This document discusses risk management strategies for businesses facing cash flow issues. It suggests exploring options like obtaining funds from stockholders, banks, or generating profit from customers. Banks will only lend if a business demonstrates capacity, capability, collateral and favorable market conditions. Ultimately, risk management is about building trust between a business and its lenders through transparent financials and prudent spending on expenses, assets, and materials.
5 Challenges on How To Build The Next Multi-Billion Dollar StartupAri Bancale
In the mad scramble to be the next big thing, startups are coming out of the woodwork. Plan ahead and prepare for the journey. Ideas are cheap, execution is they key.
Crisis Communication: ripensare l'issue management come una fantastica opport...Francesca Concina
La comunicazione di crisi oggi può e deve essere ripensata come un'ottima opportunità di PR: grazie al digital, ai social media, l'organizzazione e i brand possono parlare e relazionarsi con i pubblici e questo ha implicazioni a livello di issue management che, se ben gestite, possono portare risvolti inaspettati. Webinar tenuto per Crazy for Digital Marketing.
Il progetto di formazione-intervento sul miglioramento dell’orientamento rivolto alle matricole del Dipartimento CORIS svolto durante Il corso laboratoriale sui processi e la cultura organizzativa aziendale è stata un'occasione per poter imparare e applicare una metodologia innovativa. Tale lavoro ha permesso di ampliare la mia formazione ponendomi di fronte a problematiche reali e a soluzioni che apparentemente potevano sembrare di facile intuizione.
Crisis management: prevenire e gestire la crisi nella PAPierluigi De Rosa
Strategie e strumenti per la comunicazione di crisi nella Pubblica amministrazione. Quali sono le nuove frontiere della comunicazione pubblica? Come rispondere alle crisi nel nuovo scenario del web 2.0? E' ancora utile la precisazione? Alcuni spunti per prevenire le situazioni di crisi con la leva della comunicazione. @Bologna, 20 novembre 2015, "Bad news? La comunicazione di crisi come strumento di relazioni pubbliche"
Alessandra Cosso- sL'impresa si racconta: i come e i perché dello storytellin...KnowCamp
Alessandra Cosso Professional Counselor, Giornalista e Docente presso Scuola Holden di Torino e Fondazione ISTUD "L'impresa si racconta: i come e i perché dello storytelling organizzativo."
Lo strumento della mediazione nei conflitti interculturali - Sandro Mazzi LeMafalde
Corso Sessismo e Razzismo Lo strumento della mediazione nei conflitti interculturali Sandro Mazzi (docente in mediazione dei conflitti) 20 novembre 2010
Pubblic speaking e metodologie didattiche innovative attraverso lo storytellingMatteo Adamoli
Workshop esperienziale per i docenti sulla competenza di parlare in pubblico attraverso la narrazione orale
Obiettivi:
1. Imparare la strategia dello storytelling durante una performance di public speaking
2. Utilizzo delle emozioni nella narrazione orale
3. Come utilizzare oggetti e materiale video in un discorso
Contenuti:
Lo storytelling è una metodologia di comunicazione attraverso cui si possono raccontare contenuti, informazioni, conoscenze a partire dalla creazione di un immaginario emozionale. Inserendosi in questo filone di ricerca l’incontro formativo toccherà le seguenti tematiche:
• Il paradigma dell’oralità
• Introduzione allo storytelling applicato al public speaking
• Gli strumenti a disposizione (in particolare il visual storytelling)
• Buone pratiche di public speaking utilizzando come fonti gli archivi di Ted, YouTube e Vimeo.
