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L’INCONTINENZA URINARIA
NOTTURNA
NELL’ETA’EVOLUTIVA
dott. Mauro Di Genova
2
Nel DSM IV° TR (così pure nel DSM V°) l’enuresi viene inserita
nel capitolo dedicato ai disturbi solitamente diagnosticati per la prima
volta nell’infanzia, nella fanciullezza o nell’adolescenza. In particolare tra i:
DISTURBI DELLA EVACUAZIONE
questo gruppo racchiude:
sia L’ENURESI
(la ripetuta emissione di urine in luoghi inappropriati)
che L’ENCOPRESI
(la ripetuta evacuazione di feci in luoghi inappropriati)
3
Criterio
A
• La manifestazione fondamentale
dell’Enuresi è una ripetuta emissione di
urine durante il giorno o di notte, nel
letto o nei vestiti. La maggior parte
delle volte ciò è involontario ma,
occasionalmente può essere
intenzionale
Criterio
B
• Perché sia autorizzata una diagnosi di
Enuresi, l’emissione di urine deve
avvenire almeno 2 volte alla settimana
per almeno 3 mesi, o altrimenti deve
causare disagio clinicamente
significativo o compromissione dell’area
sociale, scolastica (lavorativa), o di altre
aree importanti del funzionamento
Criterio
C
• Il soggetto deve aver raggiunto un’età
in cui è previsto il controllo della
minzione (cioè, l’età cronologica del
bambino deve essere di almeno 5 anni
o, per i bambini con ritardi di sviluppo,
deve esservi un’età mentale di almeno
5 anni). L’incontinenza urinaria non è
dovuta esclusivamente agli effetti
fisiologici diretti di una sostanza (per
es., diuretici) o di una condizione
medica generale (per es., diabete, spina
bifida, un disturbo convulsivo).
Criteri diagnostici del DSM
4
L’ENURESI
SOLO
NOTTURNA
SOLO
DIURNA
NOTTURNA
E DIURNA
ENURESI
PRIMARIA
il soggetto non ha mai raggiunto
la continenza urinaria
MONOSINTOMATICA
NON
MONOSINTOMATICA
SECONDARIA
l’anomalia si sviluppa dopo che per
un periodo è stata raggiunta la
continenza urinaria
MONOSINTOMATICA
NON
MONOSINTOMATICA
DSM-IV° TR e DSM V°
L'International Children's Continence Society (ICCS)
SPECIFICAZIONI
URINARY INCONTINENCE
Continuous
incontinence
Intermittent
incontinence
Day-time
incontinence
Nocturnal
incontinence,
Enuresis
T. Neveus et al. 2006
6
Definition ENURESIS i.c.c.s. www.i-c-c-s-.org
Intermittent incontinence whilst
sleeping
This is regardless of whether voiding is
normal or not, what the suspected
cause is, or the presence or absence
of daytime wetting
7
 Questo è il sottotipo più comune e viene definito come perdita di
urine solo durante il sonno notturno. L’evento enuretico
tipicamente si manifesta durante il primo terzo della notte.
Occasionalmente l’emissione avviene durante la fase del sonno a
movimenti oculari rapidi (REM), ed il bambino può ricordare un
sogno che comportava l’atto di urinare.
ENURESI SOLO
NOTTURNA
ENURESI SOLO
DIURNA
• Questo sottotipo viene definito come perdita di urine durante le
ore di veglia. L’Enuresi diurna è più comune nelle femmine che
nei maschi ed è rara dopo i 9 anni. I soggetti con Enuresi diurna
possono essere divisi in due gruppi. Un gruppo con
‘‘incontinenza allo stimolo’’ ha un’Enuresi caratterizzata da
improvvisi sintomi di stimolo ed instabilità del detrusore alla
cistometria. Un altro gruppo con ‘‘posposizione dello
svuotamento’’ consapevolmente ritarda gli stimoli ad urinare
fino a che si ha l’incontinenza, dove il ritardo qualche volta è
dovuto alla riluttanza ad usare il bagno per ansia sociale o per
l’eccessivo coinvolgimento nell’attività scolastica o di gioco.
Quest’ultimo gruppo ha un alto tasso di sintomi di
comportamento dirompente.
ENURESI NOTTURNA E
DIURNA
•Questo sottotipo viene definito come una combinazione dei
due sottotipi precedenti.
INCONTINENZA ALLO
STIMOLO
POSPOSIZIONE DELLO
SVUOTAMENTO
8
ENURESI MONOSINTOMATICA
I bambini
 bagnano una sola volta il letto durante il sonno
 non presentano altri sintomi disfunzione vescicale [esclusa la nicturia]
Nevéus T, el al. J Urol. 2006 Jul;176(1):314-24.
ENURESI NON MONOSINTOMATICA
I bambini
 Bagnano il letto durante il sonno con una frequenza > 1 volta
 Presentano ≥ 1 sintomi disfunzione vescicale
 diminuita/aumentata frequenza minzionale
 incontinenza diurna
 urgenza
 mitto esitante
 minzione da sforzo
 mitto debole
 mitto intermittente
 manovre di sostengo del piano perineale
 sensazione di svuotamento incompleto
 gocciolio post-minzionale o dolore alle vie urinarie inferiori.
Prevalence in school children
Yeung et al. BJU Int 2006;97:1069–73
0
5
10
15
20
25
5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19
Age (years)
Prevalence(%)
Male (n=7455)
Female (n=9057)
All (n=16512)
Prevalence according to age
At 5 years = 16.1%
At 7 years = 10.1%
At 9 years = 3.1%
At 19 years = 2.2%
SPONTANEOUS REMISSION RATE
15% PER YEAR
9
10
EPIDEMIOLOGIA IN ITALIA
Circa 1.000.000 di bambini tra i 6 e 14 anni soffre di questo disturbo.
Ovvero circa il 10-15 % dei bambini di 6 anni di età.
Il problema riguarda 1-2% della popolazione adulta.
Il 14-16% dei soggetti va incontro ogni anno a guarigione spontanea.
I maschi ne sono affetti più frequentemente delle femmine, fino ai 12 anni di età, mentre
nell’adolescenza l’incidenza si pareggia.
G.V. Zuccotti, 2012
Prevalenza per il DSM IV-R
La prevalenza dell’enuresi è di circa il 5-10% tra i bambini di 5 anni, 3-5% tra quelli di 10
anni e di circa l’1% tra i soggetti di oltre 15 anni.
• Decorso
Per definizione, l’Enuresi primaria comincia all’età di 5 anni
(criterio “C”).
Il momento in cui più comunemente esordisce l’Enuresi
secondaria è tra i 5 e gli 8 anni, ma ciò può avvenire in
qualsiasi momento. Dopo i 5 anni di età, la percentuale di
remissioni spontanee è tra il 5 e il 10% per anno.
La maggior parte dei bambini con questo disturbo raggiungono
la continenza entro l’adolescenza, ma nell’1% circa dei casi il
disturbo continua nell’età adulta.
11
• Diagnosi differenziale
La diagnosi di Enuresi non viene fatta in presenza di una vescica neurologica
o in presenza di una condizione medica generale che causi poliuria o
minzione imperiosa (per es., diabete mellito non trattato o diabete
insipido), o durante un’infezione acuta del tratto urinario. Nonostante
questo una diagnosi di Enuresi è compatibile con tali condizioni se
l’incontinenza urinaria era regolarmente presente prima dello sviluppo
della condizione medica generale o se essa persiste dopo l’instaurazione di
un trattamento adeguato.
