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Il Medio Brenta: un approccio
integrato alla gestione del bacino
Giuseppina Cristofani – Consiglio di Bacino Brenta
Barbara Lovisetto – ETRA S.p.A.
Carlo Zanetti – Dip. TESAF, Università di Padova
Alessandro Leonardi – ETIFOR | Valuing Nature
Evento organizzato da:
Evento patrocinato da:
Approccio integrato alla gestione di bacino
ARERA 580/2019/R/IDR individua tra gli oneri locali “l’attuazione di specifiche misure connesse alla
tutela e alla produzione delle risorse idriche o alla riduzione/eliminazione del danno ambientale”
attivazione di una molteplicità di misure, nature-based solutions e infrastrutture verdi:
- le aree di salvaguardia
- il Piano di Sicurezza dell’Acqua
Tali misure:
- possono essere finanziate dagli ERC
- offrono la conoscenza necessaria ad assicurare che gli ERC siano individuati correttamente
LE AREE DI SALVAGUARDIA
Dominio
Ambito territoriale ottimale Brenta:
- 68 Comuni
- 3 province: Padova (44), Treviso (1) e Vicenza
(23)
- 584.547 abitanti residenti
(Istat 2011).
Il Consiglio di Bacino Brenta è l’ente di governo
del Servizio Idrico Integrato nell’ambito
territoriale ottimale Brenta che è uno degli 8 Ambiti
in cui la Legge Regionale ha suddiviso il territorio del
Veneto.
Il quadro conoscitivo
Sezione geostrutturale concettuale
Il quadro conoscitivo
Il quadro conoscitivo
NBS “tradizionali”: le aree di salvaguardia
Il Consiglio di Bacino Brenta
ha promosso e finanziato uno
studio per costruire il quadro
conoscitivo finalizzato
all’individuazione delle aree
di salvaguardia delle
captazioni acquedottistiche
su scala d’ambito.
Le aree di salvaguardia sono
un ottimo esempio
applicativo di ERC
Le aree di salvaguardia sono
disciplinate dall’art. 94 del
d.lgs 152/06 che prevede:
Su proposta delle Autorità
d'ambito, le Regioni [...]
individuano le aree di
salvaguardia distinte in zone di
tutela assoluta e zone di
rispetto, [e] le zone di
protezione.
NBS “tradizionali”: le aree di salvaguardia
Aree di salvaguardia:
il perimetro di indagine
• Superficie > 1.700 km2
• ca. 250.000 utenze
• 4 province di attingimento: Vicenza, Padova, Treviso e
Provincia Autonoma di Trento
• 70 sorgenti
• 95 pozzi
Il quadro conoscitivo è stato sviluppato sulla base della
situazione :
● idrogeologica
● idrologica
● idrochimica
● morfologica
+ condizioni di vulnerabilità intrinseca
Metodologia: Well Head Protection Areas (WHPA)
Il quadro conoscitivo è stato redatto sulla base di una metodologia che
prevede di affiancare tre diversi criteri:
a) Criterio geometrico: di norma adottato per la delimitazione della zona
di tutela assoluta (R= 10 m) e delle zone di rispetto (R= 200 m) dei pozzi e
delle sorgenti;
b) Criterio temporale: basato sul tempo di sicurezza inteso come numero
di giorni che impiega una particella d’acqua durante il proprio percorso
sotterraneo (naturale o indotto) a raggiungere il punto di captazione
c) Criterio idrogeologico: basato sugli elementi idrogeologici specifici
dell’acquifero e dei suoi limiti
L’applicazione integrata dei
suddetti criteri consente
l’individuazione di aree di
salvaguardia basate su
isocrone
= linee di pericolo in funzione del
tempo, caratterizzate dalla
medesima distanza in giorni dal
punto di captazione e che
conseguentemente le aree di
salvaguardia individuate state
definite sulla base delle isocrone.