Esistenze borderline e mondo tossicomane: modelli relazionali nella comunità ...Nicolò Terminio
In una comunità terapeutica per tossicodipendenti la questione clinica del borderline si pone innanzitutto come una questione pratica che deve essere gestita soprattutto dagli operatori. Gli operatori sperimentano quotidianamente, nel corso delle varie attività psicoeducative, la possibilità di fare una cosiddetta “diagnosi doubleface” (Rossi Monti, Foresti). Se prendiamo infatti come vertice di osservazione la relazione tra operatori e pazienti di una comunità possiamo facilmente catalogare i vissuti degli uni e degli altri seguendo passo per passo i criteri della diagnosi del disturbo borderline di personalità. Quindi possiamo notare, prendendo come riferimento la quarta versione del DSM, come a ogni caratteristica clinica del paziente borderline risponda un particolare vissuto dell’operatore. E non è detto tale vissuto sia riconducibile essenzialmente a dinamiche o contenuti controtransferali. Nella mia esperienza tali vissuti emergono piuttosto come effetto della psicopatologia dei pazienti tossicomani sugli operatori. Per tal motivo mi sembra opportuno recuperare la riflessione di Foresti e Rossi Monti su una diagnosi doubleface al fine di contestualizzare alcuni snodi relazionali tipici e ricorrenti nella clinica del borderline così come la sperimentiamo in una comunità terapeutica per tossicodipendenti.
This document discusses risk management strategies for businesses facing cash flow issues. It suggests exploring options like obtaining funds from stockholders, banks, or generating profit from customers. Banks will only lend if a business demonstrates capacity, capability, collateral and favorable market conditions. Ultimately, risk management is about building trust between a business and its lenders through transparent financials and prudent spending on expenses, assets, and materials.
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Corso Sessismo e Razzismo Lo strumento della mediazione nei conflitti interculturali Sandro Mazzi (docente in mediazione dei conflitti) 20 novembre 2010
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Workshop esperienziale per i docenti sulla competenza di parlare in pubblico attraverso la narrazione orale
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1. Imparare la strategia dello storytelling durante una performance di public speaking
2. Utilizzo delle emozioni nella narrazione orale
3. Come utilizzare oggetti e materiale video in un discorso
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Lo storytelling è una metodologia di comunicazione attraverso cui si possono raccontare contenuti, informazioni, conoscenze a partire dalla creazione di un immaginario emozionale. Inserendosi in questo filone di ricerca l’incontro formativo toccherà le seguenti tematiche:
• Il paradigma dell’oralità
• Introduzione allo storytelling applicato al public speaking
• Gli strumenti a disposizione (in particolare il visual storytelling)
• Buone pratiche di public speaking utilizzando come fonti gli archivi di Ted, YouTube e Vimeo.
Esistenze borderline e mondo tossicomane: modelli relazionali nella comunità ...Nicolò Terminio
In una comunità terapeutica per tossicodipendenti la questione clinica del borderline si pone innanzitutto come una questione pratica che deve essere gestita soprattutto dagli operatori. Gli operatori sperimentano quotidianamente, nel corso delle varie attività psicoeducative, la possibilità di fare una cosiddetta “diagnosi doubleface” (Rossi Monti, Foresti). Se prendiamo infatti come vertice di osservazione la relazione tra operatori e pazienti di una comunità possiamo facilmente catalogare i vissuti degli uni e degli altri seguendo passo per passo i criteri della diagnosi del disturbo borderline di personalità. Quindi possiamo notare, prendendo come riferimento la quarta versione del DSM, come a ogni caratteristica clinica del paziente borderline risponda un particolare vissuto dell’operatore. E non è detto tale vissuto sia riconducibile essenzialmente a dinamiche o contenuti controtransferali. Nella mia esperienza tali vissuti emergono piuttosto come effetto della psicopatologia dei pazienti tossicomani sugli operatori. Per tal motivo mi sembra opportuno recuperare la riflessione di Foresti e Rossi Monti su una diagnosi doubleface al fine di contestualizzare alcuni snodi relazionali tipici e ricorrenti nella clinica del borderline così come la sperimentiamo in una comunità terapeutica per tossicodipendenti.
Il minimo comune denominatore di tutte le malattie è nel 100% dei casi un conflitto. Questa è la meravigliosa intuizione del Dottor Hamer che, per aver sostenuto questa tesi, è stato radiato dall’Ordine dei Medici in Germania. Il conflitto è un evento che ci coglie alla sprovvista e che crea sgomento, angoscia, affanno, sofferenza, oppure la fine di una situazione spiacevole di cui avvertiamo la mancanza. Ciò che provoca la malattia a livello profondo non è un evento, ma il vissuto di quell’istante di angoscia inespressa in cui l’evento ci ha colti di sorpresa, impreparati e nell’incapacità di trovare una soluzione adeguata ( meglio sarebbe dire “rivissuto, perché possiamo riconoscere solo quello di cui abbiamo già vissuto l’esperienza). Il Check quantistico può individuare i traumi e i conflitti?
