La Dott.ssa Napoli fornirà alcune indicazioni sulla funzione dei Fiori di Bach nel percorso terapeutico e su come possono permettere di velocizzare il benessere percepito dalla persona in breve tempo e contribuire all’ elaborazione terapeutica.
La Dott.ssa Napoli fornirà alcune indicazioni sulla funzione dei Fiori di Bach nel percorso terapeutico e su come possono permettere di velocizzare il benessere percepito dalla persona in breve tempo e contribuire all’ elaborazione terapeutica.
La Dott.ssa Napoli fornirà alcune indicazioni sulla funzione dei Fiori di Bach nel percorso terapeutico e su come possono permettere di velocizzare il benessere percepito dalla persona in breve tempo e contribuire all’ elaborazione terapeutica.
Corso Psicoeducativo per pazienti con dolore cronicoElena Lo Sterzo
Presentazione nell'ambito del Convegno "Pain Surgery: the challenge. Aggiornamenti in Medicina del Dolore" tenutosi a Rimini dal 6 all'8 Ottobre 2016
La psicoeducazione di gruppo è un intervento di informazione, formazione e supporto per pazienti con dolore cronico, in un’ottica biopsicosociale. Utilizzando la cornice concettuale della “Pain Education” (Moseley & Butler, 2015), tale corso ha lo scopo di promuovere un ruolo attivo del paziente nella gestione del dolore attraverso la spiegazione, in maniera semplice ed intuitiva, della neurofisiologia del dolore cronico e della sensibilizzazione centrale, enfatizzando la distinzione tra nocicezione e dolore, e diminuendo la tendenza alla catastrofizzazione. Il gruppo viene accompagnato, anche con esercizi ed esempi pratici, a comprendere che il dolore è ampiamente modulato da fattori contestuali, cognitivi ed emotivi, sui quali si può esercitare un’influenza.
La Psicooncologia e’ una disciplina “ relazionale” e, come tutte le materie umane e complesse, trova il suo punto di forza nell’integrazione tra le diverse professionalità coinvolte in questa attivita
Intervento: "Il Medico che vorresti: l'Olismologia" nell'ambito del 1° CONVEGNO DI MEDICINA INTEGRATA INFORMAZIONALE - "La Scienza di Frontiera a Supporto della Qualità della Vita!" tenutasi il 13 dicembre 2020
La miglior cura possibile – Cura integrata e psichiatria di precisione – Imparare, di nuovo, a stare bene – Video consulenza online è unascelta mirata – L’ADHD negli adulti, il coaching, intervento di cruciale importanza.
Consigli pratici per superare stress: Ansia legata alla nuova coronavirus - fronteggiare l'incertezza, i timori e lo stress.
Ci sono molte cose che puoi fare per gestire la tua ansia.
Dr. Stefano Pallanti is a “Physician-Scientist” who applies cutting-edge neuroscience breakthroughs to clinical work by utilizing clinical activities to formulate research hypotheses. Firenze Neuroscienze gives you the latest news on the development of neuroscience as well as activities of Istituto di Neuroscienze del Dr. Stefano Pallanti.
Sono milioni le persone che devono affrontare l'ansia in tutto il mondo. Quando è eccessiva impatta negativamente sull'esistenza di tutti i giorni. Per questo sapere come combattere l'ansia è un'esigenza da affrontare
Psicologia e Psicoterapia attraverso il Corpo. Psicosomatica ApplicataLorenzo Capello
Slides della Conferenza interattiva tenutasi presso il Palalanzo di Alta Valle Intelvi (CO) il 23 luglio 2020 dal titolo
Psicologia e Psicoterapia attraverso il Corpo. Psicosomatica Applicata
Elaborazione del lutto. Superare la propria tristezza e imparare di nuovo a v...Raffaele Barone
La perdita di una persona cara, la rottura di un amore, la perdita di un amico, della propria patria, della propria casa, di una impresa o di un impiego, la perdita di una parte del proprio corpo a causa di una malattia o di un incidente..
In tutti questi casi, che costituiscono altrettanti traumi, perdiamo la nostra sicurezza di base e i nostri rapporti con il mondo cambiano e diventano fragili
Dallo psicologo... non sono mica matto! Alcuni luoghi comuni sulla psicologiaSonia Bertinat
I luoghi comuni che allontanano le persone dallo psicologo sono tanti e spesso frutto più di pregiudizi che non di informazioni reali.
Queste slide sono state create per un evento MIP - Maggio di Informazione Psicologica che prossimamente vedrà l'edizione 2014. Lo scopo è quello di fare informazione psicologica per far sì che lo psicologo non sia visto come figura di cui temere ma risorsa e aiuto per il benessere della persona.
Se volete scarcare le slide in ebook per computer andate qui http://bit.ly/1sIy9CH
Corso Psicoeducativo per pazienti con dolore cronicoElena Lo Sterzo
Presentazione nell'ambito del Convegno "Pain Surgery: the challenge. Aggiornamenti in Medicina del Dolore" tenutosi a Rimini dal 6 all'8 Ottobre 2016
La psicoeducazione di gruppo è un intervento di informazione, formazione e supporto per pazienti con dolore cronico, in un’ottica biopsicosociale. Utilizzando la cornice concettuale della “Pain Education” (Moseley & Butler, 2015), tale corso ha lo scopo di promuovere un ruolo attivo del paziente nella gestione del dolore attraverso la spiegazione, in maniera semplice ed intuitiva, della neurofisiologia del dolore cronico e della sensibilizzazione centrale, enfatizzando la distinzione tra nocicezione e dolore, e diminuendo la tendenza alla catastrofizzazione. Il gruppo viene accompagnato, anche con esercizi ed esempi pratici, a comprendere che il dolore è ampiamente modulato da fattori contestuali, cognitivi ed emotivi, sui quali si può esercitare un’influenza.
La Psicooncologia e’ una disciplina “ relazionale” e, come tutte le materie umane e complesse, trova il suo punto di forza nell’integrazione tra le diverse professionalità coinvolte in questa attivita
Intervento: "Il Medico che vorresti: l'Olismologia" nell'ambito del 1° CONVEGNO DI MEDICINA INTEGRATA INFORMAZIONALE - "La Scienza di Frontiera a Supporto della Qualità della Vita!" tenutasi il 13 dicembre 2020
La miglior cura possibile – Cura integrata e psichiatria di precisione – Imparare, di nuovo, a stare bene – Video consulenza online è unascelta mirata – L’ADHD negli adulti, il coaching, intervento di cruciale importanza.
Consigli pratici per superare stress: Ansia legata alla nuova coronavirus - fronteggiare l'incertezza, i timori e lo stress.
Ci sono molte cose che puoi fare per gestire la tua ansia.
Dr. Stefano Pallanti is a “Physician-Scientist” who applies cutting-edge neuroscience breakthroughs to clinical work by utilizing clinical activities to formulate research hypotheses. Firenze Neuroscienze gives you the latest news on the development of neuroscience as well as activities of Istituto di Neuroscienze del Dr. Stefano Pallanti.
Sono milioni le persone che devono affrontare l'ansia in tutto il mondo. Quando è eccessiva impatta negativamente sull'esistenza di tutti i giorni. Per questo sapere come combattere l'ansia è un'esigenza da affrontare
Psicologia e Psicoterapia attraverso il Corpo. Psicosomatica ApplicataLorenzo Capello
Slides della Conferenza interattiva tenutasi presso il Palalanzo di Alta Valle Intelvi (CO) il 23 luglio 2020 dal titolo
Psicologia e Psicoterapia attraverso il Corpo. Psicosomatica Applicata
Elaborazione del lutto. Superare la propria tristezza e imparare di nuovo a v...Raffaele Barone
La perdita di una persona cara, la rottura di un amore, la perdita di un amico, della propria patria, della propria casa, di una impresa o di un impiego, la perdita di una parte del proprio corpo a causa di una malattia o di un incidente..
In tutti questi casi, che costituiscono altrettanti traumi, perdiamo la nostra sicurezza di base e i nostri rapporti con il mondo cambiano e diventano fragili
Dallo psicologo... non sono mica matto! Alcuni luoghi comuni sulla psicologiaSonia Bertinat
I luoghi comuni che allontanano le persone dallo psicologo sono tanti e spesso frutto più di pregiudizi che non di informazioni reali.
Queste slide sono state create per un evento MIP - Maggio di Informazione Psicologica che prossimamente vedrà l'edizione 2014. Lo scopo è quello di fare informazione psicologica per far sì che lo psicologo non sia visto come figura di cui temere ma risorsa e aiuto per il benessere della persona.
Se volete scarcare le slide in ebook per computer andate qui http://bit.ly/1sIy9CH
www.noema.it - L'influenza di Mara Selvini Palazzoli sulle teorie manageriali...Nòema Human Resources
Articolo sull’uso del paradosso e dell’approccio sistemico nelle organizzazioni aziendali, dapprima con un rapido excursus dei concetti nell’ambito psicoterapeutico secondo gli studi della psicoanalista Mara Selvini Palazzoli, successivamente parlando di esperienze personali nell’ambito organizzativo.
