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LA PIATTAFORMA GESTIONE
   DELL’ACQUA NELLE ALPI

IDROELETTRICO, PIANI DI GESTIONE E
       RISCHIO ALLUVIONI
Serve un
                  Protocollo Acqua?
• Art. 2 Convenzione Quadro: “Idroeconomia - al fine di
  conservare o di ristabilire la qualità naturale delle acque e dei
  sistemi idrici, in particolare salvaguardandone la qualità,
  realizzando opere idrauliche compatibili con la natura e
  sfruttando l'energia idrica in modo da tener parimenti conto
  degli interessi della popolazione locale e dell'interesse alla
  conservazione dell'ambiente.”  idroelettrico al centro
  dell’attenzione
• Mai predisposto un Protocollo Acqua  esigenza di verificarne
  la necessità o meno (Water Conference di Innsbruck, settembre
  2006)
• Ad Alpbach (novembre 2006, AC IX), i Ministri Alpini decidono di
  dedicare la Seconda Relazione sullo Stato delle Alpi all’acqua
La RSA II
Analisi sullo stato dell’arte delle acque alpine: qualità
dell’acqua, quantità, impatti, monitoraggio, idromorfologia,
aspetti socio-economici, idroelettrico, rischio idraulico,
cambiamenti climatici, normativa vigente, sfide future
La RSA II – la gestione
integrata delle acque
La RSA II – il
monitoraggio
La RSA II – le pressioni
La RSA II – le conseguenze
dei cambiamenti climatici
La RSA II - conclusioni
• Principali sfide individuate:
- la gestione integrata del rischio con particolare riferimento al
  rischio alluvioni,
- il ripristino del buono stato idromorfologico dei corsi d’acqua,
- l’adattamento ai cambiamenti climatici
• La gestione dell’acqua è già trattata in tutti i Protocolli della
  Convenzione (in particolare Energia, Pianificazione Territoriale e
  Sviluppo Sostenibile, Difesa del Suolo) e da uno strumento
  normativo come la WFD (e il Water Protection Act per CH e FL)
• Non è necessario un nuovo Protocollo ad hoc, ma occorre
  implementare gli strumenti esistenti
• La seconda Water Conference alpina (Monaco di Baviera) ha
  illustrato i risultati
Il grande idroelettrico
Il piccolo idroelettrico
Piccolo idroelettrico vs
grande idroelettrico (1)
Piccolo idroelettrico vs
grande idroelettrico (2)
Piccolo idroelettrico vs
grande idroelettrico (3)
Piccolo idroelettrico –
                  conclusioni (1)
Obiettivo: produzione rinnovabili senza danneggiare
ambiente montano
- nuovi impianti ad acqua fluente (con o senza prelievo o
deviazione)
+ impianti collegati ad altre infrastrutture (multifunzione: integrati
su rete di approvvigionamento o su infrastrutture di smaltimento
dei reflui o su canali irrigui o su deflussi residuali  nessun impatto
ulteriore
- nuovi impianti su corsi intatti
+ riqualificazione degli impianti esistenti e riapertura di quelli
dismessi
+ auto-approvigionamento fuori rete
Piccolo idroelettrico –
                  conclusioni (2)
In caso di possibile autorizzazione: pre-pianificazione a scala
regionale e analisi singoli casi a livello locale (potenziale
idroelettrico, valore ecologico, habitat, valori paesaggistici, ecc.)
I piani di gestione
• Durante il 2° mandato è anche stata effettuata una revisione dei
  Piani di Gestione austriaci, francesi, italiani, svizzeri e tedeschi,
  prestando attenzione agli “aspetti alpini”
• I cambiamenti climatici sono adeguatamente considerati anche
  se la loro incidenza sulle portate non è sempre analizzata
  chiaramente; bene i piani italiani
• Il monitoraggio è generalmente adeguato, anche se migliorabile
  in Italia e Francia; poco estesa la rete oltre i 1000 m di quota
• La qualità dell’acqua è un problema poco significativo nelle Alpi,
  ma la continuità morfologica è decisamente carente e solo pochi
  dei corsi d’acqua potranno raggiungere il “buono stato” entro il
  2015
• Non è prestata particolare attenzione all’innevamento artificiale
I piani di gestione
• Le pressioni dovute all’idroelettrico sono elevatissime ed è
  atteso un incremento del potenziale in Austria, Svizzera e
  Germania; tutti i Paesi adottano misure atte a garantire il DMV,
  mentre sull’hydropeaking, 4 dei 5 paesi analizzati prevedono
  misure strutturali, piuttosto che operative
• Lo stato ecologico dei corsi d’acqua alpini:




