Far conoscere la nostra startup sui social media. parte 1°Michele Zecchini
Far conoscere la nostra Startup sui Social Media
Un caso reale, Parte 1°
Preparazione di un Piano Strategico Operativo di Social Media Management.L'obiettivo di questo approfondimento vuole essere il racconto sintetico di come procedere alla promozione di un’azienda, in questo caso una startup che si occupa di arredamento e finiture di fascia medio-alta, attraverso i nuovi strumenti offerti dal Web 2.0; i principali Social Network. Facebook, Twitter, Pinterest, Google Plus, Linkedin, Youtube ecc
Come rendere più collaborative le tue riunioni - by Epson - festival ICT 2015festival ICT 2016
Avete mai pensato di rimuovere la lavagna a fogli mobile dalla vostra sala riunioni e sostituirla con uno strumento digitale? Volete condividere le vostre presentazioni con utenti collegati in remoto? Volete un sistema immediato e user friendly per condividere le minute dei vostri meeting? Epson vi mostra la soluzione con i videoproiettori interattivi pensati per le sale riunioni.
GRUEMP una FormazioneAmica: Intelligenza emotivagruempmediaform
Pillole di formazione sul tema dell'INTELLIGENZA EMOTIVA, attraverso alcune semplici slide. Questo format è realizzato da GRUEMP (azienda di FORMAZIONE, CONSULENZA e COACHING da oltre 20 anni).
Far conoscere la nostra startup sui social media. parte 1°Michele Zecchini
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Un caso reale, Parte 1°
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GRUEMP una FormazioneAmica: Intelligenza emotivagruempmediaform
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La nostra vita professionale e sociale è caratterizzata da continue riunioni. La riunione è un fatto sociale fondamentale al quale non possiamo sottrarci, ma troppo spesso finisce per essere sterile e improduttiva.
È importante quindi conoscere le condizioni di efficacia e i metodi per una gestione ottimale delle riunioni di lavoro ed acquisire la consapevolezza per trasformare questi momenti di incontro in veri e propri laboratori del vivere sociale e professionale.
Il contributo della formazione al rispetto della diversitàCecilia Bonacini
Articolo che sottolinea il ruolo attivo e concreto della formazione professionale al supporto di politiche sociali, quali ad esempio quella per le pari opportunità
nelll'era web-tech sono sempre più utili 4 tipi di intelligenza: l'intelligenza emotiva, l'intelligenza connettiva,l'intelligenza collettiva e l'intelligenza pragmatica
Organizzare riunioni efficaci (anche per chi partecipa)Andrealauri
Riunioni e meeting possono essere uno strumento efficace ed indispensabile per il raggiungimento di un determinato obiettivo. Ecco alcuni consigli per organizzarli al meglio.
Parlare oggi di Diversity Management e Cross Culture Management è quanto mai attuale (e proprio per questo in ETAss abbiamo affrontato questo argomento sotto diversi punti di vista e prospettive).
E' un argomento molto attuale considerando la composizione sempre più multietnica del capitale umano in impresa; lo è a maggior ragione guardando alla globalizzazione dei mercati e alla differenziazione degli interlocutori (clienti e fornitori) con cui le persone si relazionano.
Ma Diversity significa anche considerare le differenze e le peculiarità legate all'incontro e relazione intergenerazionale, così come alle differenti necessità di WLB in funzione di genere ma soprattutto di stato (vissuto personale, età, condizione sociale, ecc.).
Parliamo di tutto questo attraverso la presentazione di sperimentazioni e progetti, guidati da un grande esperto di Management delle Risorse Umane e di Formazione, Filippo Squarcia - HR Director di Starwood Hotels & Resorts.
Per info: ETAss - www.etass.it
Tel. 0362.231231
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Il contributo della formazione al rispetto della diversitàCecilia Bonacini
Articolo che sottolinea il ruolo attivo e concreto della formazione professionale al supporto di politiche sociali, quali ad esempio quella per le pari opportunità
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Riunioni e meeting possono essere uno strumento efficace ed indispensabile per il raggiungimento di un determinato obiettivo. Ecco alcuni consigli per organizzarli al meglio.