• Familiarità
Circa il 75% di tutti i bambini con Enuresi ha un parente biologico di primo
grado che ha sofferto del disturbo. Il rischio di Enuresi è da 5 a 7 volte
maggiore nei figli di un genitore con una storia di Enuresi. La concordanza
per il disturbo è maggiore nei gemelli monizigoti che nei dizigoti. Sebbene
le analisi genetico-molecolari abbiano individuato dei collegamenti ad
alcuni cromosomi, non sono state identificate associazioni significative tra
il legame ad un intervallo cromosomico e tipo di enuresi.
12
Per vescica neurologica si intende
l’alterazione dei meccanismi di regolazione
vescico-sfinterici da patologia neurologica
documentata. L’entità delle disfunzioni del
basso tratto urinario (LUTD) dipende dal
livello della lesione neurologica e dalla sua
estensione.
13
Manifestazioni e disturbi associati
• L’entità della compromissione associata all’Enuresi è
funzione della limitazione delle attività sociali del bambino
(per es., non essere accettati per un campeggio che
implichi dormire fuori casa) o del suo effetto sull’autostima
del bambino, del grado di esclusione sociale da parte dei
coetanei, e della rabbia, della punizione, e del rifiuto da
parte di coloro che se ne prendono cura. Sebbene la
maggior parte dei bambini con Enuresi non abbia un
concomitante disturbo mentale, la prevalenza di
concomitanti disturbi mentali e di altri disturbi dello
sviluppo è più elevata nei bambini con Enuresi che in quelli
senza Enuresi.
14
Manifestazioni e disturbi associati
• In una parte dei bambini con Enuresi sono anche
presenti ritardi nello sviluppo che includono ritardo
dell’eloquio, del linguaggio, dell’apprendimento e delle
capacità motorie. Possono anche essere presenti
Encopresi, Disturbo da Sonnambulismo, Disturbo da
Terrore nel Sonno. Le infezioni del tratto urinario sono
più comuni nei bambini con Enuresi, specie il Tipo
Diurno, rispetto a coloro che hanno una normale
continenza. L’Enuresi di solito persiste dopo un
adeguato trattamento di una infezione associata.
15
Manifestazioni e disturbi associati
• Sono stati indicati diversi fattori predisponenti,
inclusa un’educazione sfinterica ritardata o
trascurata, stress psicosociale, ritardo nello
sviluppo di ritmi circadiani normali nella
produzione delle urine con conseguente poliuria
notturna o anomalie della sensibilità del
recettore alla vasopressina centrale e una ridotta
capacità vescicale funzionale con iperattività
vescicale (sindrome della vescica instabile).
16
ENURESI
EDUCAZIONE
SFINTERICA
SQUILIBRATA
POLLIURIA
ANOMALIA
DEL
RECETTORE
DELLA
VASOPRESSINA
RITARDO
DELLO
SVILUPPO
STRESS
PSICOSOCIALE
IPERATTIVITA’
VESCICALE
RIDOTTA
CAPACITA’
VESCICALE
EZIOLOGIA DELL’ENURESI
Storia familiare
Le abitudini alimentari e basso peso alla nascita
UTI (infezioni del tratto urinario)
Ritardo dello sviluppo
Turbamento emotivo
Tratto urinario anormale
Diabete melito
Ricorrenti UTI
Malattie renali
ADHD e altre difficoltà comportamentali
Sleep Apnoea (Snoring)
17
• 15% di rischio dove non c’è nessuna storia
familiare rdi enuresi
• 40% di rischio con fratelli con PNE
• 43% di rischio se uno dei due genitori era
stato enuretico da bambino
• 77% di rischio se entrambi I genitori erano
stati enuretici da bambini
STORIA FAMILIARE
Bakwin. Am J Dis Child 1971;121;222–5; Jarvelin et al. Acta Paediatr Scand 1988;77:148–53
I POSSIBILI IMPATTI DELL’ENURESI SUI BAMBINI
Alcuni bambini non sono influenzati negativamente e non hanno
conseguenze a lungo termine
Tuttavia alcuni possono:
• Vergognarsi;
• Avere paura;
• Compiere atti di bullismo;
• Sentirsi in colpa. Immagine di sé compromessa e autostima;
• Un senso di se vulnerabile;
• Stato emotivo allarmato;
• Comportamenti di evitamento;
• Capacità di attenzione ridotta;
• QI di performance basso.
“Children with non mono-symptomatic enuresis are more vulnerable to adverse
psychological effects”. F.Cameron 2010
19
20
RICERCHE SULL’ ATTACCAMENTO
Conclusioni: MSNE può influenzare negativamente la percezione della
qualità dell'attaccamento nel bambino. I Caregivers dei bambini NE
hanno riportato un significativo comportamento dissociativo rispetto
al gruppo di controllo. Nel caso in cui ci sia un prolungato problema
di enuresi notturna, i medici dovrebbero essere consapevoli della
possibilità che la rabbia e l’angoscia inclini la relazione bambino-
caregiver. In tali caso, il protocollo di trattamento dovrebbe includere
la consulenza psicologica e sostegno.
I POSSIBILI IMPATTI DELL’ENURESI SUL
GENITORE
Per esempio potrebbe:
• Sentirsi impotente
• Avvertire preoccupazione per la salute del bambino
• Essere sconvolto per l’impatto sulla vita del bambino o sulla
propria
• Chi è focalizzato sul possibile significativo costo finanziario
• ecc ......
21
L’EFFETTO
CHE FA
SIGNIFICATO
CHE HA
I POSSIBILI IMPATTI DELL’ENURESI SULLE
RELAZIONI FAMILIARI
Nelle famiglie dove è carente una certa sensibilità nell’affrontare
le proprie vicissitudini:
LO STRESS PUÒ PORTARE DIVERSI PERICOLI TRA CUI:
• INTOLLERENZA DA PARTE DEI GENITORI: in cui il bambino è
visto come pigro e disinteressato.
• ABUSI-MALTRATTAMENTI : Il bambino è colpevolizzato e
punito severamente.
22
23
C’E’ CHI SOSTIENE CHE:
Psychotherapy
Primary enuresis does not require psychotherapy . Secondary enuresis,
however, is often successfully treated with therapy. The goal of the
treatment is to resolve the underlying stressful event that has caused a
relapse into bed-wetting. Unlike children with involuntary enuresis,
children who intentionally urinate in inappropriate places often have
other serious psychiatric disorders. Enuresis is usually a symptom of
another disorder. Therapy to treat the underlying disorder is essential
to resolving the enuresis.
in http://www.minddisorders.com/Del-
Fi/Enuresis.html#b#ixzz2YLO49jzw
ENURESI E BISOGNI SPECIALI
Il trattamento è per tutti
• Per la maggior parte dei bambini affetti da una
lieve a una moderata difficoltà di apprendimento,
in assenza di eventuali difficoltà neurologiche,
non c'è ragione per cui non dovrebbero essere
formati all’uso della toilette, inoltre anche per i
bambini con problematiche più gravi, si è trovato
che hanno dei benefici alla formazione (Louiselli,
1994).
24
25
M.L. Chiozza
2010
NONOSTANTE QUESTO IN ITALIA ….
26
We investigated whether a history of childhood enuresis, a wellestablished
marker of neurodevelopmental delay, is associated with SCZ and with
measures of brain abnormalities also associated with SCZ.
The high frequency of childhood enuresis associated with SCZ and
abnormalities in prefrontal function and structure in patients with a
childhood history of enuresis suggest that childhood enuresis may be a
premorbid marker for neurodevelopmental abnormalities related to SCZ.
These findings add to the evidence implicating prefrontal dysmaturation in
this disorder, potentially related to genetic risk factors.
27
ALCUNI CENNI SULLA FISIOLOGIA
E IL CONTROLLO NEUROLOGICO
DELLA MINZIONE …..