QUESTO TESTO CONSTA DI DUE PARTI:
- LA PRIMA PARTE ELENCA CITAZIONI SU ALCUNI TEMI ATTINENTI QUELLO
PRESENTATO NEL TITOLO ATTRAVERSO CLASSICI DELLA LETTERATURA, DELLA
PSICOLOGIA, DELLA FILOSOFIA E DELLA STORIOGRAFIA E ALTRI TESTI UTILI COME
LIBRI DI TESTO LICEALI, DIVERSI MANUALI UNIVERSITARI, ALCUNI ROMANZI E
SOPRATTUTTO SAGGI RECENTI, RIVISTE E PAGINE ONLINE
- LA SECONDA PARTE ELENCA CITAZIONI DA ALCUNE RIVISTE DI ASTROLOGIA E
ALCUNI "ISTRUZIONI" INDICA COME MEGLIO SERVIRSI DI QUESTI MENSILI PER
ANALIZZARE SE STESSI E TROVARE SOSTEGNO E SPUNTI DI RIFLESSIONE INVECE
CHE PER LEGGERVI LE PREVISIONI E I CONSIGLI A VOLTE ARBITRARI,
CONTRADDITTORI E SPESSO INTERESSATI
Possono esserci errori poco significativi di trascrizione, mentre l’ordine delle affermazioni all’interno di ogni singola citazione e la
punteggiatura spesso non rispettano quelli dell’originale e ciò per rendere più chiaro possibile il messaggio trasmesso a chi non
conosce i libri di riferimento: assicuro il rispetto del senso di questi ultimi e consiglio a chi avesse dei dubbi in proposito di
confrontare ogni singola citazione con la sua fonte (i testi si trovano quasi tutti nelle biblioteche e online). L'unico dubbio riguarda
una delle citazioni da L'uomo in rivolta, che ho tratto da Ribellarsi è giusto a differenza delle altre citazioni da questo libro di Camus
qui inserite: non ho il tempo di rileggere il testo e fare un confronto, tuttavia il senso della citazione rispetta il pensiero di Camus.
Raramente i giudizi dei brani riportati sono ironici (credo che l’ironia in questi casi appaia facilmente anche a chi non ne conosce il
contesto), ma in genere essi corrispondono al vero o almeno a ciò che ho osservato per esperienza personale e a quanto scrittori
notevoli di ogni epoca hanno elaborato. Trovo che sia senz’altro lecito e utile estendere questi giudizi di valore e analisi ad attuali
situazioni e categorie, professionali e non, certamente molto affini ai soggetti presi in esame.
La disposizione dei brani nei vari raggruppamenti ha subito modifiche nel tempo e anche di recente, a causa dei ripensamenti volti a
rendere questo documento più chiaro e utile possibile, oltre che degli errori di distrazione.
Flessibilità cognitiva - Webinar organizzato da Asseprim in novembre 2016tibicon sas
Le diapositive sono state presentate nel corso del Webinar in oggetto. Gli associati Asseprim possono vedere il video accedendo all'area riservata seguendo questo link http://www.asseprim.it/web/formazione/riservata_fo/ATTI_WEBINAR/flessibilita_cognitiva.html
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Lead3.0 Academy: primi risultati progetto europeo su E-leadership skillsISTUD Business School
Presentati da Simonetta Manzini, ricercatrice di ISTUD, i primi risultati del progetto europeo "Lead3.0 Academy" sulle competenze di E-leadership dei manager e sui bisogni formativi.
Il progetto mira a creare un’Alleanza per la Conoscenza tra il mondo delle università e quello delle imprese con il fine di diffondere tra i formatori l’uso dei MOOCs (Massive Open Online Courses) e delle OER- (Open Educational Resources) per sviluppare le competenze trasversali di e-leadership richieste dal mercato del lavoro nell’era digitale.