• Corpi idrici fortemente modificati: 20% Francia, 13% Germania,
  9,9% Austria, 5,9% Italia
La 3^ Water Conference
• La 3^ Water Conference alpina si è tenuta
   in Italia nel 2010 ed è stata preceduta da
   tre workshop preparatori:
 - Trento, 29/09/2010: “Il rischio
   idrogeologico in ambiente alpino”
 - Torino, 13/10/2010: “I piani di gestione di
   bacino come strumento di salvaguardia
   dell’ecosistema montano e delle foreste”
 - Sondrio, 26/10/2010: “La produzione
   idroelettrica: aspetti ecologici, economici
   e sociali”
 - Venezia, 25-26/11/2010: “L’acqua nelle
   Alpi – Water in the Alps”
Hydropeaking
Il terzo mandato (2011-2012) è stato dedicato a due tematiche
specifiche, sempre connesse alla produzione idroelettrica:
hydropeaking e trasporto sedimentario
Trasporto sedimentario
• Il trasporto sedimentario è rilevante per la gestione integrata delle
  risorse idriche nella sua totalità:
- buono stato idromorfologico: obiettivo di un bilancio sedimentario
  (pressochè) naturale;
- protezione dalle alluvioni: influenza diretta sulle capacità di
  deflusso e sull’efficacia delle misure protettive;
- produzione idroelettrica: sedimentazione dei bacini (1% di volume
  perso ogni anno)
• Principali soluzioni attuate:
‐ svuotamento dei bacini,
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                             ____________
• 4^ Water Conference (Monaco, novembre 2012)  rilancio
  dell’idroelettrico
Il nuovo programma di
                 lavoro (1)

• Il nuovo mandato della PF Acqua, ora di Presidenza
  Italiana, è stato approvato durante il 51° CP (Milano,
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• Obiettivi generali:
‐ piani di adattamento locale ai cambiamenti climatici,
‐ valutazione e revisione della normativa in vigore (es.
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Il nuovo programma di
                    lavoro (2)
• Tre workshop tematici:
‐ Prevenzione dei rischi idrologici nell’area alpina: il rischio di
  eventi di piena e la Direttiva Europea 2007/60 (Aosta 03/2013)
‐ Piani di adattamento locale ai cambiamenti climatici per la
  gestione delle acque: esperienze e strategie esistenti (Brescia
  11/2013)
‐ Gestione fluviale e processi geomorfologici (Lione 04/2014)
• 5^ Water Conference, in sinergia con la Presidenza Italiana della
  UNECE Water Convention (Convenzione sulla Protezione e l’Uso
  dei Corsi d’Acqua Transfrontalieri e dei Laghi Internazionali della
  United Nation Economic Commission for Europe)
Il funzionamento di una
                Piattaforma (1)
• Gruppi di Lavoro e Piattaforme operano secondo il regolamento
  del Comitato Permanente, se non regolate diversamente
• Ogni Piattaforma ha una Presidenza super partes rappresentata
  da una delle Parti e delle delegazioni nazionali (composte da
  uno o più esperti) per ogni Parte Contraente la Convenzione
• Possono essere ammessi ai lavori Enti Osservatori che non
  hanno diritto di voto
• Per poter decidere mediante votazione, occorre la presenza di
  almeno due terzi delle Parti Contraenti
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  la proposta diventa efficace quando è approvata da almeno due
  terzi dei votanti
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                Piattaforma (2)

• Ogni seduta della Piattaforma è conclusa dall’approvazione
  di un verbale delle deliberazioni, seguito successivamente
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• Il Comitato Permanente, periodicamente, può richiedere ai
  GdL e alle PF l’illustrazione dello stato di avanzamento dei
  lavori
• I risultati delle attività di GdL e PF sono di norma approvate
  dal Comitato Permanente in vista della definitiva
  deliberazione da parte della Conferenza dei Ministri
Grazie per l’attenzione




Andrea Bianchini
Eurac Research - consulente MATTM
bianchini.minambientest@gmail.com