CENNI DI FISIOLOGIA DELLA MINZIONE
I RENI:
28
FILTRAGGIO DEL SANGUE E PRODUZIONE DI URINA
GHIANDOLA PITUITARIA E IPOTALAMO secrezione ADH
CENNI DI FISIOLOGIA DELLA MINZIONE
GHIANDOLE SURRENALI:
29
PRODUZIONE DI ORMONI : CORTISOLO (zona corticale) E
ADRENALINA e NORADRENALINA (nella zona
midollare).
1. TRA LE FUNZIONI C’E’ QUELLA DI AFFRONTARE LO
STRESS.
CENNI DI FISIOLOGIA DELLA MINZIONE
30
1.Primo livello: riflesso midollo
spinale - vescica
Al livello del midollo spinale esiste la prima
stazione, ove risiedono i centri nervosi da
dove nascono i nervi che innervano la
vescica e gli sfinteri (simpatico,
parasimpatico, nervo pudendo). Questo
primo centro costituisce il primo
importante riflesso, ove la vescica si
svuota appena comincia a riempirsi.
Questo centro ovviamente non è
sufficiente a dare un controllo di
continenza accettabile.
Il controllo nervoso avviene in vari livelli.
CENNI DI FISIOLOGIA DELLA MINZIONE
31
2. Secondo livello: riflesso tronco
encefalico - midollo spinale - vescica
Il secondo centro minzionale, molto
importante, è quello che risiede al livello
del tronco encefalico (centro bulbo-
pontino). Questo centro ha due zone, una
controlla la minzione (fase di
svuotamento) e uno la continenza (fase di
riempimento). La zona della minzione
prevale su quello della continenza. Si
forma quindi il secondo arco riflesso ,
centrobulbo-pontino-midollo-spinale-
vescica e viceversa, con prevalente
azione di svuotamento della vescica.
Anche questo quindi ha una azione che
favorisce la minzione sulla continenza, e
se i centri superiori non funzionano la
vescica si svuota non appena comincia a
riempirsi.
Il controllo nervoso avviene in vari livelli.
CENNI DI FISIOLOGIA DELLA MINZIONE
32
3. Terzo livello: centri nervosi superiori
(corteccia e centri sottocorticali del
cervello)
Questo è un processo che avviene con la
maturazione. Nella prima infanzia questo
controllo all’inizio è assente e gradualmente si
sviluppa di pari passo con la maturazione dei
centri cerebrali di funzioni superiori. In assenza
di questa maturazione o in presenza di certe
patologie il controllo dei centri nervosi
superiori, il controllo volontario sulla vescica e
sugli sfinteri manca. La vescica in queste
situazioni quindi si svuota per via riflessa. Non
appena quindi si riempie anche a bassi volumi,
il detrusore comincia a contrarsi ed a espellere
l’urina. La continenza quindi è un meccanismo
che si acquista gradualmente nei primi anni di
vita. I centri superiori quindi hanno una azione
prevalentemente inibitoria sulla minzione, nel
senso di un controllo dei riflessi che fanno
svuotare autonomamente la vescica.
Il controllo nervoso avviene in vari livelli.
33
 Nelle prime fasi dello sviluppo lo svuotamento vescicale
avviene in via riflessa (raggiungimento capacità vescicale max
 contrazione del detrusore della vescica  minzione).
 Nel corso della crescita, la capacità vescicale aumenta e il
soggetto impara a riconoscere lo stato di distensione della
vescica stessa  maggiore consapevolezza interocettiva della
capacità vescicale permette al soggetto non solo di contrarre
volontariamente il detrusore della vescica per svuotarla ma
anche di rimandare la minzione al momento opportuno
mediante contrazione volontaria del muscolo sfintere esterno
dell’uretra e inibizione volontaria del muscolo detrusore della
vescica.
 La maturazione neurofisiologica alla base di questo
meccanismo inizia intorno ai 2 anni ma è il controllo sfinterico
diviene completo solo tra il 4° e il 5° anno di vita (Sheldon,
Spire, Levy, 1992).
34
IL RUOLO DEL SNA SULLA VESCICA:
SISTEMA SIMPATICO E PARASIMPATICO
Sistema simpatico Sistema parasimpatico
Inibisce la minzione
Neurotrasmettitori:
noradrenalina e adrenalina
Stimola la minzione
Neurotrasmettitori:
Acetilcolina
35
La vescica è in sostanza un
serbatoio
Funzione di RIEMPIMENTO
Fase di “raccolta”la vescica si
distende per contenere l’urina
la muscolatura liscia del collo
vescicale si contrae aumentando
il proprio tono per impedire
all'urina di fuoriuscire e
garantendo quindi la continenza
urinaria
Funzione di SVUOTAMENTO
Fase di “espulsione”la vescica si
contrae e lo sfintere si sblocca
Le fibre del detrusore si
contraggono riducendo il volume
vescicale, mentre il collo
vescicale si apre permettendo lo
svuotamento della vescica
CENNI DI FISIOLOGIA DELLA MINZIONE
Il corretto funzionamento della vescica dipende
quindi dalla perfetta coordinazione tra detrusore
e collo vescicale: 1) distensione del detrusore-
contrazione del collo durante il riempimento 2)
contrazione del detrusore-apertura del collo
durante la minzione. I centri corticali controllano
e regolano l'attività dei centri midollari con
un'attività di tipo inibitorio.
36
E'quindi evidente che la normale minzione dipende da un
perfetto sinergismo tra centri midollari e cerebrali.
Riassumendo:
•Essenzialmente il processo di minzione è costituito da Archi
Riflessi;
•La corteccia frontale destra svolge il ruolo di controllo.
ALCUNI CONTRIBUTI DELLE
NEUROSCIENZE NEL PNE
37
38
Conclusioni e Significato dei ricercatori:
Le alterazioni microstrutturali sono state osservate nel talamo, il
giro frontale mediale, la corteccia cingolata anteriore e l'insula,
che sono coinvolti nella rete di controllo della minzione. Questo
indica che il ritardo dello sviluppo in queste aree può essere la
causa di PMNE.
NEUROSCIENZE ed ENURESI
Results of fractional anisotropy (FA)
and mean diffusivity (MD) for group
analysis between children with PMNE
and healthy children.
39
Du lei et al 2012 in ALTERED…: indaga sul controllo motorio
utilizzando un compito go/no go su 23 b con PNE. Il tempo
di risposta, ma non l’accuratezza al compito, è
significativamente maggiore nei b con PNE. C'erano diverse
regioni del cervello con attivazione ridotta durante inibizione
della risposta motoria nei bambini con PNE. I dati indicano
che l'inibizione della risposta nei bambini con PNE è
associata ad una relativa mancanza di (o di ritardo ) nella
maturazione del circuito della corteccia prefrontale, che è
nota per sopprimere risposte inappropriate.
40
Anomalie nella BA 10 (Area di Brodmann) e il giro
frontale inferiore possono influenzare il processo
decisionale rispetto all’evacuazione dei bambini; Le
anomalie nel mesencefalo nei bambini PMNE possono
influenzare la trasmissione del segnale interno nella loro
rete di controllo vescicale. I nostri dati indicano che, nei
bambini con PMNE, diverse aree del cervello legate alla
rete di controllo della minzione subiscono un ritardo
dello sviluppo.
41
Gli autori cercano di valutare la potenziale relazione tra le anomalie
strutturali dell’ intelligenza e la connettività funzionale di tutto il cervello
in bambini con enuresi notturna primaria (PNE).