Gli obiettivi operativi del progetto sono:
Identificare le competenze trasversali dei nuovi leader sia a livello individuale che a livello organizzativo/strategico;
Identificare le competenze mancanti dei formatori e svolgere un’analisi dei gap esistenti per sviluppare un programma formativo e degli approcci didattici, basati sul Web 3.0 e sulle OER, finalizzati a migliorare le competenze trasversali;
Creare, mettere in atto e testate un ambiente virtuale e un kit di strumenti per i formatori, che permetta processi formativi finalizzati alla formazione delle competenze trasversali di e-leadership;
Predisporre una Comunità di Pratica di formatori finalizzata all’utilizzo del Web 3.0 e delle Risorse didattiche aperte nell’educazione sulle competenze trasversali di e-leadership.
Il progetto ha come capofila la Fondazione Istud e include un consorzio di alto livello formato da 9 partner di 7 paesi diversi (2 università – Università di Coventry e Università delle Scienze Applicate di Münster; 2 grandi gruppi aziendali – Gruppo Auchan e Unicredit; 2 Business school- Fondazione ISTUD e Fondazione OIC Polonia; un network internazionale per l’educazione d’impresa – La Fondazione europea per il management e lo sviluppo EFMD; 2 imprese – Gruppo Pragma e Advancis Business Services) e due partner associati.
Il progetto Le@d3.0 Academy creerà e testerà, in sinergia con iniziative già in atto, metodi di formazione innovativi basati sui MOOC e sulle OER e meccanismi di cooperazione tra il mondo delle università e quello delle imprese, che facilitino lo scambio, il flusso e la co-creazione di conoscenza tra i formatori di contesti e settori differenti per lo sviluppo delle “competenze trasversali di e-leadership”.
Presentazione a Milano il 3 novembre 2015.
manager sono sotto pressione come mai prima, coinvolti nel loro lavoro quotidiano in sfide enormi: la globalizzazione, la costante tensione allo sviluppo personale, un business sempre più aggressivo H24 e 24/7, l’incertezza crescente nei processi decisionali. Il mondo sta cambiando alla velocità della luce. Siamo nell’era del digitale, della sharing economy e dell’Internet of things; della open innovation e dello smart working. Un vero “brave new world”, citando Shakespeare e Huxley. Le organizzazioni e le persone che si trovano a gestire questa complessità non possono permettersi di rimanere in attesa, ma devono riuscire ad anticipare il futuro e il mondo che sarà. E’ necessario un adeguamento nel mindset dei leader, e di conseguenza nelle skill manageriali e professionali, nei modelli di gestione. Così anche la management education dovrà dare una risposta forte, anche attraverso nuove modalità come i MOOC (Massive Open Online Courses), all’utilizzo di metodologie esperienziali e blended, applicando anche teorie innovative come quelle del connettivismo del Professor George Siemens, che studia l’apprendimento di individui e organizzazioni basandosi sul paradigma delle reti. Per avere un ruolo strategico – quasi disruptive – nell’accompagnamento e nella crescita delle persone in questa trasformazione profonda, e aiutare il business e il successo dell’impresa.
Quali sono dunque le competenze chiave per i nuovi e-Leader dell’era digitale e quali nuove forme prenderà la formazione manageriale? Sempre più i manager dovranno promuovere collaborazione e networking, incentivare l’innovazione collaborativa (co-innovation), sviluppare e consolidare la fiducia tra network e gruppi di lavoro, vivere l’apprendimento continuo. Il tutto mediato e filtrato dalle grandiose opportunità legate all’utilizzo delle nuove tecnologie, per diffondere e far crescere una vera e propria cultura dell’innovazione e del digitale in tutti i processi di lavoro e ambiti dell’organizzazione.
