umanità sensibile ed esposta agli eventi, adulti e giovani, personalità forti o creature fragili, difensori dei propri ideali o forse numi tutelari di quel microcosmo fatto delle cose più semplici: un affetto a noi caro, il nostro lavoro, la voglia di migliorare il nostro aspetto, provare il piacere di sentirci bene nel nostro corpo e quindi nella nostra anima.
  • 11.
  • 12. Ma la volontà del Fato ci coglie troppo spesso impreparati; il nostro bel castello si può frantumare o presentare una crepa imprevista, e se l’elemento debole della nostra personalità si lascia sconfiggere, soccombiamo in un battito di ciglia. Debolezza, diremmo, oppure una tendenza a racchiuderci troppo nel nostro guscio? Viviamo delle piccole cose senza far filtrare aria nuova, o abbiamo paura che l’elemento di novità scombini troppo i nostri piani? Nicoletta offre uno spunto presentando queste storie con padronanza di stile ma nello stesso tempo infondendo nel lettore la sua empatia: i personaggi non sono fantocci deboli che cadono sotto i colpi del fato, ma anime pulsanti che vivono e sentono, grazie alla potenza dell’amore, alla bellezza dei loro ricordi, a quell’istinto che per natura ci innalza e ci sospinge ad andare sempre e comunque avanti. Sono uomini e donne che abbiamo conosciuto anche noi, o di cui abbiamo letto sulle pagine dei giornali…ed attraverso l’eco delle loro voci, proviamo il desiderio di soffermarci a pensare alla brevità della vita, alla profondità delle nostre emozioni, a sopportare anche il dolore che, inevitabilmente, scorre in parallelo sul binario delle nostre azioni. Luana Bottacin
  • 13. Il gusto delle mandorle andate a male Il sapore della sofferenza è amaro, lo si vorrebbe rigettare fuori da noi, per allontanarlo e disperderlo nell'oblio del tempo e disconoscerlo. Con la sua andatura da paperina colta, con gli occhiali dalla montatura nero tartaruga e le sue rotondità ben evidenziate da una maglia a coste con righe sottili trasversali, esprime la sua necessità con il linguaggio inequivocabile del corpo, nove anni spesi alla continua ricerca di una gratificazione organico sensoriale. Si è talmente sgraziata che per ricomporre il proprio corpo, ormai straripante all’esterno, sotto i suoi vestiti Marta indossa il costume della piscina come un bustino elasticizzato. La sua mente è magra, sottile ed emaciata solo il corpo è traboccante d’eccessi golosi, fino a farla apparire quasi un cerchio perfetto.
  • 14.
  • 15. Storie perse nel tramonto 8 racconti 16 foto 119 pagine 1 ebook un insieme di umanità IL MIO LIBRO
  • 16. Il libro lo potete trovare sul portale: IL MIO LIBRO – Kataweb SUSSURRI NOTTURNI Storie perse nel tramonto grazie