Parlare oggi di Diversity Management e Cross Culture Management è quanto mai attuale (e proprio per questo in ETAss abbiamo affrontato questo argomento sotto diversi punti di vista e prospettive).
E' un argomento molto attuale considerando la composizione sempre più multietnica del capitale umano in impresa; lo è a maggior ragione guardando alla globalizzazione dei mercati e alla differenziazione degli interlocutori (clienti e fornitori) con cui le persone si relazionano.
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Parlare oggi di Diversity Management e Cross Culture Management è quanto mai attuale (e proprio per questo in ETAss abbiamo affrontato questo argomento sotto diversi punti di vista e prospettive).
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Ma Diversity significa anche considerare le differenze e le peculiarità legate all'incontro e relazione intergenerazionale, così come alle differenti necessità di WLB in funzione di genere ma soprattutto di stato (vissuto personale, età, condizione sociale, ecc.).
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Per info: ETAss - www.etass.it
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All'alba della crisi che stiamo ancora vivendo, una riflessione sui segnali che indicavano un crescente bisogno di stringersi in comunità a rete, con lo scopo di cooperare piuttosto che competere. Un cambio di paradigma che sta accelerando, grazie anche alle giovani generazioni dei nativi digitali.
Isabella è Senior Executive e Shadow Coach, certificata PCC dal 2001 con più di 2.400 ore di coaching individuali e facilitatore Soft Skills. Emotional Intelligence Coach e trainer dal 2007.
Sociologa appassionata di innovazione tecnologica e scientifica. Studentessa e ricercatrice di nuove tendenze su temi demografici a causa del loro impatto sul cambiamento delle comunicazioni e delle relazioni del genere umano.
Dal 2009 sviluppa un'attività di ricerca parallela sul tema generazionale, di cui ha portato avanti un'attività di studio e analisi basata su workshop e progetti aziendali, completando la prima indagine organizzativa italiana sulle generazioni nei luoghi di lavoro.
Questa attività si è trasformata in un progetto integrato Generation Mover™ che oggi coinvolge Isabella come coach, facilitatore e relatore in iniziative in tutta Italia, sia in azienda che a livello sociale.
La crescita della diversità in azienda come fattore di vantaggio competitivoFree Your Talent
Project work sul Diversity Management a cura dei partecipanti al Master in Risorse Umane ISTUD Irene Wanda Brovelli, Aliai Lombi, Silvia Magrone, Luca Olivari
Da Persone&Conoscenzen° 79 - Este Editore
Nella riflessione che di seguito conduco, affronto il tema della ‘fuga dei cervelli’ allontanandomi volutamente dallo stereotipo del giovane che è vittima di un sistema perverso che non offre opportunità, ampliando il perimetro delle opportunità disponibili a quante ne offre il mercato del lavoro globale e perseguendo lo scopo di diffondere la cultura del movimento quale strumento non solo difensivo, ma quale strategia di sviluppo espansivo sia per l’individuo che per la Società.
Slide di supporto alla presentazione del modello della Palestra dell'Innovazione tenuta da Alfonso Molina all'evento di lancio della Rete nazionale (Roma, 10 novembre 2014).
Diversity Management: primo Project Work, Master in Risorse Umane e Organizzazione
OBIETTIVO: Esplorare il vasto ambito del Diversity Management e indagare in particolare l'area relativa alla multiculturalità; analizzare i punti di forza e i punti critici che un'azienda può incontrare implementando politiche di welfare.
A cura di Antonella Campo, Carla Miritello, Lara Pirrone, Giulia Sinito, Lucia Vargiu
Il project work completo è disponibile su http://freeyourtalent.eu/gruppi/pw01-ruo-diversity-management
Diversity Management: primo Project Work, Master in Risorse Umane e Organizzazione
OBIETTIVO: Esplorare il vasto ambito del Diversity Management e indagare in particolare l'area relativa alla multiculturalità; analizzare i punti di forza e i punti critici che un'azienda può incontrare implementando politiche di welfare.
