Una serie di articoli sulle politiche di gestione e controllo dei bilanci nazionali nell'ambito dell'Unione Europea, partendo dal Trattato di Maastricht fino ad arrivare al Meccanismo europeo di Stabilità (MES), approfondendo di volta in volta i temi più rilevanti.
In questo primo numero si affronta il Trattato di Maastricht e la sua implementazione attraverso il Patto di Stabilità e Crescita, con approfondimenti sui limiti del 3% di deficit e del 60% debito/PIL
Breve analisi di come recuperare fondi dal Bilancio dello Stato per far fronte alla situazione economica di emergenza causata dalla Pandemia Covid 19 per il 2020.
Una serie di articoli sulle politiche di gestione e controllo dei bilanci nazionali nell'ambito dell'Unione Europea, partendo dal Trattato di Maastricht fino ad arrivare al Meccanismo europeo di Stabilità (MES), approfondendo di volta in volta i temi più rilevanti.
In questo primo numero si affronta il Trattato di Maastricht e la sua implementazione attraverso il Patto di Stabilità e Crescita, con approfondimenti sui limiti del 3% di deficit e del 60% debito/PIL
Breve analisi di come recuperare fondi dal Bilancio dello Stato per far fronte alla situazione economica di emergenza causata dalla Pandemia Covid 19 per il 2020.
In principio, la manovra e' sufficiente per ottenere pareggio di bilancio, ma ha 3 punti di debolezza: consiste principalmente di aumenti di tasse, che fanno male alla crescita; per la maggior parte, queste tasse colpiscono le famiglie a reddito medio-basso; e buona parte della manovra non e' ancora stata definita nei dettagli e la fragile maggioranza di Governo non garantisce che questa verra' definita. L'intervento manca quindi di credibilita’.
Lo scorso 31 Maggio, il Governo ha varato una manovra economica da 25 miliardi di Euro.
- Cos’è una manovra economica?
- Perché si è fatta questa manovra?
- Quali sono i punti principali della manovra?
- Se ne poteva fare una migliore?
La camicia di forza dell'eurozona vista dalla MMT - 6 dicembre 2013economiapericittadini
Lezioni di economia per uscire dalla crisi.
Come è nata l'UE, il divorzio Banca d'Italia e Tesoro. La camicia di forza dell'eurozona: la perdita della possibilità di spesa per Stato e Comuni.
Business Atlas è la Guida agli affari in 54 paesi del mondo. Le schede paese del Business Atlas forniscono un quadro sintetico e funzionale delle principali caratteristiche dei diversi mercati esteri, dati sull’interscambio e flusso degli investimenti, elementi normativi e legislativi, schede anagrafiche delle Camere di Commercio Italiane all’Estero e altre informazioni utili.
Tutte le schede sono presenti al link http://www.assocamerestero.it/default.asp?idtema=1&idtemacat=1&page=informazioni&action=read&index=1&idcategoria=25206&idinformazione=101301
Molti Stati Membri dell’UE, compresa l’Italia, la chiedono a gran voce. La Commissione Europea deve valutare se concederla: stiamo parlando della flessibilità. Ma cos’è, esattamente, questa flessibilità?
L’Unione fa la forza
La crisi che ha pesantemente colpito l’Europa nel 2008 non sembra ancora vedere un’effettiva ripresa generale. Il motivo, a nostro avviso, risiede nell’assenza di una reale unità di intenti all’interno dell’UE.
In principio, la manovra e' sufficiente per ottenere pareggio di bilancio, ma ha 3 punti di debolezza: consiste principalmente di aumenti di tasse, che fanno male alla crescita; per la maggior parte, queste tasse colpiscono le famiglie a reddito medio-basso; e buona parte della manovra non e' ancora stata definita nei dettagli e la fragile maggioranza di Governo non garantisce che questa verra' definita. L'intervento manca quindi di credibilita’.
Lo scorso 31 Maggio, il Governo ha varato una manovra economica da 25 miliardi di Euro.
- Cos’è una manovra economica?
- Perché si è fatta questa manovra?
- Quali sono i punti principali della manovra?
- Se ne poteva fare una migliore?
La camicia di forza dell'eurozona vista dalla MMT - 6 dicembre 2013economiapericittadini
Lezioni di economia per uscire dalla crisi.
Come è nata l'UE, il divorzio Banca d'Italia e Tesoro. La camicia di forza dell'eurozona: la perdita della possibilità di spesa per Stato e Comuni.
Business Atlas è la Guida agli affari in 54 paesi del mondo. Le schede paese del Business Atlas forniscono un quadro sintetico e funzionale delle principali caratteristiche dei diversi mercati esteri, dati sull’interscambio e flusso degli investimenti, elementi normativi e legislativi, schede anagrafiche delle Camere di Commercio Italiane all’Estero e altre informazioni utili.
Tutte le schede sono presenti al link http://www.assocamerestero.it/default.asp?idtema=1&idtemacat=1&page=informazioni&action=read&index=1&idcategoria=25206&idinformazione=101301
Molti Stati Membri dell’UE, compresa l’Italia, la chiedono a gran voce. La Commissione Europea deve valutare se concederla: stiamo parlando della flessibilità. Ma cos’è, esattamente, questa flessibilità?
L’Unione fa la forza
La crisi che ha pesantemente colpito l’Europa nel 2008 non sembra ancora vedere un’effettiva ripresa generale. Il motivo, a nostro avviso, risiede nell’assenza di una reale unità di intenti all’interno dell’UE.
Aumento delle-aliquote-iva-trappola-o-opportunitaFabio Ghiselli
IPSOA Quotidiano. La neutralizzazione delle clausole di salvaguardia che prevedono un aumento delle aliquote Iva è un dichiarato impegno del Governo. Ma è davvero una scelta opportuna?