Crisi lavoro psicopatologia mobbing - a cura di Rosalba GerliDrughe .it
Come psicoterapeuta non posso che tentare di dar voce alla sofferenza che deriva dalle difficoltà di questo momento storico e in modo particolare a quella che deriva dalle trasformazioni del lavoro. Un lavoro che potremmo definire oggi maltrattato come sempre più spesso sono maltrattate le persone al lavoro. Io mi occupo da tempo di disagio lavorativo e da circa dieci anni conduco gruppi con persone che presentano problemi legati alle varie forme del disagio sul lavoro compreso il mobbing, che è solo un aspetto di tale disagio, ma che ha avuto il merito di aprire una finestra sull’ampio panorama della sofferenza che scaturisce dalle condizioni di lavoro. Il termine mobbing infatti è spesso abusato, forse anche a causa della sovraesposizione mediatica, ed è utilizzato erroneamente per descrivere qualsiasi forma di conflitto sul lavoro, ma per molte persone questo è l’unico modo di poter dar voce e attribuire un senso alla propria sofferenza altrimenti incomprensibile e indicibile. La crisi ha incrementato questa sofferenza. Tengo a sottolineare che in questo momento il disagio psicologico legato al lavoro ha assunto delle dimensioni di emergenza sociale, ma rischia di passare sotto traccia, se ne parla poco e si fa troppo poco, così come avviene in generale sul tema del lavoro.
Gruppo di psicoeducazione ai sintomi e alle emozioni- La depressioneValeria Pozzoni
Il secondo modulo riguarda la depressione ed è un argomento molto sentito dai nostri pazienti. Nel corso della discussione è spesso emerso il desiderio di ottenere informazioni anche su altri disturbi dell'umore (ad esempio il Disturbo Bipolare) o patologia psichiatrica (quale la psicosi)
Eva pierrakos, il significato spirituale delle crisiEremo Silenzio
Nelle nostre vite ci sono momenti, o anche periodi piuttosto lunghi, nei quali ci sembra che tutto sia irrimediabilmente perduto. Siamo scossi fin nel più profondo del nostro essere da eventi che ci mettono di fronte a decisioni difficili, e siamo emotivamente così turbati, da non sapere più cosa fare. In questa lezione, profondamente coinvolgente, vengono affrontati i motivi per cui tali crisi insorgono ed i modi in cui si possono affrontare in maniera costruttiva gli schiaccianti problemi che ci troviamo ad affrontare in tali difficili momenti.
Nicolò Terminio - Lezione su Generazione borderline e mondo tossicomane - Cor...Nicolò Terminio
“I pazienti borderline sono costantemente in crisi. I pazienti borderline ci mettono costantemente in crisi”. Queste due frasi riassumono i temi e i problemi che ci troviamo ad affrontare nel trattamento dei pazienti borderline.
Parlo di generazione borderline per dare maggiore evidenza alle trame del “famigliare” (Scabini e Cigoli, 2000) nella storia dei pazienti borderline. Il riferimento ai legami familiari ci consente di prestare attenzione alla radice evolutiva della compromissione “relazionale-simbolica” tipica del funzionamento del borderline.
Quando mi riferisco al mondo tossicomane intendo allora considerare la complessità psicopatologica della tossicodipendenza, per non ridurre la clinica degli stati tossicomanici all’esperienza dello sballo (Di Petta, 2004), rintracciando piuttosto le caratteristiche salienti della struttura psicopatologica nella relazione con l’Altro.
Depressione (è buio pesto; sembra che non ci sia una via di uscita, la malinconia, la solitudine e la tristezza dominano completamente il quadro) la manifestazione corporea: sessualità (con il calo o la mancanza di "tono" l'organismo come reazione di difesa cerca il più possibile di risparmiare energia e quindi eviterà in qualche modo di realizzare investimenti di grande portata nell'ambito affettivo e sessuale); Insonnia (i risvegli notturni sono all'ordine del giorno; si gira e si rigira nel letto, da cui non ci si vuole assolutamente "staccare"; disinteresse totale per l'inizio della giornata; il passato domina la scena con pensieri pessimistici e colpevolizzanti); disturbi respiratori (con la funzione respiratoria si mantiene la vita e il rapporto con il mondo esterno, l'infiammazione può rappresentare, quindi, la manifestazione dei sentimenti depressivi e la voglia di porre fine a questo devastante malessere).
Comunità CTA Sant'Antonio, un modello di Comunita Terapeutica DemocraticaRaffaele Barone
Durate il corso di Formazione ECM dal titolo "Le violenze collettive nelle comunità contemporanee. Il Dialogo come metodo terapeutico" di Piazza Armerina Convegno Ferdinando Troina ci ha parlato di della comunità terapeutica Sant'Antonio, un organizzazione che si reinventa ogni giorno.
Lo psicologo che opera in ambiti come quello dell’infanzia e dell’adolescenza si trova spesso di fronte a genitori che vivono difficoltà nell’area del sonno dei propri figli. Il sonno dei bambini è considerato un tema “caldo”, già nel periodo prenatale. La persona che si prepara a diventare genitore inizia a chiedersi come sarà il sonno del proprio figlio e a sperare “che dorma”. Successivamente, specie durante i primi tre anni di vita, accade frequentemente di incontrare genitori che lamentano difficoltà nella gestione del sonno dei propri figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie problematiche che interferiscono con il benessere dell’intera famiglia.
In questi due webinar verrà affrontato il tema del sonno in età evolutiva con un taglio teorico-pratico, utile per tutti gli psicologi che, lavorando con i genitori, hanno voglia di acquisire strumenti validi per la valutazione e l’intervento in quest’area. In tal senso verrà proposto anche un caso pratico di valutazione e intervento.
Lo psicologo che opera in ambiti come quello dell’infanzia e dell’adolescenza si trova spesso di fronte a genitori che vivono difficoltà nell’area del sonno dei propri figli. Il sonno dei bambini è considerato un tema “caldo”, già nel periodo prenatale. La persona che si prepara a diventare genitore inizia a chiedersi come sarà il sonno del proprio figlio e a sperare “che dorma”. Successivamente, specie durante i primi tre anni di vita, accade frequentemente di incontrare genitori che lamentano difficoltà nella gestione del sonno dei propri figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie problematiche che interferiscono con il benessere dell’intera famiglia.
In questi due webinar verrà affrontato il tema del sonno in età evolutiva con un taglio teorico-pratico, utile per tutti gli psicologi che, lavorando con i genitori, hanno voglia di acquisire strumenti validi per la valutazione e l’intervento in quest’area. In tal senso verrà proposto anche un caso pratico di valutazione e intervento.
Preparazione al concorso per Dirigente Psicologo nelle ASL: bandi, prove e ar...Obiettivo Psicologia Srl
I Concorsi Pubblici per Dirigente Psicologo nel SSN rappresentano un possibilità lavorativa importante per gli psicologi-psicoterapeuti tuttavia, richiedono un’attenzione sistematica all’uscita dei bandi di concorso ed una preparazione molto vasta ed impegnativa che comprende la maggior parte degli ambiti applicativi e teorici della psicologia.
Per partecipare ad un concorso è importante avere un’idea di come prepararsi, dei tempi necessari ad uno studio attento ed articolato e di cosa studiare poiché, la normativa vigente non prevede che debba essere comunicato un programma di riferimento.
Le problematiche legate al peso corporeo sono una forma di malessere molto diffuso nella società attuale, a causa del grande valore attribuito al corpo e alla “perfezione fisica”.
Lo Psicologo, attraverso un percorso di Counseling Psicologico applicato a situazioni specifiche che non implicano la presenza di disturbi mentali, è in grado di sostenere l’individuo nel comprendere la base del suo malessere e ristabilire un adeguato rapporto con il corpo e con il cibo.
Per lavorare al meglio risulta fondamentale svolgere un adeguato assessment iniziale. Cogliere da subito i bisogni della persona che abbiamo di fronte e strutturare il percorso migliore sono sicuramente la modalità più efficace per aiutare il nostro cliente e proporgli la strada più adatta a lui.
L’analisi funzionale e il modello di Glasser: due strumenti per la gestione d...Obiettivo Psicologia Srl
Lo Psicologo che opera in ambito educativo si trova spesso di fronte alle richieste di genitori, insegnanti, dirigenti, formatori ed educatori che necessitano di un aiuto nella gestione di comportamenti ostili e aggressivi di bambini e ragazzi. Tali comportamenti costituiscono una fonte di fatica e di frustrazione per chi si trova a doverli gestire. Ridurre questi comportamenti e aiutare il bambino/ragazzo ad acquisire un atteggiamento più adeguato al contesto è possibile, ma occorrono interventi mirati alle loro cause reali.
L’Analisi Funzionale rappresenta un’operazione che consente di valutare in che cosa consiste, come è nato e come si mantiene un determinato comportamento. È caratterizzata da un insieme di procedure e strumenti per raccogliere dati e informazioni necessarie a costruire una prima ipotesi sulla natura del comportamento presentato, a partire dalla quale strutturare e sviluppare un piano d’intervento.