Applicazione delle aree di salvaguardia
Esempio di
applicazione del
criterio geometrico
Applicazione delle aree di salvaguardia
Applicazione delle aree di salvaguardia
Individuazione delle aree di
salvaguardia e protezione totale
dei punti di captazione
del gestore acquedottistico
ETRA spa ai sensi dell’art. 94
del D.Lgs. 152/06
Applicazione delle aree di salvaguardia
Area Denominazione Tipo di protezione
immediato intorno alla
captazione (circa
corrispondente alla
proprietà dell’area di
captazione)
Zona di tutela
assoluta
fisica
Tra la zona di tutela
assoluta e isocrona a 60
giorni
Zona di tutela
ristretta
statica
tra isocrona a 60 giorni e
isocrona a 180 giorni
Zona di tutela
allargata
dinamica
(eventuale rete di
monitoraggio ad esempio
con piezometri)
tra isocrona a 180 giorni e
isocrona a 360 giorni
Zona di tutela
preventiva
pianificatoria
All’interno delle aree
di salvaguardia
disegnate dalle
isocrone sono
individuati diversi
livelli di protezione:
Applicazione delle aree di salvaguardia
Prospettive:
Integrazione con metodo tariffario MTI-3
Effetti dell’identificazione delle aree di salvaguardia:
- Indirizzi di pianificazione
- Attività di riconversione/gestione/tutela del territorio
- Attività di monitoraggio, analisi, sviluppo strumenti
predittivi
Investimenti….ERC Capex
Costi….ERC Opex
Costi….ERC Opex
IL PIANO DI SICUREZZA
DELLE ACQUE
L’attività di programmazione del settore
acquedotto è supportata dal PSA.
=
mezzo più efficace per garantire la sicurezza
di un approvvigionamento idrico mediante
l’utilizzo di un approccio di valutazione e
gestione globale del rischio che comprenda
tutte le fasi della filiera idrica
dall’approvvigionamento alla distribuzione al
consumatore
Piano di sicurezza dell’acqua – PSA
Obiettivi del PSA
Assicurare che tutte le fasi di produzione e distribuzione dell’acqua siano
soggette ad una continua e permanente valutazione e gestione del rischio:
- Prevenzione/riduzione
contaminazioni delle risorse idriche
- Riduzione/eliminazione
contaminazioni mediante trattamento
- Prevenzione, contaminazione
durante accumulo, adduzione e
distribuzione dell’acqua potabile
Benefici dell’implementazione di un PSA
Gestori Consumatori Autorità Sanitaria
• Migliore conoscenza del sistema
• Approccio predittivo
• Migliore collaborazione tra le parti interessate
• Prioritizzazione degli interventi necessari
• Migliore gestione e operatività
• Miglioramento delle infrastrutture
• Maggiore accesso ai finanziamenti
• Migliore qualità dell’acqua
• Miglioramenti per la salute
pubblica
COMPORTA
Come si fa un PSA?
Secondo le linee guida dell’ISS
Il manuale contiene le basi
Per la stesura di un PSA
Preparazione e
pianificazione
• Formazione di un team multidisciplinare
Valutazione
del sistema e
dei rischi
• Descrizione sistema idrico
• Identificazione pericoli ed eventi pericolosi
• Valutazione del rischio
• Definizione di misure di controllo e monitoraggio
• Rivalutazione del rischio e definizione priorità di azione
Revisione del
sistema per il
controllo dei rischi
• Piani di azione per la gestione dei rischi prioritari
• Monitoraggio operativo
• Verifica dell’efficacia del piano
• Procedure di gestione
Processo di stesura del PSA
Output del Piano
- Infrastrutture
(nuove opere, ristrutturazioni, interconnessioni..)
- Attività operative
(pulizie, stoccaggi materiali)
- Attività gestionali
(pronto intervento, gestione crisi)
- Monitoraggi
(on line, laboratorio, visivi)
Sono tutte voci da mettere a bilancio
Il piano ci dice di guardare
anche fuori dal nostro
perimetro d’azione
Gestione integrata
Eventi esterni e fuori dal nostro controllo hanno impatti
significativi anche in termini economici sulla nostra attività.