Aumento delle-aliquote-iva-trappola-o-opportunitaFabio Ghiselli
IPSOA Quotidiano. La neutralizzazione delle clausole di salvaguardia che prevedono l'aumento delle aliquote Iva è un dichiarato impegno del Governo. Ma davvero rappresenta la scelta più adatta?
La bozza del documento sulle liberalizzazioni del Governo MontiQuotidiano Piemontese
Fonte: il Sole 24 ore
http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/SoleOnLine5/_Oggetti_Correlati/Documenti/Economia/2012/bozza-LIBERALIZZAZIONI.pdf?uuid=04660a9e-41ff-11e1-bd5b-050cd99c9700
1. 320
www.freenewsonline.it
i dossier
www.freefoundation.com
LA CORTE DEI CONTI CI DÀ
RAGIONE
La relazione del presidente della Corte dei Conti,
Luigi Giampaolino
5 febbraio 2012 a cura di Renato Brunetta
2. DI SOLA AUSTERITÀ SI MUORE
2
L’ECCESSIVA PRESSIONE FISCALE PUÒ PORTARE SOLO ALLA
RECESSIONE
«In un periodo di tempo breve e con l’urgenza di
corrispondere alle richieste dell’Europa, i margini limitati di
riqualificazione della spesa pubblica hanno reso necessario,
dunque, un ricorso ad aumenti del prelievo tributario,
forzando una pressione fiscale già fuori linea nel confronto
europeo e favorendo le condizioni per ulteriori effetti
recessivi»
3. DI SOLA AUSTERITÀ SI MUORE
3
TANTO RUMORE PER NULLA… I MILLANTATI TAGLI ALLA
SPESA PUBBLICA CHE SI MANTIENE SUI LIVELLI PRE-CRISI
«… le misure di contenimento della spesa pubblica non
hanno, inoltre, consentito, in presenza di un profilo di
flessione del prodotto, la riduzione dell’incidenza delle
spese totali sul PIL, che resta al di sopra dei livelli
pre‐crisi»
4. L’UNICA RICETTA PER IL FUTURO? SVILUPPO!
4
Il RISULTATO DELLE MANOVRE CORRETTIVE? UN
AVVITAMENTO – NEGATIVO – DELL’ECONOMIA ITALIANA
«Il pericolo di un avvitamento, connesso alla composizione,
più che alle dimensioni, delle manovre correttive del
disavanzo, è stato tempestivamente e ripetutamente
segnalato dalla Corte che ha molto insistito, nelle proprie
analisi, sulla necessità di puntare in ogni modo sui fattori in
grado di favorire il recupero di livelli di crescita economica
più elevati»
5. L’UNICA RICETTA PER IL FUTURO? SVILUPPO!
5
Il RISULTATO DELLE MANOVRE CORRETTIVE? UN
AVVITAMENTO – NEGATIVO – DELL’ECONOMIA ITALIANA
«Gli interventi di contenimento della spesa si sono rivelati
efficaci nel limitare le dinamiche di breve periodo: la spesa
pubblica complessiva, al netto degli interessi sul debito, si è
ridotta, nell’ultimo triennio, di oltre l’1per cento, [+10 per
cento nel triennio 2007‐2009]
Ma ciò è avvenuto con effetti non sempre condivisi nella
composizione della spesa e con interventi non sempre
adeguatamente selettivi. L’impostazione deve, dunque,
essere ripensata in funzione di un obiettivo di più lungo
periodo, che non può non investire la questione della misura
complessiva dell’intervento pubblico nell’economia»
6. L’UNICA RICETTA PER IL FUTURO? SVILUPPO!
6
NON SERVE CIECO RIGORE MA UN BILANCIO DELLO STATO
SOSTENIBILE CHE FAVORISCA LA CRESCITA DEL PAESE
«Al nuovo Parlamento e al nuovo Governo spetta il compito di
esplorare – restando all’interno del sentiero di risanamento
che conduce al pareggio di bilancio di cui si è detto – le
azioni in grado di generare una più equilibrata
composizione di entrate e spese, una volta superata
l’emergenza finanziaria»
7. L’UNICA RICETTA PER IL FUTURO? SVILUPPO!
7
GLI STRUMENTI SUGGERITI DALLA CORTE DEI CONTI SONO
GLI STESSI GIÀ PRESENTATI NEL NOSTRO PROGRAMMA
RILANCIO DEL PIANO INFRASTRUTTURALE DEL PAESE «la
rimozione degli ostacoli per un rilancio selettivo degli
investimenti pubblici e privati nelle infrastrutture, fattore
determinante per la crescita economica»;
RIDUZIONE DELLE PRESSIONE FISCALE «la riduzione della
pressione fiscale che grava sulla “economia emersa”, da
finanziare con i maggiori proventi ottenuti dalla lotta
all’evasione fiscale e dalla stessa “spending review” e una
più equa distribuzione del carico fiscale;
8. L’UNICA RICETTA PER IL FUTURO? SVILUPPO!
8
GLI STRUMENTI SUGGERITI DALLA CORTE DEI CONTI SONO
GLI STESSI GIÀ PRESENTATI NEL NOSTRO PROGRAMMA
DISMISSIONE DEL PATRIMONIO PUBBLICO «l’effettiva
realizzazione di un programma mirato di dismissioni del
patrimonio immobiliare e mobiliare pubblico, al fine di
conseguire un consistente abbattimento dello stock di
debito»
COMPLETIAMO LA RIFORMA DELLA PA NEL SENTIERO DI
QUANTO GIÀ FATTO «il rafforzamento e
l’implementazione della politica di revisione della spesa e
di maggiore efficienza delle strutture amministrative»