Passano in rassegna degli studi che mettono in evidenza la correlazione
tra PNE e ADHD, Deficit nella Working-Memory, anomalie di sviluppo
nella Corteccia Prefronatale destra, ed inoltre che c’è una diminuzione
della anisotropia frazionaria (FA) e un aumento diffusività media (MD) in
diverse regioni del cervello, compreso il lobo frontale, corteccia cingolata
anteriore (ACC), insula, ed in particolare nel talamo, rispetto ai bambini
sani.
Il lavoro conclude sostenendo che bambini PNE mostrano una struttura
d’intelligenza squilibriata e deficit di attenzione. I loro risultati
suggeriscono che le anomalie del circuito cerebello-talamo-frontali sono
probabilmente coinvolte nell'esordio e nella progressione della
insufficiente attenzione nei bambini PNE.
42
Altri recenti studi hanno rilevato delle associazioni tra:
Bambini PNE hanno deficit nella memoria di lavoro, e la disfunzione nel cervelletto
sinistro , potrebbero essere associati con i loro deficit di memoria di lavoro(Bing Yu
2011).
Una significativa attività cerebrale associata a un aumento del desiderio di
menzionare è stata trovata nella corteccia insulare, opercoli frontali, area
motoria supplementare (SMA), area motoria cingolata (CMA), a destra
della corteccia parietale posteriore, a sinistra della corteccia prefrontale e
del cervelletto. La tendenza verso attivazione sono stati rilevati nel talamo,
nella materia grigia periaqueduttale e pontina ventrale. L’inibizione
dell’urgenza a menzionare attivava in modo significativo il lobo frontale
superiore sinistro. La SMA e CMA erano attivi durante le contrazioni
ritmiche volontari dei muscoli del pavimento pelvico.
43
Altre ricerche …
Scopo
Esaminiamo prova che collega la vescica iperattiva (OAB) e cistite interstiziale con l'ansia e la
depressione, e sottolineare l'importanza del fattore di rilascio della corticotropina (CRF) come
un potenziale mediatore di queste condizioni.
Risultati
CRF è espresso in aree del sistema nervoso centrale che svuotamento controllo e la risposta allo
stress. CRF è aumentato durante l'ansia, la depressione e il dolore, così come disturbi funzionali
dei visceri pelvici. Studi epidemiologici mostrano un'associazione tra disturbi d'ansia e di
svuotamento. Esperimenti nel nostro laboratorio mostrano che CRF stimola l'attività della
vescica mentre CRF antagonisti inibiscono OAB.
Conclusioni
Prove epidemiologiche, genetiche e neurofarmacologiche collegano disturbi della minzione e
l’ansia. CRF può partecipare a questi eventi . lteriori ricerche come bersaglio terapeutico nel
trattamento della OAB e cistite interstiziale.
44
DEPRESSIONE ANSIA E VESCICA …
TERAPIE DELL’INCONTINENZA NOTTURNA
45
THREE SYSTEMS MODEL
Nocturnal
polyuria
(mancanza di rilascio di
ADH)
Reduced nocturnal
functional bladder
capacity
Impaired arousal response
to bladder fullness
from sleep
Nocturnal enuresis
THREE SYSTEMS MODEL
Diminuita risposta di
eccitazione
alla pienezza della vescica
nel sonno
Nocturnal enuresis
AROUSAL and SLEEP
• I pazienti enuretici presentano un sonno più profondo e sono più
difficili da risvegliare ( Chandra et al., 2004). In questi soggetti
probabilmente la sovradistensione vescicale è uno stimolo
inefficace ad indurre una reazione di risveglio.
• La polisonnografia ha dimostrato che gli episodi di enuresi si
verificano in tutte le fasi del sonno.
• Alcuni studi hanno dimostrato che la macrostruttura del sonno nei
bambini enuretici non differisce significativamente da quella dei
controlli (Challamel e Cochat, 1999).
• Alla luce di questi risultati, non si può classificare l’enuresi come
un disturbo del sonno, ma un fattore che disturba il sonno stesso
(Kryger, Roth e Demet, 2000).
THREE SYSTEMS MODEL
Nocturnal
polyuria
(Lack of ADH Release)
Nocturnal enuresis
NOCTURNAL POLYURIA
Può essere dovuta all’ alterata secrezione dell’ormone
antidiuretico (ADH), il quale agisce a livello della porzione
distale del tubulo renale riassorbendo H2O attraverso il
sistema delle acquaporine.
Nei bambini non enuretici la secrezione dell’ ormone
antidiuretico segue un ritmo circadiano per cui è possibile
registrare un picco notturno di ADH che provoca una
riduzione della produzione di urina durante la notte di circa la
metà rispetto alle ore diurne.
Nei bambini enuretici questo picco non si verifica, anzi, in
questi bambini livelli plasmatici di ADH durante la notte (11
p.m.- 4 a.m.) risultano significativamente più bassi rispetto
ai controlli (Aikawa et al.,1998).
THREE SYSTEMS MODEL
Reduced nocturnal
functional bladder
capacity
Nocturnal enuresis
REDUCED FUNCTIONAL NOCTURNAL
BLADDER CAPACITY
Riduzione della capacità vescicale per difetti nella fase di riempimento
(iperattività vescicale) o nella fase di svuotamento (incoordinazione
detrusore- sfintere).
Gli studi più recenti sull'enuresi non-monosintomatica riportano l'attenzione
sulla presenza di iperattività detrusoriale per cui la vescica risulta
funzionalmente "piccola"•e inadeguata a contenere l'urina prodotta
durante la notte.(Chiozza 2010).
53
La Terapia farmacologica si avvale di tre classi
di farmaci:
• Antidepressivi triciclici (Imipramina)
• Antidiuretici (Desmopressina)
• Anticolinergici (Ossibutina)
I FARMACI COMMERCIALIZZATI:
Imipramina
• Va assunta alla sera
• successo terapeutico: 10-50%
• Percentuale di ricadute: molto elevata
• Eventi avversi: secchezza delle fauci,
costipazione, irritabilità, anomalie della
conduzione cardiaca.
I possibili meccanismi d’azione dell’ imipramina sono:
 Azione antidepressiva
  fasi del sonno delta e  delle fasi di sonno REM
 Azione anticolinergica
 Probabile  della secrezione ipofisaria di ADH. (G.Mazzotta).
55
Desmopressina (Minirin DDAVP 0,1-02 mg cpr oppure
0,250 spray nasale)
Meccanismo d’azione: analogo sintetico della
vasopressina, la desmopressina presenta una
spiccata attività antidiuretica.
Successo terapeutico: fino al 50%. La terapia
con desmopressina risulta particolarmente
efficace in quel sottogruppo di pazienti
enuretici con bassi livelli notturni di ADH.
Tasso di ricadute: molto alto quando si sospende la
terapia ( fino al 90%).
56
Anticolinergici: Agiscono sul detrusore della vescica
aumentando la capacità vescicale.
Sono meno efficaci dei triciclici e degli antidiuretici
Danno importanti effetti collaterali (ritenzione urinaria,
nausea, secchezza fauci)
Percentuale di successo: bassa nei soggetti con enuresi
notturna, alta (fino al 75%) negli enuretici con instabilità
vescicale
57
Terapia non farmacologica
Approccio cognitivo comportamentale:mira a far
acquisire al bambino un giusto modo di utilizzare la
toilette mediante
“training vescicale” che aiuti il bambino ad
aumentare la capacità vescicale e a imparare a
riconoscerne lo stato di distensione
Una serie di rinforzi positivi
Terapia non farmacologica
58
L’enuresi di CHI?
