Qual è il Mio Scopo? - Leonardo Tavares - AnteprimaLeonardo Tavares
"Qual è il Mio Scopo?" è un invito a un’esplorazione intima, un viaggio attraverso pagine piene di orientamenti e riflessioni.
Lungo questo percorso letterario, scopriremo che il proposito non è una risposta statica, ma una melodia in costante evoluzione, una sinfonia che componiamo con i battiti del nostro cuore.
Ogni capitolo è una nota in questa sinfonia, un pezzo del puzzle che è la nostra vita. Approfondendoci, vedremo che il proposito è intrecciato nella nostra essenza, in attesa di essere svelato e vissuto.
Ad ogni pagina che gira, esploreremo le molteplici sfaccettature di questa ricerca: l’autoconoscenza, le connessioni con gli altri, la resilienza di fronte alle sfide e l’impatto che possiamo avere nel mondo.
Imbarcati in questa esperienza arricchente e scopri il significato che risiede nella tua anima.
Qual è il Mio Scopo? - Leonardo Tavares - AnteprimaLeonardo Tavares
"Qual è il Mio Scopo?" è un invito a un’esplorazione intima, un viaggio attraverso pagine piene di orientamenti e riflessioni.
Lungo questo percorso letterario, scopriremo che il proposito non è una risposta statica, ma una melodia in costante evoluzione, una sinfonia che componiamo con i battiti del nostro cuore.
Ogni capitolo è una nota in questa sinfonia, un pezzo del puzzle che è la nostra vita. Approfondendoci, vedremo che il proposito è intrecciato nella nostra essenza, in attesa di essere svelato e vissuto.
Ad ogni pagina che gira, esploreremo le molteplici sfaccettature di questa ricerca: l’autoconoscenza, le connessioni con gli altri, la resilienza di fronte alle sfide e l’impatto che possiamo avere nel mondo.
Imbarcati in questa esperienza arricchente e scopri il significato che risiede nella tua anima.
I vostri figli non sono i vostri figli
Essi non vengono da voi ma attraverso voi
Essi non vi appartengono benché viviate insieme
Potete amarli ma non costringerli ai vostri pensieri
Poiché essi hanno i loro pensieri
Potete custodire i loro corpi ma non le anime loro
Poiché abitano case future, che neppure in sogno potete visitare
Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre frecce vive, sono scoccati lontano
(Gibran Kahil Gibran )
Il racconto nell'animazione sociale per la terza e quarta etàSimone Terenziani
Riflessione sull'importanza del racconto all'interno dei percorsi di animazione per la terza e quarta età, mirando al miglioramento della qualità della vita degli ospiti delle strutture.
Il Disagio Adolescenziale ai giorni nostri - I Grandi Naviganti del WebIvan Ferrero
Il Disagio Adolescenziale è una costante nella Storia dell'Uomo, e ad ogni generazione assume differenti connotati in relazione alla Cultura, alla Società, agli Artefatti.
Quali caratteristiche possiamo assegnare ad un Disagio Adolescenziale 2.0?
Quali sono i bisogni dei nostri ragazzi e quali richieste si celano dietro di esse?
Dopo il successo di Svolte è la volta di Altre Svolte per continuare a raccontare le storie di chi ha “svoltato vita” abbandonando la comfort zone, le sue certezze e le sue abitudini buttandosi a capofitto in nuove avventure. Di chi ha “svoltato controcorrente “ scegliendo di non essere mamma e ci scherza con una vena di malinconia, di chi si è trovato sull’orlo del precipizio ma non è precipitato ed è riuscito a raddrizzare il tiro e, infine, di chi ha svoltato nonostante fosse troppo giovane per farlo come i ragazzi del reparto di oncologia di Parma.
“Il punto di vista psicologico ci dice che cambiare è nella natura delle cose e del mondo: da quando si nasce a quando si muore siamo in continua trasformazione. Eppure percettivamente le persone hanno bisogno di pensarsi nella stabilità e nella sicurezza di una continuità: gli affetti, una casa, un lavoro permanente. Ogni volta che uno di questi elementi viene a mancare, soprattutto per cause esterne, provoca sofferenza, disagio e desiderio di ristabilire un ordine precedente. Dalla parte opposta vivere in un contesto troppo sicuro, conosciuto, esperito ci porta alla noia e alla paralisi, alla percezione di vivere una vita vuota: sono i due estremi all’interno dei quali ognuno di noi si trova a vivere. Allora perché cambiare? (…)”
Nelle testimonianze raccolte in Altre Svolte c’è qualche risposta.
41, L’Io e l’inconscio: analogia col computer
47, L’Io e l’inconscio: conoscenza, consapevolezza e comprensione
63, Favola del rompicapo: inconscio preconscio e conscio
75, L’Io e il suo superamento
81, L’inconscio: la “censura” e il presentarsi dello psicosomatismo
95, Difesa e attacco dell’Io: corpo akasico, karma e psicosomatismo
105, La vibrazione e l’interiorità
111, Genesi dello psicosomatismo e il cammino dell’impulso relativo
117, Psicanalisi, ipnosi e psicosomatismo
123, Il simbolismo del 7
127, Chiusura del ciclo d’insegnamento
I vostri figli non sono i vostri figli
Essi non vengono da voi ma attraverso voi
Essi non vi appartengono benché viviate insieme
Potete amarli ma non costringerli ai vostri pensieri
Poiché essi hanno i loro pensieri
Potete custodire i loro corpi ma non le anime loro
Poiché abitano case future, che neppure in sogno potete visitare
Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre frecce vive, sono scoccati lontano
(Gibran Kahil Gibran )
Il racconto nell'animazione sociale per la terza e quarta etàSimone Terenziani
Riflessione sull'importanza del racconto all'interno dei percorsi di animazione per la terza e quarta età, mirando al miglioramento della qualità della vita degli ospiti delle strutture.