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La piattaforma acqua

  • 1. LA PIATTAFORMA GESTIONE DELL’ACQUA NELLE ALPI IDROELETTRICO, PIANI DI GESTIONE E RISCHIO ALLUVIONI
  • 2. Serve un Protocollo Acqua? • Art. 2 Convenzione Quadro: “Idroeconomia - al fine di conservare o di ristabilire la qualità naturale delle acque e dei sistemi idrici, in particolare salvaguardandone la qualità, realizzando opere idrauliche compatibili con la natura e sfruttando l'energia idrica in modo da tener parimenti conto degli interessi della popolazione locale e dell'interesse alla conservazione dell'ambiente.”  idroelettrico al centro dell’attenzione • Mai predisposto un Protocollo Acqua  esigenza di verificarne la necessità o meno (Water Conference di Innsbruck, settembre 2006) • Ad Alpbach (novembre 2006, AC IX), i Ministri Alpini decidono di dedicare la Seconda Relazione sullo Stato delle Alpi all’acqua
  • 3. La RSA II Analisi sullo stato dell’arte delle acque alpine: qualità dell’acqua, quantità, impatti, monitoraggio, idromorfologia, aspetti socio-economici, idroelettrico, rischio idraulico, cambiamenti climatici, normativa vigente, sfide future
  • 4. La RSA II – la gestione integrata delle acque
  • 5. La RSA II – il monitoraggio
  • 6. La RSA II – le pressioni
  • 7. La RSA II – le conseguenze dei cambiamenti climatici
  • 8. La RSA II - conclusioni • Principali sfide individuate: - la gestione integrata del rischio con particolare riferimento al rischio alluvioni, - il ripristino del buono stato idromorfologico dei corsi d’acqua, - l’adattamento ai cambiamenti climatici • La gestione dell’acqua è già trattata in tutti i Protocolli della Convenzione (in particolare Energia, Pianificazione Territoriale e Sviluppo Sostenibile, Difesa del Suolo) e da uno strumento normativo come la WFD (e il Water Protection Act per CH e FL) • Non è necessario un nuovo Protocollo ad hoc, ma occorre implementare gli strumenti esistenti • La seconda Water Conference alpina (Monaco di Baviera) ha illustrato i risultati
  • 11. Piccolo idroelettrico vs grande idroelettrico (1)
  • 12. Piccolo idroelettrico vs grande idroelettrico (2)
  • 13. Piccolo idroelettrico vs grande idroelettrico (3)
  • 14. Piccolo idroelettrico – conclusioni (1) Obiettivo: produzione rinnovabili senza danneggiare ambiente montano - nuovi impianti ad acqua fluente (con o senza prelievo o deviazione) + impianti collegati ad altre infrastrutture (multifunzione: integrati su rete di approvvigionamento o su infrastrutture di smaltimento dei reflui o su canali irrigui o su deflussi residuali  nessun impatto ulteriore - nuovi impianti su corsi intatti + riqualificazione degli impianti esistenti e riapertura di quelli dismessi + auto-approvigionamento fuori rete
  • 15. Piccolo idroelettrico – conclusioni (2) In caso di possibile autorizzazione: pre-pianificazione a scala regionale e analisi singoli casi a livello locale (potenziale idroelettrico, valore ecologico, habitat, valori paesaggistici, ecc.)
  • 16. I piani di gestione • Durante il 2° mandato è anche stata effettuata una revisione dei Piani di Gestione austriaci, francesi, italiani, svizzeri e tedeschi, prestando attenzione agli “aspetti alpini” • I cambiamenti climatici sono adeguatamente considerati anche se la loro incidenza sulle portate non è sempre analizzata chiaramente; bene i piani italiani • Il monitoraggio è generalmente adeguato, anche se migliorabile in Italia e Francia; poco estesa la rete oltre i 1000 m di quota • La qualità dell’acqua è un problema poco significativo nelle Alpi, ma la continuità morfologica è decisamente carente e solo pochi dei corsi d’acqua potranno raggiungere il “buono stato” entro il 2015 • Non è prestata particolare attenzione all’innevamento artificiale