Gestione integrata
Ambiente - Acqua - Salute
Gestione integrata
Investimenti in uno di questi ambiti
hanno ricadute positive su tutti gli altri
Analisi dei rischi per la fase di
attingimento legati al mondo agricolo
e all’attività antropica-industriale
Gestione integrata
GO BRENTA 2030: analisi dei centri di rischio
Elenco fogli e mappali della
superficie ad uso agricolo
Incrocio delle informazioni Ass
Categoria e Servizio
Veterinario (Allevamenti,
Coltivazioni, Concimazione,
Fitofarmaci)
Selezione dei centri di
rischio (carico di azoto,
principi attivi fitofarmaci)
Elenco fonti di
pressione da
considerare
(industrie,
discariche...)
Incrocio delle
informazioni da
più database
Selezione
delle fonti in
base al grado
di rischio
LIFE BRENTA 2030: analisi dei centri di rischio
I COSTI AMBIENTALI
DELLA RISORSA
Quadro metodologico generale
Obiettivi
Misure
identificate
Risultati
Indicatori di qualità
e quantità
raggiunti attraverso
portano a
hanno
effetto
su
descritti da
Creazione di un gruppo di lavoro
All’interno del progetto LIFE Brenta 2030 è stato creato un
gruppo di lavoro composto da esperti del settore provenienti da:
- Consiglio di Bacino Brenta (EGA)
- Università di Padova (ricerca accademica)
- Etifor srl (consulenza ambientale)
- Etra spa (multiutility)
Che ha predisposto una metodologia per la definizione e il
recupero dei Costi Ambientali e della Risorsa
Identificazione impatti
definizione di
Identificazione degli impatti
Abbassamento del
livello di falda
Riduzione qualitativa
delle acque causata da
sversamenti
Perdita di habitat
Riduzione delle funzioni
ricreative nelle aree di
salvaguardia
Impatti sullo sviluppo
futuro nelle aree di
salvaguardia
Impatti su agricoltori e
allevatori
Emissioni di gas
climalteranti
Impatti del SII
Sistema di Supporto alle Decisioni
Identificazione
dell’impatto
Scelta della migliore
NBS
Studio dei fattori di
idoneità territoriale
Mappatura delle
aree idonee
Sviluppo di scenari
di intervento
1 2 3 4 5
Definizione di obiettivi Risultati attesi
Indicatori qualitativi e
quantitativi
Costo Tempo
Risultato
- Abbassamento del livello di
falda
- Riduzione qualitativa delle
acque
- Perdita di habitat
- Impatti su agricoltori e
allevatori
- Impatti sullo sviluppo futuro
nelle aree di salvaguardia
- Emissione di gas climalteranti
- Riduzione delle funzioni
ricreative
- Aree forestali di infiltrazione
- Siepi
- Boschetti
- Aree umide multifuzionali
- Prati umidi e magri
- Pratiche agricole sostenibili
- Boschi umidi planiziali
- Permeabilità del suolo
- Fascia di ricarica della falda
- Copertura del suolo attuale
- Vicinanza a corsi d’acqua
- Vicinanza a fonti di inquinamento
- Vulnerabilità ai nitrati
Esempio
Obiettivo: ricarica falda
Infiltrazione nel suolo di 1M
mc/ha/anno
Anni
Scenario
1
Scenario
2
Scenario
3
5 2,5 ha 5 ha 10 ha
10 5 ha 10 ha 20 ha
20 10 ha 20 ha 40 ha
Costi Costo1 Costo2 Costo3
PES
Incentivi per il
miglioramento
delle pratiche
agricole (PSR)
Assistenza e formazione
agli agricoltori
Art. 94 Dlgs 152/2006 «Disciplina
delle aree di salvaguardia»
Numero di agricoltori coinvolti
Servizi
ecosistemici
forniti
Livello minimo
Pagamenti per servizi ecosistemici pagati direttamente dalla
multiutility agli agricoltori in maniera «mirata»
Multiutility fornisce assistenza e formazione gratuita agli
agricoltori per il miglioramento delle pratiche agricole volte a