ASSESSMENT OF ENURESIS
HISTORY
• Situazione familiare
• L'assunzione di liquidi
• abitudini minzionali
• abitudini intestinali (romacriteria.org)
• abitudine dormire
• Condizioni coesistenti
• Storia della pipì a letto e storia della famiglia
• precedenti esperienze
• sintomi diurni
SITUAZIONE/CONTESTO
CONTENUTO
DELL’AZIONE
EFFETTO/EMOZIONE
HISTORY;
TRIGGERS TO WETTING
• incontinenza da urgenza :ci si bagna quando si sta
correndo per andare in bagno
• incontinenza Giggle: “quando si ride un sacco”
• Incontinenza “preoccupata”: ci si bagna quando
nessuno ci nota
• Incontinenza immediatamente dopo lo svuotamento
• Incontinenza da sforzo: ci si bagna quando si tossisce
o si starnutisce.
62
conclusione
63

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  • 2. 2 Nel DSM IV° TR (così pure nel DSM V°) l’enuresi viene inserita nel capitolo dedicato ai disturbi solitamente diagnosticati per la prima volta nell’infanzia, nella fanciullezza o nell’adolescenza. In particolare tra i: DISTURBI DELLA EVACUAZIONE questo gruppo racchiude: sia L’ENURESI (la ripetuta emissione di urine in luoghi inappropriati) che L’ENCOPRESI (la ripetuta evacuazione di feci in luoghi inappropriati)
  • 3. 3 Criterio A • La manifestazione fondamentale dell’Enuresi è una ripetuta emissione di urine durante il giorno o di notte, nel letto o nei vestiti. La maggior parte delle volte ciò è involontario ma, occasionalmente può essere intenzionale Criterio B • Perché sia autorizzata una diagnosi di Enuresi, l’emissione di urine deve avvenire almeno 2 volte alla settimana per almeno 3 mesi, o altrimenti deve causare disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, scolastica (lavorativa), o di altre aree importanti del funzionamento Criterio C • Il soggetto deve aver raggiunto un’età in cui è previsto il controllo della minzione (cioè, l’età cronologica del bambino deve essere di almeno 5 anni o, per i bambini con ritardi di sviluppo, deve esservi un’età mentale di almeno 5 anni). L’incontinenza urinaria non è dovuta esclusivamente agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., diuretici) o di una condizione medica generale (per es., diabete, spina bifida, un disturbo convulsivo). Criteri diagnostici del DSM
  • 4. 4 L’ENURESI SOLO NOTTURNA SOLO DIURNA NOTTURNA E DIURNA ENURESI PRIMARIA il soggetto non ha mai raggiunto la continenza urinaria MONOSINTOMATICA NON MONOSINTOMATICA SECONDARIA l’anomalia si sviluppa dopo che per un periodo è stata raggiunta la continenza urinaria MONOSINTOMATICA NON MONOSINTOMATICA DSM-IV° TR e DSM V° L'International Children's Continence Society (ICCS) SPECIFICAZIONI
  • 6. 6 Definition ENURESIS i.c.c.s. www.i-c-c-s-.org Intermittent incontinence whilst sleeping This is regardless of whether voiding is normal or not, what the suspected cause is, or the presence or absence of daytime wetting
  • 7. 7  Questo è il sottotipo più comune e viene definito come perdita di urine solo durante il sonno notturno. L’evento enuretico tipicamente si manifesta durante il primo terzo della notte. Occasionalmente l’emissione avviene durante la fase del sonno a movimenti oculari rapidi (REM), ed il bambino può ricordare un sogno che comportava l’atto di urinare. ENURESI SOLO NOTTURNA ENURESI SOLO DIURNA • Questo sottotipo viene definito come perdita di urine durante le ore di veglia. L’Enuresi diurna è più comune nelle femmine che nei maschi ed è rara dopo i 9 anni. I soggetti con Enuresi diurna possono essere divisi in due gruppi. Un gruppo con ‘‘incontinenza allo stimolo’’ ha un’Enuresi caratterizzata da improvvisi sintomi di stimolo ed instabilità del detrusore alla cistometria. Un altro gruppo con ‘‘posposizione dello svuotamento’’ consapevolmente ritarda gli stimoli ad urinare fino a che si ha l’incontinenza, dove il ritardo qualche volta è dovuto alla riluttanza ad usare il bagno per ansia sociale o per l’eccessivo coinvolgimento nell’attività scolastica o di gioco. Quest’ultimo gruppo ha un alto tasso di sintomi di comportamento dirompente. ENURESI NOTTURNA E DIURNA •Questo sottotipo viene definito come una combinazione dei due sottotipi precedenti. INCONTINENZA ALLO STIMOLO POSPOSIZIONE DELLO SVUOTAMENTO
  • 8. 8 ENURESI MONOSINTOMATICA I bambini  bagnano una sola volta il letto durante il sonno  non presentano altri sintomi disfunzione vescicale [esclusa la nicturia] Nevéus T, el al. J Urol. 2006 Jul;176(1):314-24. ENURESI NON MONOSINTOMATICA I bambini  Bagnano il letto durante il sonno con una frequenza > 1 volta  Presentano ≥ 1 sintomi disfunzione vescicale  diminuita/aumentata frequenza minzionale  incontinenza diurna  urgenza  mitto esitante  minzione da sforzo  mitto debole  mitto intermittente  manovre di sostengo del piano perineale  sensazione di svuotamento incompleto  gocciolio post-minzionale o dolore alle vie urinarie inferiori.
  • 9. Prevalence in school children Yeung et al. BJU Int 2006;97:1069–73 0 5 10 15 20 25 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 Age (years) Prevalence(%) Male (n=7455) Female (n=9057) All (n=16512) Prevalence according to age At 5 years = 16.1% At 7 years = 10.1% At 9 years = 3.1% At 19 years = 2.2% SPONTANEOUS REMISSION RATE 15% PER YEAR 9
  • 10. 10 EPIDEMIOLOGIA IN ITALIA Circa 1.000.000 di bambini tra i 6 e 14 anni soffre di questo disturbo. Ovvero circa il 10-15 % dei bambini di 6 anni di età. Il problema riguarda 1-2% della popolazione adulta. Il 14-16% dei soggetti va incontro ogni anno a guarigione spontanea. I maschi ne sono affetti più frequentemente delle femmine, fino ai 12 anni di età, mentre nell’adolescenza l’incidenza si pareggia. G.V. Zuccotti, 2012 Prevalenza per il DSM IV-R La prevalenza dell’enuresi è di circa il 5-10% tra i bambini di 5 anni, 3-5% tra quelli di 10 anni e di circa l’1% tra i soggetti di oltre 15 anni.
