3. Il racconto sta al romanzo come il cortometraggio sta al fim.
Scrivere un racconto significa accettare una sfida sottile che
vive nell’immanenza, nel ring dove si affrontano lo scrittore
e la sua storia. Sono pochi round nei quali ogni colpo va
dosato con attenzione, ogni tattica va studiata a fondo ma
attuata rapidamente. Lo scrittore non deve scoprirsi, deve
colpire preciso, deve trovare il montante in grado di stendere
la sua storia in poco tempo, dominarla. Il romanzo è una
partita a scacchi, il racconto no. Nel racconto lo scrittore e la
storia se le danno di santa ragione. Bisogna sottomettere un
idea che vorrebbe prendersi spazio, e la sfida sta
nell’approfittare della brevità per renderla ancora più
efficace.
Alan Zamboni
4. Il libro è una raccolta di racconti dalla narrazione fruibile, sono
personaggi puri e semplici che portano nel cuore l'umanità e
l'umiltà di chi è al mondo a gustarne ogni virgola. Ogni
racconto è slegato dall'altro, ed ognuno è un cammeo
pulsante di fragilità e pathos. Il pathos, inteso come passione
di forma, si contrappone al logos, la parola concreta, in
maniera perfettamente equilibrata senza mai scadere in
eccesso. E' questa misurata passione che crea il senso della
raccolta con una scrittura garbata e scorrevole. Una raccolta
poetica e delicata. L'insieme è condito dall'arte fotografica
volto a creare un insieme emozionale molto comunicativo
dell'autrice.
5.
6. Ci alziamo al mattino e ci prepariamo per una nuova
giornata di lavoro; scendiamo le rampe delle scale e
sfioriamo con un “buongiorno” il coinquilino o la
vicina con cui dividiamo il tetto. Passeggiamo lungo il
marciapiede, trascorriamo circa otto ore fuori casa, e la
nostra esistenza quotidiana entra costantemente in
contatto, in un lasso di tempo più o meno breve, con
altri uomini e donne se trasferiamo tutto questo nelle
pagine di un libro, riconosciamo che la vita reale vi si
insedia efficacemente, i personaggi delle storie e dei
racconti sono il nostro vicino, un nostro amico, un
nome che ci è famigliare, così come il loro bagaglio
personale, i loro progetti accantonati, le loro speranze
mai abbandonate per un futuro alternativo, i loro
amori talvolta complicati e sconvolgenti.
7.
8. Il gusto delle mandorle andate a male
La luna irrangiungibile
La signorina della porta accanto
Non ero preparata
Hut
Un nuovo cielo
Nella nuda terra
Amina
9.
10. Gli individui di Nicoletta si muovono ai nostri giorni, sospinti
dalle medesime correnti emozionali che possono lambire la
riva della nostra vita: giorno dopo giorno ci affanniamo a
costruire progetti, un po’ come si fa con il gioco delle carte.
Prendiamo il mazzo e rimescoliamo le figure, combattendo
contro la casualità e l’imprevedibilità, stringendo al petto le
apparenti certezze e mai ventilando l’ipotesi che l’indomani,
o di lì a qualche ora, tutto cambierà e ci troveremo ancora
una volta a ricollocare le pedine nella scacchiera! È un
caleidoscopio di umanità sensibile ed esposta agli eventi,
adulti e giovani, personalità forti o creature fragili, difensori
dei propri ideali o forse numi tutelari di quel microcosmo
fatto delle cose più semplici: un affetto a noi caro, il nostro
lavoro, la voglia di migliorare il nostro aspetto, provare il
piacere di sentirci bene nel nostro corpo e quindi nella
nostra anima.
11.
12. Ma la volontà del Fato ci coglie troppo spesso impreparati; il nostro bel
castello si può frantumare o presentare una crepa imprevista, e se
l’elemento debole della nostra personalità si lascia sconfiggere,
soccombiamo in un battito di ciglia. Debolezza, diremmo, oppure una
tendenza a racchiuderci troppo nel nostro guscio? Viviamo delle piccole
cose senza far filtrare aria nuova, o abbiamo paura che l’elemento di
novità scombini troppo i nostri piani? Nicoletta offre uno spunto
presentando queste storie con padronanza di stile ma nello stesso tempo
infondendo nel lettore la sua empatia: i personaggi non sono fantocci
deboli che cadono sotto i colpi del fato, ma anime pulsanti che vivono e
sentono, grazie alla potenza dell’amore, alla bellezza dei loro ricordi, a
quell’istinto che per natura ci innalza e ci sospinge ad andare sempre e
comunque avanti. Sono uomini e donne che abbiamo conosciuto anche
noi, o di cui abbiamo letto sulle pagine dei giornali…ed attraverso l’eco
delle loro voci, proviamo il desiderio di soffermarci a pensare alla brevità
della vita, alla profondità delle nostre emozioni, a sopportare anche il
dolore che, inevitabilmente, scorre in parallelo sul binario delle nostre
azioni.
Luana Bottacin
13. Il gusto delle mandorle andate a male
Il sapore della sofferenza è amaro, lo si vorrebbe rigettare fuori
da noi, per allontanarlo e disperderlo nell'oblio del tempo e
disconoscerlo.
Con la sua andatura da paperina colta, con gli occhiali dalla
montatura nero tartaruga e le sue rotondità ben evidenziate
da una maglia a coste con righe sottili trasversali, esprime la
sua necessità con il linguaggio inequivocabile del corpo,
nove anni spesi alla continua ricerca di una gratificazione
organico sensoriale. Si è talmente sgraziata che per
ricomporre il proprio corpo, ormai straripante all’esterno,
sotto i suoi vestiti Marta indossa il costume della piscina
come un bustino elasticizzato. La sua mente è magra, sottile
ed emaciata solo il corpo è traboccante d’eccessi golosi, fino
a farla apparire quasi un cerchio perfetto.
14.
15. Storie perse nel tramonto
8 racconti
16 foto
119 pagine
1 ebook
un insieme di umanità
IL MIO LIBRO
16. Il libro lo potete trovare sul portale:
IL MIO LIBRO – Kataweb
SUSSURRI NOTTURNI
Storie perse nel tramonto
grazie