preservare la risorsa idrica
Sinergie tra obiettivi di conservazione idrica e obiettivi del
PSR: realizzazione di bandi specifici nell’area del Medio
Brenta per la tutela della risorsa idrica
Applicazione della normativa nazionale in materia di tutela
delle aree di salvaguardia idrica
Le NBS come strumenti economici e di governance
Schema di pagamento per agricoltori ricadenti nelle aree di salvaguardia
A carico
del SII
A carico
del SII
Le misure identificate / Capex
Obiettivo di qualità
del SII
Macro Misure ENV/RES
Macroindicatore
ARERA
Migliore gestione dei
prelievi
Opere idrauliche fisse di acquedotto RES M2, M3
Condotte di acquedotto RES M1, M2
Serbatoi RES M2
Impianti di sollevamento e pompaggio di acquedotto RES M3
Miglioramento
qualitativo degli scarichi
Sifoni e scaricatori di piena e altre opere idrauliche fisse di fognatura ENV M4
Impianti di depurazione – trattamenti sino al secondario ENV M6
Condotte fognarie ENV M6
Impianti di essiccamento fanghi e di valorizzazione dei fanghi (tra cui mono-
incenerimento, pirolisi, gassificazione)
ENV M5
Gestione delle aree di
salvaguardia secondo i
criteri Art.94 Dlgs
152/2006
Allontanamento o messa in sicurezza delle attività vietate e dei centri di pericolo nelle
aree di salvaguardia
RES M3
Individuazione delle aree di salvaguardia RES M3, M4, M5, M6
Infrastrutture per la riduzione dell’impatto sulla risorsa di attività ricreative RES M3
Infrastrutture verdi e blu
(Nature Based
Solutions)
Realizzazione siepi e boschetti RES M3
Misure agroambientali/conversione ad agricoltura biologica RES M3
Realizzazione/ripristino di aree umide multifunzionali RES M3
Realizzazione AFI ENV M2, M3
Realizzazione di prati umidi e magri RES M3
Realizzazione e riqualificazione di boschi umidi planiziali RES M3
Tipologia di costo
operativo
Costo operativo ENV/RES
Monitoraggi
Monitoraggio biodiversità ENV
Monitoraggio qualità idrica RES
Monitoraggio livello di falda RES
Riduzione impatti
agricoltura
Assistenza agli agricoltori per ottenimento fondi PSR RES
Pagamenti per Servizi Ecosistemici (PES) ENV
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Attività di sensibilizzazione ambientale ENV
Servizio speciale di raccolta rifiuti in aree di salvaguardia ristrette RES
Altri oneri per la gestione delle aree di salvaguardia RES
Manutenzione infrastrutture verdi e blu ENV/RES
Le misure identificate / Opex
Integrazione del Piano d’Ambito
ERC Opex
Costo degli
interventi ERC
Ribaltamento in
tariffa
ERC Capex Piano d’Ambito
Realizzazione
delle opere
Realizzazione degli interventi e recupero ERC
Questioni aperte
• La delibera ARERA non esplicita chiaramente la possibilità di implementare
NBS e PES per compensare gli impatti del SII, e riconosce, in via prioritaria,
come costi ambientali i costi relativi alle opere di depurazione e fognatura, e
come costi della risorsa i costi relativi alle opere acquedottistiche
• È possibile riconoscere come costi ambientali anche i costi per misure di
abbattimento delle emissioni climalteranti prodotte dal SII?
• Utile prevedere un sistema di incentivi per gli EGA per il riconoscimento dei costi
di investimento legati agli ERC, per esempio agendo sulle quote di
ammortamento
Brochure
www.parcofiumebrenta.it/report-e-pubblicazioni
Riceverete il file pdf via mail assieme
agli altri materiali del webinar.