Verso un benessere intelligente nelle organizzazioni di lavoro in ItaliaISTUD Business School
Risultati della ricerca “Benessere e stato di salute nel mondo dei servizi in Italia: una prospettiva di genere”, sviluppata da Fondazione ISTUD per il Ministero del Lavoro presentati a Milano il 9 marzo 2015 da Maria Giulia Marini
Crowdfunding applicato alla ricerca scientifica: il caso mitilo dorato ISTUD Business School
Crowdfunding applicato alla ricerca scientifica: Il sequenziamento del genoma del mitilo dorato (Limnoperna fortunei) presentato da Francesco Dondero, Università del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro", alla tavola rotonda ISTUD e TIM4Expo sul Crowdfunding del 26/01/2015
La narrazione come strumento di conoscenza della persona affetta da PsoriasiISTUD Business School
Io e la mia psoriasi: la narrazione come strumento di conoscenza della persona affetta da Psoriasi. A cura di Anna Graziella Burroni, Tito Agnusdei, Serena Pezzetta, Ilaria Proietti – MNEMOS – Master in Medicina Narrativa Applicata alle Organizzazioni Sanitarie, I edizione
Medicina della Narrazione applicata alla Fibromialgia: un nuovo possibile approccio gestionale e terapeutico per un difficile rapporto medico-paziente. A cura di Davide De Nardo – MNEMOS – Master in Medicina Narrativa Applicata alle Organizzazioni Sanitarie, I edizione
Narrazioni del personale infermieristico senior dedicato all’OncologiaISTUD Business School
Narrazioni del personale infermieristico senior dedicato all’Oncologia raccolte da Gabriella Gorzegno, Monia Lunghi, Micaela Pagliano – MNEMOS – Master in Medicina Narrativa Applicata alle Organizzazioni Sanitarie, I edizione
Risultati della ricerca dell'Osservatorio Giovani e Lavoro e alcuni consigli di personal branding per il ciclo di incontri ISTUD DAYS 2014 (Bari, Roma, Napoli)
Poster presentato al VI congresso ICAR (Italian Conference on AIDS and retrovirus), 25-27 maggio 2014, Roma
Lo scopo dello studio "emotions of people living with HIV" è quello di determinare, attraverso l'utilizzo di un approccio narrativo, le emozioni prevalenti delle persone che vivono con l'HIV per comprendere cosa hanno provato in alcune aree critiche del percorso di cura.
Comprendere quali sono le emozioni è un obiettivo importante per contribuire a sviluppare una maggiore consapevolezza nelle persone con HIV e permettere agli operatori sanitari di attivare un'assistenza più attenta all'individuo.
Osservatorio Giovani e lavoro: Generation Y Ready for work around the world?ISTUD Business School
I risultati della ricerca dell'Osservatorio internazionale 2013 di Fondazione ISTUD su giovani e lavoro. Presentazione del 15 aprile 2014 presso Assolombarda.
La Medicina Narrativa è professionalizzante, ed è una competenza di base legata al patrimonio delle scienze sociali che contribuisce a migliorare il modo di lavorare, fornendo gli strumenti concreti per un approccio di cura basato sull’ascolto di cui beneficia l’intero sistema delle cure.
La narrazione applicata a un caso di crisis management
1. E se a raccontare
non fosse il
paziente?
La narrazione applicata
a un caso di crisis
management
Alessandra Cosso
Milano 12 marzo 2010
2. Lo strumento narrativo
utilizzato in questo
caso è una fiaba semi
strutturata.
Ovvero una fiaba di cui
viene fornita solo una
traccia della trama.
La traccia, tuttavia, non
è costruita in modo
casuale...
3. Il codice del racconto (Propp 1928)
Le fiabe classiche seguono un tracciato ben preciso
nello svolgersi della trama che contiene
alcuni elementi “fissi”:
•Indeterminatezza temporale e spaziale
•Allontanamento dell’eroe dal luogo di origine
•Tranello o evento negativo insapettato
•Superamento della prova attraverso la scoperta di
risorse interiori o aiutanti esterni
•Iterazione delle prove e loro superamento
•Lieto fine
4. La funzione della fiaba
Attraverso lo snodo del racconto seguire un
percorso evolutivo ben preciso, di
superamento e risoluzione di difficoltà.
Per tramandare oralmente insegnamenti del
vivere attraverso tempi e culture
5. Raccontare per comprendere
Il racconto è una delle grandi categorie della
conoscenza che utilizziamo per comprendere
e ordinare il mondo.