Le forme che un comportamento aggressivo può assumere sono varie e diverse. Al di là delle manifestazioni silenti e nascoste, o scoperte e palesi, che il malessere può assumere, educatori, genitori e psicologi si trovano di fronte a bambini/ragazzi che non si adattano alla routine del contesto, manifestando un comportamento aggressivo, ostile, sgarbato, scontroso o poco comunicativo; richiedono all’educatore molto più tempo, energia e pazienza della maggior parte dei loro coetanei; sembrano resistenti e irriconoscenti per qualunque aiuto si offra loro. L’analisi funzionale costituisce un valido strumento di assessment del comportamento aggressivo.
Ma cosa fare una volta definito e valutato il comportamento? Esistono numerose strategie indirizzate alla modificazione del comportamento problematico e diverse tecniche che si propongono di risocializzare le credenze e gli atteggiamenti dei ragazzi.
Analisi funzionale e modello di Glasser: due strumenti per gestire i comporta...Obiettivo Psicologia Srl
Lo Psicologo che opera in ambito educativo si trova spesso di fronte alle richieste di genitori, insegnanti, dirigenti, formatori ed educatori che necessitano di un aiuto nella gestione di comportamenti ostili e aggressivi di bambini e ragazzi. Tali comportamenti costituiscono una fonte di fatica e di frustrazione per chi si trova a doverli gestire. Ridurre questi comportamenti e aiutare il bambino/ragazzo ad acquisire un atteggiamento più adeguato al contesto è possibile, ma occorrono interventi mirati alle loro cause reali.
L’Analisi Funzionale rappresenta un’operazione che consente di valutare in che cosa consiste, come è nato e come si mantiene un determinato comportamento. È caratterizzata da un insieme di procedure e strumenti per raccogliere dati e informazioni necessarie a costruire una prima ipotesi sulla natura del comportamento presentato, a partire dalla quale strutturare e sviluppare un piano d’intervento.
Le forme che un comportamento aggressivo può assumere sono varie e diverse. Al di là delle manifestazioni silenti e nascoste, o scoperte e palesi, che il malessere può assumere, educatori, genitori e psicologi si trovano di fronte a bambini/ragazzi che non si adattano alla routine del contesto, manifestando un comportamento aggressivo, ostile, sgarbato, scontroso o poco comunicativo; richiedono all’ educatore molto più tempo, energia e pazienza della maggior parte dei loro coetanei; sembrano resistenti e irriconoscenti per qualunque aiuto si offra loro. L’analisi funzionale costituisce un valido strumento di assessment del comportamento aggressivo.
Ma cosa fare una volta definito e valutato il comportamento? Esistono numerose strategie indirizzate alla modificazione del comportamento problematico e diverse tecniche che si propongono di risocializzare le credenze e gli atteggiamenti dei ragazzi.
Introduzione al lavoro psicologico con il comportamento alimentare nei bambin...Obiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto con il cibo dei loro figli.
E’ fondamentale che anche noi in quanto psicologi, lavorando prettamente sul comportamento umano, affrontiamo attivamente questa tematica di fondamentale importanza per il futuro di tutti. Come si può ben immaginare la cura dell’alimentazione dei bambini e degli adolescenti è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò essenziale che noi psicologi lavoriamo in stretto rapporto con le famiglie e le istituzioni, per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade quotidianamente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti tendenzialmente sani).
C'è poi tutta la questione dell’Emotional Eating (fame emotiva) dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Affrontando invece specificatamente il comportamento alimentare dell’adolescente entriamo in tutto il discorso della responsabilizzazione, dell’immagine corporea legata al rapporto con l’altro, delle scelte alimentari che da subite diventano agite in prima persona.
Introduzione al lavoro psicologico con il comportamento alimentare nei bambin...Obiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto con il cibo dei loro figli.
E’ fondamentale che anche noi in quanto psicologi, lavorando prettamente sul comportamento umano, affrontiamo attivamente questa tematica di fondamentale importanza per il futuro di tutti. Come si può ben immaginare la cura dell’alimentazione dei bambini e degli adolescenti è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò essenziale che noi psicologi lavoriamo in stretto rapporto con le famiglie e le istituzioni, per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade quotidianamente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti tendenzialmente sani).
C'è poi tutta la questione dell’Emotional Eating (fame emotiva) dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Affrontando invece specificatamente il comportamento alimentare dell’adolescente entriamo in tutto il discorso della responsabilizzazione, dell’immagine corporea legata al rapporto con l’altro, delle scelte alimentari che da subite diventano agite in prima persona.
Introduzione al lavoro psicologico con il comportamento alimentare nei bambin...Obiettivo Psicologia Srl
La dott.ssa Pirola presenterà le principali caratteristiche del comportamento alimentare di bambini e adolescenti, delle condotte alimentari “corrette” e disfunzionali dalla primissima infanzia, passando attraverso lo svezzamento, l’età scolare sino all’ adolescenza
Introduzione al lavoro psicologico con il comportamento alimentare nei bambin...Obiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto con il cibo dei loro figli.
E’ fondamentale che anche noi in quanto psicologi, lavorando prettamente sul comportamento umano, affrontiamo attivamente questa tematica di fondamentale importanza per il futuro di tutti. Come si può ben immaginare la cura dell’alimentazione dei bambini e degli adolescenti è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò essenziale che noi psicologi lavoriamo in stretto rapporto con le famiglie e le istituzioni, per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade quotidianamente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti tendenzialmente sani).
C'è poi tutta la questione dell’Emotional Eating (fame emotiva) dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Affrontando invece specificatamente il comportamento alimentare dell’adolescente entriamo in tutto il discorso della responsabilizzazione, dell’immagine corporea legata al rapporto con l’altro, delle scelte alimentari che da subite diventano agite in prima persona.
Il colloquio psicologico in ambito sessuologico: un metodo d’indagine - Parte 2Obiettivo Psicologia Srl
Oltre 16 milioni di italiani soffrono di problematiche sessuologiche: disfunzione erettile, eiaculazione precoce e calo del desiderio per gli uomini, anorgasmia, vaginismo e calo del desiderio per le donne. In linea con tutto ciò le richieste di consulenze su tematiche sessuologhe sono cresciute, negli ultimi 5 anni, del 15%.
Ma la sessuologia, in Italia, è ancora lontana dall’avere un’identità ben definita: limitrofa alla medicina, ma certamente anche alla psicologia, troppo spesso “banalizzata” anche dai mezzi di comunicazione, fatica a conquistare uno spazio specifico nella formazione accademica. Ricaduta di ciò è che molti psicologi e psicoterapeuti che lavorano per definizione per migliorare la salute dei propri pazienti, non sono adeguatamente formati ad intercettare problematiche di natura sessuale e di conseguenza porre in essere interventi di consulenza e/o terapia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità guarda alla salute sessuale come ad una importantissima componente della salute psichica e fisica e auspica interventi di sostegno mirati a promuovere comportamenti responsabili e soddisfacenti che possano incidere positivamente sulla qualità di vita.
Obiettivo generale del webinar è informare gli psicologi e gli psicoterapeuti che non hanno una formazione specifica in ambito sessuologico, rispetto agli strumenti utili per poter indagare la sessualità dei propri pazienti all’interno di un abituale protocollo anamnestico, indipendentemente dalle tematiche portate dal paziente in terapia. Inserire anche l’approfondimento su tematiche sessuologiche vuol dire prestare attenzione a tutti gli elementi utili per promuovere la salute del proprio paziente.
In quest’ottica gli psicologi e gli psicoterapeuti saranno stimolati ad acquisire elementi utili per poter condurre una “consulenza sessuologia di primo livello” utile per pianificare eventuali interventi specifici.
Il colloquio psicologico in ambito sessuologico: un metodo d’indagine. Parte 1Obiettivo Psicologia Srl
Oltre 16 milioni di italiani soffrono di problematiche sessuologiche: disfunzione erettile, eiaculazione precoce e calo del desiderio per gli uomini, anorgasmia, vaginismo e calo del desiderio per le donne. In linea con tutto ciò le richieste di consulenze su tematiche sessuologhe sono cresciute, negli ultimi 5 anni, del 15%.
Ma la sessuologia, in Italia, è ancora lontana dall’avere un’identità ben definita: limitrofa alla medicina, ma certamente anche alla psicologia, troppo spesso “banalizzata” anche dai mezzi di comunicazione, fatica a conquistare uno spazio specifico nella formazione accademica. Ricaduta di ciò è che molti psicologi e psicoterapeuti che lavorano per definizione per migliorare la salute dei propri pazienti, non sono adeguatamente formati ad intercettare problematiche di natura sessuale e di conseguenza porre in essere interventi di consulenza e/o terapia. L’Organizzazione Mondiale della Sanità guarda alla salute sessuale come ad una importantissima componente della salute psichica e fisica e auspica interventi di sostegno mirati a promuovere comportamenti responsabili e soddisfacenti che possano incidere positivamente sulla qualità di vita.