Evento organizzato da:
Etifor, Etra S.p.A, Dip. TESAF dell’Università di Padova
dal Consiglio di Bacino Brenta e dal progetto LIFE Brenta 2030.
Patrocinato da:
Nell’ambito del Gruppo Operativo Brenta 2030

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Verso un servizio idrico a impatto zero presentazione del LIFE Brenta 2030

  • 1.
  • 2. Il Medio Brenta: un approccio integrato alla gestione del bacino Giuseppina Cristofani – Consiglio di Bacino Brenta Barbara Lovisetto – ETRA S.p.A. Carlo Zanetti – Dip. TESAF, Università di Padova Alessandro Leonardi – ETIFOR | Valuing Nature Evento organizzato da: Evento patrocinato da:
  • 3. Approccio integrato alla gestione di bacino ARERA 580/2019/R/IDR individua tra gli oneri locali “l’attuazione di specifiche misure connesse alla tutela e alla produzione delle risorse idriche o alla riduzione/eliminazione del danno ambientale” attivazione di una molteplicità di misure, nature-based solutions e infrastrutture verdi: - le aree di salvaguardia - il Piano di Sicurezza dell’Acqua Tali misure: - possono essere finanziate dagli ERC - offrono la conoscenza necessaria ad assicurare che gli ERC siano individuati correttamente
  • 4. LE AREE DI SALVAGUARDIA
  • 5. Dominio Ambito territoriale ottimale Brenta: - 68 Comuni - 3 province: Padova (44), Treviso (1) e Vicenza (23) - 584.547 abitanti residenti (Istat 2011). Il Consiglio di Bacino Brenta è l’ente di governo del Servizio Idrico Integrato nell’ambito territoriale ottimale Brenta che è uno degli 8 Ambiti in cui la Legge Regionale ha suddiviso il territorio del Veneto. Il quadro conoscitivo
  • 8. NBS “tradizionali”: le aree di salvaguardia Il Consiglio di Bacino Brenta ha promosso e finanziato uno studio per costruire il quadro conoscitivo finalizzato all’individuazione delle aree di salvaguardia delle captazioni acquedottistiche su scala d’ambito. Le aree di salvaguardia sono un ottimo esempio applicativo di ERC
  • 9. Le aree di salvaguardia sono disciplinate dall’art. 94 del d.lgs 152/06 che prevede: Su proposta delle Autorità d'ambito, le Regioni [...] individuano le aree di salvaguardia distinte in zone di tutela assoluta e zone di rispetto, [e] le zone di protezione. NBS “tradizionali”: le aree di salvaguardia
  • 10. Aree di salvaguardia: il perimetro di indagine • Superficie > 1.700 km2 • ca. 250.000 utenze • 4 province di attingimento: Vicenza, Padova, Treviso e Provincia Autonoma di Trento • 70 sorgenti • 95 pozzi Il quadro conoscitivo è stato sviluppato sulla base della situazione : ● idrogeologica ● idrologica ● idrochimica ● morfologica + condizioni di vulnerabilità intrinseca
  • 11. Metodologia: Well Head Protection Areas (WHPA) Il quadro conoscitivo è stato redatto sulla base di una metodologia che prevede di affiancare tre diversi criteri: a) Criterio geometrico: di norma adottato per la delimitazione della zona di tutela assoluta (R= 10 m) e delle zone di rispetto (R= 200 m) dei pozzi e delle sorgenti; b) Criterio temporale: basato sul tempo di sicurezza inteso come numero di giorni che impiega una particella d’acqua durante il proprio percorso sotterraneo (naturale o indotto) a raggiungere il punto di captazione c) Criterio idrogeologico: basato sugli elementi idrogeologici specifici dell’acquifero e dei suoi limiti
  • 12. L’applicazione integrata dei suddetti criteri consente l’individuazione di aree di salvaguardia basate su isocrone = linee di pericolo in funzione del tempo, caratterizzate dalla medesima distanza in giorni dal punto di captazione e che conseguentemente le aree di salvaguardia individuate state definite sulla base delle isocrone. Applicazione delle aree di salvaguardia