  • 11. • Decorso Per definizione, l’Enuresi primaria comincia all’età di 5 anni (criterio “C”). Il momento in cui più comunemente esordisce l’Enuresi secondaria è tra i 5 e gli 8 anni, ma ciò può avvenire in qualsiasi momento. Dopo i 5 anni di età, la percentuale di remissioni spontanee è tra il 5 e il 10% per anno. La maggior parte dei bambini con questo disturbo raggiungono la continenza entro l’adolescenza, ma nell’1% circa dei casi il disturbo continua nell’età adulta. 11
  • 12. • Diagnosi differenziale La diagnosi di Enuresi non viene fatta in presenza di una vescica neurologica o in presenza di una condizione medica generale che causi poliuria o minzione imperiosa (per es., diabete mellito non trattato o diabete insipido), o durante un’infezione acuta del tratto urinario. Nonostante questo una diagnosi di Enuresi è compatibile con tali condizioni se l’incontinenza urinaria era regolarmente presente prima dello sviluppo della condizione medica generale o se essa persiste dopo l’instaurazione di un trattamento adeguato. • Familiarità Circa il 75% di tutti i bambini con Enuresi ha un parente biologico di primo grado che ha sofferto del disturbo. Il rischio di Enuresi è da 5 a 7 volte maggiore nei figli di un genitore con una storia di Enuresi. La concordanza per il disturbo è maggiore nei gemelli monizigoti che nei dizigoti. Sebbene le analisi genetico-molecolari abbiano individuato dei collegamenti ad alcuni cromosomi, non sono state identificate associazioni significative tra il legame ad un intervallo cromosomico e tipo di enuresi. 12
  • 13. Per vescica neurologica si intende l’alterazione dei meccanismi di regolazione vescico-sfinterici da patologia neurologica documentata. L’entità delle disfunzioni del basso tratto urinario (LUTD) dipende dal livello della lesione neurologica e dalla sua estensione. 13
  • 14. Manifestazioni e disturbi associati • L’entità della compromissione associata all’Enuresi è funzione della limitazione delle attività sociali del bambino (per es., non essere accettati per un campeggio che implichi dormire fuori casa) o del suo effetto sull’autostima del bambino, del grado di esclusione sociale da parte dei coetanei, e della rabbia, della punizione, e del rifiuto da parte di coloro che se ne prendono cura. Sebbene la maggior parte dei bambini con Enuresi non abbia un concomitante disturbo mentale, la prevalenza di concomitanti disturbi mentali e di altri disturbi dello sviluppo è più elevata nei bambini con Enuresi che in quelli senza Enuresi. 14
  • 15. Manifestazioni e disturbi associati • In una parte dei bambini con Enuresi sono anche presenti ritardi nello sviluppo che includono ritardo dell’eloquio, del linguaggio, dell’apprendimento e delle capacità motorie. Possono anche essere presenti Encopresi, Disturbo da Sonnambulismo, Disturbo da Terrore nel Sonno. Le infezioni del tratto urinario sono più comuni nei bambini con Enuresi, specie il Tipo Diurno, rispetto a coloro che hanno una normale continenza. L’Enuresi di solito persiste dopo un adeguato trattamento di una infezione associata. 15
  • 16. Manifestazioni e disturbi associati • Sono stati indicati diversi fattori predisponenti, inclusa un’educazione sfinterica ritardata o trascurata, stress psicosociale, ritardo nello sviluppo di ritmi circadiani normali nella produzione delle urine con conseguente poliuria notturna o anomalie della sensibilità del recettore alla vasopressina centrale e una ridotta capacità vescicale funzionale con iperattività vescicale (sindrome della vescica instabile). 16 ENURESI EDUCAZIONE SFINTERICA SQUILIBRATA POLLIURIA ANOMALIA DEL RECETTORE DELLA VASOPRESSINA RITARDO DELLO SVILUPPO STRESS PSICOSOCIALE IPERATTIVITA’ VESCICALE RIDOTTA CAPACITA’ VESCICALE
  • 17. EZIOLOGIA DELL’ENURESI Storia familiare Le abitudini alimentari e basso peso alla nascita UTI (infezioni del tratto urinario) Ritardo dello sviluppo Turbamento emotivo Tratto urinario anormale Diabete melito Ricorrenti UTI Malattie renali ADHD e altre difficoltà comportamentali Sleep Apnoea (Snoring) 17
  • 18. • 15% di rischio dove non c’è nessuna storia familiare rdi enuresi • 40% di rischio con fratelli con PNE • 43% di rischio se uno dei due genitori era stato enuretico da bambino • 77% di rischio se entrambi I genitori erano stati enuretici da bambini STORIA FAMILIARE Bakwin. Am J Dis Child 1971;121;222–5; Jarvelin et al. Acta Paediatr Scand 1988;77:148–53
  • 19. I POSSIBILI IMPATTI DELL’ENURESI SUI BAMBINI Alcuni bambini non sono influenzati negativamente e non hanno conseguenze a lungo termine Tuttavia alcuni possono: • Vergognarsi; • Avere paura; • Compiere atti di bullismo; • Sentirsi in colpa. Immagine di sé compromessa e autostima; • Un senso di se vulnerabile; • Stato emotivo allarmato; • Comportamenti di evitamento; • Capacità di attenzione ridotta; • QI di performance basso. “Children with non mono-symptomatic enuresis are more vulnerable to adverse psychological effects”. F.Cameron 2010 19
  • 20. 20 RICERCHE SULL’ ATTACCAMENTO Conclusioni: MSNE può influenzare negativamente la percezione della qualità dell'attaccamento nel bambino. I Caregivers dei bambini NE hanno riportato un significativo comportamento dissociativo rispetto al gruppo di controllo. Nel caso in cui ci sia un prolungato problema di enuresi notturna, i medici dovrebbero essere consapevoli della possibilità che la rabbia e l’angoscia inclini la relazione bambino- caregiver. In tali caso, il protocollo di trattamento dovrebbe includere la consulenza psicologica e sostegno.
  • 21. I POSSIBILI IMPATTI DELL’ENURESI SUL GENITORE Per esempio potrebbe: • Sentirsi impotente • Avvertire preoccupazione per la salute del bambino • Essere sconvolto per l’impatto sulla vita del bambino o sulla propria • Chi è focalizzato sul possibile significativo costo finanziario • ecc ...... 21 L’EFFETTO CHE FA SIGNIFICATO CHE HA
  • 22. I POSSIBILI IMPATTI DELL’ENURESI SULLE RELAZIONI FAMILIARI Nelle famiglie dove è carente una certa sensibilità nell’affrontare le proprie vicissitudini: LO STRESS PUÒ PORTARE DIVERSI PERICOLI TRA CUI: • INTOLLERENZA DA PARTE DEI GENITORI: in cui il bambino è visto come pigro e disinteressato. • ABUSI-MALTRATTAMENTI : Il bambino è colpevolizzato e punito severamente. 22
  • 23. 23 C’E’ CHI SOSTIENE CHE: Psychotherapy Primary enuresis does not require psychotherapy . Secondary enuresis, however, is often successfully treated with therapy. The goal of the treatment is to resolve the underlying stressful event that has caused a relapse into bed-wetting. Unlike children with involuntary enuresis, children who intentionally urinate in inappropriate places often have other serious psychiatric disorders. Enuresis is usually a symptom of another disorder. Therapy to treat the underlying disorder is essential to resolving the enuresis. in http://www.minddisorders.com/Del- Fi/Enuresis.html#b#ixzz2YLO49jzw
  • 24. ENURESI E BISOGNI SPECIALI Il trattamento è per tutti • Per la maggior parte dei bambini affetti da una lieve a una moderata difficoltà di apprendimento, in assenza di eventuali difficoltà neurologiche, non c'è ragione per cui non dovrebbero essere formati all’uso della toilette, inoltre anche per i bambini con problematiche più gravi, si è trovato che hanno dei benefici alla formazione (Louiselli, 1994). 24
  • 26. 26 We investigated whether a history of childhood enuresis, a wellestablished marker of neurodevelopmental delay, is associated with SCZ and with measures of brain abnormalities also associated with SCZ. The high frequency of childhood enuresis associated with SCZ and abnormalities in prefrontal function and structure in patients with a childhood history of enuresis suggest that childhood enuresis may be a premorbid marker for neurodevelopmental abnormalities related to SCZ. These findings add to the evidence implicating prefrontal dysmaturation in this disorder, potentially related to genetic risk factors.
  • 27. 27 ALCUNI CENNI SULLA FISIOLOGIA E IL CONTROLLO NEUROLOGICO DELLA MINZIONE …..