Il Disagio Adolescenziale ai giorni nostri - I Grandi Naviganti del WebIvan Ferrero
Il Disagio Adolescenziale è una costante nella Storia dell'Uomo, e ad ogni generazione assume differenti connotati in relazione alla Cultura, alla Società, agli Artefatti.
Quali caratteristiche possiamo assegnare ad un Disagio Adolescenziale 2.0?
Quali sono i bisogni dei nostri ragazzi e quali richieste si celano dietro di esse?
Dopo il successo di Svolte è la volta di Altre Svolte per continuare a raccontare le storie di chi ha “svoltato vita” abbandonando la comfort zone, le sue certezze e le sue abitudini buttandosi a capofitto in nuove avventure. Di chi ha “svoltato controcorrente “ scegliendo di non essere mamma e ci scherza con una vena di malinconia, di chi si è trovato sull’orlo del precipizio ma non è precipitato ed è riuscito a raddrizzare il tiro e, infine, di chi ha svoltato nonostante fosse troppo giovane per farlo come i ragazzi del reparto di oncologia di Parma.
“Il punto di vista psicologico ci dice che cambiare è nella natura delle cose e del mondo: da quando si nasce a quando si muore siamo in continua trasformazione. Eppure percettivamente le persone hanno bisogno di pensarsi nella stabilità e nella sicurezza di una continuità: gli affetti, una casa, un lavoro permanente. Ogni volta che uno di questi elementi viene a mancare, soprattutto per cause esterne, provoca sofferenza, disagio e desiderio di ristabilire un ordine precedente. Dalla parte opposta vivere in un contesto troppo sicuro, conosciuto, esperito ci porta alla noia e alla paralisi, alla percezione di vivere una vita vuota: sono i due estremi all’interno dei quali ognuno di noi si trova a vivere. Allora perché cambiare? (…)”
Nelle testimonianze raccolte in Altre Svolte c’è qualche risposta.
41, L’Io e l’inconscio: analogia col computer
47, L’Io e l’inconscio: conoscenza, consapevolezza e comprensione
63, Favola del rompicapo: inconscio preconscio e conscio
75, L’Io e il suo superamento
81, L’inconscio: la “censura” e il presentarsi dello psicosomatismo
95, Difesa e attacco dell’Io: corpo akasico, karma e psicosomatismo
105, La vibrazione e l’interiorità
111, Genesi dello psicosomatismo e il cammino dell’impulso relativo
117, Psicanalisi, ipnosi e psicosomatismo
123, Il simbolismo del 7
127, Chiusura del ciclo d’insegnamento
Weekend Giovanissimi Marzo 2009 1234957026938093 2
1. Week-end giovanissimi Sabato 14 marzo 2009 Tema: Bene Comune Passo biblico: La casa sulla roccia
2. Con questo week-end vogliamo far scaturire nel giovanissimo la voglia di sentirsi parte attiva di un disegno che va oltre il suo orizzonte per mischiarsi con altri orizzonti
3. il giovanissimo si deve attivare Passando da “ Non mi interessa e non dipende da me” a “ Mi intersessa e dipende anche da me”
6. Il giovanissimo si forma in un contesto quale quello della famiglia, della scuola e delle amicizie di paese o di quartiere …
7. … sa chi è, è sicuro di quello che vuole nel suo mondo, nella sua “riserva”, ma quando passa il recinto?
8. Il giovanissimo quando entra in contatto con il mondo si deve porre due domande: chi sono io? cosa sono io per il mondo?
9. Anche il mondo fa la stessa domanda al giovanissimo … Chi sei?
10. Il giovanissimo è portato a rispondere con una storia, la sua storia: un susseguirsi di fatti che hanno caratterizzato in poche tappe il suo percorso!
11. questa può essere u na storia come tutte le altre , che al mondo non interessa o ignora perché è massa, è la storia di tutti, è la classica storia che non fa ascolti!
13. Il ragazzo è chiamato a parlare di se, della sua diversità e per far questo deve scavarsi dentro, deve illuminare anche le parti più remote del suo essere, deve far capire che lui non è solo un susseguirsi di eventi, ma dentro a quel corpo c’è un anima, c’è qualcosa di più, c’è Una Storia
14. Dopo aver posto l’attenzione sulla propria storia e sulla propria vita il giovanissimo deve portare lo sguardo su qualcosa di più grande, il mondo, e deve chiedersi come prima cosa:
16. il giovanissimo deve capire il perché del suo essere nel mondo, deve capire che lui è stato chiamato ad abitare quella parte di mondo, su cui deve costruire qualcosa, la sua vita
20. Il mondo va guardato da un’altra prospettiva quella del “ contenere ”
21. è il mondo che abito, che devo valorizzare e migliorare che è chiamato a contenermi, a sostenermi, ad aiutarmi in una ulteriore crescita a farmi prendere definitivamente il volo.
26. Noi nel mondo non dobbiamo cercare la ribalta ma dobbiamo crescere in modo armonioso. Il nostro sviluppo, deve coincidere con lo sviluppo degli altri
27. È vero anche che ognuno deve seguire la sua strada, ma ci sono modi e modi per raggiungere i propri obiettivi
28. Alla fine di tutto il giovanissimo è invitato a capire che prima di arrivare alla costruzione delle pareti, bisogna mettere solide fondamenta altrimenti alla prima tempesta la nostra casa (il mondo e i nostri progetti) cadranno.
30. Capire la mia storia Valorizzare il mio essere Darmi uno stile (sobrietà) Mettere la mia storia e il mio Essere in condivisione Essere protagonista Accompagnare e non spingere