  • 13. Esempio di applicazione del criterio geometrico Applicazione delle aree di salvaguardia
  • 14. Applicazione delle aree di salvaguardia
  • 15. Individuazione delle aree di salvaguardia e protezione totale dei punti di captazione del gestore acquedottistico ETRA spa ai sensi dell’art. 94 del D.Lgs. 152/06 Applicazione delle aree di salvaguardia
  • 16. Area Denominazione Tipo di protezione immediato intorno alla captazione (circa corrispondente alla proprietà dell’area di captazione) Zona di tutela assoluta fisica Tra la zona di tutela assoluta e isocrona a 60 giorni Zona di tutela ristretta statica tra isocrona a 60 giorni e isocrona a 180 giorni Zona di tutela allargata dinamica (eventuale rete di monitoraggio ad esempio con piezometri) tra isocrona a 180 giorni e isocrona a 360 giorni Zona di tutela preventiva pianificatoria All’interno delle aree di salvaguardia disegnate dalle isocrone sono individuati diversi livelli di protezione: Applicazione delle aree di salvaguardia
  • 17. Prospettive: Integrazione con metodo tariffario MTI-3 Effetti dell’identificazione delle aree di salvaguardia: - Indirizzi di pianificazione - Attività di riconversione/gestione/tutela del territorio - Attività di monitoraggio, analisi, sviluppo strumenti predittivi Investimenti….ERC Capex Costi….ERC Opex Costi….ERC Opex
  • 18. IL PIANO DI SICUREZZA DELLE ACQUE
  • 19. L’attività di programmazione del settore acquedotto è supportata dal PSA. = mezzo più efficace per garantire la sicurezza di un approvvigionamento idrico mediante l’utilizzo di un approccio di valutazione e gestione globale del rischio che comprenda tutte le fasi della filiera idrica dall’approvvigionamento alla distribuzione al consumatore Piano di sicurezza dell’acqua – PSA
  • 20. Obiettivi del PSA Assicurare che tutte le fasi di produzione e distribuzione dell’acqua siano soggette ad una continua e permanente valutazione e gestione del rischio: - Prevenzione/riduzione contaminazioni delle risorse idriche - Riduzione/eliminazione contaminazioni mediante trattamento - Prevenzione, contaminazione durante accumulo, adduzione e distribuzione dell’acqua potabile
  • 21. Benefici dell’implementazione di un PSA Gestori Consumatori Autorità Sanitaria • Migliore conoscenza del sistema • Approccio predittivo • Migliore collaborazione tra le parti interessate • Prioritizzazione degli interventi necessari • Migliore gestione e operatività • Miglioramento delle infrastrutture • Maggiore accesso ai finanziamenti • Migliore qualità dell’acqua • Miglioramenti per la salute pubblica COMPORTA
  • 22. Come si fa un PSA? Secondo le linee guida dell’ISS Il manuale contiene le basi Per la stesura di un PSA
  • 23. Preparazione e pianificazione • Formazione di un team multidisciplinare Valutazione del sistema e dei rischi • Descrizione sistema idrico • Identificazione pericoli ed eventi pericolosi • Valutazione del rischio • Definizione di misure di controllo e monitoraggio • Rivalutazione del rischio e definizione priorità di azione Revisione del sistema per il controllo dei rischi • Piani di azione per la gestione dei rischi prioritari • Monitoraggio operativo • Verifica dell’efficacia del piano • Procedure di gestione Processo di stesura del PSA
  • 24. Output del Piano - Infrastrutture (nuove opere, ristrutturazioni, interconnessioni..) - Attività operative (pulizie, stoccaggi materiali) - Attività gestionali (pronto intervento, gestione crisi) - Monitoraggi (on line, laboratorio, visivi) Sono tutte voci da mettere a bilancio