  • 28. CENNI DI FISIOLOGIA DELLA MINZIONE I RENI: 28 FILTRAGGIO DEL SANGUE E PRODUZIONE DI URINA GHIANDOLA PITUITARIA E IPOTALAMO secrezione ADH
  • 29. CENNI DI FISIOLOGIA DELLA MINZIONE GHIANDOLE SURRENALI: 29 PRODUZIONE DI ORMONI : CORTISOLO (zona corticale) E ADRENALINA e NORADRENALINA (nella zona midollare). 1. TRA LE FUNZIONI C’E’ QUELLA DI AFFRONTARE LO STRESS.
  • 30. CENNI DI FISIOLOGIA DELLA MINZIONE 30 1.Primo livello: riflesso midollo spinale - vescica Al livello del midollo spinale esiste la prima stazione, ove risiedono i centri nervosi da dove nascono i nervi che innervano la vescica e gli sfinteri (simpatico, parasimpatico, nervo pudendo). Questo primo centro costituisce il primo importante riflesso, ove la vescica si svuota appena comincia a riempirsi. Questo centro ovviamente non è sufficiente a dare un controllo di continenza accettabile. Il controllo nervoso avviene in vari livelli.
  • 31. CENNI DI FISIOLOGIA DELLA MINZIONE 31 2. Secondo livello: riflesso tronco encefalico - midollo spinale - vescica Il secondo centro minzionale, molto importante, è quello che risiede al livello del tronco encefalico (centro bulbo- pontino). Questo centro ha due zone, una controlla la minzione (fase di svuotamento) e uno la continenza (fase di riempimento). La zona della minzione prevale su quello della continenza. Si forma quindi il secondo arco riflesso , centrobulbo-pontino-midollo-spinale- vescica e viceversa, con prevalente azione di svuotamento della vescica. Anche questo quindi ha una azione che favorisce la minzione sulla continenza, e se i centri superiori non funzionano la vescica si svuota non appena comincia a riempirsi. Il controllo nervoso avviene in vari livelli.
  • 32. CENNI DI FISIOLOGIA DELLA MINZIONE 32 3. Terzo livello: centri nervosi superiori (corteccia e centri sottocorticali del cervello) Questo è un processo che avviene con la maturazione. Nella prima infanzia questo controllo all’inizio è assente e gradualmente si sviluppa di pari passo con la maturazione dei centri cerebrali di funzioni superiori. In assenza di questa maturazione o in presenza di certe patologie il controllo dei centri nervosi superiori, il controllo volontario sulla vescica e sugli sfinteri manca. La vescica in queste situazioni quindi si svuota per via riflessa. Non appena quindi si riempie anche a bassi volumi, il detrusore comincia a contrarsi ed a espellere l’urina. La continenza quindi è un meccanismo che si acquista gradualmente nei primi anni di vita. I centri superiori quindi hanno una azione prevalentemente inibitoria sulla minzione, nel senso di un controllo dei riflessi che fanno svuotare autonomamente la vescica. Il controllo nervoso avviene in vari livelli.
  • 33. 33  Nelle prime fasi dello sviluppo lo svuotamento vescicale avviene in via riflessa (raggiungimento capacità vescicale max  contrazione del detrusore della vescica  minzione).  Nel corso della crescita, la capacità vescicale aumenta e il soggetto impara a riconoscere lo stato di distensione della vescica stessa  maggiore consapevolezza interocettiva della capacità vescicale permette al soggetto non solo di contrarre volontariamente il detrusore della vescica per svuotarla ma anche di rimandare la minzione al momento opportuno mediante contrazione volontaria del muscolo sfintere esterno dell’uretra e inibizione volontaria del muscolo detrusore della vescica.  La maturazione neurofisiologica alla base di questo meccanismo inizia intorno ai 2 anni ma è il controllo sfinterico diviene completo solo tra il 4° e il 5° anno di vita (Sheldon, Spire, Levy, 1992).
  • 34. 34 IL RUOLO DEL SNA SULLA VESCICA: SISTEMA SIMPATICO E PARASIMPATICO Sistema simpatico Sistema parasimpatico Inibisce la minzione Neurotrasmettitori: noradrenalina e adrenalina Stimola la minzione Neurotrasmettitori: Acetilcolina
  • 35. 35 La vescica è in sostanza un serbatoio Funzione di RIEMPIMENTO Fase di “raccolta”la vescica si distende per contenere l’urina la muscolatura liscia del collo vescicale si contrae aumentando il proprio tono per impedire all'urina di fuoriuscire e garantendo quindi la continenza urinaria Funzione di SVUOTAMENTO Fase di “espulsione”la vescica si contrae e lo sfintere si sblocca Le fibre del detrusore si contraggono riducendo il volume vescicale, mentre il collo vescicale si apre permettendo lo svuotamento della vescica
  • 36. CENNI DI FISIOLOGIA DELLA MINZIONE Il corretto funzionamento della vescica dipende quindi dalla perfetta coordinazione tra detrusore e collo vescicale: 1) distensione del detrusore- contrazione del collo durante il riempimento 2) contrazione del detrusore-apertura del collo durante la minzione. I centri corticali controllano e regolano l'attività dei centri midollari con un'attività di tipo inibitorio. 36 E'quindi evidente che la normale minzione dipende da un perfetto sinergismo tra centri midollari e cerebrali. Riassumendo: •Essenzialmente il processo di minzione è costituito da Archi Riflessi; •La corteccia frontale destra svolge il ruolo di controllo.
  • 38. 38 Conclusioni e Significato dei ricercatori: Le alterazioni microstrutturali sono state osservate nel talamo, il giro frontale mediale, la corteccia cingolata anteriore e l'insula, che sono coinvolti nella rete di controllo della minzione. Questo indica che il ritardo dello sviluppo in queste aree può essere la causa di PMNE. NEUROSCIENZE ed ENURESI Results of fractional anisotropy (FA) and mean diffusivity (MD) for group analysis between children with PMNE and healthy children.
  • 39. 39 Du lei et al 2012 in ALTERED…: indaga sul controllo motorio utilizzando un compito go/no go su 23 b con PNE. Il tempo di risposta, ma non l’accuratezza al compito, è significativamente maggiore nei b con PNE. C'erano diverse regioni del cervello con attivazione ridotta durante inibizione della risposta motoria nei bambini con PNE. I dati indicano che l'inibizione della risposta nei bambini con PNE è associata ad una relativa mancanza di (o di ritardo ) nella maturazione del circuito della corteccia prefrontale, che è nota per sopprimere risposte inappropriate.
  • 40. 40 Anomalie nella BA 10 (Area di Brodmann) e il giro frontale inferiore possono influenzare il processo decisionale rispetto all’evacuazione dei bambini; Le anomalie nel mesencefalo nei bambini PMNE possono influenzare la trasmissione del segnale interno nella loro rete di controllo vescicale. I nostri dati indicano che, nei bambini con PMNE, diverse aree del cervello legate alla rete di controllo della minzione subiscono un ritardo dello sviluppo.
  • 41. 41 Gli autori cercano di valutare la potenziale relazione tra le anomalie strutturali dell’ intelligenza e la connettività funzionale di tutto il cervello in bambini con enuresi notturna primaria (PNE). Passano in rassegna degli studi che mettono in evidenza la correlazione tra PNE e ADHD, Deficit nella Working-Memory, anomalie di sviluppo nella Corteccia Prefronatale destra, ed inoltre che c’è una diminuzione della anisotropia frazionaria (FA) e un aumento diffusività media (MD) in diverse regioni del cervello, compreso il lobo frontale, corteccia cingolata anteriore (ACC), insula, ed in particolare nel talamo, rispetto ai bambini sani. Il lavoro conclude sostenendo che bambini PNE mostrano una struttura d’intelligenza squilibriata e deficit di attenzione. I loro risultati suggeriscono che le anomalie del circuito cerebello-talamo-frontali sono probabilmente coinvolte nell'esordio e nella progressione della insufficiente attenzione nei bambini PNE.