A cura di Antonella Campo, Carla Miritello, Lara Pirrone, Giulia Sinito, Lucia Vargiu
Il project work completo è disponibile su http://freeyourtalent.eu/gruppi/pw01-ruo-diversity-management
Walk the Talk - Alumni Politecnico di Milanoalumnipolimi
La community degli ex studenti del Politecnico di Milano ha un’identità di pensiero?
Ce l'hanno raccontata gli Alumni in questi mesi.
La sintetizziamo in questo documento: “Walk the talk”, ovvero, gli Alumni fanno quello che dicono. E quello che dicono è potente.
Il progressivo invecchiamento della popolazione aziendale accentuato dalle riforme pensionistiche comporta la necessità di trattenere a lungo le persone attive e motivate sul mercato del lavoro. Durante l'incontro è stato approfondito il tema della gestione delle risorse di diverse fasce di età e in particolare quella con maggiore seniority, fornendo proposte e strumenti già consolidati a supporto delle politiche delle risorse umane, per sostenere la prestazione dei lavoratori lungo tutto l’arco della vita, oltre a riportare casi concreti di percorsi intrapresi da aziende del territorio.
La crowd economy e la Terza Rivoluzione Industriale Walter Vassallo
L’interrogativo di fondo della presentazione è di come poter tradurre tendenze e cambiamenti in opportunità uniche considerando che il service è innanzitutto chiedersi su cosa poter fare per
gli altri e come.
La presentazione va alla scoperta degli aspetti che ruotano attorno all'epoca in cui viviamo, l'Era della Conoscenza, che devono essere considerati per poter oggi fare le scelte giuste per il nostro futuro. Viviamo in un’epoca in cui innovazione, globalizzazione, tecnologie stanno plasmando la nostra vita in modo tale da rendere ognuno consapevole di poter partecipare al miglioramento della società e di avere gli strumenti per farlo.
Invito a presentazione bilancio sociale aig (8 novembre 2013 - Palazzo Marini)Marco Di Lullo
Domani intervento in conferenza sul Bilancio Sociale Ostelli della Gioventù, da me partorito insieme al Prof. Polli (Dipartimento Analisi Economiche e Sociali della Sapienza), Emiliano Mattioli e Rosanna Di Clemente.
...oltre ai sistemisti e ai programmatori servono professionisti che sappiano davvero di comunicazione....ma il cambiamento è culturale e non può essere affrontato singolarmente, serve un'approccio sistemico...
Articolo Teatro D Improvvisazione & Story TellingMarco Di Lullo
Evento Formativo e Teatrale organizzato lo scorso febbraio per una nota multinazionale del mondo finanziario...
storytelling,comunicazione, improvvisazione, queste le parole chiave della consulenza
01 Il Ruolo In Azienda Nella Società In ReteMarco Di Lullo
Un quadro d’insieme sul concetto di ruolo in azienda e sugli strumenti e sulle leve a disposizione delle organizzazioni per gestirlo adeguatamente nell’era della società in rete.
An updated overview on the concept of organization roles, and a brief description of usefull tools to manage the complexity of this concept in the network society.
Il salto della zebra. diversità in azienza. marco di lullo
1. Pubblicato su: http://www.sindacatonetworkers.it/articolo.php?id_art=305
Il 'salto' della zebra:
Valorizzare le differenze in azienda
La diversita' può essere una grande opportunità per le imprese: riconoscerla e
accettarla è il primo passo per gestirla efficacemente e valorizzarla
ROMA - Immaginate un Milan
senza Ibrahimovic, o, volgendo lo sguardo al
passato, una Roma priva di Falcao una Juventus
senza Platini: il calcio è un terreno fertile per
l’integrazione delle diversità, è un dato di fatto,
almeno dal punto di vista del gioco.
Quello che accade in uno degli sport più seguiti
al mondo, dove le ‘differenze’ vengono
valorizzate, non va pero’ di pari passo con quello
che accade nel resto della società, almeno in
Italia.