  • 25. Il piano ci dice di guardare anche fuori dal nostro perimetro d’azione Gestione integrata
  • 26. Eventi esterni e fuori dal nostro controllo hanno impatti significativi anche in termini economici sulla nostra attività. Gestione integrata
  • 27. Ambiente - Acqua - Salute Gestione integrata
  • 28. Investimenti in uno di questi ambiti hanno ricadute positive su tutti gli altri Analisi dei rischi per la fase di attingimento legati al mondo agricolo e all’attività antropica-industriale Gestione integrata
  • 29. GO BRENTA 2030: analisi dei centri di rischio Elenco fogli e mappali della superficie ad uso agricolo Incrocio delle informazioni Ass Categoria e Servizio Veterinario (Allevamenti, Coltivazioni, Concimazione, Fitofarmaci) Selezione dei centri di rischio (carico di azoto, principi attivi fitofarmaci)
  • 30. Elenco fonti di pressione da considerare (industrie, discariche...) Incrocio delle informazioni da più database Selezione delle fonti in base al grado di rischio LIFE BRENTA 2030: analisi dei centri di rischio
  • 33. Obiettivi Misure identificate Risultati Indicatori di qualità e quantità raggiunti attraverso portano a hanno effetto su descritti da Creazione di un gruppo di lavoro All’interno del progetto LIFE Brenta 2030 è stato creato un gruppo di lavoro composto da esperti del settore provenienti da: - Consiglio di Bacino Brenta (EGA) - Università di Padova (ricerca accademica) - Etifor srl (consulenza ambientale) - Etra spa (multiutility) Che ha predisposto una metodologia per la definizione e il recupero dei Costi Ambientali e della Risorsa Identificazione impatti definizione di
  • 34. Identificazione degli impatti Abbassamento del livello di falda Riduzione qualitativa delle acque causata da sversamenti Perdita di habitat Riduzione delle funzioni ricreative nelle aree di salvaguardia Impatti sullo sviluppo futuro nelle aree di salvaguardia Impatti su agricoltori e allevatori Emissioni di gas climalteranti Impatti del SII
  • 35. Sistema di Supporto alle Decisioni Identificazione dell’impatto Scelta della migliore NBS Studio dei fattori di idoneità territoriale Mappatura delle aree idonee Sviluppo di scenari di intervento 1 2 3 4 5 Definizione di obiettivi Risultati attesi Indicatori qualitativi e quantitativi Costo Tempo Risultato - Abbassamento del livello di falda - Riduzione qualitativa delle acque - Perdita di habitat - Impatti su agricoltori e allevatori - Impatti sullo sviluppo futuro nelle aree di salvaguardia - Emissione di gas climalteranti - Riduzione delle funzioni ricreative - Aree forestali di infiltrazione - Siepi - Boschetti - Aree umide multifuzionali - Prati umidi e magri - Pratiche agricole sostenibili - Boschi umidi planiziali - Permeabilità del suolo - Fascia di ricarica della falda - Copertura del suolo attuale - Vicinanza a corsi d’acqua - Vicinanza a fonti di inquinamento - Vulnerabilità ai nitrati Esempio Obiettivo: ricarica falda Infiltrazione nel suolo di 1M mc/ha/anno Anni Scenario 1 Scenario 2 Scenario 3 5 2,5 ha 5 ha 10 ha 10 5 ha 10 ha 20 ha 20 10 ha 20 ha 40 ha Costi Costo1 Costo2 Costo3