Obiettivo generale del webinar è informare gli psicologi e gli psicoterapeuti che non hanno una formazione specifica in ambito sessuologico, rispetto agli strumenti utili per poter indagare la sessualità dei propri pazienti all’interno di un abituale protocollo anamnestico, indipendentemente dalle tematiche portate dal paziente in terapia. Inserire anche l’approfondimento su tematiche sessuologiche vuol dire prestare attenzione a tutti gli elementi utili per promuovere la salute del proprio paziente.
In quest’ottica gli psicologi e gli psicoterapeuti saranno stimolati ad acquisire elementi utili per poter condurre una “consulenza sessuologia di primo livello” utile per pianificare eventuali interventi specifici.
La Psicologia dell’Alimentazione: aree di intervento e competenze professiona...Obiettivo Psicologia Srl
L'impostazione scientifica e didattica del webinar proposto vuole, pertanto, avere un triplice scopo:
- Fornire una buona conoscenza della psicologia scientifica attuale nel settore dell’ alimentazione;
- Presentare le principali aree di intervento degli psicologi nel campo dell’alimentazione;
- Fornire una conoscenza delle caratteristiche principali dell’interazione fra figure professionali diverse, approfondendo sia le potenzialità, sia i possibili fattori di rischio, favorendo la possibilità dei partecipanti di costruire delle proficue reti professionali interdisciplinari.
La Psicologia dell’Alimentazione: aree di intervento e competenze professionaliObiettivo Psicologia Srl
In Italia, esattamente come accade per la sessuologia, non esistono scuole di formazione riconosciute.
Nonostante ciò la domanda da parte della popolazione è presente e la figura dello psicologo/psicoterapeuta è, da sempre, prevista nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione.
Inoltre, il professionista psicologo è richiesto nel protocollo di intervento per la chirurgia dell’obesità sia negli aspetti valutativi (idoneità all’intervento) sia come funzione di supporto per la dieta e per le problematiche connesse ai rapidi cambiamenti corporei conseguenti alla perdita di peso.
A quanto detto dobbiamo aggiungere gli altri settori di intervento della psicologia in campo alimentare:
- Tutti i casi in cui le persone devono aderire ad una dieta specifica a lungo termine e modificare “stabilmente” il comportamento alimentare (diabetici, celiaci, obesi non adatti alla chirurgia bariatrica);
- Tutte quelle richieste di consulenza per l’alimentazione del bambino (fobie del cibo, mangiare troppo, mangiare troppo poco, non riuscire a mangiare frutta e verdura);
- Tutte quelle situazioni nelle quali l’alimentazione è condizionata da esperienze emotive (emotional eating);
- Tutti i contesti di campagne di prevenzione ed educazione alimentare nelle quali, la psicologia, deve dare il suo contributo;
- Tutte quelle situazioni di “ossessione” nei confronti del cibo (es. ortoressia).
Nella trattazione di questi ambiti, particolare attenzione sarà data:
All’alimentazione: interazioni possibili con dietologo, nutrizionista, chirurgo bariatrico, gastroenterologo, diabetologo, medico di medicina generale, al pediatra, all’operatore sportivo;
Ai disturbi della percezione corporea: interazioni possibili con psichiatra, chirurgo plastico, chirurgo estetico.
Il comportamento alimentare dei bambini: un metodo di intervento. 2^ parteObiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, o comunque a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto dei loro figli con il cibo.
Di obesità infantile si è parlato anche nell’ultima Riunione informale dei ministri della salute dell’Unione europea a La Valletta (Malta), il 19 e 20 marzo 2017.
Durante questo incontro i Ministri della Salute hanno sottolineato come l’obesità sia un problema di portata epidemica sempre più diffuso in Europa, ribadendo la necessità di una maggiore collaborazione tra Stati che includa il coinvolgimento di tutti i settori della società.
Non possiamo in quanto psicologi, categoria che lavora sul comportamento umano, esimerci dall’affrontare e trattare questa tematica di basilare importanza per il futuro di tutti. Ecco perché è necessario formarsi ed informarsi su una questione così pregnante.
Ovviamente la cura dell’alimentazione dei bambini è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò fondamentale che noi psicologi lavoriamo con i genitori e con le istituzioni per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade frequentemente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante, ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti sani). C'è poi sicuramente tutta la questione della fame emotiva dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
In questi due webinar verrà affrontato il tema del rapporto con il cibo in età evolutiva.
Grazie ad un taglio prettamente teorico-pratico, tutti gli psicologi che lavorano con i genitori, avranno la possibilità di acquisire strumenti validi per la valutazione e l’intervento in quest’area così delicata.
Il comportamento alimentare dei bambini: un metodo di intervento. 1^ parteObiettivo Psicologia Srl
Lo psicologo che lavora sul comportamento alimentare, o comunque a contatto con target quali infanzia e adolescenza, si trova spesso di fronte a genitori che vivono con ansia e difficoltà il rapporto dei loro figli con il cibo.
Di obesità infantile si è parlato anche nell’ultima Riunione informale dei ministri della salute dell’Unione europea a La Valletta (Malta), il 19 e 20 marzo 2017.
Durante questo incontro i Ministri della Salute hanno sottolineato come l’obesità sia un problema di portata epidemica sempre più diffuso in Europa, ribadendo la necessità di una maggiore collaborazione tra Stati che includa il coinvolgimento di tutti i settori della società.
Non possiamo in quanto psicologi, categoria che lavora sul comportamento umano, esimerci dall’affrontare e trattare questa tematica di basilare importanza per il futuro di tutti. Ecco perché è necessario formarsi ed informarsi su una questione così pregnante.
Ovviamente la cura dell’alimentazione dei bambini è prettamente in mano ai genitori e alle scuole; è perciò fondamentale che noi psicologi lavoriamo con i genitori e con le istituzioni per supportare il più possibile il perseguimento di stili di vita sani.
Accade frequentemente di incontrare genitori (ma anche nonni) che lamentano difficoltà nella gestione del cibo dei figli, tanto che spesso ci si trova di fronte a vere e proprie discussioni e liti interne alla famiglia su questo momento così importante, ma anche delicato.
Le problematiche che sempre più frequentemente presentano i genitori sono figli che mangiano troppo o troppo poco, che si alimentano solo con alcuni alimenti o che non mangiano frutta e verdura (o altri alimenti ritenuti sani). C'è poi sicuramente tutta la questione della fame emotiva dove, sia bambini che adulti, si trovano a consumare cibi poco sani per colmare il bisogno di altro.
Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA): caratteristiche e strategie d’aiutoObiettivo Psicologia Srl
Dislessia, Disgrafia, Disortografia e Discalculia ovvero: Disturbi Specifici dell'Apprendimento. Sono termini ormai molto usati, forse anche abusati. Ma cosa sono davvero? Come capire se un bambino potrebbe effettivamente avere una di queste difficoltà? E cosa fare?
Genitori, Psicologi, Insegnanti ed altri professionisti si trovano spesso a dover affrontare queste problematiche con un crescente bisogno di formazione e informazione. Ci si chiede quale sia l'età per la diagnosi, quali i campanelli d'allarme e le eventuali azioni preventive, quali le indicazioni per la corretta stesura di un piano didattico personalizzato che tenga conto di tutte le difficoltà presenti.
In questo webinar affronteremo le principali caratteristiche di questi disturbi, cercando di capirne gli elementi distintivi, i campanelli d'allarme e le strategie di aiuto possibili in particolare nello svolgimento dei compiti e delle attività di studio
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Dislessia, Disgrafia, Disortografia e Discalculia ovvero: Disturbi Specifici dell'Apprendimento. Sono termini ormai molto usati, forse anche abusati. Ma cosa sono davvero? Come capire se un bambino potrebbe effettivamente avere una di queste difficoltà? E cosa fare?
Genitori, Psicologi, Insegnanti ed altri professionisti si trovano spesso a dover affrontare queste problematiche con un crescente bisogno di formazione e informazione. Ci si chiede quale sia l'età per la diagnosi, quali i campanelli d'allarme e le eventuali azioni preventive, quali le indicazioni per la corretta stesura di un piano didattico personalizzato che tenga conto di tutte le difficoltà presenti.
In questo webinar affronteremo le principali caratteristiche di questi disturbi, cercando di capirne gli elementi distintivi, i campanelli d'allarme e le strategie di aiuto possibili in particolare nello svolgimento dei compiti e delle attività di studio
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Dislessia, Disgrafia, Disortografia e Discalculia ovvero: Disturbi Specifici dell'Apprendimento. Sono termini ormai molto usati, forse anche abusati. Ma cosa sono davvero? Come capire se un bambino potrebbe effettivamente avere una di queste difficoltà? E cosa fare?