Roland Barthes 1981
Il racconto dà concretezza al pensiero e
alle emozioni
Attraverso la narrazione si dà un nome al non
dicibile, al non pensabile che diventa racconto
condiviso
6. Come può essere utile nel nostro lavoro
con le organizzazioni sanitarie?
La fiaba semistrutturata, in particolare, può
essere utile nelle:
Analisi di clima
Interventi di rielaborazione di gruppo (conflitti,
cambiamenti, ecc.)
Interventi di elaborazione dell’identità di piccoli
gruppi (carte dei valori, ecc)
.
7. Un’organizzazione in crisi....
Obiettivo dell’intervento: sostegno e
ricostruzione della motivazione della
popolazione infermieristica
(180 persone)
Come ottenere una diagnosi organizzativa che
tenesse conto non solo del sentire
consapevole, ma anche delle emozioni
profonde?
9. Il punto di partenza
A prima vista:
Un mondo tranquillo,
sufficientemente sereno
Una realtà organizzativa
scossa ma tutto
sommato in ripresa
verso la normalità
10. Che informazioni abbiamo
raccolto?
Nei primi contatti in aula...
Sembrava tutto perfetto, quasi
idilliaco!
Si, certo si capiva che qualcosa
era successo... Ma non quali
effetti avesse procurato!
Del resto lo sguardo era ancora
costretto, bisognava ampliare la
visuale...
11. Il quadro è più complesso... Ma
sempre incompleto
Man mano che gli
incontri d’aula si
susseguivano,
attraverso i questionari
si sono aggiunti
particolari, episodi
raccontati, il quadro
della diagnosi era più
chiaro e non più
idilliaco. Ma
comunque non
spiegava il livello di
demotivazione ....
13. Vedere e comprendere tutta la ricchezza del
percepito in un’organizzazione....
..È stato possibile grazie allo
strumento narrativo che ha
raccolto le emozioni e le
immagini interiori che non
sarebbero mai apparse con
altri strumenti
Dandoci modo di far una
diagnosi organizzativa e
preparare poi proposte di
intervento mirate e adeguate
14. Qualche parola-chiave
Un virus attaccò tutte le piante e fiori, e lui fu costretto a
malincuore ad andarsene via alla ricerca di un altro posto dove poter
essere felice..
Gli abitanti del villaggio vennero colpiti da stress, i fiori
appassirono, gli uccelli smisero di cantare, gli abitanti non erano più
sereni... loro (i protagonisti, ndr) cercavano di far capire agli abitanti che
dovevano essere forti e non permettere al virus di cambiare la loro
tranquillità.....
... la gente inizia ad avere una malattia sconosciuta e mancavano le
persone per curare questa malattia...
15. Qualche parola-chiave
Il villaggio venne colpito da un terremoto...
un brutto temporale...
una tempesta e poi una frana che distrusse tutte le case e gli animali (ma gli
uomini si salvarono)...
un fiume in piena spazzò via le case...
purtroppo ogni tanto vi giungono persone con l’animo cattivo che fanno
scatenare uragani...
un giorno arrivò un uomo molto prepotente, era armato di una pozione che
rendeva tutti i colori grigi e convinse tutti gli abitanti che quello era il colore
di cui il mondo aveva bisogno...
16. Dietro le parole...
Disagi ed emozioni
profonde:
un virus
una catastrofe
naturale
un “cattivo” che
arriva da fuori
17. Il Villaggio non era abbastanza
difeso....
Come rafforzare le difese e fare sentire gli infermieri protetti dall‘organizzazione?
Per arginare i fattori demotivanti profondi:
•metodo di intervento e stile gestionale e di leadership il più possibile
partecipativo
•cultura dell’ascolto e del feedback da sviluppare a tutti i livelli
•progetti di intervento trasversali che coinvolgano medici, infermieri e risposabili a
vario livello
•sviluppare una cultura della governance, definire i confini e migliorare gli
standard di comunicazione tra i ruoli.
Obiettivo generale: migliore integrazione e comunicazione interna,
condivisione dei processi, promozione del senso di appartenenza
all‘organizzazione
18. Il racconto scritto
La narrazione è uno
strumento di ascolto
straordinario e
flessibile
(E uno strumento di
INTERVENTO molto
efficace)