  • 17. I piani di gestione • Le pressioni dovute all’idroelettrico sono elevatissime ed è atteso un incremento del potenziale in Austria, Svizzera e Germania; tutti i Paesi adottano misure atte a garantire il DMV, mentre sull’hydropeaking, 4 dei 5 paesi analizzati prevedono misure strutturali, piuttosto che operative • Lo stato ecologico dei corsi d’acqua alpini: • Corpi idrici fortemente modificati: 20% Francia, 13% Germania, 9,9% Austria, 5,9% Italia
  • 18. La 3^ Water Conference • La 3^ Water Conference alpina si è tenuta in Italia nel 2010 ed è stata preceduta da tre workshop preparatori: - Trento, 29/09/2010: “Il rischio idrogeologico in ambiente alpino” - Torino, 13/10/2010: “I piani di gestione di bacino come strumento di salvaguardia dell’ecosistema montano e delle foreste” - Sondrio, 26/10/2010: “La produzione idroelettrica: aspetti ecologici, economici e sociali” - Venezia, 25-26/11/2010: “L’acqua nelle Alpi – Water in the Alps”
  • 19. Hydropeaking Il terzo mandato (2011-2012) è stato dedicato a due tematiche specifiche, sempre connesse alla produzione idroelettrica: hydropeaking e trasporto sedimentario
  • 20. Trasporto sedimentario • Il trasporto sedimentario è rilevante per la gestione integrata delle risorse idriche nella sua totalità: - buono stato idromorfologico: obiettivo di un bilancio sedimentario (pressochè) naturale; - protezione dalle alluvioni: influenza diretta sulle capacità di deflusso e sull’efficacia delle misure protettive; - produzione idroelettrica: sedimentazione dei bacini (1% di volume perso ogni anno) • Principali soluzioni attuate: ‐ svuotamento dei bacini, ‐ piene artificiali (movimentazione di sedimenti più grandi) ____________ • 4^ Water Conference (Monaco, novembre 2012)  rilancio dell’idroelettrico
  • 21. Il nuovo programma di lavoro (1) • Il nuovo mandato della PF Acqua, ora di Presidenza Italiana, è stato approvato durante il 51° CP (Milano, novembre 2012) • Obiettivi generali: ‐ piani di adattamento locale ai cambiamenti climatici, ‐ valutazione e revisione della normativa in vigore (es. 2007/60/CE)
  • 22. Il nuovo programma di lavoro (2) • Tre workshop tematici: ‐ Prevenzione dei rischi idrologici nell’area alpina: il rischio di eventi di piena e la Direttiva Europea 2007/60 (Aosta 03/2013) ‐ Piani di adattamento locale ai cambiamenti climatici per la gestione delle acque: esperienze e strategie esistenti (Brescia 11/2013) ‐ Gestione fluviale e processi geomorfologici (Lione 04/2014) • 5^ Water Conference, in sinergia con la Presidenza Italiana della UNECE Water Convention (Convenzione sulla Protezione e l’Uso dei Corsi d’Acqua Transfrontalieri e dei Laghi Internazionali della United Nation Economic Commission for Europe)
  • 23. Il funzionamento di una Piattaforma (1) • Gruppi di Lavoro e Piattaforme operano secondo il regolamento del Comitato Permanente, se non regolate diversamente • Ogni Piattaforma ha una Presidenza super partes rappresentata da una delle Parti e delle delegazioni nazionali (composte da uno o più esperti) per ogni Parte Contraente la Convenzione • Possono essere ammessi ai lavori Enti Osservatori che non hanno diritto di voto • Per poter decidere mediante votazione, occorre la presenza di almeno due terzi delle Parti Contraenti • Se su una mozione d’ordine di una Parte non vi è un consenso, la proposta diventa efficace quando è approvata da almeno due terzi dei votanti
  • 24. Il funzionamento di una Piattaforma (2) • Ogni seduta della Piattaforma è conclusa dall’approvazione di un verbale delle deliberazioni, seguito successivamente da un verbale esteso • Il Comitato Permanente, periodicamente, può richiedere ai GdL e alle PF l’illustrazione dello stato di avanzamento dei lavori • I risultati delle attività di GdL e PF sono di norma approvate dal Comitato Permanente in vista della definitiva deliberazione da parte della Conferenza dei Ministri
  • 25. Grazie per l’attenzione Andrea Bianchini Eurac Research - consulente MATTM bianchini.minambientest@gmail.com