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In questo webinar affronteremo le principali caratteristiche di questi disturbi, cercando di capirne gli elementi distintivi, i campanelli d'allarme e le strategie di aiuto possibili in particolare nello svolgimento dei compiti e delle attività di studio
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Riepiloghiamo
I FdB danno proprio una spinta verso una elaborazione dei
conflitti perché portano il paziente ad un confronto con essi;
naturalmente spetta all’individuo decidere se lavorare su se stesso
ed elaborare i propri conflitti ed i propri traumi. Quindi non agiscono
contro l’individuo spogliandolo di tutti i meccanismi di difesa e
lasciandolo esposto all’ambiente esterno, ma dolcemente e
gradualmente consentendo alla persona di prendere coscienza e
consapevolezza di se stesso delle proprie errate abitudini, dei
propri stati d’animo che non si riescono a superare e risolvere, dei
propri pensieri e lo pongono nella condizione di poterli elaborare.
Successivamente, una volta elaborati gli aspetti conflittuali nel
paziente si evidenzia un nuovo stato d’animo su cui lavorare
(M.A.Bàlzola)
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Niente effetti collaterali
•Nessun tipo di disturbo o controindicazione
•L’organismo se non ha bisogno di interagire con quella
determinata frequenza, la ignora, o meglio non la riconosce come
necessaria ed il rimedio diventa inutile e non determina danni
iatrogeni.
•Possono essere associare con farmaci di qualunque tipo
•Possono essere utilizzati a qualunque età o condizione fisica (per
es. gravidanza)
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Sintomo
•La problematica fisica o psichica è considerata del tutto secondaria
rispetto alla persona
•La persona con la sua storia, è il centro delle sue attenzioni e
riflessioni.
•Il disturbo è il prodotto di un modo errato di “stare al mondo”, di un
vivere non in sintonia con se stessi. I rimedi sono strumenti utili per
risintonizzarsi con il proprio sé
•Il sintomo è solo un segnale di allarme che il corpo e la mente
emettono per manifestare il proprio disagio.
•Ogni persona reagisce in modo diverso sia agli stimoli ambientali
che alla condizione di malattia.
Per rimarcare ancora che non vi è alcuna necessità di conoscenza scientifica
indispensabile quando si cura con queste erbe, non è neppure richiesto il nome
del morbo i della malattia. Non è la malattia che importa: è il paziente. Non è ciò
che il paziente ha. Non è la cosiddetta malattia, in realtà, la cosa importante da
curare; poiché la stessa malattia può causare differenti risultati in persone
differenti. (E. Bach - Conferenza tenuta a Wollingford il 24 settembre 1936)
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Malattia
la malattia stessa è un momento trasformativo fondamentale, per cui solo
cogliendone il messaggio ed attuando i cambiamenti necessari alla sua realizzazione
possiamo superare la malattia che serviva a stimolare tale mutamento. In quest’
ottica la malattia acquista significato solo se la inseriamo nel complesso
percorso evolutivo della persona che ne è affetta. In tal modo diventa una fase
del suo sviluppo psichico e spirituale e non più un “brutto male” di cui è vittima.
Pertanto la malattia rappresenta un cambiamento sia perché induce
cambiamenti somatici più o meno rilevanti, mutamenti di stile di vita,
obbligando la persona a fermarsi a riflettere o a chiedere aiuto e a dipendere
dagli altri, sia perché il suo superamento richiede importanti trasformazioni
nella percezione di sé e delle abitudini di vita (…)
Nel pensiero di Jung viene spesso sottolineato questo aspetto; ci fa notare Mario
Trevi “La nevrosi stessa ha per Jung un valore finalistico: nelle sue manifestazioni
penose, nei suoi “arrangiamenti” si cela sempre un abbozzo di progetto liberatore: in
una simbologia degradata e confusa, ma non per questo meno utilizzabile da parte
del terapeuta, si manifesta una tendenza inequivocabile verso un livello di
esistenza più consono al soggetto malato, una spinta verso la propria
possibilità fondamentale” (M.A. Bàlzola)
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Sviluppare l’opposto
Qui giungiamo alla comprensione che noi non combattiamo più la malattia
con la malattia; non mettiamo più in opposizione la malattia con gli effetti
della malattia; né tentiamo di scacciare le malattie con quelle stesse
sostanze che le possono causare; ma, al contrario, giungiamo a realizzare
la virtù opposta che eliminerà la colpa (…)E’ vero che l’odio può essere
superato da un odio più grande, ma può essere curato solo dall’amore; la
crudeltà può essere ostacolata da una crudeltà più grande, ma è eliminata
solamente quando si sono sviluppate le qualità di simpatia e compassione;
una paura può essere sconfitta e dimenticata in presenza di una paura più
grande, ma la vera cura di ogni paura è il perfetto coraggio. (E. Bach - Libera te
stesso)
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Il repertorio di Bach come un sistema:
Il metodo solare aggiunge una qualità ai rimedi che è quella di lavorare
progressivamente e profondamente, l’ebollizione aggiunge la rapidità e
l’attività perché sono rimedi destinati a situazioni traumatiche di crisi e
transitorie. Questo cambiamento di stato è un cambiamento alchemico.
Quando ci chiediamo che tipo di barche siamo, stiamo parlando dei 12
guaritori. Dove è questa barca lì c’è l’anima e i 7 Aiuti sono gli aiutanti che
abbiamo bisogno per navigare nel mare dell’esistenza. Immaginate che il
capitano dica "togliete l’ancora" e l’aiutante non lo faccia, oppure "issare le
vele" e l’aiutante non lo faccia… in questo modo la barca naviga male. I
sette marinai sono i 7 aiutanti, sono sette argomenti di vita, sette sistemi di
credenza e sono equivalenti a sette luoghi simbolici di una loggia
massonica. In questa navigazione ci imbattiamo in pericoli, uragani,
temporali che sono i 19 ultimi rimedi. Quindi il tipo di imbarcazione sono i
12 Guaritori, gli argomenti della nostra esistenza e i marinai che ci
aiutano i 7 Aiuti, le avversità che dobbiamo vincere nel nostro viaggio i
19 altri rimedi. (E. H. Grecco)
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Un diverso modo di descrizione di Bach: uno tra i 12 guaritori
GENTIAN
DUBBIO/COMPRENSIONE Sei una di quelle persone che hanno ideali elevati e
speranze di fare del bene; ti scoraggi quando le tue ambizioni non si
realizzano rapidamente? Di fronte al successo ti esalti, ma quando ci sono
difficoltà ti deprimi facilmente?
Se è cosi, il piccolo Gentian dei nostri pascoli collinosi ti aiuterà a essere saldo
nei propositi, ad avere uno sguardo più felice e speranzoso anche quando il cielo
è coperto di nubi. Ti infonderà coraggio in ogni occasione, facendoti
comprendere che non esiste fallimento quando stai facendo tutto il
possibile, qualunque sia il risultato. (1932 Libera te stesso)
è scoraggiamento. Di nuovo le persone che vogliono fare molte cose, ma che
quando sorgono difficoltà si lasciano abbattere dalle influenze, dal dubbio,
dalla depressione. Spesso desiderano che le cose vadano a modo loro, invece
di ricercare una visione maggiore. (1933 Dodici guaritori)
Il paziente scoraggiato, che sta migliorando ma vede solo il lato negativo delle
cose e si sente depresso (1933 Dodici grandi rimedi) …CONTINUA
10. www.obiettivopsicologia.it
…. Continua GENTIAN
SCORAGGIAMENTO Per gli irresoluti o gli scoraggiati. Vedono il lato
negativo delle cose e sono pessimisti. Durante la convalescenza, quando
pensano di essere arrivati a un punto fermo; migliorano davvero, ma tendono a
scoraggiarsi e dubitano di stare progredendo. Questo è per chi ha la
sensazione che le difficoltà che ha davanti siano troppo grandi e perde
temporaneamente coraggio. In questo stato richiede solo un piccolo
incoraggiamento, che questo rimedio gli darà; cosi starà meglio. (1933 I Dodici “guaritori” e
i quattro aiuti)
Quando c’è depressione; quando si ha la sensazione che le cose non stiano
andando bene, o si dubita che stiano migliorando. (1934 I dodici “guaritori “ ed i sette aiuti)
Per coloro che si perdono facilmente d’animo. Possono anche migliorare
progressivamente nella loro malattia o nei loro affari quotidiani, ma il minimo
ritardo od ostacolo che si presenti genera in loro titubanza e causa
confusione e scoraggiamento. (1936 I dodici “guaritori” e altri rimedi)
11. www.obiettivopsicologia.it
Un diverso modo di descrizione di Bach: uno tra i 7 Aiuti
OAK
Oak è per quel tipo di persone che, sebbene disperino di guarire, continuano
a lottare e sono irritate dal fatto di essere ammalate.
Queste persone hanno malattie fisiche tendenti a durare anni e, sebbene
disperino di se stesse, continuano a sforzarsi e a lottare.
Si irritano perché non riescono a migliorare, le disturba il fatto di essere
ammalate perché sono un problema per gli altri e non riescono a fare la
propria parte di dovere negli obblighi quotidiani.
Odiano il non riuscire a svolgere il proprio ruolo nella recita della vita, e si
vedono come dei fallimenti.