  • 36. PES Incentivi per il miglioramento delle pratiche agricole (PSR) Assistenza e formazione agli agricoltori Art. 94 Dlgs 152/2006 «Disciplina delle aree di salvaguardia» Numero di agricoltori coinvolti Servizi ecosistemici forniti Livello minimo Pagamenti per servizi ecosistemici pagati direttamente dalla multiutility agli agricoltori in maniera «mirata» Multiutility fornisce assistenza e formazione gratuita agli agricoltori per il miglioramento delle pratiche agricole volte a preservare la risorsa idrica Sinergie tra obiettivi di conservazione idrica e obiettivi del PSR: realizzazione di bandi specifici nell’area del Medio Brenta per la tutela della risorsa idrica Applicazione della normativa nazionale in materia di tutela delle aree di salvaguardia idrica Le NBS come strumenti economici e di governance Schema di pagamento per agricoltori ricadenti nelle aree di salvaguardia A carico del SII A carico del SII
  • 37. Le misure identificate / Capex Obiettivo di qualità del SII Macro Misure ENV/RES Macroindicatore ARERA Migliore gestione dei prelievi Opere idrauliche fisse di acquedotto RES M2, M3 Condotte di acquedotto RES M1, M2 Serbatoi RES M2 Impianti di sollevamento e pompaggio di acquedotto RES M3 Miglioramento qualitativo degli scarichi Sifoni e scaricatori di piena e altre opere idrauliche fisse di fognatura ENV M4 Impianti di depurazione – trattamenti sino al secondario ENV M6 Condotte fognarie ENV M6 Impianti di essiccamento fanghi e di valorizzazione dei fanghi (tra cui mono- incenerimento, pirolisi, gassificazione) ENV M5 Gestione delle aree di salvaguardia secondo i criteri Art.94 Dlgs 152/2006 Allontanamento o messa in sicurezza delle attività vietate e dei centri di pericolo nelle aree di salvaguardia RES M3 Individuazione delle aree di salvaguardia RES M3, M4, M5, M6 Infrastrutture per la riduzione dell’impatto sulla risorsa di attività ricreative RES M3 Infrastrutture verdi e blu (Nature Based Solutions) Realizzazione siepi e boschetti RES M3 Misure agroambientali/conversione ad agricoltura biologica RES M3 Realizzazione/ripristino di aree umide multifunzionali RES M3 Realizzazione AFI ENV M2, M3 Realizzazione di prati umidi e magri RES M3 Realizzazione e riqualificazione di boschi umidi planiziali RES M3
  • 38. Tipologia di costo operativo Costo operativo ENV/RES Monitoraggi Monitoraggio biodiversità ENV Monitoraggio qualità idrica RES Monitoraggio livello di falda RES Riduzione impatti agricoltura Assistenza agli agricoltori per ottenimento fondi PSR RES Pagamenti per Servizi Ecosistemici (PES) ENV Altro Attività di sensibilizzazione ambientale ENV Servizio speciale di raccolta rifiuti in aree di salvaguardia ristrette RES Altri oneri per la gestione delle aree di salvaguardia RES Manutenzione infrastrutture verdi e blu ENV/RES Le misure identificate / Opex
  • 39. Integrazione del Piano d’Ambito ERC Opex Costo degli interventi ERC Ribaltamento in tariffa ERC Capex Piano d’Ambito Realizzazione delle opere
  • 41. Questioni aperte • La delibera ARERA non esplicita chiaramente la possibilità di implementare NBS e PES per compensare gli impatti del SII, e riconosce, in via prioritaria, come costi ambientali i costi relativi alle opere di depurazione e fognatura, e come costi della risorsa i costi relativi alle opere acquedottistiche • È possibile riconoscere come costi ambientali anche i costi per misure di abbattimento delle emissioni climalteranti prodotte dal SII? • Utile prevedere un sistema di incentivi per gli EGA per il riconoscimento dei costi di investimento legati agli ERC, per esempio agendo sulle quote di ammortamento
  • 42. Brochure www.parcofiumebrenta.it/report-e-pubblicazioni Riceverete il file pdf via mail assieme agli altri materiali del webinar.
  • 43. Evento organizzato da: Etifor, Etra S.p.A, Dip. TESAF dell’Università di Padova dal Consiglio di Bacino Brenta e dal progetto LIFE Brenta 2030. Patrocinato da: Nell’ambito del Gruppo Operativo Brenta 2030