Le discriminazioni, purtroppo, avvengono con
una certa frequenza, e costanza, anche sui
luoghi di lavoro. Sono discrimnazioni che
riguardano la razza, l’orientamento sessuale, la cultura, l’età, le disabilità.
E’ di Marzo una coraggiosa sentenza del Tribunale di Milano contro Extrabanca Spa, istituto di credito
rivolto in particolare ai cittadini migranti, i cui dirigenti sono stati sanzionati per ‘’molestie a sfondo etnico
razziale’’ nei confronti di un loro dipendente. Molte altre situazioni del genere però non vengono
nemmeno rilevate.
Un esempio attuale? La legge vieta le discriminazioni per età, o sesso, eppure moltissimi annunci di
lavoro sono riservati a ‘massimo trentenni’, e permane la pratica delle dimissioni fatte firmare in anticipo
alle giovani donne assunte, per evitare di averle come dipendenti se vanno in maternità.
Insomma i problemi non mancano.
IL VENTO DEL CAMBIAMENTO - Un vento nuovo pero’ comincia a soffiare dato che sono sempre piu’
le aziende che sperimentano differente approccio al tema della diversità.
Alla base una teoria non nuova ma piu’ che mai necessaria visti i cambiamenti nel mercato del lavoro: si
tratta del “Diversity Management”, un principio gestionale nato negli Stati Uniti nei primi anni ’90, che
cerca di contrastare ogni forma di discriminazione nei luoghi di lavoro.
IL DIVERSITY MANAGEMENT - propone dei sistemi di valorizzazione delle differenze e di promozione
dell’inclusione sociale, partendo da un presupposto di base: un’azienda multiculturale è molto più ricca,
in termini di potenziale umano, di un’azienda monoculturale ed e’ per questo maggiormente pronta ad
affrontare le sfide di un mercato sempre più complesso e globalizzato.
Diversi studi (1), dimostrano come la diversità, se adeguatamente gestita, garantisce effetti virtuosi sulle
performance dei team e delle aziende, grazie alle opportunità di interazione create.
Gli effetti di una diversità’ ben gestita possono essere: riduzione dei fenomeni di assenteismo, aumento
della produttività, crescita delle soluzioni innovative e creative, miglioramento della motivazione e del
senso di appartenenza .
QUALCHE ESEMPIO - Diversi sono gli esempi di aziende che, anche in Italia, hanno sviluppato progetti
dedicati alla gestione delle diversità:
2. Ikea- E’ di questi mesi una ricerca realizzata dalla società sui dipendenti delle proprie sedi di Bologna,
Roma e Catania: il 14% degli stessi si è riconosciuto nell’orientamento GLBT - acronimo utilizzato come
termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender. Va detto, a onor di
cronaca, che Ikea è un’isola felice nel panorama italiano e mondiale: basti pensare che le donne sono il
58% dei dipendenti e le top manager superano il 41%.
HP, ha una precisa politica a supporto dell’accessibilità dei propri prodotti (“Disability Mentorship Day”),
che porta l’azienda a supportare la ricerca sulle tecnologie assistenziali, coinvolgere persone disabili
nella definizione dei requisiti per l’accessibilità e nella formazione dei disabili all’utilizzo delle tecnologie
informatiche.
Xerox, infine ha un progetto in corso il cui obiettivo è misurare l’aumento del numero delle donne in
posizione di management e nelle funzioni di vendita.
Di esempi se ne possono trovare molti altri, quel che colpisce è che sono prevalentemente multinazionali
o comunque aziende di grandi dimensioni a muoversi in questa direzione. E le altre?
L'augurio è che le istituzioni sappiano trovare nuove strade per promuovere o supportare
“strutturalmente” e sistematicamente, iniziative in grado di sviluppare benefici reali sulla coesione sociale
e sullo sviluppo economico di un intero sistema.
Marco Di Lullo e Giuseppe de Paoli
9 maggio 2012