Questi pazienti non incolpano mai gli altri, ma attribuiscono a se stessi tutta
la responsabilità.
Le malattie di questo tipo sono quelle in cui l’equilibrio fisico o mentale è molto
compromesso. Mentale, come gravi crisi nervose, o tipi di follia che possono
essere descritti come perdita totale dell’equilibrio (dove c’è una completa
mancanza di controllo); lo stesso dal punto di vista fisico, quando il paziente
perde il controllo su parti del corpo o sulle sue funzioni. (1933 I Dodici “guaritori” e i quattro
aiuti)
…CONTINUA
12. www.obiettivopsicologia.it
… continua OAK
Per chi sta lottando con tutte le forze per guarire. È arrabbiato con se
stesso per essere malato, perché ciò gli impedisce di lavorare; sebbene
senta che non ci siano molte speranze di migliorare davvero, proverà
tutto ciò che è in suo potere per riacquistare la salute e tornare a
essere utile. (1934 I dodici “guaritori “ ed i sette aiuti)
Per coloro che lottano e si battono energicamente per guarire o per
risolvere i problemi della vita quotidiana. Perseverano, tentando una
cosa dopo l’altra, anche se il loro caso può sembrare senza
speranza. Sono scontenti di sé quando una malattia interferisce con i
loro doveri e con l’aiuto che vogliono arrecare agli altri. Sono persone
coraggiose, che combattono contro grandi difficoltà senza mai perdere
la speranza o diminuire l’impegno. (1936 I dodici “guaritori” e altri rimedi)
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Un diverso modo di descrizione di Bach: due tra i diciannove secondi
rimedi
WHITE CHESTNUT
Per coloro che non riescono a evitare che la loro Mente sia costantemente
invasa da pensieri, da idee e da ragionamenti che essi non desiderano. Ciò
succede di solito nei momenti in cui il loro interesse per il presente non è
abbastanza forte da occupare del tutto la loro mente. I pensieri, anche se
respinti, ritornano immancabilmente, come in un turbinio, causando una
specie di tortura mentale. La loro spiacevole presenza toglie la pace e
interferisce con la capacità di concentrarsi solo sul proprio lavoro o, anche
semplicemente, sulle cose piacevoli della giornata. (1936 I dodici “guaritori” e altri rimedi)
HOLLY
Per coloro che, a volte, sono assaliti da sentimenti quali l’invidia, la gelosia,
la vendetta, il sospetto. Queste persone possono arrivare a soffrire molto,
spesso senza che ci sia una vera ragione per la loro infelicità. (1936 I dodici “guaritori” e altri
rimedi)
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12 guaritori: una personalità
Bach immagina la personalità come una configurazione innata
Noi tutti sappiamo che la stessa malattia può colpirci in modo del tutto differente:
se Tommy ha il morbillo, egli può essere irritabile – Sissi può essere calma e
sonnolenta – Johnny vuole essere coccolato – il piccolo Peter può essere tutto
nervi e paura – Bobby vuole essere lasciato solo e così via. (…) non è di nessuna
utilità curare la sola malattia; è meglio curare Tommy, Sissi e Johnny e Peter e
Bobby e fare in modo che ognuno di loro stia meglio e dare l’addio al morbillo. (…)
non è il morbillo a darci indicazioni per la cura, ma è il modo con cui il singolo
bambino si è ammalato: e lo stato d’animo del singolo è la guida più sensibile per
sapere ciò cui il paziente particolare ha bisogno. (E. Bach - Conferenza tenuta a Wollingford il 24
settembre 1936)
15. www.obiettivopsicologia.it
7 Aiuti
Il lavoro, in sostanza, di queste essenze, consiste nel sciogliere le corazze che
si sovrappongono e sostituiscono la personalità di origine e che sono
assunte dalla persona come il loro vero Sè. (…) È interessante osservare come
Bach immagina questa armatura, costruita come risultato della storia
personale e nel contesto delle esperienze familiari, come un "falso Sè" e come
una cronicità della nostra esistenza. Questa cronicità intesa non tanto come una
funzione temporanea, qualcosa che rimane nel tempo, ma come
un'organizzazione della nostra identità, basata su un sistema di credenze e
un argomento di vita. Quindi come uno schema, un modello appreso.
Se i Guaritori cercano di allineare la personalità alla sua forma originale, gli Aiuti
stanno rimuovendo le maschere che impediscono a chiunque di vedere come è la
propria vera natura in origine. (E.H. Grecco)
16. www.obiettivopsicologia.it
R. Orozco e il Principio Transpersonale (PT)
Transpersonale significa, letteralmente, al di là del personale.
E’ espresso in negativo perché racchiude ciò che i fiori correggono
“Il PT non sostituisce la forma tradizionale di prescrizione dei fiori, ma la
integra. Non presuppone una allopatizzazione del sistema floreale:
semplicemente rivaluta l’importanza dei segni corporei e organici
come appartenenti a quella complessa unità mentale, emozionale,
fisica, spirituale o definitiva, energetica che tutti siamo”
17. www.obiettivopsicologia.it
Un uomo installando cavi elettrici subisce accidentalmente una scarica elettrica
(storia che risale a quando Bach aveva scoperto solo i 12 guaritori). Situazione di
incidente capitato alla persona, ma esterno (non è una malattia che ha
sviluppato)
Sesso maschile, 21 anni
Antefatto:
"II paziente stava collegando alcuni cavi elettrici; al momento
dell'incidente si trovava all'estremità di un palo della luce alto circa
dieci metri. Stava lavorando per installare un cavo positivo, cioè
conduttore e mentre lo fissava il vento gli agitò contro il cavo negativo,
cioè quello di terra: il contatto del secondo cavo gli fece circolare nel
corpo circa 700 volt.
La mano destra, che stava fissando il cavo positivo, si strinse
spasmodicamente intorno al cavo, come di solito succede nei casi di
una scarica accidentale di energia elettrica nel corpo umano,
impedendogli di lasciarlo andare; quando venne interrotto il contatto
con il cavo di terra, cadde dal palo alto dieci metri su degli arbusti che
attutirono la caduta e venne soccorso in stato di semi-incoscienza.
18. www.obiettivopsicologia.it
Trattamento:
24 ottobre – 18 novembre
ho visto il paziente quattro giorni dopo l'incidente. La mano destra si è gonfiata fino
a diventare di dimensioni tre volte superiori a quelle normali, con gravi ustioni in
cima al pollice, tra l‘anulare e il mignolo e sul lato esterno del palmo. La mano è
totalmente insensibile, in un certo senso praticamente "morta", con una completa
assenza di dolore. Gli ho somministrato immediatamente Clematis per via interna,
per far sì che la vita tornasse nella mano, aggiungendo Impatiens sotto forma di
lozione affinchè agisse sulle ferite come un balsamo. (…)
Ho aggiunto Impatiens alla lozione di calendula utilizzata per la mediazione della
mano; ho somministrato anche Impatiens e Agrimony per via interna: Impatiens
per il dolore e, come prima, Agrimony per la condizione mentale. (…)
Gli somministro Clematis, Gentian e Scleranthus per via interna. Clematis per far
tornare la vita nella mano; Scleranthus per il tremore e Gentian per la leggera
depressione, che continua a persistere. (…)
Ho somministrato Vervain per un certo residuo di rigidità e ho applicato Impatiens
sulle bende nel caso in cui le terminazioni nervose esposte provocassero dolore.
Il racconto completo qui: https://bit.ly/2NRv4z0
19. www.obiettivopsicologia.it
Quando si parla di “malattia” Bach ritorna sulla prescrizione
personale:
Nora Weeks scrive su Bach: «Un uomo quarantenne aveva
una brutta verruca sulla fronte, che lo disturbava parecchio.
Era un tipo gioviale che amava moltissimo stare in
compagnia degli amici, con i quali parlava di tutto e di
tutti, comprese le sue condizioni di salute. Dato il suo
stato emozionale era senz'altro appropriato il rimedio
Heather, che il dottor Bach gli prescrisse sotto forma di
lozione. Tre settimane dopo l'inizio della cura la verruca era
completamente scomparsa, senza lasciare la benché
minima cicatrice sulla fronte».
21. www.obiettivopsicologia.it
Lòklòkò Rodríguez Martín, B. C. (2012). Esencias florales de Bach: efecto del
White Chestnut sobre los pensamientos intrusos indeseados. Revista Cubana
de Investigaciones Biomédicas, 31(2), 0-0.
http://scielo.sld.cu/pdf/ibi/v31n2/ibi10212.pdf
L'obiettivo di questo studio sperimentale in doppio cieco è stato quello di valutare
l'effetto di White Chestnut sui pensieri intrusivi indesiderati in un campione di adulti
presumibilmente sani che hanno riferito di averli regolarmente. Il campione era
composto da 70 partecipanti (47 donne e 23 uomini), con un'età di 20-60 anni
(36,42 ± 10,52), assegnati in modo casuale a 2 gruppi: White Chestnut e placebo
(n1 = n2 = 35). Per la valutazione dei cambiamenti, è stato utilizzato l'inventario
White Bear Suppression Inventory. Differenze intergruppo significative sono state
osservate per il punteggio complessivo del test [t (68) = -2,16, p <0,05 e d = 0,51],
con una predeterminazione del fattore che misura i pensieri intrusivi [t (68 ) = -2, 84, p
<0,01 e d = 0,67]. I risultati suggeriscono che White Chestnut può essere un rimedio
efficace per la riduzione di pensieri intrusivi indesiderati e che la sua azione è
differenziabile dal placebo.