  • 42. 42 Altri recenti studi hanno rilevato delle associazioni tra: Bambini PNE hanno deficit nella memoria di lavoro, e la disfunzione nel cervelletto sinistro , potrebbero essere associati con i loro deficit di memoria di lavoro(Bing Yu 2011). Una significativa attività cerebrale associata a un aumento del desiderio di menzionare è stata trovata nella corteccia insulare, opercoli frontali, area motoria supplementare (SMA), area motoria cingolata (CMA), a destra della corteccia parietale posteriore, a sinistra della corteccia prefrontale e del cervelletto. La tendenza verso attivazione sono stati rilevati nel talamo, nella materia grigia periaqueduttale e pontina ventrale. L’inibizione dell’urgenza a menzionare attivava in modo significativo il lobo frontale superiore sinistro. La SMA e CMA erano attivi durante le contrazioni ritmiche volontari dei muscoli del pavimento pelvico.
  • 43. 43 Altre ricerche … Scopo Esaminiamo prova che collega la vescica iperattiva (OAB) e cistite interstiziale con l'ansia e la depressione, e sottolineare l'importanza del fattore di rilascio della corticotropina (CRF) come un potenziale mediatore di queste condizioni. Risultati CRF è espresso in aree del sistema nervoso centrale che svuotamento controllo e la risposta allo stress. CRF è aumentato durante l'ansia, la depressione e il dolore, così come disturbi funzionali dei visceri pelvici. Studi epidemiologici mostrano un'associazione tra disturbi d'ansia e di svuotamento. Esperimenti nel nostro laboratorio mostrano che CRF stimola l'attività della vescica mentre CRF antagonisti inibiscono OAB. Conclusioni Prove epidemiologiche, genetiche e neurofarmacologiche collegano disturbi della minzione e l’ansia. CRF può partecipare a questi eventi . lteriori ricerche come bersaglio terapeutico nel trattamento della OAB e cistite interstiziale.
  • 44. 44 DEPRESSIONE ANSIA E VESCICA …
  • 46. THREE SYSTEMS MODEL Nocturnal polyuria (mancanza di rilascio di ADH) Reduced nocturnal functional bladder capacity Impaired arousal response to bladder fullness from sleep Nocturnal enuresis
  • 47. THREE SYSTEMS MODEL Diminuita risposta di eccitazione alla pienezza della vescica nel sonno Nocturnal enuresis
  • 48. AROUSAL and SLEEP • I pazienti enuretici presentano un sonno più profondo e sono più difficili da risvegliare ( Chandra et al., 2004). In questi soggetti probabilmente la sovradistensione vescicale è uno stimolo inefficace ad indurre una reazione di risveglio. • La polisonnografia ha dimostrato che gli episodi di enuresi si verificano in tutte le fasi del sonno. • Alcuni studi hanno dimostrato che la macrostruttura del sonno nei bambini enuretici non differisce significativamente da quella dei controlli (Challamel e Cochat, 1999). • Alla luce di questi risultati, non si può classificare l’enuresi come un disturbo del sonno, ma un fattore che disturba il sonno stesso (Kryger, Roth e Demet, 2000).
  • 49. THREE SYSTEMS MODEL Nocturnal polyuria (Lack of ADH Release) Nocturnal enuresis
  • 50. NOCTURNAL POLYURIA Può essere dovuta all’ alterata secrezione dell’ormone antidiuretico (ADH), il quale agisce a livello della porzione distale del tubulo renale riassorbendo H2O attraverso il sistema delle acquaporine. Nei bambini non enuretici la secrezione dell’ ormone antidiuretico segue un ritmo circadiano per cui è possibile registrare un picco notturno di ADH che provoca una riduzione della produzione di urina durante la notte di circa la metà rispetto alle ore diurne. Nei bambini enuretici questo picco non si verifica, anzi, in questi bambini livelli plasmatici di ADH durante la notte (11 p.m.- 4 a.m.) risultano significativamente più bassi rispetto ai controlli (Aikawa et al.,1998).
  • 51. THREE SYSTEMS MODEL Reduced nocturnal functional bladder capacity Nocturnal enuresis
  • 52. REDUCED FUNCTIONAL NOCTURNAL BLADDER CAPACITY Riduzione della capacità vescicale per difetti nella fase di riempimento (iperattività vescicale) o nella fase di svuotamento (incoordinazione detrusore- sfintere). Gli studi più recenti sull'enuresi non-monosintomatica riportano l'attenzione sulla presenza di iperattività detrusoriale per cui la vescica risulta funzionalmente "piccola"•e inadeguata a contenere l'urina prodotta durante la notte.(Chiozza 2010).
  • 53. 53 La Terapia farmacologica si avvale di tre classi di farmaci: • Antidepressivi triciclici (Imipramina) • Antidiuretici (Desmopressina) • Anticolinergici (Ossibutina) I FARMACI COMMERCIALIZZATI:
  • 54. Imipramina • Va assunta alla sera • successo terapeutico: 10-50% • Percentuale di ricadute: molto elevata • Eventi avversi: secchezza delle fauci, costipazione, irritabilità, anomalie della conduzione cardiaca. I possibili meccanismi d’azione dell’ imipramina sono:  Azione antidepressiva   fasi del sonno delta e  delle fasi di sonno REM  Azione anticolinergica  Probabile  della secrezione ipofisaria di ADH. (G.Mazzotta).
  • 55. 55 Desmopressina (Minirin DDAVP 0,1-02 mg cpr oppure 0,250 spray nasale) Meccanismo d’azione: analogo sintetico della vasopressina, la desmopressina presenta una spiccata attività antidiuretica. Successo terapeutico: fino al 50%. La terapia con desmopressina risulta particolarmente efficace in quel sottogruppo di pazienti enuretici con bassi livelli notturni di ADH. Tasso di ricadute: molto alto quando si sospende la terapia ( fino al 90%).
  • 56. 56 Anticolinergici: Agiscono sul detrusore della vescica aumentando la capacità vescicale. Sono meno efficaci dei triciclici e degli antidiuretici Danno importanti effetti collaterali (ritenzione urinaria, nausea, secchezza fauci) Percentuale di successo: bassa nei soggetti con enuresi notturna, alta (fino al 75%) negli enuretici con instabilità vescicale
  • 57. 57 Terapia non farmacologica Approccio cognitivo comportamentale:mira a far acquisire al bambino un giusto modo di utilizzare la toilette mediante “training vescicale” che aiuti il bambino ad aumentare la capacità vescicale e a imparare a riconoscerne lo stato di distensione Una serie di rinforzi positivi
  • 60. HISTORY • Situazione familiare • L'assunzione di liquidi • abitudini minzionali • abitudini intestinali (romacriteria.org) • abitudine dormire • Condizioni coesistenti • Storia della pipì a letto e storia della famiglia • precedenti esperienze • sintomi diurni SITUAZIONE/CONTESTO CONTENUTO DELL’AZIONE EFFETTO/EMOZIONE
  • 61. HISTORY; TRIGGERS TO WETTING • incontinenza da urgenza :ci si bagna quando si sta correndo per andare in bagno • incontinenza Giggle: “quando si ride un sacco” • Incontinenza “preoccupata”: ci si bagna quando nessuno ci nota • Incontinenza immediatamente dopo lo svuotamento • Incontinenza da sforzo: ci si bagna quando si tossisce o si starnutisce.
  • 62. 62