22. www.obiettivopsicologia.it
Boris C., Lisbety B.D., Yarelín B.P., Liset M., Yumilka M.H. y Libmary C.G.- Efecto
del White Chestnut sobre la supresión de pensamientos en adultos mayores:
un placebo “irónico”.
Revista Virtual de Ciencias Sociales y Humanas “PSICOESPACIOS” ISSN 2145-
2776 Vol. 6- N 9/julio-diciembre 2012
https://www.researchgate.net/profile/Boris_Rodriguez-Martin2/publication/236963664_White_Chestnut
%27s_effect_on_thoughts_suppression_in_older_adults_an_ironic_placebo/links/0c96051a78ba868017000000/White-Chestnuts-effect-
on-thoughts-suppression-in-older-adults-an-ironic-placebo.pdf
L'articolo presenta i risultati di uno studio il cui obiettivo era valutare l'effetto di White
Chestnut (WCH) sulla soppressione dei pensieri negli anziani. Il campione era
costituito da 73 adulti anziani che segnalavano la presenza di pensieri intrusivi
come un problema normale, con età comprese tra 61 e 79 anni. Sono stati divisi
casualmente in due gruppi di lavoro: WCH e placebo (PLA). Entrambi i gruppi
hanno ricevuto un trattamento per 15 giorni. Come misura delle modifiche, è stato
utilizzato White Bear Suppression Inventory (WBSI). Differenze significative sono
state riscontrate tra i due gruppi dopo due settimane di trattamento, favorevoli
all'effetto di WCH sul PLA nella riduzione di ThS, con una dimensione dell'effetto
mediano: F (1.71) = 8.245, p = . 005 e η 2 p = .104. Questo risultato suggerisce che
il WCH può essere efficace nel ridurre l'uso della soppressione dei pensieri. Nessun
partecipante ha riportato reazioni avverse.
23. • Studio doppio cieco con placebo.
• 43 persone 20/89 anni con Diagnosticata CTS da lieve a moderata con
criteri clinici ed elettrografici da oltre 3 mesi.
• Già trattati senza miglioramenti, sono stati indirizzati all'opzione chirurgica
dopo essere stati trattati in modo conservativo.
• Studio effettuato nel periodo di attesa dall’intervento.
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24. CONCLUSIONE:
I segni di Tinel, Phalen, e Durcan e altri sintomi non hanno mostrato differenze
significative tra i due gruppi.
Tuttavia, differenze significative di grandi dimensioni (j> 0,5) sono stati segnalati per
il dolore, l’intorpidimento acuto, la mancanza di forza nella mano,
nell’avambraccio, o parte superiore del braccio e debolezza della mano e delle
dita.
• ELM (dolore)
• STAR OF BETHLEHEM (Recupero dopo il trauma)
• VERVAIN (infiammazione)
• CLEMATIS (intorpidimento e formicolio)
• HORNEABEM (recupero della forza).
L’efficacia è stata segnalata per la crema BFR, che potrebbe essere un
intervento efficace nella gestione della sindrome del tunnel carpale lieve e
moderata, riducendo la gravità
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25. www.obiettivopsicologia.it
DI CONSEGUENZA
Esiste una difficoltà nella sperimentazione e quindi nelle evidenze
scientifiche in doppio cieco: non si può prendere in considerazione la
parte emotiva della persona e la sua modalità di reazione .
Risultano utili solamente le evidenze che hanno utilizzato le essenze floreali tra i
19 altri rimedi oppure attraverso il metodo Transpersonale, che agisce facendo
uso dell’essenza floreale corretta per un determinato sintomo, il quale ha una
caratteristica simile in tutte le persone che ne sono affette .
Stiamo agendo solo su una piccola parte del lavoro potenziale che sarebbe
possibile ottenere agendo anche sull’individuo nella sua complessità.
Ecco perché le evidenze scientifiche, anche se esistono, sono l
imitate e non possiamo preparare “ricette preconfezionate” o protocolli
con cui lavorare quando il sintomo non è localizzato e
con caratteristiche molto simili da persona a persona.
26. www.obiettivopsicologia.it
“Quando si è un genitore con l’insonnia, non si è mai realmente svegli, ma non si è
mai veramente addormentati. Trascini la tua vita da un impegno all’altro senza
riposare mai veramente. Il sonno è sempre nella vostra testa e arrivi a sera nella
speranza che durante la notte, potrete dormire di nuovo, ma sapendo che non sarà
mai abbastanza.
Quando ho avuto la mia prima figlia il mio ciclo del sonno ha subito uno
sconvolgimento tale da non tornare più ad essere quello di prima. Mi svegliavo ad
ogni piccolo rumore, per allattarla e per controllare che respirasse. Durante il
giorno non avevo modo di recuperare il sonno perso. (…)
Ora che i miei figli dormono la notte per me rappresenta solitudine. Significa
trovarsi in un posto senza volerci essere, è un test senza fine di resistenza e
frustrazione in attesa di quel sonno che potrebbe non arrivare mai.
Ma per un attimo mi ritrovo a pensare a quello che questa insonnia mi sta
regalando. Mi regala la possibilità di osservare i miei figli mentre dormono, mi
regala la possibilità di rannicchiarmi vicino a loro e ascoltare il loro respiro o
sentire il loro profumo. Mi permette di avere del tempo per me per vedermi un
film o leggere qualche pagina di un libro.
Rimanere sveglia, di notte, mi fa sentire necessaria.
Ci sono stati momenti in cui alzarsi la notte era la mia unica possibilità di fare
qualcosa di più per i miei figli.” https://bit.ly/2AmiVOV
Parliamo di insonnia:
27. www.obiettivopsicologia.it
Aiuto.. soffro di insonnia.....rispondete per favore!!!!?
allora.. non sempre ma in buona parte del periodo scolastico (magari prima di verifiche o
versioni ma anche senza compiti o motivi importanti).
Sono abbastanza ansiosa e mi capita o di addormentarmi alle 4 di notte o di svegliarmi alle
due e di non addormentarmi più.
a volte ho difficoltà a addormentarmi, altre volte mi sveglio e nn riesco più a dormire...con il
risultato che dormo solo per 2 -3 ore...
E' capitato che non ho chiuso occhio per una notte intera..
Poi in quei momenti, mi capita di avere allucinazioni da sonno.. abbastanza inquietanti...che
sembrano vere e che mi coinvolgono sia la vista che l' udito che il tatto..
ho letto che è normale che accada e che è una sorta di inganno della mente.
Mio nonno e mio papa sono insonni, come me e spesso li sento... pensate che non
chiudono occhio delle volte, e leggono il giornale o giocano a travian!!!!
Il giorno dopo a volte mi sento sveglia, invece altre volte muoio di sonno e ho nausee
accompagnate da mal di testa..
Ora ho bevuto tisane,letto libri noiosi, contato le pecorelle... ma nn ha funzionato.. e il
training autogeno nn mi esce bene..Come posso fare???? Poi nel pomeriggio ho difficoltà
a fare i riposini, mi agito in continuazione e così arrivo ansiosa prima di andare a
dormire...senza essermi riposata..
ho 15 anni e le medicine non mi sembrano indicate !!!
graziea tutti!!
https://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20090704124503AAEd6Eh
28. www.obiettivopsicologia.it
Non dormi mai ?
Quante ore dormite per notte ? Io, mediamente, cinque. Durante il
week-end anche meno. Non importa se ho degli impegni di lavoro,
non conta se mi addormento presto o tardi : le ore che dormo, in
termini di quantità sono più o meno sempre le stesse. Ormai ho una
sveglia biologica, un richiamo automatico che mi porta ad aprire gli
occhi sempre alla stessa ora. Sono così fin da bambino, perchè mia
mamma, mi ossessionava con il concetto che “chi si alza dal letto
troppo tardi è un fannullone”. Ricordo che anche nel week-end,
entrava alle sette in camera, spalancando le finestre ed urlando
come un generale in caserma. Sarà per questo che sono diventato
così ?
https://bit.ly/2AlTNrx
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Proposta case study dalla nostra collega Laura:
Ho la fortuna di essere anche Massaggiatrice Ayurveda da 8 anni e questo mi da la
possibilità di lavorare al meglio con corpo e mente.
Donna di 36 anni (conoscente) che ho avuto occasione di massaggiare un paio di volte a
distanza di tempo.
Mi racconta di episodi di forte ansia a causa dei quali è finita anche al Pronto Soccorso.
Riferisce pure una certa periodicità di questi episodi. Le chiedo se per caso, tanti anni
fa, fosse successo qualcosa di importante nella sua vita, nello stesso periodo (potrebbe
trattarsi di memoria corporea).
Mi racconta di quando si è lasciata con il suo convivente di allora e tutto quello che
le ha fatto passare...e che effettivamente fosse lo stesso periodo dell'anno...
Mentre la massaggio mi riferisce che prende il Tavor per dormire, dice di aver provato
con i fiori di Bach , ma senza alcun risultato.
Quando le suggerisco di andare da uno picoterapeuta, mi dice che ha qualche remora e
le chiedo perchè. Scoppia a piangere...dicendomi che si vergogna, qualora dovesse
piangere davanti a lui.
Mi riferisce in maniera generica di aver avuto dei traumi nel passato.
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Proposta case study dalla nostra collega Annalisa:
Paziente donna 50 anni, intellettualmente colta e brillante, precedenti
percorsi psicoterapici e psicofarmacologici.
Tendenza all'ansia generalizzata, disturbi alimentari e difficoltà in
periodo di transizione (menopausa). Si presenta per disturbo del sonno e
ansia da quando la figlia è andata a studiare all'estero, nella raccolta
anamnestica emergono altri sintomi e precedenti percorsi di sostegno,.
Chiama e rimanda frequentemente i colloqui. Comprende molto
lucidamente le proprie resistenze, l'elemento che più la motiva al trattamento
è un problema legato alla difficoltà di addormentarsi e la qualità del sonno
talvolta agitato con incubi e risvegli più spesso leggero e non
riposante. Si sente sempre stanca.
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Da approfondire:
•La sua ansia come si manifesta, quando peggiora e quando migliora
•Come è la sua situazione familiare? Marito/altri figli, come si rapporta
lei a queste persone e come gli altri si rapportano a lei
•Come ti spieghi le sue resistenze al di là di quello che lei ti dice?
•Quando ha difficoltà ad addormentarsi cosa fa? A che pensa?
•Lavora?
•Cambia la situazione del sonno e dell’ansia durante i giorni della
settimana o durante il we o le vacanze? O quando la figlia rientra?
•Che tipo di disturbi alimentari?
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RESOURCE
GOODNIGHT (Guna)
Se guardiamo da un punto di vista traspersonale:
•ASPEN paura del buio o dello sconosciuto
•WHITE CHESTNUT Moltitudine di pensieri continui che
inondano la mente continuando a mantenere la mente
in uno stato di iperattività, esaurendola ed impedendo
l’instaurarsi del sonno
•RED CHESTNUT estrema preoccupazione per gli altri
•CHERRY PLUM problemi addormentarsi, a cadere nel
sonno
•IMPATIENS impazienza ansia Il tempo diventa quindi
una fonte di irritazione nella nostra mente, e ci si inizia
ad innervosire, girandosi e rigirandosi nel letto,
contando le ore rimaste prima che il sole sorga,
vedendo come il tempo rimasto a disposizione diventi
sempre più esiguo minuto dopo minuto
•STAR OF BETHLEHEM Trauma per qualcosa che è
successo o che è stato visto per televisione
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GRUPPO PER SMETTERE DI FUMARE
Quesito inviato da Annalisa:
Sarei interessata all'utilizzo della floriterapia di Bach nel percorso Smoke
Free, colloqui psicoterapici di gruppo per smettere di fumare con il supporto
di tecniche di mindfullness.Nei casi con una dipendenza più strutturata si
usano dei sostituti nicotinici fitoterapici ma chiaramente non rispondono
all'esigenza delle persone che, nelle diverse storie e tipologie di personalità,
devono iniziare ad affrontare la vita senza un puntello molto importante per
loro.
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E’ possibile individuare con la floriterapia di Bach una base che lavori sul
sintomo “dipendenza da fumo” utilizzando il metodo
transpersonale, ma per fare un buon lavoro psicologico è necessario
fare dei colloqui individuali per individuare una miscela
personalizzata e su misura per la persona.
Per individuare la base uguale bisogna individuare le caratteristiche
comuni delle persone che si rivolgono al servizio. Per es.
•ci hanno già provato, ma non ci sono riuscite;
•non si sentano capaci di smettere da soli ecc.
•il fumo per loro che valore ha, a cosa serve?
•Si scoraggiano facilmente?
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• AGRIMONY dipendenza, ansietà. È indicato per le persone che
rilasciano la tensione delle paure non riconosciute o esternalizzate
attraverso il tabacco.
• WALNUT per adattarsi ai cambiamenti e aiuterà il fumatore ad
abbandonare le vecchie abitudini legate al tabacco.
• CHERRY PLUM aiuto per l’autocontrollo calma e ansietà
• WHITE CHESTNUT per calmare i pensieri ripetitivi e indesiderati di voler
fumare.
• GENTIAN quando la persona che cerca o ha già cercato di smettere di
fumare e anticipa il fallimento
• CHESTNUT BUD hanno provato a smettere di fumare più volte, ma
senza successo, perché ripetono gli stessi errori più e più volte
• LARCH quando la fonte della dipendenza è la mancanza di autostima.
• CENTAURY per rafforzare la propria volontà, aiuta a dire di no alla
sigaretta
Ma ricordiamoci che questi sono solo spunti, stimoli, consigli transpersonali
e non diretti alla singola persona. E’ necessario fare una miscela
personalizzata perché l’effetto sia più preciso
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Caso proposto dalla nostra collega Anna:
Le signora F. ha paura di animaletti piccolissimi chiamati psicotteri.
F. vive in casa in affitto e da quando abita in questa casa ha conosciuto questi
piccoli insetti che all'occhio umano sono quasi impercettibili, ma F. non solo ne ha
paura ma li va anche a cercare per essere certa che non siano a casa.
Aveva anche manifestato paura dei topi, ma sembrerebbe averla superata.
A peggiorare la situazione è il marito di F. che fa il giardiniere e non comprende
le paure della moglie.
Io ritengo che a monte di questa paura ci sia la voglia di F. di essere amata e
compresa da parte del marito e del padre che descrive (entrambi) come molto
rigidi se pur affrettandosi a dire che di certo la vogliono bene.
Inoltre F. aveva preso in passato dei fiori di Bach fatti da un erborista che non le ha
mai dato la lista dei fiori che prescrive.
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Da approfondire:
•Hai notato se ha delle ossessioni, dei rituali o dei pensieri fissi riguardo qualche
cosa?
•A parte paura dei topi in passato e di questi animaletti, ha altre paure?
•Come fa ad affrontarle?
•Hai chiesto se ci sono momenti in cui peggiorano o momenti in cui non ci pensa?
Sia momenti della giornata che situazioni particolari (per es. we, vacanze, ecc)
•E se esce e va in qualche altra casa?
•Quanti anni ha? Ha figli? E come si comporta nei loro confronti?
•E giacchè parleremo di insonnia, come dorme? ;-)
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F. ha 39 anni ed una figlia di 10. Ha la fissazione per la pulizia della casa.
Aggravata dopo questa paura degli psicotteri. F dice :"Devo pulire così non
ritornano."
Ma se va a dormire dalla mamma mi dice di sentirsi più rilassata e non
pensare. Poi ritorna in casa e si sente in gabbia.
Manifesta delle preoccupazioni per quanto riguarda la salute. È stata operata
di noduli al seno (risoltosi per il meglio)
Le sue ansie sono per la figlia, per la sua salute, per l'essere una buona
madre. Si chiede sempre il perché stia succedendo questo a lei e cosa sia
accaduto per farle venire questa paura.
Lei parla di un malessere legato alla casa. Mi dice che non la sente sua e
vorrebbe scappare.
Ci sono momenti che dice di non poter dormire. Ma sono solo periodi brevi, di
norma legati ad accadimenti giornalieri.
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Altre mie domande:
la fissazione per la pulizia per la casa è speculare ad una fissazione per la
pulizia di se stessa?
Da quello che ho capito questa paura è legata a questa casa in affitto. Da
quanto tempo vive lì e perché ci è andata?
Come è il rapporto con sua madre? E la madre che rapporto ha avuto ed ha
con il padre “rigido”?
La pulizia ossessiva per la casa non è speculare con la pulizia della
persona. Nonostante la sua persona sia curata, ma non ossessiva. Però
dimostra molta apprensione per le malattie.
Il rapporto della mamma era in parte di sottomissione e
accondiscendente.
Abita in questa casa da circa 5 anni si è trasferita da un'altra casa in
affitto perché troppo piccola. L'altra casa la definisce sempre :"La mia
casa".
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Spero di avervi trasmesso come la Floriterapia di Bach
possa essere uno STRUMENTO AGGIUNTIVO utile per i
nostri percorsi psicologici. Perché ognuno ha una propria
specializzazione e metodologia e questo strumento può
essere utile per tutti.
Vi ringrazio per l’attenzione
E ringrazio Obiettivo Psicologia per avermi dato questa
possibilità ed essere stati i primi in Italia a organizzare un
webinar per parlare di questo argomento.